Al via la Scuola di formazione e assunzione di Webuild

È con l’inizio dei primi due corsi per operatori di cantiere che è partita in Calabria la Scuola di formazione e assunzione di Webuild, realizzata  in collaborazione con la Regione.

Sono, infatti, circa 45 le persone che in Cittadella regionale hanno iniziato un nuovo percorso formativo nell’ambito del  programma Cantiere Lavoro Italia, che si aggiungeranno alle 1.200 persone già all’opera nella Regione tra  diretti e di terzi. Il Gruppo è infatti al lavoro nel cantiere del Terzo Megalotto della Strata Statale 106 Jonica,  un’opera strategica che contribuirà a collegare i litorali jonici di Calabria, Basilicata e Puglia chiudendo l’anello  tra gli assi autostradali A14 e A2. 

Cantiere Lavoro Italia si articola in tre tipi di scuole: la Scuola del Territorio, in collaborazione con le  Agenzie per il Lavoro, per attrarre risorse verso il settore ed erogare una formazione di base; la Scuola di  Mestieri, per fornire competenze tecniche specialistiche alla manodopera; la Scuola delle Professioni, per  garantire competenze più avanzate alle risorse impiegatizie nel cantiere. Le scuole sono rivolte a target  differenziati, da giovani a non occupati. Con questo programma il Gruppo punta a formare e assumere diverse  figure professionali, sia operai specializzati (tra cui escavatoristi, elettrici, impiantisti, e non solo), sia figure di  staff (tra cui buyer, contabili lavori, ingegneri Tbm). 

Nel Sud dell’Italia, isole comprese, Webuild sta realizzando 19 progetti che contribuiranno a dotare il  Mezzogiorno di opere moderne e sostenibili e che, già oggi, occupano 5.450 persone, tra personale diretto e  di terzi e vedono coinvolti una filiera di 4.300 società da inizio lavori.

Le attività formative in Calabria proseguiranno anche nei mesi di maggio e giugno con l’inizio di nuovi corsi  pre-assuntivi, sempre presso la sede della Regione. La nuova Scuola di formazione e assunzione di Webuild è  stata presentata questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente  della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, Pietro Salini, amministratore delegato del Gruppo Webuild,  l’assessore al Lavoro e alla formazione professionale, Giovanni Calabrese, e il presidente del Consorzio Eurolink, Gianni De Gennaro.  

«Sono davvero molto contento – ha dichiarato il presidente Occhiuto – perché dopo solo qualche settimana  da quando ne abbiamo parlato in Calabria con l’amministratore delegato Pietro Salini, oggi, grazie all’impegno  di Webuild e della Regione, siamo qui a dare il benvenuto a 45 dei nostri ragazzi, di cui l’80% di loro troverà  lavoro in Webuild, che è una delle imprese più importanti al mondo. Per noi è molto importante offrire il  nostro contributo e il nostro supporto ad un’azienda come Webuild che darà a questi giovani la possibilità di  lavorare vicino casa ma, soprattutto, darà loro l’opportunità di contribuire alla costruzione delle infrastrutture della loro regione».

«In molti potranno scegliere anche di andare all’estero – ha proseguito – perché questa è un’azienda che dà  grandi possibilità di carriera, ed è nostro dovere dare a questi giovani la possibilità di entrare in contatto con  questa importante realtà. Ci saranno altre iniziative del genere – ha proseguito Occhiuto – perché il programma  che la Regione, sotto la guida dell’assessore al lavoro Calabrese e in collaborazione con Webuild, ha preparato  prevede altre due occasioni di selezione di personale».

«A me piacerebbe che Webuild si impegnasse a formare – ha detto ancora – non solo quelli che dovranno lavorare all’interno di questa importante azienda, ma anche tanti altri ragazzi  calabresi da impiegare nella costruzione di altre infrastrutture importanti che stanno cominciando a partire in  Calabria come, ad esempio, gli ospedali e le opere di elettrificazione della strada ferrata. Noi, rispetto alle altre  Regioni del Sud, siamo riusciti a profilare tutti i disoccupati calabresi attraverso il programma Gol, realizzando  una banca dati che fornisce alle aziende interessate la possibilità di conoscere quali sono le competenze di  tutti i disoccupati della Calabria».

«Ecco – ha infine sottolineato – è questo un modo di  approcciare i temi delle politiche attive del lavoro. Per tutto questo sono molto contento che oggi il lavoro  messo in campo in questi mesi stia dando i primi frutti».  

«Dobbiamo dare un futuro ai nostri giovani – ha spiegato Salini – ed è questo che ci ha spinto a lanciare  “Cantiere Lavoro Italia”. Il Gruppo ha già assunto le prime 2.000 persone anche provenienti dai percorsi  formativi di Webuild, di cui oltre la metà al Sud, e nei prossimi due anni prevediamo di raggiungere in totale  8.000 assunti nel Mezzogiorno, in gran parte in Calabria e Sicilia».

