PALUDI (CS) – Al Museo Civico s’inaugura la mostra “Scavare Radici”

Mercoledì 10 aprile, al Museo Civico di Paludi, alle 18, s’inaugura la mostra Scavare radici. Il racconto della scoperta di Castiglione di Paludi, a cura delle archeologiche Donatella Novellise direttrice scientifica del Parco Archeologico di Castiglione e del Museo Civico di Paludi e Serena Guidone, funzionaria archeologa al Parco Archeologico di Pompei.

All’inaugurazione saranno presenti Filippo Demma, direttore del Parco Archeologico di Sibari, la Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza Paola Aurino, le curatrici della mostra.

L’esposizione, visitabile fino al 10 febbraio 2025, è il racconto della scoperta di Castiglione di Paludi”: un viaggio a ritroso nel tempo, dalle prime segnalazioni del rilevante sito archeologico ai primi del ‘900 sino alla sua messa in luce, tra il 1950 ed il 1956, che porta al tempo lontano della Magna Grecia e prima ancora. A guidare questo percorso di conoscenza e consapevolezza sono documenti d’archivio e reperti mai esposti prima: una selezione di vasi, oggetti in bronzo, statuine, elementi architettonici dall’abitato fortificato ellenistico (IV-III secolo a.C.) e alcuni reperti dalle necropoli: quella più antica enotria (IX-VIII sec. a.C.) e quella contemporanea all’abitato.

«Abbiamo voluto aprire la sezione archeologica del Museo Civico – hanno spiegato le curatrici – raccontando la scoperta del sito straordinario che è Castiglione, attraverso le indagini guidate dall’allora Ispettore Giuseppe Procopio e provando a ricreare l’atmosfera e la suggestione di quegli anni, esponendo una scelta dei documenti d’archivio. E poi i reperti, che raccontano ciascuno con la propria voce la storia di un luogo, di un territorio, le azioni di un tempo passato. Il titolo dato alla mostra non è casuale. Castiglione è spazio in cui una macchia mediterranea straordinaria custodisce l’archeologia. E abbiamo voluto che l’esposizione rappresentasse il legame forte fra natura e archeologia che caratterizza il sito, usando una pianta che a Castiglione cresce abbondante e spontanea: la liquirizia, attraverso la disponibile partecipazione del Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, tra i soggetti aderenti all’Accordo di valorizzazione promosso dal Parco archeologico di Sibari».

«A Castiglione le radici vegetali abbracciano quelle di una comunità, di un territorio, di una pluralità di popoli – hanno concluso –. Scavare radici vuole rappresentare un atto concreto di appartenenza e consapevolezza, attraverso la valorizzazione di quella bellezza del patrimonio materiale ed immateriale di cui il territorio è generoso».

«È un traguardo che tagliamo con grande, incontenibile gioia, frutto della volontà convinta dell’Amministrazione Comunale di valorizzare il patrimonio culturale di cui abbiamo il privilegio di essere custodi, ampliandone la conoscenza, attraverso le strategie migliori», ha dichiarato Stefano Graziano, sindaco di Paludi.

«Un traguardo – ha concluso – che diventa punto di partenza, per le prospettive che apre l’arrivo a Paludi – per la prima volta – dei reperti di Castiglione: occasione di formazione e crescita culturale, di conoscenza e fierezza della nostra identità. Un fare, costruire e promuovere cultura necessario, reso possibile dalla rivoluzione culturale contagiosa e coinvolgente promossa nella Sibaritide da Filippo Demma, direttore del Parco archeologico di Sibari, al quale siamo grati per aver reso possibile la realizzazione della mostra».

Che il Parco archeologico di Sibari voglia essere e costruire comunità è un dato di fatto, sempre più confermato da quanto avviene nella Calabria tutta, nonché dalle parole del suo Direttore Filippo Demma: «Solo pochi mesi fa abbiamo sottoscritto un accordo per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale della Sibaritide e del Pollino con quattordici comuni della Sibaritide, un’Arcidiocesi ed una Diocesi, un Museo d’impresa, tre Musei privati, un Parco Nazionale ed un Ente gestore di due Riserve ambientali, che porterà alla nascita della Rete dei Musei della Sibaritide».

