I BORGHI ALLE MARINE DOPO L’ALLUVIONE 1951
SETTANT’ANNI FA LA NASCITA DI BADOLATO M.

di ANTONIETTA MARIA STRATI – È una ricorrenza che rischiava di passare inosservata: sono trascorsi 70 anni della nascita di Badolato Marina e delle Marine Joniche, i paesi nati dopo l’alluvione del 1951,  sul litorale ionico il 24 marzo del 1952 con la benedizione di Alcide De Gasperi. I paesi distrutti trovarono nuova vita alle Marine, con l’edificazione di appartamentini per gli sfollati e chi era rimasto senza casa.

Ripercorriamo la storia, che le nuove generazioni in gran parte sconoscono: dal 16 al 18 ottobre 1951 una tremenda alluvione si abbatté sulla Calabria. Numerosi borghi collinari e montani della Jonica della provincia di Reggio e di Catanzaro furono sferzati da ingenti piogge che causarono morti, crolli di case e devastazioni anche nelle campagne e migliaia di senzatetto.  Quell’autunno tragiche alluvioni interessarono pure la Sardegna e il Polesine in Veneto con quasi cento morti. Fu un’alluvione epocale che mutò li assetti idrogeologici di interi territori e il trasferimento di migliaia di famiglie in altri luoghi, pure con un’intensa emigrazione.

Tanti, troppi furono le persone rimaste senza casa, tanto che l’allora Governo, presieduto da De Gasperi, si adoperò per ricostruire immediatamente delle case per gli alluvionati, scegliendo il litorale ferroviario e stradale come luogo in cui sarebbero sorte queste abitazioni, che erano dei veri e propri appartamentini in muratura in piccole palazzine graziose e spaziose. Un esempio su tutti Badolato, in provincia di Catanzaro. Sui previsti 350 alloggi, ben 78 erano già pronti da abitare. Oggi, è quella che tutti conoscono come Badolato Marina, una dinamica cittadina e ricercata meta turistica-culturale. Il tutto venne fatto in meno di cinque mesi.

Una volta terminati i lavori – era il 24 marzo del 1952 – lo stesso De Gasperi scese in Calabria per consegnare le chiavi degli appartamentini per gli alluvionati partendo dai Comuni del reggino. Insomma, una ricorrenza importante che, purtroppo, come denunciato dall’Associazione Università delle Generazioni, che «avrebbe dovuto essere già celebrato istituzionalmente nel 2002, a cinquant’anni; nel 2012 a sessanta».

«Niente di tutto ciò – afferma Domenico Lanciano, animatore del sodalizio –, nonostante l’Università delle Generazioni abbia ogni volta esortato a ricordare, pure a favore dei giovani e di coloro che non hanno vissuto o saputo di tale epopea sociale. Sarebbe bastata una targa o un piccolo monumento per tenere la memoria della nascita della Marina badolatese, pure a beneficio dei turisti o di chi vi transita. Nell’estate 1987 un gruppo di artisti aveva posto in un angolo della Piazza Antonio Tropeano una colonna appartenuta al castello Toraldo di Badolato borgo in ricordo delle origini della gemmazione della Marina; ma gli Amministratori dell’epoca hanno preferito rimuovere quel monumento senza fare altro a riguardo».

Ma nulla è perduto. Perché qualcuno si è ricordato di questo evento storico, e si tratta dell’Associazione Culturale “Circolo Letterario Nicola Caporale” di Badolato, che ha deciso di promuovere una serie di iniziative che prenderanno il via il prossimo 23 aprile, con il patrocinio del Comune e della Pro Loco.

A rendere noto il programma, teso a valorizzare la nascita delle Marine joniche, specialmente a beneficio delle nuove generazioni che non hanno vissuto i tempi dell’edificazione e delle prime evoluzioni tanto da diventare ridenti cittadine pure turistiche, la presidente Miryam Rovito.