«La Calabria è stata tra le prime regioni in cui il Gruppo Webuild ha attivato il percorso di formazione – ha sottolineato – per reclutare manodopera specializzata e l’avvio oggi  dei corsi è solo il primo passo operativo del nostro ambizioso programma di formazione e assunzione di giovani  e disoccupati. Il comparto infrastrutturale in Italia, dopo anni di stagnazione, sta vivendo una nuova fase  espansiva grazie anche agli investimenti del Pnrr. Agendo in sinergia con le istituzioni, proprio come stiamo  facendo qui in Calabria, possiamo creare occupazione qualificata finalizzata alla realizzazione delle opere in  corso e per far fronte al fabbisogno anche futuro legato allo sviluppo infrastrutturale che questo Paese vuole  intraprendere».  

«In pochi giorni – ha dichiarato l’assessore Calabrese – grazie all’impegno e alla professionalità dei funzionari del  Dipartimento regionale al lavoro e dei Centri per l’impiego che operano in Calabria, ai quali rivolgo pubblico  apprezzamento e ringraziamento per l’importante lavoro che quotidianamente viene svolto, abbiamo messo  a disposizione del gruppo Webuild 300 aspiranti lavoratori, già profilati attraverso il programma di  orientamento e formazione Gol. Avete avuto modo di toccare con mano nel Recruting day della settimana  scorsa la serietà e professionalità del gruppo Webuild, con il quale abbiamo condiviso una strategia finalizzata  a formare ed avviare al lavoro tanti calabresi, considerando anche il mega cantiere del Ponte sullo Stretto che  aprirà nuovi scenari e ulteriori opportunità occupazionali».

«Inizia, quindi – ha aggiunto – oggi nella Cittadella il percorso di  formazione finanziato dal Forma.Temp, il fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in  somministrazione. Fondo costituito dalle Associazioni di rappresentanza delle Agenzie per il lavoro, Assolavoro  e Assosomm. Con Assolavoro andremo a firmare un importante protocollo il prossimo 23 di aprile con  l’obiettivo di avviare una sinergia finalizzata sempre a creare nuove opportunità occupazionali».

«L’obiettivo del  Governo regionale – ha concluso l’assessore Calabrese – è quello di sostenere percorsi formativi di qualità e  incentivare le aziende serie che vogliono dare un lavoro vero e concreto ai calabresi, o ai migranti che vivono  in Calabria, con l’obiettivo di arginare il fenomeno negativo di fuga dalla Calabria, che vede ogni anno circa  8mila calabresi portare la propria residenza in altre regioni ed anche all’estero».  

 Webuild prevede di assumere 10mila persone entro il 2026, oltre 80% nel Sud Italia. Il Gruppo ha assunto  le prime 2.000 persone anche provenienti dai percorsi formativi di Webuild, di cui oltre la metà al Sud. In  Calabria da novembre 2023 ad oggi sono state raggiunte complessivamente quasi 280 persone, e sono stati  circa 40 gli assunti nella regione.  

I due corsi nuovi corsi professionalizzanti in partenza oggi, finalizzati ad assunzione in Webuild, mirano alla  formazione dei partecipanti per le mansioni di operatore multifunzione TBM (scavo meccanizzato), aiutante  elettricista TBM (scavo meccanizzato), aiutante elettricista (scavo tradizionale), aiutante escavatorista (scavo  tradizionale), aiutante lancista (scavo tradizionale).  

Il programma “Cantiere Lavoro Italia”, avviato a novembre da Webuild in Italia e attivo in particolare nel  Sud, offre formazione specialistica e occupazione ai giovani talenti e a coloro che si trovano attualmente in  stato di disoccupazione. Alle persone selezionate per il programma, il Gruppo offre formazione di base e  assunzione, formazione per specializzarsi, con contratto già dalla fase di formazione, vitto e alloggio gratuiti  nella fase di specializzazione, attestazione delle competenze acquisite.  (rcz) 

Lunedì Occhiuto e Calabrese incontrano i primi corsisti della scuola di formazione Webuild

Lunedì 8 aprile, in Cittadella regionale, alle 15, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, l’amministratore delegato del Gruppo Webuild, Pietro Salini, e l’assessore al Lavoro e alla formazione professionale, Giovanni Calabrese, saluteranno i primi 40 corsisti della Scuola di formazione Welbuild.

L’iniziativa, a cura del Dipartimento regionale al Lavoro, è frutto del Protocollo d’Intesa, sottoscritto tra il presidente Occhiuto e l’ad Salini, per promuovere l’attivazione di percorsi di formazione professionale e l’avviamento al lavoro in Calabria di personale specializzato nelle costruzioni di grande infrastrutture. Lo scorso 27 marzo, infatti, sono stati selezionati tra 300 candidati i primi “studenti” dei percorsi di formazione professionale per operatori, tecnici e professionisti, da inserire nel settore della costruzione di grandi infrastrutture con il programma “Cantiere Lavoro Italia”.

