Il Parco Archeologico di Scolacium dimezza gli orari di apertura, Caccia: Fatto grave

«È un fatto grave e inaccettabile che penalizza le imprese e i territori», ha dichiarato l’assessore comunale al Turismo di Squillace, Franco Caccia, alla notizia che il Parco Archeologico di Scolacium ha dimezzato gli orari di apertura, provocando, così, danni e disagi, ai comuni quanto alle imprese operanti nel vasto territorio compreso del golfo di Squillace.

Il principale sito archeologico della regione Calabria, come è possibile visionare direttamente dal sito istituzionale www.musei.calabria.beniculturali.it, ha programmato i seguenti orari di apertura: mercoledì dalle 9,00 alle 14,00, unico giorno in cui è possibile la vista di mattina, da giovedì a domenica, salvo imprevisti, l’accesso al sito è previsto dalle 14,00 alle 20,00. il parco archeologico Scolacium, quindi, unico nel suo genere storico-artistico e culturale, da sempre forte attrattore turistico per un vasto comprensorio, anche durante il periodo estivo, rimarrà totalmente chiuso, mattina e pomeriggio, nei giorni di lunedi e martedì. 

«La scelta operata dai responsabili della gestione del parco – ha affermato Caccia – ha già prodotto danni considerevoli. Nei giorni scorsi, infatti, sono stato informato da Gregorio Mungari, responsabile dell’agenzia turistica Alfa 21 di Crotone, con cui abbiamo avviato da tempo una stretta collaborazione per portare i croceristi a Squillace, della spiacevole novità, vale a dire la cancellazione dell’escursione a Squillace, da tempo programmata per il prossimo 14 giugno, in occasione dello scalo a Crotone della nave da crociera MS Viking Sky». 

A determinare questa scelta del tour-operator è stata la nuova programmazione degli orari di apertura del parco Scolacium, la quale non consente la visita del gruppo, composto da oltre 60 turisti, in prevalenza americani. Alla richiesta, avanzata dal tour-operator alla direzione del parco Scolacium, finalizzata a trovare una soluzione, per venire incontro alle esigenze ed alle legittime aspettative di quanti arrivano da oltre oceano per visitare il sito greco-romano, ha risposto la funzionaria archeologa in servizio presso il parco Scolacium, con una stringata nota in cui ha solo confermato l’impossibilità a praticare soluzioni alternative. 

«Simili decisioni si commentano da sole – ha ribadito – l’assessore Franco Caccia, ed è doveroso intervenire immediatamente.  Non entro nel merito di difficoltà gestionali ed amministrative che interessano la direzione regionale dei musei, ente del ministero della cultura a cui è demandata la gestione di questi siti culturali. Pare però doveroso da parte mia sottolineare che in un periodo caratterizzato da forti crisi, specie dopo le annate condizionate negativamente dal covid, la scelta burocratica di limitare giorni ed orari di apertura di un sito storico-turistico come Scolacium risulta incomprensibile quanto inaccettabile. Né può essere sufficiente additare la cronica mancanza di personale».

«Faccio notare – ha proseguito – che per prolungati mesi, moltissimi operatori della sanità pubblica, anche nella nostra regione, sono stati chiamati a coprire turni aggiuntivi in quanto era in corso un’emergenza da gestire. Una piccola dimostrazione che, quando vi è la volontà e vi sono le capacità gestionali, anche il pubblico riesce a rispondere alle necessità e cerca di utilizzare al meglio le risorse disponibili per cercare di evitare ulteriori danni. A Squillace una piccola impresa culturale, i Giardini di Hera, da anni gestisce il Castello normanno assicurando l’apertura del sito, per l’intera settimana, senza nessuna chiusura e da quest’anno sono previsti anche accessi serali proprio per sfruttare al meglio le presenze del periodo estivo. Chi ripagherà i danni a questa piccola impresa per il mancato introito causato dall’annullamento dell’escursione dei croceristi in cui era programmata anche la visita al Castello? Chi ripagherà le botteghe dei ceramisti, tra loro organizzate per le dimostrazioni e la promozione delle  lavorazioni artistiche-artigianali? Chi ripagherà le imprese di ristorazione e di gastronomia tipica con cui è stato costruito il pacchetto per la giornata di escursione dei croceristi?  Chi ripagherà il comune di Squillace che proprio sull’incremento delle presenze turistiche, nazionali ed internazionali, concentra aspettative culturali, sociali ed economiche?  Non sono escluse quindi future azioni di tutela a risarcimento dei danni, a vario titolo, subiti».

