Lungro accoglie il direttore del Parco di Sibari, Filippo Demma

È stata una visita volta alla scoperta del territorio di Lungro, sede della millenaria Miniera di Salgemma  e dell’Eparchia degli Italo-Albanesi dell’Italia Continentale, nonché uno dei centri di  maggior rilievo storico, artistico e culturale dell’Arberia e paese del Parco Nazionale del  Pollino, quella fatta dal direttore del Parco Archeologico di Sibari, Filippo Demma.

Demma, che è anche l’ideatore dell’Accordo di Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Sibaritide e del Pollino, a cui Lungro ha aderito nel giugno 2023, è stato accolto in municipio dal sindaco, Carmine Ferraro, per un breve  incontro che ha dato inizio al pomeriggio caratterizzato dalla visita al Museo Storico Della  Miniera Di Salgemma Di Lungro “G.B.Rennis”, seguita da una esplorazione del sito  minerario della Salina di Lungro, oggetto del recente tavolo tecnico aperto con il Ministero  della Cultura e il Comune di Lungro.  

Insieme al sindaco Ferraro, alla Presidente del Consiglio Valentina Pastena e all’ingegnere dell’Ufficio Tecnico Angelo Straticó, il direttore Demma ha potuto prendere visione del  patrimonio lungrese che necessita di attenzione, recupero e un’attenta valorizzazione di  concerto con tutti gli enti preposti. 

Nel pomeriggio, il direttore Demma ha fatto visita al Vescovo, Donato Oliverio, e al Museo Diocesano dell’Eparchia di Lungro, contribuendo così ad arricchire il  dialogo e la collaborazione tra istituzioni.  

«L’Amministrazione Comunale di Lungro – si legge in una nota – desidera esprimere un profondo ringraziamento al direttore Demma per la sua preziosa visita, per l’interesse dimostrato e per il suo immediato  sostegno verso la comunità e la missione culturale che l’Amministrazione sta portando  avanti da due anni».  

«L’augurio – conclude la nota – è che questo incontro segni l’inizio di un fruttuoso percorso collaborativo  orientato alla scoperta e alla valorizzazione del territorio lungrese, nell’ottica di uno  sviluppo culturale e turistico sempre più sostenibile e inclusivo». (rcs)

LUNGRO (CS) – Arriva la Peregrinatio Mariae

Domani a Lungro fa tappa la “Peregrinatio Mariae”, che sarà accolta alla casa della Salute dal presidente della SS. Unitalsi di Lungro, Franco Golemmo, l’assistente spirituale Papàs Alex Talarico e i volontari della sottosezione Unitalsi dell’Eparchia di Lungro, uniti al proprio Vescovo S.E. Donato Oliverio e ai fedeli.

La Peregrinatio è promossa dall’Unitalsi nazionale per il 120° anniversario della sua fondazione e in coerenza con il tema pastorale del Santuario di Lourdes per il 2024: “…si venga in processione”, farà tappa anche a Lungro, dopo Cassano allo Ionio.

Dalla Casa della Salute partirà la processione religiosa per raggiungere la chiesa parrocchiale del Ss Salvatore dove verrà ufficiata la Paraclisis alla Madre di Dio presieduta dal Vescovo e una veglia di preghiera. L’Effigie della Vergine sarà quindi consegnata al presidente della sottosezione Unitalsi della Diocesi di Tursi-Lagonegro della sezione Lucana per continuare il suo itinerario nelle regioni d’Italia.

L’arrivo della “Pregrinatio Mariae” rappresenta per la comunità Arbëresh dell’Eparchia di Lungro un altro importantissimo momento di Grazia e di preghiera alla Madre di Dio e Regina della pace affinché interceda per fare tornare la pace in tutti luoghi di guerra. (rcs)

COSENZA – Studenti a scuola di impresa con il “Pmi Day”

Studenti a scuola d’impresa con il “Pmi Day” di Confindustria Cosenza, l’iniziativa di diffusione della cultura imprenditoriale giunta alla quattordicesima edizione.

Obiettivo della giornata in cui le aziende aprono le proprie porte ai giovani è quello di contribuire a diffondere la conoscenza della realtà produttiva delle imprese attraverso un momento di esperienza diretta.

«Con il Pmi Day – ha dichiarato il presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante – rivolgiamo l’invito a incontrare l’impresa e i suoi protagonisti, gli imprenditori e i loro collaboratori che ogni giorno mettono in campo energie, passione e capacità per creare prodotti e servizi di eccellenza e nuove opportunità di sviluppo, di occupazione e di benessere per tutti».