Alle ore 10.00 di sabato 23, alla presenza delle autorità, sarà inaugurata un’apposita targa commemorativa proprio sul luogo dove il Presidente del Consiglio De Gasperi ha consegnato le chiavi dei primi 78 alloggi sui 335 previsti e poi completati. Seguirà un itinerario tra le palazzine sorte dalla stazione ferroviaria al passaggio a livello e alla casa cantoniera dell’Anas, oggi denominato appunto “Rione Stazione”.  Quindi, nei locali dell’attuale Delegazione Municipale avverrà l’apertura della mostra fotografica e la documentazione sull’alluvione e la costruzione di Badolato Marina.

Il giorno seguente, alle 18.45 di domenica 24 aprile, nella sala conferenze della medesima Delegazione avrà luogo un apposito Convegno. Le Autorità saluteranno i convenuti ed il geom. Pasquale Larocca, ex tecnico comunale, dirà della trasformazione avutasi nel tempo del litorale dove è stata scelta la costruzione della “frazione Marina” (un estratto del libro che sta per essere dato alle stampe dall’associazione culturale “La Radice” di Badolato). Dopo un breve intermezzo musicale e teatrale, lo storico prof. Ulderico Nisticò parlerà della nascita di Badolato Marina. 

Con tutte queste iniziative, Badolato diventa, di fatto, la capitale della memoria sociale dell’alluvione del 1951 e della conseguente nascita delle amenissime Marine joniche, catanzaresi e reggine. Gli organizzatori sperano che, lungo il 2022 di rievocazione storica e sociologica, altre Marine intervengano per evidenziare ricordi e documentazioni relative alla loro edificazione ed evoluzione urbana. Sarebbe il caso di realizzare un Archivio unico di tale epopea ed epoca storica importantissima! 

Intanto l’associazione Nicola Caporale ha dato alle stampe un opuscolo di 26 pagine intitolato Case crollate, case colorate (Ricordi dei diretti testimoni dell’alluvione del 1951 e del trasferimento in Marina nelle case nuove nel 70° anniversario della nascita di Badolato Marina) a cura di Giulia Scerra e di Luisetta Caporale, con interessanti foto d’epoca.

Infine, c’è da annotare che alle nuove parrocchie delle Marine di Sant’Andrea Jonio, Isca Jonio, Badolato, Santa Caterina Jonio, Guardavalle, nel 1955 l’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace Armando Fares volle assegnare come patroni degli Angeli. Per tale motivo nel 1971 l’allora studente universitario Domenico Lanciano suggerì di denominare questo tratto di costa da Riace a Catanzaro Lido “Riviera degli Angeli” attivando un apposito Marchio-Consorzio di valorizzazione turistica a 360 gradi. Oggi esistono un’azienda e un’associazione turistica che hanno preso spunto da quella denominazione:l’immobiliare “Costa degli Angeli” e “AOPT – Riviera e Borghi degli Angeli”. (ams)

BADOLATO (CZ) – Si celebra la Settimana Santa

Domenica 10 aprile, a Badolato, prendono il via gli antichi riti religiosi della Settimana Santa.

La festività pasquali nel medievale centro storico ionico, con le sue tradizioni popolari religiose, vedono il proprio apice nel week-end 15/16/17 Aprile. E nel week-end successivo, con la Domenica in Albis del 24 Aprile, si svolgeranno anche i festeggiamenti religiosi di San Vicenzo Ferrer. Tutte le rappresentazioni religiose della Settimana Santa di Badolato borgo affondano le proprie radici fin dal XVII secolo.

Il programma ufficiale generale a cura della Parrocchia Chiesa Matrice del SS. Salvatore, dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, della Confraternita del SS. Rosario e della Confraternita di Santa Caterina V.M. d’Alessandria, con una locandina dettagliata, informativa e promozionale, curata dal Polo di Badolato dell’A.Op.T “Riviera e Borghi degli Angeli” e dalla Pro Loco Badolato/Unpli Calabria.

