COSENZA – Al via la seconda edizione del “Mese del Benessere”

Prende il via venerdì, a Cosenza, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano, alle 17.30, la seconda edizione del Mese del Benessere, il ciclo di incontri  sulla prevenzione che l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franz Caruso, ripropone grazie alla felice intuizione dell’assessore alla salute di Palazzo dei Bruzi, Maria Teresa De Marco.

Il primo appuntamento ha come tema Oltre la prevenzione- I vaccini come strumento di salute pubblica. Sono previsti i saluti  del sindaco Franz Caruso, dell’assessore Maria Teresa De Marco e di Angela D’Amato, presidente dell’Associazione italiana Donne Medico, Sezione di Cosenza, che collabora attivamente all’iniziativa. Relatori dell’incontro saranno Rossella Zucco, dirigente del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza, l’immunologo Francesco Zinno, il medico di medicina generale e referente Aft Kos di Cosenza Tullio Chimenti e la ricercatrice dell’Università della Calabria, Ortensia Parisi. L’incontro sarà moderato da Anna Laura Mattesini, organizzatrice di eventi.

«L’obiettivo – hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta il sindaco Caruso e l’assessore De Marco – è quello di aprire un’importante riflessione in quattro appuntamenti, su alcune delle problematiche sanitarie più diffuse e sulle quali è imprenscindibile avviare un percorso di tempestiva ed attenta prevenzione. La nostra Amministrazione, come già avvenuto lo scorso anno, ha come obiettivo quello di far sì che Cosenza diventi la città della prevenzione e del benessere, individuale e collettivo, attraverso una adeguata sensibilizzazione idonea a promuovere corretti ed equilibrati stili di vita».

Nei successivi appuntamenti si parlerà, inoltre, di “Benessere senza età – Vivere al meglio” (8 maggio), Sport e Ambiente- Benessere all’aria aperta (13 maggio) e “Cuori in ascolto- Approcci innovativi ai disturbi cardiaci femminili” (21 maggio). Tutti gli appuntamenti si terranno nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”. (rcs)

 

 

Sottoscritto a Cosenza il Patto di Limbadi

È stato sottoscritto, dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, il Patto di Limbadi, il documento-simbolo in 14 punti di cui è promotore Don Ennio Stamile, il sacerdote, già referente regionale di Libera, e che prende come riferimento proprio il centro dell’entroterra vibonese nel quale, su terreni confiscati al clan Mancuso, sta nascendo l’università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno dedicata a Rossella Casini.

La firma è avvenuta alla presenza dell’Arvicescovo di Cosenza-Bisignano, Mons. Giovanni Checchinato, e di altri amministratori. Il Patto di Limbadi ha finora raccolto quota 140 adesioni, ma il numero è destinato a crescere.

Il Sindaco Franz Caruso ha ricordato il rapporto di antica amicizia e di stima con Don Stamile, risalente al tempo in cui, da segretario provinciale del PSI, intrapresero insieme, a testa alta e con coraggio, una battaglia condivisa su un territorio particolarmente a rischio.

«Una ragione in più – ha sottolineato Franz Caruso – perché non avessi esitazione sulla firma del patto, sia per la sua autorevole figura che per l’impegno che ha profuso in questa direzione. Sono stato felicissimo di poter aderire e di rendermi promotore, anche verso altri colleghi sindaci, di questa iniziativa che ritengo assolutamente importante in questo particolare momento nel quale sembra che ci si sia un po’ di affievolimento nel contrasto alla criminalità organizzata che, invece, mantiene i connotati della pervasività nel nostro territorio e che ha assunto anche aspetti non facilmente individuabili per la sua capacità di nascondersi e per la permeabilità di figure che in passato non erano in alcun modo aggredibili».

Franz Caruso considera la mancanza di occasioni di lavoro sul territorio una delle cause del reclutamento di giovani, anche per la diffusione di stereotipi sbagliati, come manovalanza per la criminalità organizzata.

«Noi dobbiamo assumere, soprattutto come amministratori delle nostre comunità, piccole o grandi che siano – ha aggiunto – la consapevolezza che è necessario creare un argine alla criminalità organizzata e lo dobbiamo fare prendendo posizioni anche coraggiose. Nessuno di noi è chiamato a fare l’eroe, ma dobbiamo credere nella possibilità di un riscatto della nostra terra». E occasioni come il patto di Limbadi dono, per Franz Caruso, sono «utili anche per mandare il messaggio che la Calabria non è assolutamente ‘ndrangheta, una parte minoritaria che noi vogliamo contrastare. Sappiamo che non è facile – ha detto Caruso – ma se tutti quanti insieme mostriamo compattezza nel respingere questa presenza pericolosa, credo che un messaggio positivo riusciremo a mandarlo all’esterno. Lo dobbiamo fare mettendoci al fianco degli imprenditori, dei cittadini che hanno il coraggio di denunciare».

E a questo proposito Franz Caruso ha ricordato anche il protocollo d’intesa sottoscritto di recente tra il Comune di Cosenza e l’Associazione Antiracket e Antiusura “Lucio Ferrami”, finalizzato a mettere in campo una serie di azioni, progetti e interventi, volti a prevenire e a contrastare sul territorio i fenomeni delle estorsioni e dell’usura.

«Oggi, con l’adesione al patto di Limbadi  – ha ribadito – si compie un ulteriore passo in avanti. Sottoscriviamo come volontà politica i 14 punti di cui si compone, anche se non tutti li possiamo rispettare per questioni di carattere tecnico-amministrativo».  Un ultimo messaggio è quello della vicinanza che il Sindaco ha indirizzato a chi ha il coraggio di denunciare.

