REGGIO – Al via la rassegna estiva “Fatti, persone e personaggi” de Le Muse

Si intitola Fatti, persone e personaggi l’ampia rassegna organizzata dall’Associazione Culturale Le Muse di Reggio Calabria, che prenderà il via domani, al Castello di Federico II di Melfi, nell’ambito di uno scambio culturale con la Pro Loco di Melfi guidata dal suo presidente dott. Tommaso Bufano.

L’importanza dell’incontro presso tale realtà rientra per il presidente dell’Associazione, Giuseppe Livoti, nell’ambito della riscoperta delle dimore storiche, cosa che perseguiamo da anni anche con la sezione guidata dalla prof.ssa Marinella Malgeri e non a caso è stato scelto il Castello di Federico II poiché nel castello di Melfi furono organizzati vari Sinodi: il papa Alessandro II dal primo agosto 1067 presiedette il concilio di Melfi II.

«Questa nuova veste estiva – ha commentato Giuseppe Livoti in qualità di presidente  – ha come sottotitolo “Fatti, persone, storie e personaggi” perché durante i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre si alterneranno eventi che riguardano proprio situazioni storiche o figure importanti del panorama nazionale, regionale ed inter regionale. Non potevamo dunque non creare una serie di eventi di altissimo livello che vedranno finalmente in presenza anche la consegna dello storico Premio Muse versione 2022 e che concluderà le attività del biennio 2020/2022 poiché a settembre si provvederà al rinnovo del direttivo».

Tante collaborazioni anche con pro loco, sodalizi siciliani,  calabresi, pugliesi e lucani, poiché saremo presenti in varie città con importanti inaugurazioni, momenti di arte e di letteratura e tra le altre cose l’animazione culturale per la Notte Bianca nel comune di Aci S. Antonio nell’ambito del progetto di collaborazione de “Le Muse nella terra delle Aci” guidato dall’importante artista siciliana del carretto Maria Pia Cristaldi

È tutto pronto al Cortile delle Muse di via San Giuseppe per l’inaugurazione della programmazione in sede che domenica 3 luglio alle ore 20,30 riaccende i riflettori sui noti appuntamenti che daranno vita a delle vere e proprie domeniche interessanti ed inedite così come avviene da 22 anni.

I Notturni delle Muse di un tempo, così, inziano ad avere una vera e propria mutazione genetica dichiara la vice presidente Orsola Latella, la quale evidenzia come questa offerta denominata lo scorso anno “Appelli culturali nelle sere d’estate” ora divengono Fatti, persone, storie e personaggi sotto il cielo d’estate.

Tre Notturni il 3, il 10 ed il 17 luglio porteranno a Reggio nomi importanti del mondo scientifico, dello spettacolo ed istituzionali per delle grandi serate a tema. (rrc)

Giro d’Italia, a Messina l’evento “Make Sport not war” con la direzione artistica di Peppe Livoti

Giuseppe Livoti, presidente de Le Muse, è il direttore artistico, insieme a Marisa Arena, della mostra Make Sport not War, inaugurata a Palazzo Zanca di Messina, organizzata dall’Associazione Le Muse di Reggio e l’Associazione Impronte di Messina.

Si tratta di un evento unico e proiettato nel panorama degli eventi sportivi nazionali, che vede unita l’area metropolitana dello Stretto e che ha visto la partecipazione di 40 artisti dove si è simbolicamente ribadito un nuovo modo di dire mutuato dal “fate l’amore non fate la guerra”, divenuto “fate sport non fate la guerra”. Questa installazione, poi, sarà trasferita a Reggio per un nuovo evento.

Una inaugurazione che ha visto la partecipazione di tantissima gente e simpatizzante dello sport che ha esaltato i  valori della competizione e del senso di fare squadra e gruppo, evidenziando anche che occorre parlare e confrontarsi sulle tematiche del tempo attuale. Ed in concomitanza del Giro d’Italia 2022, che partito da Budapest, arriva in Sicilia per risalire per la Penisola, Palazzo Zanca sede del Municipio siciliano ospiterà fino all’undici maggio una installazione insieme alla mostra fotografica dedicata al simbolo assoluto del ciclismo messinese, siciliano ed italiano Vincenzo Nibali.

I direttori artistici di tale vento sono stati Marisa Arena e Giuseppe Livoti, i quali hanno voluto fare realizzare in una ideale tastiera, un deskstop di icone o formelle 30×30, un messaggio in cui il movimento è parte comunicativa ed essenziale. Livoti in qualità di critico d’arte ha ribadito come tale esperimento è “opera condivisa” in tempi in cui l’arte vive un minimalismo storico e provocatorio e l’eco lontano del futurismo esalta ancora con artisti contemporanei, linee che si dipanano in elementi sintetici ed essenziali come una bici o ancora il senso della condivisione quale lo storico passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali.

Un’installazione che nasce nel momento della composizione e finirà nel momento della scomposizione di un cruciverba figurato, tra lettere che creano parole e atmosfere che identificano pace, serenità ed il potere sano della competizione sportiva. Il colore identificativo che primeggia chiaramente è il Rosa, simbolo di una delle più importanti corse a tappe creato da Armando Cougnet – storico direttore della Gazzetta dello Sport – nel 1931. Durante la serata di inaugurazione, Francesco Giorgio responsabile del Comitato Tecnico si è soffermato su questo evento come momento collaterale, proprio perchè con l’allestimento della mostra si è voluto fare coniugare sport ed arte, rendendo omaggio ad una manifestazione trasmessa in quasi 200 televisioni al mondo. Abbiamo lavorato al meglio per avvicinare le città metropolitane di Rc e Messina per lasciare una traccia sui giovani del luogo  e sul mondo del ciclismo.

