A Cosenza una nuova Comunità Energetica

A Cosenza è nata una nuova Comunità Energetica. A crearla la Fotovoltaica Srl, azienda pioniera del settore in Calabria e tra le prime in Italia, che ha già una sede storica a Corigliano Rossano.

Le comunità energetiche rappresentano il futuro nel campo della gestione intelligente e attenta all’ambiente dei consumi energetici di privati e imprese. Lo ha capito l’Unione Europea, che ha istituito una serie di misure a sostegno di queste iniziative, utili per raggiungere l’obiettivo del 42,5% di fonti energetiche rinnovabili entro il 2030.

«L’obiettivo è diventare un punto di riferimento per i cittadini, per fargli conoscere i vantaggi derivanti dall’adesione ad una comunità energetica», ha spiegato l’ingegner Cataldo Romeo, amministratore unico della società, che racconta dei «contatti già avviati anche con realtà siciliane e toscane».
Del resto la professionalità di Fotovoltaica Srl è nota ben oltre i confini della Calabria e della Basilicata, territori in cui l’azienda opera da sempre, dal momento che è una delle poche realtà a livello nazionale ad avere già avviato una comunità energetica, che tutt’ora gestisce: quella di Amendolara, piccolo comune in provincia di Cosenza.
La nuova sede dell’azienda, in cui lavorano stabilmente l’Ingegnere Deborah Iazzolino ed Eleonora Rizzuto, con la collaborazione scientifica della ricercatrice la Dott.ssa Maria Francesca Lucente, rappresenta la base operativa per la creazione di comunità energetiche rinnovabili, gruppi di utenti che decidono di unirsi al fine di produrre e condividere energia green.
«Affianchiamo le imprese del territorio, gli enti pubblici locali, i condomini nell’iter di costituzione e sviluppo delle configurazioni di Comunità Energetiche Rinnovabili, sia dal punto di vista normativo che organizzativo, prendendo completamente in carico la creazione, l’accesso al credito e agli incentivi, nonché la gestione e lo sviluppo della CER», ha aggiunto l’amministratore. Insomma, la nuova sede aziendale di Cosenza, con i suoi servizi e soluzioni è già pronta a supportare gli interessati nell’intraprendere insieme il percorso della transizione energetica. L’obiettivo? «Essere presenti nel capoluogo bruzio e nel suo hinterland, per dare piena disponibilità nell’offerta dei nostri servizi e del nostro know-how nel settore delle rinnovabili, cercando di garantire una proficua interconnesione con il territorio verso una rivoluzione green e sostenibile». (rcs)

Comunità energetiche, Confcommercio Calabria incontra l’assessore Varì

Si è parlato di come in Calabria le Comunità Energetiche stanno emergendo come una soluzione innovativa per promuovere l’uso di energie rinnovabili e decentralizzare la produzione di energia, nel corso dell’incontro tra Confcommercio Calabria e l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì.

L’incontro è stato aperto dai saluti del presidente di Confcommercio, Klaus Algieri, che ha sottolineato come «l’ultimo anno ha visto le imprese e non solo fronteggiare un incremento dei costi energetici significativo che ha inciso profondamente sui bilanci, questo ci spinge come Confcommercio a interrogarci su possibili soluzioni per uscire fuori dalla dipendenza energetica e su ciò che possiamo fare come imprese. Questo incontro è frutto di questo processo».

«Ringrazio l’Assessore Varì – ha concluso – per aver accettato il nostro invito questo è sintomo di una Regione che dialoga con i corpi intermedi, li ascolta e non rimane chiusa tra le mura dei palazzi».

Il prof. Daniele Menniti, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Unical, ha presentato tutte le potenzialità delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) soprattutto da un punto di vista delle imprese.

L’assessore Varì nel suo intervento ha esposto tutte le iniziative messe in campo dalla Regione per sostenere la transizione energetica ricordando come «la Calabria è una regione caratterizzata da un’abbondanza di risorse naturali, tra cui un’irradiazione solare significativa, venti costanti e risorse idriche. Sfruttare l’opportunità di raggiungere l’autonomia nella generazione di energia elettrica è cruciale. La diffusione delle Cer non solo comporta un risparmio per la comunità, ma anche preserva la continuità nei servizi pubblici, specialmente durante situazioni di crisi energetica causate da eventi geopolitici recenti».