«Una vicinanza che si può dimostrare – ha detto ancora – con la costituzione di parte civile nei processi. Se tutti noi sindaci riusciamo a fare questo, diamo un messaggio forte di contrasto alla criminalità organizzata. Noi ci siamo e facciamo la nostra parte, stando anche accanto alle associazioni che sono nate in memoria delle persone che hanno pagato con la vita il loro no alle estorsioni e  all’usura”.

Parole di apprezzamento sono state rivolte alla Chiesa, rappresentata dall’Arcivescovo Checchinato: «apprezzo il lavoro che svolge sul nostro territorio, con il sostegno e l’aiuto dato ai bisognosi e con le azioni e le battaglie che non devono distribuire patenti di eroe, ma sono battaglie di civiltà e progresso».

Don Ennio Stamile nel suo intervento, nel ringraziare il sindaco Franz Caruso per l’adesione al patto, ha ricordato come Limbadi sia stato uno dei primi comuni calabresi ad essere stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Fu il Presidente della Repubblica Sandro Pertini a scioglierlo, prima ancora della legge del 1991.

«Purtroppo la Calabria ha tanti tristi primati e tra questi un gran numero di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose e il maggior numero delle interdittive antimafia. Però – ha aggiunto Don Stamile – ci sono dei segnali di rinascita e vengono dalle ammininistrazioni comunali. Secondo i dati diffusi dall’Anci sono 51 gli amministratori che hanno subito negli ultimi tempi attentati o minacce.  Dati che ci fanno comprendere quanto sia importante sottoscrivere e diffondere questo patto». (rcs)

A Cosenza inaugurata la Casa delle Culture

È stata restituita alla città di Cosenza la casa delle Culture, «un avamposto che rappresenta, realmente, la cultura cosentina», ha dichiarato il sindaco Franz Caruso, nel corso dell’evento.

«Era il vecchio municipio che è diventato Casa delle Culture, ma oggi più che mai è per noi il simbolo della rinascita culturale della città vecchia», ha aggiunto Caruso tagliando il nastro alla cerimonia di inaugurazione del nuovo corso della Casa delle Culture, tornata nella fruibilità della città dopo gli interventi di recupero e consolidamento, resi possibili grazie alle risorse di Agenda Urbana.

La nuova gestione e la valorizzazione degli spazi culturali sono state affidate, dopo l’espletamento del relativo bando, sempre di Agenda Urbana, alla Cooperativa “Teatro in note” che gestirà il progetto “Agorà”.

«Teatro in note, la cui Presidente è Vera Segreti, nuova direttrice artistica della Casa delle Culture – ha detto il primo cittadino – valorizzerà gli spazi all’interno della struttura che saranno messi al servizio anche della collettività, perché potranno essere utilizzati per una serie di attività culturali che altre associazioni possono proporre e che serviranno per rivitalizzare il centro storico”. Franz Caruso parla non solo di rilancio di un edificio importante della città, ma soprattutto di “rilancio culturale di un’attività che deve servire per contaminare il territorio e quindi sollecitare e promuovere attività culturali anche da parte di chi non ha una sede propria nel centro storico, ma può trovarla proprio qui».

Per il primo cittadino l’inaugurazione è «simbolicamente un ritorno a quella che era una filosofia di sviluppo culturale del territorio. La Casa delle Culture era stata inaugurata 27 anni fa e si utilizzarono in quel caso i fondi europei del programma Urban».

È a questo punto del suo intervento che Franz Caruso ringrazia «chi, come l’allora sindaco Giacomo Mancini, a quel tempo utilizzò queste risorse per poter recuperare un immobile che stava andando perduto. Oggi riprendiamo quel percorso utilizzando i fondi di Agenda Urbana e abbiamo anche dimostrato che non è vero che al Sud non si spendono i soldi».

«I soldi al Sud – ha puntualizzato il sindaco Franz Caruso – quando si vogliono spendere e si sanno spendere, vengono spesi e si spendono bene. Oggi abbiamo dimostrato, con tutte queste opere di Agenda Urbana che stiamo inaugurando – altre lo saranno nelle prossime settimane – che le inaugurazioni le facciamo dopo che abbiamo completato le opere e non le facciamo ad opere incompiute».

Un significativo passaggio del suo intervento, nella bellissima e affollatissima “Sala Gullo”, magnificamente restaurata e riarredata di tutto punto, il sindaco lo riserva allo “sbarco” dell’Università nel centro storico.

«L’Università è arrivata grazie al mio impegno, e non era affatto scontato. Dopo tanti anni siamo riusciti a portare una facoltà universitaria nel centro storico e prima della facoltà di scienze infermieristiche, arrivata nel complesso monumentale di San Domenico, abbiamo concesso all’Unical Palazzo Spadafora, dove hanno trovato collocazione dieci start-up formate prevalentemente da giovani che, grazie a questa disponibilità dell’Amministrazione, stanno vivendo il centro storico».

Franz Caruso ha ricordato anche il post su Facebook con cui ieri ha ringraziato gli abitanti del centro storico e le cooperative che se ne prendono cura.

«I residenti della città storica – ha sottolineato il sindaco – dimostrano di avere molto più rispetto della loro città di quanto non ne abbiano, invece, altre parti del territorio che dovrebbero essere da esempio. L’esempio, al contrario, arriva proprio dal luogo dove risiedono le radici culturali della città. Abbiamo puntato molto sul centro storico perché siamo partiti da dove gli altri non sono mai arrivati e cioè dalle periferie. Purtroppo dobbiamo dire che anche il centro storico è una periferia».

«Un’anomalia, quella della città vecchia, che si spiega col fatto – ha aggiunto Franz Caruso – che il centro storico è rimasto isolato dal resto della città. E come non partire dal centro storico che è il gioiello di famiglia, non solo per la nostra città , ma per tutto il territorio provinciale che va ben oltre l’area urbana».

