DIFFERENZIATA, LA CALABRIA È VIRTUOSA
MA LA STRADA È ANCORA MOLTO LUNGA

di FRANCESCO CANGEMI – La Calabria si distingue per la raccolta differenziata. Sono ben otto, infatti, i Comuni virtuosi nella nostra regione per la raccolta dei rifiuti. Si tratta di Parenti, Carolei, Gimigliano, San Benedetto Ullano, Cerisano, Pietrafitta, Cortale e San Marco Argentano. Ne esce bene la provincia di Cosenza con sei amministrazioni comunali virtuose da questo punto di vista. I dati arrivano direttamente da Legambiente.

Sulla strada giusta, ma un traguardo ancora distante. È questa la fotografia dell’Italia che emerge dalla 30esima edizione di “Comuni Ricicloni”, lo storico dossier di Legambiente che fa il punto, premiando i risultati più virtuosi, sull’impegno degli italiani e delle singole comunità nella raccolta differenziata per un corretto smaltimento dei rifiuti.

Secondo la nuova edizione del report 2023 (dati del 2022) sono 629 (+39 rispetto alla scorsa edizione) i Comuni Rifiuti Free, cioè quelli in cui la produzione annuale pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 Kg. Il numero più alto finora raggiunto nell’ambito dell’iniziativa.

Non si arresta la crescita del Sud Italia, che conta 176 Comuni Rifiuti Free (il 28%, + 11 rispetto alla scorsa edizione). Il primato resta ancora del Nord Italia con 423 (67,2%, +32 rispetto alla scorsa edizione). Fanalino di coda ancora il Centro Italia, che registra una lieve flessione: appena 30 Comuni (solo 4,8%, -2 rispetto lo scorso anno).

Tra le regioni che registrano una crescita maggiore la Sicilia che, rispetto alla scorsa edizione, ha più che raddoppiato il numero di Comuni Rifiuti Free (da 9 a 23); la Sardegna che addirittura lo triplica (da 10 a 30 comuni) e che si aggiudica la prima posizione in ambito consortile con la Comunità Montana del Gennargentu Mandrolisai nella speciale classifica “Cento di questi Consorzi” per la categoria al di sotto dei 100.000 abitanti. Il Piemonte che passa da 18 a 49 Comuni e il Veneto che, dopo l’arresto dello scorso anno, aggiunge 18 Comuni arrivando così a 169 Comuni Rifiuti Free.  Peggiorano le performance in graduatoria di Abruzzo (-7 Comuni), Lombardia (-21 Comuni) e Campania (-20 Comuni). Rispetto a quest’ultima la diminuzione consistente è imputabile alla incompletezza di alcuni dati messi a disposizione da Arpa Campania, perciò utilizzabili solo in piccola parte.

In Calabria, come accennato in precedenza, sono 8 i Comuni Rifiuti Free: Parenti, che è nella classifica nazionale dei vincitori assoluti con il 78,3% di Rd e 52,7 kg/Ab/Anno. Seguono Carolei, Gimigliano, San Benedetto Ullano, Cerisano, Pietrafitta, Cortale tra i Comuni sotto i 5mila abitanti e San Marco Argentano tra i Comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti.

La percentuale di cittadini che risiedono nei Comuni Rifiuti Free e che contribuiscono a contenere i quantitativi di rifiuti da avviare a smaltimento, rapportata al totale della popolazione italiana, è del 6%, con un aumento di 34.206 persone servite da sistemi di raccolta differenziata significativamente efficienti. Dei 629 comuni virtuosi, sono ben 409 i piccoli Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, 180 quelli con un numero di abitanti compreso tra i 5.000 e i 15.000 e 36 quelli oltre i 15.000. Oltre agli ormai consueti 4 capoluoghi del Triveneto: Trento, Treviso, Belluno e Pordenone. Pochi i centri oltre i 30.000 abitanti, dove le difficoltà nel gestire in modo efficiente le raccolte sono maggiori se non opportunamente progettate e organizzate. Ad eccezione di Capannori (46.253 abitanti) e Fonte Nuova (32.684 abitanti), sono tutte realtà collocate nel Nord Italia: Castelfranco Emilia (33.054 abitanti), Carpi (71.869 abitanti), Montebelluna (31.095 abitanti), Conegliano (36.007 abitanti), Castelfranco Veneto (32.935 abitanti), Mira (37.542 abitanti) e Belluno (35.529 abitanti). Tra i centri oltre i 50.000 abitanti riscontriamo solo i capoluoghi di Pordenone (51.725 abitanti), Treviso (97.298) e Trento (135.753 abitanti), unica città oltre i 100.000 abitanti.