«Per questo motivo, il processo di trasformazione avviato deve essere consapevole e significativo e deve coinvolgere necessariamente l’intera comunità e il territorio», ha concluso.

Dall’incontro è poi emerso che, grazie anche agli interventi della Regione, la Calabria sia tra le prime in termini di creazione di comunità energetiche rinnovabili e ciò rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità e l’indipendenza energetica. Sfruttando risorse rinnovabili per la produzione di energia, le nostre comunità non solo contribuiscono a preservare l’ambiente, ma anche a garantire una maggiore sicurezza e resilienza nell’approvvigionamento energetico. (rcz)

Succurro (Anci): Occorre snellire procedure per comunità energetiche

«Se vogliamo realizzare delle opere in tempi rapidi, abbiamo bisogno di strumenti amministrativi idonei a raggiungere questo obiettivo». È quanto ha dichiarato Rosaria Succurro, presidente di Anci Calabria, nel corso dell’assemblea nazionale di Anci a Genova.

«Le Comunità energetiche per le Rinnovabili sono un efficace strumento per l’autonomia energetica – ha detto –. Esse rappresentano un’opportunità che noi sindaci dobbiamo cogliere rapidamente, soprattutto nell’attuale momento di crisi, in cui i costi energetici sono purtroppo destinati a salire».

«Per fronteggiare le difficoltà del periodo, noi sindaci possiamo agire – ha sottolineato Succurro – in vari modi: con interventi per lo sviluppo delle energie rinnovabili; con l’accelerazione sull’efficientamento energetico delle scuole e degli edifici pubblici in generale; con l’isolamento termico dei tetti; con il minieolico; con il miglioramento dell’efficienza dell’illuminazione pubblica; con l’avvio delle Comunità energetiche per uso solidaristico. I dati dei Comuni calabresi sono al riguardo positivi, ma dobbiamo lavorare ancora di più e meglio per non vanificare le grandi opportunità connesse alle misure elencate».

«Nella provincia di Cosenza – ha aggiunto Succurro – abbiamo costituito l’agenzia Alesco, la quale si occuperà dell’Atem gas e di Comunità energetiche, che rappresentano il futuro. Ancora, abbiamo stretto una partnership con Gse e Cassa depositi e prestiti per sostenere la formazione degli enti locali. Ho apprezzato molto la richiesta del presidente dell’Anci nazionale, Antonio De Caro, sull’estensione dello snellimento delle procedure ai progetti non compresi nel Pnrr». (rrm)

È nata la prima comunità energetica tra la sede calabrese della Stazione Zoologica Anton Dohrn e il comune di Amendolara

È nata Cenergam, laprima Comunità Energetica nata dalla collaborazione tra la sede calabrese della Stazione Zoologica Anton Dohrn e il Comune di Amendolara che la ospita, presso il Museo Darwin Dohrn (DaDoM) della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

La comunità di energia rinnovabile è costituita da privati cittadini, enti e imprese, che consumano energia autoprodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili.

La Comunità Energetica Amendolarese, si inscrive nell’ambito delle comunità di energia rinnovabile costituita, in particolare, da privati cittadini, enti e imprese, che consumano energia autoprodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili. La comunità si instaura all’interno del progetto Crimac – Centro Ricerche e Infrastrutture Marine Avanzate in Calabria, finanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (attuale Mur) attraverso il fondo FSC 2014-2020 Piano Stralcio «Ricerca e Innovazione 2015-2017» – Programma Nazionale Infrastrutture di Ricerca (Pnir), linea d’azione 1, coordinato dal dott. Silvestro Greco.

Alla presentazione ha preso parte il presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn Chris Bowler, il dott. Antonello Ciminelli referente Comunità energetica Amendolarese, già Sindaco di Amendolara e il prof.  Silvestro Greco vicepresidente e direttore sede Calabria Stazione Zoologica Anton Dohrn.

«È una nostra responsabilità partecipare a questo tipo di azioni, la presenza della SZN in Calabria testimonia la volontà di partecipare con la comunità ed essere un esempio su come possiamo tutelare al meglio l’ambiente e creare esempi di sostenibilità ecologici – ha dichiarato il presidente Chris Bowlerspero che, a partire dal nostro piccolo gesto, vedremo il moltiplicarsi di queste attività che coinvolgono sia enti di ricerca che enti territoriali».

