La Metrocity RC al lavoro per Bronzi patrimonio Unesco

Quella della candidatura dei Bronzi a patrimonio Unesco è «una sfida ambiziosa che ci proietta oltre l’anniversario», ha dichiarato il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio, Carmelo Versace.

A Reggio, infatti, si è svolta al Museo Archeologico Nazionale la conferenza internazionale che ha messo a confronto per più giorni esperti, studiosi, istituzioni su un tema ancora di grande attualità, a cinquant’anni dal ritrovamento delle due magnifiche statue bronzee.

In chiusura e per rilanciare l’attività di studio, analisi, promozione e valorizzazione che, secondo il Sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace «non deve fermarsi al momento delle celebrazioni del cinquantenario, ma deve andare oltre, deve aprire una prospettiva futura anche al territorio e alla Città che ospita i Bronzi sulla base di una proiezione e di una visione condivisa», è stata data comunicazione dell’iniziativa in capo alla Città Metropolitana di Reggio Calabria relativa all’istituzione di un tavolo di lavoro finalizzato all’avvio di una procedura Unesco

L’idea progettuale è stata presentata da Patrizia Nardi, esperta in valorizzazione del patrimonio culturale e candidature Unesco, su introduzione del dott. Fabrizio Sudano, Segretario Regionale del Ministero della Cultura, del prof. Daniele Castrizio e del folto pubblico di studiosi ed istituzioni presenti in sala.

Fabrizio Sudano ha sottolineato la piena disponibilità alla collaborazione ad una prospettiva che non può non ingenerare condivisione, a livello territoriale così come a livello nazionale, evidenziando il valore delle connessioni e della sussidiarietà tra Enti.

«I Bronzi di Riace sono patrimonio universale a prescindere da un percorso Unesco – ha detto Patrizia Nardi – ma un progetto  internazionale di questo tipo apre ambiti straordinari perché avora sui processi di consapevolezza, ciò che implica percorsi di formazione e di educazione al patrimonio che sono alla base del coinvolgimento attivo di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella tutela, nella salvaguardia e nella fruizione; perché produce opportunità di cooperazione internazionale che moltiplicano le possibilità di espressione di un territorio; perché determinano la possibilità di operare attraverso piani strategici di gestione che sono fondamentali per lo sviluppo sostenibile di qualsiasi area, anche quella più problematica».

Il primo step sarà la costituzione del tavolo di Coordinamento tecnico-scientifico a cura della Città Metropolitana che vedrà la luce nelle prossime settimane,  lavorerà al piano di fattibilità partendo dall’attenzione alla Convenzione Unesco del 2001 sul Patrimonio archeologico subacqueo e che coinvolgerà, a vari livelli, esperti Unesco di fama internazionale, soggetti di competenza ministeriale, la Direzione del Museo, gli enti pubblici territoriali e regionali, le università, la componente di comunità così come da indirizzo delle Raccomandazioni Unesco e della Convenzione di Faro.

«Una sfida davvero importante per tutti noi – ha infine commentato Versace – un obiettivo di squadra che abbiamo voluto lanciare in questo periodo caratterizzato dalle celebrazioni del cinquantesimo anniversario, ma che intende andare oltre, innalzando l’asticella delle ambizioni per un territorio, che ha ancora tanto da raccontare». (rrc)

Welfare di Comunità, il sindaco f.f. Versace: Indispensabile collaborazione tra sanità pubblica e privata

Quando si parla di welfare di Comunità, per il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, diventa indispensabile «la collaborazione tra sanità pubblica e privata».

Versace ed il consigliere delegato alle Politiche Sociali, Domenico Mantegna, sono intervenuti nel corso del seminario “Welfare di comunità: immaginare un futuro amico delle persone con demenza e delle loro famiglie” organizzato, presso la sala “Perri” di Palazzo Alvaro, da FederSanità Anci con il contributo di Caffè Alzheimer Calabria e Associazione per la ricerca Neurogenetica.

All’iniziativa, moderata dal presidente FederSanità Anci Calabria, Giuseppe Varacalli, oltre ad esperti, studiosi e luminari della materia, hanno preso parte la consigliera regionale e scienziata, Amalia Cecilia Bruni, Vittoria Vardè e Valentina Laganà per il Caffè Alzheimer ed il presidente del consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso.

Riflettendo proprio sul tema dell’evento, il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, ha parlato di «questione focale che, probabilmente, viene troppo spesso sottaciuta e che, più in generale, rientra in un problema complessivo del sistema sanitario calabrese».

«A giugno – ha ricordato ringraziando il consigliere Mantegna ed il settore Politiche sociali dell’Ente – in Città Metropolitana abbiamo votato un protocollo che possa aiutare le associazioni impegnate sul territorio e che, tantissimo, si spendono sul delicato mondo delle demenze. Tutto questo, deve impegnare la politica a lavorare, da subito, con una prospettiva precisa. Dai dati Istat, infatti, emerge come, nel 2050, in Italia aumenterà esponenzialmente la popolazione degli over 85. Stiamo, dunque, consegnando una generazione futura che avrà bisogno di una forte assistenza e dobbiamo essere preparati ad affrontare l’impatto di un problema che sarà serio. Se pensiamo, poi, che nel 2035, su scala nazionale, avremo circa 300 mila mamme in meno, capiamo bene che non c’è più tempo da perdere».

Versace ha chiesto alla Regione di «non perdere l’opportunità offerta dai fondi del Pnrr».

«A tale scopo – ha concluso – servono professionalità e competenze in grado di indirizzare le istituzioni a spendere le risorse in maniera mirata e funzionale ai bisogni presenti e futuri delle comunità».
Secondo il consigliere metropolitano delegato, Domenico Mantegna, la politica e le istituzioni «devono impegnarsi a costruire un welfare culturale».