Domenica di Pasqua, poi, dalle ore 09.30 presso la Chiesa di San Domenico “U Monasteri” si svolgerà la Solennità della Pasqua e Resurrezione di Gesù Cristo e alle ore 12:00 (in piazza Santa Barbara) si terrà la tradizionale e spettacolare “Cumprùnta” a cura della stessa Confraternita del SS. Rosario. Nella “Cumprùnta” le statue del Cristo Risorto e della Madonna, vestita a lutto, percorrono strade e vicoli dell’antico borgo con giovani “tamburinàri” che fanno da messaggeri per annunciare che Cristo è risorto.

L’incontro, alla fine, delle statue portate a spalla di corsa dai confratelli del Cristo Risorto e di sua Madre Maria Santissima – non più vestita a lutto – è un momento magico antico e pure nuovo ogni volta, teatro popolare di strada, rito e rappresentazione sacra, intriso di emozioni comunitarie profonde autentiche. Fantastico ed unico lo spettacolo offerto dai confratelli delle tre Confraternite del Ss.mo Rosario, dell’Immacolata, di S. Caterina d’Alessandria, con il famoso “ballo degli stendardi”, vessilli delle tre congregazioni religiose, in onore del Cristo Risorto e della Madonna.

Il programma

Domenica 10 Aprile, ore 09:30 – Domenica delle Palme con Santa Messa e benedizione delle palme e dei ramoscelli d’ulivo, Chiesa Matrice del SS. Salvatore;

Lunedì 11 Aprile, ore 09.15/10.00 – Processione della Confraternita di Santa Caterina V.M. d’Alessandria con partenza dall’omonima Chiesa verso la Chiesa Matrice del SS. Salvatore;

Martedì 12 Aprile, ore 09.15/10:00 – Processione dell’Arciconfraternita dell’Immacolata con partenza dall’omonima Chiesa verso la Chiesa Matrice del SS. Salvatore;

Mercoledì 13 Aprile, ore 09.15/10:00 – Processione della Confraternita del SS. Rosario con partenza dalla Chiesa di San Domenico “U Monasteri” verso la Chiesa Matrice del SS. Salvatore;

Giovedì 14 Aprile, ore 18:00 – Messa “In Cena Domini” nella Chiesa Matrice del SS. Salvatore;

Venerdì 15 Aprile – Ore 14:00 / Liturgia della Parola – Adorazione alla Croce – Comunione;

Ore 15:30 – Processione del Venerdì Santo con partenza dalla Chiesa di San Domenico “U Monasteri” con tappe che vanno a percorrere le vie dell’antico borgo, giungendo sino al Convento Francescano di S. Maria degli Angeli (a cura della Confraternita del SS. Rosario);

Sabato 16 Aprile, ore 13:00 – Processione dei Misteri Dolorosi del Sabato Santo con partenza dalla Chiesa dell’Immacolata con tappe che vanno a percorrere le vie dell’antico borgo, giungendo sino al Convento Francescano di S. Maria degli Angeli (a cura della Confraternita dell’Immacolata);

Domenica 17 Aprile, ore 10:00/12:00 – Domenica di Resurrezione con la tradizionale “Cumprùnta”, con l’incontro in piazza S. Barbara tra il Cristo Risorto e sua Madre Maria Santissima (a cura della Confraternita del SS. Rosario);

DOMENICA IN ALBIS – Domenica 24 Aprile, ore 18:00 – Santa Messa e processione del Cristo Risorto, della Vergine Maria e di San Vincenzo Ferrer con partenza dalla Chiesa di San Domenico “U Monasteri” verso la Chiesa Matrice del SS. Salvatore (a cura della Confraternita del SS. Rosario). (rcz)

 

 

A Badolato ospitata la prima famiglia ucraina con il progetto “Sai”

A Badolato, nei giorni scorsi, è arrivata la prima famiglia ucraina grazie al progetto Sai. Diverse altre famiglie potranno essere ospitate sia nella piccola cittadina jonica, che da 25 anni pratica l’accoglienza e la solidarietà a migranti e profughi provenienti da tutto il Mondo, e sia nei paesi viciniori del comprensorio inclusi nell’ambito socio-sanitario di Soverato.

