NIENTE CUNEO FISCALE, UNA VERA MAZZATA
PER IL MERIDIONE CHE VUOLE CRESCERE

di PIETRO MASSIMO BUSETTAPochi sono i dati necessari a descrivere il nostro Mezzogiorno, due in particolare: popolazione complessiva e occupati, compresi i sommersi. 

Bene la popolazione è 19.775.832, gli occupati secondo l’Istat 6.306 mila. Partendo da tali dati è necessario un piano di sviluppo sistemico che consenta di arrivare al rapporto funzionale delle realtà a sviluppo compiuto. Se come benchmark prendiamo la Emilia Romagna, che con 4.455.188 abitanti al 31.12.2023 ha 2.055.000 occupati, quindi con un rapporto tra popolazione ed occupati di circa il 45%, il Mezzogiorno, alla fine del suo processo di sviluppo, che in una previsione non particolarmente ottimistica potrebbe avere un percorso di non più di 10 anni, dovrebbe avere nove milioni di occupati, compresi i sommersi. 

Per cui una tabellina di marcia possibile dovrebbe prevedere un incremento medio di un saldo occupazionale, differenza tra assunti e licenziati, di 300.000 occupati ogni anno. Da dove dovrebbero arrivare tali incrementi è presto detto: le gambe sono prevalentemente tre, con il loro indotto: la logistica, il turismo e il manifatturiero. 

Dalla prima branca ci si può aspettare un contributo importante, la portualità del Sud è numericamente ricchissima e, se approfitta del potenziamento di Gioia Tauro e Augusta per le merci e della messa a regime delle decine di porti che sono posti sulle miglia di chilometri della costa meridionale, il risultato quantitativo potrebbe avvicinarsi anche al milione di occupati in più. 

Per avere un ordine di grandezza si pensi che la sola Rotterdam, tra occupati diretti del porto e quelli del retroporto, ha un numero di occupati vicino alle 700.000 unità. 

La seconda branca è quella del turismo. In una ipotesi impegnativa  di un incremento di presenze del 100%, cioè da 80 milioni a 160 milioni, fisiologico per il Sud, considerato che oggi il solo Veneto ne fa altrettanti, avremmo una occupazione nel settore che andrebbe dal 3 per mille al 6 per mille; cioè da 240.000 a 480.000 come massimo. 

Tale massimo si raggiunge quando le realtà sono piccole. Quindi nel caso di incrementi di tal tipo che dovrebbero coinvolgere grandi strutture saremmo più vicini al 3-4 per mille. Ma supponiamo un dato intermedio di 360.000. Considerato che l’agricoltura continuerà a perdere addetti, come è evidenziato da tutti gli studi del settore delle realtà a sviluppo compiuto, il manifatturiero dovrebbe essere, come in tutte le realtà evolute, quello che dovrebbe contribuire maggiormente all’incremento occupazionale. 

Per tale obiettivo non può essere sufficiente la base produttiva esistente,ormai ferma da oltre 10 anni, quindi è necessario che si attraggano investimenti dall’esterno dell’area. È quello che dovrebbe fare la Zona Economica Sud. 

Per attrarre investimenti dall’esterno dell’area, necessari per aumentare l’occupazione del  manifatturiero e del Pil prodotto dalle regioni meridionali, sono necessarie molte condizioni. Le due indispensabili riguardano l’infrastrutturazione, sulla quale c’è un impegno molto rilevante da parte del Governo, che con gli investimenti sulla Napoli-Bari, sull’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria  che si completerà con il ponte sullo stretto e con la Messina – Catania – Palermo e sulla ionica, renderà il Sud attraversabile cosa finora impossibile. 

E poi la lotta alla criminalità organizzata, perché l’imprenditore vuole rischiare il suo capitale, certamente non la vita. Ma poi vi sono anche le condizioni di vantaggio per fare scegliere le nostre aree invece che quelle della Polonia o dell’Ungheria. In tal senso bisogna competere con il costo del lavoro, particolarmente basso in altri Stati dell’Unione e con la tassazione degli utili d’impresa, altrove più contenuti. 

Bene il provvedimento per ridurre il cuneo fiscale tende a proprio a rendere il costo del lavoro più basso. Solo che un approccio populista del Governo Giuseppe Conte lo estese a tutto il sistema imprenditoriale del Sud, con un costo che avevamo previsto non sarebbe stato sopportabile.  

