Il Comitato Ponte Subito: Realizzare Ponte è anche dovere morale in ricordo di Berlusconi

Il Comitato Ponte Subito ha evidenziato come «realizzare il Ponte sullo Stretto è, adesso, anche dovere morale in ricordo di Berlusconi», che poi dovrà essere intitolato a lui.

«La sua morte adesso impegna ulteriormente e responsabilizza tutta la classe politica del Paese a realizzare questa grande opera strategica anche come dovere morale in ricordo e in memoria di un grande uomo e un grande Statista – si legge nella nota –. Nonostante le feroci opposizioni dell’epoca, Berlusconi riuscì a finanziare, appaltare e approvare la progettazione definitiva del Ponte sullo Stretto, lasciando in eredità ai successori un iter già completato. Se oggi Salvini conta di iniziare i lavori entro un anno, è proprio grazie all’enorme mole di lavoro pluriennale già realizzata da Berlusconi quando ha governato l’Italia tra 2001 e 2006 e poi tra 2008 e 2011».

Il Comitato Ponte Subito ha aggiunto che «sarebbe doveroso poi, intitolare il Ponte sullo Stretto proprio a Silvio Berlusconi. Non solo una corretta celebrazione a chi tanto si è battuto per il Ponte, ma anche un giusto riconoscimento all’importanza di quest’uomo straordinario nella storia politica recente dell’Italia con l’intitolazione della grande opera più importante in assoluto, e una straordinaria vetrina turistica e promozionale a livello internazionale, dove Berlusconi era molto conosciuto e apprezzato anche oltre i confini europei, come possiamo vedere in queste ore dai messaggi di cordoglio che arrivano da ogni angolo del mondo».

«I Paesi agli antipodi, siano Usa e Israele, Regno Unito e Turchia o addirittura Russia e Cina – ha concluso il Comitato – hanno testimoniato all’Italia messaggi di lutto e cordoglio proprio per la scomparsa del Cavaliere che con le sue straordinarie relazioni internazionali si è sempre fatto apprezzare in tutto il mondo». (rrc)

Dl Ponte è legge, il Comitato Ponte Subito: Un passaggio storico per il nostro Paese

Il Comitato Ponte Subito, che da 15 anni si batte per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ha ribadito come l’approvazione del Dl Ponte «segna un passaggio storico per il nostro Paese».

«Il governo guidato da Giorgia Meloni, tutta la coalizione di centrodestra e in modo particolare il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – si legge nella nota – hanno il merito di aver bruciato i tempi e rilanciato in poco più di sei mesi il più grande investimento della storia nel Sud Italia per la grande opera più importante in assoluto del Paese».

«Il nuovo Governo – prosegue il Comitato – ha il merito di aver mantenuto l’impegno elettorale: la realizzazione del Ponte era ampiamente inserita nel programma e quindi ha il pieno mandato popolare, come confermato da tutti i recenti sondaggi in merito che vedono una larga maggioranza di consenso pro Ponte. Siamo molto contenti che questa nuova spinta pontista a livello governativo abbia ‘risvegliato’ tanti favorevoli che purtroppo negli scorsi anni si erano dimenticati dell’importanza di questo progetto: meglio tardi che mai!».

«Noi che abbiamo sempre combattuto in prima linea per il Ponte – si legge ancora – continueremo a stimolare le autorità competenti non solo a fare, ma a fare bene e a fare in fretta perché il Sud Italia non può più aspettare, non può più perdere tempo, ha la disperata necessità di adeguare i propri standard infrastrutturali al resto del Paese. In tal senso è molto importante tutto ciò che il Governo sta alimentando intorno al Ponte con la forte attenzione dimostrata dal Mit a guida Salvini per Calabria e Sicilia: strade, autostrade, ferrovie, la linea jonica, l’alta velocità ferroviaria, tutti tasselli strategici per rispondere alle esigenze di sviluppo che il Sud operoso e produttivo chiede come ricetta per abbandonare degrado, povertà e perifericità».

«È questa la migliore soluzione – ha ribadito il Comitato – per rilanciare il Meridione su principi liberali, a differenza dell’opposta visione statalista dei pubblici sussidi quali assunzioni nella pubblica amministrazione e redditi di cittadinanza che per decenni non hanno fatto altro che mantenere il meridione in eterna povertà».

