LAMEZIA TERME (CZ) – Giovedì verrà presentato il libro “Le erbe di San Francesco di Paola”

Giovedì 11 aprile alle ore 17, presso il Santuario Diocesano di San Francesco di Paola di Lamezia Terme, verrà presentato il libro, edito da Rubbettino, “Le erbe di San Francesco di Paola”, opera a quattro mani del professore Giancarlo Statti, ordinario di Biologia Farmaceutica all’Unical, esperto fitochimico e del dott. Carmine Lupia, etnobotanico, Direttore del Conservatorio Etnobotanico di Castelluccio Superiore (Cs) e del Conservatorio Etnobotanico di Sersale (Cz).

Organizzato dalla presidente dell’Associazione Le Città Visibili, d.ssa Anna Misuraca, sociologa e introdotto da Padre Vincenzo Maria Arzente dei Padri Minimi, giornalista, educatore, incaricato per la Pastorale Giovanile Minima e Cappellano Ospedaliero presso Paola, l’evento vedrà la partecipazione di s.e.r. Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, già vescovo di Locri- Gerace, insegnante, giornalista ed abile comunicatore, impegnato nella difesa del patrimonio ambientale, naturale, ecologico e paesaggistico.

Gli organizzatori ringraziano i Padri Minimi del Santuario Diocesano di San Francesco di Paola di Lamezia Terme: al Superiore, Padre Ivano Scalise, a Padre Giovanni Sposato e a Padre Aldo Imbrogno che da subito hanno accolto l’iniziativa con grande disponibilità e partecipazione. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – “La dote” è andata in scena all’auditorium della Cittadella della carità

«Sono qui per un saluto e per ringraziare per la realizzazione di questa serata la Caritas, don Fabio Stanizzo e la “Fratelli Tutti” che nasce anche seguendo una indicazione di Papa Francesco che invitava a creare delle opportunità per ristabilire dei legami che siano dei legami fraterni e non invece di opposizione, di contrapposizione».

Così il vescovo, monsignor Serafino Parisi, intervenendo prima della commedia de “La dote”, portata in scena dall’associazione “Lamezia Muse” nell’auditorium della Cittadella della Carità all’interno del complesso interparrocchiale San Benedetto, rientrante nel progetto “Complesso Fratelli Tutti” della Caritas diocesana, sostenuto dalla “Fondazione Con il Sud”.

«Creare relazioni belle di fraternità – ha aggiunto monsignor Parisi – E questa è una occasione. Anche l’auditorium, che per la prima volta si apre ad una manifestazione di questo tipo, è stato voluto e pensato per realizzare qui degli appuntamenti legati all’incontro tra di noi, alla condivisione di idee, anche alla discussione, al dibattito, su temi che possono prevedere delle posizioni contrapposte. Ben vengano, infatti, le contrapposizioni sul piano delle idee perché vuol dire che c’è fermento, c’è dinamismo, c’è crescita».

L’iniziativa è stata organizzata dai ragazzi della “Compagnia di via Bologna”, partner del progetto “Fratelli Tutti”. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Celebrazioni per il ricollocamento della statua di S. Nicola a Sambiase

Lo scorso mercoledì, 3 aprile, la comunità del Quartiere S. Nicola dell’ex comune di Sambiase, insieme all’intera Associazione S. Nicola, guidata dal Presidente Pino Morabito, ha celebrato un evento di grande significato per la tradizione e l’identità locale.

In linea con il programma storico dei S. Nicolini, che abbraccia il teatro, la musica, la poesia e il recupero delle tradizioni, la giornata del 3 aprile è stata dedicata al ricollocamento della statua di S. Nicola nell’omonimo luogo che ne porta il nome.

Il presidente Morabito ha ripercorso le tappe fondamentali della nascita dell’Associazione, avvenuta l’8 maggio 2009 proprio nel quartiere omonimo. Successivamente, dopo aver completato tutte le procedure burocratiche sia religiose che civili, la statua dedicata al Santo è stata originariamente posizionata il 6 dicembre dello stesso anno.