«A distanza di pochi mesi – ha concluso – raccogliamo un frutto importante, senz’altro figlio di quell’accordo: l’apertura della mostra nel Museo Civico di Paludi, con reperti che escono dai magazzini del nostro museo, diventano patrimonio fruibile da tutti e tornano – ripetutamente e a rotazione – nel luogo in cui cono stati rinvenuti poco meno di cent’anni fa. Si concretizza la volontà di fare sistema, di valorizzare la bellezza che ci circonda, attraverso un impegno di comunità». (rcs)

PALUDI (CS) – Una Pasquetta speciale all’azienda Fonsi

Una Pasquetta tutta speciale all’azienda Fonsi di Paludi. Restano ancora pochissimi posti disponibili per Pasqua. Musica dal vivo, spazi all’aria aperta, ricette della memoria e possibilità di visitare gli allevamenti, con le mucche, i maialini neri, le caprette e le pecore. È probabilmente questo il segreto del successo di adesioni alla proposta dell’esperienza imprenditoriale e familiare che produce Pecorino Crotonese Dop.

Un metodo ed un successo, quello che mette consapevolmente al centro della proposta esperienziale di accoglienza turistica locale, la valorizzazione e la condivisione del patrimonio identitario di questa terra e che i Fonsi auspicano possa essere replicato e condiviso da tutti. Perché funziona.

Perché a tavola bisogna emozionare. L’antipasto è uguale sia per il pranzo della Domenica di Pasqua che del Lunedì dell’Angelo. Saranno portati una degustazione di latticini vaccini, pecorino dop crotonese, caprini; salumi di produzione propria di suino nero; la frittatona ed il tortino di patata Igp della Sila; Pepi e Patate Igp della Sila; pizza rustica con cicoli di suino nero; frascatula con broccoli, caciocavallo e salsiccia di suino nero. Sono due i primi previsti per Pasqua: le lasagne alla paludese ed il risotto con pancetta di suino nero e zucchine. Come secondo l’azienda Fonsi propone il capretto di rustica di Calabria al forno e arrosto di suino nero con contorno di patate al forno Igp della Sila e insalata verde.

E poi c’è la colomba al pecorino crotonese dop e ‘nduja. Dopo il gelato, è, questo, il nuovo esperimento gastronomico realizzato da MT Massimiliano Tagliaferro, Dolciere in Corigliano-Rossano per l’Azienda Fonsi che con la sua declinazione salata del dolce tipico delle feste ha voluto rendere omaggio a quello che può essere considerato il formaggio identitario e distintivo principe della tradizione casearia della nostra terra. (rcs)

PALUDI (CS) – L’azienda Fonsi premiata in Campidoglio

L’azienda Fonsi premiata a Roma come produttrice del migliore Pecorino Crotonese Dop. L’azienda Fonsi, unici produttori in provincia di Cosenza che realizzano l’unico biologico dell’intera filiera, conquista un nuovo riconoscimento: è stata premiata in Campidoglio, come Ambasciatore Doc Italy.

È stato Luca Fonsi in rappresentanza dell’esperienza imprenditoriale e familiare a ritirare il Premio Internazionale Doc Italy – Viaggio attraverso le Eccellenze.

Il Pecorino Crotonese Dop che, com’è noto, ha notevoli proprietà salutari, è stato protagonista anche del momento di degustazione previsto all’interno della manifestazione riscuotendo apprezzamenti e complimenti dai numerosi intervenuti.

Ospitato nella Sala Protomoteca del Campidoglio, l’evento è stato promosso dall’Associazione Nazionale Doc Italy con l’obiettivo di promuovere il Made in Italy di qualità, nei settori dell’agroalimentare, dell’arte, della moda, dello spettacolo, dell’artigianato e del turismo.

