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Lettera aperta al ministro Salvini: Il Ponte è necessario per lo sviluppo dell'Area dello Stretto

Comitato Ponte Subito: Parole di Letizia Moratti lasciano attoniti e sgomenti

Il Comitato Ponte Subito si è detto «attonito e sgomento» di fronte alle parole della candidata alla Regione Lombardia, Letizia Moratti. La candidata, infatti, avrebbe accusato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di «occuparsi troppo del Ponte sullo Stretto, trascurando le primarie esigenze della Lombardia».

«Non pensavamo che il benaltrismo potesse coinvolgere – dice il Comitato – anche un così importante e autorevole esponente del ‘Terzo Polo’ di Renzi e Calenda, convinti sostenitori del Ponte sullo Stretto con tanto di voti favorevoli ad ogni recente occasione parlamentare, per giunta con tinte così marcatamente nordiste al punto da scavalcare non certo Salvini ma persino la Lega che fu. E addirittura rimproverare Salvini di essere troppo poco nordista».

«La Letizia Moratti che oggi parla con questi toni, è la stessa Letizia Moratti – continua il Comitato – che da autorevolissimo Ministro del governo Berlusconi era raggiante quando quell’esecutivo, di cui faceva parte con ruoli di primissimo piano, finanziava, appaltava e poi approvava il Ponte sullo Stretto di Messina. Quale credibilità hanno, quindi, oggi le sue parole che rappresentano anche agli occhi dei più ingenui soltanto un maldestro tentativo propagandistico dall’unico fine elettorale?».

«Chi può pensare che per Moratti – ha detto ancora – sia davvero prioritario riattivare il treno Cremona-Piacenza rispetto alla realizzazione Ponte sullo Stretto di Messina, se la stessa Moratti – vivaddio – si è sempre battuta per il Ponte e fa parte di un partito che – doppio vivaddio – è tutt’oggi in prima linea per il Ponte?».

«Letizia Moratti sa benissimo quanto la realizzazione del Ponte sullo Stretto farebbe bene non soltanto al Sud Italia – conclude il Comitato – ma più in generale a tutto il Paese e soprattutto al Nord e alla Lombardia, che con il Ponte sarebbe la Regione più ricca e importante di un Paese molto più coeso, forte e sviluppato che non avrebbe più nel Sud quella zavorra che oggi frena la crescita di un’intera Nazione proprio per l’assenza di infrastrutture strategiche e collegamenti essenziali». (rrc)