Infatti lo sgravio sul costo del lavoro che vale 3,3 miliardi all’anno e si applica dal 2021 a 3 milioni di lavoratori dipendenti, aiutando  così migliaia di imprese meridionali «termina a giugno». Il ministro per il Sud Raffaele Fitto lo ha detto chiaro ai sindacati che la misura termina. 

L’esecutivo di destra questa volta non ha intenzione di ottenere un’altra proroga dall’Unione europea che, sbagliando, forse l’avrebbe concessa. 

E si, perché tali vantaggi, se concessi a una platea così ampia, finiscono col perdere l’obiettivo per cui erano stati creati. Cioè di rendere le localizzazioni nuove più accattivanti, fungendo invece da intervento a pioggia per tutte le attività, lasciando peraltro sul mercato anche aziende che invece di creare ricchezza la distruggono e che sarebbe bene  siano chiuse. 

Una misura compensativa giustificata dal fatto che produrre al Sud costa di più perché mancano infrastrutture e servizi. La misura nasce nel 2021 e fu finanziata con i fondi europei del React-Eu e poi con i fondi nazionali di sviluppo e coesione. 

Il progetto era che finisse nel 2029 con una diminuzione della misura del 30% dello sgravio quest’anno e successivamente 2026 e 2027 del 20%, e infine del 10% nel 2028 e 2029. Anche questa logica era sbagliata ma ovvia perché rivolgendosi ad una platea così ampia doveva progressivamente ridursi. 

Si spera che adesso si ritorni al ruolo, fondamentale, che doveva avere, cioè di riduzione del costo del lavoro per alcuni anni per i nuovi insediamenti, per esempio per 10 anni, che creano nuova occupazione.

Purtroppo quando si gioca con mance e mancette, riducendo gli strumenti di politica economica, fondamentali per lo sviluppo, a occasioni  per alimentare il consenso, gli apprendisti stregoni ottengono l’effetto scontato, di far impazzire lo strumento non conseguendo gli effetti voluti  o renderlo talmente oneroso da non consentirne la permanenza. Adesso bisognerà rimetterlo con interventi selezionati perché in realtà é fondamentale. (pmb)

[Courtesy Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia]

L’Assessore Calabrese al Job Day for School di Vibo: Il Cpi avrà una nuova sede

«Il Cpi di Vibo, avrà una nuova sede, è un presidio importante per lo sviluppo della città e stiamo pensando, oltre il tavolo regionale, istituito con la legge sul mercato del lavoro, di avviare un tavolo provinciale per essere più vicini ai territori». È quanto ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, partecipando all’evento conclusivo Job day for school. Insieme creiamo il futuro, svoltosi alla Camera di Commercio di Vibo Valentia.

L’evento fa parte del progetto VV – “Valorizzazione e Visibilità delle competenze degli studenti, scuola e lavoro – Nuove generazioni al Centro”, promosso dal  Centro per l’impiego di Vibo diretto dal responsabile Gianluca Contartese con la collaborazione di Sviluppo Lavoro Italia, Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Confindustria, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa CNA, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro, la Fondazione Consulenti per il Lavoro.

«Il nostro compito è quello di dare tutti gli strumenti alle aziende per crescere e avere a disposizione risorse umane formate e qualificate, così non si avranno più alibi e si potrà investire sulle competenze», ha ribadito Calabrese, sottolineando come l’attività, che ha visto il coinvolgimento di alcuni Istituti scolastici del vibonese, in cui gli studenti hanno partecipato ai laboratori previsti dal Programma, hanno effettuato i colloqui di lavoro con le aziende che hanno manifestato i propri fabbisogni professionali coerenti con i loro indirizzi di studio, è «un’azione molto importante per far crescere le aziende e, allo stesso tempo, dare delle concrete opportunità di lavoro ai nostri giovani».

La Regione Calabria ha inteso avviare un’azione pilota relativa ai fabbisogni occupazionali espressi dalle Imprese. Anche con l’avviso Kaire abbiamo messo a disposizione delle imprese risorse per l’incentivo all’assunzione. Dopo un lungo lavoro con il Dipartimento Lavoro (a parlare del Programma Gol è intervenuto anche il Dirigente Cosimo Cuomo), dopo una attenta disamina, con il dossier sul precariato, dopo aver incontrato aziende e sottoposto loro questionari sul fabbisogno aziendale elaborati dall’Osservatorio Economico Territoriale per le Politiche del Lavoro, ora abbiamo un quadro della situazione più chiaro e riscontriamo un feedback positivo e un cambiamento in Calabria che è il risultato dell’agire insieme.