Nato nel 2013, infatti, il Premio viene riconosciuto a quelle personalità e a quelle esperienze che attraverso il proprio valore aggiunto, contribuiscono a promuovere il Belpaese nel Mondo. Particolare attenzione in questi anni è stata riservata al comparto agroalimentare e specialmente a quelle piccole e medie aziende artigianali come Fonsi che realizzano prodotti di altissima qualità e che abbracciano la filosofia della tutela dell’ambiente e della tradizione, dell’educazione e della sovranità alimentare. (rcs)

PALUDI (CS) – Una Pasqua identitaria a tavola con Fonsi

Per l’Azienda Fonsi di Paludi, unico produttore di Pecorino Crotonese Dop biologico della provincia di Cosenza, il menu di Pasqua e Pasquetta si conferma perfettamente in linea con una visione e missione aziendale che continua a mettere al primo posto la valorizzazione della biodiversità e l’identità, insieme all’educazione ed alla sovranità alimentare.

Continuare a far conoscere ed riscoprire, anche e soprattutto negli eventi clou della tradizione, piatti e prodotti della secolare cultura contadina territoriale e regionale; quelle ricette quasi dimenticate, come la frascatula, piatto antico, semplice e povero che si ottiene dall’unione di polenta e broccoli, caciocavallo e suino nero; come la lasagna alla paludese o con ragù di podolica; come i cannarozzeddi con le fave ed il guanciale; o, ancora, come la pizza rustica con i cicoli.

L’azienda agricola che produce anche extravergine d’oliva e che aderisce a Campagna Amica – sottolineano i fratelli Fonsi – continua ad aprirsi alle famiglie condividendo gli spazi all’aperto e offrendo la possibilità di visitare anche i propri allevamenti.

L’antipasto è uguale sia per il pranzo della Domenica di Pasqua che del Lunedì dell’Angelo. In tavola saranno portati una degustazione di latticini vaccini, pecorino dop crotonese, caprini; salumi di produzione propria di suino nero; la frittatona ed il tortino di patata Igp della Sila; Pepi e Patate Igp della Sila; pizza rustica con cicoli di suino nero; frascatula con broccoli, caciocavallo e salsiccia di suino nero. Sono due i primi previsti per Pasqua: le lasagne alla paludese ed il risotto con pancetta di suino nero e zucchine. Come secondo l’azienda Fonsi propone il capretto di rustica di Calabria al forno e arrosto di suino nero con contorno di patate al forno Igp della Sila e insalata verde.

La lasagna con ragù di podolica ed i cannarozzeddi e fave con guanciale di suino nero sono i primi piatti che saranno proposti per la Pasquetta, lunedì 1 aprile; l’agnello a forno e la porchetta di suino nero, i secondi. Per info e prenotazioni è possibile contattare i numeri 346 3274224 o il 3311642663. (rcs)

PALUDI (CS) – Demonticazione, il ritorno della transumanza

Quasi tutti conoscono o hanno sentito parlare almeno una volta della transumanza. Inserita nel 2019 dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, è quella pratica tradizionale, ereditata anche nei nostri territori, dell’allevamento che consiste nel muovere gli animali, solitamente pecore, capre o bovini, dalle zone di pascolo invernale a quelle estive. In pochissimi, però, sanno forse che esiste un suo processo inverso, il suo ritorno. Si chiama demonticazione. Letteralmente vuol dire lasciare la montagna e scendere al piano. Un rito che, letto e narrato insieme a quello della precedente transumanza, andrebbe fatto conoscere e valorizzato, assieme a tutto il patrimonio della storia agricola ed agroalimentare della nostra terra, nelle scuole primarie, come alto momento pedagogico di ricongiunzione senza oicofobia alle proprie origini.