«Stupiscono fortemente – ha evidenziato il Comitato – le ideologiche posizioni contrarie della sinistra, persino dei Verdi che opponendosi al Ponte si oppongono alla grande opera più ecosostenibile che ripulirebbe lo Stretto dall’inquinamento abnorme provocato dal traghettamento abbattendo in modo straordinario le emissioni inquinanti, e anche di tutti quegli improbabili personaggi che da un lato strepitano fandonie catastrofiste e anti scientifiche profetizzando scenari funesti su un Ponte che viene dipinto come un drammatico cigno nero e allarmando in tal senso la popolazione con bufale e fake-news, ma al tempo stesso evidenziano che il Governo non starebbe facendo sul serio perché non ci sarebbe il progetto e non ci sarebbero i soldi».

«Non si capisce quindi se sono preoccupati del fatto che il Ponte si farà contro la loro volontà (come già accaduto per il Mose, la Tav, il Tap senza che si sia realizzata alcuna delle profezie di sventura da loro stessi annunciate), o se invece dovrebbero dormire sonni tranquilli perché tanto è tutta ‘una presa in giro’. Ma la loro credibilità è già pari a zero – conclude la nota – hanno governato l’Italia per 11 anni boccando il Ponte che altrimenti oggi sarebbe già in piedi, avevano promesso mille alternative e priorità, e invece – conclude la nota del Comitato Ponte Subito – non hanno fatto il Ponte e non hanno fatto neanche tutto il resto». (rrc)

Comitato Ponte Subito: Paghiamo cifre enormi per l’assenza del Ponte

Il Comitato Ponte Subito ha evidenziato come «hanno bloccato la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina quando costava 8,5 miliardi di euro e oggi hanno il coraggio di lamentarsi se le stime finanziarie per realizzare l’opera sono aumentate a 13,5 miliardi? È l’ennesimo paradosso dei No Ponte».

«In questi 12 anni tutto è aumentato – continua la nota del Comitato – il valore del denaro è diminuito, il boom dell’inflazione esploso lo scorso anno con la fine della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina ha fatto lievitare il costo della farina, del latte, delle uova, del caffè, dei carburanti, dell’energia. Come si può pensare, quindi, che costruire il Ponte oggi possa costare quanto costava 11 anni fa?».

«Piuttosto, se davvero bisogna individuare i colpevoli di quest’aumento spropositato dei costi – si legge ancora – sono proprio coloro che hanno bloccato l’opera nel 2011 quando a Cannitello erano già iniziati i lavori ma il ‘no’ ideologico della politica ha prevalso sulle reali esigenze del territorio. Inoltre l’insularità della Sicilia costa 6,5 miliardi di euro l’anno, per un totale di 78 miliardi di euro solo negli ultimi 12 anni: non fare il Ponte continua a costare cifre incommensurabili, superiori enormemente rispetto all’investimento necessario per realizzare la grande opera che darebbe crescita e sviluppo ripagandosi da sola in poco più di un anno di esercizio». (rrc)

Comitato Ponte Subito: Giornata storica, il grande sogno diventa realtà

Il Comitato Ponte Subito ha parlato di «giornata storica per il Ponte sullo Stretto di Messina: con il decreto legge approvato dal governo Meloni, il grande sogno del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia torna a materializzarsi in modo concreto».

Il Comitato, inoltre, ha sottolineato la rapidità «con cui questo governo, trainato dalla tenacia del ministro Salvini, in meno di cinque mesi ha bruciato le tappe e recuperato oltre undici perduti per la balorda politica dei ‘no’».

«Il decreto legge di oggi (ieri ndr) – prosegue il comitato che si batte per la realizzazione dell’opera – determina il riavvio delle attività di programmazione e progettazione del Ponte in modo molto pratico: finalmente si torna a parlare della grande opera dello Stretto dal punto di vista tecnico e operativo. L’elemento principale è il cronoprogramma di realizzazione, che prevede la relazione di adeguamento del progetto definitivo e l’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024, cioè tra poco più di un anno».

«La posa della prima pietra è quindi vicinissima: la cantierizzazione delle prime opere accessorie – continua il Comitato – potrà infatti precedere abbondantemente l’approvazione del progetto esecutivo. Nel decreto si fa esplicito riferimento anche alla copertura finanziaria dell’investimento, alle tariffe del pedaggio e all’aggiornamento del piano di espropri. Particolare importanza ha l’istituzione di un comitato scientifico che guiderà le attività tecniche e progettuali: il decreto sancisce che opererà secondo principi di autonomia e indipendenza, e siamo certi che sarà la massima espressione delle straordinarie eccellenze ingegneristiche che esalteranno le qualità della scienza italiana per la realizzazione della grande opera che diventerà il più importante simbolo virtuoso dello sviluppo e della modernità del nostro Paese in tutto mondo».