«Oggi la storia ci insegna che è fondamentale prendere parte a progetti e mettere in campo azioni per ridurre al minimo le emissioni di CO2» sostiene Silvio Greco per il quale «la creazione e l’avvio di questa comunità energetica in Calabria, rappresenta un piccolo gesto che farà pochissimo, ma dà il segno della nostra volontà, ovvero non contribuire alle emissioni di CO2».

«Abbiamo già iniziato i lavori ad Amendolara – continua il professore – per la costruzione di un nuovo impianto destinato ai parcheggi dei dipendenti e dei visitatori, quindi saremo totalmente autonomi dal punto di vista energetico e avremo anche la possibilità di rimettere in rete una consistente quantità di energia, per restituire qualcosa alla città che ci ospita. Nessuna stazione è mai stata sul mar Ionio, che attualmente è il mare meno studiato in Italia».

«L’impegno della stazione – conclude – è quello di restituire alla regione Calabria prima, e a tutta l’Italia poi, un modo nuovo di fare ricerca, un modo di porsi, in termini politici verso la cittadinanza. La ricerca ha in seno questo impegno che definiamo terza missione, noi  ricercatori abbiamo il dovere di restituire in qualche modo alla collettività, che ci ha permesso di fare tutto questo, dobbiamo impegnarci nella salvaguardia di altre specie».

Cenergram è annoverata tra le comunità registrate al GSE – Gestore Servizi Energetici, dove la prestigiosa Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, riveste il ruolo di prosumer, ovvero produttore e consumatore di energia allo stesso tempo. Ciò consente una immissione in rete della energia eccedente che resta a disposizione degli associati “consumatori”. Infatti, scopo principale della comunità è quello di fornire benefici ambientali, economici e/o sociali ai propri membri e alle aree in cui operano.

«La mission di questa comunità e del progetto, nato con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, è mettere a disposizione di questo pianeta, del futuro di questo pianeta e quindi e dei propri figli, la capacità di realizzare progetti che hanno come obiettivo centrale il risparmio di CO2 e l’abbattimento delle energie fossili – ha detto Antonio Ciminelli –. Parlare di comunità energetica significa anche lanciare un messaggio forte: è necessario penalizzare l’aspetto economico a favore di quello ambientale. Noi siamo la dimostrazione pratica che un ente territoriale, un ente scientifico, un imprenditore e un privato possono unirsi, per realizzare un  progetto la cui importanza primaria è l’aspetto socio-ambientale, che fa da traino per l’intero paese».

Il risparmio di CO2 e di energia fossile, rappresentano i primi e più importanti risultati di un’esperienza straordinaria, la cui realizzazione è un esempio di collaborazione sinergica tra pubblico e privato che ha pochi eguali, soprattutto nel Sud Italia. (rcs)

Promuovere le comunità energetiche da fonti rinnovabili: è legge la proposta di Cirillo

È legge la proposta del consigliere regionale Salvatore Cirillo – segretario questore – per la promozione dell’istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili.

«La Regione Calabria – ha detto Cirillo – intende intraprendere ogni iniziativa volta all’attuazione della transizione energetica, quale nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili al fine di dare un fattivo contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di neutralità climatica, fissati dall’Europa al 2050». Il Consigliere Cirillo è firmatario della proposta di legge con la quale si interviene a modificare e integrare la Legge regionale 19 novembre 2020, n. 25 (Promozione dell’istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili), con l’intento di adeguarne i contenuti al mutato quadro ordinamentale vigente nazionale ed europeo.

«Nel suddetto scenario – prosegue Cirillo – assume un ruolo fondamentale la Comunità Energetica  Rinnovabile che costituisce uno degli strumenti da utilizzare per il processo di transizione energetica anche sul territorio regionale. La proposta, nello specifico ha inteso allineare la legge regionale vigente al mutato quadro ordinamentale nazionale ed europeo prevedendo, in particolare una serie di modifiche tra cui:

– la sostituzione del titolo, per indicare in modo più incisivo che la legge regionale è volta alla “Promozione e sviluppo sostenibile di un sistema regionale di Comunità di energia rinnovabile (CER) in Calabria per perseguire l’autoconsumo e l’autonomia energetica”;