«Credo – ha concluso il sindaco – che un gioiello come il centro storico debba diventare il fulcro di uno sviluppo culturale di un’area molto più vasta, in grado di raggruppare quei tanti piccoli tesori che si ritrovano nei centri storici e nei monumenti dei nostri piccoli paesi e borghi che fanno da cintura alla città. Il centro storico non solo deve rivivere, ma deve diventare il motore di sviluppo per l’impegno di far tornare la nostra città, come è stata nel passato, l’Atene della Calabria».

Al “vernissage” della nuova Casa delle Culture un meritato posto di primo piano, per il ruolo che ha svolto come delegato del sindaco ad “Agenda Urbana”, spetta al consigliere comunale Francesco Alimena.

«Abbiamo tentato in tutti i modi – ha spiegato Alimena – di non perdere il finanziamento di Agenda urbana che nel suo nome contiene il senso della sua importanza, perché si tratta di un’agenda per la città. Sono fondi che l’Europa dedica a quelle zone più svantaggiate di cui noi, purtroppo, facciamo parte, affinché si riescano a rendere le città più sostenibili».

«Finanziamenti che – ha sottolineato Francesco Alimena – vanno una parte alle opere pubbliche, e per la città di Cosenza sono 11, e tra questi c’è appunto la Casa delle Culture, e una parte alle imprese che, nel nostro caso, sono 12. Tutti insieme cercheranno di ricucire e di definire un nuovo modello di città, puntando sulla cultura e sul sociale».

«La Casa delle Culture – ha ricordato ancora Alimena – è stata uno dei pilastri più significativi dell’esperienza amministrativa di centrosinistra a Cosenza».

Il consigliere delegato del sindaco ha ricordato, inoltre, l’opera di ristrutturazione e di recupero che ha riguardato sia l’efficientamento dal punto di vista strutturale che quello energetico e gli importanti interventi di restauro.

«Accanto a questo grande progetto di ristrutturazione, Agenda urbana prevedeva anche l’affidamento della gestione dei luoghi, affinché i poli culturali riaprissero e per Casa delle Culture il bando se lo è aggiudicato la cooperativa Teatro in note con il progetto Agorà. L’idea che avevamo in mente – ha concluso Alimena – era quella di far ritornare la Casa delle Culture una vera e propria fucina delle arti».

Soddisfazione, mista ad una comprensibile emozione, è stata espressa da Vera Segreti, Presidente di “Teatro in note” e direttrice artistica della Casa delle Culture. 

«Entrai la prima volta in questa struttura quando avevo 20 anni, cantando e recitando con grandi maestri cosentini e non solo».

A questo proposito Vera Segreti ha ricordato la sua formazione con il Maestro Giorgio Albertazzi.

«Tornare qui per me – ha aggiunto – significa molto e ve lo dimostrerò con i fatti. Già nei primi anni duemila tenevamo qui diverse attività, con concerti e mostre e ricominciare è per noi motivo di grande gioia e orgoglio».

La Cooperativa Teatro in note lavora sul territorio da 30 anni e da 10 porta nelle scuole il festival “Corti Cosenza”, un progetto di formazione che coinvolge i ragazzi.

«Uno degli obiettivi – ha rimarcato Vera Segreti – è proprio portare tutte le attività che svolgiamo alla Casa delle Culture, perché si ripopoli nuovamente, con, ad esempio, il nostro festival della filosofia Diàlogos; o con “Calabria in fabula” che coinvolge le realtà teatrali del territorio; o, ancora, con la terza edizione del festival di cinema contemporaneo “L’Altra visione” e il festival della poesia».

«La cooperativa Teatro in note – ha concluso Segreti – ha fatto un investimento economico importante perché crede nel progetto “Agorà” e vuole promuovere la Casa delle Culture come luogo di arte e di incontro tra diversi linguaggi e come sede per laboratori scientifici e convegni, un luogo, insomma, dove è possibile creare legami tra le persone e aprire un dialogo attraverso l’arte e il suo potere di cambiamento della comunità».

A breve sarà reso noto il calendario delle attività che “Teatro in note” ha già organizzato. (rcs)

COSENZA – Sfida della bellezza per aggiudicarsi la finale di Aegyptia Fashion Lab

Oggi a Cosenza scenderanno in campo, mettendosi alla prova davanti allo specchio, per la tappa regionale di selezione del beauty talent Aegyptia Fashion Lab, gli allievi di Ame Academy, la rinomata scuola di formazione professionale situata nel centro della città di Cosenza, che vanta un’esperienza ormai quarantennale.

In una competizione a colpi di spazzole, pennelli e rossetti i partecipanti si sfideranno in un vero e proprio percorso di gara che si snoderà dalle selezioni regionali fino alla finale.

Un concorso nazionale giunto al suo 12° anno che vuole celebrare la bellezza contemporanea e inclusiva, aperto agli studenti delle più importanti scuole e accademie di acconciatura ed estetica. Obbiettivo comune: diventare un make-up artist e hair-stylist professionista.

I criteri di selezione e valutazione dei lavori faranno riferimento alla corrispondenza al tema assegnato, che potrà essere scelto quest’anno tra i mood Old Hollywood e I Love 80’s, all’originalità della creazione e alle capacità e competenze tecniche nell’esecuzione oltre che dell’accuratezza delle tecniche usate.

«Questo progetto va oltre il senso del concorso stesso, il nostro intento è soprattutto quello di individuare e sostenere i futuri nuovi talenti del settore, spingendoli a vivere la professione con passione e impegno», dichiara Emanuele Giunta amministratore unico di Bcm Cosmetics società organizzatrice insieme a 360° Back e Aegyptia Milano Makeup del talent e ideatore della manifestazione.