«Noi – ha detto – stiamo cercando di andare incontro alle esigenze del territorio su una tematica fragilissima che si scontra con realtà difficili e rimaste indietro rispetto a tante altre. Come settore stiamo cercando, pur nelle ristrettezze dei nostri bilanci, di dare delle risposte chiare e precise. Per primi, in Calabria, abbiamo fatto il bando sull’autismo, successivamente replicato dalla Regione. A giugno, abbiamo istituito la Consulta metropolitana per la tutela della salute mentale, delle demenze, della disabilità e delle fragilità in genere, una realtà inclusiva, aperta e che coinvolgerà tutte le realtà associative che possono contribuire con idee, proposte e progetti ad alleviare o risolvere problemi di una complessità estrema».

Ed ancora: «Abbiamo inviato, ai 97 Comuni metropolitani, dei questionari, elaborati in collaborazione con gli assistenti sociali delle Ato, per raccogliere i fabbisogni degli over 65 e cercare di capire le difficoltà di questa fascia di popolazione così da fornire riscontri esatti agli anziani che vivono soli o in famiglia».

«L’auspicio – ha concluso Mantegna – è di poter finalmente realizzare un welfare di comunità e, per farlo, serve una condivisione di idee e di coprogettazione che coniughi gli interessi pubblici e del privato sociale per migliorare i servizi di prossimità e contrastare la povertà e l’isolamento». (rrc)

PERCHÈ VA SOSTENUTA L’UNICITÀ ITALIANA
DEL “BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA”

di SANTO STRATI – Se qualcuno dice Bergamotto soltanto,  il prof. Pasquale Amato, presidente dell’omonimo Comitato, s’inalbera, con buona ragione: si chiama “Bergamotto di Reggio Calabria”  e non è una tipicità locale, ma un’unicità nazionale, espressione fino ad oggi mai adeguatamente utilizzata. Il Bergamotto di Reggio Calabria è l’oro della Calabria (senza di esso non si produrrebbero i profumi in qualunque parte del mondo) e costituisce la parte più cospicua dell’export regionale, ma in realtà dovrebbe essere acquisito e promosso da prodotto identitario reggino a unicità nazionale. Pochi lo sanno ma il Bergamotto di Reggio Calabria cresce soltanto in 45 comuni della Città Metropolitana di Reggio, dove venne avviato, in Rada Giunchi, il primo bergamotteto nel 1750: hanno provato a farlo crescere altrove, ma la pianta non attecchisce. Evidentemente il microclima di Reggio e l’aria dello Jonio sono essenziali per far crescere la pianta. Hanno tentato molti anni fa i francesi, massimi utilizzatori del Bergamotto di Reggio a usare un distillato sintetico per fare a meno dell’agrume, ma i risultati sono stati disastrosi e la richiesta dell’essenza originale è tornata a crescere costantemente di anno in anno. E c’è di più: del Bergamotto di Reggio Calabria non si butta via niente: in passato addirittura il succo veniva classificato “tossico”, da tempo si è scoperto che contiene diverse centinaia di principi attivi contro colesterolo e, da ultimo, contro la glicemia elevata (diabete), senza contare gli usi che i meravigliosi chef e pasticceri del capoluogo dello Stretto hanno saputo cogliere, proponendo leccornie indescrivibili sia a livello dolciario che in molte pietanze della tavola tradizionale.

Di tutto ciò si è parlato domenica sera a Reggio in un incontro promosso dalla Conpait (l’associazione nazionale dei pasticceri che ha per presidente il reggino Angelo Musolino) e organizzato dal prof. Pasquale Amato, apprezzato storico e docente reggino e principale promotore della tutela del nome completo del Bergamotto di Reggio Calabria. L’incontro è avvenuto nell’ambito dell’evento EpiCuRe realizzato dalla Camera di Commercio di Reggio per festeggiare i suoi 160 anni.

Il prof. Amato ha chiamato il Rettore dell’Università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, il presidente del Consorzio di tutela Ezio Pizzi, il sindaco ff della Città Metropolitana Carmelo Versace, l’assessore comunale alle attività produttive Angela Martino e il presidente della locale Camera di Commercio (e presidente dell’Unioncamere regionale) Ninni Tramontana per discutere delle potenzialità del principe degli agrumi e della tutela del suo brand. Il dibattito, moderato da chi scrive questa nota, è stato vivace e, sicuramente, propositivo, in quanto sono emerse le tante opportunità che questa ricchezza “unica” della Città metropolitana di Reggio è in grado di offrire.

La relazione introduttiva del prof. Amato, peraltro autore di un magnifico volumetto sul principe degli agrumi, ha offerto un quadro esaustivo, anche storicamente parlando, del Bergamotto di Reggio Calabria e spiegato le finalità dell’omonimo Comitato che ha l’obiettivo di difendere e promuovere ovunque la denominazione corretta. «Abbiamo adottato come logo – ha spiegato il prof. Amato – la suggestiva immagine liberty realizzata dall’architetto reggino Michele Prestipino per la Ditta Vilardi all’alba del ‘900. “È intenso il profumo nel giardino di Rada Giunchi” si leggeva in un antico libro a proposito della prima piantagione di bergamotti di Nicolò Parisio “vicinissima al mare, in luogo protetto dai venti e con tiepide brezze. La nuova coltura dei bergamotteti si è rapidamente diffusa ai piedi della dorsale appenninica reggina, lungo. il mare…”. Amato ha messo a confronto altre tipicità (ma non unicità) che hanno investito sul marchio: il parmigiano è “reggiano” l’aceto balsamico è “di Modena”, il prosciutto “di Parma”, etc: solo del bergamotto c’è ritrosia a declamare il nome completo, aggiungendo “di Reggio Calabria”, al contrario di altre tipicità (e non unicità) del territorio. Amato ha fatto l’esempio della cipolla “di Tropea” (pur essendo coltivata nella Riviera dei cedri, un po’ più a nord della perla marina del Tirreno, o la ‘nduja “di Spilinga”, o la patata “della Sila”. La differenza tra tipicità e unicità non è sottile: le patate crescono dovunque, quelle della Sila sono solo più buone e  lo stesso vale per la cipolla rossa divenuta “regina” della gastronomia calabrese, ma il bergamotto no, è un prodotto unico che non cresce da nessun’altra parte al mondo, eppure c’è chi parla di bergamotto calabrese, o addirittura (sfidando il ridicolo e spacciando il falso) “siciliano”. Quindi la tutela del marchio identitario non è una questione di orgoglio o di campanile, ma è l’opportuno riconoscimento di un prodotto che rappresenta un elemento straordinario di crescita e sviluppo per l’intero territorio reggino.