San Nicola, noto anche come Nicola di Bari o Nicola di Myra, è uno dei santi più venerati della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa. È particolarmente noto per la sua generosità e i suoi miracoli, spesso associati alla protezione dei marinai e dei bambini. È considerato il santo patrono di diverse categorie di persone, tra cui marinai, mercanti, bambini, studenti e viaggiatori. La sua festa, il 6 dicembre, è celebrata in molte parti del mondo con manifestazioni religiose e tradizionali, in cui si distribuiscono doni ai bambini, in ricordo dei suoi gesti di carità. San Nicola è rappresentato spesso con un abito vescovile e tre palle d’oro, simbolo del suo intervento miracoloso a favore di tre ragazze povere.

A distanza di 15 anni, l’associazione ha deciso di sottoporre la statua a un accurato restauro a seguito di alcuni danneggiamenti a causa del passare del tempo e delle intemperie.

Dopo quattro mesi di lavori, con l’attesa e l’entusiasmo dei cittadini locali, la statua di S. Nicola è finalmente tornata al suo posto, più splendente di prima.

La statua, risplendente e accogliente, ora riempie nuovamente lo spazio lasciato vuoto per un po’ di tempo, permettendo ai numerosi fedeli che passano di ossequiarla.

Durante la serata, Salvatore De Biase, portavoce della Associazione S. Nicola, ha accolto il sindaco Mascaro, il vicesindaco Bevilacqua, l’assessore Vaccaro e i rappresentanti religiosi Padre Giovanni Sposato e Don Pasquale Di Cello. Tutti hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa e la concretezza dell’opera realizzata.

La cerimonia si è conclusa con la benedizione della Statua di S. Nicola, seguita da un suggestivo spettacolo pirotecnico che ha salutato festosamente il ritorno della statua al suo luogo d’origine. (rcz)

A Lamezia riunito il Pd Calabria: Focus su rete ospedaliera, autonomia ed elezioni europee

Si è parlato della rete ospedaliera, dell’autonomia differenziata e delle elezioni europee nel corso della riunione, a Lamezia Terme, del gruppo del Pd in Consiglio regionale.

La riunione, introdotta e moderata da Mimmo Bevacqua, si è aperta con un approfondimento sulla situazione in cui versa la rete ospedaliera regionale, anche alla luce della deludente informativa resa in Consiglio dal governatore Occhiuto. I consiglieri dem hanno deciso di intraprendere, durante le prossime settimane, una serie di iniziative legate al tema, partendo dal confronto diretto con i sindacati e gli ordini dei medici.

I consiglieri hanno, poi, approfondito e discusso i temi che saranno oggetto della Conferenza programmatica del partito prevista per metà mesa e espresso soddisfazione per l’annunciata visita del Presidente Sergio Mattarella, vista come un segnale della presenza dello Stato che è indispensabile per il Sud in questa fase.

Il gruppo dem ha anche ribadito l’auspicio che il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, mantenga l’impegno assunto in occasione dell’ultima riunione dell’Assemblea e inserisca all’ordine del giorno dei lavori della prossima seduta la discussione sull’autonomia differenziata.

«Un momento indispensabile – si legge in una nota – perché ognuno si assuma le proprie responsabilità davanti a una riforma che rischia di dividere l’Italia e che gli stessi Vescovi calabresi hanno definito “secessione dei ricchi”».

Il gruppo, infine, si è confrontato anche in vista delle prossime elezioni europee, preparandosi a fornire il proprio contributo a sostegno delle candidature che saranno individuate di concerto con il partito regionale e nazionale. (rcz)

L’OPINIONE / Salvatore De Biase: Amare e sostenere Lamezia per il progresso e la trasformazione

di SALVATORE DE BIASEAmare una città significa non solo celebrarne le sue bellezze, mostrarne e potenziarne le positività,  quanto renderla attrattiva, difenderla, investire sul presente e guardare al futuro, lavorando instancabilmente per risolvere le sfide che essa affronta. Con questa chiara mission, si inquadra il lavoro dell’Amministrazione Mascaro grazie alla quale, proprio recentemente, si è assistito ad una svolta significativa riguardo alla situazione critica del campo rom che nel tempo, ampliatosi da 14mila a 25mila mq, si era trasformato in una discarica abusiva. Grazie all’impegno delle autorità locali, nazionali e regionali, sono stati stanziati fondi considerevoli per bonificare l’area e migliorare le condizioni di vita delle famiglie che vi risiedono.

Questo intervento non solo ridurrà il degrado ambientale, ma rappresenterà anche un passo avanti verso l’inclusione sociale e l’innovazione nella nostra città. Inoltre, il progetto di riqualificazione dell’area di Scordovillo rappresenta un altro importante segnale del cambiamento in atto. Ciò che un tempo era un luogo abbandonato ed emarginato, grazie agli investimenti e agli interventi previsti, diventerà presto una risorsa per la comunità locale, contribuendo a ridurre il divario sociale e migliorare la qualità dell’ambiente urbano.