«I progettisti– si legge nella nota – avranno l’occasione per adeguare la qualità architettonica delle opere infrastrutturali di raccordo tra il Ponte e l’asse stradale e ferroviario calabrese e siciliano: una lunga serie di ponti, viadotti e gallerie che nel passaggio al progetto esecutivo potranno essere migliorati all’insegna delle più moderne tecnologie e soprattutto dello stile contemporaneo di integrazione delle grandi infrastrutture architettoniche nel contesto paesaggistico dei luoghi».

«Con enorme e rinnovato entusiasmo – ha concluso il Comitato Ponte Subito – non solo Calabria e Sicilia ma l’Italia intera può tornare a guardare al futuro con prospettive di fiducia per crescita e sviluppo infrastrutturale, economico, culturale e sociale». (rrc)

Comitato Ponte Subito: Parole di Letizia Moratti lasciano attoniti e sgomenti

Il Comitato Ponte Subito si è detto «attonito e sgomento» di fronte alle parole della candidata alla Regione Lombardia, Letizia Moratti. La candidata, infatti, avrebbe accusato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di «occuparsi troppo del Ponte sullo Stretto, trascurando le primarie esigenze della Lombardia».

«Non pensavamo che il benaltrismo potesse coinvolgere – dice il Comitato – anche un così importante e autorevole esponente del ‘Terzo Polo’ di Renzi e Calenda, convinti sostenitori del Ponte sullo Stretto con tanto di voti favorevoli ad ogni recente occasione parlamentare, per giunta con tinte così marcatamente nordiste al punto da scavalcare non certo Salvini ma persino la Lega che fu. E addirittura rimproverare Salvini di essere troppo poco nordista».

«La Letizia Moratti che oggi parla con questi toni, è la stessa Letizia Moratti – continua il Comitato – che da autorevolissimo Ministro del governo Berlusconi era raggiante quando quell’esecutivo, di cui faceva parte con ruoli di primissimo piano, finanziava, appaltava e poi approvava il Ponte sullo Stretto di Messina. Quale credibilità hanno, quindi, oggi le sue parole che rappresentano anche agli occhi dei più ingenui soltanto un maldestro tentativo propagandistico dall’unico fine elettorale?».

«Chi può pensare che per Moratti – ha detto ancora – sia davvero prioritario riattivare il treno Cremona-Piacenza rispetto alla realizzazione Ponte sullo Stretto di Messina, se la stessa Moratti – vivaddio – si è sempre battuta per il Ponte e fa parte di un partito che – doppio vivaddio – è tutt’oggi in prima linea per il Ponte?».

«Letizia Moratti sa benissimo quanto la realizzazione del Ponte sullo Stretto farebbe bene non soltanto al Sud Italia – conclude il Comitato – ma più in generale a tutto il Paese e soprattutto al Nord e alla Lombardia, che con il Ponte sarebbe la Regione più ricca e importante di un Paese molto più coeso, forte e sviluppato che non avrebbe più nel Sud quella zavorra che oggi frena la crescita di un’intera Nazione proprio per l’assenza di infrastrutture strategiche e collegamenti essenziali». (rrc)

Comitato Ponte Subito: Falso che il Ponte sia già costato 1,2 milioni

Il Comitato Ponte Subito è intervenuta per fare luce in merito alle fake news che girano sul Ponte sullo Stretto. Tra tutte, quelle che il Ponte – non ancora realizzato – sia costato 1,2 milioni.

Una delle tante fake news che si sta diffondendo sui giornali e sulle piattaforme digitali che alimentano «luoghi comuni, bufale e fake news nel tentativo di manipolare l’opinione pubblica contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto».

«La prima grande bufala è stata quella sui costi – ha spiegato il Comitato –: la giornalista Milena Gabanelli sul Corriere della Sera ha raccontato che “il ponte che non si è mai fatto è costato già 1,2 miliardi”, travisando la lettura dei dati ufficiali forniti dalla Corte dei Conti che invece documentano come le spese pubbliche per gli studi, le ricerche e la progettazione del Ponte sullo Stretto è costata appena 312 milioni di euro in più di 40 anni».

«Un dato assolutamente in linea con l’entità dei lavori realizzati per studiare l’area dello Stretto di Messina (con importanti ricadute scientifiche), individuare il tipo di Ponte tecnicamente fattibile, realizzare il progetto definitivo che poi è stato approvato nel 2011 con tutti i pareri positivi per quanto riguarda il monitoraggio ambientale», ha spiegato ancora il Comitato. 