Ad aprire le porte della propria realtà produttiva è stata l’azienda Italbacolor Srl con sede a Fuscaldo, specializzata nei trattamenti superficiali di ossidazione anodica, elettrocolorazione e verniciatura su profili in alluminio. L’impresa del settore metalmeccanico, gestita dalla famiglia Franzese, ha più di 70 anni di attività, con i suoi stabilimenti si estende su un’area di 8000mq, conta oltre 100 dipendenti e guarda al futuro puntando su qualità e innovazione. Grazie al tasso di crescita straordinario registrato negli ultimi anni, si è distinta nell’élite delle imprese italiane tanto da ricevere l’importante riconoscimento “Campioni della crescita 2024” dalla testata giornalistica “La Repubblica Affari&Finanza”.

A visitare l’Italbacolor sono stati gli studenti del Polo Scolastico Arberesh di Lungro, indirizzo Liceo Scientifico-Scienze Applicate e Ipsia-manutenzione e assistenza tecnica, diretto dal dirigente scolastico Gianfranco Maletta.

Accompagnati dalle professoresse Alessandra Fanello e Elvira Roseti, gli studenti sono stati guidati verso la conoscenza dei processi produttivi dal Direttore Generale Antonio Franzese e dal Direttore Marketing e Vendite Giorgio Franzese dell’azienda. Il confronto con i giovani partecipanti è stato arricchito dalle testimonianze del presidente di Ance Cosenza Giuseppe Galiano, che ha sottolineato l’impegno del sistema associativo in favore della diffusione della cultura d’impresa, dal Direttore di Confindustria Rosario Branda e dalla responsabile Comunicazione ed Education Monica Perri.

Il tema dell’edizione 2023 del Pmi Day è stato quello della libertà quale valore fondante di una società, come diritto da difendere, garantire e rispettare, come responsabilità verso gli altri e verso il bene comune. Libertà come leva per la ricerca, l’innovazione e la crescita economica, intesa come possibilità per i giovani di scegliere e di costruire il loro futuro, mantenendo la propria unicità e di sviluppare, attraverso lo studio, le competenze che li guideranno verso un percorso di successo e di soddisfazione.

«L’impresa – ha affermato Giorgio Franzese anche nel suo ruolo di presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Cosenza –moltiplica il valore della libertà che dev’essere considerato uno spazio che si conquista ma si può e si deve ampliare in un contesto di regole, anch’esse parte della cultura d’impresa. Una giornata di orientamento come questa serve a mostrare in concreto la capacità delle nostre imprese di produrre in qualità creando lavoro e sviluppo, ma diventa anche l’occasione per rappresentare le problematicità che gli imprenditori ed i lavoratori devono superare ogni giorno per andare avanti e affrontare nuove sfide».

L’iniziativa ha ricevuto i patrocini del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Istruzione e del Merito e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ed è inserita nella Settimana della Cultura d’Impresa organizzata da Confindustria e nella Settimana europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea. (rcs)

LUNGRO (CS) – L’assemblea cittadina decide di non aderire all’Arrical

Un partecipata assemblea cittadina si è svolta lo scorso 5 ottobre presso la sala consiliare del comune di Lungro, indetta proprio dall’amministrazione comunale Ferraro. Al centro della discussione il tema dell’adesione all’Arrical (Autorità Rifiuti Risorse Idriche Calabria) dove la cittadinanza si è confrontata sull’annessione o meno del comune alla nuova autorità.

Ad aprire il dibattito è stato il sindaco, Carmine Ferraro, che ha spiegato le ragioni e, anche, le perplessità sul nuovo ente nonché il rischio che il Comune di Lungro incorrerà non aderendo, ovvero la nomina di un commissario ad acta.

Per queste ragioni la giunta comunale composta dal sindaco Carmine Ferraro, dal vicesindaco Alfonso Mele, dall’assessore Domenico Capalbo, unitamente alla Presidente del Consiglio Valentina Pastena, hanno deciso e annunciato che il costo del commissario sarà coperto dalle indennità degli amministratori come conseguenza dell’atto politico e dell’azione intrapresa.

Ha avuto poi seguito il dibattito con la cittadinanza alla presenza della minoranza comunale, dalla quale sono fuoriuscite le esitazioni e i dubbi, in particolar modo sulle future tariffe che potrebbero subire variazioni in aumento e sui modi a cui si è arrivati a tale adesione da parte degli enti sovracomunali, dei cittadini lungresi che ad oggi usufruiscono di un servizio idrico gestito in modo autonomo dal comune, avendo a disposizione proprie sorgenti cittadine.

