Soccorso Alpino e Speleologico Calabria: Garantito tutti i fine settimana intervento nell’Aspromonte

La Stazione di Soccorso Alpino Aspromonte del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria garantirà, durante tutti i fine settimana della stagione estiva, un intervento tempestivo, in caso di chiamata di soccorso, in qualsiasi area montana e impervia del Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Inoltre, fornirà supporto tecnico e di sicurezza per tutte quelle che sono le attività che si svolgono in montagna e che sono di pertinenza del Soccorso Alpino.

Il servizio di “Pronto intervento”, attivo già dal primo fine settimana di luglio, assicurerà un presidio a Gambarie d’Aspromonte con la presenza di tecnici di soccorso, mezzi e attrezzature, pronti per raggiungere il luogo di intervento.

«Ricordiamo che, per tutte le emergenze e in caso di incidenti in ambiente montano o impervio o in grotta – viene sottolineato in una nota – bisogna chiamare il 118 richiedendo espressamente che sia allertato il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico».

«E consigliamo – conclude la nota – di mantenere la calma cercando di tranquillizzare l’eventuale persona ferita. Rimanere sempre in posizione di sicurezza ed in zona di copertura telefonica». (rrm)

Bando Parchi per il clima, finanziati nove progetti del Parco Nazionale dell’Aspromonte

Sono nove i progetti del Parco Nazionale dell’Aspromonte che saranno finanziati tramite il bando Parchi per il Clima del Ministero della Transizione Ecologica.

Grande soddisfazione è stata espressa da Francesco Cosentino, sindaco di Cittanova, che ha sottolineato come si tratti di «interventi che consentiranno di costruire percorsi indirizzati alla realizzazione di servizi e infrastrutture e all’adattamento ai cambiamenti climatici nell’ambito dei processi di sviluppo sostenibile del territorio».

Attraverso questi interventi si procederà all’efficientamento energetico di alcune strutture poste nel territorio del Parco, conferendo priorità ai punti informativi e ad edifici destinati ad attività culturali e all’accoglienza.

In questo contesto sono stati inseriti i progetti relativi alla riqualificazione edilizia ed efficientamento energetico dell’Ostello della Gioventù di Cittanova e alla realizzazione del vivaio forestale nell’area del nuovo Centro Visite di Zomaro.

Due interventi di grande impatto sul territorio comunale che si aggiungono ai rilevanti finanziamenti già erogati a favore del Comune ed a quelli in corso di definizione.

«Grazie ai due progetti il Comune di Cittanova, secondo il vicesindaco Toni Fera, potrà completare una serie azioni strategiche a difesa della natura e della biodiversità. Inoltre confermano la validità della sinergia positiva attivata tra i Comuni e l’Ente Parco a testimonianza che questo tipo di approccio e di interazione tra i vari livelli consente di avere una visione comune e l’elaborazione di azioni adeguate a difesa di alcuni settori che hanno rilevanza per il nostro sistema sociale e culturale». (rrc)

Il Collettivo Artisti Uniti per la Calabria presenta il brano “Per Rinascere” per il Parco dell’Aspromonte

Si intitola Per rinascere il brano presentato dal collettivo Artisti Uniti per la Calabria, il progetto nato come risposta ‘artistica’ all’emergenza incendi verificatasi la scorsa estate sul territorio calabrese, colpendo specialmente l’Aspromonte, patrimonio Unesco, ed ha come obiettivi principali continuare a mantenere alta l’attenzione sulle iniziative di rinaturalizzazione, rimboschimento, tutela ed educazione ambientale delle zone a rischio.

Il brano, che vede protagonisti gli artisti 𝐂𝐢𝐚𝐧𝐧𝐞𝐥, 𝐈𝐦𝐦𝐨𝐫𝐭𝐚𝐥, 𝐒𝐥𝐢𝐦 𝐂, 𝐒𝐡𝐚𝐤𝐡𝐞𝐳, 𝐊𝐥𝐚𝐜𝐚𝐭, 𝐖𝐢𝐧𝐬𝐭𝐨𝐧, 𝐍𝐞𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐚.𝐤.𝐚 𝐊𝐢𝐧𝐠 𝐉𝐨𝐞, 𝐉.𝐎.𝐁. , 𝐄.𝐋.𝐅.𝐎., 𝐌𝐚𝐝 𝐒𝐢𝐦𝐨𝐧, 𝐄𝐚𝐬𝐲 𝐎𝐧𝐞, 𝐊𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐔𝐚𝐢𝐥𝐝, 𝐑𝐨𝐬𝐲 𝐌𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐃𝐞𝐬𝐢𝐢𝐬, è patrocinato dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e la collaborazione dell’Associazione Per l’Aspromonte.