«Inoltre, partecipare a Aegyptia Fashion Lab offre a moltissimi studenti l’opportunità di interagire con professionisti del settore, costruire reti e ottenere feedback preziosi».

Nel corso degli anni sono state migliaia le figure che hanno avuto l’occasione di partecipare ad Aegyptia Fashion Lab, intraprendendo in seguito, anche grazie alla visibilità ottenuta, una carriera lavorativa nel settore del beauty. Un vero e proprio trampolino di lancio verso il mondo del lavoro, un supporto all’eccellenza e alle capacità che a volte hanno difficoltà a emergere.

Il concorso si articola in una prima fase di selezioni regionali che vedranno sfidarsi oltre 300 concorrenti in 8 tappe che si svolgeranno tra marzo e maggio. I vincitori accederanno di diritto alla finale nazionale che si svolgerà nel corso di un evento a Milano giovedì 30 maggio 2024.

In ogni sfida l’obiettivo sarà quello di creare, nelle 2 ore di tempo a disposizione, un total look, scegliendo tra le due tendenze assegnate, i lavori saranno giudicati da una giuria tecnica composta da professionisti del settore, stilisti e giornalisti, diretta sempre da Emanuele Giunta.

I finalisti avranno la possibilità di partecipare, a una sfilata della Milano Fashion Week di settembre 2024 in qualità di makeup artist del team Aegyptia con la società di servizi 360° Back. (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Al via la terza edizione di Πatir 2024

Il Palazzo delle Culture San Bernardino è la location che ha ospitato il primo appuntamento di questa 3^ edizione Πatir 2024. Protagonisti del primo appuntamento di programma, in collaborazione con l’odv Insieme, il Consiglio Comunale dei Ragazzi e Rossano purpurea Giovani. A coordinare l’incontro di riflessioni dal titolo “Scuola, territorio e qualità della vita. Valori e modelli Unesco” è stato Giovanni Soda, Dirigente Settore Politiche Europee Città di Corigliano-Rossano.

«Con Πatir abbiamo voluto creare una circolarità di idee e un’occasione di incontro. Oggi, come in ogni laboratorio, non siamo certamente qui a dare una soluzione, una ricetta; siamo qui ad iniziare una conversazione che vuole coinvolgere la società su alcuni aspetti, a nostro parere estremamente importanti. Il metodo adottato fa sì che, oggi, in quest’open lab siano presenti le famiglie, rappresentate da Vittoria Paletta, Presidente Age Sez. Jonio cosentino, Pina de Martino, presidente Uciim sez. Mirto Rossano, rappresentante del mondo associazionistico docenti, i dirigenti scolastici Cervino, Pistoia, Cataldi» dichiara Alessandra Mazzei, Presidente Rossano Purpurea.

«Abbiamo interpretato l’invito come un riconoscimento del ruolo che il Consiglio vuole dare ai ragazzi, un ruolo di promozione di democrazia e partecipazione così come sancito dalla Costituzione italiana. La nostra principale missione, infatti, consiste nell’organizzare situazioni per esercitare la cittadinanza attiva coinvolgendo tutti gli Istituti comprensivi e gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Occasioni come queste di stamattina ci aiutano ad assumere una “cultura partecipativa” che contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza al territorio individuando bisogni e prospettando soluzioni. In questi mesi stiamo portando avanti un progetto denominato “cento passi insieme” che, in sintonia con i principi e valori Unesco, ha l’obiettivo di sviluppare la conoscenza del nostro territorio. Come l’Unesco che tutela i siti che sono patrimonio mondiale, vogliamo tutelare e promuovere i beni comuni, il patrimonio culturale ed ambientale in cui viviamo. Nel rapporto Unesco, nell’edizione pubblicata nel 2021, si legge che: l’Istruzione è il percorso chiave per affrontare le diseguaglianze, promuovere i valori della pace e della cooperazione basandoci su ciò che sappiamo. Dobbiamo trasformare l’istruzione. Le aule e le scuole sono essenziali ma in futuro avranno bisogno di essere costruite e vissute diversamente. Anche noi, membri del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ci stiamo interrogando su come trasformare l’Istruzione, partendo dalle aule, predisponendo delle proposte che sottoporremo all’Amministrazione Comunale con la quale abbiamo instaurato un proficuo rapporto di collaborazione. In quest’ottica, la settimana corta, nelle scuole, potrebbe essere l’inizio di un percorso l’instaurazione di una società più inclusiva e solidale. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi vuole essere, in questo processo di crescita, parte attiva partecipando attivamente alle attività pubbliche e sociale» dichiara Nigro Alessia Pia, Presidente del Consiglio Comunale Giovani.

“È bene che vengano ascoltate anche le opinioni di noi ragazzi in modo che vengano adeguatamente veicolate le finalità cui mira l’inserimento della settimana corta nei vari Istituti per un miglioramento della qualità della vita. Oltre al progetto “cento passi” il Consiglio Comunale dei Ragazzi, insieme alla categoria dei genitori, ha iniziato, nel suo secondo anno di mandato, un progetto di valorizzazione, conoscenza e pubblicizzazione dei vari monumenti del nostro territorio. Ci siamo infatti resi conto che, molto spesso, tendiamo a non dare il giusto valore alle bellezze culturali che ci circondano e che custodiamo. Per questo, una delle tante proposte del Consiglio Comunale dei Ragazzi è che qualora venisse introdotta la settimana corta nei vari Istituti, sarebbe opportuno dedicare la giornata di sabato alle uscite didattiche sul territorio insieme alle nostre famiglie. Settimana lunga o corta, quel che è certo è che bisogna studiare. Bisogna studiare per sé stessi, mai per i voti, bisogna studiare perché la cultura rende liberi e non c’è niente di più prezioso della libertà» ha aggiunto Alessandro Bianco, baby sindaco della città di Corigliano-Rossano.