Lollo La Rosa, manager team Nibali, soddisfatto delle celebrazioni intorno al giro che vedono gli scatti d’autore di Filippo Mazzullo sul famoso ciclista Vincenzo Nibali soprannominato “lo squalo dello Stretto” si è soffermato su come si può fare cultura seguendo un doppio binario, un  viatico – sano – per attività che i giovani dell’area metropolitana devono conoscere e promuovere.

Questi i 40 artisti che sono stati fondamentali per realizzare l’opera: Morena Aquila, Antonello Arena, Alberto Avila, Cristina Benedetto, Emanuele Bernava, Elvira Bordonaro, Carmen Crisafulli, Veronica Diquattro, Pippo Galipò, Maurizio Gemelli, Giuseppe Geraci, Hugo, Sonia Impalà, Alessandra Lanese, Adele Leanza, Natalia Lisitano, Sabrina Lo Piano, Manuela Lugarà, Davide Lupica, Pippo Maggio, Santina Milardi, Monica Miraglia, Dania Modello, Lidia Muscolino, Nansicily, Antonio Nicolò, Marco Pavone, Re, Carmen Restifo, Rosa Rigano, Angelo Savasta, Marisa Scicchitano, Giovanna Sanò, Wilma Salzillo, Piero Serboli, Gianfranco Sessa, Nino Siragusa, Mimma Oteri, Taimo, Gaetano Villegiante. (rrc)

 

REGGIO – Con Le Muse la manifestazione “De Rerum natura”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 18, nella sede dell’Associazione Le Muse, la conversazione De Rerum natura, con Antonino Sgrò, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, Giuseppe Squillaci, presidente del Consorzio Motta San Giovanni e Santo Legato, segretario Consorzio Motta San Giovanni.

Una conversazione, dunque, che racconterà «il territorio, le criticità, ma anche l’esperienze felici che caratterizzano la nostra Calabria».

«Un racconto ormai che da più di mese– ha dichiarato il presidente Muse, Giuseppe Livoti – sta interessando soci e simpatizzanti poiché ogni evento è dedicato a tematiche collegate all’attualità e a tutto ciò che ci circonda, proprio per riflettere ad alta voce e magari confrontarsi con chi ha ruoli importanti nel tessuto amministrativo o sociale».

Si parlerà così di – natura –, proprio quella natura che ci accoglie, mentre noi uomini, siamo alla continua ricerca della sua compenetrazione, idillio impossibile da raggiungere e non resta che godere della piena contemplazione delle leggi naturali.

Il presidente Sgrò parlerà sul ruolo che identifica gli “agronomi”, figure professionali multidisciplinari che possono occuparsi delle produzioni vegetali, della loro difesa, delle risorse naturali impiegate in agricoltura, della gestione di allevamenti, del miglioramento genetico agricolo, della valorizzazione dei prodotti agricoli, di problemi costruttivi e dei “forestali” importanti per   controllare o ridurre il rischio di erosione del suolo, frane e valanghe.

Le foreste hanno, quindi, un ruolo fondamentale nella protezione delle case e delle comunità (FAO) di animali e persone, e aiutano a mantenere le condizioni necessarie per la produzione agricola. Nella conversazione non mancheranno riferimenti al verde nella città di Reggio Calabria ed al suo relativo mantenimento. Altra parte dell’incontro sarà dedicata alla presentazione del “Consorzio Motta San Giovanni”, costituito nel 2003 da alcune delle aziende più qualificate del settore agro-alimentare della provincia reggina.

Le imprese che vi partecipano forniscono prodotti di alta qualità che nascono da una scrupolosa selezione della materia prima, per poi essere trasformati in modo artigianale e secondo la tradizione, prestando particolare attenzione al loro legame con il territorio, all’artigianalità della produzione e alla loro bontà.

Questa esperienza verrà raccontata dal presidente Giuseppe Squillaci e dal segretario Santo Legato. Il Laboratorio di Lettura Interpretativa con Clara Condello, Antonella Mariani ed Adele Leanza creeranno un momento suggestivo su brani della tradizione letteraria calabrese in cui emerge il rapporto identitario uomo – natura. (rrc)

REGGIO – Alle Muse il dibattito su una “Primavera” di crisi sociale ed economica

Un importante dibattito si è svolto a Reggio Calabria, nella sede de Le Muse, su una “Primavera” di crisi sociale ed economica.

«Nessuna indifferenza verso ciò che ci circonda– ha dichiarato in apertura di manifestazione il presidente Muse, Giuseppe Livoti – tutto quello che accade, dice, dovrebbe sollecitare il mondo culturale, quelle isole del pensiero, che dovrebbero confrontarsi con le risorse della società calabrese e reggina in particolare». 

La primavera è  arrivata con un “giorno di anticipo” rispetto alla data tradizionale, ed il 2007 è stato l’ultimo anno in cui abbiamo celebrato l’inizio della bella stagione il 21 marzo e ciò è dovuto sia all’inclinazione della Terra rispetto al proprio asse che al calendario gregoriano. Al termine “primavera” si associano altri concetti, collegati alla rinascita, allo splendore, con un’accezione positiva. La primavera di una persona è solitamente intesa come il periodo della prima gioventù (“la primavera della vita”) e si può vivere una primavera a qualsiasi età ed ecco perché si dice “vivere una seconda primavera”. Stessa cosa vale per il risveglio dei popoli, o una ribellione dopo un periodo di repressione e perdita delle libertà (“la primavera dei popoli” o “la primavera di Praga” ed ancora, “le primavere arabe”).