«I numeri dell’edizione 2023 – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale Legambiente – ci confermano come il passaggio da un’economia di tipo lineare a una di tipo circolare sia possibile a partire dal lavoro di amministrazioni virtuose e sindaci attenti; ma, anche i dati della trentesima edizione del nostro concorso, che c’è ancora molto da fare, dai piccoli Comuni ai centri più grandi fino alle città, dove stentano a diffondersi sistemi di raccolta che tengono insieme qualità e prevenzione dei rifiuti avviati a smaltimento, primo tra tutti il porta a porta combinato con la tariffazione puntuale. L’efficacia che si estende a scala ancora più ampia quando lo stesso criterio viene inserito anche nella legislazione regionale, con una modulazione dei costi sostenuti dai Comuni per l’avvio a smaltimento del secco residuo, che premia i più virtuosi. Un gioco di squadra tra i diversi livelli amministrativi necessario a consentire che, le esperienze virtuose che premiamo oggi, possano diventare una buona prassi nazionale di economia circolare grazie anche alle risorse messe a disposizione dal PNRR per il tema della gestione dei rifiuti». (fc)

RIFIUTI, LA CALABRIA È ANCORA AL PALO
PICCOLI SPIRAGLI SULLA DIFFERENZIATA

di FRANCESCO CANGEMIPoche luci e molte ombre. Si può riassumere così la situazione legata ai rifiuti in Calabria che, come altri settori del resto, rimane critica.

Del tema non si smette mai di parlare e si sono conclusi con successo i workshop sulla “Transizione ecologica in materia di rifiuti: i cantieri calabresi” che Legambiente Calabria ha organizzato in questi mesi con il prezioso supporto del Conai ed in collaborazione con i tre atenei calabresi e l’Ordine degli ingegneri. Il Focus degli incontri si è concentrato sullo scambio ed il confronto tra amministrazioni, aziende e cittadini, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, per individuare proposte e soluzioni che possano consentire l’incremento di una raccolta differenziata di qualità ed il miglioramento della gestione del ciclo dei rifiuti in Calabria. L’obiettivo dell’associazione ambientalista è stato quello di inserire un altro tassello nel puzzle, necessario della visione complessiva con cui il ciclo di gestione dei rifiuti deve essere inquadrato per liberare la regione dalle logiche emergenziali e per realizzare una effettiva transizione ecologica in Calabria.

«In Calabria è essenziale continuare ad affrontare con decisione l’irrisolto problema del ciclo dei rifiuti – afferma Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria – Molto è stato messo in cantiere, ma tantissimo è ancora da fare visto che la Calabria continua a smaltire una quantità enorme di rifiuti in discarica, aprendone anche di nuove o riaprendone di esistenti, ed a spedire fuori regione i rifiuti con i relativi costi. Per realizzare una reale transizione ecologica in materia di rifiuti occorre risolvere la carenza dell’impiantistica dell’economia circolare. Tra gli altri strumenti da adottare anche la tariffazione puntuale e campagne di comunicazione efficaci ed incisive per incrementare la raccolta differenziata di qualità, ma anche per sensibilizzare la cittadinanza alla necessaria riduzione dei rifiuti, al riciclo ed al riuso e contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente. È indispensabile un cambiamento netto nei meccanismi di produzione, ma anche negli stili di vita e di consumo».

Ma quando parliamo di raccolta differenziata in Calabria, di cosa parliamo? A dirlo sono proprio i numeri di Legambiente e dell’ultimo dossier sui “Comuni ricicloni”. La Calabria nel 2021 (i dati del 2022 sono in fase di analisi), si è attestata al 53,1% di raccolta differenziata, rispetto alla media italiana del 64% e questo la colloca al penultimo posto nelle classifiche nazionali. Dati che però, va specificato, sono in crescita e alcuni Comuni calabresi spiccano per merito come ad esempio Gimigliano, in provincia di Catanzaro, che ha raggiunto l’80% di raccolta differenziata.  Molto preoccupanti risultano essere i dati provenienti da Crotone, con il suo 17,6%, pur in lieve aumento rispetto al 2020, e la città di Reggio Calabria che, con il 29,2%, peggiora dell’8,2%.

È utile ricordare come la raccolta differenziata sia la migliore alternativa allo smaltimento dei rifiuti in discarica, con benefici all’ambiente e all’economia perché attraverso una raccolta differenziata di qualità si può compiere il passaggio successivo, ovvero il riciclo, quel processo di trasformazione dei rifiuti in materiali nuovi e diversi da quelli d’origine che garantisce una maggiore sostenibilità al ciclo produttivo dei materiali, riduce il consumo di materie prime e l’utilizzo di energia e limita l’emissione di gas serra in atmosfera. È importante incentivare sul territorio regionale l’apertura dei cantieri dell’economia circolare, realizzando un sistema impiantistico moderno ed efficiente, improntato ai principi della gestione integrata dei rifiuti urbani e con una logica di filiera, basato sul criterio di prossimità che limiti il trasporto dei rifiuti su lunghe distanze. 

Il primo degli incontri “Transizione ecologica in materia di rifiuti: i cantieri calabresi”, tenutosi all’Umg di Catanzaro ha creato l’occasione  per parlare anche dei futuri esperti che andranno a svolgere i cosiddetti “Green job”, come quelli formati dal Corso di studi in Scienze biologiche per l’ambiente, per come illustrato dalla presidente del Corso Stefania Bulotta, oltre che dell’impegno degli atenei più attenti per i temi ambientali per come spiegato da Maria Colurcio, delegato della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus). 

Dopo l’incontro nel capoluogo di regione, coadiuvato dal circolo legambientino Airone di Catanzaro, con il suo presidente Andrea Dominijanni, gli eventi successivi, all’Unical di Rende (Cs) ed all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, tenutosi presso i relativi dipartimenti di Ingegneria ambientale, hanno portato ad un approfondimento ulteriore della situazione attuale del ciclo di gestione dei rifiuti e delle prospettive future nei territori e nell’intera regione.