È intervenuta in collegamento, nel corso dei lavori, Teresa Gualtieri, Presidente nazionale della Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’Unesco; presente nella giornata del 27 aprile, la Presidente ha esposto uno studio evidenziando l’importanza di una partecipazione attiva da parte dei ragazzi all’interno delle progettualità Unesco. Interviene, infine, Rosellina Madeo, Vicepresidente Caro Calabria: «Questo progetto di cittadinanza attiva del Consiglio Comunale dei Ragazzi offre, ogni volta, uno stimolo nuovo a chi ha l’onore di occupare dei posti che possono in qualche modo contribuire ed influenzare l’immagine del nostro futuro. Il mio intervento, in veste di Vicepresidente della Commissione regionale Pari Opportunità, è negli anni mutato nelle prospettive perché se prima parlavamo di difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le donne, adesso fortunatamente parliamo di difficoltà di conciliazione dei tempi con le famiglie. Sentir parlare i ragazzi di futuri fa apprezzare il coinvolgimento da parte delle famiglie in questo processo di crescita. L’obiettivo di un’istruzione di qualità vuole una scuola aperta ed inclusiva».

La prima giornata ha trovato prosecuzione nello scenario del Complesso monastico basiliano di Santa Maria del Patire. Nel corso della conferenza, dal titolo “Incontri di civiltà e spiritualità nel Mediterraneo” i presenti hanno potuto apprezzare le disamine dei diversi ospiti: Mons. Franco Milito, il prof. Enrico Morini e l’arch. Armando Rossi, hanno argomentato, nei casi studio prospettati, (rispettivamente: Rotte mediterranee del monachesimo italo-greco. Il caso di Sant’Elia da Enna detto il Giovane, Elia da Enna ed Elia da Reggio nella Vita dello Speleota: incontro o scontro di due monachesimi?, La chiesa di San Marco a Rossano – Analisi del monumento lungo un percorso iniziatico) la contaminazione vicendevole tra civiltà e spiritualità sviluppata all’interno dello scenario del Mare nostrum. A seguire, la cerimonia di consegna del premio “Giorgio Leone – Arte e territorio”. In chiusura di giornata, l’inaugurazione dell’installazione site specific terzo paradiso nell’area del belvedere antistante la Basilica, segno/simbolo di Michelangelo Pistoletto a cura di Marilena Morabito, ambasciatrice terzo paradiso, e Stefano Milazzo. (rcs)

COSENZA – Ultimati i lavori di ripristino di alcuni spazi della scuola “Collodi-Dionesalvi”

Sono stati ultimati i lavori di ripristino di alcuni spazi della scuola dell’infanzia “Collodi-Dionesalvi” di via Giulia che erano rimasti danneggiati dal maltempo dello scorso inverno. Le avverse condizioni atmosferiche avevano causato danni ad una parte della scuola costringendo l’amministrazione comunale, per motivi di sicurezza, a chiudere alcune aule ed anche l’accesso ai laboratori. Il Comune è rientrato in possesso delle chiavi della scuola, riconsegnate dalla ditta che ha eseguito i lavori, e lunedì saranno restituite ai responsabili dell’istituto didattico.

«Nel giro di qualche mese, grazie agli interventi coordinati dall’assessore alla manutenzione Francesco De Cicco – ha sottolineato il sindaco Franz Caruso – è stata rimessa in sicurezza e ripristinata la funzionalità della scuola “Collodi-Dionesalvi” di via Giulia. Ne avevamo verificato lo stato in cui versava a causa del maltempo – ricorda Franz Caruso – nell’immediatezza dell’accaduto, nel corso di un sopralluogo al quale venne dato seguito insieme agli assessori De Cicco e Sconosciuto e disponemmo, subito dopo, l’avvio dei lavori di ripristino».

«Il nostro obiettivo prioritario – ha detto ancora Franz Caruso – è stato quello di restituire condizioni assolute di sicurezza alla struttura, che vanno salvaguardate e garantite una volta di più quando in gioco c’è l’incolumità dei bambini. Con gli interventi effettuati e che hanno riguardato oltre alla messa in sicurezza, anche la sistemazione degli interni e degli esterni, sono state superate quelle criticità più volte affiorate nella scuola “Collodi-Dionesalvi” e che auspichiamo non abbiano più a verificarsi». (rcs)

RENDE (CS) – Successo per il “Concerto per la pace” al cineteatro Garden

Nella magica serata del 25 aprile, il cineteatro Garden di Rende è diventato il palcoscenico di un evento straordinario che ha toccato le corde più profonde dell’animo umano. Il “Concerto per la pace” del Trio Italico ha trasceso i confini dell’arte per trasformarsi in un messaggio di speranza e solidarietà che ha risuonato in ogni nota e in ogni battito del cuore.

Sotto i riflettori di un pubblico affascinato, il Trio Italico (composto da Antonio De Paoli, Pasquale Allegretti Gravina e Andrea Micieli) ha offerto un’esperienza musicale senza precedenti. Accompagnato da talentuosi musicisti come Andrea Bauleo al piano, Fabio Guagliardi alle tastiere e Maurizio Mirabelli alla batteria, con la partecipazione straordinaria del tenore Giuseppe Morrone e del percussionista Andrea Reda, il Trio Italico ha dato vita a un concerto che ha trascinato gli spettatori in un viaggio emozionale indimenticabile.