E con queste premesse è intervenuta Stefania Isola – specialista in Allergologia e Immunologia clinica al Policlinico di Messina, la quale si è soffermata sulle allergie come identificazione di soggetti che soffrono di diverse patologie tra cui quelle più diffuse alle vie aeree superiori ed inferiori. Patologie per la nota professionista, che si acuiscono per via respiratoria come bronchiti, sinusiti che presentano labilità dell’apparato respiratorio a causa di patologie trascurate.

La dottoressa Isola si è soffermata sul no all’autodiagnosi ed ai test effettuati direttamente presso i centri laboratoristici senza prescrizione medica. Se si sospetta una reazione indesiderata a seguito dell’ingestione di uno o più alimenti è necessario rivolgersi al proprio medico, che valuterà l’invio allo specialista medico competente. Lo specialista è in grado di valutare quali indagini prescrivere per formulare la diagnosi più corretta.

La psicologa Luisa Foletti ha ribadito il concetto dell’attesa di una “nuova primavera” poiché viviamo in un periodo sconvolgente dove è turbata la nostra quotidianità, dove siamo fisicamente chiusi ed adattati a qualcosa di non naturale, eliminando il contatto fisico elemento comune di tutte le età dell’uomo. Le relazioni umane dunque sono in crisi e l’epoca digitale non aiuta a vivere meglio. Per le giovani generazioni dovrebbe cambiare il ruolo della genitorialità che non viene esercitata più come prima. Se si vuole dovremmo vivere una primavera ogni giorno così come è sancito nel macrocosmo. Claudio Aloisio in qualità di Presidente Confesercenti Reggio Calabria ha lanciato il suo grido d’allarme più acceso nella serata. Confesercenti dice è  stata  fondata a Roma nel 1971, ed è una delle principali associazioni imprenditoriali del Paese. Rappresentiamo più di 350mila PMI del commercio, del turismo, dei servizi, dell’artigianato e dell’industria, capaci di dare occupazione ad oltre 1.000.000 di persone, riunite in oltre 70 federazioni di categoria. Con oltre 5mila addetti, 120 sedi provinciali, 20 regionali e oltre 1000 territoriali, siamo un punto di riferimento per le imprese su tutto il territorio nazionale. La nostra missione è quella di rappresentare il mondo delle PMI che, con il loro dinamismo, danno un contributo ineguagliato al Pil e all’occupazione d’Italia.

Il nostro proposito è contribuire alla crescita delle imprese, dell’economia e allo sviluppo della democrazia, attraverso la collaborazione con le istituzioni, con le organizzazioni sociali, economiche, culturali ed umanitarie. Su questi obiettivi, la Confesercenti promuove proposte su cui coinvolge le Istituzioni e le forze sociali italiane ed europee. In verità dice Aloisio non siamo mai usciti dalla crisi del 2008 e siamo distanti da una vera a propria bella stagione. L’allarme peggiore è che per la “rottamazione ter” il Governo aveva dato cinque mesi di tempo per pagare due anni di rate sospese.

Chiaramente il 50%, oltre 500 mila contribuenti, non è riuscito a onorare il debito.Avendo perso circa 2 miliardi e mezzo di entrate l’Esecutivo ha pensato bene di riammettere questi contribuenti alla rateazione. Come? Chiedendo il pagamento di tutte le rate del 2020 entro aprile, tutte quelle del 2021 entro luglio e quelle del 2022 entro novembre. Quindi, di fatto, chiedendo a chi non era riuscito a pagare 2 anni in 5 mesi di pagarne 3 in 9. In due anni di crisi si sono persi 200 milardi in consumi tolti all’economia reale (imprese, negozi ed artigiani) ed il peso economico grava soprattutto sulle spalle delle imprese. Per non parlare del Recovery Found che da noi al Sud ha tenuto conto solo del parametro dei pochi residente e non del reddito pro capite… 

Il Laboratorio di Lettura Interpretativa con Clara Condello ed Antonella Mariani hanno infine creato un intenso momento di lettura interpretativa recitando brani dedicati alla primavera estrapolati dalla storia della letteratura italiana, mentre la descrizione della Primavera di Botticelli è servita a mettere in evidenza come un quadro possa esprimere un’ideale di bellezza e perfezione, che attraverso la rappresentazione del corpo e la proporzione di ogni elemento, diventa il massimo esempio dell’armonia del Creato. (rrc)

 

REGGIO – La conversazione “Ripartenze emotive”

Si intitola Ripartenze emotive la conversazione in programma domani pomeriggio, a Reggio, alle 18. nella sede dell’Associazione Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere.

Tempo di ripresa per il presidente dell’associazione culturale “Le Muse”, Giuseppe Livoti, ed in questa ottica nonostante tutto abbiamo pensato per le prime domeniche di marzo di pensare a noi stessi, alla nostra condizione mentale, alla nostra anima ed al contatto con il mondo che ci circonda coinvolgendo tutti i “sensi”.

La cultura, dovrebbe avere nell’attuale contesto, un ruolo catartico e mai come in questo periodo parlare, dialogare, formarsi ha un senso giusto ed appropriato. La solidarietà non è solo aiutare e fare gesti materiali. Ma la nostra psiche come si sente? Come reagiamo in questo caos?