La necessità di intervenire su un’area dove vivono 96 famiglie per un totale di 411 anime, è divenuta una priorità ministeriale e regionale, nonché una determinazione comunale che ha previsto 8 milioni di intervento per una bonifica da effettuarsi entro il 2026 con fondi Pnrr.

Inoltre, i finanziamenti strategici ottenuti attraverso programmi nazionali e regionali, come il Pnrr e il Programma Nazionale Metro Plus, testimoniano l’attenzione e l’impegno delle istituzioni cittadine nel sostenere, all’interno del programma di  sviluppo delle città del Sud Italia, la nuova immagine della città di Lamezia terme. Questi investimenti, che includono progetti infrastrutturali, culturali e di inclusione sociale, sono fondamentali per garantire un futuro sostenibile e prospero per la nostra città.

Nello specifico, infatti, solo per citarne qualcuno, tra gli interventi significativi, oltre la bonifica dell’area del campo rom, emergono:

  • la riqualificazione dell’area di Scordovillo, con un investimento regionale di circa 20 milioni di euro per la realizzazione di opere infrastrutturali e di urbanizzazione primaria e secondaria, incluse la costruzione di 6 fabbricati da 16 appartamenti.;
  • Il progetto e l’esecuzione dello stesso prevede un ampio rinnovamento urbano e un miglioramento delle condizioni abitative nella zona;
  • Il miglioramento della esposizione debitoria del comune per debiti commerciali, passando da una situazione debitoria al 31.12.2020 pari ad euro 11.450.970,26 con ritardo di pagamento, pari a 57 giorni, a una situazione al 31.12.2023 quantificata in euro 1.440.000 ed un ritardo pari a 38 giorni;
  • L’approvazione dello schema di accordo tra i comuni di Gizzeria e Lamezia Terme per la redazione del progetto esecutivo di una passerella in affiancamento al ponte sul torrente Piscirò, con deliberazione N. 103 del 29/03/2024; 
  • Il finanziamento di 7,4 milioni di euro nell’ambito del Programma Nazionale Metro Plus 2021-2027, destinato a promuovere lo sviluppo urbano, l’inclusione sociale e l’innovazione. 

Cinque schede progettuali, tra cui città culturale e digitale (2.000.000 euro): progetto welfare di comunità (1.650.000 euro); ospitalità’ diffusa (1.515.768 euro); Schede Fesr (2.236.232) per la rifunzionalizzazione dell’ex cinema Grandinetti in via Vittorio Veneto (1.900.000 euro) ed il  progetto degli spazi operativi (322.600 euro);

Molto ancora c’è da fare e da mostrare, ma il futuro della città è in cammino, e i fatti evidenziati ne testimoniano la veridicità.

In conclusione, se questi sono i fatti, è essenziale sottolineare che serve un forte richiamo alla responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. I risultati ottenuti fino ad ora sono incoraggianti, ma ciò non significa che il lavoro sia finito. È imperativo continuare a lavorare con determinazione e impegno per affrontare le sfide future e realizzare pienamente il potenziale della nostra città. (sdb)

[Salvatore De Biase è coordinatore di Fi Lamezia Terme]

LAMEZIA TERME (CZ) Presentato il libro di Paolo Marraffa in memoria di Maria Marino

È stato presentato ieri alle 18 nella sala Sedna di Lamezia Terme il libro di Paolo Marraffa “Muori e vivi per Gesù”, in memoria di Maria Marino” dedicato alla nonna Maria, ispiratrice e fondatrice del Movimento Apostolico.

A relazionare dopo la breve proiezione di un video in cui si ricordano alcuni momenti di condivisione del nipote con la nonna, hanno relazionato la docente di filosofia e scrittrice Miriam Rocca e la giornalista Rosaria Giovannone, la prima illustrando il testo e la sua importanza, la seconda dialogando con l’autore per far emergere i momenti salienti e fondamentali di una vita spesa per il Vangelo e per gli altri.