«A proposito – ha continuato Calabrese – grazie al lavoro dei Cpi, con la collaborazione di Sviluppo Lavoro Italia, si sta portando avanti un percorso concreto tra imprese, scuole e territorio. Questo dimostra il lavoro e il nuovo modus operandi dei Cpi e delle politiche attive del lavoro»

«Dobbiamo eliminare il precariato – ha ribadito – e non creare più forme di tirocinio, né nella Pubblica Amministrazione né nelle imprese. Basta pensare che ci troviamo tirocinanti a lungo termine anche nelle scuole e penso sia inaccettabile che un tirocinante, dopo cinque, sei anni, resti precario senza uno sblocco professionale e senza garanzie».

Calabrese, dopo aver incitato i moltissimi giovani presenti a scegliere il loro futuro in base alle proprie attitudini, ha portato l’esempio dell’operazione Cantiere Lavoro Italia con l’investimento del colosso dell’edilizia Webuild che sta permettendo a molti calabresi di formarsi e avere una occupazione.

Esempi virtuosi che si delineano anche grazie a questi progetti con i Cpi che conoscono le reali esigenze del territorio e i profili dei candidati; a tal punto, l’assessore regionale ha lanciato l’ipotesi di un tavolo provinciale che coinvolga i Cpi “«perché è utile confrontarsi anche sui territori con esigenze e proporzioni diverse».

Sul potenziamento delle infrastrutture dei Cpi, Calabrese garantisce anche l’intervento sulla struttura di Vibo Valentia: «come tutte le altre sedi della Calabria – ha concluso – che per noi rappresentano un presidio importante per il mercato del lavoro, anche Vibo avrà una nuova sede. Abbiamo raggiunto l’accordo nelle scorse settimane e il Cpi potrà operare in locali adeguati e dignitosi». (rvv)

 

È online il nuovo portale sul Sistema Informativo sul Lavoro

È online il nuovo portale sul Sistema Informativo sul Lavoro, realizzato dal Dipartimento lavoro per diffondere l’informazione e la conoscenza dei programmi sulle politiche attive e sulle attività dei Centri per l’Impiego, al fine di incrementare e semplificare l’accesso ai servizi erogati e soddisfare concretamente le esigenze delle diverse tipologie di utenti.

Il portale, presentato al Tavolo regionale per i servizi e le politiche del Lavoro, «è uno strumento – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese – che avvicinerà concretamente di più i cittadini e le realtà che si occupano del mercato del lavoro».

Presenti alla presentazione i componenti del Tavolo di Inps, Inail, Sviluppo lavoro Italia, Camera di commercio, Ufficio scolastico regionale, Consulta dei Consigli provinciali dei consulenti del lavoro, Ufficio di Parità Regione Calabria, associazioni di categoria e sindacati.

«Grazie anche all’impegno dei dipendenti, e alle competenze delle nuove risorse assunte con il piano di potenziamento dei Centri per l’impiego – ha proseguito – che hanno saputo ascoltare le reali esigenze degli utenti e delle aziende, avremo in rete un unico portale completo con tutti i servizi. Abbiamo deciso di presentarlo proprio al Tavolo del lavoro, con i partner di associazioni di categoria e sindacati, perché insieme a loro avremo modo di scambiare proposte, richieste e migliorare qualitativamente il servizio. Il nuovo portale si aggiunge ad altri progetti in essere, quali la figura del job account e lo sportello virtuale che presto avvieremo nei Cpi».

Il nuovo portale restituirà un unico punto di accesso ai servizi che offre il Dipartimento e i Centri per l’impiego. All’interno ci sono varie sezioni, la centralità sarà rivolta ai cittadini che interagiscono con la piattaforma e anche alle imprese. Per ognuna dei due profili ci sono percorsi diversi per accedere ai servizi e avere tutte le informazioni.