Ne è convinta la squadra Fonsi, alla guida da qualche secolo dell’omonima azienda di Paludi, unica produttrice nel cosentino del Pecorino Crotonese Dop e l’unico biologico dell’intera filiera che nei prossimi giorni accompagnerà il ritorno, la demonticazione appunto, nelle stalle di contrada Unna sulle colline della Sila Greca, delle proprie mandrie mandate al pascolo per il periodo estivo a Mormanno, sul Pollino.

Sia per la transumanza che per la demonticazione, l’antica usanza di procedere a piedi – sottolinea – ha purtroppo ormai lasciato il passo alle esigenze ed ai ritmi imposti dalla modernità e, quindi, ai mezzi di trasporto. Entrambi i momenti, tuttavia, preservano – aggiunge – una valenza culturale, sociale, antropologica e simbolica importante, sentimentale ed esperienziale, perché segna da sempre due date importanti nel calendario aziendale, due cicli naturali nel rapporto allevatore-bestiame.

Mappata anche tra i 100 Marcatori Identitari Distintivi (Mid) della Calabria, strettamente legata anche all’allevamento del bovino di razza Podolica, anch’esso un Mid, la transumanza e con essa il suo nostos, la demonticazione, è un riturale ancestrale che fa della Calabria una delle regioni italiane custodi del patrimonio culturale legato alle stagioni. Condividerlo – aggiungono i Fonsi – con contenuti e visione, con le nuove generazioni farebbe avvicinare di più e meglio alla storia della pastorizia, per lungo tempo motore dell’economia locale.

Per dirla con la Mappatura dei 100 Marcatori Identitari Distintivi depositato dalla Cabina di Regia alla Fondazione Calabria Film Commission, la Transumanza è un pezzo di storia sopravvissuto. Il fenomeno, infatti, al tempo del latifondo fu un tassello importante dell’economia calabrese. Basti pensare che alla fine del ‘500 i principi di Bisignano contavano una massa di quindicimila ovini e nel 1744 i duchi di Corigliano arrivarono oltre ventinovemila animali. Un fenomeno dal rilievo economico importante. (rcs)

PALUDI (CS) – Carta regionale del formaggio, Fonsi si complimenta con Gallo

«Per contribuire a far crescere sempre di più nei nostri territori la consapevolezza che anche in tema di formaggi autentici e di qualità la Calabria non solo non teme confronti ma che anzi può e deve competere su scala nazionale ed internazionale serve intensificare l’informazione destinata alle famiglie ed alla ristorazione, al mondo della scuola ed a quello della distribuzione commerciale a tutti i livelli. Serve l’impegno convinto della rete imprenditoriale in sinergia con quella delle istituzioni. E servono iniziative virtuose, analoghe ad esempio a quella che tra le altre ha messo in campo di recente la Regione Calabria con Carta degli Oli Extravergine di Oliva Dop e Igp della Calabria a cura del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) primo esperimento del genere in Italia».

È quanto dichiara Luca Fonsi, dell’omonima e plurisecolare azienda, unici produttori in provincia di Cosenza, complimentandosi con l’assessore regionale all’agricoltura e con il direttore generale del dipartimento, Gianluca Gallo e Giacomo Giovinazzo per quanto già avviato ed auspicando che stessi metodo ed obiettivi ci si ponga insieme rispetto al prezioso patrimonio caseario regionale, arrivando progressivamente anche a una Carta dei Formaggi della Calabria, da far conoscere e distribuire in Calabria e fuori dai confini regionali.

Con questo stesso spirito e con questi contenuti, tutta la squadra aziendale Fonsi nei giorni scorsi ha accolto e guidato la troupe di Rai News 24 alla scoperta dei metodi di produzione del Pecorino Crotonese Dop Biologico, raccontata in uno speciale dedicato all’intera filiera che andrà in onda giovedì 16 novembre.

