Questa sera, a Borgia, alle 22.00, al Parco Archeologico di Scolacium, in scena la Tosca, opera in tre atti di Giacomo Puccini.
Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della sezione Non solo spettacolo – Temi e personaggi che raccontano il disagio, di ieri come oggi di Armonie d’Arte Festival, è una produzione originale specificatamente pensata per il Parco Scolacium in collaborazione con Ramificazioni Festival, Accademia delle Belle Arti di Catanzaro e Accademia nazionale del Trucco- sede Catanzaro.
Con la regia di Marco Gandini, sul palco Dimitra Theodossiou, Anile Francesco, Caruso Giovanni Carmelo, Pietro Naviglio, Antonio Fratto, Giuseppe Maiorano, Zuccarino Gianfranco, Mariarosa Sansone e Massimo Rizzi. Ad accompagnare gli artisti, l’Orchestra in Residenza e il Coro Cilea di Reggio Calabria, diretto dal Maestro Bruno Tirotta. Coro di voci bianche Kiwanis, diretto dal Maestro Alexandra Rudakova. Maestro collaboratore Cunegonda De Cicco.
Una produzione specificatamente pensata per il Parco Scolacium che diventa un grande laboratorio di ricerca registica e produttiva dove grandi artisti, esperte professionalità, giovani talenti e risorse del territorio si confrontano e lavorano insieme con una proficua osmosi di spirito, competenza, visioni.
«Concepito come installazione artistica sul palcoscenico – ha spiegato il regista Gandini – suddiviso in tre isole distinte per una azione scenica, visiva e di art action, diversa per ciascuno dei tre atti di Tosca, l’allestimento è pensato in modo che comprenda la pittura, la scultura e la luce: un percorso di disintegrazione del tempo e luogo della felicità nel primo atto; l’azione corruttiva e disgregativa nel secondo atto che conduce al terzo, quale nuovo tempo e nuovo spazio, quello psichico e illusorio di Tosca, emblema di tutte le donne. Un conflitto drammatico quanto universale tra realtà e speranza».
«La rappresentazione della molestia – ha proseguito il regista Gandini – della tortura e della centralità della figura femminile in un mondo di uomini è d’altronde un tema intramontato, dolorosamente presente anche nel nostro tempo e in tutti i contesti sociali. La preghiera, che inarca tutta l’opera, e poi il sacrificio-suicidio, sono infine legati a quel senso oscuro ma anche liberatorio di fuga al cielo, caduta dell’angelo, che forse, ancora troppo spesso, è vista come alternativa al desiderio, pur potente, di vita». (rcz)
In scena, domani sera, alle 21.30, al Parco Scolacium, lo spettacolo Alle pietre preferiamo le ombre di e con Salvatore Corea.
Lo spettacolo rientra nell’ambito della sezione La nostra bellezza di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano.
La pièce racconta la storia del Generale Lucullo, per una produzione della Nuova Compagnia di Teatro Luisa Mariani. La vita di un illustre generale romano, Lucio Licinio Lucullo, capace di prodigiose imprese militari e sensibile al richiamo dell’arte e della Bellezza, appare nel racconto ideato da Salvatore Emilio Corea come paradigma dell’ipocrisia della Storia che si riduce spesso a cronaca trionfalistica della Guerra, lasciando da parte l’Umanità. (rcz)
In scena questa sera, a Borgia, alle 21.00, al Parco Scolacium, la performance poetico-sonora KalaMita.
Lo spettacolo, una produzione della Compagnia Teatrale con Andrea Naso e Alessio Calvi, è un gioco di parole, un’allusione semantica tra Calabria e Mito che nel significato ultimo esprime uno stato d’animo collettivo, definisce una condizione di fascinazione altalenante che ogni calabrese subisce e alimenta nel rapporto conflittuale con la propria terra.
Lo spettacolo rientra nell’ambito di Armonie d’Arte Festival. (rcz)
In scena questa sera, a Borgia, alle 21.00, al Parco Archeologico di Scolacium, lo spettacolo la Lunga Notte di Medea.
Lo spettacolo, a Euripide a Corrado Alvaro, per la regia di Nino Galea, rientra nell’ambito della sezione La nostra bellezza di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano.