«Mi sono inoltre – ha puntualizzato l’assessore Franco Caccia – messo in contatto con gli amministratori del comune di Borgia, territorio in ricade il parco Scolacium, il  sindaco, Elisa Sacco ed il vice sindaco, Irene Cristofaro, con cui abbiamo concordato e condiviso azioni comuni. Credo sia anche doveroso l’intervento delle istituzioni regionali, del presidente della giunta Roberto Occhiuto, del presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, dell’assessore al turismo, Fausto Orsomarso, dell’assessore alla cultura Rosario Varì, del consigliere regionale on.le Ernesto Alecci e della Sovrintendenza regionale della Calabria».

«È necessario – ha concluso l’assessore Franco Caccia – fare fronte comune ed arrivare in tempi celeri alla soluzione di un problema grave che non può e non deve essere affrontato con la logica burocratica della peggiore ed improduttiva cultura impiegatizia». (rcz) 

Summit museale Italia-Russia, parte da Scolacium il viaggio tra le culture e religione della delegazione russa

Nell’ambito del summit museale Italia-Russia, la delegazione russa, guidata da Vladimir Tolstoj, consigliere del presidente Putin per la cultura, è arrivata in Calabria, nello specifico nel Parco Archeologico di Scolacium.

Ad accoglierli, la delegazione italiana guidata da Vito D’Adamo, Capo della Segreteria del sottosegretario alla cultura Lucia Borgonzoni e da Filippo Demma, direttore della Direzione Regionale Musei Calabria del Ministero della Cultura e composta da alcuni direttori delle più importanti realtà musei meridionali, dove si è svolto un incontro per un confronto tra esperienze di musei ricchi delle loro complessità e patrimoni e un tour dei luoghi della cultura.

Un’occasione anche di dialogo tra culture che, nella storia, hanno compiuto percorsi comuni e tornano a farlo anche adesso. Percorsi, questi, con una visione innovativa necessaria per armonizzare la conservazione e la fruizione pubblica delle collezioni nell’ambito di spazi all’aperto ed edifici spesso di grande valore artistico. Le esperienze condivise contribuiscono ad una visione di grande senso civico che coniuga offerte culturali e turistiche dei territori con il valore aggiunto dell’accessibilità culturale che deve essere piena e per tutti.

Questa comunione d’intenti, questi percorsi condivisi contribuiscono a qualificare le nostre comunità e istituzioni anche in ambito internazionale. L’itinerario della delegazione russa che parte dal Parco Archeologico di Scolacium è proseguita negli antichi luoghi simbolo della religione ortodossa di Calabria, che qui trova la sua “Cattolica”, la casa anche delle comunità dell’Est che è un dialogo con i Paesi di provenienza a cominciare proprio dalla Russia.

Ed ecco i luoghi dove il dialogo tra monachesimo ortodosso e cattolico è reale, concreto, quotidiano. Nella vallata dello Stilaro, tra San Giovanni Theristis a Bivongi, il Monastero di San Giovanni Nuovo e la Cattolica a Stilo, la coesistenza spirituale tra le due matrici cristiane, peculiarità preziosa dell’identità calabrese, è un unicum e rafforza la possibilità di dare una voce comune contemporanea a luoghi, oggetti e storie e affrontare così anche la sfida dell’accessibilità cognitiva a collezioni e patrimoni diversi tra loro.