«L’incontro è stata una proficua occasione di confronto – ha affermato Massimo Migliori docente dell’Unical – che ha offerto ai tecnici l’opportunità di confrontarsi sul tema con Legambiente, le imprese e gli amministratori locali. Abbiamo ribadito la necessità di completare senza indugio l’impiantistica regionale per promuovere il ciclo di recupero di materiali dai rifiuti solidi urbani, manifestando lo strutturale ritardo della nostra Regione in questo ambito. La sinergia ed il dialogo tra i diversi soggetti coinvolti ed il supporto tecnico-scientifico dell’Università della Calabria sarebbero il miglior viatico per la definizione di scenari di medio e lungo periodo, volti alla soluzione di questo problema enorme che affligge il nostro territorio ostacolandone lo sviluppo».

«L’Università è un presidio culturale sul territorio – ha detto Lucio Bonaccorsi docente dell’Università Mediterranea – ed ospitare eventi come quello organizzato da Legambiente, su un argomento così critico per la realtà in cui viviamo, è un modo di rafforzarne la presenza nel contesto sociale in cui opera. È stata una giornata di confronto, con spunti di riflessione e messaggi positivi emersi dalle testimonianze delle realtà imprenditoriali presenti».

Nel corso dell’incontro reggino, inserito all’interno del programma della Corrireggio 2023, sono state presentate anche buone pratiche territoriali dando spazio a esperienze, campagne di sensibilizzazione, progetti e ricerche che partono dal basso, da cittadini, associazioni ed imprese con il supporto scientifico dell’università.

«Come circolo Legambiente di Reggio Calabria – ha dichiarato Nicoletta Palladino, presidente del circolo territoriale – siamo molto lieti di aver contribuito a questa importante iniziativa, da cui emerge un quadro dove ci sono senz’altro criticità ma si rileva anche lo sforzo costante delle istituzioni locali e dei tanti attori coinvolti nel settore, che ha condotto a graduali miglioramenti nell’ultimo periodo. Vi sono esempi ed occasioni di sviluppo che ci spingono a considerare ancora di più i rifiuti, non come un problema, ma come una risorsa, sia dal punto di vista economico che da quello occupazionale». 

Per Conai, è intervenuta Maria Concetta Dragonetto, referente per i progetti nel Sud: «È sempre più importante continuare a parlare di questi temi, per creare sensibilità e consapevolezza oltre che per cercare soluzioni. La Calabria, come altre regioni del Mezzogiorno, soffre ancora di una preoccupante carenza di impianti per i rifiuti, ma in alcuni casi resta ancora molto da fare per quanto riguarda i piani di ambito e i modelli di raccolta. Iniziative come questa vanno sostenute e promosse, perché sempre più realtà regionali possano seguire gli esempi virtuosi di Comuni come Catanzaro, che non ha niente da invidiare a molte realtà del Settentrione, e perché non solo le amministrazioni ma anche i cittadini siano incentivati a impegnarsi nella corretta differenziazione dei rifiuti, tutelando il pianeta e contribuendo agli sforzi nazionali per raggiungere risultati di riciclo sempre migliori».

Durante gli incontri è stato proiettato un video contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente e per rimarcare la necessità di una corretta raccolta differenziata ai fini del riciclo realizzato nei vari dialetti delle province calabresi nonché un video specifico sui pneumatici fuori uso curato da Andrea Azzinnaro, presidente del circolo Legambiente Serre cosentine. 

Le conclusioni dell’incontro all’Umg di Catanzaro sono state tratte da Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente nazionale mentre le conclusioni degli incontri all’Unical ed all’Università Mediterranea, sono state affidate a Laura Brambilla, responsabile nazionale Comuni ricicloni di Legambiente che ha sottolineato come «Questi due importanti appuntamenti di confronto hanno visto istituzioni, mondo universitario e associazionismo uniti nel chiedere alla regione Calabria di passare dalla fase del dire, alla fase del fare. Questa regione ha dimostrato che l’economia circolare è fattibile e che, nonostante tutto, ospita alcune eccellenze. Per questo motivo chiediamo di lavorare insieme per intraprendere la tanto attesa svolta. Ognuno dovrà fare la propria parte». (fc)

Giovedì Legambiente presenta il dossier “Comuni Ricicloni”

Giovedì 2 marzo, alle 9.30, nella Sala Verde della Cittadella regionale, si terrà la quinta edizione dell’Ecoforum regionale sui rifiuti dal titolo Quale futuro per la gestione dei rifiuti in Calabria.

Nel corso del Ecoforum saranno presentato, inoltre,  i dati contenuti nel Dossier Comuni ricicloni Calabria e verranno premiate le amministrazioni virtuose che hanno raggiunto i parametri previsti per essere qualificati Comuni rifiuti free. All’importante evento prenderà parte anche il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. 