Dall’allevamento che conta più di 1000 pecore, passando dal pascolo su prato e negli uliveti, fino alle fasi di produzione con la lavorazione del latte, nel caseificio, che avviene subito dopo la mungitura; la cagliatura e rottura, la salatura e infine la stagionatura.

Dopo le riprese in azienda le telecamere di Rai 3 con la giornalista Emanuela Gemelli si sono spostate all’Alberghiero dove gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana guidato dal dirigente scolastico Saverio Madera, coordinati dai docenti Pietro Bloise e Antonio Farace hanno preparato e fatto degustare delle originalissime ricette identitarie, con protagonista il Pecorino Crotonese Dop: dalla mousse di pere e pecorino, al filettuccio di suino nero di Calabria su crostone di pane con fonduta di pecorino e patate silane; fino al risotto di clementine della piana di Sibari con pecorino.

Sapori e colori, la rubrica di approfondimento di Rainews24 (canale 48 del digitale terrestre) andrà in onda giovedì alle 11 e 45 ed in replica, sempre giovedì 16 novembre alle ore 22,15; sabato 18 alle ore 10 e domenica 19 novembre alle ore 17,45. (rcs)

PALUDI (CS) – Venerdì si presenta il libro “La baia della Magna Graecia”

Venerdì 29 settembre, a Paludi, alle 18, nella Sala del Consiglio comunale, sarà presentato il libro La baia della Magna Graecia di Domenico Mazza.

Si parte con i saluti istituzionali del sindaco, Stefano Graziano. Relaziona il direttore di Informazione&Comunicazione ed editore del libro, Matteo Lauria. Seguirà l’intevento del prof. Luigi Salatino, Consigliere comunale delegato alla cultura. Il dibattito vedrà la conclusione nelle parole dell’autore, Domenico Mazza, mentre a mediare l’evento sarà la Redattrice, Erminia Madeo. Inoltre, a margine degli inteventi, ampio spazio sarà concesso dall’uditorio che potrà interagire formulando domande ai componenti il tavolo della Presidenza. (rcs)

Vittoria Baldino (M5S) lancia la sua campagna elettorale da Paludi

Parte da Paludi la campagna elettorale di Vittoria Baldino, candidata alla Camera in Calabria nel collegio uninominale 01  – Corigliano Rossano, impegnata nei prossimi giorni a girare i comuni della fascia ionica tra la sibaritide e il crotonese.

A fare gli onori di casa, e tracciare subito le attese della serata, all’interno del centro polifunzionale Castiglione di Paludi, è lo stesso sindaco di Paludi Stefano Graziano. Per il primo cittadino oltre l’appartenenza politica oggi conta dare, a Paludi e a tutti i comuni dell’hinterland, una rappresentanza seria e qualificata che nessuno più di un figlio di questa terra può dare. Tanto per l’esperienza maturata quanto per la conoscenza dei problemi, dalle mille sfaccettature, che contraddistinguono poi gran parte della Calabria.

«Paludi è casa mia – ha rilanciato Baldino – e da qui parte la mia campagna elettorale nel rispetto di una comunità che merita di essere rappresentata dove si prendono decisioni importanti per tutto il Paese. Ho deciso di candidarmi in Calabria perché ho fatto una scelta di cuore. Da un lato una poltrona sicura, dall’altra la necessità di rappresentare la terra d’origine».

«Ho scelto la mia terra d’origine. Per riscattare la nostra regione servono, però, le sue energie migliori ma soprattutto poche promesse, tanto impegno e fatti, per dare concretezza e soluzioni a problemi che affondano le radici in decenni di mala politica. L’impegno è l’unica promessa che sento di fare agli elettori, come si sta impegnando il m5s in regione con il capogruppo Tavernise. Oltre lo schieramento politico – ha continuato Baldino – serve fare rete tra rappresentanti istituzionali».