Spiega il nipote della Marino: «L’obiettivo della serata, raggiunto con successo è stato quello di ricordare come la signora Maria sia stata veramente. Ho testimoniato che tante conversioni al Vangelo sono state possibili tramite lei, dopo aver condiviso con i presenti dei fatti pubblici e documentabili che hanno caratterizzato la vita di mia nonna. Dai contenuti scritti sul libro e poi esposti si evincono le tante verità su di lei: obbediente alla Chiesa, sofferente in Cristo e mossa dallo Spirito Santo».

Nel corso della serata sono stati proiettati meditare scritti dalla Marino dal titolo: Amare, La vita, Per te Signore, Risorgi, Lui e Lei, Sofferenza. Sono state distribuite gratuitamente ai presenti copie autografate del libro che l’autore ha voluto donare in memoria della nonna defunta che secondo il nipote: «Non è stata compresa a pieno. Confido tuttavia nei frutti che ella ha lasciato nei cuori, nel tempo e nel Signore che tutto vede e tutto sa. Tengo tuttavia a precisare che senza essere autorizzata dalle autorità ecclesiali, lei non avrebbe mosso un dito, amava il Papa e pregava sempre per lui e per tutti i Vescovi. Pochi conoscono i suoi scritti e come lei era veramente, ma sarà mio compito testimoniarlo». (rcz)

Il consigliere regionale Antonello Talerico “difende” il Centro di Fibrosi cistica di Lamezia

di ANTONELLO TALERICO – Il Centro di Fibrosi cistica dell’ospedale di Lamezia Terme, unico in Calabria è una vera eccellenza della sanità calabrese, con il nuovo Dca 78/2024 di riorganizzazione della rete ospedaliera sarebbe divenuto una articolazione della Soc di Pneumologia (Area Medica).

Sennonchè, per come già rappresentato al presidente Occhiuto e confermato dal Commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Antonio Battistini, il Centro di Fibrosi cistica dovrà divenire, invero, una Struttura semplice quale articolazione della Soc di Pediatria, come è allo stato attuale, con maggiori risorse finanziarie per tutte le prestazioni sanitarie richieste per questa patologia trasmissibile geneticamente e, che potrebbe essere prevenuta attraverso l’accesso ad test in grado di individuare i portatori del gene.

Il Generale Battistini mi ha confermato che con l’atto aziendale non vi sarà alcuna difficoltà nel mantenere la direzione/gestione del Centro di Fibrosi cistica in capo alla Soc di Pediatria (Area Materno infantile), diretta dalla dott.ssa Mimma Caloiero, che negli anni ha formato e strutturato una vera equipe di medici e paramedici esperti e competenti per la gestione dei malati affetti da fibrosi cistica, che periodicamente sono obbligati a pesanti trattamenti farmacologici che il Centro garantisce a tutti i malati calabresi ed anche a coloro che provengono da fuori Regione per motivi di lavoro o per turismo.

Ho avuto modo di conoscere e di occuparmi delle sorti del Centro di Fibrosi cistica di Lamezia Terme, anche grazie al Presidente della Lega Italiana di F.C. (Lifc), Michele Rotella, a cui si deve la istituzione nel 2014 del Centro di Cura Regionale Calabrese specialistico e molteplici iniziative anche di periodi di formazione professionale dei diversi operatori sanitari in sede materia.

Purtroppo, la fibrosi cistica è una grave patologia cronica multiorgano e colpisce progressivamente il sistema polmonare e gastrico mettendo a rischio la vita di chi ne è affetto. Ecco perchè diventa indispensabile non soltanto la prevenzione, ma anche il trattamento e gestione dei singoli malati che in Calabria può avvenire solo a Lamezia Terme e solo grazie ad operatori che oramai hanno acquisito quelle tecniche e conoscenze dopo tanti anni di esperienza e attività in questo Centro, difficilmente gestibile da U.O. non specializzate o prive di esperienza sul campo.

Sarà altresì importante dare reale attuazione alla Legge n. 548/93 che stabilisce gli interventi che le Regioni devono attuare per favorire la prevenzione tramite test su portatore sano, la diagnosi precoce tramite test del sudore della fibrosi cistica, la cura e la riabilitazione dei pazienti e le altre iniziative dirette a fronteggiare la malattia.