La transizione ecologica che serve alla Calabria sarà il tema della prima sessione introdotta dalla presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, dopo i saluti istituzionali da parte del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Al dibattito, moderato da Laura Brambilla, responsabile nazionale “Comuni ricicloni”, interverranno Marcello Minenna, assessore all’ambiente della Regione Calabria; Francesco Sicilia, direttore generale Unirima; Bruno Gualtieri, commissario straordinario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria; Emilio Errigo, Commissario Arpacal; Carmine Pagnozzi, direttore tecnico Biorepack; Fabio Costarella responsabile area progetti territoriali speciali Conai. Le conclusioni sono affidate a Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

Nella seconda parte della mattinata, invece, sarà presentato il Dossier “Comuni ricicloni” della Calabria, curato da Emilio Bianco di Legambiente nazionale, e raccontate le storie virtuose di comunità, imprenditori e dirigenti scolastici. Interverranno: Benito Scazziota, Innovation Broker Arsac TerrasanaBio; Roberto Caroleo, dirigente ITT “Chimirri” di Catanzaro insieme alla docente di chimica, Anna Minnicelli; la Comunità “ArcadiNoè”; Francesco Turrà, amministratore impresa sociale Ciclofficina Tr220.

Spazio ai comuni calabresi virtuosi con la consegna degli attestati alle amministrazioni che hanno ottenuto il titolo di “Comuni Rifiuti Free”. (rcz)

RIFIUTI, ANCORA POCHI I COMUNI RICICLONI
IN CALABRIA MANCANO I DATI EFFETTIVI

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Su 404 Comuni calabresi, 91 sono “ricicloni” e 25 di questi sono Rifiuti free. È quanto è emerso dal dossier Comuni ricicloni della Calabria, giunto alla quarta edizione, presentato da Legambiente Calabria in Cittadella regionale. Dati che rivelano che la nostra regione ha intrapreso la strada giusta nella lotta ai rifiuti ma che, allo stesso tempo, indicano una forte disomogeneità territoriale del processo di diffusione della raccolta differenziata. A fronte dell’esempio virtuoso di alcuni territori, esistono criticità molto importanti, in particolare nella provincia di Crotone che continua ad avere dati bassissimi (la raccolta differenziata è al 27% che diventa addirittura 12% a Crotone città), seguita dalla provincia di Reggio Calabria (in cui la RD al 32,3 % ed è di poco superiore nella città capoluogo 37,4%).

Ad aprire i lavori dell’Ecoforum, la presidente di Legambiente Calabria Anna Parretta. Le sessioni sono state coordinate da Laura Brambilla, responsabile nazionale di “Comuni ricicloni” di Legambiente; Caterina Cristofaro, direttrice Legambiente Calabria ed Emilio Bianco, curatore Dossier Comuni Ricicloni. Le conclusioni, invece, sono state affidate al presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani. Premiati, infine, le amministrazioni virtuose.

Hanno preso parte all’incontro anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto; Gianfranco Comito, dirigente generale dipartimento ambiente e territorio della Regione; Gabriele Alitto, dirigente Unità operativa dell’economia circolare della Regione; Francesco Sicilia, direttore generale Unirima; Domenico Pappaterra, direttore generale Arpacal; Fabio Costarella, responsabile area progetti territoriali speciali Conai; Carmine Pagnozzi, direttore tecnico Biorepack.

Tante le storie e le esperienze raccontate nel corso del forum insieme a Maria Teresa Celebre di Calabra Maceri; Salvatore Procopio, fisico sanitario; Monica Nardi, Università Magna Graecia di Catanzaro; Enrico Ambrogio, presidente Ecotyre. Per le buone pratiche dal territorio: Pasqualina Tripodi (Pasly artdesign), Flavia Amato (Malìa Lab), Roberta Caruso (Project manager Home 4 Creativity).

È stata la presidente Parretta, a presentare gli obiettivi di questa quarta edizione, evidenziando i dati più salienti contenuti nel Dossier. Su 404 comuni calabresi, sono 91 i comuni ricicloni tra i quali soltanto 25 i comuni rifiuti free, ovvero i comuni che oltre a svolgere correttamente la raccolta differenziata hanno ridotto anche la produzione del secco residuo, con in testa il comune di Gimigliano, in provincia di Catanzaro. La Calabria, secondo i dati Arpacal, registra anche un aumento della raccolta differenziata raggiungendo nel 2020 il 48% (rispetto al 41,3% del 2019).

«In Calabria – ha dichiarato Parretta – si registra un lento miglioramento della raccolta differenziata,  ma insufficiente rispetto agli obiettivi che la nostra regione avrebbe dovuto raggiungere da anni nel rispetto delle direttive europee. Infatti a livello nazionale siamo penultimi nella classifica relativa alla raccolta differenziata. Non è più sostenibile,  in base alla legislazione vigente, anche solo pensare di gestire la questione rifiuti con l’apertura di nuove discariche o con l’ampliamento di quelle esistenti come nel caso di Scala Coeli: soluzioni inadeguate, anacronistiche ed illogiche».

«È necessario – ha concluso Parretta – utilizzare le risorse economiche incluse quelle del PNRR con grande realismo e consapevolezza per mettere in campo le necessarie iniziative e realizzare i progetti per costruire, in tutte le province calabresi,  impianti  tecnologicamente avanzati per il trattamento dei rifiuti ed il loro riciclo  come ad esempio biodigestori anaerobici per produrre compost e biometano superando le attuali gravissime carenze del parco impiantistico calabrese».