Il percorso preparerà a ricoprire le mansioni di operatore multifunzione Tbm (scavo meccanizzato), aiutante elettricista Tbm (scavo meccanizzato), aiutante elettricista (scavo tradizionale), aiutante escavatorista (scavo tradizionale), aiutante lancista (scavo tradizionale). Circa l’80% dei partecipanti al corso avrà la possibilità di essere assunto e iniziare la propria esperienza lavorativa presso i cantieri Webuild.

A seguire, alle ore 15.30, il presidente Occhiuto, l’ad Salini e l’assessore Calabrese, terranno una conferenza stampa al dodicesimo piano della Cittadella per illustrare l’iniziativa. (rcz)

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Apertura cantieri del Ponte avrà impatto positivo su economia e occupazione

di GIACOMO SACCOMANNO – I lavori per il Ponte sullo Stretto partiranno tra pochi mesi nell’estate 2024, portando con sé decine di migliaia di posti di lavoro e un impatto significativo sul Pil nazionale. Secondo le ultime dichiarazioni del governo e del Direttore tecnico della società Stretto di Messina, Valerio Mele, non ci sono ritardi previsti sulla tabella di marcia e i cantieri inizieranno come programmato. Questa notizia positiva è stata confermata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale ha sottolineato che l’apertura dei cantieri porterà a un’impennata del Pil nazionale e alla creazione di 37mila nuovi posti di lavoro.

Secondo le stime, l’indotto positivo generato dalla costruzione del Ponte sullo Stretto ammonta a circa 23 miliardi di euro, con significativi benefici economici e occupazionali. L’opera è stata descritta come sicura e adeguata, con la garanzia che eventuali nuove tecnologie o materiali saranno prontamente adottati, mantenendo un’attenzione particolare all’ambiente.

Il ministro Salvini ha sottolineato che l’impatto positivo sull’economia sarà notevole, con 23 miliardi di contributo al Pil e 37.000 posti di lavoro a tempo pieno. Inoltre, altre regioni, oltre a Sicilia e Calabria, beneficeranno dell’opera, tra cui Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto. Si prevede che la costruzione del Ponte sullo Stretto porterà a uno sviluppo economico diffuso in tutto il Paese, rappresentando una risposta positiva alle critiche dei detrattori.

Durante gli otto anni previsti per la costruzione, si prevede un aumento significativo degli occupati stabili, un aumento del Pil nazionale e un incremento del gettito fiscale per lo Stato. L’analisi costi-benefici mostra che vi saranno notevoli contributi ai redditi delle famiglie, redditi da capitale, redditi da lavoro e imposte indirette.

Questa opera non rappresenta solo un grande progetto a livello locale, ma un’importante iniziativa nazionale e internazionale. Le varie regioni beneficeranno dell’indotto e dell’indiretto generati dalla costruzione, con la Lombardia in testa per il contributo più elevato, seguita da Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto e Calabria.

La costruzione del Ponte sullo Stretto si presenta come un’opportunità per lo sviluppo economico e per la creazione di nuovi posti di lavoro su vasta scala, contribuendo in modo significativo alla crescita del Paese e alla prosperità delle regioni coinvolte. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]

L’OPINIONE / Gianmichele Bosco: Situazione dei lavoratori Abramo CC emergenza che non può essere trascurata

di GIANMICHELE BOSCO – La situazione attuale dei lavoratori della Abramo Customer Care è un’emergenza che non può essere trascurata. La crisi che colpisce oltre mille lavoratori e le loro famiglie in termini di incertezza economica e preoccupazione per il futuro richiede una risposta immediata che preoccupa seriamente.

Esprimo la mia solidarietà a tutte le lavoratrici e i lavori coinvolti nella vicenda, riconoscendo il loro diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Per questo motivo, mi unisco alla battaglia dei dipendenti che domani mattina saranno in piazza dalle ore 10:30 davanti alla Prefettura di Catanzaro.

Questa manifestazione di solidarietà è cruciale per evidenziare l’importanza della questione e per spingere verso soluzioni rapide ed efficaci che rispettino i diritti dei lavoratori: la dignità del lavoro e il diritto a condizioni eque sono imprescindibili. La situazione attuale, con stipendi che faticano ad arrivare e la cassa integrazione in ritardo, mette a dura prova la resistenza di chi, ogni giorno, lotta non solo per mantenere il proprio posto di lavoro, ma per garantire un futuro ai propri cari. (gb)

[Gianmichele Bosco è presidente del Consiglio comunale di Catanzaro]

L’assessore Calabrese: Il 18 marzo l’apertura dello Sportello Kaire

«Ritorna l’Avviso Kaire per la seconda annualità con gli incentivi all’occupazione alle imprese che operano nella filiera turistica». È quanto ha annunciato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, spiegando come l’apertura dello sportello, in programma lunedì 18, «permetterà alle imprese operanti nella filiera turistica di fare domande per gli incentivi all’occupazione di lavoratori disoccupati svantaggiati, molto svantaggiati e lavoratori con disabilità. La dotazione finanziaria disponibile alla data di apertura del secondo sportello è di 6.525.847 di euro, che saranno incrementate in base alle richieste che perverranno».