Ma questa serata va oltre l’intrattenimento. Organizzato con passione e impegno dalla delegazione Cosenza-Tropea di Ambiente Mare Italia (Ami) e dall’associazione Harmonia, il “Concerto per la pace” ha avuto un nobile scopo: raccogliere fondi a sostegno dei bambini di Gaza attraverso l’Unicef. In un mondo spesso diviso da conflitti e disuguaglianze, il Trio Italico ha scelto di utilizzare il potere della musica come ponte per la pace e la solidarietà. E il pubblico ha risposto con entusiasmo e generosità, accogliendo con calore ogni esecuzione e dimostrando un forte sostegno alla causa benefica. Ogni nota era carica di significato, portando con sé la promessa di un futuro migliore, in cui la pace non è solo un ideale lontano, ma una tangibile realtà a cui tutti possiamo contribuire.

La presidente del Comitato provinciale Unicef di Cosenza Monica Perri: «L’obiettivo dell’Unicef, in questo caso specifico, è chiedere un cessate il fuoco e aiutare i bambini e le popolazioni che purtroppo vivono questo conflitto. Le guerre rappresentano la negazione dei diritti. Questi bimbi, che sono milioni nel mondo, soffrono di malnutrizione, mancanza di cure, non hanno la possibilità di poter migliorare le proprie condizioni di vita. Quello che facciamo sul territorio insieme alle associazioni, quali Ambiente Mare Italia, Harmonia e le altre che hanno supportato questo progetto, ci dà speranza. Crediamo che la pace sia davvero possibile e che questi bambini possano vivere un’esistenza diversa».

La presidente della delegazione Cosenza-Tropea di Ambiente Mare Italia Elena Pistilli: «Sono molto contenta di aver avuto l’opportunità di contribuire al grande lavoro dell’Unicef a Gaza. Il “Concerto per la pace”, promosso dal Trio Italico, è un’occasione straordinaria in cui la musica diventa un potente strumento per il bene comune. Insieme possiamo fare la differenza e portare speranza in luoghi che ne hanno più bisogno. Ringraziamo tutti per la collaborazione e un ringraziamento speciale va a Marcello D’Ippolito del cineteatro Garden».

Attraverso un repertorio eclettico e coinvolgente, il Trio Italico ha saputo parlare direttamente al cuore del pubblico, attraversando generi e stili musicali differenti con grande maestria ed estrema sensibilità.

Il Trio Italico: «I musicisti che hanno suonato insieme a noi sono tre ma è come se fossero la nostra orchestra: sono il nostro cuore che batte. Ringraziamo la delegazione Cosenza-Tropea dell’Ami, l’associazione di cui è presidente la nostra madrina Elena Pistilli che ci ha visto nascere e ci segue dappertutto. Dedichiamo questa serata anche a lei. Ringraziamo anche l’associazione Harmonia per la collaborazione e il nostro amato pubblico».

A presentare l’evento, Domenico Bongiorno e Francesca Preite che hanno incanalato l’energia e l’emozione della serata. Ma non solo musica. Lo spettacolo è stato arricchito dalle letture di brani a cura delle presidenti Elena Pistilli e Monica Perri e dei volontari Unicef Pierpaolo Rogano e Giulia Fiorino.

Il “Concerto per la Pace” del Trio Italico è stato un raggio di luce nell’oscurità, un canto di speranza in un mondo spesso sordo ai bisogni dell’anima. E così, attraverso la bellezza e l’armonia della musica, il Trio Italico ha dimostrato che è possibile costruire un mondo più pacifico e solidale per tutti, un accordo perfetto che risuona attraverso i secoli, alimentando la fiamma della speranza per un mondo migliore.

Il sindaco di Cosenza Franz Caruso: «Le istituzioni non sempre riescono ad organizzare eventi di questo genere e ad essere promotori di queste sinergie. Invece, le associazioni ci sono e il loro impegno sul territorio è rilevante. Lo scorso anno, Cosenza è stata la capitale del volontariato grazie alle 1.200 associazioni e agli oltre 12mila volontari presenti sul territorio. Tante cose si possono fare grazie a loro. “Il Concerto per la pace” è un’iniziativa importantissima. Sono venuto con piacere in veste di cittadino, che vuole dare il suo contributo a questa raccolta fondi a favore dell’Unicef. Le numerose vittime di una guerra non sono mai quelle che ci raccontano: ci sono tante situazioni di sofferenza e difficoltà che non sono direttamente legate ai bombardamenti ma corrispondono alle conseguenze traumatiche di una situazione terribile. Basti pensare alla mancanza di cure, alla malnutrizione. È importante che, anche da parte nostra, ci siano una presenza e un contributo concreti per cercare di dare un aiuto a questi bambini». (rcs)

CORIGLIANO-ROSSANO – Apre oggi l’installazione permanente del “Terzo Paradiso”

Oggi, nel belvedere del Complesso Monastico Basiliano di Santa Maria del Patire di Corigliano-Rossano, avrà luogo l’inaugurazione dell’installazione permanente del “Terzo Paradiso” segno e simbolo di Michelangelo Pistoletto, artista, pittore e scultore italiano, animatore e protagonista della corrente dell’arte povera.

Il Terzo Paradiso è il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale. Il termine paradiso deriva dall’antica lingua persiana e significa “giardino protetto”. Noi siamo i giardinieri che devono proteggere questo pianeta e curare la società umana che lo abita. Il simbolo del Terzo Paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, è composto da tre cerchi consecutivi.