Grande è stata l’emozione fin dai primi momenti di accoglienza di questa prima famiglia ucraina arrivata all’Aeroporto di Lamezia, dove l’Assessora alle Politiche Sociali Pia Russo e l’operatore responsabile del progetto d’accoglienza Pasquale Ermocida hanno potuto abbracciare mamma Irina e la sua piccola Sofia di 8 anni.

Per Irina e Sofia (che presto inizierà a frequentare la Scuola Primaria di Badolato) sono state già avviate tutte le procedure formali per la giusta assistenza legale, sociale e sanitaria, con relativo disbrigo delle pratiche di permesso di soggiorno temporaneo, secondo quanto previsto dalle disposizioni europee e ministeriali nazionali.

Storia straordinaria quella di Irina che, assieme alla figlia, sono entrate a far parte della comunità multiculturale di Badolato: dopo ben 20 anni il destino riporta la donna ucraina proprio a Badolato, luogo che aveva avuto modo di conoscere in passato grazie a motivi di lavoro della madre, ma che mai avrebbe creduto di rivivere ed abitare oggi da “profuga di guerra”.

«La nostra Badolato – ha dichiarato l’assessora Pia Russo – è sempre stato riconosciuto come il paese dell’accoglienza e anche stavolta non poteva andare diversamente.  Per me è stata un’esperienza incredibile, la mia prima concreta collaborazione da Assessora alle Politiche Sociali con il CIR. Sono felice ed onorata di poter dare il mio contributo soprattutto da mamma e di accogliere nel nostro paese queste persone. Una bambina sconosciuta che mi ha stretta così forte come fosse una figlia, poi, mi ha fatto capire il loro forte stato di bisogno e quanto la guerra abbia purtroppo cambiato repentinamente la vita a queste persone, che ci raccontano come pregavano nel sentire le bombe vicine e gli aerei militari sorvolare sulle proprie case affinché si allontanassero».

«Non oso immaginare continua l’assessora Russo quanta sofferenza abbiano provato. Essendo mamma percepisco però la loro paura e la loro preoccupazione. Appena ricevuto il loro contatto mi sono subito adoperata nell’organizzare l’accoglienza e l’inserimento della famiglia nel migliore dei modi con il CIR e grazie al supporto del sindaco Parretta. Resta in campo la speranza che questa maledetta guerra finisca e che torni presto a regnare la pace: questo è l’augurio di tutti noi! Nel frattempo, però, ci siamo impegnati ad aiutarli e a far sorridere questi bambini, occhi che mai dovrebbero vedere il male, la guerra e la distruzione».

In queste ultime settimane, sono state diverse le realtà istituzionali ed associative del territorio del Basso Ionio calabrese – a partire da alcune importanti associazioni cattoliche vicine anche alla chiesa ortodossa ucraina – ad ospitare famiglie e bambini orfani in parrocchie, conventi, strutture ecclesiastiche e che stanno coordinando anche diverse famiglie private manifestatesi disponibili ad ospitare temporaneamente famiglie o bambini provenienti dall’Ucraina, nella speranza che questa folle ed assurda guerra in cui le vere vittime sono i popoli … possa al più presto terminare. (rcz)

BADOLATO (CZ) – Il 30 marzo in scena “Così è (o mi pare)

In scena, il 30 marzo, al Teatro Comunale di Badolato, alle 18.30 e alle 21, lo spettacolo Così è (o mi pare) di e con Elio Germano.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della residenza MigraMenti – il progetto gestito dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi e sostenuto dal Mic, dalla Regione Calabria e dal Comune di Badolato, in collaborazione con il Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni.