Dopo oltre un’ora di discussione l’assemblea cittadina ha deciso, in modo unanime, di non aderire e di valutare, attraverso l’amministrazione comunale, la possibilità di azioni più impattanti con la partecipazioni di altri municipi aventi la stessa complessa situazione. (rcs)

LUNGRO (CS) – Domani manifestazione contro il dimensionamento scolastico

Domani, a Lungro, è in programma una manifestazione di protesta per le nuove linee  guida sul dimensionamento e l’autonomia scolastica che andranno a compromettere ancora  di più la tutela della minoranza linguistica arbëreshe.

A organizzarla il sindaco, Carmine Ferraro, con la partecipazione dei  cittadini, associazioni, studenti e docenti del Polo Arberesh di Lungro e le adesioni degli  omologhi delle comunità dell’istituto omnicomprensivo che comprende Acquaformosa,  Civita, Firmo, Frascineto, San Basile insieme ad altri sindaci di comuni di minoranza  arbëreshe. 

La manifestazione vedrà i partecipanti ritrovarsi alle 10 all’Ipsia di Lungro, sede  della segreteria dell’istituto, per procedere in corteo lungo Corso Skanderbeg sino ad  arrivare alla Sala Consiliare – ex Dopolavoro – dove sono previsti gli interventi delle  autorità. 

Ad animare i paesi arbëreshë il piano di riorganizzazione della rete scolastica regionale per  il triennio 2024-27, la riduzione di tutele per le minoranze e, di conseguenza, il paventato  smembramento del Polo Arberesh di Lungro. 

«A seguito della riunione dei Sindaci della scorsa settimana e della creazione di un  documento-proposta inviato a diversi Enti riguardante sia l’autonomia degli istituti che, a  cascata, la tutela delle piccole scuole e delle formazioni delle classi – ha spiegato il sindaco Ferraro – ora è il momento di far sentire la propria voce contro una possibilità che,  nonostante non sia ancora sulla carta, si fa avanti in modo minaccioso, ovvero la  distruzione dell’Omnicomprensivo di Lungro».

«È bene far capire che, nonostante la soppressione degli omnicomprensivi sia un obiettivo  acclarato, quello di Lungro è ben al di sopra dei numeri minimi previsti per l’eliminazione  e che, anche se non li avesse – ha aggiunto Ferraro – sarebbe comunque tutelato come  plesso montano, nelle linee guida regionali, avendo cinque comuni su sei in area montana». (rcs)

LUNGRO (CS) – La Notte dei Fuochi Arberësh

Domani sera, a Lungro, è in programma La notte dei Fuochi Arberësh, la manifestazione che celebra  il mondo delle comunità albanofone e della loro relazione con la terra di Calabria organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco Arberia e la Compagnia Teatrale Ba17.

La manifestazione, con la direzione artistica di Luigi Ricetta, avrà inizio alle ore 20 con l’accensione dei fuochi, per inoltrarsi in una serata che afferra tutti i sensi: la degustazione della Shtridhëla, il piatto tipico offerto dalla “Locanda di traliccio”, anticiperà la Musica d’urgenza di Dalen, il musicista calabrese che porta a Lungro le sue sonorità straordinarie e l’urgenza, appunto, del suo canto in un percorso di innovazione musicale che delinea una finestra essenziale di questo nuovo format culturale.

A far da cornice, insieme ai versi in lingua arberësh e in italiano, il Corale Greco-Albanese“I Paràdosis G.B. Rennis, che chiuderà la prima parte della serata con una esibizione in grado di raccontare l’anima del popolo italo-albanese che da secoli abita e promuove la Calabria, una terra ancora misteriosa, dominata da lingue, culture, identità che si intrecciano tra di loro.

Conclude la manifestazione il travolgente spettacolo Prometeus. Dalla terra il fuoco della Compagnia Teatrale BA17,  diretto da Angelica Artemisia Pedatella, che porta in scena le rivolte dei contadini calabresi.

La Calabria contemporanea deve molto alle lotte contadine che risvegliarono le coscienze e determinarono un importante avanzamento civile di una terra che era stata abbandonata e dimenticata nonostante il valore in termini materiali e umani che essa ha sempre prodotto. La narrazione incalzante di Claudio Cavaliere, che ha già rapito le piazze in cui lo spettacolo ha fatto irruzione, stavolta toccherà note importanti, poiché è proprio dai paesi dell’Arbëria che partirono quelle lotte.