L’assessore, assieme alla Giunta e al Dipartimento lavoro hanno inteso, attraverso l’erogazione di incentivi per l’occupazione alle imprese che operano nella filiera turistica e che risentono maggiormente della stagionalità, «dare l’impulso al comparto turistico, ritenendolo un settore strategico con alto potenziale per il rilancio dell’economia e dell’occupazione».

«Auspichiamo – ha aggiunto Calabrese – che questa seconda chiamata, che vede l’avviso rivisto di alcuni accorgimenti, anche grazie al confronto con le associazioni di categoria, possa essere più partecipata e possa davvero contribuire ad incrementare l’occupazione del settore turistico. È un comparto molto importante e propulsore dell’economia della Calabria, per cui le imprese oggi hanno la possibilità di ricevere un incentivo interessante acquisendo personale, potenziando i servizi ed incrementando l’occupazione, affinché non si debba assistere all’esodo di lavoratori in altre località turistiche».

«Con questo avviso – ha proseguito – avviato lo scorso anno, abbiamo esplicitato il nostro intento a far scomparire il lavoro sommerso, e dire basta ai lavoratori sottopagati. Se parliamo di turismo, non possiamo sottovalutare questo aspetto cruciale dell’occupazione e della formazione di profili qualificati. Solo così le imprese potranno crescere e, insieme a loro, potrà crescere tutta la regione».

«La Regione Calabria, con il presidente Roberto Occhiuto e la sua Giunta, ci credono molto e le risorse messe a disposizione – ha rimarcato l’assessore Calabrese – sono la prova dell’interesse a costruire un percorso virtuoso, rispondendo al fabbisogno delle imprese turistiche. Tocca adesso alle aziende, che più volte hanno manifestato la carenza di personale, mettersi a lavoro partecipando all’avviso. Noi proseguiamo verso questa direzione».

«In tal senso – ha aggiunto – ricordo anche l’azione pilota del più ampio progetto “IncontriamoCI” elaborata dal Dipartimento, guidato dal dirigente generale Roberto Cosentino. L’obiettivo è di arrivare a registrare le esigenze occupazionali espresse dalle imprese del settore sostenendo, con azioni specifiche, la facilitazione del matching tra la domanda e l’offerta di lavoro».

Nello specifico il bando Pp Calabria Fesr Fse Plus 2021/2027 vede la concessione dell’incentivo occupazionale con contratti di assunzione stipulati sia a tempo determinato con una durata non inferiore a tre mesi che a tempo indeterminato, in coerenza con il Ccnl di riferimento applicabile al fine di contrastare da un lato il lavoro nero e dall’altro incentivare l’applicazione di remunerazioni adeguate, nonché prolungare la durata media dei contratti.

I destinatari saranno i lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e lavoratori con disabilità. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10:00 del giorno 18 marzo 2024 e fino ad esaurimento delle risorse; dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, per il tramite della piattaforma web di Fincalabra S.p.A. (https://bandifincalabra.it/), società in house della Regione Calabria. (rcz)

Vertenza Abramo Customer, Nesci (Fdi) annuncia un tavolo ministeriale per il 26 marzo

Il 26 marzo a Roma si discuterà del futuro dei lavoratori di Abramo Customer e di altri lavoratori nelle loro condizioni. Ad annunciarlo l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Denis Nesci.

Spiega Nesci: «Il ministero delle Imprese e del made in Italy per il 26 marzo prossimo ha convocato un tavolo ministeriale con Tim, le rappresentanze sindacali e i call center in outsourcing, che sarà presieduto dai ministri Adolfo Urso e Marina Calderone, e coinvolgerà oltre la Calabria, anche le regioni Sicilia, Basilicata, Lazio, Sardegna e Toscana».

Si tratta di una «Prima importante risposta a crisi occupazionale per migliaia di lavoratori – dice Nesci – Grazie ai ministri Urso e Calderone, ai parlamentari, agli assessori e ai consiglieri regionali calabresi di Fratelli d’Italia, che hanno tenuto alta l’attenzione su una vertenza che investe lavoratori del comparto dei call center, tra cui quelli di Abramo Customer». (rrm)

All’Università di Reggio Calabria si parla della donna in un mondo di lavoro in evoluzione

Domani, martedì 12 marzo alle 17.30 presso l’Atelier (Plesso Architettura) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si terrà l’evento dal titolo “She Leads, la figura della donna in un mondo del lavoro in evoluzione” organizzato dall’associazione studentesca Musa con il supporto delle prorettrici, Francesca Fatta, Rossella Marzullo e Mariateresa Russo.