Nel cast, gli spettatori troveranno: Elio Germano, Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli. Allo spettacolo partecipano anche Isabella Ragonese e Pippo Di Marca.

Presentato da Fondazione Teatro della Toscana, Infinito Produzioni Teatrali, Gold Productions, Argot Produzioni, lo spettacolo è stato infatti pensato per essere realizzato in realtà virtuale, un nuovo strumento tecnologico, tra cinema e teatro, in grado di porre lo spettatore al centro della scena.

Tramite cuffie e visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all’interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il commendator Laudisi, anziano padre di Lamberto, su una sedia a rotelle, invenzione non presente nel copione originale. Si apre così la possibilità di un’esperienza unica nel suo genere, utile alla finalità del racconto e alla riflessione sul tema pirandelliano di cosa sia reale e cosa sia vero. La prospettiva è duplice: individuale e collettiva.

Attraverso la visione simultanea, lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda a cui assistono gli altri, ma può scegliere lui dove e cosa guardare. Contemporaneamente, nello stesso spazio, altre persone fanno la sua medesima esperienza tanto che al termine è possibile confrontarsi rispetto a quanto visto e sperimentato. Esattamente come a margine di uno spettacolo teatrale o di un film. (rcz)

Assocastelli apre una delegazione a Badolato

A Badolato è nata la delegazione di Assocastelli, la cui presidenza è affidata al barone Ettore Gallelli Benso Salazar di Badolato, proprietario di Castello Gallelli, che sarà la sede.

L’apertura della delegazione di Badolato rientra nell’ambizioso programma di Assocastelli che prevede l’attivazione di ben 100 delegazioni Assocastelli diffuse sull’intero territorio nazionale entro il 2022.
In Calabria sono già attive le Delegazioni di Badolato (Ettore Gallelli Benso Salazar), Roseto Capo Spulico (Stefania Cosentino) e di Tropea (Giuseppe Lonetti) coordinate dalla Console di Assocastelli in Calabria Roberta Caldovino.
Assocastelli è l’associazione italiana dei gestori e proprietari, privati e pubblici, di immobili d’epoca e storici (castelli, palazzi e ville). (rcz)

 

BADOLATO (CZ) – Al Teatro Comunale “Passi sulla mia testa”

Dal 1° al 6 marzo, al Teatro Comunale di Badolato, in scena lo spettacolo Passi sulla mia testa, del Teatro del Carro.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito del progetto gestito dalla compagnia – e che è stato riconosciuto dalla Regione Calabria come il migliore presentato dalle compagnie professionali dell’intera regione – è la storia di un gruppo di anarchici meridionali nella Chicago di inizio ‘900, di bruciante attualità, firmato da Fabio ButeraLuca M. Michienzi, con protagonista Francesco Gallelli, che ritorna a Badolato dopo una piccola tournée calabrese dagli ottimi riscontri.

Lo spettacolo andrà in scena tutti i giorni alle 21, mentre domenica alle 18.30. È necessaria la prenotazione al 3483125747 o al 3408202119. (rcz)

BADOLATO (CZ) – Successo per l’iniziativa ecologica e sociale della Pro Loco

Grande successo, a Badolato, per l’iniziativa ecologica e sociale organizzata dalla Pro Loco che, nelle giornate di sabato e domenica, ha visto la raccolta di circa 1500 kg tra imballaggi e oggetti in carta e cartone: libri inutilizzabili, quaderni e quadernoni (senza copertine di plastica), riviste e giornali, materiale di carta in generale.

Una iniziativa che rientra nell’ambito di una più ampia iniziativa ecologica e sociale, che ha visto coinvolti il Comune di Badolato, l’Unione dei Comuni “Versante Ionico”, la ditta MEA srl, l’Associazione di Promozione Sociale “MaMa” e l’Istituto Comprensivo “T.Campanella” di Badolato.