«Quando ho parlato con la regista – ha sottolineato il direttore artistico dell’evento Luigi Ricetta – e abbiamo creato il format, tutta la costruzione è partita proprio dalla presa di coscienza che le lotte dei contadini, così importanti dal punto di vista storico e sociale, non potevano non essere celebrate. Dovevano diventare parte di una ricorrenza che descriva una identità anche contemporanea del popolo arberësh».

Ad accogliere e contribuire alla costruzione del format, con l’obiettivo di creare un appuntamento annuale dai presupposti forti è il sindaco di Lungro, Carmine Ferraro, che ha fortemente voluto l’evento: «Questa amministrazione ha intenzione di rilanciare un nuovo modo di fare cultura, che unisca il piacere del godimento artistico all’identità di contenuti forti. La notte dei fuochi arberësh è una idea che sposa in pieno i nostri ideali, che rappresenta anche la passione che mettiamo nel nostro “fare” e che dovrà diventare un momento di incontro delle comunità in cui Lungro ci mette la faccia».

La Festa delle comunità agricole dell’Arbëria inizia dunque il suo percorso e aspetta numerosi ospiti, sulla scia di percussioni, musica, profumi e sapori che raccontano una sera d’estate da non perdere. (rcs)

L’Associazione Città Visibili di Lamezia alla scoperta di Lungro

Suggestiva, la visita che l’Associazione Città Visibili di Lamezia Terme, guidata da Anna Misuraca, ha fatto a Lungro, uno degli otto paesi arbëreshë del Parco del Pollino, fondato da profughi albanesi giunti in Italia a causa dell’invasione turca in Albania nella seconda metà del XV secolo.

La guida, Mariella Rose, insieme alla signora Maria De Filippo, lungrese doc, hanno raccontato di come «i primi albanesi si stanziarono in questi territori perché erano stati concessi loro da Carlo V e dai nobili della zona per ringraziarli dei servizi che avevano reso all’Italia, dando così origine ad uno dei borghi più solidi e importanti che mantengono tuttora intatto il loro patrimonio religioso e culturale».

«Dopo la storia dei primi stanziamenti – ha raccontato la presidente – ci dirigiamo verso l’Eparchia di Lungro, istituita il 13 febbraio 1919 da Papa Benedetto XV per gli albanesi di Calabria e dell’Italia continentale. Scrigno del rito greco-bizantino, custodisce gelosamente antichi riti, usanze e lingua di origine. Ci attraggono subito icone di ogni foggia, vangeli, mosaici, croci e medaglioni pettorali (enkolpia) con pietre preziose e raffinate cesellature. L’oro si irradia prepotente dalle aureole, simboleggiando la luce del cielo dove il sole non tramonta mai e la divinità che non si può contenere. La cappella vescovile prelude alla cattedrale che visiteremo dopo poco; grandi figure si stagliano accoglienti per purificare lo spirito dei fedeli che accedono».

«L’iconostasi divide Cielo (l’altare dietro l’ingresso, nascosto da tende purpuree) e Terra e sottolinea la distanza tra vescovo e fedeli a sottolineare che dietro quella tenda della porta regale c’è un Mistero profondo e impenetrabile. Le regole sono assai rigide e l’abbigliamento dei fedeli deve essere dimesso e discreto. Molte delle opere sono state realizzate da Josif Dobroniku, mosaicista e iconografo albanese che negli anni 90 si recò a Lungro e vi si stabilì poco dopo. Divenne famoso in tutto il mondo greco-ortodosso attuale e gli vennero commissionati vari lavori, tra i quali i mosaici della Cattedrale, dove sosteremo successivamente», ha raccontato ancora Muraca. 

«Proseguiamo e ci fermiamo davanti ad una struttura recentemente rinnovata e divenuta Museo Storico della Miniera di Salgemma – si legge nella nota –. La signora Maria sfodera un mazzo di chiavi e apre, solo per noi, questo nuovo luogo della memoria che sarà inaugurato nei prossimi giorni. Abbiamo l’onore di entrarvi per primi, grazie all’amministrazione comunale che in via straordinaria ha concesso l’apertura solo per “Le Città Visibili”. Entriamo con riverenza e ci emozioniamo davanti alle foto dei salinari e ai loro cimeli (le medagliette identificative, una macchina da scrivere americana, un’incredibile macchina da caffè per ufficio, pezzi di salgemma e mortai in sale, vecchie insegne), leggiamo i pannelli illustrativi che spiegano le varie mansioni dei salinari e la storia della salina e dei nomi storici che vi ebbero a che fare, da Plinio il Vecchio, che la visitò e ne scrisse, alla regina Margherita di Savoia, che fece dono di un gruppo elettrogeno utile a fornire un minimo di illuminazione alle gallerie».