“Il lavoro in un click” perché, effettivamente, la piattaforma permetterà di accedere a nuove applicazioni e servizi, dall’orientamento alle candidature sul mercato del lavoro, alle offerte di lavoro e tutte le nuove misure attive. Sarà uno strumento utile per i cittadini ma anche per le aziende, gli Enti pubblici, le agenzie per il lavoro ed Enti accrediti che permetterà loro di avere tutte le informazioni sul mercato del lavoro e interagire tra loro. (rcz)

Al via la Scuola di formazione e assunzione di Webuild

È con l’inizio dei primi due corsi per operatori di cantiere che è partita in Calabria la Scuola di formazione e assunzione di Webuild, realizzata  in collaborazione con la Regione.

Sono, infatti, circa 45 le persone che in Cittadella regionale hanno iniziato un nuovo percorso formativo nell’ambito del  programma Cantiere Lavoro Italia, che si aggiungeranno alle 1.200 persone già all’opera nella Regione tra  diretti e di terzi. Il Gruppo è infatti al lavoro nel cantiere del Terzo Megalotto della Strata Statale 106 Jonica,  un’opera strategica che contribuirà a collegare i litorali jonici di Calabria, Basilicata e Puglia chiudendo l’anello  tra gli assi autostradali A14 e A2. 

Cantiere Lavoro Italia si articola in tre tipi di scuole: la Scuola del Territorio, in collaborazione con le  Agenzie per il Lavoro, per attrarre risorse verso il settore ed erogare una formazione di base; la Scuola di  Mestieri, per fornire competenze tecniche specialistiche alla manodopera; la Scuola delle Professioni, per  garantire competenze più avanzate alle risorse impiegatizie nel cantiere. Le scuole sono rivolte a target  differenziati, da giovani a non occupati. Con questo programma il Gruppo punta a formare e assumere diverse  figure professionali, sia operai specializzati (tra cui escavatoristi, elettrici, impiantisti, e non solo), sia figure di  staff (tra cui buyer, contabili lavori, ingegneri Tbm). 

Nel Sud dell’Italia, isole comprese, Webuild sta realizzando 19 progetti che contribuiranno a dotare il  Mezzogiorno di opere moderne e sostenibili e che, già oggi, occupano 5.450 persone, tra personale diretto e  di terzi e vedono coinvolti una filiera di 4.300 società da inizio lavori.

Le attività formative in Calabria proseguiranno anche nei mesi di maggio e giugno con l’inizio di nuovi corsi  pre-assuntivi, sempre presso la sede della Regione. La nuova Scuola di formazione e assunzione di Webuild è  stata presentata questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente  della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, Pietro Salini, amministratore delegato del Gruppo Webuild,  l’assessore al Lavoro e alla formazione professionale, Giovanni Calabrese, e il presidente del Consorzio Eurolink, Gianni De Gennaro.  

«Sono davvero molto contento – ha dichiarato il presidente Occhiuto – perché dopo solo qualche settimana  da quando ne abbiamo parlato in Calabria con l’amministratore delegato Pietro Salini, oggi, grazie all’impegno  di Webuild e della Regione, siamo qui a dare il benvenuto a 45 dei nostri ragazzi, di cui l’80% di loro troverà  lavoro in Webuild, che è una delle imprese più importanti al mondo. Per noi è molto importante offrire il  nostro contributo e il nostro supporto ad un’azienda come Webuild che darà a questi giovani la possibilità di  lavorare vicino casa ma, soprattutto, darà loro l’opportunità di contribuire alla costruzione delle infrastrutture della loro regione».

«In molti potranno scegliere anche di andare all’estero – ha proseguito – perché questa è un’azienda che dà  grandi possibilità di carriera, ed è nostro dovere dare a questi giovani la possibilità di entrare in contatto con  questa importante realtà. Ci saranno altre iniziative del genere – ha proseguito Occhiuto – perché il programma  che la Regione, sotto la guida dell’assessore al lavoro Calabrese e in collaborazione con Webuild, ha preparato  prevede altre due occasioni di selezione di personale».

«A me piacerebbe che Webuild si impegnasse a formare – ha detto ancora – non solo quelli che dovranno lavorare all’interno di questa importante azienda, ma anche tanti altri ragazzi  calabresi da impiegare nella costruzione di altre infrastrutture importanti che stanno cominciando a partire in  Calabria come, ad esempio, gli ospedali e le opere di elettrificazione della strada ferrata. Noi, rispetto alle altre  Regioni del Sud, siamo riusciti a profilare tutti i disoccupati calabresi attraverso il programma Gol, realizzando  una banca dati che fornisce alle aziende interessate la possibilità di conoscere quali sono le competenze di  tutti i disoccupati della Calabria».