Tutti gli oggetti raccolti, grazie al riciclo, saranno resi idonei ad essere reintrodotti nei cicli produttivi. E da qui nascerà anche un omaggio simbolico di materiale di consumo per le classi delle Scuole locali. Sono state tante le famiglie che hanno partecipato all’iniziata che ha visto anche la presenza e partecipazione di diversi soci della Pro Loco, giovani ed adulti, e dell’Assessora alle Politiche Sociali Pia Russo in rappresentanza del Comune di Badolato.

Il presidente della Pro Loco, Pietro Piroso, in chiusura ha colto l’occasione per ringraziare tutti i soci ed i cittadini che, conferendo i propri rifiuti cartacei, hanno ricalcato il loro impegno nel rispetto dell’ambiente. Piroso, consigliere regionale anche dell’Unpli Calabria, ha inteso ringraziare gli enti pubblici e privati che hanno patrocinato e sostenuto l’iniziativa, a partire dal Comune di Badolato, dall’Unione dei Comuni “Versante Ionico” e dalla MEA srl. 

«Questa di oggi – ha dichiarato – è una piccola goccia nell’oceano. Bisogna continuare a fare la raccolta differenziata, innalzando sia il livello quantitativo che qualitativo. Ricordiamo che nel territorio comunale di Badolato la raccolta domestica ordinaria di carta e cartone si esegue ogni due settimane il Giovedì (rifiuti da esporre Mercoledì sera) in alternanza col vetro. Per richiedere informazioni o per segnalazioni basta rivolgersi ai numeri utili del gestore del servizio di raccolta e smaltimento».

«Da parte nostra, nei prossimi mesi, – ha concluso Piroso – non mancherà l’impegno ad organizzare altre iniziative sociali, ecologiche ed ambientali di questo tipo con il coinvolgimento attivo di scuole, enti ed associazioni locali. Grazie ed alla prossima». (rcz)

BADOLATO (CZ) – Grande successo per il Festival Insegui l’Arte

È un bilancio più che positivo, quello registrato dalla quinta edizione di Insegui L’Arte, il Festival della Ri-Conoscenza svoltosi a Badolato.

Venti giorni di intense attività che hanno visto il coinvolgimento di più di quaranta ospiti tra musicisti, attori, scrittori, giornalisti e pedagoghi e che si è chiuso con il tradizionale ballo dei Giganti di Felice Napoleone, e con il suggestivo passaggio di un’inattesa Befana sui trampoli, che ha dispensato doni per i tanti bambini accorsi. 

Una lunghissima kermesse o grande festa di comunità – come piace definirla al direttore artistico Josephine Carioti – iniziata il 17 dicembre e che ha animato la marina e il borgo di Badolato con ben 8 spettacoli serali, 2 presentazioni di libri, 5 laboratori e due escursioni. 

Come da consuetudine, anche quella di quest’anno è stata una rassegna multidisciplinare di spettacoli di musica, opera, danza, prosa e arte. Una finestra aperta sul Mediterraneo, una lente di ingrandimento sulla musica del Sud del mondo e sulle sue tradizioni, grazie alla presenza di artisti di fama internazionale arrivati da diversi angoli del pianeta nel piccolo paese calabro che si affaccia sul Mar Ionio.

Badolato, luogo di elezione del Festival della Ri-Conoscenza e che – meglio di qualunque altro borgo – ne sposa la mission per via della sua naturale apertura verso le culture del mondo. Un paese che negli anni si è caratterizzato come vitale comunità multietnica e crocevia di diverse culture e che vede in Insegui l’Arte il suo faro per naviganti in cerca di accoglienza umana e artistica.

Perché alla base della fitta rete di relazioni artistiche che ruotano intorno al Festival della Ri-Conoscenza vi sono il rapporto umano, l’amore e il senso di appartenenza verso quei luoghi, che ora più che mai necessitano di cura e protezione. Un concetto che tiene a ribadire Josephine Carioti: “non un festival fine a se stesso e che ama autocompiacersi dei propri successi, ma un festival al servizio di un comunità resiliente, fatta di uomini e donne che intendono lottare per la difesa del proprio patrimonio paesaggistico e naturalistico.