Intervengono Lucia Anita Nucera, assessore Comune di Rc alla cooperazione internazionale per la promozione dei diritti umani per una testimonianza su cio’ che sta accadendo nel mondo e su come i diritti siano violati. Giuseppe Cartella, nella qualità di neuropsichiatra si soffermerà su come possiamo superare questo periodo, biennio difficile nella cooperazione e nel controllo delle nostre emozioni. Approccio olfattivo invece con Antonio Familiari, farmacista e naso creatore del brand Amuà  che condurrà il pubblico, in un viaggio nelle bellezze naturali della Calabria e dei suoi prodotti e su come possano interagire sul nostro benessere. Angela Zumbo, naturopata ed operatore del benessere olistico secondo natura, si occuperà di prevenzione attiva e di divulgazione di informazioni, tecniche e metodi per preservare lo stare in equilibrio con se stessi.

“Vis Medicatrix Naturae” è il principio che Ippocrate ha individuato nelle forze guaritrici della natura: la stagionalità degli alimenti, i ritmi circadiani, il concetto di “terreno”, ovvero le predisposizioni costituzionali e i condizionamenti ambientali, in positivo o in negativo, che influenzano l’energia vitale. Un viaggio dunque alle Muse, per sostenere il sistema immunitario, potenziarlo, attivare le difese naturali dell’organismo e “pulire” l’ambiente in cui si vive anche mentalmente. (rrc)

 

REGGIO – Martedì iniziativa de Le Muse “Omaggio all’Ucraina… Riflessioni”

Martedì 8 marzo, a Reggio, alle 18, nella Sala della sede dell’Associazione de Le Muse, l’evento Giornata Internazionale della Donna, Omaggio all’Ucraina… riflessioni.

«Non potevamo non iniziare con una data simbolica come l’8 marzo, e, consapevoli che la “guerra” è simbolo di degenerazione della società il nostro pensiero per la Giornata Internazionale della Donna è rivolto a scoprire aspetti inediti e storici sul ruolo delle donne nel mondo ortodosso, non dimenticando cosa sta accadendo in Ucraina. Per “Le Muse” sarà un martedi particolare, uno spazio di riflessione e di attenzione proprio per riportare l’uomo al centro del proprio essere»”, ha dichiarato il presidente Giuseppe Livoti.

Non una festa della donna ma, scoprire il ruolo delle donne nell’Ebraismo determinato dalla Bibbia ebraica, dalla Legge Orale (il corpus di letteratura rabbinica), dalla tradizione (Minhag), e da fattori culturali non religiosi. Sebbene la Bibbia ebraica e la letteratura rabbinica citino vari modelli femminili di comportamento, la Legge religiosa considera la donna differentemente a seconda delle varie circostanze sociali e religiose

Proprio per questo presso l’associazione sarà presente Oikònomos padre Ilias Iaria Efimerios Sacro Monastero Ortodosso dei SS. Ilia il giovane e Filarete l’ortolano per un momento di conversazione e di raccoglimento umano e spirituale. Inoltre, la presenza del presidente del Consiglio Comunale di Staiti, Leone Campanella, che tratterà della ripresa in questi anni a Santa Maria Tridetti di questa suggestiva celebrazione e funzione religiosa.

Livoti ricorda infatti come Le Muse sono legate con il Comune di Staiti ed il suo sindaco Giovanna Pellicanò da un protocollo di intesa sancito nel marzo 2021 e che prevede momenti collaborativi anche per fare rivivere riti e tradizioni, come nel caso dell’Artoclasia (divisione del pane), akoluthia che consiste nella benedizione di cinque pani, che vengono successivamente distribuiti, di grano, olio e vino. Altro momento importante la presenza di Lucia Anita Nucera, assessore Comune di Reggio Calabria, alla cooperazione internazionale per la promozione dei diritti umani.

L’introduzione sarà a cura della vice presidente Muse Orsola Latella, la quale si soffermerà sul senso del dolore delle donne per le donne nel tempo della globalizzazione.

L’incontro sarà scandito dalla lettura da parte dei poeti delle Muse di testi scritti appositamente per le “donne ucraine” portando il messaggio della solidarietà e della condivisione in questo triste momento storico dove è compito delle associazioni promuovere la cultura della solidarietà e della pace.  (rrc)

REGGIO – Domenica Giuseppe Livoti presenta la nascita dei Premi Muse Calabria

Domenica 5 dicembre, il presidente dell’Associazione Le Muse di Reggio, Giuseppe Livoti, presenta il Premio Muse Calabria, nato per onorare «l’operato di chi ha lavorato, lavora e continua ad operare in terra di Calabria, non un luogo di trincea ma, un luogo geograficamente aperto a tutti i linguaggi, competenze e culture altre».

In questa prima sezione ricorda la vice presidente e già dirigente scolastica Orsola Latella, si è pensato a quelle che sono le istituzioni di altra cultura che governano la cultura musicale o ancora personalità che animano luoghi di riferimento sia religioso o teatrale, da sempre proiettati nel panorama nazionale. 

Dunque, domenica saranno premiati Mariella Grande, direttore del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio, Lillo Chilà, direttore di Catonateatro, don Nuccio Cannizzaro, parroco della Chiesa degli Artisti e Demetrio Crucitti, già direttore di Rai Calabria.

Don Nuccio Cannizzaro, personalità impegnata nella città di Reggio Calabria nel mondo sociale e culturale, che da attento liturgista, ricordiamo che in passato è stato direttore dell’Ufficio Liturgico della Curia di Rc, dopo attente ricerche teologiche e simboliche ha condotto il restauro e l’adeguamento liturgico della Chiesa di S. Elia di Condera, oltre oggi ad essere tra i pochi parroci in Italia ad operare appunto in una Chiesa dedicata agli Artisti (San Giorgio alla Vittoria), ospitando settimanalmente il mondo culturale e musicale calabrese.