Il Bergamotto di Reggio Calabria è diventato una DOP (denominazione di origine protetta) nel 2001 per quel che riguarda l’olio essenziaa. Oggi – come ha spiegato l’avv. Pizzi – si sta lavorando per ottenere l’estensione a tutto il frutto, visto che viene praticamente utilizzata ogni parte, sia a livello farmacologico sia per gli usi gastronomici. È un obiettivo di grande importanza – ha detto il prof. Amato – perché consente una tutela completa e totale del prodotto e la sua valorizzazione. Che – aggiungiamo noi – non dev’essere soltanto a livello locale o regionale, bensì deve diventare un elemento di “unicità” italiana, nel novero delle esportazioni mondiali. occorre interessare e coinvolgere, attraverso l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo che si è mostrato molto sensibile alla coltivazione reggina, il ministero delle Politiche agricole perché avvi una campagna di sostegno all’unicità italiana del Bergamotto di Reggio Calabria: significherebbe, non solo dare prestigio al made in Italy nel campo dell’agro-alimentare ma anche in quello medico-scientifico. I risultati eccellenti degli studi dei prof. Enzo Montemurro e Vincenzo Mollace sono davvero sorprendenti e la Grande Distribuzione Organizzata ha cominciato a rifornire non solo l’Italia, ma gran parte del mondo, del prodotto fresco e dei succhi da esso derivati. Sono ormai acclarate le proprietà benefiche di questo agrume in grado di ridurre i livelli di glucosio nel sangue e di agire, al pari delle statine, per bloccare gli enzimi della sintesi del colesterolo cattivo (LDL), alzando quelli del colesterolo buono (HDL), nonché la sua riconosciuta azione antiossidante che limita la produzione di radicali liberi.

Le iniziative sul Bergamotto di Reggio Calabria, però, non si fermano alla difesa del brand, di un marchio che – per pigrizia o ignoranza – viene declinato a metà, senza la specificità “di Reggio Calabria”, ma riguardano una filiera produttiva che, in prospettiva, diventa determinante per lo sviluppo del territorio.  Secondo il Rettore Zimbalatti ci sono tutte le condizioni per creare un distretto produttivo che offra opportunità di lavoro, oltre che di studio, con un ruolo attivo della Facoltà di Agraria e dell’intera Università Mediterranea.

C’è un vecchio progetto per l’istituzione di un Istituto Superiore di Profumeria, destinato a formare i “nasi” che servono a creare nuovi profumi ed estrapolare essenze: una professionalità ricercatissima in tutto il mondo. Ma si può andare oltre all’Istituto per profumieri – ha detto l’assessore Angela Martino – occorre pensare agli altri utilizzi, soprattutto nel campo agro-alimentare e gastronomico, per immaginare una struttura di formazione ben più ampia con il coinvolgimento dell’Università e di altre realtà di istruzione professionale.

Il Bergamotto di Reggio Calabria rappresenta, dunque, una ricchezza solo parzialmente utilizzata e messa a profitto: il sindaco ff della Città metropolitana Carmelo Versace ha sottolineato l’esigenza di fare rete e di coinvolgere nel tessuto di crescita tutti i 45 comuni interessati alla coltivazione: non è più soltanto – come avveniva un tempo – un’industria di estrazione dell’olio essenziale, ma un comparto a tutto tondo che comprende svariate attività produttive che vanno promosse e sostenute. L’utilizzo totale del frutto lascia ipotizzare la crescita di nuove imprese per la lavorazione dei succhi, l’imbottigliamento, la distribuzione alimentare. La cucina mediterranea arriverà – non è un’esagerazione – a non poter fare a meno del Bergamotto di Reggio Calabria: perciò è una risorsa che va sostenuta e tutelata, anche con incentivazioni e agevolazioni per stimolare lavoro e crescita del territorio.

Di grande rilevanza, poi, il ruolo della Stazione sperimentale delle essenze agrumarie e derivati, caduta nel dimenticatoio per anni e completamente “rigenerata” grazie al presidente Ninni Tramontana della Camera di Commercio: la Stazione sperimentale di Reggio (una delle otto create da una legge del 91918, firmata guarda caso dall’illustre parlamentare reggino Giuseppe De Nava) oltre a essere un laboratorio di altissimo livello, possiede una biblioteca unica e straordinaria per quel che riguarda l’ambito agrumario. E a questo proposito, nel corso del dibattito, si è parlato della vecchia Fiera Agrumaria di Reggio: un appuntamento che fino agli anni Sessanta era il punto di riferimento mondiale e di tutto il Mediterraneo per produttori e coltivatori. La Fiera – ha “promesso” a nome del sindaco di Reggio il primo cittadino metropolitano ff Versace – dovrà tornare a essere un elemento distintivo della città di Reggio. Un auspicio che la Regione dovrebbe impegnarsi a far tornare realtà. Bergamotto e Bronzi due simboli identitari di Reggio, una città che vuole (deve) emergere dall’incuria e l’abbandono cui è stata costretta. Rimane pur sempre la più popolosa e importante città della Calabria e fa da traino, con il capoluogo e le altre province, a una rinascita ineludibile di una Regione che sarebbe ora cominciasse a scoprire le sue ricchezze e condividerle con il mondo. Dunque, l’obiettivo dev’essere: «Bergamotto di Reggio Calabria, unicità italiana nel mondo». Un claim che va fatto proprio dal Paese, a supporto del made in Italy sempre più apprezzato in ogni angolo del pianeta.. (s)

DA PAESTUM LA METROCITY RC CANDIDA
«I BRONZI DI RIACE PATRIMONIO UNESCO»

di ANTONIETTA MARIA STRATI – «Candidiamo i Bronzi come Patrimonio Unesco e la Locride Capitale della cultura 2025». È il messaggio che la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha voluto ribadire alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, chiusosi nei giorni scorsi.