– la previsione di una assistenza tecnica, tramite portale web, per sopperire ad eventuali carenze tecniche degli enti intenzionati a costituire una comunità energetica, nonché la possibilità di promuovere protocolli di intesa con enti nazionali o tra Comuni al fine di supportare lo sviluppo delle comunità energetiche;

– l’attribuzione in capo alla Regione del compito di individuare le aree di proprietà regionale idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili e l’attivazione delle procedure per l’affidamento in concessione delle stesse;

– la istituzione e la disciplina di un tavolo tecnico permanente, facilitatore di comunità energetica, con funzioni consultive, propositive e di monitoraggio tesi a supportare e collaborare con la Giunta regionale, con i dipartimenti regionali competenti e con tutti gli stakeholders interessati, tra cui gli Enti Locali;

– la previsione in capo alle CER, con l’introduzione dei 12 principi attivanti nei vari livelli socioeconomici per ogni singola realtà attivata. Questi principi costituiranno inoltre un riferimento comunicativo e organizzativo anche per definizione della governance della comunità energetica:

  1. Partecipazione, rappresentanza, equa condotta delle elezioni
  2. Reattività
  3. Efficienza ed efficacia
  4. Apertura e trasparenza
  5. Stato di diritto
  6. Condotta etica
  7. Competenza e capacità
  8. Innovazione e Orientamento al Cambiamento
  9. Sostenibilità e orientamento a lungo termine
  10. Sana gestione finanziaria
  11. Diritti umani, diversità culturale e coesione sociale
  12. Responsabilità: nuovi comportamenti individuali, familiari, associazionistici, di impresa e non solo tecnologici per aprire la comunità a nuove opportunità di ripresa socioeconomica e ambientale, favorendo una rivoluzione sistemica importante nel tentativo di cambiare fortemente, nei prossimi dieci anni, il modo di consumare, di abitare e quello di alimentarsi andando così verso la neutralità climatica.«Attraverso tale misurabilità – ha concluso Cirillo, particolarmente soddisfatto dal voto unanime espresso da tutti i Consiglieri per la proposta che già aveva ottenuto in Commissione piena condivisione – le Amministrazioni potranno comunicare ai propri interlocutori gli impatti prodotti dalle scelte politiche e gestionali sulla qualità della vita all’interno della propria comunità, nonché valutare la coerenza tra quanto programmato e quanto, invece, operativamente realizzato, attivando di fatto una vera e propria rendicontazione sociale tesa a rappresentare una delle principali frontiere di innovazione riconducibile anche alla comunicazione pubblica strumento che per le Amministrazioni potrà essere un potente strumento di comunicazione bidirezionale con i propri stakeholders, favorendo, da un lato, la trasparenza dell’agire amministrativo e sollecitando, dall’altro, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. La promozione della costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili verrà attivata attraverso programmi, bandi, progetti o altre iniziative per i quali vi sarà anche la previsione della clausola valutativa volta a monitorare lo stato attuativo della legge e quindi dell’efficienza generata. (rrc)

A Reggio il convegno sul “Lungo cammino per la transizione ecologica”

Il lungo cammino per la transizione ecologica e le comunità energetiche rinnovabili è stato il titolo del convegno svoltosi nella Sala “Italo Falcomatà” di Palazzo Avaro, organizzato dal Comune e patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria.

All’iniziativa hanno portato i saluti il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, accompagnato dal dirigente di settore, ed il presidente dell’Ordine degli avvocati, Rosario Infantino. Successivamente, hanno preso la parola gli avvocati Carolina Musicò e Francesco Paviglianiti e l’ingegnere Antonio Spanò.

La discussione si è sviluppata sull’importanza della transizione ecologica verso le fonti di energia rinnovabile, sottolineata dalla sua centralità all’interno dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dalla presenza sempre maggiore  nei programmi e nelle attività della politica nazionale ed internazionale.

Secondo gli organizzatori, infatti, appare quanto mai necessario spostare ogni ragionamento verso la costruzione di un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili e, perché sia effettiva, devono essere innescate tutta una serie di cambiamenti sociali e culturali basati sul rispetto per l’ambiente, sul risparmio energetico e l’efficienza dei consumi.

Cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, dunque, i cittadini di tutto il mondo stanno già unendosi per riacquistare rilevanza nel settore energetico, attraverso azioni dirette e partecipate che mirano alla costruzione di una società più equa e sostenibile.

