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L’allarme di Coldiretti: Un’azienda agricola su cinque in crisi per stop canale Ho.Re.Ca. e crollo turismo

È un quadro preoccupante, quello emerso dall’analisi di Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021 sulla domanda dei prodotti: «su quasi una azienda agricola su cinque (18%), pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura».

Ma non è finita qui: «Tra le preoccupazioni – ha sottolineato la Coldiretti – c’è l’impatto dell’aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Le aziende agricole italiane non hanno comunque mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire, quindi, alle famiglie di fare la spesa».

«Un ruolo – ha sottolineato la Coldiretti – ricoperto con responsabilità e dedizione da quasi 740 mila imprese agricole impegnate per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo. Un punto di forza per la nostra agricoltura è quello di essere la prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green e può contare sulla leadership indiscussa per la qualità alimentare. e il primato della sicurezza alimentare mondiale».

«La diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio a febbraio 2021 – ha riferito Coldiretti – mette in risalto che, per la prima volta dall’inizio della pandemia, gli italiani hanno tagliato anche la spesa alimentare che è crollata del 5,5. Una brusca inversione di tendenza dopo che l’alimentare era risultato il settore che aveva resistito meglio alla crisi con un aumento della vendite al dettaglio determinato anche dal maggior tempo trascorso a casa dagli italiani in lockdown».

Per Coldiretti, «è importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro, ma occorre rafforzare le misure di sostegno all’agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti, come quello dell’allevamento, dell’agriturismo, del vino e della birra. È quanto ha chiesto la Coldiretti all’audizione sul Dl Sostegni alla Commissione Bilancio del Senato, proprio in occasione della diffusione dei dati Istat dai quali emerge che più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto alcun tipo di sostegno economico».

«La Coldiretti – si legge in una nota – ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari, ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati».

«L’emergenza globale provocata dal Covid – ha dichiarato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo, e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza».

«Per cogliere l’ opportunità storica del Recovery Plan – ha detto ancora Aceto – Coldiretti ha elaborato e proposto, per tempo, progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni». (rrm)