Un messaggio forte e chiaro, quello lanciato dalla Metrocity, che indica la forte volontà di rilanciare e valorizzare ancora di più due eccellenze del territorio reggino, celebrate in ogni parte del mondo. Un memorandum che arriva a pochi giorni dalla presentazione della candidatura a Roma di Locride Capitale Italiana della Cultura 2025, che sta raccogliendo sempre di più sostegno e consensi.

«Il vero obiettivo di “Locride Capitale Italiana della cultura 2025” – ha scritto Aristide Bava – non è quello di vincere la “sfida” con le altre 15 località  candidate all’ambito titolo ma è anche, e soprattutto, una tappa di un progetto di innovazione sociale e culturale che vuole fare partire dalla Locride il cambiamento della Regione».

«Un progetto certamente ambizioso – ha continuato Bava – che si sviluppa su un piano triennale attraverso il quale il Gal terre Locridee, Officina delle idee e la Città Metropolitana con il coinvolgimento generalizzato delle associazioni e delle varie comunità punta non solo a riscattare una fama negativa che la Locride si porta appresso da troppo tempo  ma che punta decisamente  a dare al territorio un’idea di crescita sostenibile e proporre prospettive diverse e innovative per un futuro che intende poggiare le sue fondamenta sulla legalità, sulle bellezze culturali, sull’innovazione sociale con nuovi modelli operativi capaci di costruire, nei prossimi tre anni, e quindi realizzare per il 2025, un modello integrato di sviluppo che possa diventare dì esempio all’intera Calabria e al nostro Paese».

«Abbiano fatto un patto d’onore con il territorio – ha detto – e la Cultura è una leva molto importante per il suo riscatto sociale. Abbiamo intenzione di lanciare un forte messaggio a livello nazionale e siamo convinti che possa essere recepito. La competizione con le altre località è certamente importante ma non è il fine ultimo della nostra iniziativa perché la cultura è alleanza e non competizione», ha dichiarato Antonio Blandi.

Ma protagonista di questa manifestazione non è solo la Locride. Quest’anno Reggio e la Calabria hanno festeggiato un anniversario importante: i 50 anni del ritrovamento del Bronzi di Riace. Una ricorrenza che è stata celebrata a livello nazionale, e che ha portato “virtualmente” i Bronzi anche a Roma, rendendoli protagonisti della Festa del Cinema di Roma.

E la candidatura dei Bronzi a patrimonio Unesco arriva proprio in occasione di questo anniversario. Una decisione assunta a giugno dalla Città Metropolitana che ha istituito un Comitato apposito, composto dalla Metrocity e Comune di Reggio.

«Questa candidatura  – ha spiegato il consigliere delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio – rientra nella logica più ampia che vede collaborare diverse istituzioni così com’è stato per la promozione della Locride quale capitale italiana della Cultura. Queste delibere non sono meri provvedimenti amministrativi, ma testimoniano l’impegno della Città Metropolitana nella cultura, nella promozione e nel marketing territoriale in una strategia di sviluppo complessiva dell’intera area metropolitana».

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico è stata l’occasione, dunque, per ribadire due obiettivi che non possono essere mancati.

«Raccontiamo, oggi, l’anno delle celebrazioni, ma siamo solo all’inizio. Si parte dai Bronzi per far conoscere tutto il nostro territorio, che ha un patrimonio vasto e diversificato, ricco di bellezza – ha dichiarato Carmelo Versace, sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria –. Stiamo lavorando proprio in questa direzione investendo anche fuori dalla Calabria, come oggi a Paestum, per raggiungere e attirare nuovi visitatori. La cultura nella nostra area offre tantissime opportunità e la collaborazione tra tutti i soggetti impegnati nella tutela del nostro patrimonio, ci sta consentendo di ottenere importanti risultati».

«Un percorso intenso – ha proseguito – quello alle nostre spalle, ma siamo comunque soltanto all’inizio, perché intendiamo andare avanti con convinzione e con slancio per promuovere i nostri territori, anche chiedendo al Ministero della Cultura maggiore attenzione e supporto per la valorizzazione di tutto ciò che di bello ha da offrire la nostra terra. Candidiamo la Locride a Capitale italiana della cultura 2025 e abbiamo aperto proprio a Locri le attività del programma per le celebrazioni dei Bronzi. Questo perché la Città metropolitana è l’insieme di 97 Comuni, tutti diversi e tutti straordinari. Abbiamo tanto da dire e tanto da raccontare. Continuiamo sulla nostra strada e lo facciamo ponendoci importanti obiettivi perché oggi più che mai siamo consapevoli delle nostre potenzialità. Abbiamo avviato un importante progetto di valorizzazione delle due statue e abbiamo attivato la piattaforma territoriale perché intendiamo candidare i Bronzi come patrimonio dell’umanità dell’Unesco».

«Il sistema cultura sicuramente va valorizzato al massimo – ha dichiarato Fabrizio Sudano, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia – perché è un punto di partenza fondamentale per le regioni del sud che hanno la cultura come priorità, anche se dobbiamo fare ancora molto. Dobbiamo riuscire ad andare avanti su questo filone perché le regioni del Mezzogiorno hanno, in questo ambito, una marcia in più e riuscire a valorizzare adeguatamente questo patrimonio è uno dei compiti fondamentali per le istituzioni».

«Gli enti territoriali locali – ha evidenziato – devono capire che si può ripartire da questo, perché per parlare di turismo si devono avere le idee chiare sulle proprie risorse, coinvolgendo i soggetti scientifici come le università. Queste sinergie istituzionali oggi stanno dando dei frutti importanti e quest’anno dedicato ai Bronzi è un anno di sperimentazione per tante iniziative e speriamo che possa essere utile anche in futuro, utilizzando anche nuove e moderne forme di comunicazione e promozione della cultura».