I due cerchi esterni rappresentano tutte le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio. Quello centrale è la compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità. (rcs)

CASSANO (CS) – La città celebra la festa della Liberazione e Papasso fa un bilancio sulla sicurezza

La città di Cassano celebra il 25 aprile, festa della Liberazione. Le celebrazioni sono iniziate ufficialmente alle ore 12 quando è partito un corteo che ha visto presenti il sindaco Gianni Papasso, i rappresentanti delle Forze dell’ordine, i membri della Giunta, il presidente del consiglio comunale Lino Notaristefano (in rappresentanza dell’intero consiglio comunale), l’Associazione nazionale partigiani (per tramite dell’Anpi sezione Castriota-Magnelli di Castrovillari con Francesco Crescente) e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (tra cui la Cgil di Michele Tempo) al termine del quale proprio il sindaco Papasso ha deposto una corona d’alloro ai piedi del Monumento dei caduti, la Stele dell’Immacolata ubicata in adiacenza del Palazzo di Città. Erano presenti anche i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine: il Commissario capo della Polizia di Castrovillari Gaetano Tedeschi, il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Cassano Michele Ornelli, il Colonnello del Gruppo della Guardia di Finanza di Sibari Giuseppe Maniglio e l’Architetto Anna Aiello, comandante della Polizia locale cassanese oltre a tanti cittadini e persone intervenute per ricordare la giornata del 25 aprile.

Nel breve momento di riflessione che si è tenuto alla fine della cerimonia sia Papasso, sia le altre persone intervenute (Francesco Crescente di Anpi e Michele Tempo della Cgil) hanno ricordato il grande lavoro fatto e il sacrificio dei partigiani per liberare l’Italia dal Fascismo e per far sì che oggi ognuno si senta libero di esprimere le proprie idee. Ma l’occasione, soprattutto, ha rappresentato anche per parlare di voglia di liberazione della comunità dal giogo del malaffare e delle ’ndrine.

«Ho ringraziato i presenti – ha ricordato il sindaco Papasso – e ho ricordato come è grazie a donne e uomini che liberarono il nostro Paese dal Fascismo e dall’occupazione nazista che oggi possiamo essere liberi di scegliere e partecipare alla vita democratica. Ed è su questa scia che oggi ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura affinché ci sia anche un 25 Aprile di liberazione di questo territorio, di Cassano e dell’intera Sibaritide dalla cappa mafiosa che lo opprime. Dobbiamo essere tutti uniti in questa battaglia fondamentale per il nostro futuro».

Papasso ha ricordato che, proprio in settimana anche in consiglio comunale, s’era dibattuto molto sulla questione dell’ordine pubblico e della cappa del malaffare che aleggia sulla città impoverendo un territorio già in difficoltà.

«Una cappa – ha insistito il primo cittadino – da eliminare perché più sta sulle nostre spalle più lo soffocherà e impoverirà sempre di più. Va ribadito, però, che la stragrande maggioranza dei cittadini di Cassano è composta di persone perbene, oneste e laboriose e che soprattutto sono vittime della situazione. La verità è questa non è qualcosa che vado dicendo per sottacere la presenza della ‘ndrangheta c’è ed anche è molto forte».

Il sindaco ha ricordato la storia recente delle intimidazioni a Marina e ai Laghi di Sibari partendo con l’incendio della casa del papà del giornalista Domenico Marino, un altro paio di villette, qualche auto e ora dei locali (uno ai Laghi lo scorso anno e due a Marina nel giro di un mese).

«Ma Marina – ha ricordato ancora – è anche il luogo dove a luglio 2023 vengono bruciati 20 ettari (precisamente circa 195mila metri quadrati) di pineta di macchia mediterranea in area Sic: parliamo di attentati veri e propri alla comunità perché a perderci, con questi episodi di varia natura, sono il cittadino e la comunità».

Il lavoro incessante delle forze dell’ordine e della magistratura per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza c’è ed è sotto gli occhi di tutti. Il problema è che in questi territori c’è bisogno di altri processi di sviluppo socio-economico per creare lavoro e ricchezza perché il malaffare alberga dove c’è povertà e manca il lavoro. Da qui nasce poi anche il grande spopolamento di cui tanto si parla che non è da addebitarsi ai sindaci e agli amministratori locali.

«Noi siamo senza ombra di dubbio dalla parte della legalità – ha detto in chiusura Papasso – e anche tutte le le azioni messe in campo in questi anni ne sono la dimostrazione: in ultimo lo sgombero completato in questi giorni dei locali dell’ex chiesa di Santo Eusebio di Sibari e l’avvio dei lavori che trasformeranno Due palazzine confiscate all’ex boss Giuseppe Cirillo in alloggi di edilizia popolare da destinare a famiglie bisognose ne sono l’esempio più lampante».

Papasso ha anche riferito che, dopo aver sentito anche alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, ha avanzato la richiesta dell’istituzione di un posto fisso di Polizia a Marina di Sibari.

«Tutto questo – ha detto ancora – mentre continuiamo con grande impegno a lavorare per reperire i fondi per il rifacimento della condotta idrica, fognaria e delle acque bianche che permetterebbe di avere l’acqua potabile anche nelle case a Marina di Sibari. Crediamo che questa situazione non crei disagio solo alle politiche turistiche del Comune di Cassano ma quelle dell’intera regione. Ancora una volta abbiamo registrato in tal senso l’interesse positivo del presidente Roberto Occhiuto senza tenere in considerazione coloro i quali scrivono per dispetto è il modo strumentale nonostante sappiano benissimo che le casse del nostro Comune non sono in condizioni e non possono esserlo in generale di destinare 10 milioni di euro per rifare i sotto servizi a Marina di Sibari».

Infine, un appello: «Lavoriamo tutti insieme al ripristino della legalità e invito tutti su certi temi a evitare strumentalizzazioni e chiedo, ancora una volta, di collaborare con gli inquirenti, le forze dell’ordine e le istituzioni chiunque sappia qualcosa. Le coscienze libere, i partiti, la politica in generale e chi ha un ruolo nella società cassanese deve ribellarsi perché non possiamo tollerare più cose del genere perché ci va di mezzo l’immagine e la dignità del nostro territorio e della nostra comunità anche se sono fatti al singolo cittadino. Bisogna fare in modo che le forze dell’ordine vengano istradate verso la ricerca della verità per assicurare i responsabili di questi atti alla giustizia. Per quanto ci riguarda noi continueremo a fare il nostro lavoro e saremo sempre dalla parte dello Stato». (rcs)

COSENZA – Domenica sarà restituita alla comunità la Casa delle Culture

Domenica 28 aprile, alle 18, sarà restituita alla città di Cosenza la casa delle Culture, uno dei simboli, sul finire degli anni ’90, della rinascita del centro storico di Cosenza.