Si è, quindi, posto l’accento su moltissimi progetti e sugli eventi, a livello mondiale, relativi alla transizione ecologica: dagli accordi dell’Onu al G7, alla prossima COP 28 Conferenza sul clima che si terrà a Dubai. Anche a livello
nazionale, la direzione è sempre e comunque rivolta alla transizione ecologica.

«La tecnologia – è stato detto nel corso dell’iniziativa – ci offre in questo momento le comunità energetiche, ossia una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti energetici locali. Le comunità energetiche sono tutte accomunate dallo stesso obiettivo: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri, piuttosto che dare priorità al profitto economico come una società energetica tradizionale».

Dopo un periodo cosiddetto transitorio di recepimento delle due Direttive comunitarie in materia, l’Italia ha, ad oggi, approvato una legislazione completa e compiuta in materia di comunità energetiche rinnovabili: il Testo Integrato Autoconsumo Diffuso ( Delibera n 727/2022/R/EEL di Arera) e il Decreto Cer da parte del Mase, per il quale ultimo si attende per l’entrata in vigore solo il via libera da parte dell’Europa.

«Il Pnrr – hanno sottolineato i relatori – ha destinato attraverso la Mission 2 denominata “Rivoluzione verde e transizione ecologica” 2,2 miliardi di euro alle comunità energetiche rinnovabili per i comuni con meno di 5000 abitanti, prevedendo un contributo a fondo perduto del 40%. La Regione Calabria ha approvato il Programma Fesr/Fse 2021/2027 relativo ai finanziamenti ai comuni con più di 5000 abitanti, in complementarietà al Pnrr. Sempre la Regione Calabria ha istituito il Portale Calabria Energia e promosso una serie di workshop per i Comuni ed ha, di recente, approvato una proposta di legge relativa anche all’istituzione di un tavolo tecnico di supporto per i Comuni». (rrc)

Confartigianato Imprese Catanzaro: Servono azioni concrete per realizzare Comunità energetiche

Raffaele Mostaccioli, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Catanzaro, ha ribadito la necessità di «azioni concrete per la realizzare le comunità energetiche».

La costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili è ormai tema molto diffuso in Italia e nel mondo perché risultano essere l’unica soluzione alla crisi energetica, assicurando un grado superiore e vantaggioso in termini di efficientamento energetico, strettamente correlato all’abbattimento dei costi in bolletta.

«È arrivato il momento – ha continuato Mostaccioli – di dire basta alle parole, ne abbiamo sentite troppe su questo argomento. Ora sono necessarie azioni concrete e come Confartigianato ci stiamo muovendo in tale direzione».

«I Comuni – ha spiegato Mostaccioli – devono attrezzarsi e farlo presto ma non sanno come muoversi. Per questa ragione stiamo offrendo il nostro appoggio con un’assistenza a 360°, per arrivare a realizzare tutti gli atti amministrativi necessari e offrendo all’Ente pubblico il general contractor che si assume l’onore di fare l’investimento, quindi a costo zero per i richiedenti. Partner tecnico di questa iniziativa è la società Albatros. Al momento i Comuni che stiamo seguendo sono: Petrizzi, Guardavalle, Gasperina, Cropani, Petronà, Andali, Simeri Crichi, Pentone, Motta Santa Lucia, Martirano, per la provincia di Catanzaro; Camini (Reggio Calabria); Serra D’Aiello (Cosenza); Ionadi (Vibo Valentia)».
«Molti altri sono gli Enti che stanno aderendo – ha aggiunto il Segretario Provinciale – perché non è facile districarsi fra i vari adempimenti ed è ormai noto che solo chi avrà già formato le comunità energetiche potrà accedere al bando Pnrr. Le Comunità Energetiche Rinnovabili possono giocare uno strategico ruolo di riscatto per le nostre aree con maggiori criticità sociali ed economiche. È un’opportunità importante e preziosa ma è fondamentale non arrivare tardi per non perdere un treno in corsa». (rcz)

SINDACATI, IMPRESE E ISTITUZIONI INSIEME
PER COMUNITÀ ENERGETICHE IN CALABRIA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria spinge sull’acceleratore per le Comunità energetiche. E lo fa riunendo sindacati, istituzioni e imprese in un confronto dedicato alle possibilità offerte dalla realizzazione di questi strumenti che, oggi più che mai, sono diventati fondamentali quanto attuali. 