«L’esperienza delle celebrazioni dei bronzi è solo una delle tante esperienze che stiamo portando avanti in questi anni con tutte le forze attive del territorio. La direzione regionale musei della Calabria che rappresento lavora da anni con la città metropolitana di Reggio Calabria e con gli altri enti per promuovere il patrimonio archeologico territoriale. Noi abbiamo un grande rapporto con il museo archeologico nazionale che è la casa dei Bronzi e la storica collezione di questo museo è formata dai reperti provenienti da tutti i musei della Calabria, quindi rappresenta il simbolo del nostro immenso patrimonio straordinario. In realtà già raccogliamo i frutti di questa attività e infatti le presenze nei nostri musei in questi ultimi anni sono raddoppiate, triplicate in alcuni casi, segno che la strada intrapresa è quella giusta», ha sottolineato Elena Trunfio, Direttrice del Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri e del Museo e Parco Archeologico Archeoderi di Bova Marina. (rrm)

 

TTG di Rimini: bella performance delle aziende reggine del turismo

Bella performance con lusinghiero successo delle aziende reggine dell’alta pasticceria e gelateria, invitate dalla Città Metropolitana a offrire al TTG di Rimini (Travel Experience ) un’immagine “dolce” della città della Fata Morgana.

Il bilancio è dunque in attivo per l’Ente di Palazzo “Corrado Alvaro” che insieme a dieci operatori del settore turistico ha offerto la migliore immagine del territorio. Soddisfazione del Sindaco metropolitano f.f. Carmelo Versace: «Premiata la strategia e gli investimenti sulla stagione fieristica, adesso ci sono tutte le condizioni per compiere un ulteriore salto di qualità».

Un successo a tutto tondo di partecipazione e presenze quello registrato dalla Città metropolitana di Reggio Calabria al TTG Travel Experience di Rimini che si è da poco concluso. Per la MetroCity di Reggio si è trattato di un momento di visibilità altamente qualificante in cui il protagonista assoluto è stato il territorio metropolitano reggino, l’offerta turistica che esso è in grado di esprimere e tutto il patrimonio di attrattori culturali, storici e paesaggistici che Reggio Calabria possiede. Premiato, dunque, il grande sforzo organizzativo profuso dall’amministrazione metropolitana e in particolare dagli uffici del Settore Sviluppo Economico, Turismo, Promozione e Marketing territoriale, nel predisporre al meglio la presenza dell’Ente e degli operatori economici all’importante vetrina riminese. 

A testimoniarlo sono i numeri della partecipazione di Metrocity a Rimini, il cui stand posizionato vicino a quello dell’ENIT, Agenzia nazionale del Turismo, ha registrato centinaia di visite da parte di operatori del settore di livello nazionale e internazionale. Un vantaggio notevole per i veri attori della manifestazione, ovvero gli operatori economici del territorio metropolitano reggino ai quali l’Amministrazione di Palazzo Alvaro ha anche fornito sin dai primi di settembre una programmazione chiara e ben definita degli appuntamenti con i più importanti investitori italiani ed esteri nell’ambito dell’agenda digitale dell’evento. Una notevole attività preparatoria di carattere logistico e organizzativo da parte della Metrocity che ha messo gli imprenditori reggini nella condizione ideale per sviluppare al meglio i loro contatti e relazioni commerciali. Inoltre già nel primo giorno di fiera, tutti gli operatori reggini hanno avuto la possibilità di accedere liberamente al Meet&Match, una sessione di incontri della durata di 5 ore con oltre 400 buyer provenienti da tutto il mondo in cui è stato possibile sviluppare tutta una serie di incontri business legati ai principali mercati esteri. 

«Siamo davvero soddisfatti di come siano andate le cose anche in occasione dell’evento di Rimini – evidenzia il Sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace – segno tangibile dell’eccellente andamento che sta avendo il percorso fieristico intrapreso dall’Ente. Un lavoro di programmazione e gestione organizzativa davvero straordinario e per il quale devo ringraziare il Settore diretto dalla dottoressa Attanasio e tutti i componenti degli uffici per l’impegno e la dedizione che stanno profondendo. Il TTG di Rimini è un altro tassello di quel cammino, per certi versi rivoluzionario, che questo Ente ha deciso con forza e determinazione di intraprendere al fianco del tessuto produttivo ed economico locale nel quadro di un piano fieristico che sta lasciando un segno profondo del contesto reggino in tutte le più prestigiose vetrine nazionali. Un cambio di passo notevolissimo per il territorio metropolitano che intende rovesciare il paradigma dell’offerta turistica e della promozione delle eccellenze locali, puntando su proposte di altissima qualità e su un’offerta variegata che spazia dalle soluzioni più tradizionali fino a quelle più ricercate e di carattere esperienziale. Convinti complimenti, in questo senso, – conclude Versace – devono essere rivolti ai nostri imprenditori che con la loro passione e competenza rendono lustro e onore a questo territorio. Metrocity sarà sempre al loro fianco con la consapevolezza che questo grande patrimonio di idee e capacità produttive rappresenti un nuovo punto di partenza per compiere un ulteriore e più ambizioso salto di qualità di idee e capacità produttive rappresenti un nuovo punto di partenza per compiere un ulteriore e più ambizioso salto di qualità». (rrc)

L’Arancia Belladonna di Reggio diventa “Slow Food”

L’Arancia Belladonna di San Giuseppe è diventato un presidio Slow Food. È con questo prestigioso riconoscimento che la Città Metropolitana di Reggio Calabria intende rilanciare il percorso di valorizzazione e promozione di uno dei più pregiati prodotti tipici reggini e dell’annessa filiera produttiva locale.