«La cattedrale di San Nicola di Mira – viene raccontato – si distingue per la sua vastità rispetto alle altre chiese del circondario. Entriamo e la luce dorata del mosaico del Pantocrator della cupola centrale ci avvolge. Siamo quasi abbagliati dalla rifrazione aurea dei mosaici (opera di Josif Dobroniku) mentre ammiriamo l’interno della chiesa, ma veniamo distratti da un gradito fuoriprogramma: assistiamo al rito della presentazione al Tempio che celebra la prima uscita del neonato insieme alla madre e che sarà seguita, in una data successiva, dal battesimo. Il piccolo Federico rimane tranquillo mentre la voce solenne di padre Arcangelo, che solleva il bimbo verso l’alto, recita le preghiere e ci trasporta in Oriente. È un momento davvero particolare, ma non sarà il solo di questa giornata. Padre Arcangelo si ferma a chiacchierare amabilmente con il nostro gruppo e risponde alle curiosità di alcuni di noi. Dopo una simpatica foto ricordo, usciamo nella pioggia per raggiungere la Casamuseo del Risorgimento, dove pranzeremo (piatti tipici preparati dall’eclettica e appassionata padrona di casa, Anna Stratigò) respirando Storia, tradizioni e ricordi. Anna ci accoglie con entusiasmo e ci racconta della sua famiglia che abita quelle stanze da diverse generazioni e che è parte integrante della storia del Risorgimento italiano: qui vissero il poeta e patriota Vincenzo Stratigò e sua madre Matilde Mantile oltre a musicisti, medici e uomini di Legge».

«La casa – viene spiegato – mantiene intatto il fascino originario e custodisce libri antichi, abiti originali ottocenteschi o appartenenti alla tradizione locale. Come sottolinea la padrona di casa, sia le tradizioni che la lingua vanno mantenute e tramandate, custodite e diffuse, non per fanatismo ma per un forte e fiero senso di appartenenza. Ci accomodiamo per pranzare, distribuiti in vari ambienti; un gruppetto di fortunati occupa la stanza col caminetto in cui si trova una credenza a muro che mimetizza un rifugio in cui si nascondeva il poeta per sfuggire ai Borboni. Le sorprese continuano… Anna, oltre ad essere un’ottima cuoca, si rivelerà un’impeccabile intrattenitrice: compone, canta, suona, insegna, dirige un coro (i canti spaziano dall’ arbëreshë al castigliano all’italiano) con cui svolge tournée e gestisce il suo piccolo museo del mate, bevanda ricavata dalle foglie di “yerba mate” tipica del Sud America, che si sorseggia per ore chiacchierando e godendo delle gioie della convivialità (“riti matit”, a cui Anna ha dedicato una canzone)».

«Come avrà attecchito a Lungro – conclude il racconto – per averle addirittura dedicato un museo? Varie sono le congetture…qualche emigrato che lo ha fatto scoprire al suo rientro a Lungro, un omaggio a Garibaldi o semplicemente un rituale condiviso per fare ed essere comunità e rinsaldare i rapporti…  Il pomeriggio trascorre intenso e veloce, la pioggia, fuori, è sempre più fitta…torniamo a casa». (rcs)

 

Tavernise (M5S): Rendere covid hospital strutture di Cariati, Lungro, Mormanno, Mesoraca e Scilla

Il capogruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha proposto di riaprire gli ospedali, oggi dismessi, di Cariati, Lungro, Mormanno, Mesoraca e Scilla, perché vengano adibiti a Covid hospital».

«La crescita esponenziale del numero dei contagiati – ha spiegato – con il consequenziale aumento della domanda di assistenza sanitaria, impone, come annunciato dallo stesso Presidente di Regione, Roberto Occhiuto, una tempestiva e decisa risposta. Risposta che, però, notoriamente deve fare i conti con la strutturale fragilità del sistema sanitario calabrese. A tanto, fanno il passo i rilievi mossi dalla Corte dei Conti recentemente, per cui in Calabria dei 134 nuovi posti letto in terapia intensiva, da aggiungersi agli esistenti 146 già attivi, e alla riconversione in posti di terapia semi-intensiva per 136 postazioni, ci ritroviamo solo 4 nuovi posti di terapia intensiva».