«Ecco – ha infine sottolineato – è questo un modo di  approcciare i temi delle politiche attive del lavoro. Per tutto questo sono molto contento che oggi il lavoro  messo in campo in questi mesi stia dando i primi frutti».  

«Dobbiamo dare un futuro ai nostri giovani – ha spiegato Salini – ed è questo che ci ha spinto a lanciare  “Cantiere Lavoro Italia”. Il Gruppo ha già assunto le prime 2.000 persone anche provenienti dai percorsi  formativi di Webuild, di cui oltre la metà al Sud, e nei prossimi due anni prevediamo di raggiungere in totale  8.000 assunti nel Mezzogiorno, in gran parte in Calabria e Sicilia».

«La Calabria è stata tra le prime regioni in cui il Gruppo Webuild ha attivato il percorso di formazione – ha sottolineato – per reclutare manodopera specializzata e l’avvio oggi  dei corsi è solo il primo passo operativo del nostro ambizioso programma di formazione e assunzione di giovani  e disoccupati. Il comparto infrastrutturale in Italia, dopo anni di stagnazione, sta vivendo una nuova fase  espansiva grazie anche agli investimenti del Pnrr. Agendo in sinergia con le istituzioni, proprio come stiamo  facendo qui in Calabria, possiamo creare occupazione qualificata finalizzata alla realizzazione delle opere in  corso e per far fronte al fabbisogno anche futuro legato allo sviluppo infrastrutturale che questo Paese vuole  intraprendere».  

«In pochi giorni – ha dichiarato l’assessore Calabrese – grazie all’impegno e alla professionalità dei funzionari del  Dipartimento regionale al lavoro e dei Centri per l’impiego che operano in Calabria, ai quali rivolgo pubblico  apprezzamento e ringraziamento per l’importante lavoro che quotidianamente viene svolto, abbiamo messo  a disposizione del gruppo Webuild 300 aspiranti lavoratori, già profilati attraverso il programma di  orientamento e formazione Gol. Avete avuto modo di toccare con mano nel Recruting day della settimana  scorsa la serietà e professionalità del gruppo Webuild, con il quale abbiamo condiviso una strategia finalizzata  a formare ed avviare al lavoro tanti calabresi, considerando anche il mega cantiere del Ponte sullo Stretto che  aprirà nuovi scenari e ulteriori opportunità occupazionali».

«Inizia, quindi – ha aggiunto – oggi nella Cittadella il percorso di  formazione finanziato dal Forma.Temp, il fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in  somministrazione. Fondo costituito dalle Associazioni di rappresentanza delle Agenzie per il lavoro, Assolavoro  e Assosomm. Con Assolavoro andremo a firmare un importante protocollo il prossimo 23 di aprile con  l’obiettivo di avviare una sinergia finalizzata sempre a creare nuove opportunità occupazionali».

«L’obiettivo del  Governo regionale – ha concluso l’assessore Calabrese – è quello di sostenere percorsi formativi di qualità e  incentivare le aziende serie che vogliono dare un lavoro vero e concreto ai calabresi, o ai migranti che vivono  in Calabria, con l’obiettivo di arginare il fenomeno negativo di fuga dalla Calabria, che vede ogni anno circa  8mila calabresi portare la propria residenza in altre regioni ed anche all’estero».  

 Webuild prevede di assumere 10mila persone entro il 2026, oltre 80% nel Sud Italia. Il Gruppo ha assunto  le prime 2.000 persone anche provenienti dai percorsi formativi di Webuild, di cui oltre la metà al Sud. In  Calabria da novembre 2023 ad oggi sono state raggiunte complessivamente quasi 280 persone, e sono stati  circa 40 gli assunti nella regione.  

I due corsi nuovi corsi professionalizzanti in partenza oggi, finalizzati ad assunzione in Webuild, mirano alla  formazione dei partecipanti per le mansioni di operatore multifunzione TBM (scavo meccanizzato), aiutante  elettricista TBM (scavo meccanizzato), aiutante elettricista (scavo tradizionale), aiutante escavatorista (scavo  tradizionale), aiutante lancista (scavo tradizionale).  