Altro nome prestigioso è Lillo Chilà  presidente della Polis Cultura, ente che organizza e propone da più di 36 anni manifestazioni ed eventi culturali legati al Teatro sul territorio di Reggio e provincia. Il Festival più importante che esprime questa organizzazione è Catonateatro, giunta quest’anno alla sua 36esima edizione. In inverno invece la stagione di prosa Le Maschere e i Volti presso il Teatro Cilea, che quest’anno animerà l’inverno culturale in città con grandi titoli e artisti di fama nazionale dal 19 Gennaio al 19 Aprile 2022.

Chilà di queste manifestazioni ne è il direttore artistico e organizzativo. Sin da giovanissimo si è occupato di organizzare eventi, ma la svolta arriva dal suo incontro con l’attore catonese Ettore Pensabene, col quale inizia una fitta collaborazione che ben presto li porterà a pensare in grande e creare nel 1986 la prima Estate Catonese preludio a quello che sarebbe diventato di lì a poco il Festival nazionale Catonateatro, grazie anche all’arrivo alla direzione artistica del già noto regista Walter Manfrè.

Chilà inizia così un percorso che lo vede da una parte organizzare grandi produzioni firmate Polis Cultura che fanno il loro debutto a Catonateatro per poi proseguire in tournèe nazionali, e contestualmente far arrivare in riva allo Stretto alcuni degli artisti e delle compagnie più importanti del Teatro in Italia, da Roberto De Simone a Giorgio Strehler, da Albertazzi a Gigi Proietti, da Renato Carosone a Massimo Ranieri e Renzo Arbore con l’orchestra italiana, da Ornella Vanoni a Fiorella Mannoia, Carla Fracci, Valeria Moriconi, Paola Borboni, Gino Bramieri, Franca Valeri, la compagnia internazionale dei Momix, Goran Bregovic, Antonio Marquez…e tanti altri, mantenendo sempre negli anni, nonostante le mille difficoltà, uno standard elevato che ha portato il Festival ad essere riconosciuto dai maggiori produttori italiani. Animatore instancabile di eventi di grande livello, si pensi anche al Festival cinematografico “Verso Sud”.

Ed ancora significativo attestato a Demetrio Crucitti tra i massimi esperti aziendali in tema di innovazione tecnologica in Rai dal 1986. Ha lavorato al Centro di Produzione di Roma, in via Teulada, successivamente come responsabile in RaiWay, società del gruppo Rai, ha curato la gestione nazionale degli impianti di Isoradio, canale di pubblica utilità dedicato alle informazioni sulla mobilità. Dal 2005 dalla direzione strategie tecnologiche ha collaborato con il Centro Ricerche per la sperimentazione applicativa dei decoder interattivi per le piattaforme digitali terrestri e satellitari. Ha avuto la direzione tecnica per gli insediamenti delle regioni per lo sviluppo informatico nella progettazione e promozione di impianti ad alta frequenza. A Trento è venuto in contatto con il mondo delle minoranze e della successiva tutela.

Importante il ruolo dell’accessibilità per le tecnologie per le persone disabili, come ciechi e sordi, che lo hanno condotto a produrre servizi utili alle diverse abilità con la produzione di programmi con il linguaggio dei segni per i sordi ed l’autodescrizione per i ciechi, esperienza trasferita poi, nei 10 anni di direzione della sede Rai Calabria.

Significativa la consegna del premio ad una eccellente Mariella Grande direttore del Conservatorio “Francesco Cilea”. Diplomata brillantemente in Pianoforte presso il Conservatorio di musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, si è successivamente perfezionata in Pianoforte con le professoresse Marcella Crudeli e Ninì Giusto, e in Clavicembalo con il M° David Collier.  Dal 1980 è stata docente di pianoforte presso il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, dove, dal novembre 2017, ricopre l’incarico di direttore.  Ha svolto intensa attività concertistica da solista e in gruppi da camera per importanti Amministrazioni pubbliche e Associazioni musicali e nazionali e internazionali.

Per molti anni ha condotto una proficua attività di ricerca rivolta alla riscoperta, allo studio e alla divulgazione del patrimonio musicale calabrese. Ha quindi, nel corso delle sue ricerche, riportato alla luce opere inedite manoscritte di compositori reggini quali Francesco Cilea, Francesco Mantica, Annunziato Vitrioli, Diego Vitrioli, Alfredo Caccamo, dei quali ha spesso eseguito le composizioni in diverse formazioni da camera. Ha inoltre tenuto numerose conferenze-concerto incentrate sulla figura di Francesco Cilea e sulla produzione musicale dei musicisti studiati, eseguendone in prima assoluta le composizioni. È stata redattrice e Responsabile scientifico del progetto di ricerca Recupero revisione e pubblicazione degli inediti di Francesco Cilea e dei musicisti reggini dell’Ottocento.

Istituzione di una mostra permanente, selezionato e finanziato dalla Fondazione Carical di Cosenza. Ha curato i volumi Francesco Cilea: Documenti e immagini (Edizioni Laruffa, 2001); Reggio Calabria e la sua storia musicale in età moderna. Catalogo della Mostra permanente (Edizioni Laruffa, 2003), che ha ottenuto il premio “Omaggio alla cultura” del “Circolo di cultura e di Relazioni internazionali Villa San Giovanni”, ha promosso e curato la introduzione di un volume di musiche inedite di Alfredo Caccamo (Edizioni Laruffa, 2003). È autrice di un saggio su Francesco Cilea contenuto nel volume “Terra Morgana. Itinerari culturali in provincia di Reggio Calabria” (Edizioni Laruffa, novembre 2008), è curatrice del volume degli Atti del convegno di studi Francesco Mantica e il Risorgimento civile degli Italiani (Reggio Calabria, Conservatorio di musica Cilea, 6–7 ottobre 2006) (Edizioni Laruffa, 2009).