«Tutti gli altri interventi – ha detto ancora – risulterebbero ancora da avviare. Non bastasse, il contributo dei privati alla gestione dell’emergenza sanitaria è stato minimo. Valutata, dunque, nel complesso la rete territoriale calabrese, con interventi solo pianificati, previsti, ma da realizzarsi probabilmente, nel 2022 inoltrato, la riapertura dei nosocomi di Cariati, Lungro, Mormanno, Mesoraca e Scilla, strutture in parte già operative, perché vengano adibiti a Covid hospital risulta essere la risposta più veloce, efficiente ed efficace, all’aumento dei contagi e dei ricoveri. La stessa soluzione a più riprese, nel corso dell’emergenza sanitaria, è stata sollecitata dalle stesse amministrazioni comunali».

«Il Vittorio Cosentino di Cariati – ha detto ancora Tavernise – in attesa di essere riconvertito in ospedale di zona disagiata, offre le adeguate caratteristiche per entrare in funzione in tempi brevissimi a questo scopo. Lo stesso si può dire della struttura sanitaria del Capt di Lungro, con piani interamente ristrutturati ed arredati, nonché delle strutture di Mormanno, di Mesoraca e di Scilla, che presentano ambienti nuovissimi e ampli».

«Le strutture indicate, che in una situazione sanitaria ordinaria, potrebbero, dunque – ha spiegato ancora – garantire oltre 200 posti letto, oggi si presentano come idonee, tanto negli spazi a disposizione, per ogni misura di sicurezza, quanto per impiantistica presente, ma inutilizzata, come la Tac del Capt di Lungro, per essere adibiti a Covid hospital dedicati a ricoveri non intensivi. Strutture che vedrebbero il personale sanitario, in via di assunzione, addestrato a gestire i pazienti in ingresso secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le linee guida emanate dai Centri di riferimento».

«È giunto il momento di accelerare fortemente – ha concluso Tavernise – perché la Calabria è in grave ritardo rispetto all’emergenza, scaturita dalla quarta ondata della pandemia, e mi rivolgo a voi tutti, perché non ho dubbi di trovarvi sulle mie stesse posizioni. Pertanto, sollecito, altresì, l’inserimento degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare nella rete ospedaliera, nel nuovo piano operativo regionale, riaprendo i reparti per come le sentenze del Consiglio di Stato impongono». (rrm)

FRASCINETO (CS) – Celebrata la Madonna del Carmelo con l’Eparca di Lungro Oliverio

A Frascineto si è celebrata la Madonna del Carmelo e, per l’occasione, il vescovo della Diocesi di Lungro, l’Eparca Donato Oliverio, ha celebrato la Santa messa nella Chiesa dedicata a “San Basilio” in Eianina.

Presenti tra gli altri, in rappresentanza della locale amministrazione comunale, il sindaco Angelo Catapano e il suo vice, Angelo Prioli.

Nel corso dell’omelia, Mons. Oliverio ha esortato tutti a vivere questo particolare momento, con la speranza e la necessaria fiducia per superare la grave crisi dettata dalla pandemia da covid -19. Ha, poi, evidenziato come questo tempo «stia facendo sperimentare la fratellanza umana e universale come mai ci saremmo aspettati, così all’unisono confinati, nei mesi scorsi, isolati, soli, nella famiglia, in comunità, in piccoli gruppi».

«Un’emozione comune ci rende vicini l’uno l’altro – ha sottolineato Mons. Oliverio –. La nostra sofferenza, quella dei no-stri vicini, ci fanno provare una vera compassione verso tutti coloro di cui ascoltiamo la fragilità delle nostre comune umanità».

Il pastore dell’Eparchia di Lungro ha posto l’accento sulle tante testimonianze di solidarietà che in tutto il mondo stanno emergendo: “Buoni samaritani, volontari e di persone anonime di cui nessuno parlerà e che sono numerosi. «Ma – ha avvertito il presule – certamente non mancano l’egoismo e la codardia e tuttavia è bello vedere che l’attenzione fraterna senza confini ha preso il sopravvento».

Trasformazione e cambiamento per Mons. Oliverio, le situazioni di crisi come l’attuale, possono essere viste come un’opportunità per rinsaldare i rapporti con il prossimo, per sentirci parte di un’umanità che è sempre più globalizzata, ma sempre pronta a creare tutte le condizioni per un nuovo umanenismo. (rcs)

In copertina, foto di Francesco Garofalo