Il programma “Cantiere Lavoro Italia”, avviato a novembre da Webuild in Italia e attivo in particolare nel  Sud, offre formazione specialistica e occupazione ai giovani talenti e a coloro che si trovano attualmente in  stato di disoccupazione. Alle persone selezionate per il programma, il Gruppo offre formazione di base e  assunzione, formazione per specializzarsi, con contratto già dalla fase di formazione, vitto e alloggio gratuiti  nella fase di specializzazione, attestazione delle competenze acquisite.  (rcz) 

Lunedì Occhiuto e Calabrese incontrano i primi corsisti della scuola di formazione Webuild

Lunedì 8 aprile, in Cittadella regionale, alle 15, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, l’amministratore delegato del Gruppo Webuild, Pietro Salini, e l’assessore al Lavoro e alla formazione professionale, Giovanni Calabrese, saluteranno i primi 40 corsisti della Scuola di formazione Welbuild.

L’iniziativa, a cura del Dipartimento regionale al Lavoro, è frutto del Protocollo d’Intesa, sottoscritto tra il presidente Occhiuto e l’ad Salini, per promuovere l’attivazione di percorsi di formazione professionale e l’avviamento al lavoro in Calabria di personale specializzato nelle costruzioni di grande infrastrutture. Lo scorso 27 marzo, infatti, sono stati selezionati tra 300 candidati i primi “studenti” dei percorsi di formazione professionale per operatori, tecnici e professionisti, da inserire nel settore della costruzione di grandi infrastrutture con il programma “Cantiere Lavoro Italia”.

Il percorso preparerà a ricoprire le mansioni di operatore multifunzione Tbm (scavo meccanizzato), aiutante elettricista Tbm (scavo meccanizzato), aiutante elettricista (scavo tradizionale), aiutante escavatorista (scavo tradizionale), aiutante lancista (scavo tradizionale). Circa l’80% dei partecipanti al corso avrà la possibilità di essere assunto e iniziare la propria esperienza lavorativa presso i cantieri Webuild.

A seguire, alle ore 15.30, il presidente Occhiuto, l’ad Salini e l’assessore Calabrese, terranno una conferenza stampa al dodicesimo piano della Cittadella per illustrare l’iniziativa. (rcz)

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Apertura cantieri del Ponte avrà impatto positivo su economia e occupazione

di GIACOMO SACCOMANNO – I lavori per il Ponte sullo Stretto partiranno tra pochi mesi nell’estate 2024, portando con sé decine di migliaia di posti di lavoro e un impatto significativo sul Pil nazionale. Secondo le ultime dichiarazioni del governo e del Direttore tecnico della società Stretto di Messina, Valerio Mele, non ci sono ritardi previsti sulla tabella di marcia e i cantieri inizieranno come programmato. Questa notizia positiva è stata confermata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale ha sottolineato che l’apertura dei cantieri porterà a un’impennata del Pil nazionale e alla creazione di 37mila nuovi posti di lavoro.

Secondo le stime, l’indotto positivo generato dalla costruzione del Ponte sullo Stretto ammonta a circa 23 miliardi di euro, con significativi benefici economici e occupazionali. L’opera è stata descritta come sicura e adeguata, con la garanzia che eventuali nuove tecnologie o materiali saranno prontamente adottati, mantenendo un’attenzione particolare all’ambiente.

Il ministro Salvini ha sottolineato che l’impatto positivo sull’economia sarà notevole, con 23 miliardi di contributo al Pil e 37.000 posti di lavoro a tempo pieno. Inoltre, altre regioni, oltre a Sicilia e Calabria, beneficeranno dell’opera, tra cui Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto. Si prevede che la costruzione del Ponte sullo Stretto porterà a uno sviluppo economico diffuso in tutto il Paese, rappresentando una risposta positiva alle critiche dei detrattori.

Durante gli otto anni previsti per la costruzione, si prevede un aumento significativo degli occupati stabili, un aumento del Pil nazionale e un incremento del gettito fiscale per lo Stato. L’analisi costi-benefici mostra che vi saranno notevoli contributi ai redditi delle famiglie, redditi da capitale, redditi da lavoro e imposte indirette.