Nel panorama contemporaneo, il ruolo della donna nel mondo del lavoro è un argomento di discussione cruciale e in continua evoluzione. Le donne hanno fatto enormi progressi nel corso degli anni, conquistando posizioni di leadership e contribuendo in maniera significativa a diversi settori professionali.

Purtroppo, ancora oggi si trovano ad affrontare una serie di sfide uniche nel perseguire le proprie ambizioni professionali. Tra queste, spiccano le disparità salariali, la discriminazione di genere, la conciliazione tra lavoro e famiglia e la sottorappresentazione nelle posizioni di leadership.

Nonostante i successi ottenuti, persistono quindi ancora sfide e disparità di genere che influenzano l’esperienza lavorativa femminile. In questo contesto l’evento, interamente gestito dagli studenti, ha come base la creazione di una tavola rotonda, in cui, collegandosi al tema principale della giornata, chiunque intervenga possa raccontare la propria esperienza personale nel mondo del lavoro o di vita, in modo da poter ispirare chiunque sia presente, studenti e non.

Il panel con l’obiettivo di stimolare la coscienza degli studenti dell’Ateneo, sarà supportato dall’esposizione di alcune tavole, le quali accompagneranno i momenti di discussione e saranno fonte di dibattito ed esposizione. Tratteranno la vita di alcune delle donne più importanti del XX secolo, le quali attraverso le loro idee, pensieri ed azioni hanno ispirato ed ispireranno le generazioni future. (rrc)

DONNE AL LAVORO, IN CALABRIA FORTE GAP
CON L’OCCUPAZIONE DEGLI UOMINI: È AL 18%

di ANTONIETTA MARIA STRATI – «La strada verso la parità di genere, specialmente in Calabria, è ancora lunga»: Da queste  parole dell’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, emerge un quadro allarmante dal Rapporto preliminare dell’Osservatorio/Laboratorio Economico-Territoriale delle Politiche del Lavoro, con focus sulla parità di genere nel mercato del lavoro in Calabria.

Un report resosi necessario, considerando che «i recenti dati dell’Istat evidenziano che, sebbene le donne abbiano un livello di istruzione più elevato rispetto agli uomini, la loro partecipazione al mercato del lavoro è inferiore e non viene adeguatamente compensata dal punto di vista economico, né in termini salariali né in termini di riconoscimento professionale», ha spiegato Calabrese nella nota introduttiva.

«I recenti dati dell’Istat evidenziano che, sebbene le donne abbiano un livello di istruzione più elevato rispetto agli uomini – ha continuato Calabrese – la loro partecipazione al mercato del lavoro è inferiore e non viene adeguatamente compensata dal punto di vista economico, né in termini salariali né in termini di riconoscimento professionale».

Nella nostra regione, infatti, «nella dinamica demografica della popolazione per genere ed età – hanno spiegato Roberto Cosentino, direttore generale del Dipartimento Lavoro e Cosimo Cuomo, dirigente dell’Uoa Programmazione e Monitoraggio Fse 21/27 e responsabile dell’Osservatorio Laboratorio Economico Territoriale delle Politiche del Lavoro – la prevalenza della componente femminile rappresenta il 51,0%, con maggiore evidenza nelle età più avanzate per la maggiore longevità femminile. Sempre, la componente femminile calabrese, prevale anche fra le persone con titolo universitario (56,9% dei laureati o con titolo superiore), in particolare per le donne di età compresa tra i 25 e 64 anni, ma anche tra quelle prive di un titolo di studio (60,1%) e in possesso della sola licenza elementare (56,6%), soprattutto nella classe d’età 65 anni e oltre».

«A livello provinciale, i tassi di assenza di istruzione – hanno detto ancora – presentano valori più alti per la componente femminile, mentre i tassi di conseguimento dei titoli di studio più bassi (fino alla licenza media), presentano valori simili tra la popolazione maschile e quella femminile. All’estremo opposto, l’insieme dei titoli accademici è ovunque più elevato per le donne, per le quali si registra il valore massimo a Catanzaro (17,1%) contro il corrispondente 13,7% degli uomini».

Quello che è emerso, dunque, è che in Calabria «permane comunque una situazione piuttosto sfavorevole all’occupazione femminile e allo squilibrio di genere, con valori anche superiori rispetto alla media nazionale. Nel 2021, il gap di genere del tasso di attività, è statisticamente di circa 18 punti (uomini 51,9%, donne 33,9%), la distanza tra il tasso di occupazione delle donne (28,6%) e quello degli uomini (45,6%) di 17 punti e, il tasso di disoccupazione delle donne (15,6%) è più di 3 punti percentuali superiore a quello degli uomini (12,2%)».