Nella sessione dedicata alla gestione virtuosa dei comuni, la responsabile nazionale dei comuni ricicloni, Laura Brambilla, ha dichiarato che «esistono tante eccellenze in Calabria – ha detto – e con questa iniziativa le abbiamo voluto premiare, però ci sono comuni con percentuali di RD molto bassi e quindi la Calabria rimane sempre ferma rispetto agli obiettivi da raggiungere. Inoltre, dobbiamo evidenziare che dai dati Arpacal in nostro possesso, mancano all’appello molti comuni, magari esistono più comuni ricicloni, ma non sono stati comunicati».

A margine dell’iniziativa, si è tenuto un incontro privato tra il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, la presidente regionale Anna Parretta ed il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto che nella prossima settimana si incontreranno nuovamente per discutere dei tanti temi ambientali della regione.

«L’incontro con il presidente Occhiuto – ha dichiarato Ciafani – è servito a focalizzare le questioni concrete da mettere in campo nei prossimi mesi per superare la stagione delle discariche e degli inceneritori. Serve realizzare impianti e bisogna costruire il consenso sul territorio e su questo la Regione può avere strumenti utili, come è successo con la Regione Toscana che ha approvato una legge sulla partecipazione, per fare il dibattito pubblico per i progetti che riguardano le infrastrutture della transizione ecologica».

«Abbiamo parlato – ha proseguito – di come potenziare la raccolta differenziata, che è fondamentale farlo sia nei comuni più grandi, a partire da Reggio e da Lamezia, che da quelli piccoli e costieri che poi diventano grandi città durante l’estate, e penso alle tante iniziative sulla falsa riga delle campagne che abbiamo fatto con Ricicla Estate. È necessario anche garantire equità nel ciclo dei rifiuti: i comuni più bravi devono pagare meno in discarica, rispetto a quelli meno bravi. Ed anche per quanto riguarda i rifiuti domestici chi produce meno rifiuti da avviare a smaltimento deve pagare di meno, modificando, rispettivamente, l’ecotassa regionale e l’obbligatorietà della tariffa puntuale in tutti i comuni, come hanno fatto Emilia Romagna e Lazio».

«Abbiamo parlato – ha concluso – anche di rinnovabili. Stiamo vivendo settimane terribili a causa del conflitto in Ucraina, ci dobbiamo liberare presto del gas, che viene utilizzato per metà per l’elettricità. Per liberarci del gas bisogna presto sviluppare le rinnovabili, bisogna realizzare sia impianti piccoli che grandi. Abbiamo chiesto alla Regione di promuovere gli impianti eolici a terra e a mare, che si possono fare anche a distanza dalle coste, per produrre tanta elettricità e cancellare anche dal panorama calabrese, ciminiere di centrali sia attive che spente che rischiano di essere riattivate come nel caso della centrale di Rossano».

Il direttore generale dell’Arpacal, Pappaterra, ha invece posto l’accento sul fatto che «pur presentandosi un trend in moderata crescita che lascia ben sperare per il futuro, ci sono ancora Comuni in Calabria , circa un terzo sul totale, che ancora non comunica i dati sulla produzione dei rifiuti. Da quest’anno, con il sistema di tracciabilità dei rifiuti mySIR, voluto dalla Regione Calabria, noi saremo nelle condizioni di acquisire meglio i dati ambientali provenienti dai Comuni».

«Mi rivolgo ad Anna Parretta, presidente regionale di Legambiente Calabria – ha aggiunto – che sta facendo un lavoro egregio, e voglio dire che dobbiamo ammettere che ancora ci stanno certe logiche legate ad un ambientalismo troppo ideologico, che non tiene conto delle esigenze che la transizione ecologica richiede. Molti in Calabria, forse, sono stati catturati ancora dalla sindrome NIMBY (Not in my backyard, ndr), e tra non molto lo scenario ritornerà ad essere emergenziale in materia di rifiuti. Possiamo continuare a stressare le stesse discariche sinora operative, senza dare una soluzione di prospettiva ed in una condizione di continua emergenza? Fino a qualche anno pensavamo ai termovalorizzatori, ora la tecnologia propone altre tecnologie più sostenibili. Un regione come la Calabria non può rimanere priva di un impianto pubblico».

«Si è parlato molto della tematica dell’economia circolare – ha proseguito Pappaterra – e dobbiamo fare un passo in avanti. Non possiamo solo declamarla, ma va praticata. Su 70 miliardi previsti nel PNRR ci sono appena 2 dedicati all’economia circolare. Sui dati prodotti dal Catasto rifiuti dell’Arpacal, il dato che viene fuori, incrociando i dati dei comuni con quelli degli impianti che lavorano i rifiuti al fine della verifica puntuale, qui in Calabria non siamo all’anno zero. Registriamo una forte impennata di Vibo Valentia dei dati della differenziata, e la provincia di Catanzaro che  si conferma virtuosa».