L’occasione è stata data nel corso del Forum di Cisl Magna Graecia, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra. Presenti, anche, il segretario regionale di Cisl, Tonino Russo, il segretario generale di Cisl Magna Graecia, Salvatore Mancuso, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il responsabile nazionale Enel per le Comunità Energetiche, Armando FiumaraAntonio Mirante, ceo di Ormus Consulting, Amedeo Testa, segretario nazionale Cisl-Flaei) e dopo la significativa testimonianza del sindaco di San Nicola da Crissa, Giuseppe Condello.

 «Parliamo di un tema, quello delle comunità energetiche, che riguarda da vicino anche i cittadini – ha detto Mancuso nell’introdurre il confronto –. C’è un grande interesse attorno all’argomento, come la stessa presenza del segretario generale Sbarra testimonia. Oggi abbiamo inteso mettere insieme i soggetti interessati al tema facendo da collante tra di essi perché siamo convinti che le comunità energetiche non solo possano produrre i risparmi di cui in questo momento abbiamo bisogno, ma anche rispondere alle necessità dell’ambiente attraverso le ricadute positive che il ricorso alle energie rinnovabili porta con sé. Le comunità energetiche, ovviamente, da sole non bastano, ma intanto partiamo da qui». 

Varì, nel suo intervento, ha definito le Comunità Energetiche «uno degli strumenti che il governo regionale ha intenzione di mettere a punto per affrontare la crisi energetiche, sono uno strumento per lo sviluppo sostenibile che permetterà di ottenere vantaggi economici, sociali e ambientali».

«Le stiamo sostenendo tanto sia dal punto di vista finanziario – ha spiegato – nella programmazione 21-27 le risorse messe a disposizione sono imponenti, sia da un punto di vista pragmatico perché la Regione Calabria ha allestito un portale che si chiama Calabria Energia grazie al quale Enti locali, cittadini e imprese hanno a disposizione gli strumenti per mettere in piedi una comunità energetica».

 «Quella di oggi è un’occasione propizia – ha detto il presidente di Unindustria, Ferrara – perché industrie e sindacati si trovano per affrontare un tema di assoluta attualità. È importante infatti che nell’incontro di oggi ci siano i diversi soggetti che hanno interesse e competenza nell’attivazione delle comunità energetiche. Certo, siamo all’inizio di un percorso che necessita ulteriori approfondimenti normativi, ma non ci deve sfuggire che le sfide del Pnrr e del Por che mettono a disposizione risorse ingenti per i Comuni su questo argomento. Credo che regione come la nostra, in tema di energie rinnovabili, possa svolgere un ruolo da protagonista nel contesto nazionale».

Luigi Sbarra, nelle conclusioni, ha dichiarato «Apprezziamo che la Premier Meloni abbia annunciato di voler rilanciare politiche e infrastrutture energetiche – ha detto -. Quella della transizione energetica è una delle più importanti sfide che ha di fronte il nuovo Governo.  Ora è fondamentale procedere, mettendo finalmente in soffitta i tanti “no” ideologici che in questi anni hanno bloccato strategie e investimenti. Questo vuol dire aumentare l’estrazione nazionale di gas; realizzare termovalorizzatori; accelerare la realizzazione dei rigassificatori di Piombino, Ravenna e Gioia Tauro; far ripartire la ricerca; puntare su economie circolari e fonti rinnovabili».

«Il Sud si candida a grande hub euro-mediterraneo di questo nuovo corso – ha concluso – e invoca un colpo d’ali in particolare sul rigassificatore di Gioia Tauro e sulla piena capacità operativa del Tap». 

Proprio sulla questione energia era intervenuto, nei giorni scorsi, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha lanciato l’idea di dare vantaggi a chi produce energia da fonti pulite.

«La mia Regione produce molta più energia rispetto a quella che consuma – ha spiegato Occhiuto a Mattino 5 – ma i miei cittadini pagano le bollette elettriche allo stesso modo dei cittadini di altre Regioni che producono meno energia. Eppure produciamo una percentuale molto più alta di energia da fonti rinnovabili e dall’idroelettrico».

«Perché la mia Regione non può, dunque, tenere per sé i maggiori introiti fiscali derivanti da una maggiore produzione di energia alternativa?», ha chiesto Occhiuto, sottolineando che «se non si interviene in questo modo, dando appunto dei vantaggi ai territori che investono sulle rinnovabili, non ci può essere un reale incentivo allo sviluppo dell’energia pulita».