Il presidio, che era già stato ufficializzato nel corso dell’evento Terra Madre Salone del Gusto di Torino, è stato presentato nella Sala Biblioteca “Gilda Trisolini” di Reggio Calabria. Ad illustrare i dettagli dell’importante riconoscimento il sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace, il consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura, Giuseppe Giordano, il presidente di Slow Food Calabria, Michelangelo D’Ambrosio, il responsabile dei Presìdi Slow Food, Alberto Carpino, il referente della condotta Slow Food Reggio Calabria-Area Grecanica Francesco Saccà e la presidente Mariella Crucitti, oltre ad una rappresentanza dell’associazione dei produttori e dei pasticceri e gelatai reggini che nell’occasione hanno offerto una degustazione del “Sorbetto reggino” a base di Arancia Belladonna e Bergamotto.

«Stiamo provando a fare qualcosa di diverso rispetto al passato – ha detto in apertura il Sindaco metropolitano f.f. Versace – ed essere riusciti a coinvolgere una realtà così importante e qualificata, come slow Food Calabria, in occasione del Salone del Gusto di Torino, è stato un grandissimo motivo d’orgoglio. Inoltre su 34 aziende che hanno preso parte a quella importantissima vetrina, ben 17 erano del territorio metropolitano reggino e questo dato offre il segno concreto di un territorio attento, preparato e pronto a cogliere le sfide della competitività nel settore agroalimentare».
«Un convinto ringraziamento al Settore 2 della Città metropolitana, guidato dalla dottoressa Attanasio che insieme al dottore Giordano hanno coordinato tutta l’attività che sta alla base di questo progetto conquistando la fiducia dei nostri produttori che oggi hanno un rapporto completamente nuovo con il nostro Ente. Siamo solo all’inizio – ha poi concluso Versace – e questi prestigiosi risultati conseguiti in ambito nazionale devono ora tradursi in nuove azioni a favore del tessuto produttivo locale».
Istituire un presidio dedicato all’Arancia Belladonna, significa costruire un sentiero protetto intorno ad un’eccellenza che, ha evidenziato il consigliere Giordano, «si stava avviando verso un preoccupante declino che non potevamo assolutamente consentire. E non solo per il valore storico, sociale ed economico che tale frutto racchiude, ma anche perché l’area di riferimento, ovvero le vallate del Gallico e del Catone, sono luoghi di straordinario pregio ambientale che negli ultimi anni sono state esposte a numerose criticità».
«E, dunque – ha proseguito – il recupero di quelle zone deve necessariamente passare anche attraverso il rilancio di questi marcatori territoriali. In questa direzione è nata un’iniziativa che possiamo definire di comunità, che coinvolge non solo i produttori ma guarda anche al tessuto sociale, affinché si inneschino nuovi processi di fiducia nel territorio in grado di mettere in moto nuovi processi di crescita e sviluppo».
«L’Arancia Belladonna è un’eccellenza dell’intera regione – ha concluso – e può costituire uno dei punti di forza di quel “made in Calabria” che secondo i più autorevoli osservatori socio-economici sta conoscendo una fortissima espansione a livello mondiale. E’ in questa partita – ha poi concluso Giordano – la Città metropolitana intende giocare un ruolo da protagonista». (rrc)

REGGIO – Ok dal Consiglio metropolitano all’assunzione di 17 dirigenti su Pnrr e Fondo Coesione

Via libera dal Consiglio Metropolitano di Reggio Calabria, presieduto dal sindaco f.f. Carmelo Versace, per l’assunzione di 17 unità di categoria D per la gestione delle risorse Pnrr e del Fondo di Coesione.

Approvazione che è giunta con il voto contrario dei consiglieri di di Forza Italia, Giuseppe Zampogna e Domenico Romeo, che ha suscitato la replica del consigliere delegato al Bilancio, Giuseppe Ranuccio.

«Francamente – ha affermato Ranuccio – mi sento stranito dal voto contrario di alcuni consiglieri che, in questo modo, vorrebbero privare l’Ente di personale indispensabile per l’attività amministrativa. Credo non sia stata una bella dimostrazione il voler far prevalere posizioni e casacche politiche rispetto agli interessi generali del territorio».

Il voto contrario dei Consiglieri di Forza Italia ha acceso la discussione, a partire dal consigliere delegato Giuseppe Sera: «Non ci si può sentire coinvolti ad intermittenza. Una squadra vera, vince e perde insieme. Nell’ultima campagna elettorale, abbiamo sentito inveire brutalmente contro le istituzioni cittadine, senza che questo suscitasse prese di posizione dei consiglieri di Forza Italia. Si è trattato di giudizi pesanti rivolti dalla vostra parte politica, quando la sacralità delle istituzioni deve essere garantita sempre». «Spero – ha concluso Sera – che dalla sortita di Zampogna possa partire un percorso nuovo, iniziando dal conferimento alla Città Metropolitana delle funzioni che la Regione tiene strette per sé in maniera blindata».

Tema, quest’ultimo, molto sentito dal consigliere Nino Minicuci che ha ribadito la propria «presa di distanza netta dai giudizi di inadeguatezza espressi nei confronti delle istituzioni cittadine» ed ha invitato il Governatore, Roberto Occhiuto, a «mantenere l’impegno di trasferire le funzioni alla Città Metropolitana, unica in Italia a non averle ancora ricevute da parte della Regione».
«Lo faccia in fretta – ha avvertito – perché serviranno altri due anni affinché diventino operative. Su quanto dichiarato ad un convegno delle Uil dal deputato Francesco Cannizzaro, reputo sia in errore quando afferma l’idea di non assegnare le funzioni finché ci sarà un sindaco facente funzioni a guidare l’Ente».
Anche per il consigliere Giuseppe Giordano: «Il senso delle istituzioni deve prevalere su tutto. La Calabria riparte se la Città Metropolitana può esprimere la massima azione propulsiva. Mi auguro che, su questa questione, si lavori per il bene della regione intera».
Parole riprese dal il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, che ha chiosato: «Sarà una battaglia che porterò avanti fino all’ultimo giorno del mio mandato, affinché chi verrà dopo non si trovi in condizione di non poter dare risposte alle rivendicazioni dei territori per la mancanza di funzioni riconosciute per legge alla Città Metropolitana».