Questa opera non rappresenta solo un grande progetto a livello locale, ma un’importante iniziativa nazionale e internazionale. Le varie regioni beneficeranno dell’indotto e dell’indiretto generati dalla costruzione, con la Lombardia in testa per il contributo più elevato, seguita da Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto e Calabria.

La costruzione del Ponte sullo Stretto si presenta come un’opportunità per lo sviluppo economico e per la creazione di nuovi posti di lavoro su vasta scala, contribuendo in modo significativo alla crescita del Paese e alla prosperità delle regioni coinvolte. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]

L’OPINIONE / Gianmichele Bosco: Situazione dei lavoratori Abramo CC emergenza che non può essere trascurata

di GIANMICHELE BOSCO – La situazione attuale dei lavoratori della Abramo Customer Care è un’emergenza che non può essere trascurata. La crisi che colpisce oltre mille lavoratori e le loro famiglie in termini di incertezza economica e preoccupazione per il futuro richiede una risposta immediata che preoccupa seriamente.

Esprimo la mia solidarietà a tutte le lavoratrici e i lavori coinvolti nella vicenda, riconoscendo il loro diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Per questo motivo, mi unisco alla battaglia dei dipendenti che domani mattina saranno in piazza dalle ore 10:30 davanti alla Prefettura di Catanzaro.

Questa manifestazione di solidarietà è cruciale per evidenziare l’importanza della questione e per spingere verso soluzioni rapide ed efficaci che rispettino i diritti dei lavoratori: la dignità del lavoro e il diritto a condizioni eque sono imprescindibili. La situazione attuale, con stipendi che faticano ad arrivare e la cassa integrazione in ritardo, mette a dura prova la resistenza di chi, ogni giorno, lotta non solo per mantenere il proprio posto di lavoro, ma per garantire un futuro ai propri cari. (gb)

[Gianmichele Bosco è presidente del Consiglio comunale di Catanzaro]

L’assessore Calabrese: Il 18 marzo l’apertura dello Sportello Kaire

«Ritorna l’Avviso Kaire per la seconda annualità con gli incentivi all’occupazione alle imprese che operano nella filiera turistica». È quanto ha annunciato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, spiegando come l’apertura dello sportello, in programma lunedì 18, «permetterà alle imprese operanti nella filiera turistica di fare domande per gli incentivi all’occupazione di lavoratori disoccupati svantaggiati, molto svantaggiati e lavoratori con disabilità. La dotazione finanziaria disponibile alla data di apertura del secondo sportello è di 6.525.847 di euro, che saranno incrementate in base alle richieste che perverranno».

L’assessore, assieme alla Giunta e al Dipartimento lavoro hanno inteso, attraverso l’erogazione di incentivi per l’occupazione alle imprese che operano nella filiera turistica e che risentono maggiormente della stagionalità, «dare l’impulso al comparto turistico, ritenendolo un settore strategico con alto potenziale per il rilancio dell’economia e dell’occupazione».

«Auspichiamo – ha aggiunto Calabrese – che questa seconda chiamata, che vede l’avviso rivisto di alcuni accorgimenti, anche grazie al confronto con le associazioni di categoria, possa essere più partecipata e possa davvero contribuire ad incrementare l’occupazione del settore turistico. È un comparto molto importante e propulsore dell’economia della Calabria, per cui le imprese oggi hanno la possibilità di ricevere un incentivo interessante acquisendo personale, potenziando i servizi ed incrementando l’occupazione, affinché non si debba assistere all’esodo di lavoratori in altre località turistiche».

«Con questo avviso – ha proseguito – avviato lo scorso anno, abbiamo esplicitato il nostro intento a far scomparire il lavoro sommerso, e dire basta ai lavoratori sottopagati. Se parliamo di turismo, non possiamo sottovalutare questo aspetto cruciale dell’occupazione e della formazione di profili qualificati. Solo così le imprese potranno crescere e, insieme a loro, potrà crescere tutta la regione».

«La Regione Calabria, con il presidente Roberto Occhiuto e la sua Giunta, ci credono molto e le risorse messe a disposizione – ha rimarcato l’assessore Calabrese – sono la prova dell’interesse a costruire un percorso virtuoso, rispondendo al fabbisogno delle imprese turistiche. Tocca adesso alle aziende, che più volte hanno manifestato la carenza di personale, mettersi a lavoro partecipando all’avviso. Noi proseguiamo verso questa direzione».