«L’unico vero spreco –ha incalzato il Comitato pro Ponte – è stato quello di bloccare tutto per due volte, come ha fatto la sinistra quando è andata al potere nel 2006 e nel 2011, vanificando il grande sogno del Sud e trasformando queste cifre da un investimento produttivo a un’inutile spesa. Diventata inutile, appunto, soltanto per la scellerata scelta di bloccare tutto, altrimenti oggi il Ponte sarebbe già in piedi e il Sud sarebbe molto più ricco, evoluto e sviluppato».

«A maggior ragione – ha proseguito il Comitato – avendo già investito dei soldi, realizzato tutti gli studi di fattibilità e le ricerche geologiche e ambientali sull’area dello Stretto fino alla realizzazione di un progetto definitivo che adesso bisogna soltanto aggiornare portandolo al passo con le nuove tecnologie e conoscenze dopo un decennio perduto, per uno Stato attento alla spesa pubblica non resta che completare l’iter realizzativo e avviare i cantieri della grande opera proprio per rendere produttivi gli investimenti già realizzati nel corso degli anni. Il tentativo di demonizzare il Ponte, quindi, si è rivelato un boomerang: innanzitutto perché fallace nei numeri, ma anche nel concetto del messaggio che si voleva trasmettere».

«Solo un folle potrebbe pensare che viste le spese già effettuate – ha evidenziato – sarebbe più conveniente non farne altre vanificando completamente quanto già fatto fino ad oggi. Sarebbe quello l’unico grande spreco. Al contrario logica vuole che se siamo già a metà dell’opera, a maggior ragione si debba continuare per completarla e rendere queste spese produttive». (rrc)

 

Comitato Ponte Subito: Serie tv “The Bad Guy” tenta di dare messaggio negativo sul Ponte

Il Comitato Ponte Subito è intervenuto nel dibattito sulla nuova serie tv “The Bad Guy” in cui il Ponte sullo Stretto di Messina crolla perché costruito dalla mafia.

«La serie TV – si legge in una nota del Comitato pro Ponte – tenta di dare un ulteriore messaggio contrario rispetto al Ponte sullo Stretto, eppure non abbiamo mai visto alcun film o serie TV sul ponte Morandi di Genova che è crollato davvero: si continua a calpestare il Sud dove non si dovrebbe realizzare nulla con il pretesto della criminalità e fa tremendamente male che a farlo siano registi meridionali, a testimonianza di quanto sia diffusa la cultura autolesionista e masochista del meridione».

«Eppure – prosegue il Comitato – a quest’ennesima stortura ha già risposto persino Nicola Gratteri, il più legalitario e giustizialista dei magistrati, che pochi giorni fa su La 7 a Otto e Mezzo ha detto chiaramente che ‘non si può rinunciare alle opere pubbliche solo perché c’è la mafia. Le opere pubbliche si devono fare se sono utili anche dove c’è la mafia, altrimenti la mafia diventa solo un alibi per non fare le cose»

«L’approccio di non fare opere pubbliche se c’è il rischio di infiltrazioni mafiose è sbagliato – continua il Comitato –. Se io Stato, se io Governo, decido che l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è utile, allora si fa. Un Ministro lo ha chiesto proprio a me un anno fa, e io gli ho detto: Ministro lei la faccia che alla ‘Ndrangheta ci pensiamo noi’».

«Rispetto alla serie tv “The Bad Guy”, invece, stupisce particolarmente che soltanto il ministro Salvini e altri esponenti della Lega si siano espressi in difesa del Sud: perché tutti i meridionalisti, i paladini del Mezzogiorno, i rappresentanti degli enti locali, i deputati, i senatori, i politici espressi da questa terra sono tutti rimasti in silenzio di fronte all’ennesima esaltazione dei più beceri luoghi comuni anti meridionali?», conclude il Comitato Ponte Subito. (rrc)

Il Comitato Ponte Subito: Ue conferma Ponte sullo Stretto opera essenziale per la Rete Ten-T

Il Comitato Ponte Subito ha evidenziato come «l’Unione Europea ha ribadito l’importanza strategica del Ponte sullo Stretto, confermando l’importanza di collegare stabilmente la Sicilia al resto d’Italia e del Continente».