«Sono stati 4 anni e mezzo di tanto impegno – ha proseguito Baldino – con errori certo, ma che hanno visto il m5s schierato a favore di leggi dal profondo valore sociale ed economico. Basti pensare  al decreto dignità, al reddito di cittadinanza e il superbonus. Tre semplici provvedimenti con cui abbiamo riscattato il lavoro povero. I furbetti li troviamo in tutte le forme di sostegno approntate dalla Stato, ma tanto non legittima la cancellazione di una misura che si rivolge a numerosissime persone in difficoltà. Solo con il superbonus abbiamo creato poi 630.000 nuovi posti di lavoro secondo le stime».

«Ripartire dai giovani – ha concluso Baldino – è la chiave della società moderna, specie in Calabria. Vanno create le condizioni perché i giovani possano restare nella loro terra senza essere costretti ad andare via. Ma va creato lavoro di qualità, che sia stabile e giustamente retribuito. Il lavoro sta cambiano e una politica lungimirante non può non tenerne conto».

Passato, presente e futuro la linea d’azione del m5s in Calabria è netta. A rimarcare il lavoro svolto finora in Calabria ci pensano la deputata, ora candidata al senato, Elisabetta Barbuto e il consigliere regionale Davide Tavernise. «Se pensiamo alla Calabria non possiamo non pensare al tema delle infrastrutture: alla statale 106, alla linea ferroviaria ionica, all’aeroporto di Crotone, ai due porti quello di Corigliano Rossano e quello di Crotone. In questi anni grazie anche al supporto dell’ex ministro Danilo Toninelli siamo riusciti ad invertire la tendenza all’isolamento della zona ionica generando un’attenzione costruttiva sulla statale 106 e la ferrovia oggi entrambe oggetto di commissariamento», ha detto Barbuto.

«Le altre forze politiche hanno disonorato la nostra terra. A piccoli passi oggi stiamo ricostruendo la nostra sanità. Passo dopo passo, con piccoli risultati e tanto impegno stiamo lottando per riportare la luce in un territorio che da tempo vede il buio su tematiche importanti», ha rimarcato Tavernise.

Con lo sguardo rivolto al futuro, invece, Laura Ferrara ha rilanciato il tema del salario minimo. «L’Europa ha tracciato la strada, tocca adesso all’Italia approvare quanto prima una legge che recepisca le indicazioni europee e garantisca salari adeguati a tutti i cittadini. In Italia, come evidenziato nel Rapporto annuale Inps, il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese e questo non ha solo conseguenze drammatiche sul potere di acquisto di oggi, ma anche sulle future pensioni di domani. Il salario minimo europeo deve essere il punto centrale di una nuova era di diritti sociali».

Il messaggio lanciato da Paludi dai rappresentanti pentastellati è chiaro: servono attenzione particolare e misure concrete per le fasce deboli della popolazione. (rcs)

PALUDI (CS) – Dal 29 ottobre la sesta edizione del Festival delle Spartenze

Dal 29 ottobre al 1° novembre, a Paludi, è in programma la sesta edizione del Festival delle Spartenze, e avrà come titolo Ri-torni e Ri-partenze, che si svolgerà, poi, con ulteriori giornate a novembre e a dicembre.

In questa prima parte “Aspettando (con Dante) il Piccolo Festival delle Spartenze 2021”, uno spazio particolare sarà dedicato ai 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Nel corso del Festival, interessanti dibattiti si alterneranno a rassegne cinematografiche, laboratori di pittura e scrittura, concerti, presentazioni di libri, produzioni teatrali, degustazioni enogastronomiche di prodotti tipici e tanto altro. Per questa prima tappa, si registra una grande attesa per l’evento della Notte dei Ricercatori Italiani nel Mondo, al quale prenderà parte uno special guest, il prof. Luca Serianni.

Il Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura nasce da una riflessione profonda, avviata dal Direttore del Festival come progetto di ricerca all’Università di Messina, continuata alla Cattolica di Milano, e colmata nella necessità di aprire il dibattito e promuovere il dialogo con un pubblico più vasto.