«Abbiamo ancora serie criticità nel Crotonese e Reggino – ha proseguito – in quest’ultima provincia abbiamo dati disarmanti con circa il 50% dei Comuni che non comunica i dati. Si tratta della provincia con maggiore popolazione e produzione di rifiuti che incide decisamente sul valore complessivo regionale. Dati che non possono rimanere tali. Sui comuni, alcuni di essi saranno premiati oggi, anche dai nostri dati confermiamo le ottime performance di comuni del cosentino e del catanzarese».

«Un’ultima anticipazione – ha concluso Pappaterra – riguarda MySIR, sistema di tracciabilità voluto dalla Regione Calabria: ad oggi 179 comuni hanno trasmesso i dati sui 404 calabresi, se fossero confermati questi dati sarebbero risultati eccellenti, anche se è prematuro giudicare su queste proiezioni che ci darebbero ora al 59%». (ams)

Legambiente: In Calabria solo 7 Comuni sono ‘rifiuti free’

Su 404 Comuni in Calabria, solo otto sono rifiuti free. È quanto è emerso dalla 28esima edizione di Comuni Ricicloni di Legambiente, il dossier realizzato nell’ambito del medesimo concorso con cui, fin dal 1994, Legambiente premia i migliori risultati nella gestione dei rifiuti, e che dal 2016 vede il suo principale focus nei Comuni Rifiuti Free, ossia i centri a bassa produzione di indifferenziato destinato a smaltimento.

I comuni vincitori sono stati divisi per regione e per categoria: sotto i 5mila abitanti, tra i 5mila ei 15 mila, sopra i 15 mila abitanti e per capoluoghi e, per la Calabria, è San Benedetto Ullano a essere stato insignito come Comune Riciclone, insieme ad altri 46 Comuni italiani.

Per quanto riguarda, invece, i Comuni Rifiuti Free, tra le Province calabresi, è quella di Cosenza a dominare le presenze con 5 comuni; Vibo Valentia con un solo comune e Catanzaro con uno. In cima alla classifica dei comuni rifiuti free calabresi troviamo San Benedetto Ullano (Cs), che per i risultati raggiunti ha ottenuto anche il titolo di “comune riciclone” a livello nazionale: con 1.453 abitanti, ha raggiunto l’80,3% di raccolta differenziata (rd) ed una produzione pro capite di secco residuo di 52,2 kg all’anno. Seguono: Mongiana con 699 abitanti, 74,5% di rd e 53,9 kg di secco residuo all’anno; Pietrafitta con 1212 abitanti, 83,7% di rd e 54,3 kg di secco; Carolei  con 3178 abitanti, 81,8% di rd e 54,3 kg di secco; Cerisano (Cs)con 3109 abitanti, 81,6% di rd e 57,3 kg di secco; Gimigliano con 3232 abitanti, 79,2% di rd e 58,7kg di secco. Chiude la classifica Aiello Calabro con 1.626 abitanti, 65% di rd e 74,7 kg di secco residuo pro capite all’anno.

«Quanto emerge dal dossier Comuni Ricicloni – ha dichiarato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – ci conferma che, nonostante l’esiguità dei comuni calabresi che hanno raggiunto risultati importanti, il passaggio ad un’economia di tipo circolare è possibile. È necessario però incentivare la comunicazione e l’informazione per i cittadini affinchè si possa realizzare una raccolta differenziata di qualità, ma soprattutto aiutare i comuni con interventi mirati tra i quali, per esempio, l’applicazione della tariffazione puntuale, in nome del principio “chi inquina paga” e la realizzazione di impianti di riciclo e riuso in ogni provincia calabrese».

Tra le realtà più rappresentative di questa edizione, meritevoli della menzione Conai “Teniamoli d’occhio” è stata premiata anche la Calabria, oltre a Puglia e Campania, con l’Ambito territoriale ottimale di Vibo Valentia che comprende 50 Comuni per un totale di 160.000 abitanti. (rrm)

SCIDO (RC) – È un Comune riciclone

Il Comune di Scido è un Comune Riciclone per aver superato il 65% di raccolta differenziata. È quanto è emerso dall’iniziativa di Legambiente che premia le comunità locali, amministratori e cittadini, che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Giuseppe Zampogna, che ha sottolineato che «le classifiche di Legambiente sull’Ecosistema urbano hanno premiato e riconosciuto le qualità ambientali e gli sforzi che la comunità di Scido compie quotidianamente. Un risultato importante, grazie al quale Scido resta stabilmente ai primissimi posti nelle graduatorie regionali per i Comuni più virtuosi».

«La politica di gestione e tutela dell’ambiente – si legge in una nota del sindaco – continua a produrre enormi soddisfazioni all’Amministrazione Comunale ma, nel contempo, ci induce a maggiori responsabilità e ci serve da stimolo per migliorare ulteriormente. Ora, per proseguire in questo cammino virtuoso, dobbiamo produrre un ulteriore sforzo per raggiungere nel più breve tempo possibile un obbiettivo ambizioso e difficile: il 75% di raccolta differenziata».

«Si tratta di un obiettivo importante ed ambizioso perché il processo di smaltimento del rifiuto indifferenziato è molto costoso e ridurne la quantità, oltre a limitare gli sprechi, significherà fare spendere meno a tutti i cittadini. Abbiamo piena consapevolezza che, attraverso una gestione intelligente del ciclo dei rifiuti, si può migliorare la qualità dell’ecosistema e della vivibilità, contribuendo alla crescita economica della comunità».