Ciò è stato possibile grazie agli interventi di recupero e consolidamento effettuati con le risorse di Agenda Urbana.  Negli ambienti della nuova Casa delle Culture, al pian terreno si trovano gli spazi, con laboratori attrezzati, destinati ad incubatore di idee e progetti culturali e creativi e un ambiente destinato ad ufficio informazioni e ad attività di coordinamento. Al primo piano ammezzato, invece, gli spazi, con altri laboratori attrezzati destinati alla didattica ed alle attività formative.

Al primo e secondo piano, le aree funzionali con spazi di co-working ed altri spazi polifunzionali per convegni, attività didattiche e formative, da utilizzare anche come sale per esposizioni e per mostre temporanee ed una zona destinata al ristoro e allo svago. Al terzo e ultimo livello, infine, previsti altri laboratori attrezzati e una sala polifunzionale. Tra gli interventi di recupero meritano una menzione particolare quelli che hanno riguardato l’illuminazione.

Da segnalare, oltre al rifacimento del sistema elettrico interno,  sul prospetto prospiciente Corso Telesio, il restauro e il ripristino dei corpi illuminanti a sfera con struttura in ferro battuto e sostituzione del sistema di illuminazione esistente con quello a led. Il tutto reso uniforme con l’illuminazione prevista dall’Amministrazione comunale su Corso Telesio.

Sul prospetto prospiciente il Lungocrati De Seta, invece, è stato previsto un sistema di illuminazione idoneo a mettere in risalto le proporzioni ed i tratti architettonici che caratterizzano la facciata, attraverso corpi illuminanti posti nella parte inferiore e superiore dello stesso.

Con l’occasione sarà illustrata la nuova gestione e la valorizzazione degli spazi culturali, affidati alla cooperativa “Teatro in note” che gestirà il progetto “Agorà”, dopo essersi aggiudicata il relativo bando di “Agenda Urbana. Alla inaugurazione sarà presente il sindaco Franz Caruso e vi prenderanno parte il consigliere comunale Francesco Alimena, delegato del sindaco ad “Agenda Urbana”, la direttrice artistica della Casa delle Culture, Vera Segreti, presidente della cooperativa “Teatro in note” e il giornalista Francesco Cangemi.

«Siamo particolarmente lieti di comunicare alla città – ha sottolineato il sindaco Caruso – la riapertura della Casa delle Culture, crocevia, per molti anni, a partire dalla sua inaugurazione, ben 27 anni fa, il 7 novembre del 1997, di un fervore intellettuale ed associativo che si impose, grazie anche alla lungimiranza di Giacomo Mancini e del suo assessore alla cultura Franco Dionesalvi, come autentico avamposto della rinascita culturale dell’intera città».

«Il nostro obiettivo – ha aggiunto Franz Caruso – oltre al recupero dell’edificio, è stato quello di assegnargli anche nuove ed innovative funzioni, affinché diventi uno dei tre Cultural Hub previsti nel centro storico di Cosenza. In particolare, per ogni ambiente della Casa delle Culture, in accordo con lo studio di fattibilità, a monte delle scelte progettuali, è stata prevista una precisa destinazione, individuando varie aree funzionali che garantiscono l’allestimento di spazi adeguatamente attrezzati e arredati, distribuiti su una superficie complessiva di 800 metri quadri,  corrispondenti ai criteri per l’attuazione della strategia di Agenda Urbana».

«La cooperativa “Teatro in note” – ha sottolineato Vera Segreti – gestirà il progetto Agorà di Agenda urbana e farà rivivere l’ex Municipio di Cosenza, facendolo diventare una fucina per le arti musicali, del teatro, del cinema e non solo. Da qui a poco verrà pubblicato un calendario degli eventi artistici che proporremo alla città. Si sta anche lavorando per accreditare la struttura da parte della Regione Calabria come ente formativo, il che consentirà di tenere corsi professionali e dare così tante opportunità a chi vuole intraprendere un percorso volto a diventare una maestranza del cinema o del teatro e non solo».

Dopo trent’anni di attività, la cooperativa “Teatro in note” trasferirà alla Casa delle Culture alcuni dei suoi progetti più importanti, come la decima edizione di Corti Cosenza”, la terza edizione del festival di cinema contemporaneo L’Altra visione, “Diàlogos – Festival della filosofia e delle arti e molto altro.

Nel corso della giornata inaugurale di domenica 28 aprile, oltre a fornire ulteriori ragguagli sul progetto Agorà, sarà illustrata la rete di professionisti specializzati, tra critici, curatori, allestitori ed editori (tra questi Roberto Sottile, Marilena Morabito, l’Associazione culturale Acav e Galileo editore) con particolare riferimento all’area espositiva intitolata al compianto fumettista Andrea Pazienza. L’area cinema verrà organizzata, nella Sala Ejzenstejn, in partnership con la Big digital eye, società di produzione cinematografica diretta dal regista e produttore Pier Luigi Sposato.

La struttura ospita anche la Sala Gullo dove si svolgeranno convegni scientifici e degli ordini professionali. Durante l’inaugurazione, nello spazio espositivo multimediale della Casa delle Culture, La Rivoluzione delle seppie proietterà dei video sulle attività realizzate nel centro storico e tornerà sull’illustrazione del progetto “Cosmo”. (rcs)