«La cultura non è un bene comprimibile. Oltre ad essere la base della nostra identità, genera ricchezza”. Così il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, in occasione del Summit Museale Italia Russia –. Ci sono nuove sfide verso cui impegnarsi».

«Dobbiamo uscire sempre di più dall’idea di museo come luogo chiuso – ha spiegato – e creare legami con il territorio e con le industrie culturali e creative. Questo comporta maggiore attenzione alla manutenzione, alla protezione degli edifici, alla cura degli spazi verdi e alla loro fruizione legata ad una accessibilità sempre più estesa. Bisogna inoltre potenziare e ampliare sempre più la conoscenza tra i musei periferici, regionali e quelli nazionali già grandi attrattori di turismo, con progetti di grande respiro che portino alla riscoperta dei borghi, delle nostre radici e delle loro bellezze».

«Ricordo che la cultura e le imprese creative, moda, musica, design – ha proseguito il sottosegretario – determinano una parte importante del PIL del nostro Paese. Il museo non è un luogo contenitore, ma al contrario va identificato come luogo di relazioni tra innovazione e creatività».

«Quella che lega l’Italia alla Russia è un’amicizia storica – ha concluso – che si fonda sulla vicinanza culturale e che ha portato ad un flusso continuo di lavoro, di scambi di conoscenze, di nuovi progetti e mostre che hanno arricchito l’offerta culturale dei nostri musei e che siamo sicuri continuerà a farlo, anche grazie alla presenza sempre più strutturata al Forum Russo di San Pietroburgo». (rrm)

 

Ad Armonie d’Arte l’omaggio ad Handke con “Canto, alla Durata”

Dopo il successo di “Pagliacci”, in scena domani sera, a Borgia, alle 21.30, al Parco Archeologico di Scolacium, Canto, alla Durata con Patrizia Laquidara.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della sezione La Nostra Bellezza, è un omaggio di Armonie d’Arte Festival al poeta autriaco Peter Handke, ed è scritto e diretto da Alberto Micelotta.

«Sono molto fiero dell’adesione di Patrizia – ha detto il regista Alberto Micelotta – che ci incanta con ogni suo disco. Come non ricordare la sua Lividi e Fiori che le valse il premio della critica a Sanremo o Mielato o la più recente Acciaio nelle quali, oltre alla voce meravigliosa, domina vera e propria poesia».

In scena anche due musicisti, esperti improvvisatori, come Alessandra Rombolà al flauto e Ingar Zach alle percussioni, il giovane e fantasioso danzatore e coreografo Filippo Stabile con la collega Elena Mandolita, e Nicola Bremer.

L’idea-guida è il testo del poema di Handke Canto, alla Durata, da cui è mutuato il titolo e il senso dello spettacolo che, utilizzando i vari linguaggi artistici, dalla danza, alla musica, al canto, alla stessa poesia, percorre i luoghi del sentimento della durata, di ciò che permane, che aspira all’eternità e alla trascendenza, a dispetto del sentimento dell’emotività, transeunte e caduco. Uno spettacolo affascinante che invita alla riflessione sul valore della durata, di ciò che permane nel continuo e ineluttabile cambiamento della vita, in un luogo come Scolacium, in cui “il tempo passa e rimane”, in cui il passare del tempo ha lasciato tracce indelebili.

L’evento performativo è composto da quadri che gettano luce, anche quando oscurano un particolare, sui suoni, sui sapori, sulle immagini, sugli odori, sulle consistenze tattili e sulle idee che caratterizzano il mantenere, il perdurare del concetto sentimentale, del senso di umanità. Seduto sulla “poltrona” della Durata, un attore – con testi originali – guida gli spettatori, rappresentati da una coppia di danzatori, attraverso la percezione immobile dell’eternità dinamica, oltre il tempo, oltre una geografia definita. (rcz)