di MARIA CRISTINA GULLÍ – Quanto vale la trasmissione di ieri mattina su Raiuno che ha parlato della Calabria, delle sue meraviglie, delle opportunità del turismo rurale e degli agriturismo? Tantissimo, più di qualunque film “emozionale”, perché ha parlato (gratuitamente) della Calabria citando le cose che i vacanzieri amano ascoltare in quest’estate di quasi-post-pandemia: sicurezza e qualità della vacanza. Un messaggio chiaro e un invito che non sarà, crediamo, inascoltato dagli spettatori della fortunata trasmissione del mattino della prima Rete. Bellissime le immagini a corredo (basterebbe solo l’Arcomagno di S. Nicola Arcella) e poca enfasi, raccontando semplicemente la verità: spiagge incantevoli, ma soprattutto incontro con la natura, in un territorio ricco di borghi e zone rurali affascinanti, dove si può fare una vacanza “green” con grandissima soddisfazione e infinite emozioni.
Il presidente della Coldiretti Calabria Franco Aceto, ospite della trasmissione, condotta da Barbara Capponi e Alessandro Baracchini, è stato un eccellente testimonial della ricchezza del nostro territorio, unico e straordinario, e ha spiegato perché il turismo rurale e gli agriturismi possono davvero fare la differenza in una insolita stagione che registra un declino della vacanza balneare. Visto che il mare attrae di meno, è questa un’opportunità che la Regione dovrebbe cogliere al volo, perché in questo periodo in cui il turismo cosiddetto esperenziale sta vivendo un momento magico. Bisogna impegnarsi ad attrarre i vacanzieri nelle nostre campagne, piuttosto che al mare. E soprattutto puntando sulla campagna è possibile prolungare a dismisura la stagione turistica, con un’offerta che risponde alla crescente domanda di sport, trekking, escursionismo e, soprattutto, aria pulita. La Calabria, non dimentichiamolo, è una delle poche regioni italiane che potrebbe offrire un turismo lungo tutto l’anno, dal mare alla montagna, dalla campagna alla collina: il clima mite, le eccezionali risorse del territorio, la ricchezza artistica e archeologica abbinata a percorsi di fede (per esempio il Cammino Basiliano) e di qualità della vita all’aperto, con prodotti della terra genuini e di altissima qualità. Peccato che fino ad oggi si sia sempre trascurato quest’aspetto e occorre dare atto alla Coldiretti di Franco Aceto se è partita un’inversione di tendenza che darà – ne siamo certi – ottimi risultati: l’agricoltura non è solo produzione (anche biologica) ma offre l’opportunità di valorizzare il territorio e le sue tipicità, anche in ambito turistico.
Quest’anno ci sarà poco turismo estero, semmai crescerà quello di prossimità, gli italiani sceglieranno mete vicine e il sondaggio di Expedia, come calabria.live ha riferito qualche giorno fa, indica chiaramente che la Calabria è una delle mete preferita del turismo nostrano. Anche se i dati elaborati da UnionCamere sull’economia del turismo danno nelle destinazioni italiane un -16 % alla Calabria rispetto allo scorso anno, non bisogna disperare: ci sono le risorse naturali che fanno da supporto a un’offerta – come ha sottolineato il presidente Aceto – di altissima qualità sia nel turismo rurale che negli agriturismi che sono costantemente controllati e monitorati da Coldiretti, al fine di garantire sicurezza e servizi di elevato valore aggiunto.
«Soggiornando nei nostri agriturismi – ha spiegato in tv Aceto – si potranno vivere esperienze indimenticabili: per esempio percorsi guidati nelle piantagioni di cedro nella Riviera dei Cedri (22 comuni affacciati sulla costa tirrenica), visite nelle cantine e soprattutto nei vigneti con degustazioni di vino e prodotti gastronomici del territorio, la possibilità di fare colazione in aperta campagna, con un’aria fresca e pulitissima, ma anche vivere l’esperienza del lavoro quotidiano nella produzione e nella lavorazione dei prodotti agricoli che poi troviamo sulle nostre tavole». Impastare il pane, raccogliere la frutta, mungere il latte, può significare recuperare una qualità della vita che le grandi città rendono sempre più scarsa e l’opportunità di una vacanza in campagna può riequilibrare lo stress quotidiano, immersi nel traffico, a inseguire l’orologio e arrivare, a fine giornata, svuotati di tutto. Senza naturalmente dimenticare la fantastica possibilità di godersi il tramonto del sole nelle acque del Tirreno, con in mano una spremuta di frutta senza glifosati (la Calabria è l’unica regione italiana ad averlo bandito dalle coltivazioni), tra i cedri della riviera, il bergamotto di Reggio Calabria, la ‘nduja di Spilinga, la cipolla di Tropea.
Il pubblico di Unomattina – secondo la Coldiretti, ma è la verità – ha potuto «apprezzare il volto vero e positivo della nostra regione, che trova nell’agricoltura e nell’agroalimentare occasioni positive e concrete di sviluppo e che si distingue per questo particolare segmento legato al turismo rurale e all’agriturismo che valorizza l’enogastronomia calabrese e le produzioni di qualità. In questo periodo vi è una lenta ma graduale ripresa delle vacanze e le ragioni, sono da ricercarsi nei grandi spazi che i turisti possono avere a disposizione quindi con la possibilità di fare anche sport all’aperto, di partecipare alle iniziative del territorio, e poi ancora la bassissima incidenza del Covid-19 nella nostra regione che permette di vivere una vacanza in sicurezza.
«L’ospitalità in campagna, negli agriturismi, nei borghi, la ristorazione di qualità e l’accoglienza giocano un ruolo strategico per l’incremento del turismo a livello regionale con un turismo rurale innovativo che il sistema Coldiretti in particolare attraverso l’associazione agrituristica Terranostra-Campagna Amica, è impegnata sempre di più a consolidare. Si vuole far vivere il paesaggio secondo approcci esperienziali ed emozionali offrendo mappe e percorsi alternativi, sviluppando prospettive diverse. In questo senso l’operatore agrituristico è animatore della bellezza naturale. Agriturismo e turismo rurale sono l’emblema della multifunzionalità del settore, fondamentali non solo in chiave turistica e occupazionale, ma anche per la lotta allo spopolamento, per il presidio del territorio, delle aree marginali, della biodiversità che fa della Calabria una miniera assoluta avendo oltre il 30% della biodiversità in Europa. Abbiamo – dicono in Coldiretti – la responsabilità di una qualità costante e innovativa da elevare proprio intorno a quei valori principali che il Turismo Rurale ed enogastronomico di per sé racchiudono: semplicità, identità e tradizione che consentono indiscutibilmente ampi margini di crescita. Questa offerta da RaiUno è stata una occasione importante per fare apprezzare aziende, località, segmenti e nicchie che indubbiamente meritano di essere conosciute».
Dunque, il percorso del turismo rurale va seguito con attenzione e cura: la scoperta del territorio crea fidelizzazione tra i vacanzieri che diventano a loro volta testimonial diretti (e convinti) di un’esperienza di vacanza inusuale e indimenticabile. La bella estate comincia da qui: non più stessa spiaggia stesso mare, ma campagna “amica” con i profumi e i sapori della terra. Magnifici e incomparabili. Una vacanza, lo scopriranno i nostri futuri ospiti, da sogno, e soprattutto da raccontare: «un’offerta – ha detto il conduttore di Unomattina Baracchini – vasta e variegata quella della Calabria per la scoperta del territorio, dei borghi e non soltanto delle meravigliose coste». Grazie, Alessandro a nome di tutti i calabresi. (mcg)