Anche Confindustria Cosenza ha parlato del tema delle Comunità Energetiche, organizzando un seminario, nel mese di ottobre, dal titolo Comunità energetiche: una strategia per contrastare la crisi energetica, opportunità di lavoro e di sviluppo. In quest’occasione, Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria e Cosenza, ha evidenziato come «le comunità energetiche, quale soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile, rappresentano una strategia rilevante».

«Siamo consapevoli dei ritardi accumulati – ha aggiunto il presidente Perciaccante – ma anche dell’urgenza di intervenire tempestivamente per risolvere il grave problema degli approvvigionamenti energetici e cogliere la straordinaria occasione offerta dal PNRR e dagli ulteriori programmi per la coesione sociale stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale».

Il Presidente Cts Energia Calabria, Nicola De Nardi, ha specificato che con l’avvio delle Comunità Energetiche si pongono alcune condizioni di base per fronteggiare con successo la crisi energetica, ridurre le emissioni nocive climalteranti, incentivare forme di risparmio e di diversificazione del reddito per imprese, cittadini ed enti pubblici, contribuendo a migliorare l’impatto ambientale e l’impronta ecologica del vivere civile e del sistema produttivo. (ams

 

L’OPINIONE / Francesca Cufone: Perché le Comunità Energetiche sono un discorso soprattutto politico

di FRANCESCA CUFONEAttraverso il Green Deal europeo, ci si è assunti limpegno di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Affinché ciò avvenga, uno degli obiettivi è quello di decarbonizzare il sistema energetico dell’Unione Europea, con il fine di ottenere zero emissioni di gas serra nette entro il 2050. Se volgiamo uno sguardo al lato dellofferta energetica sembrerebbe che il problema non riguardi i produttori di energia.

Eppure la produzione e consumo di energia è responsabile per circa il 70% dellemissioni di gas climalteranti. Ecco perché come Movimento vorremmo porre attenzione su una delle tematiche chiave della green transition annoverata dalla Missione 2 del Piano Ripresa e Resilienza: vale a dire la transizione energetica. Se si crede che questa consiste nel mero passaggio dal combustibile fossile alle energie rinnovabili non è detto che riusciremo a raggiungere nei prossimi decenni lobiettivo prefissato. Pertanto, occorre che in primis si acquisisca la consapevolezza da un lato che bisogna cambiare stile di vita puntando sulla gerarchia rigida delle 4 R”: ridurre, riutilizzare, recuperare, riciclare.

Dallaltro lato, occorre anche porre un freno allinflazione in atto perché ciò comporta un acuirsi della povertà energetica. Unita alla crisi climatica, si è instaurato un clima di incertezza che ha fatto innescare un circolo vizioso da cui bisogna uscire il prima possibile. Abbiamo la grande, e forse unica, opportunità del Pnrr che non è un caso se lItalia è stata tra quelle a beneficiarne di più di altri Paesi europei. Un’opportunità, da non perdere, di dare una svolta e puntare su soluzioni più sostenibili sotto il triplice aspetto: economico, sociale ed ambientale.

Economico perché col passare del tempo come italiani stiamo smettendo di essere risparmiatori e nella finanza pubblica sono sempre meno le risorse disponibili e la maggior parte della ricchezza a livello mondiale è concentrata nelle mani di pochi. A ciò si aggiunge un malessere e disagio sociale rappresentata dalla forbice che tende sempre più a crescere: chi è ricco lo sarà ancora di più e chi resta indietro viene completamente dimenticato. Dal punto di vista ambientale siamo in piena crisi: lalternarsi di periodi di siccità ad improvvise alluvioni mostra a pieno in tutto la loro drammaticità il cambiamento climatico in atto. Il quadro che si prospetta è preoccupante e destabilizzante soprattutto per le generazioni giovani e prossime.

La transizione energetica è la sfida delle sfide e il discorso è soprattuto politico, perché bisogna pretendere che sia una just transition”: una transizione che parte dal basso, democratica, partecipata e che coinvolga istituzioni, imprese e singoli cittadini, tutelando quelli più vulnerabili.