Guardando alla nostra regione, in Calabria «la popolazione residente al 2023, in base al genere, risulta essere pari a 1.846.610 unità, di cui 942.391 di sesso femminile e 904.219 maschile, rispettivamente, il 51,03% e il 48,97% sul totale».

Dopo il forte deterioramento registrato durante la fase più acuta della pandemia, anche nella regione Calabria è comunque proseguita la ripresa del mercato del lavoro. Sulla base dei dati Istat, elaborati dall’Osservatorio: Laboratorio Economico Territoriale e Politiche del Lavoro della Regione Calabria, la popolazione attiva femminile (15-64 anni), nel 2022, era pari a 591.269 unità (50,5% sul totale), a fronte di 580.332 unità di sesso maschile (49,5%).

Sempre secondo i dati rilevati dall’ Istat ed elaborati dall’Osservatorio  nel 2022 il numero di occupati nella regione è aumentato dell’1,5% rispetto all’anno precedente; A differenza di quanto rilevato nel 2021, l’incremento, però, è stato inferiore a quello medio registrato nell’intero Mezzogiorno e in Italia (rispettivamente del 2,5 e del 2,4 per cento).

In termini assoluti, comunque, il numero di occupati non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemici (sono stati circa 529.000 nel 2022, contro i quasi 539.000 nel 2019), mentre il tasso di occupazione nella fascia 15-64 anni, è salito al 43,5%, superando sensibilmente il dato del 2019. Su tale aumento, ha inciso la dinamica demografica caratterizzata dalla progressiva riduzione della popolazione in età da lavoro. Il divario negativo nel tasso di occupazione rispetto alla media nazionale, è rimasto comunque ampio (16,7 punti percentuali; era 17,1 nel 2019). Per “genere”, l’incremento dell’occupazione nel 2022, ha riguardato sia gli uomini che le donne mentre il divario di genere nei tassi di occupazione continua a rimanere costante ed elevato (23,5 punti percentuali in Calabria, 18,1 nella media nazionale).

La diminuzione della popolazione residente della Calabria, per l’Osservatorio «è frutto di un saldo naturale negativo (-9.413 unità), al quale si somma un saldo migratorio totale negativo (-6.111 unità), nonostante un saldo censuario positivo (+10.377) e un recupero dei movimenti demografici internazionali nel 2021 rispetto al 2020».

Quello che si registra, dunque, è la conferma di un trend negativo in corso. La mortalità aumenta: il tasso di mortalità passa dall’11,2 per mille del 2020 al 12,2 per mille del 2021, con un picco del 12,5 per mille della provincia di Cosenza. Tra il 2020 e il 2021 il tasso di natalità è leggermente diminuito, da 7,4 a 7,1 per mille. A livello provinciale il tasso resta quasi stabile nella provincia di Catanzaro, diminuisce in tutte le altre, principalmente a Vibo Valentia e Reggio Calabria. I movimenti tra Comuni sono rimasti costanti nel secondo anno pandemico: il tasso migratorio interno è passato dal -4,4 per mille del 2020 al -4,3 per mille del 2021, oscillando tra il -3,2 per mille della provincia di Cosenza e il -6,6 di Crotone.

I movimenti migratori internazionali sono in recupero: il tasso migratorio estero, positivo in tutte le province, aumenta rispetto al 2020 (dal 0,7 al 2,7 per mille), soprattutto nella provincia di Cosenza (da 0,9 nel 2020 a 3,2 per mille nel 2021) e Reggio Calabria (da 0,7 a 3,1). La prevalenza della componente femminile nella struttura per genere si conferma anche nel 2021. Le donne rappresentano il 51,0% del totale e superano gli uomini di 38mila unità. La prevalenza si evidenzia particolarmente nelle età più avanzate per la maggior longevità femminile.

Per quanto riguarda la scolarizzazione e il conseguimento dei titoli, nonostante nella nostra regione ci sia un innalzamento del livello di istruzione, continuano a persistere dei divari tra le province, correlati all’invecchiamento della popolazione e alle caratteristiche del mercato del lavoro. L’incidenza del livello di istruzione terziaria risulta più elevata nei territori con sede di ateneo. Quella più alta si osserva a Catanzaro (15,5 %), Cosenza (15,2%) e Reggio Calabria (15,0).

La componente femminile calabrese prevale fra le persone con titolo universitario (56,9% dei laureati o con titolo superiore), in particolare per le donne di età compresa tra i 25 e 64 anni, ma anche tra quelle prive di un titolo di studio (60,1%) e in possesso della sola licenza elementare (56,6%), soprattutto nella classe d’età 65 anni e oltre. A livello provinciale, i tassi di mancanza di istruzione presentano valori più alti per la componente femminile mentre i tassi di conseguimento dei titoli di studio più bassi (fino alla licenza media) presentano valori simili tra la popolazione maschile e quella femminile. All’estremo opposto, l’insieme dei titoli accademici è ovunque più elevato per le donne, per le quali si registra il valore massimo a Catanzaro (17,1%) contro il corrispondente 13,7% degli uomini.