Lo scrittore calabrese si colloca fra gli autori che hanno realizzato una nuova versione di Medea in cui la donna non è più la creatura infernale assetata di vendetta, come avviene nelle narrazioni classiche di Euripide e Seneca, ma una madre vittima del potere, della paura del popolo verso il diverso, delle sventurate vicissitudini che si ripercuotono su di lei, vittima dell’abbandono, delle ingiustizie, dell’emarginazione e del disprezzo.
La Calabria che produce ed esporta cultura è una magnifica realtà, grazie anche al Festival Armonie d’Arte, che ha realizzato la messa in scena di Pagliacci di Leoncavallo al Parco Scolacium riscuotendo un larghissimo successo e lo ha riproposto al prestigioso Festival di Benevento. Il grande tributo di pubblico che ha decretato il nuovo successo del concept di Chiara Giordano, direttrice e “motore” di Armonie d’Arte, è la conferma che questa terra, talentuosa, sa farsi valere in tutti i campi, incluso quello culturale. L’idea della Giordano – ormai già di qualche anno – di produrre e non solo offrire comunque validissime proposte teatrali, musicali e culturali nell’ambito di Armonie d’Arte, risulta, dunque, oltremodo vincente anche nel cosiddetto “export di cultura” e il lusinghiero successo sottolinea come si debba ripensare – appunto sul modello vincente della Giordano – il modo di “fare” cultura in Calabria. Esistono risorse umane di grande pregio, artisti, intellettuali e giovani promesse che aspettano di avere l’opportunità di emergere, farsi notare, offrire il proprio – validissimo – contributo in termini di immagine, notorietà e lustro alla terra che li ha visti nascere. La Calabria deve – e può riuscirci – modificare gli stereotipi negativi che, troppo facilmente e ingiustamente, le sono spesso assegnati. C’è una civiltà millenaria alle spalle: qui è nato il Teatro, nella Magna Grecia si è sviluppata l’arte, la cultura, la conoscenza, ci sono tradizioni antiche che da sole danno splendore a questa terra, occorre potenziare questo volano di crescita che la cultura è in grado di assicurare. Quindi, applausi alla direttrice Giordano e al suo Festival che onora la Calabria e offre importanti chances ai suoi figli migliori. (s)
La messa in scena di “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, con la firma di Armonie d’Arte Festival, ha conquistato anche il pubblico del prestigioso Festival di Benevento, promosso dalla Regione Campania, in collaborazione con il Mibact. Un successo strepitoso, con applausi a scena aperta, per la replica nell’area archeologica del Teatro Romano di Benevento, nell’ambito del festival, che gode della direzione artistica di Vittorio Sgarbi.
L’elegante e raffinata lettura dell’opera di Leoncavallo, che racconta di un tragico femminicidio nelle terre calabresi, ha incontrato il favore degli spettatori, confermando la bontà dell’intuizione della direttrice artistica di Armonie d’Arte Festival, nonché ideatrice dell’allestimento Chiara Giordano, nella costante attenzione a coniugare la cifra estetica a una riflessione etica sui temi del nostro tempo, su quelli di maggiore rilevanza e impatto sociale. Nato per abitare in modo naturale i luoghi della Cultura e del Patrimonio, con i suoi “Pagliacci”, Armonie d’Arte Festival ha ritrovato nel Teatro Romano di Benevento il luogo ideale per una rappresentazione dell’opera di Leoncavallo di grande impatto scenico ed emotivo, sia per l’elevata qualità del cast che ha interpretato i personaggi principali, Rossana Potenza, Alberto Mastromarino e Piero Giuliacci nei ruoli dei protagonisti, sia per l’impostazione che, rifuggendo da troppo specifiche contestualizzazioni storico-culturali, pur con rimandi essenziali alla dimensione temporale dell’epoca in cui è ambientata la vicenda, ha voluto, anche e soprattutto attraverso le magnifiche coreografie del geniale Filippo Stabile, mettere in scena l’essenzialità del dramma, strizzando l’occhio a Pirandello e alle tragedie greche e alla loro parlare ancora, sempre e in modo pregnante all’attualità.