Un Festival inclusivo, con uno sguardo attento agli invisibili, agli ultimi – che poi ultimi non sono – e a tutte quelle micro comunità (gambiani, guineani, maliani, nigeriani, pakistani, camerunensi, senegalesi, curdi, marocchini, albanesi, rumeni, tunisini) approdate in terra calabra per condividerne le ricchezze e le mancanze.

«In questo periodo di pandemia in cui ci si può spostare sempre meno, Insegui l’Arte oggi più di ieri ha voluto regalare un viaggio intorno al mondo al suo pubblico, costretto a soffocare il proprio istinto nomade, il bisogno di muoversi e di confrontarsi con le altre culture», ha precisato il direttore artistico.

Questa quinta edizione invernale, infatti, è stata un lunghissimo e ammaliante viaggio musicale, iniziato dal cuore pulsante di Buenos Aires con un grande omaggio al genio di Astor Piazzolla, proseguito attraverso l’India, il Pakistan e il Medio Oriente, per arrivare sino al West Africa e ai monti del Rif marocchino. La grande carovana di Insegui l’Arte ha toccato anche la costa e l’entroterra della Trinacria; dall’Aspromonte, passando per le Serre, è giunta ai piedi del Pollino e dai campi flegrei ha fatto un grande salto fino alle banlieues parigine.

Il Festival ha dovuto destreggiarsi tra nuovi decreti e la paura di contagio fra il personale artistico e tecnico: «realizzare un festival nel bel mezzo di una pandemia è stato un grande banco di prova. Ed è stato grazie alla tenacia degli Artisti, alla buona volontà dei nostri collaboratori e alla fiducia che il nostro pubblico e i nostri partner culturali hanno riposto in noi, se siamo riusciti a portare a termine le attività del Festival, con una grande partecipazione di pubblico».

«Un grazie particolare – si legge in una nota – va all’Amministrazione del comune di Badolato, che ha presenziato a tutte le manifestazioni e che ha permesso, in sinergia con le forze dell’ordine, lo svolgimento dell’unica manifestazione prevista all’aperto e rivolta ai bambini e alle famiglie. Vogliamo ringraziare, inoltre, l’IC di Badolato che ha aperto le porte del proprio Istituto per ospitare i laboratori di pittura rivolti ai bimbi dell’infanzia. E, non per ultimo, un doveroso ringraziamento va alla Regione Calabria che riconosce e premia anche quest’anno il valore storico e culturale che Insegui l’Arte ha per questa striscia di terra calabrese che si affaccia sul “mare di mezzo”». (rcz)

BADOLATO (CZ) – Domenica in scena “Io”

Domenica 9 gennaio, al teatro Comunale di Badolato, alle 18.30, in scena lo spettacolo Io di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, in occasione dell’ottava edizione della Giornata Nazionale dell’Attore /Spac Festival dedicata a Pino Michienzi.

Con una produzione di RezzaMastrella e La Fabbrica dell’attore – Teatro Vascello, a salire sul palco sarà la comicità dissacrante e provocatoria di Rezza che si muoverà sulla scena disegnata e realizzata da Flavia Mastrella: i quadri di scena sono dei teli colorati che si prestano al racconto, completamente coinvolti nell’azione drammaturgica, di “Io” che cresce e scopre il mondo circondato da personaggi come il radiologo e il piegatore di “lenzora”, fino all’epilogo inatteso. 

L’ampia edizione itinerante del progetto Giornata Nazionale dell’Attore / SPAc Festival, che ha dovuto fare i conti con le sospensioni dovute alla pandemia da covid-19, frammentando dal 2019 ad oggi la presentazione di numerosi spettacoli, sia del Carro che di altre produzioni, laboratori, presentazione di testi teatrali, una mostra fotografica, è sostenuta da Regione Calabria, con il patrocinio ed il partenariato del Comune di Badolato e dei Comuni di Catanzaro, Chiaravalle, Roccella Jonica, Soverato, dalla Fondazione Politeama di Catanzaro e dal Teatro del Grillo, oltre che dai numerosi partner artistici e tecnici.