Il Commissario straordinario Battistini, che oltre ad essere un Generale dell’esercito è anche un medico (chirurgo e gastroenterologo), ha alte competenze e capacità ed ha mostrato una certa sensibilità e interesse per il Centro di Fibrosi cistica, che verrà a visitare a breve, per come mi ha confermato onde avviare una nuova ed importante stagione per la cura delle malattie croniche come quella della fibrosi cistica. (at)

[Antonello Talerico è consigliere regionale della Calabria]

La toccante omelia pasquale del vescovo di Lamezia mons. Serafino Parisi

Come credenti siamo chiamati a “metabolizzare” l’annuncio della Resurrezione di Gesù come principio di azione nella nostra vita e nella storia.  Noi credenti agiamo nella storia con la forza della speranza. La speranza non è una strategia, ma è un principio vitale che entra nel nostro sistema, nella vita di noi credenti, nei gangli vitali della comunità cristiana e civile. Il principio della speranza ci rende proattivi, operativi. La speranza è lavoro, impegno, organizzazione, è ciò che spinge fin dall’inizio la nostra vita di credenti”. É uno dei passaggi dell’omelia pronunciata dal vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi che, in Cattedrale, ha presieduto la Santa Messa del giorno di Pasqua.

“Nel brano del Vangelo di Giovanni che racconta la Resurrezione di Gesù – ha sottolineato il presule – ciò che mi colpisce particolarmente è la corsa dei protagonisti: di Maria, di Pietro, di Giovanni. Sono tutti agitati, tutti corrono.  Ma dove vanno? É la corsa dei “disperati”, di coloro che ancora non avevano capito che il Signore doveva risorgere dai morti. Come anche i discepoli di Emmaus che, allo “sconosciuto” che si affianca a loro nel cammino, dicono “speravamo che Egli avrebbe liberato Israele”. Ma il verbo sperare non si può coniugare al passato. Nel momento in cui questo verbo si coniuga al passato, esprime disperazione. Quante volte, anche noi credenti, rischiamo di guardare la storia con gli occhi rivolti al passato, lasciandoci quindi prendere dall’angoscia, chiudendoci nel circolo asfittico della disperazione che non riesce a vivere il presente guardando verso il futuro. Il verbo sperare, coniugato al passato, impedisce a noi credenti di agire concretamente dentro la storia. Guardare al passato ha un senso importante – perché viviamo dentro una tradizione –  ma non dev’essere uno sguardo al passato nel segno dell’angoscia e della disperazione, ma per poter dire: tutta questa storia serviva per orientare noi a costruire il futuro lavorando nel presente”.

Il vescovo di Lamezia ha richiamato, come aveva fatto in occasione del Venerdì Santo, le tante “tombe della nostra umanità. Quelle che scavano gli altri, quelle che contribuiamo a scavare noi. Interroghiamoci: come possiamo non dare a queste tombe la soddisfazione di fagocitare le nostre vite, le nostre relazioni, il nostro futuro? Con il nostro impegno, siamo chiamati a testimoniare ogni giorno che la morte è vinta, che il Crocifisso Risorto è la nostra speranza”.

Parisi ha parlato della “grande tomba”, rappresentata “dalle guerre piccole e grandi, le guerre vicine e lontane, anche le nostre guerre personali. La follia della guerra produce soltanto vittime da tutte le parti, senza distinzioni.  Anche di fronte alla tragedia della guerra, la Resurrezione ci dice che c’è ancora possibilità di vita ma solo se tu, uomo, riesci a vivere “all’altezza dell’uomo”, se riesci a vivere la tua umanità redenta dal Risorto”. E ancora Parisi ha parlato della “tomba purtroppo non solo metaforica del Mediterraneo, “liquido amniotico” della nostra civiltà.  Siamo chiamati ad aprire il nostro cuore a coloro che, per ragioni diverse, fuggono dalla morte in cerca di speranza. Che cos’è la speranza se non c’è un uomo disposto a rendersi responsabile della vita dell’altro? Dobbiamo dirci anche questo, noi credenti, se vogliamo celebrare la Pasqua”. E ancora “le tombe costruite con le picconate delle mancate opportunità di lavoro e di sviluppo. Non ci hanno solo tarpato le ali, ma ci hanno spezzato la voglia di costruire, di lavorare, la voglia di non scappare da questa nostra terra di Calabria. É morto il desiderio di essere protagonisti del nostro futuro.