Ottima prova l’esecuzione dell’orchestra diretta dal maestro Leonardo Quadrini, pieno l’impatto sonoro del Coro dell’Opera Puglia. Magnifico il trucco di scena di Marco Manfredini che ha aggiunto quel tocco di colore, sapientemente valorizzato dalle luci del light designer Sebastiano Romano. Lo stesso Vittorio Sgarbi, al termine dell’opera, ha espresso parole di elogio per il concept dell’allestimento di “Pagliacci” e per l’elevata qualità artistica del prodotto. Un successo tale da aver procurato all’opera made in Calabria ulteriori proposte di repliche dello spettacolo sia in altre regioni italiane che all’estero, in Olanda.
«Il successo di “Pagliacci” a Benevento – ha commentato Chiara Giordano – mi inorgoglisce particolarmente, perché ci siamo misurati non solo sulla produzione originale che il nostro festival sperimenta da anni, ma anche sulla distribuzione. Il nostro allestimento di “Pagliacci” è stato accolto molto favorevolmente, il che significa che la Calabria è in grado non solo di ospitare la Cultura nelle sue varie forme, ma di esportarla, divenendo punto di riferimento e di confronto a livello nazionale e internazionale. Fondamentale la sinergia artistica con Vittorio Sgarbi, già avviata lo scorso anno e oggi cementata da questo nuovo successo. Un incontro fecondo per le possibilità che schiude. Ora, forti dei risultati ottenuti finora, le nostre forze sono concentrate sull’altra grande nostra produzione che è l’immortale “Tosca”, che andrà in scena il prossimo 23 agosto sempre a Scolacium». (rrm)
Questa sera, a Borgia, alle 22.00, al Parco Archeologico di Scolacium, lo spettacolo Shine – Pink Floyd Moon.
L’evento rientra nell’ambito della rassegna Armonie d’Arte, ideato e diretto da Chiara Giordano. Lo spettacolo, con la coreografia e la regia di Micha van Hoecke, sarà accompagnato dalla musica dal vivo eseguita da Pink Floyd Legend, e dai solisti e corpo di ballo di Daniele Cipriani Entertainment.
Micha nel mondo della luna scortato dai Pink Floyd: è questo il viaggio promesso da Van Hoecke nel suo nuovo spettacolo. Il coreografo russo-belga si fa ispirare stavolta dai suoni psichedelici, ipnotici della leggendaria band e lo fa partendo dalla canzone Shine on You Crazy Diamond, in cui Roger Waters e gli altri membri omaggiavano il leader, Syd Barrett, smarritosi nei meandri dei suoi disturbi mentali.
Ma qui la follia si trasfigura in incanto leggero, un percorso a ritroso negli anni giovanili di Micha, fatti di rock e danza. La Compagnia Daniele Cipriani insieme ai PinkFloyd Legend, gruppo italiano che “doppia” con successo la sua matrice inglese, comporranno così sotto la sua direzione un affresco affollato di ombre poetiche, di suoni ipnotici, si direbbe astrali, che attraverso il sogno, ci parlano di speranza.
«È la mia autobiografia – ha spiegato Micha van Hoeckeche – racconta anche la vita di ogni uomo”, , “la storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna: un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita”. E aggiunge: «La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare, una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta. Shine è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi». (rcz)
23 settembre – In scena stasera, a Soverato, alle 19.00, presso il Teatro Comunale, lo spettacolo teatrale “Aspettando Maria De Buenos Aires. Omaggio ad Astor Piazzolla”.
L’evento è un appuntamento di “Settembre di Armonie d’Arte”, organizzato da Armonie d’Arte Festival.
Sul palco, la solista Maria Rosaria Sansone che sarà accompagnata da I Solisti del Teatro San Carlo di Napoli e dal danzatore Filippo Stabile. Si tratta di un viaggio nel repertorio di Astor Piazzolla, con un forte riferimento alla sua opera tango, che il Festival realizzerà il prossimo anno. (rcz)
22 settembre – In scena stasera, alle 20.00, a Catanzaro, presso il Museo Marca, lo spettacolo “Una sera con Don Giovanni” di e con Giovanni Micelotta.
Lo spettacolo è un’appuntamento del calendiario di “Settembre di Armonie d’Arte”, organizzato da Armonie d’Arte Festival, ideato e diretto da Chiara Giordano.
“Una sera con Don Giovanni” è un divertissement di danza e parole con Emy Bianchi, Anna Macrì, e Filippo Stabile, coreografo e danzatore.