Ha organizzato, in collaborazione con il Dipartimento di musica Antica del Conservatorio “Cilea” e l’Associazione Ibimus calabrese, la Mostra fotografica I Beni Bibliografico–Musicali in Calabria. Presso il Conservatorio di musica è stata Componente del Consiglio di Istituto, del Consiglio di Amministrazione dal 1996 al 2005, Coordinatore del Dipartimento per l’Editoria e i Rapporti con le Istituzioni per quattro anni accademici, Funzione obiettivo per il coordinamento delle attività di produzione artistica dal 1999 al 2003, Componente del Consiglio Accademico dal 2005 al 2011 e dal 2014 al 2017.  Ha anche ricoperto gli incarichi di Collaboratore della direzione dal 2011 al 2014 e di Vicedirettore dal 2014 al 2017. Nell’ottobre del 2017 è stata eletta Direttore del Conservatorio “F. Cilea”, per il triennio 2017.2020, e, nel settembre 2020, è stata rieletta per il triennio 2020.2023. Nel corso del periodo di direzione ha potenziato l’offerta formativa dell’Istituto, che si è arricchita del Corsi accademici triennali di Tecnico del suono, Contrabbasso jazz, Maestro collaboratore, Discipline storiche e musicologiche, e dei Corsi accademici biennali di Batteria e Percussioni jazz, Canto jazz, Chitarra jazz, Pianoforte jazz, Discipline storiche e musicologiche, Didattica della musica e Didattica della musica e dello strumento.

Ha istituito l’Ufficio Comunicazione del Conservatorio, i Premi incentivanti per gli studenti che partecipano alle attività concertistiche, sostenendo la costituzione di un’Orchestra stabile del Conservatorio, anche attraverso la promozione di Masterclass strumentali e orchestrali, che hanno visto la presenza, oltre che di docenti quali Giovanni Sollima, Benedetto Lupo, Roberto Cappello, Giuseppe Andaloro, di Direttori d’Orchestra quali Hakan Sensoy, Peter Tiboris, Chikara Imamura, Claudio Scimone, che hanno diretto l’Orchestra in altrettanti apprezzati concerti presso il Teatro Cilea della Città.  Dovrà ancora essere sottoscritto, presso l’Accademia Belgica in Roma, un Protocollo d’intesa con l’Institut de Musique et Pédagogie de Namur nell’ambito della visita di Stato dei Reali del Belgio a Roma. Il Partenariato prevede l’attuazione di una serie di progetti relativi all’Informatica Musicale e la Composizione, che potranno successivamente essere estesi ad altre discipline, in base a nuovi accordi tra le due parti. La visita di Stato, che il Re Filippo e la Regina Matilde di Belgio avrebbero dovuto rendere al Presidente Mattarella nei primi tre giorni del mese di dicembre 2021, è però stata rinviata a data da destinarsi causa il protrarsi dello stato di emergenza. 

Domenica la consegna del Premio avverrà con una solenne cerimonia che ufficialmente, come rito, avverrà con la firma per accettazione, su una tavola in argilla cruda, realizzata dall’artista, ceramista e scultrice Rossella Marra(dc)

 

REGGIO – Successo per l’Omaggio al Milite Ignoto

L’Associazione Culturale Le Muse di Reggio ha reso omaggio al Milite Ignoto, con un evento organizzato nella Chiesa di San Giorgio al Corso, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, per i primi 100 anni del Milite Ignoto.

«Un appuntamento, questo, importante per la città di Reggio Calabria – ha dichiarato il parroco don Nuccio Cannizzaro – subito dopo l’apertura istituzionale con l’Inno D’Italia cantato dal Coro delle Muse e dal Coro Giovanile Laudamus diretto dal Maestro Enza Cuzzola con l’accompagnamento del maestro Fabio Migiano».

«Le istituzioni – dice Cannizzaro – hanno dimenticato e continuano a dimenticare il ruolo di questo edificio, di questa chiesa che da poco è definita “chiesa degli artisti”, ma è  un vero e proprio “sacrario” che dovrebbe essere un riferimento per eventi di tal genere soprattutto per la festa del 4 novembre».

«Omaggio al Milite Ignoto – ha affermato il presidente Muse, Giuseppe Livoti – è  organizzata nell’ambito dei 100 anni, ovvero da quando i resti di un soldato, tra i tanti morti al fronte nella prima guerra mondiale, furono traslati al Vittoriano a Roma, diventato per tutti il monumento al Milite Ignoto o Altare della Patria. ​​Dopo la 1ª Guerra Mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo combattente caduto con le armi in pugno».

Livoti ha chiosato mettendo in evidenza i vari monumenti del Milite Ignoto nel mondo, da Mosca a Londra, da Praga a Vienna soffermandosi sulle scelte stilistiche e architettoniche varie per modalità ed impatto ambientale, così come si ha descritto nello specifico l’altare della patria, il monumento nazionale a Vittorio Emanuele II o (mole del) Vittoriano, definito Altare della Patria, monumento nazionale italiano situato a Roma, in piazza Venezia, sul versante settentrionale del colle del Campidoglio, opera dell’architetto Giuseppe Sacconi, posto al centro della Roma antica e collegato urbanisticamente alla Roma moderna da strade che si dipartono a raggiera da piazza Venezia.