«In tal senso – ha aggiunto – ricordo anche l’azione pilota del più ampio progetto “IncontriamoCI” elaborata dal Dipartimento, guidato dal dirigente generale Roberto Cosentino. L’obiettivo è di arrivare a registrare le esigenze occupazionali espresse dalle imprese del settore sostenendo, con azioni specifiche, la facilitazione del matching tra la domanda e l’offerta di lavoro».

Nello specifico il bando Pp Calabria Fesr Fse Plus 2021/2027 vede la concessione dell’incentivo occupazionale con contratti di assunzione stipulati sia a tempo determinato con una durata non inferiore a tre mesi che a tempo indeterminato, in coerenza con il Ccnl di riferimento applicabile al fine di contrastare da un lato il lavoro nero e dall’altro incentivare l’applicazione di remunerazioni adeguate, nonché prolungare la durata media dei contratti.

I destinatari saranno i lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e lavoratori con disabilità. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10:00 del giorno 18 marzo 2024 e fino ad esaurimento delle risorse; dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, per il tramite della piattaforma web di Fincalabra S.p.A. (https://bandifincalabra.it/), società in house della Regione Calabria. (rcz)

Vertenza Abramo Customer, Nesci (Fdi) annuncia un tavolo ministeriale per il 26 marzo

Il 26 marzo a Roma si discuterà del futuro dei lavoratori di Abramo Customer e di altri lavoratori nelle loro condizioni. Ad annunciarlo l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Denis Nesci.

Spiega Nesci: «Il ministero delle Imprese e del made in Italy per il 26 marzo prossimo ha convocato un tavolo ministeriale con Tim, le rappresentanze sindacali e i call center in outsourcing, che sarà presieduto dai ministri Adolfo Urso e Marina Calderone, e coinvolgerà oltre la Calabria, anche le regioni Sicilia, Basilicata, Lazio, Sardegna e Toscana».

Si tratta di una «Prima importante risposta a crisi occupazionale per migliaia di lavoratori – dice Nesci – Grazie ai ministri Urso e Calderone, ai parlamentari, agli assessori e ai consiglieri regionali calabresi di Fratelli d’Italia, che hanno tenuto alta l’attenzione su una vertenza che investe lavoratori del comparto dei call center, tra cui quelli di Abramo Customer». (rrm)

All’Università di Reggio Calabria si parla della donna in un mondo di lavoro in evoluzione

Domani, martedì 12 marzo alle 17.30 presso l’Atelier (Plesso Architettura) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si terrà l’evento dal titolo “She Leads, la figura della donna in un mondo del lavoro in evoluzione” organizzato dall’associazione studentesca Musa con il supporto delle prorettrici, Francesca Fatta, Rossella Marzullo e Mariateresa Russo.

Nel panorama contemporaneo, il ruolo della donna nel mondo del lavoro è un argomento di discussione cruciale e in continua evoluzione. Le donne hanno fatto enormi progressi nel corso degli anni, conquistando posizioni di leadership e contribuendo in maniera significativa a diversi settori professionali.

Purtroppo, ancora oggi si trovano ad affrontare una serie di sfide uniche nel perseguire le proprie ambizioni professionali. Tra queste, spiccano le disparità salariali, la discriminazione di genere, la conciliazione tra lavoro e famiglia e la sottorappresentazione nelle posizioni di leadership.

Nonostante i successi ottenuti, persistono quindi ancora sfide e disparità di genere che influenzano l’esperienza lavorativa femminile. In questo contesto l’evento, interamente gestito dagli studenti, ha come base la creazione di una tavola rotonda, in cui, collegandosi al tema principale della giornata, chiunque intervenga possa raccontare la propria esperienza personale nel mondo del lavoro o di vita, in modo da poter ispirare chiunque sia presente, studenti e non.

Il panel con l’obiettivo di stimolare la coscienza degli studenti dell’Ateneo, sarà supportato dall’esposizione di alcune tavole, le quali accompagneranno i momenti di discussione e saranno fonte di dibattito ed esposizione. Tratteranno la vita di alcune delle donne più importanti del XX secolo, le quali attraverso le loro idee, pensieri ed azioni hanno ispirato ed ispireranno le generazioni future. (rrc)