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Vittoria Baldino (M5S) lancia la sua campagna elettorale da Paludi

Vittoria Baldino (M5S) lancia la sua campagna elettorale da Paludi

Parte da Paludi la campagna elettorale di Vittoria Baldino, candidata alla Camera in Calabria nel collegio uninominale 01  – Corigliano Rossano, impegnata nei prossimi giorni a girare i comuni della fascia ionica tra la sibaritide e il crotonese.

A fare gli onori di casa, e tracciare subito le attese della serata, all’interno del centro polifunzionale Castiglione di Paludi, è lo stesso sindaco di Paludi Stefano Graziano. Per il primo cittadino oltre l’appartenenza politica oggi conta dare, a Paludi e a tutti i comuni dell’hinterland, una rappresentanza seria e qualificata che nessuno più di un figlio di questa terra può dare. Tanto per l’esperienza maturata quanto per la conoscenza dei problemi, dalle mille sfaccettature, che contraddistinguono poi gran parte della Calabria.

«Paludi è casa mia – ha rilanciato Baldino – e da qui parte la mia campagna elettorale nel rispetto di una comunità che merita di essere rappresentata dove si prendono decisioni importanti per tutto il Paese. Ho deciso di candidarmi in Calabria perché ho fatto una scelta di cuore. Da un lato una poltrona sicura, dall’altra la necessità di rappresentare la terra d’origine».

«Ho scelto la mia terra d’origine. Per riscattare la nostra regione servono, però, le sue energie migliori ma soprattutto poche promesse, tanto impegno e fatti, per dare concretezza e soluzioni a problemi che affondano le radici in decenni di mala politica. L’impegno è l’unica promessa che sento di fare agli elettori, come si sta impegnando il m5s in regione con il capogruppo Tavernise. Oltre lo schieramento politico – ha continuato Baldino – serve fare rete tra rappresentanti istituzionali».

«Sono stati 4 anni e mezzo di tanto impegno – ha proseguito Baldino – con errori certo, ma che hanno visto il m5s schierato a favore di leggi dal profondo valore sociale ed economico. Basti pensare  al decreto dignità, al reddito di cittadinanza e il superbonus. Tre semplici provvedimenti con cui abbiamo riscattato il lavoro povero. I furbetti li troviamo in tutte le forme di sostegno approntate dalla Stato, ma tanto non legittima la cancellazione di una misura che si rivolge a numerosissime persone in difficoltà. Solo con il superbonus abbiamo creato poi 630.000 nuovi posti di lavoro secondo le stime».

«Ripartire dai giovani – ha concluso Baldino – è la chiave della società moderna, specie in Calabria. Vanno create le condizioni perché i giovani possano restare nella loro terra senza essere costretti ad andare via. Ma va creato lavoro di qualità, che sia stabile e giustamente retribuito. Il lavoro sta cambiano e una politica lungimirante non può non tenerne conto».

Passato, presente e futuro la linea d’azione del m5s in Calabria è netta. A rimarcare il lavoro svolto finora in Calabria ci pensano la deputata, ora candidata al senato, Elisabetta Barbuto e il consigliere regionale Davide Tavernise. «Se pensiamo alla Calabria non possiamo non pensare al tema delle infrastrutture: alla statale 106, alla linea ferroviaria ionica, all’aeroporto di Crotone, ai due porti quello di Corigliano Rossano e quello di Crotone. In questi anni grazie anche al supporto dell’ex ministro Danilo Toninelli siamo riusciti ad invertire la tendenza all’isolamento della zona ionica generando un’attenzione costruttiva sulla statale 106 e la ferrovia oggi entrambe oggetto di commissariamento», ha detto Barbuto.

«Le altre forze politiche hanno disonorato la nostra terra. A piccoli passi oggi stiamo ricostruendo la nostra sanità. Passo dopo passo, con piccoli risultati e tanto impegno stiamo lottando per riportare la luce in un territorio che da tempo vede il buio su tematiche importanti», ha rimarcato Tavernise.

Con lo sguardo rivolto al futuro, invece, Laura Ferrara ha rilanciato il tema del salario minimo. «L’Europa ha tracciato la strada, tocca adesso all’Italia approvare quanto prima una legge che recepisca le indicazioni europee e garantisca salari adeguati a tutti i cittadini. In Italia, come evidenziato nel Rapporto annuale Inps, il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese e questo non ha solo conseguenze drammatiche sul potere di acquisto di oggi, ma anche sulle future pensioni di domani. Il salario minimo europeo deve essere il punto centrale di una nuova era di diritti sociali».

Il messaggio lanciato da Paludi dai rappresentanti pentastellati è chiaro: servono attenzione particolare e misure concrete per le fasce deboli della popolazione. (rcs)