L’incontro è stato voluto in sinergia con Le Muse con le guardie d’onore alle Reali Tombe del Pantheon rappresentate dal dr. Giovanni Guerrera – il quale ha raccontato come è nato l’istituto nazionale, durante il regno di S. M. Vittorio Emanuel II, primo Re d’Italia, con un gruppo di ufficiali che fondò associazioni di veterani delle guerre d’indipendenza. Alla morte del Sovrano, avvenuta il 9 gennaio 1878, per mantenere viva la devozione e la riconoscenza all’Augusta Casa di Savoia, tali associazioni decisero, sul proprio onore, di prestare un servizio di guardia alla venerata spoglia mortale del “Padre della Patria”, presso il suo luogo di sepoltura al Pantheon di Roma. S.M. Umberto I approvò tale decisione il 18 gennaio 1878.

Nell’agosto del 1900 si rese purtroppo necessario erigere nel Pantheon un secondo monumento funebre, per onorare il secondo Re d’Italia, UMBERTO I, assassinato a Monza il 29 luglio di quell’anno. In conseguenza di ciò gli statuti furono modificati, e le Guardie d’Onore estesero il loro servizio alle due Tombe Reali delle LL. MM. Vittorio Emanuele II, “Padre della Patria” e primo Re d’Italia, ed Umberto I, il “Re Buono”.

Il dott. Fabio Arichetta, componente della Deputazione di Storia Patria della Calabria, si è soffermato sull’ idea di onorare una salma sconosciuta risale in Italia al 1920 e fu propugnata dal Generale Giulio Douhet. ​Il relativo disegno di legge fu presentato alla camera italiana nel 1921. Approvata la legge, il Ministero della guerra diede incarico ad una commissione che esplorò attentamente tutti i luoghi nei quali si era combattuto, dal Carso agli Altipiani, dalle foci del Piave al Montello; e l’opera fu condotta in modo che fra i resti raccolti ve ne potessero anche essere di reparti di sbarco della Marina.

Fu scelta una salma per ognuna delle seguenti zone: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare. Le undici salme, una sola delle quali sarebbe stata tumulata a Roma al Vittoriano, ebbero ricovero, in un primo tempo, a Gorizia, da dove furono poi trasportate nella Basilica di Aquileia il 28 ottobre 1921. Qui si procedette alla scelta della salma destinata a rappresentare il sacrificio di seicentomila italiani.

La scelta importante fu proprio quella di una donna che rappresenta la madre spirituale, donna che riconcilia, che ha l’incarico di portare nella comunità nazionale la pace. Altro personaggio importante è Gasparotto, ministro della Guerra nel luglio 1921 nel governo Bonomi I, durante il quale promosse il rito del Milite ignoto, fino al febbraio 1922. Eletto deputato ancora nel 1924, fu vice presidente della Camera e, pur non aderendo alla secessione aventiniana contro Mussolini fece parte dell’opposizione in aula e si dimise da vicepresidente nel dicembre 1926. Conclusa la legislatura nel 1928, si ritirò dalla vita politica.

Degne di nota la presenza degli scultori Cosimo Allera e Pino Gattuso che, pur rappresentando l’innovazione della scultura uno e l’altro la tradizione del tutto tondo bronzeo, si sono soffermati su delle proposte in cui ancora una volta, consegnare il messaggio del milite ignoto.

Allera ha presentato un plastico attraverso la forza ed il gioco lamellare di forme di uomini deportati in guerra mentre Gattuso si è soffermato su ex tempore con particolari di stele marmoree e decori bronzei. Con il suggestivo brano La leggenda del Piave, conosciuta anche come La canzone del Piave, Il Piave mormorava o semplicemente Il Piave, celebre canzone patriottica italiana composta nel giugno 1918 dal maestro napoletano Ermete Giovanni Gaeta, il Coro delle Muse ha concluso ufficialmente la manifestazione all’insegna di una ritrovata unità nazionale. (rrc)

BOVA MARINA (RC) – Il 13 e 14 agosto “Incontri a Palazzo Malgeri: la memoria… del giorno e della notte”

Il 13 e 14 agosto, a Bova Marina, è in programma Incontri a Palazzo Malgeri: la memoria…del giorno e della notte, organizzato dalla sezione Dimore storiche dell’Associazione Culturale Le Muse di Reggio Calabria.

Il presidente Giuseppe Livoti, insieme alla delegata Muse per le Dimore Storiche, Marinella Malgeri, hanno annunciato un primo appuntamento dove protagoniste saranno le belle ed importanti architetture dei primi novecento che danno lustro ed arricchiscono di storia le nostre città e cittadine, evento questo come tanti altri, bloccati da mesi a causa della pandemia. 

Con il patrocinio dell’Amministrazione del Comune di Bova Marina si terranno, dunque, gli Incontri a Palazzo Malgeri: la memoria…del giorno e della notte, titolo suggestivo scelto per dare la possibilità a turisti, curiosi e amanti dell’architettura di vedere il piano terra dello storico palazzo, inserito ormai da tanti anni nel progetto Casa Reale e nell’associazione nazionale Italia Liberty.

«Si è pensato – ha dichiarato Malgeri – di fare visionare al pubblico solo alcuni ambienti scelti in base alla tematica della serata, proprio per fare appronfondire quello che è il bene nei suoi particolari».