«Dopo l’incontro con il ministro Salvini, il commissario europeo ai trasporti Adina Valean ha parlato testualmente – si legge nella nota – di ‘collegamento essenziale’, illustrando la mappa che prevede il Ponte sullo Stretto come opera necessaria per completare il corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo, sia stradale che ferroviario. Il commissario Valean ha anche ribadito che il Ponte è già inserito nella rete Ten-T che è il “Trans-European Networks” cioè quell’insieme di reti transeuropee dei trasporti previste per sostenere il mercato unico, garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita, l’occupazione e la competitività dell’Unione europea».

«Il Ponte sullo Stretto – ha ricordato il Comitato – fa parte della rete TEN-T da oltre 20 anni: è fondamentale per completare il corridoio Scandinavo-Mediterraneo che, per quanto riguarda la linea ferroviaria prevede il collegamento diretto tra Berlino e Palermo, da estendere con futuri collegamenti ferroviari e autostradali fino a Stoccolma a Nord e fino a Malta a Sud. Un collegamento che senza Ponte sullo Stretto non si potrà mai completare».

«Sempre Valean nella conferenza stampa odierna (lunedì 5 dicembre ndr) – hanno proseguito i componenti del Comitato impegnato da 15 anni nelle battaglie pro Ponte – ha espresso soddisfazione per la ritrovata volontà del Governo italiano di realizzare il Ponte sullo Stretto, che l’Europa chiede da decenni. Adesso Salvini, che anche a Bruxelles ha avuto risultati straordinari e inserisce un nuovo tassello nelle sue attività pro-Ponte da Ministro nonostante guidi il dicastero delle Infrastrutture soltanto da poche settimane, ha ulteriore mandato e legittimazione a proseguire con il conferimento degli incarichi amministrativi e tecnici al fine di aggiornare il progetto definitivo approvato nel 2011 e tornare in Europa al più presto per passare all’incasso dei finanziamenti su cui oggi l’Unione Europea si è ufficialmente impegnata».

«Un altro passaggio importante verso la realizzazione del Ponte – ha concluso il Comitato – opera fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Sud». (rrc)

Comitato Ponte Subito: Da Boccia e Tozzi orribili speculazioni per trovare consensi contro il Ponte

Il Comitato Ponte Subito, ha denunciato come «alle ennesime speculazioni dei soliti noti che hanno il coraggio di cavalcare una tragedia così drammatica come l’alluvione di Ischia nel maldestro tentativo di alimentare consensi contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto».

«In poche ore – viene spiegato in una nota del Comitato – il senatore e dirigente del Pd Francesco Boccia e il geologo Mario Tozzi hanno strumentalizzato il dramma di Ischia tirando in ballo la grande opera dello Stretto. Boccia, infatti, ha detto che la destra parla del Ponte mentre l’Italia cade a pezzi, mentre Tozzi ha sostenuto che in caso di terremoti il Ponte rimarrebbe in piedi ma unirebbe due cimiteri. Parole gravissime che lasciano sgomenta tutta la comunità dell’area dello Stretto».

«Nel primo caso – prosegue il comunicato del Comitato – Boccia dovrebbe interrogarsi perché l’Italia cade a pezzi se il suo partito la governa ida 11 anni e nel 2011 decise di bloccare i lavori per il Ponte sullo Stretto per destinare quei fondi alle ‘altre priorità’, tra cui la lotta al dissesto idrogeologico. Dopo così tanto tempo, non hanno fatto il Ponte ed evidentemente neanche nulla di tutto il resto. Con quale coraggio adesso addebitano alla volontà politica di realizzare il Ponte la responsabilità del disastro di Ischia? Il Ponte non è alternativo alla messa in sicurezza del Paese, anzi».

«Il nopontismo della sinistra, invece – continua il Comitato – ha dimostrato nei fatti dell’ultimo decennio che non fare il Ponte non significa fare le altre cose. A Tozzi invece ricordiamo che Messina e Reggio Calabria rientrano nell’area a più alto rischio sismico d’Italia, per cui le costruzioni vengono realizzate a norma antisismica anche grazie alla ferita ancora viva del terremoto del 1908 che ha segnato la storia di questi territori. Negli scorsi decenni ci sono già stati forti terremoti che hanno messo alla prova le costruzioni dell’area: quello di magnitudo 6.1 del 1978 e quello di magnitudo 5.7 del 1990 non hanno provocato crolli nonostante l’elevata magnitudo e i morti sono stati pochi, quasi tutti provocati da malori per la paura. Il Ponte sullo Stretto resisterebbe a qualsiasi tipo di sisma, come di recente hanno confermato i massimi rappresentanti di Ingv e Protezione Civile, basti pensare che nel 1995 quando s’è verificato il terremoto di Kobe (magnitudo 7.3), in Giappone, il ponte Akashi-Kaikyo era in costruzione e non subì alcun danno».