Il Teatro Comunale di Badolato, sede della residenza MigraMenti, curata dalla Compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi ospiterà dunque i due artisti Premio Ubu e Hystrio nel 2013 e Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2018, con un’opera teatrale basata sull’ironia e sul gioco, come di consueto con Rezza e Mastrella, divenuti famosi ai più per la trasmissione televisiva di culto “Troppolitani” andata in onda su RaiTre.  (rcz)

BADOLATO (CZ) – Insegui l’Arte, letteratura e tango incanto il pubblico

Grande successo, a Badolato, per l’appuntamento del Festival Insegui l’Arte che ha visto protagonisti la letteratura e il tango che hanno incantato un pubblico entusiasta.

La magia della letteratura, scritta e a fumetti, illumina la prima parte della serata, con la presentazione del libro L’ultimo Drago d’Aspromonte, scritto da Gioacchino Criaco e illustrato da Vincenzo Filosa. Stimolati dal giornalista Saverio Fontana, i due autori non si limitano a esporre le caratteristiche della loro graphic novel, che tanto successo sta ottenendo, ma donano un’appassionata lezione di Letteratura, che parte dalla Chanson d’Aspremont per arrivare fino a oggi, e un emozionante racconto di quelle risorse di cui la Calabria è ricca e molto spesso nemmeno i calabresi conoscono.

Il pubblico, stregato, applaude ripetutamente. Criaco non fa mancare l’accorato racconto dei suoi sentimenti durante i drammatici giorni dell’Agosto scorso: «Il mio impegno più importante è la difesa dell’Aspromonte, perché è una madre che ci ha difeso per migliaia di anni e merita il nostro sacrificio. Abbiamo trascorso un’estate terribile».

«Ciò che più addolorava, però – ha proseguito – era vedere che, mentre morivano querce con cinquemila anni di storia, gli intellettuali, gli acculturati calabresi, non capivano la gravità. Eppure io lo scrivevo già da Febbraio che c’era questo rischio».

Interessante è la chiave di lettura che l’autore aspromontano ne dà: «Da quando l’Aspromonte inizia ad essere un luogo che si racconta con la cultura, con la bellezza, con la maestosità dei boschi, iniziano gli attacchi. In un mese accade un disastro epocale, la perdita di un terzo della sua ricchezza. Non è casuale, c’è chi non vuole che noi possiamo vivere in un posto normale, bello».

Colpita ed emozionata dalle parole di Criaco interviene il direttore artistico Josephine Carioti: «Io, Badolato, il Festival e Gioacchino Criaco abbiamo un comune sentire. Siamo stati in contatto per tutta l’estate, ci è stato vicino quando abbiamo dovuto annullare il Festival per gli incendi. Anche noi, come lui, non siamo stati capiti».

La serata prosegue nella magia delle note del Duettango X 5, con i maestri Filippo Arlia, Giovanni Zonno, Salvatore Russo, Marco Gemelli ed Enrico Corapi che deliziano con virtuosismi musicali, e i tangheri Ciccio Aiello e Ida Luchetta, che ammaliano l’intera platea con personalità, costruendo il tango attraverso l’improvvisazione, perché ballano nella sala, fra gli spettatori, in un ambiente che non conoscono. Adiós Nonino, Libertango, Milonga del Ángel, Enrico IV e tante altre esibizioni emozionano il pubblico a tal punto che, in piedi, chiedono agli artisti di uscire e concedere il bis. Ai saluti finali del direttore artistico segue una lunga standing ovation che corona una serata da sogno vissuta fra Draghi, Manga e Milonghe. (rcz)