«Il leggendario seduttore – hanno commentato Settembre di Armonie d’Arte – dalle innumerevoli presenze in ogni letteratura, nella musica, nella pittura e nel cinema; ora elegante dispensatore di piacere, ora temibile rivale, fioriero di elezione o perdizione, e persino personificazione delle forze dell’amore oltre ogni legge,. Interpretazioni divertentissime, sempre segnate da ebbra e sensualità, e da un seguito come pochi personaggi fantastici nella storia. Un’icona ammaliante e inquietante ancora oggi». (rcz)
4 settembre – Una grande pianista calabrese, Chiara Giordano, nonché direttrice di Armonie d’Arte Festival, si esibirà domani con la Royal Philharmonic Orchestra, una delle più prestigiose orchestre sinfoniche del mondo, al Teatro Politeama, con la direzione di Joshua Weirlestein. Il concerto chiuderà l’edizione 2018 di Armonie d’Arte, una rassegna di musica e teatro, che cresce ogni anno di più in autorevolezza e prestigio, diventata nel tempo un grande orgoglio della Calabria nel mondo. Merito, senza dubbio, delle individiabili capacità di Chiara Giordano (affiancata da un ottimo staff) che – oltre a essere una magnifica organizzatrice di eventi di livello internazionale – non ha dimenticato il suo talento artistico e il suo amore per il pianoforte: per questo domani sera ci sarà accanto alla Giordano la Calabria intera, a tributarle il giusto omaggio, ma anche a simboleggiare, ove ce ne fosse bisogno, quante risorse artistiche, oltre che paesaggistiche e naturali, ci sono in questa terra. Stasera, per dire, la Royal Philarmonic è alla Scala, domani sarà al Politeama di Catanzaro.
La portata straordinaria della serata è stata evidenziata dal vice sindaco Ivan Cardamone: «Con la direzione artistica di Chiara Giordano Armonie d’Arte ha, nel tempo, dimostrato il suo grande valore per il territorio del capoluogo di regione e non solo. Ospitare nel Teatro Politeama cittadino, con evidente ritorno di immagine per la città, la Royal Philharmonic Orchestra, fra le più importanti Orchestre al mondo, che solo la sera prima suonerà alla Scala di Milano, la dice lunga sull’eccezionalità dell’evento, e sul contributo che esso può offrire per proiettare la città al centro del panorama culturale meridionale, nazionale ed internazionale».
«Ma questa – ha proseguito il vicesindaco Ivan Cardamone – non è che la prima di una serie di iniziative messe in cantiere, dal momento che il Comune, con un atto deliberativo, è entrato ufficialmente a far parte del Comitato di indirizzo della Fondazione Armonie d’Arte. Quindi, seguiranno azioni concrete, tese a sfruttare tale prestigio a vantaggio dei cittadini, dei commercianti, del turismo locale, perchè Armonie d’Arte, che è senz’altro Arte e Cultura ai più alti livelli, possa tradursi anche con azioni precise in un vantaggio tangile per il territorio tutto».
«Già da subito – ha continuato Ivan Cardamone – abbiamo in programma l’attivazione di una card, servizi di collegamento da e per il sito Archeologico di Scolacium, che è la sede d’elezione del Festival, giunto alla sua 18esima edizione, ed una serie di attività di animazione e promozione culturale in città che traccino una linea di continuità fra le attività di Fondazione e il Comune».
«Quello che è dunque l’evento finale della Sezione Platino di Armonie d’Arte Festival in questa città – ha concluso Ivan Cardamone – sarà per Catanzaro il primo di una serie di eventi in programma tutti da scoprire in nome del prestigioso sodalizio attivato».
Chiara Giordano, direttore artistico del Festival, ha dichiarato che «ci riempie d’orgoglio l’evento che ci apprestiamo a celebrare nella città di Catanzaro e nel suo Teatro Politeama. Avere una delle più blasonate Orchestre al mondo a chiudere la nostra programmazione, e avere sul podio una nuova stella della direzione d’orchestra internazionale come Joshua Weilerstein, è un fatto davvero importante, al quale si aggiunge l’onore, per me, di suonare da solista, condividendo la parte più intima e profonda del mio essere, mai abbandonata». (rs)
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