In Calabria permane una situazione piuttosto sfavorevole all’occupazione femminile e uno squilibrio di genere, con valori superiori rispetto alla media nazionale. Nel 2021, il gap di genere del tasso di attività è di circa 18 punti (uomini 51,9%, donne 33,9%), la distanza tra il tasso di occupazione delle donne (28,6%) e quello degli uomini (45,6%) di 17 punti, il tasso di disoccupazione delle donne (15,6%) è più di 3 punti superiore a quello degli uomini (12,2%). Fra le province, i valori più alti del tasso di occupazione si osservano a Catanzaro (37,4%) e Reggio Calabria (37,1%), quelli più bassi a Crotone (35,3%) e Vibo Valentia (35,8%), mentre gli squilibri di genere più ampi (circa 18 punti) si riscontrano a Catanzaro e Crotone, i più bassi (circa 15 punti) a Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Le incidenze maggiori del tasso di disoccupazione nel 2021 si osservano nelle province di Reggio Calabria, di Cosenza e di Crotone (rispettivamente 14,1%, 13,6% e 13,6%) mentre, all’opposto, Vibo Valentia e Catanzaro presentano i valori più bassi (12,9% e 13,0%). Il divario di genere è più marcato (quasi 4 punti) nei territori cosentino e catanzarese, minore (circa 2 punti) nel vibonese.

Dal punto di vista dello stock occupazionale e degli avviamenti, interrogando i dati del SIL Calabria, si evince una variazione importante nell’anno 2020, da relazionare al divieto di licenziamento in vigore da marzo 2020 come una misura emergenziale per fronteggiare gli effetti della pandemia, livellatasi poi negli anni successivi. Filtrando i dati al solo 2023 si evincono importanti indicazioni, in primis la distribuzione territoriale dei lavoratori proporzionalmente alla popolazione residente e la distribuzione per età e sesso dei lavoratori, che evidenzia una prevalenza maschile nelle fasce più giovanili e fino ai 45 anni. Da notare la prevalenza del genere femminile nel settore delle attività di cura e di assistenza in ambito familiare, nella sanità e assistenza e nell’istruzione (60,1%); anche dall’analisi delle mansioni si deduce una divaricazione di genere per molte delle attività professionali.

La ricerca e le elaborazioni statistiche effettuate – su base Istat – purtroppo delineano, un andamento quasi stabile del fenomeno, pur se con un lievissimo decremento nazionale riferito al 2022; Dato, peraltro confermato anche per le Regioni del Sud del Paese, ma non in Calabria. Laddove, i numeri, fotografano un fenomeno in aumento con un +46 di vittime di sesso femminile. Serve, comunque evidenziare che – in Calabria – i casi di violenza realmente accertata, passano dai 34 registrati del 2020, ai 17 del 2022, con un picco di ben 41 casi nel 2021. A questi, devono, però, aggiungersi, i casi di vittime di stalking e le richieste di aiuto di vittime di violenza, sempre registrate al numero nazionale antiviolenza e stalking (1522).

Quello che emerge, dunque, è come «il mercato del lavoro in Calabria assume aspetti contraddittori rispetto a quanto espresso a livello nazionale a riprova di come la condizione delle donne assuma ulteriori aspetti di problematicità. In Calabria, infatti, non è presente solo più bassa incidenza di donne occupate rispetto a quanto espresso a livello nazionale, ma anche una più ridotta presenza di donne in cerca di occupazione: questo è sicuramente sintomo di un maggiore effetto scoraggiamento tra la popolazione femminile rispetto alle aspettative di accesso alla sfera lavorativa».

Come detto dall’assessore Calabrese, «è innegabile che, ancora oggi, nonostante le numerose politiche intraprese per le pari opportunità, queste, non sembrano aver trovato una compiuta applicazione sociale ed economica, a partire dalla condizione femminile nel mercato del lavoro».