E così, grazie all’aiuto dell’Associazione AsSud, dal 2016 il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura” è diventato il Festival dei borghi spopolati a causa dell’emigrazione. Durante le sue edizioni, il Festival ha raccontato storie di migranti, ha incontrato artisti, pensatori e istituzioni al fine di elaborare nuove proposte di gestione dell’emigrazione e favorire lo sviluppo delle comunità che lo vivono.

Diversi i comuni calabresi e lucani interessati dalle attività culturali del Festival, che ha mantenuto il suo epicentro a Paludi, il 1° in Calabria per incidenza dell’emigrazione sulla popolazione (179,7%). Dopo l’edizione 2020 svoltasi completamente online, il ritorno in presenza di quest’anno coinciderà con un ampliamento dei territori ospitanti: oltre alla Calabria e alla Basilicata, farà tappa nelle Marche, in Molise, e in Irpinia; nella prospettiva di raggiungere, nei prossimi anni, le comunità italiane all’Estero.

Nel corso dei tanti approfondimenti, si racconteranno i ritorni avvenuti e si proporranno azioni che possano generare ulteriori ritorni. Ritorni possibili, ritorni sognati, ritorni negati. Ritorni 2.0, ritorni a costo zero, ritorni impossibili. La speranza è che i discendenti degli italiani residenti all’estero possano compiere il sogno dei loro padri e quello di Dante: ritornare, sia pure per un tempo transitorio, nella terra delle proprie origini. Una speranza che si innesta e alimenta altre speranze come quelle di ridare polpa ai borghi dell’osso.

L’edizione 2021 si inaugurerà a Paludi il 29 ottobre con una conferenza stampa di apertura alle ore 15.00 presso il Centro Polifunzionale Castiglione di Paludi. Il 30 ottobre si sposterà tra Corigliano Rossano e Cropalati mentre il 31 ottobre, durante la Notte dei Ricercatori Italiani nel Mondo dedicata a Dante, si terrà la Lectio Magistralis di Luca Serianni, Professore emerito di Storia della lingua italiana e socio dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia della Crusca. Il 1° novembre il Festival chiuderà questa prima sessione con l’assegnazione dei vincitori del Premio Spartenze2021. (rcs)

PALUDI (CS) – Presentato il libro “Castiglione di Paludi è l’antica Petelia?”

È stato presentato, a Paludi, il libro Castiglione di Paludi è l’antica Petelia? Alla ricerca dell’identità per un autentico sviluppo di Luigi Palermo, Daniela Francini e Carla Salamanca.

Al centro dell’attenzione Paludi, il piccolo centro della Sila greca cosentina di poco più di mille anime, che Luigi Palermo identifica nell’antica Petelia, di origine ellenica e non brettia, e per il quale Daniela Francini e Carla Salamanaca disegnano un modello strategico e integrato di sviluppo che tiene conto della particolarità storica del suo territorio.

Gli interventi degli esperti, l’archeologa Maria Cerzoso e lo storico locale Giuseppe Blefari, da prospettive diverse hanno sottolineato l’esigenza di ulteriori ricerche in prospettiva multidisciplinare per fugare dubbi e incertezze sull’esatta ubicazione dell’antica Petelia e, al contempo, l’esigenza di un investimento istituzionale e politico per un futuro sostenibile di Paludi.

A tale riconosciuta esigenza hanno risposto positivamente le istituzioni (il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Cosenza, Franco Iacucci e l’assessore alla cultura del Comune di Paludi, Luigi Salatino) e le Associazioni che hanno organizzato l’iniziativa (i Presidenti provinciali dell’Ordine degli architetti Pasquale Costabile, delle donne medico Carmela Mirabelli e dell’AIPARC Tania Frisone).

Gli interventi degli Autori del volume hanno concluso il bel pomeriggio di cultura, introdotto e coordinato da Giuseppe Trebisacce(rcs)