Anche di fronte alla tomba delle mancate opportunità, la Resurrezione di Cristo ci dice che è possibile far nascere la vita dalla morte e attraverso la morte. Dipende da noi, se restiamo fermi a guardare al passato oppure se vogliamo correre verso futuro. Questa nostra terra di Calabria deve poter rinascere”. E ancora, richiamando il recente documento dei vescovi calabresi, sul tema dell’autonomia differenziata il richiamo di Parisi a “far prevalere la giustizia e la sussidiarietà di fronte a un progetto di parcellizzazione delle aree depresse, di emarginazione sistematica: i ricchi con i ricchi, i poveri con i poveri. La Resurrezione ci dice che dobbiamo essere responsabili e solidali verso gli altri.  Le nostre esistenze non possono essere calcolate e misurate su basi di ragioneria che mirano a tagliare. C’è il rischio di fagocitare le aree deboli del nostro Paese. Non dev’essere una preoccupazione per noi cristiani? Questa è la Pasqua. Da dire con parole concrete, con la concretezza della storia. I due discepoli che correvano non andavano verso la tomba vuota, ma correvano per andare al di là della loro disperazione, della loro angoscia, del loro “non senso” provocato dall’annuncio della morte di Gesù. Vanno oltre, perché nella Resurrezione di Gesù tutto è possibile”.

“L’augurio – ha concluso il vescovo Parisi – è di fare entrare nella nostra vita il principio della Resurrezione di Gesù, l’azione forte della speranza. Cominciamo concretamente, con il nostro impegno, ad organizzare la speranza perché possiamo riacquistare il desiderio di essere protagonisti della storia che verrà e che dipende da noi”.  (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Appello del vescovo Parisi: «Non scaviamo altre tombe di egoismo su questa terra»

Il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi ha presieduto l’Azione Liturgica della Passione del Signore, in Cattedrale, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Passione e la Morte di Gesù.

«Quanti sono i “sepolcri”, le tombe che ancora oggi aspettano di fagocitare l’umanità – ha detto il vescovo – Penso al grande sepolcro rappresentato dalle guerre. Purtroppo ci stiamo abituando a tutto questo: ci scorrono davanti agli occhi ogni giorno immagini che sembrano filmati irreali, quasi come non ci fosse una realtà corrispondente. E invece non è così: le guerre continuano a generare fame, ingiustizia, morte e disperazione. Di quanti morti c’è ancora bisogno per riempire questi sepolcri? Questa sera ci inginocchieremo di fronte alla Croce di Gesù, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle croci che ci sono fuori o sono sulle nostre spalle: il dolore, la sofferenza, la morte».

«Sepolcro è il nostro Mare Mediterraneo – ha proseguito il vescovo Parisi – Quel mare che per oltre due millenni ha favorito l’incontro e le relazioni tra i popoli, quel mare che rappresenta il “liquido amniotico” della nostra cultura di pace e unità, oggi è diventato occasione di divisione, “tomba” per quanti vorrebbero arrivare da noi per trovare migliori condizioni di vita e dentro quel mare continuano a morire. C’è una tomba nel mare e c’è una tomba sulla terraferma: quella del nostro egoismo che non riesce a vedere il bisogno dell’altro, che vede nell’altro un nemico e non un fratello. L’uomo si realizza come uomo quando è capace di impegnarsi con l’altro responsabilmente, per non abbandonarlo, per essere costruttore insieme con lui del suo futuro. L’uomo non è “lupo” dell’altro uomo, l’altro non è per me occasione di guadagno, ma l’altro è colui che mi domanda attenzione e io rispondo con una parola impegnativa: la carità. Non scaviamo altre tombe di egoismo su questa terra».

Per il vescovo di Lamezia, tombe sono «le opportunità di lavoro che mancano: quanto lavoro mortificato, quanto sfruttamento nel mondo del lavoro, quanta umanità calpestata e fagocitata dalla fossa dell’egoismo e del facile guadagno. Anche qui, nella nostra terra di Calabria. Tante volte questi “calvari” sono preceduti da vie crucis lunghissime. Pensiamo al dramma della migrazione sanitaria: è possibile, in una società che si definisce civile, che una persona sia costretta a fare una via crucis prima per avere un timbro, poi per una prenotazione, poi per trovare una collocazione più o meno vicina nel giro di due anni, se va bene? Questa è la croce solo di alcuni, perché chi ha la possibilità di pagare risolve diversamente. Sono o non sono croci? Sono o non sono calvari? Sono o non sono vie crucis che percorriamo continuamente?».