Eppure, «sostenere attivamente le donne nella loro carriera professionale non solo arricchisce le imprese con una maggiore diversità e competenze, ma stimola anche l’innovazione e porta a risultati di qualità superiore», ha detto ancora l’assessore, sembra non essere chiaro che «l’imprenditoria femminile ha un ruolo fondamentale nella costruzione del futuro del Paese, ma anche nella nostra regione che purtroppo continua però ad essere fanalino di coda di tutte le classifiche che raccontano una terra difficile da vivere e da far crescere dove però proprio il valore delle donne rappresenta un punto di forza per superare gli ostacoli atavici che generano ritardi e criticità», come ha detto Giuliana Furrer, presidente del Movimento Donne Imprese di Confartigianato Calabria(ams)

 

A Palazzo Campanella la Fidapa incontra il presidente Mancuso

Si è parlato delle problematiche legate al lavoro femminile e ai diritti nelle donne, nel corso dell’incontro avvenuto, a Palazzo Campanella, tra la Fidapa Distretto Sud-Ovest e il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

Un incontro in cui il presidente Mancuso ha evidenziato come «i progetti e le task force dell’Associazione sono in sintonia con l’impegno della Regione» e che è stato introdotto da Franca Dora Mannarino e Barbara Visco, rispettivamente presidente e vice del Distretto Sud-Ovest dell’associazione.

Presenti, anche, Lucia Brulino (presidente Fidapa Sez. di Botricello), Elena Santilli (referente nazionale task force Agricoltura), Maria Luisa Mascaro (referente distrettuale task force Cultura e Turismo), Stefania Basile (referente Nazionale task force Istruzione e formazione), Anna Pizzimenti (referente Distrettuale task force Parità di genere nel lavoro), Anna Cerrigone (referente sezione di Cosenza), Laura Gualtieri (presidente sezione di Paola) ed Enza Galati (referente sezione di Lamezia Terme).

Tanti i temi affrontati: La bassa percentuale di occupazione femminile in Italia – che la posizionano tra gli ultimi Paesi in Europa –, il divario tra Nord e Sud sempre sull’occupazione femminile, in cui nel primo caso è al 53% contro il 30% nel Mezzogiorno e la bassa natalità.

Quello che è emerso, ascoltando anche le parole del presidente Mancuso, è che «il percorso delle donne per una piena e stabile occupazione, nonostante tra le lavoratici si registrino percentuali di laureate e di altamente qualificate più che doppie rispetto agli uomini, è una vera e propria corsa a ostacoli che deve interessare, prescindendo dalle appartenenze politiche,  tutti indistintamente». (rrc)

 

L’OPINIONE/ Filippo Mancuso: Mancata partecipazione femminile al Lavoro un freno alla crescita economica nel Sud

di FILIPPO MANCUSO – I temi di cui si occupano le ‘task force’ della Fidapa (cultura e turismo, agricoltura, parità di genere nel lavoro, salute, diritti umani e istruzione e formazione) sono in piena sintonia con l’impegno che la Regione sta dispiegando dall’inizio della legislatura. Il Consiglio regionale –  che l’8 marzo del 2022 ha approvato una legge contro la discriminazione sui luoghi di lavoro e istituito un Osservatorio che (di recente) ha siglato con il Direttore dell’ ‘Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali’ un protocollo d’intesa – mette a disposizione le proprie prerogative legislative, per sostenere ogni iniziativa volta ad affermare i diritti della donna.

Concordo con chi sostiene che il lavoro è una delle grandi questioni femminili nel Paese.  Come ha evidenziato l’Istat, l’Italia è uno dei Paesi europei con la più bassa componente femminile nell’occupazione. In totale le donne occupate sono 10 milioni. Negli ultimi 10 anni il numero delle lavoratrici è aumentato di 1 milione e l’incidenza delle donne sugli occupati è salita dal 39,4 al 42,2%. Nonostante i progressi, però, il divario con la media Ue a 27, dove l’incidenza delle donne occupate sul totale dei lavoratori è del 46,3%, rimane ampio.

Inoltre, l’analisi territoriale sul tasso di occupazione femminile rivela un divario netto tra Nord e Sud, specchio di un’Italia divisa in due. Le regioni del Centro e del Nord sono infatti al di sopra del tasso medio italiano di occupazione femminile (53% a gennaio 2023). Rimane grave il fatto che nel Mezzogiorno e nella nostra Calabria, dove il divario di crescita con il resto del Paese è preoccupante, il tasso di occupazione femminile precipita al 30%. Lavora una donna su tre.

L’altro dato a cui prestare attenzione, è che l’Italia, oltre ad essere il Paese europeo con il tasso di occupazione femminile più basso, è anche quello con il più basso tasso di natalità. Superare i divari territoriali e di genere è una delle sfide cruciali della classe politica e delle Istituzioni di ogni livello, che debbono agire con una visione d’insieme e una strategia a medio – lungo termine”.

La mancata partecipazione femminile al lavoro rappresenta uno dei freni alla crescita economica del Paese, ancor di più nell’Italia del Sud. Il percorso delle donne per una piena e stabile occupazione, nonostante tra le lavoratici si registrino percentuali di laureate e di altamente qualificate più che doppie rispetto agli uomini, è una vera e propria corsa a ostacoli che deve interessare, prescindendo dalle appartenenze politiche,  tutti indistintamente. (fc)

[Filippo Mancuso è presidente del Consiglio regionale]