«Per ottenere simili risultati – continua la nota – serve prestare una maggiore attenzione al corretto conferimento dei rifiuti tenendo conto che effettuare la differenziazione dei rifiuti è segno di civiltà, è segno di attenzione e rispetto per l’ambiente in cui viviamo, è importante perché riduce il materiale destinato alle discariche e lo trasforma in ricchezza. Servirà notevole impegno e grande spirito di sacrificio ma siamo pienamente consapevoli che, come comunità, sapremo vincere questa sfida che ci consentirà raggiungere una maggiore percentuale di raccolta differenziata e, per l’effetto, di godere di un ambiente più pulito».

«Il vero cambiamento – continua la nota – che è essenzialmente culturale, dipende da ciascuno di noi, dal nostro senso civico e dalla collaborazione che siamo disposti a prestare. Solo facendo ognuno la propria parte con serietà e costanza riusciremo a costruire un percorso ottimale per il futuro della nostra comunità». (rrc)

CASSANO ALLO IONIO (CS) – È un Comune Riciclone

Il Comune di Cassano All’Ionio, con il 68,45% figura tra i Comuni Ricicloni calabresi 2020.

Comuni Ricicloni è un concorso volontario che prende in considerazione le realtà urbane che inviano i dati di produzione dei rifiuti nei tempi e nei modi stabiliti dagli organizzatori e un dossier a cura di Legambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con Conai, Comieco, Corepla, Cial, CoReVe, Ricrea, Rilegno, Consorzio Italiano Compostatori e Assobioplastiche. Partner: FaterSmart e Eurosintex.

Il dato locale, si evince dal report presentato di recente da Legambiente Calabria, in collaborazione con l’Ufficio nazionale Comuni Ricicloni di Legambiente. 

Un risultato significativo che soddisfa l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Papasso, che nella sua azione di governo tanto si è spesa per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti ai fini della tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio. In Calabria, su 404 comuni solo 89, tra cui Cassano, hanno superato la soglia del 65% di raccolta differenziata, guadagnando l’attestato di “Comune Riciclone”. 

Tale risultato, ha affermato il sindaco Gianni Papasso, chiaramente non è un punto di arrivo, bensì un elemento importante che ci sprona a fare di più e meglio, consci che la comunità locale ha colto l’essenza e le finalità del progetto e nel prosieguo è auspicabile che implementerà la collaborazione per centrare obiettivi ancora più prestigiosi. 

Per quanto riguarda i programmi dell’Amministrazione, ha riferito il primo cittadino, a parte la massima attenzione per ottimizzare attraverso l’impresa appaltatrice il servizio erogato all’utenza, prevediamo, inoltre, prossime iniziative di sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani, da tenersi in ambito scolastico, per veicolare il messaggio della necessità di difendere l’ambiente e il territorio, attraverso una corretta Raccolta Differenziata dei rifiuti affinché possano diventare una risorsa e apportare anche benefici economici in termini di contribuzione tributaria. (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – È un Comune Riciclone: nel 2019 superato il 65% della differenziata

Castrovillari è un Comune Riciclone: Nel 2019, infatti, ha superato il 65% di raccolta differenziata.

Lo ha reso noto il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito e l’assessore all’Ambiente, Pasquale Pace, in seguito a quanto riportato dal dossier 2020 redatto da Legambiente Calabria in collaborazione con l’Ufficio nazionale Comuni Ricicloni della stessa Associazione, presentato sabato 13 febbraio nel corso dell’Ecoforum regionale sui rifiuti ed intitolato L’economia circolare del futuro in Calabria: dalla teoria alla pratica.

«I dati utilizzati quest’anno – hanno spiegato gli amministratori – sono stati quelli forniti da Arpacal la quale ha rilevato che  su 404 Comuni calabresi solo 89 hanno superato il 65% di raccolta differenziata nel 2019».

«Castrovillari, in particolare – ha detto Pace – vanta di aver raggiunto e superato questa percentuale sin dal 2017, confermando le sue prestazioni, anche se si constata come si è ancora lontani dal raggiungimento di tale obbiettivo su base regionale».

«Per altro – hanno detto ancora gli amministratori – seppur molte amministrazioni locali hanno messo in campo energie economiche ed umane per illustrare e far decollare tali buone pratiche, creatrici di ottimi risultati in funzione dell’eterogenea dimensione delle singole municipalità, resta  la nota dolente dell’atavica mancanza di moderni impianti di selezione e smaltimento dei rifiuti raccolti che, il più delle volte, vanifica gli sforzi delle singole Amministrazioni».

«Da qui – ha aggiunto l’assessore Pace – l’importanza di raggiungere una piena e diffusa coscienza collettiva sulla reale necessità di realizzare impianti efficienti per chiudere, in maniera circolare, il ciclo dei rifiuti».

«Soluzione – hanno sottolineato, convinti, gli amministratori –  sempre più condivisa da autorevoli associazioni ambientaliste quali Legambiente che, nella sua lettera d’invito alle istituzioni ed organismi a partecipare all’Ecoforum, fa presente  come “…in Calabria occorre costruire impianti per la filiera del riciclo a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio, da realizzare in ogni provincia calabrese».