«Fosse stato già costruito – viene evidenziato – avrebbe consentito ai mezzi di soccorso un più rapido movimento verso le zone colpite e quindi avrebbe determinato un minor numero di decessi. Anche nello Stretto di Messina il Ponte sarebbe un’infrastruttura strategica per affrontare le emergenze, rappresentando un collegamento stabile, sicuro e veloce con la Sicilia che altrimenti sarebbe raggiungibile soltanto via mare. Il Ponte, quindi, non unirebbe due cimiteri ma al contrario eviterebbe che eventuali calamità trasformassero paesi e città calabresi e siciliani in cimiteri per l’assenza di soccorritori e mancanza di collegamenti».

«La buona notizia del giorno – si legge ancora – arriva invece dal presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe, il quale proprio oggi ha annunciato una grande battaglia ambientalista per la realizzazione del Ponte sullo Stretto che – oltre agli innumerevoli benefici logistici, strategici, sociali ed economici – è effettivamente anche la grande opera più ecosostenibile della storia perché abbatterebbe l’inquinamento provocato dal traghettamento nello Stretto e le emissioni di anidride carbonica provocate dalla mancanza di trasporti adeguati via terra tra la Sicilia e il resto del continente».

«Una situazione che costringe i siciliani ad utilizzare obbligatoriamente il più inquinante aereo per recarsi anche in località vicine altrimenti raggiungibili più comodamente in auto e in treno. Non può esistere un ecologista o un ambientalista che sia contrario al Ponte sullo Stretto, opera che apporterebbe esclusivamente enormi benefici ambientali, e siamo lieti di avere al nostro fianco nella grande sfida pro Ponte sullo Stretto anche una grande associazione come FareAmbiente», conclude il Comitato che dal 2009 è impegnato a sostenere la realizzazione del Ponte sullo Stretto. (rrc)

Comitato Ponte Subito: Salvini è riuscito dove per 11 anni gli altri avevano fallito

Il Comitato Ponte Subito ha evidenziato come «in soli 30 giorni, da Ministro, Salvini è riuscito lì dove per 11 anni tutti gli altri avevano fallito con le loro politiche del “no” o, nella migliore delle ipotesi, con quelle delle illusorie promesse a cui mai sono seguiti fatti concreti».

«Il Governo ha approvato, nel Consiglio dei Ministri concluso la scorsa notte – si legge in una nota del Comitato – la riattivazione della Società Stretto di Messina Spa, concessionaria dello Stato per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina: siamo estremamente soddisfatti, al punto che sembra quasi di vivere un sogno. Negli ultimi undici anni, infatti, avevamo pensato che questo momento non sarebbe mai arrivato: dopo lo stop ai lavori posto dal governo Monti nel 2011 e i successivi ‘no’ alla realizzazione della grande opera da parte dei vari Governi che si sono succeduti, le prospettive di crescita e sviluppo del Sud si erano fermate».

«La riattivazione della società Stretto di Messina Spa – viene evidenziato – è il primo passo necessario per riattivare l’iter con tutte le procedure per l’aggiornamento del progetto già approvato in via definitiva nel 2011 e quindi passare alla fase esecutiva. Il ministro Salvini lo aveva annunciato la scorsa proprio all’Università di Messina, nel webinar “Ponte sullo Stretto, si riparte” che abbiamo organizzato come Comitato nei locali del Dipartimento di Economia dell’ateneo peloritano».

«Nel primo mese del nuovo Governo, invece, il Ministro Salvini – viene ricordato – ha creato un tavolo permanente con le due Regioni, l’Anas ed Rfi, ha riattivato la Società Stretto di Messina e continua, con il prezioso sostegno del suo vice Rixi, a ribadire quotidianamente l’importanza della realizzazione del Ponte sullo Stretto che vede il forte impegno anche delle due Regioni Calabria e Sicilia guidate da Occhiuto e Schifani, altrettanto convinti della bontà di realizzazione dell’opera».

«Ci sono condizioni ideali e irripetibili affinché il grande sogno del Ponte diventi realtà – concludono gli esponenti del Comitato –. “Lo stimolo è quello di continuare con questo ritmo perché il Sud ha bisogno di recuperare il troppo tempo perduto in oltre un decennio di abbandono». (rrc)