«Due giorni – ha ricordato Giuseppe Livoti – ed esattamente venerdi 13 e sabato 14 agosto in cui parte dell’edificio sarà aperta dalle ore 21 alle ore 24 ma con una caratteristica dal grande impatto comunicativo. Non si poteva non creare anche un momento di incontro e scambio con varie personalità e, allora, il lussureggiante cortile ospiterà alle ore 21,30 due conversazioni tra arte, parola ed immagine inserite in due importanti mostre “effimere” poiché, sarà possibile visitarle esclusivamente in questi due giorni».

Si inizia venerdì 13 con La memoria del giorno… dove si parlerà del lavoro con particolare riferimento alla lavorazione dell’agrume “colto”, quale il bergamotto, produzione storicamente molto diffusa in tutta la bovesia. All’interno del piano terra una mostra di ramiere ed oggetti di uso quotidiano, restaurati da poco, mostreranno proprio come questi oggetti venivano utilizzati.

I saluti saranno di Saverio Zavettieri, sindaco di Bova Marina, mentre l’ospite della serata sarà il dott. Ezio Pizzi, presidente del Consorzio del Bergamotto. Le tele dell’artista prof.ssa Cristina Benedetto completeranno il momento espositivo, mostrando come protagonista assoluto il noto agrume, inserito nell’ambiente paesaggistico e/o come natura morta, ricca di significati e significanti.

Sabato 14 sempre alle ore 21.30 la conversazione riguarderà La memoria della notte…, aspetti legati alla vita mondana di inizio secolo ed ancora al ruolo delle famiglie storiche reggine. Ospite il dott. Fabio Arichetta componente della Deputazione di Storia Patria, mentre una mostra molto particolare riguarderà la biancheria femminile da notte con pezzi unici dalle fine dell’800 ai primi del ‘900. Importante il ruolo delle lettura ed in tutto questo i protagonisti saranno i componenti del Laboratorio di Lettura Interpretativa delle Muse diretto da Clara Condello che, insieme ad Emanuela Barbaro, Adele Leanza, e Antonella Mariani, creeranno momenti di interazione con il pubblico.

«Due momenti dunque  per conoscere il nostro patrimonio – ha spiegato Malgeri – e la valorizzazione di ville e palazzi e proprio per questo la Sezione Muse dedicata alla Dimore, promuoverà tutti coloro che si assoceranno e che credono in questo progetto, che inizia così a prendere vita nella nostra regione, coniugando tutti i sensi e spingendo le amministrazioni locali a valorizzare cio’ che i nostri borghi e città custodiscono a volte dimenticandone valore e storia».   

Inoltre si ricorda come Le Muse hanno anche realizzato come –service- targhe turistiche visibili nelle facciate principali sia di Palazzo Malgeri che di Palazzo d’Agostino di Serrata, elementi utili ai visitatori per avere indicazioni ed un approccio critico estetico, con i testi scritti dal prof. Giuseppe Livoti. Nelle prossime settimane verranno annunciati i nuovo palazzi che ospiteranno i pannelli come le informazioni turistiche. (rrc) 

REGGIO – Domenica il primo appuntamento dell’Associazione Le Muse

Domenica 6 giugno, a Reggio, alle 19, è in programma il primo appuntamento degli Appelli culturali nelle sere d’estate organizzati dall’Associazione Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere di Reggio Calabria, dedicato alla letteratura.

«Il direttivo del Premio Muse 2021 – si legge in una nota – non poteva non ricordare, rivalutare, fare memoria e promuovere il grande poeta neorealista Saverio Strati».

Il saluto delle varie personalità istituzionali presenti darà il là alla serata seguito dal primo messaggio importante, con la già premiata da Le Muse Marinetta Saglio – “fotografa dei divi” che ricorderà al pubblico la grande figura dell’étoile per eccellenza Carla Fracci, scomparsa in questi giorni e considerata una delle più grandi ballerine del ventesimo secolo oltre ad essere stata definita nel 1981 dal New York Times la prima ballerina assoluta.

Confronto tra memoria, letteratura e contemporaneità con Palma Comandè, nipote di Strati la quale sarà introdotta per argomenti e richiami storici dalla prof.ssa Orsola Latella vice presidente Muse e dalla prof.ssa Titti Strano, le quali introdurranno contesto, periodo storico e dinamiche che hanno visto animare il neorealismo calabrese, non dimenticando i testi di Strati che ormai appartengono alla storia della letteratura come il Selvaggio di Santa Venere (Premio Campiello 1977) e Tibi e Tascia.

La Comandè converserà sul ruolo letterario di Strati oggi, non dimenticando la pubblicazione da lei curata in qualità di nipote e scrittrice di “Prima di tutto un uomo”, testo che esprime al meglio e con dovizia di particolari, la storia dei parenti, le origini e quel rapporto così intimo con la casa Strati ed  con la terra che influenzerà le vicende di una famiglia come tante nella Calabria a cavallo tra il secolo XIX e XX e della sua società rurale in cui la proprietà e il suo sfruttamento danno la misura di ricchezza e benessere da un lato, di povertà e sfruttamento dall’altro.

Il tutto tra momenti di letteratura interpretativa curate da Clara Condello – referente del Laboratorio Teatrale Muse con la partecipazione di Adele Leanza, Antonella Mariani, Elena Tropiano. Un viaggio culturale animato da tutti i sensi con varie sollecitazioni visive che accompagneranno la prima serata estiva della nota associazione reggina. Tutto verrà organizzato con i massimi accorgimenti post covid, entrate contingentate e posti prenotati proprio per applicare i regolamenti vigenti. (rrc)