«Ecco allora che la sfida di ogni Amministrazione – hanno concluso Lo Polito e Pace – sarà quella di spiegare maggiormente alle comunità il ruolo fondamentale che potrebbero svolgere i sistemi di filiera del riciclo con adeguate tecnologie; solo così la Calabria, finalmente, potrà incamminarsi verso uno sviluppo ecosostenibile, ormai imprescindibile ed urgente in ogni ambito». (rcs)

SQUILLACE (CZ) – La città è al primo posto nella raccolta differenziata

Il Comune di Squillace è al primo posto tra i Comuni Ricicloni, con l’80% della raccolta differenziata. È quanto è emerso dalla terza edizione dell’Ecoforum organizzato da Legambiente Calabria, dove è stato presentato il Dossier dei Comuni Ricicloni.

Il risultato raggiunto premia l’impegno e lo sforzo prodotto in questi anni dall’amministrazione guidata dal sindaco Pasquale Muccari. L’assessore alla programmazione e turismo, Franco Caccia, ha sottolineato come il risultato sia «il frutto di un lavoro di squadra a cui hanno attivamente contributo il senso civico dei cittadini, l’impegno costante e coerente dell’ amministrazione comunale, l’affidabilità della ditta Sieco, il senso di responsabilità degli operatori economici locali, l’azione di sensibilizzazione svolta anche con le iniziative di associazioni locali».

«Quello raggiunto – ha aggiunto Caccia – è la base di partenza di un impegno che deve proseguire sia nell’ottica della creazione di un ambiente sano, con minori rischi per la salute dei cittadini, ma anche per rafforzare l’attrattività turistica del nostro territorio. L’azione costante, profusa dall’amministrazione comunale nei confronti della crescita e dello sviluppo,  ci vede impegnati per coinvolgere i cittadini e le imprese come protagonisti attivi».

«La scelta dei turisti – ha concluso – specie in una fase storica caratterizzata dalla paura per la salute, sarà sempre orientata verso località capaci di tutelare la salubrità dell’ambiente ed assicurare la presenza di  servizi di qualità. Squillace ha molte potenzialità da sfruttare e questo importante e prestigioso risultato conseguito  rafforza il nostro impegno». (rcz)   

Il 13 febbraio il 3° Ecoforum di Legambiente Calabria

È in programma, per sabato 13 febbraio, alle 10, in diretta streaming sulla pagina di Legambiente Calabria, la terza edizione dell’Ecoforum Rifiuti Calabria, dal titolo L’economia del futuro in Calabria: dalla teoria alla pratica.

Inoltre, nel corso dell’evento, sarà presentato il  Dossier regionale “Comuni ricicloni” 2021 e verranno premiati i comuni che si sono particolarmente distinti nella raccolta differenziata. Spazio anche alle buone pratiche di economia circolare con la testimonianza di aziende, cooperative e semplici cittadini.

La situazione rifiuti in Calabria è periodicamente al collasso tanto che quella che viene definita emergenza è, nella realtà, una problematica strutturale. La transizione verso un’economia circolare, indispensabile per la risoluzione del problema, sposta l’attenzione sulle tre “r” della raccolta differenziata: riuso, riduco, riciclo.

I rifiuti, da problema, possono trasformarsi in una preziosa risorsa, generando anche possibilità occupazionali. Sono necessari però la partecipazione e l’impegno di tutti: amministrazioni, imprese e cittadini. In Calabria occorre uscire dalla logica degli inceneritori e delle discariche e costruire impianti per la filiera del riciclo a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio, da realizzare in ogni provincia calabrese. L’economia circolare non è un’utopia e con le scelte giuste, come dimostrano le tante realtà già esistenti, la Calabria potrà avere un futuro diverso, migliore ed ecosostenibile.

Si parte con l’introduzione a cura di Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria. Modera la giornalista Daniela Amatruda.

Intervengono Giuseppe Zanardi, progettista impianti Calabra Maceri e direttore esecutivo ricerca e sviluppo per Waste to Methane Srl, Francesco Sicilia, direttore generale Unirima, Paola Gazzolo, promotrice della prima legge regionale in Italia sull’economia circolare, Domenico Pappaterra, direttore generale Arpacal, Sergio De Caprio, assessore regionale all’Ambiente, Fabio Costarella, responsabile area progetti territoriali speciali Conai e Stefano Ciafani, presidente Legambiente.

Su Buone pratiche per l’economia circolare, intervengono Maria Teresa Celebre, responsabile comunicazione Calabria Maceri e servizi Spa, Alessio Di Addezio, coordinatore progetto Ecco Legambiente, Vincenzo Linarello, presidente Goel – Gruppo Cooperativo, Maria Angela Costantino, agriturismo Costantino e Rocco Vitaliano, giovane artigiano e stilista. Modera Laura Brambilla, responsabile nazionale di Comuni Ricicloni.

Per la presentazione del Dossier Comuni Ricicloni 2021, intervengono Annalisa Lazzari, amministratore delegato Eurosintex Srl, Angelo Catapano, sindaco di Frascineto, Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro e Giovanni Greco, sindaco di Castrolibero. Modera Caterina Cristofaro, direttrice Legambiente Calabria. (rrm)