L’aula “Leonida Repaci” ha, quindi, approvato una variazione al Bilancio 2022-2024 per quanto riguarda il settore “Agricoltura, Caccia e Pesca”. «Una variazione a saldi invariati – ha spiegato il delegato Ranuccio – di 3.500 euro che non saranno più spesi in missioni, ma per l’acquisto di beni di consumo utili al settore».

Via libera, poi, al riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio per sentenze esecutive e ad una variazione in entrata per 120 mila euro di fondi che il Governo ha stanziato contro il “caro energia elettrica”. A tal proposito, il consigliere Ranuccio ha invocato «nuove e più incisive determinazioni da parte di Palazzo Chigi per evitare il default degli enti locali o lo spegnimento vero e proprio della pubblica illuminazione».

Infine, l’assemblea ha approvato la rinegoziazione dei Mutui con la Cassa Depositi e Prestiti che consentirà un risparmio di circa 2 milioni di euro per le casse della Città Metropolitana. (rrc)

REGGIO – Via libera dal Consiglio metropolitano al bilancio consolidato

Il Consiglio metropolitano ha dato il via libera al bilancio consolidato con le società Atam e Sviprore che entrano a far parte del Gruppo amministrazione pubblica. L’ok al documento contabile è arrivato dall’aula “Leonida Repaci”.

Quella odierna, convocata dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, è stata una seduta ricca di contenuti, con un lungo elenco di punti inseriti all’ordine del giorno e sottoposti al vaglio dei consiglieri metropolitani. Dopo l’approvazione del bilancio consolidato – che ha lo scopo di «rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico dell’attività dell’Ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i suoi enti strumentali e le sue società controllate e partecipate – l’assemblea ha deliberato sul riconoscimento di alcuni debiti per sentenze passate in giudicato e su alcune variazioni di bilancio. Fra queste ultime, l’arrivo nelle casse della Città Metropolitana di oltre 13 milioni di euro, frutto della partecipazione a due distinti bandi del Miur, destinati all’adeguamento sismico ed alla progettazione antisismica degli istituti scolastici del territorio».

Sul punto ha relazionato il consigliere delegato alle Finanze, Giuseppe Ranuccio, sottolineando «la profonda attenzione che l’amministrazione, già a partire dal primo mandato del sindaco Giuseppe Falcomatà ed in continuità con il facente funzioni Carmelo Versace, ha riservato per la sicurezza delle nostre scuole e dei nostri bambini».

«Interventi importanti», li ha definiti Ranuccio, perché «serviranno a garantire la tenuta sismica di strutture pubbliche che, come la triste vicenda dell’ospedale di Scilla purtroppo insegna, rischiavano la chiusura».

«Queste variazioni di bilancio – ha proseguito – premiano il grande lavoro dell’esecutivo e del settore che, in silenzio, stanno dando risultati concreti consentendo, all’area metropolitana, di avere un patrimonio scolastico sicuro nel giro di pochi anni».

Sempre Ranuccio ha relazionato sul bilancio consolidato che «si chiude con un esercizio di circa 90 milioni di euro ed un impatto positivo di 31 mila euro rispetto al risultato economico della Città Metropolitana».

Dati frutto di un’attività certosina e del riscontro dei bilanci delle due società Atam e Sviprore.

«Questo bilancio – ha concluso Ranuccio – certifica, ancora una volta, l’ottimo stato di salute di Città Metropolitana».

È stato approvato, poi, il rinnovo dello schema di convenzione con i Consorzi ricadenti nel territorio per la realizzazione di lavori nei settori idraulico-fluviali della difesa del suolo. La questione, particolarmente delicata, è stata illustrata dal consigliere delegato Salvatore Fuda: «Sulla materia c’è troppa confusione in termini di normativa e competenze. Regione, Città Metropolitana, Comuni e Consorzi di Bonifica sono, a vario titolo, tutti coinvolti nella gestione e manutenzione dei corsi d’acqua. Noi continueremo, come fatto, ad organizzare un coordinamento e, già dalle prossime settimane, riuniremo tutti i soggetti chiamati a mitigare il rischio idraulico».

«Lo scorso anno – ha continuato – abbiamo destinato ai Comuni contributi per 500 mila euro, ma da subito dobbiamo capire come i Consorzi di bonifica possano dare una mano in questa che è una vera e propria missione. C’è da capire, però, il rapporto con la Regione che, ormai da anni, non trasferisce risorse per la manutenzione straordinaria dei corsi d’acqua, a differenza di quanto fa per le Provincie calabresi. Il mancato riconoscimento delle funzioni alla Città Metropolitana, in questo senso, è davvero un grosso limite».

La dirigente di settore, Domenica Catalfamo, è intervenuta per spiegare l’importanza ed i contenuti della convenzione ed il consigliere Giuseppe Giordano si è espresso favorevolmente sul provvedimento. Il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, ha quindi incalzato la Regione «ad adempiere al trasferimento delle deleghe alla Città Metropolitana su temi, come questo, molto sensibili considerato che, di mezzo, c’è l’incolumità delle nostre comunità».

«Le risorse che impegniamo – ha spiegato – sono tante, ma comunque insufficienti rispetto alle esigenze dei territori. Nonostante la materia non sia di competenza metropolitana, ma regionale, ci troviamo a dover approvare una convenzione non risolutiva, ma sicuramente indispensabile a mettere in sicurezza aree particolarmente sensibili».

Quindi, l’assemblea ha approvato, all’unanimità dei presenti, tutti i punti posti all’ordine del giorno. (rrc)

L’OPINIONE / Carmelo Versace: Occhiuto viene a brindare ma non ascolta le istanze del territorio

di CARMELO VERSACE – Senza alcuna polemica, credevo che il presidente della Regione, a pochi metri da qui, trovasse il tempo per partecipare a questa assise sentendo la necessità di fornire le risposte che il territorio metropolitano aspetta da ormai troppo tempo.

Purtroppo, il presidente Occhiuto ha preferito snobbare l’Ente ed una comunità che chiede chiarezza sulla gestione del ciclo dei rifiuti, sull’esclusione di tutti i progetti reggini dai Cis, sul mancato trasferimento delle deleghe alla Città Metropolitana, sull’Ospedale della Piana o sull’aeroporto dello Stretto.