Inoltre, è loccasione anche per fare leva sulla terza missione delle Università puntando sulle competenze ed esperienze di laureati, professori ed esperti in ambito non solo energetico. Le comunità energetiche potrebbero essere la svolta epocale in particolare modo per il Meridione. Dove una qualità della vita migliore garantirebbe occasioni di sviluppo maggiore con una crescita dei territori che genererebbe economia e quindi occupazione, soprattutto in quei contesti che vanno sotto la nomenclatura di transizione ecologicae transizione digitale. Tutto questo permetterebbe a tanti giovani di rimanere e investire nelle proprie realtà e, quindi, nella propria regione, senza dover emigrare e in un effetto domino si contrasterebbe labbandono di interi territori, evitando così lo spopolamento dei centri storici o borghi.

Crediamo fermamente che i presupposti ci sono tutti, anche perché il Sud per antonomasia è intesa come comunità e non come società.

Questo è uno dei punti programmatici di IdM e su cui abbiamo aperto dei tavoli di discussione con lapporto di professionisti e studiosi della materia e amministratori locali, attraverso quella sinergia pubblico/privato che diventa fondamentale per avviare processi virtuosi e di best practice.

Il primo incontro è Sabato 22 Ottobre, alle ore 17.30, presso lHotel San Francesco di Rende, dove discuteremo sul ruolo e sul valore delle Comunità Energetiche nella transizione energetica, nonché sulle opportunità di sviluppo a livello locale. (fc)

[Francesca Cufone è commissario cittadino Idm di Rende]

Perciaccante (Ance Calabria): Le Comunità Energetiche una strategia rilevante

Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria e Cosenza, ha ribadito la necessità di «ridurre, drasticamente, la nostra dipendenza dai combustibili fossili, spingendo l’acceleratore in direzione della rivoluzione verde».

Perciaccante, introducendo il seminario Comunità energetiche: una strategia per contrastare la crisi energetica, opportunità di lavoro e di sviluppo che si è svolto nella sede di Confindustria Cosenza, ha evidenziato come «le comunità energetiche, quale soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile, rappresentano una strategia rilevante».

Obiettivo dell’incontro è stato quello di promuovere un dialogo costruttivo tra imprese, pubbliche amministrazioni, ordini professionali e comunità, illustrare le nuove opportunità produttive ed occupazionali connesse alla transizione ecologica ed alle comunità energetiche rinnovabili, intervenire su alcune debolezze del nostro territorio quale, appunto, la capacità di fare rete.  

«Siamo consapevoli dei ritardi accumulati – ha aggiunto il presidente Perciaccante – ma anche dell’urgenza di intervenire tempestivamente per risolvere il grave problema degli approvvigionamenti energetici e cogliere la straordinaria occasione offerta dal PNRR e dagli ulteriori programmi per la coesione sociale stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale». 

Il Presidente Cts Energia Calabria, Nicola De Nardi, ha specificato che con l’avvio delle Comunità Energetiche si pongono alcune condizioni di base per fronteggiare con successo la crisi energetica, ridurre le emissioni nocive climalteranti, incentivare forme di risparmio e di diversificazione del reddito per imprese, cittadini ed enti pubblici, contribuendo a migliorare l’impatto ambientale e l’impronta ecologica del vivere civile e del sistema produttivo.

I lavori del seminario hanno consentito di illustrare nel dettaglio il portale delle comunità energetiche della Regione Calabria, di presentare una roadmap per le comunità energetiche, di conoscere il progetto Unical sull’ecosistema Tech4you per le transizioni ecologica e digitale, la piattaforma cloud e la comunità energetica nel Comune di Melissa, l’esperienza del Comune di San Lucido che sta partecipando attivamente a diversi progetti europei sul tema.

Oltre a Perciaccante e De Nardi, sono intervenuti il docente Unical Francesco Lamonaca dell’Unical, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza Marco Ghionna, il sindaco di San Lucido Cosimo De Tommaso con l’Energy Manager Santo Abate, il Dirigente Regionale Settore Infrastrutture Energetiche Rodolfo Elia, Michele Zinzi della divisione Smart Energy dell’Enea, il professore associato Alfredo Garro dell’Unical, Carlo Poerio del Comune di Melissa, la Dirigente Scolastica dell’Iti “Monaco” di Cosenza Fiorangela D’Ippolito, il presidente dell’Associazione Energia Calabria Antonio Anelo con il Consigliere Tommaso Gallo, la Coordinatrice Sara Capuzzo di Italia Solare. (rcs)