E ancora, richiamando il recente documento dei vescovi calabresi, Parisi ha parlato dell’autonomia differenziata come «di una grande ferita che si sta aprendo», ribadendo che «l’Italia non cresce se non insieme. La logica della divisione, del “veditela da solo”, che vorrebbe lasciare sole a se stesse le zone più depresse del Paese, del nostro Sud, deve lasciare il posto a una visione di sussidiarietà, di giustizia, in cui le opportunità di lavoro, assistenza sanitaria, di servizi e iniziativa imprenditoriale siano dappertutto uguali».

«Di fronte alla morte di Gesù, di fronte al dramma di ogni uomo che soffre e muore ingiustamente – ha rimarcato il presule – la parola più eloquente è quella del silenzio. Non un silenzio vuoto, ma un silenzio che è preludio all’ascolto della Parola di Dio, che ci predispone ad accogliere e rendere operativa nella nostra vita la Parola di Dio. Questa sera, quando ci inginocchieremo davanti alla Croce, nel silenzio pensiamo alle tante croci fuori e sulle nostre spalle. E, una volta rialzati da quell’atto di adorazione, cerchiamo di essere responsabili e attivi perché nessuna di queste “tombe” possa essere ancora soddisfatta accogliendo nuovi morti».

Al termine della processione della Beata Vergine Addolorata, alla quale il vescovo Parisi ha partecipato insieme al capitolo della Cattedrale, il pastore della chiesa lametina ha rinnovato l’invito ai credenti ad «attraversare le strade dell’umanità da protagonisti e costruttori di una storia nuova, segnata dalla speranza. Il grido di Gesù sulla Croce e la Vergine Addolorata, che raccoglie le lacrime e i dolori di tutta l’umanità, continuano a dirci che l’amore può ricostruire la storia». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – I consiglieri Lorena e Gallo: «Dimessi per dare una scossa»

di ANTONIO LORENA E PIETRO GALLO – La recente ondata di dimissioni che ha colpito il Consiglio Comunale di Lamezia Terme mette in luce una profonda crisi di governabilità, evidenziando la necessità di una risposta immediata e risolutiva. Questa situazione di incertezza, aggravata dalla mancanza di trasparenza e coerenza nelle decisioni amministrative, è particolarmente preoccupante in vista dell’urgente approvazione del bilancio di previsione 2024-2026.

La successione di eventi, a partire dalle dimissioni ormai non recenti del Presidente della V Commissione Enrico Costantino, e seguite dall’improvviso passo indietro del Presidente della Commissione Bilancio Davide Mastroianni, mette in discussione la capacità della maggioranza di proporre soluzioni valide e di delineare una direzione chiara per il bene della città.

Tale contesto ha visto noi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, impegnati in qualità di Vice – Presidenti nelle commissioni di Bilancio e Urbanistica e Lavori Pubblici, assumere con serietà il nostro dovere istituzionale, purtroppo ostacolato da continui dissidi interni alla maggioranza e dall’incapacità di questa di eleggere, in ultimo, un presidente per la seconda commissione.

Nonostante gli sforzi, la nostra volontà di portare avanti il lavoro delle commissioni si è scontrata con la mancanza di collaborazione e con bagarre tra i membri della maggioranza, circostanze che hanno reso impossibile procedere efficacemente. Di fronte a questa paralisi, abbiamo preso la difficile decisione di dimetterci, non come un passo indietro, ma come un gesto per sollecitare un cambiamento radicale nella gestione delle crisi attuali e per richiamare la maggioranza alla sua responsabilità di superare le divisioni interne e di agire nell’interesse di Lamezia Terme.

La nostra scelta riflette anche l’impegno a non partecipare a negoziati opachi per la copertura di posizioni strategiche, mantenendo fermo il nostro ruolo di opposizione, impegnata a promuovere un dialogo aperto e costruttivo, al servizio dei cittadini lametini.

In queste ore di crisi, Fratelli d’Italia rimane ancor più impegnata a lavorare per il benessere della comunità di Lamezia Terme, dando priorità alle necessità dei cittadini e perseguendo soluzioni amministrative trasparenti e responsabili. È imperativo che la maggioranza affronti con determinazione le sue contraddizioni interne e sblocchi lo stallo che attualmente paralizza la Commissione Bilancio, assumendosi tutte le responsabilità che il governo di una città richiede. (al e pg)

[Antonio Lorena e Pietro Gallo sono consiglieri comunali di Fratelli d’Italia a Lamezia Terme]