Sono rammaricato per l’assenza della destra metropolitana che, da diverse sedute, ormai diserta inspiegabilmente i lavori del consiglio. L’unico consigliere che dimostra grande senso di responsabilità è il solo Rocco Campolo cui rivolgo il mio personale ringraziamento per la maturità con la quale sta affrontando il proprio mandato elettorale.

L’assenza di un dibattito con questa destra metropolitana è un grosso limite per la democrazia e, soprattutto, una mancata possibilità di rappresentare, adeguatamente, le istanze del territorio nella a Palazzo Campanella così come alla Cittadella di Catanzaro.

Sull’Ospedale della Piana il territorio continua a non avere alcuna risposta concreta, ma si tenta di scaricare le responsabilità agli amministratori comunali di Palmi. Chiudo con la questione aeroporto: attendiamo che, quanto detto nella fase della campagna elettorale, trovi riscontro. Mi auguro che le promesse vengano mantenute, mettendo a gara progetti per 25 milioni euro con la speranza che siano validi e non vadano a vuoto.

Progetti da portare a gara entro il 31 dicembre così da non perderli e doverli richiedere al nuovo governo. Credevo fosse importante la presenza del Governatore Occhiuto in questa assise, ma snobbando l’Ente ente ha snobbato una comunità che attende tante risposte dalla Regione. La cosa non può che dispiacermi. (cv)

A Reggio al via “Cosmos 2022”, il più grande evento scientifico del Mezzogiorno

È stato presentato il Festival Cosmos 2023, la quattro giorni di divulgazione scientifica promossa e sostenuta dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria in stretta collaborazione con il Planetarium Pythagoras, con l’indirizzo scientifico di un Comitato composto da scienziati e studiosi di fama internazionale in programma dal 29 settembre al 2 ottobre a Reggio Calabria.

Ad illustrare i dettagli della manifestazione il sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace, il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, la dirigente del Settore 2 della Città metropolitana, Giuseppina Attanasio, la professoressa Angela Misiano, Direttrice del Planetarium Pythagoras e i componenti del comitato scientifico Gianfranco Bertone (in video collegamento da Amsterdam) e Lucia Votano. Presente, fra gli altri, anche il consigliere metropolitano delegato all’Istruzione, Rudi Lizzi.

Un grande evento di caratura internazionale, che trasformerà Reggio Calabria e l’intero territorio metropolitano, in un mega contenitore di scienza e cultura, ha affermato Versace in apertura, «ed è bello – ha poi aggiunto – che questa rassegna si intrecci con l’avvio della Biennale dello Stretto che, in sinergia con la Città metropolitana di Messina, avvieremo sempre in questa settimana. C’è grandissima attesa e voglia di fare bene, non solo a Reggio ma anche nelle altre importanti comunità coinvolte, Scilla, Locri e Natile, che rendono questa prestigiosa manifestazione un momento itinerante di rilancio e valorizzazione del territorio».

«Per la Città metropolitana di Reggio Calabria – ha aggiunto – è un altro passo in avanti verso l’affermazione e consolidamento del ruolo centrale, all’interno del Mediterraneo, quale luogo fortemente attrattivo per i più importanti circuiti culturali italiani e internazionali. Un percorso nato su input del sindaco Giuseppe Falcomatà già nel 2018 e che oggi sta continuando a crescere nel quadro di un largo e autorevole partenariato istituzionale che annovera oltre il Ministero degli Esteri e dell’Istruzione, anche gli Enti del territorio, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la scuola, l’università ed autorevoli centri di ricerca e di studio».

«C’è l’impegno – ha poi concluso Versace – finalizzato a rendere tale evento un appuntamento istituzionalizzato che possa avere la prospettiva e la solidità che merita».

Cosmos è già oggi, a tutti gli effetti, il più grande appuntamento di cultura scientifica del Sud, ha rimarcato Quartuccio, «e si tiene a Reggio Calabria grazie alla lungimiranza di chi ha voluto che si creasse questa grande opportunità per la nostra città. È doveroso ringraziare in tal senso il professore Bertone che è anche il coordinatore scientifico dell’evento e tutti i professionisti di altissimo spessore che cureranno le iniziative previste in programma».

«Un coinvolgimento davvero largo del territorio metropolitano, delle comunità – ha proseguito – dei luoghi e siti culturali. Un appuntamento che ci proietta in uno scenario internazionale e ribadisce il grande lavoro che la Città metropolitana sta compiendo sul fronte della cultura attraverso un’attività di programmazione mirata e fortemente voluta da parte dell’Ente e del Settore e mediante investimenti significativi che solo quest’anno ammontano a circa un milione di euro per attività artistiche e culturali».

Di emozione fortissima ha poi parlato la professoressa Misiano, evidenziando il «lavoro enorme svolto in questi anni dalle istituzioni locali, offrendo il segno concreto di un impegno che gratifica il percorso compiuto da tanti docenti, ricercatori e studenti per cogliere questa grande opportunità. Cosmos ha tutte le carte in regola per affermarsi come un fondamentale evento per questa terra e per l’intero Mezzogiorno».

Soddisfazione è stata espressa anche dalla professoressa Votano che ha evidenziato «l’alto livello qualitativo dei lavori che sono al centro di questa edizione e i cinque finalisti sono tutti eccezionali e meritano il nostro plauso. Cosmos è un evento di grandissimo rilievo non solo per Reggio Calabria perché questo programma lo pone come riferimento tra i festival della scienza a livello nazionale. Il suo vero valore sta nella capacità di diffondere conoscenza e innovazione che poi sono gli elementi base per qualsiasi ipotesi di sviluppo economico e crescita sociale».

Forte emozione anche tra gli organizzatori e gli scienziati coinvolti, ha infine rimarcato Bertone, «per un Festival che ha un significato enorme e che può avere un impatto fortissimo prima di tutto sui nostri giovani». (rrc)