«Con il brano Per rinascere e il suo relativo video – si legge in una nota – desideriamo lanciare un messaggio di rinascita, di forza che si genera ad oltranza nonostante le avversità, a prescindere da quanto siano forti “le fiamme” (e chi le accende) che vogliono consumare ciò che abbiamo attorno».
«Ciò che stiamo organizzando – viene spiegato dal Collettivo – non è un progetto musicale fine a se stesso, come troppi se ne sono visti fino ad ora, bensì stiamo lavorando affinchè abbia uno sviluppo a medio e lungo termine, perciò abbiamo, con piacere, stabilito una collaborazione con l’ Associazione Per L’Aspromontewww.perlaspromonte.it, ente no-profit che si sta occupando dei processi necessari per la rinaturalizzazione e rimboschimento delle zone colpite dagli incendi, grazie anche ad una raccolta fondi di cui ci facciamo portavoce».
«Inoltre – hanno spiegato ancora – stiamo stabilendo una collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte per vari progetti di informazione ed educazione, con l’idea di utilizzare varie forme d’arte come la scultura, la pittura, il disegno e non solo la musica. Inoltre lo stesso Ente ci ha permesso di ottenere l’autorizzazione per poter girare scene del video nella zona delle faggete vetuste, uno dei tesori più preziosi del Parco minacciato dalle fiamme».
«Il brano e tutto il collettivo – conclude la nota – vuole essere anche un messaggio di unione, dato che vede coinvolti nella produzione più di 50 calabresi, alcuni residenti in Calabria, altri in diverse città italiane e straniere». (rrm)

 

Le faggete di Aspromonte e Pollino sono patrimonio dell’Umanità

Le faggete di Aspromonte e Pollino sono patrimonio dell’Umanità. È quanto ha reso noto il Ministero della Transizione Ecologica, spiegando che lo ha deciso oggi la 44/a sessione del Comitato del patrimonio mondiale che, in occasione dei lavori tenuti a Fuzhou in Cina, ha riconosciuto «i caratteri ecologici peculiari di ulteriori faggete vetuste mediterranee nei parchi nazionali di Aspromonte, Gargano e Pollino».

Il Mite spiega che il Comitato del patrimonio mondiale ha accolto “la raccomandazione favorevole espressa dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn)” per l’estensione ai nuovi complessi forestali di Pavari-Sfilzi, Pollinello e Valle Infernale.

L’Italia «è tra i pochi Paesi che hanno ottenuto, dall’organismo di valutazione prima e dal comitato Unesco oggi, un giudizio pienamente favorevole su tutte le estensioni proposte, senza raccomandazioni specifiche sulla relativa gestione o sullo stato di conservazione» osserva il Mite. Si tratta di un riconoscimento «che suggella l’iniziativa internazionale seguita dal ministero della Transizione ecologica, con il coordinamento operativo del Parco nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, in cooperazione con altri Paesi europei (Bosnia-Erzegovina, Francia, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Repubblica ceca, Serbia, Slovacchia, Svizzera), per l’estensione del sito transnazionale naturale delle Antiche faggete d’Europa. – spiega il dicastero – L’estensione, infatti, ha permesso l’inclusione nel sito seriale Unesco di ecosistemi forestali mediterranei dominati dal faggio collocati nei settori più meridionali (Aspromonte), oro mediterranei /subalpini (Pollino) e di più a bassa quota (Sfilzi) della rete delle ‘Faggete vetuste d’Europa’».

Grandissima soddisfazione, è stata espressa dalla sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci: «La mia terra straordinaria da oggi ha uno dei riconoscimenti più prestigiosi del mondo e rientra tra i pochi beni che godono di una tutela particolare. Grazie all’Unesco, agli operatori del settore e ai calabresi tutti che hanno saputo preservare queste bellezze incontaminate della natura».

«Un bellissimo risultato per la mia Calabria, che con le faggete aggiunge un riconoscimento di Lista per i siti del Patrimonio Mondiale al riconoscimento di Lista della Varia di Palmi sulla Convenzione Unesco 2003 per il patrimonio culturale immateriale» ha scritto su Facebook Patrizia Nardi, dell’Unesco.

«Mi ritorna in mente – ha scritto ancora – il rumore delle foglie secche sotto le mie scarpe di bambina, i silenzi dei nostri boschi rotti soltanto dal canto degli uccelli, le acque limpide, le cascate scroscianti e il sole del pomeriggio che filtra tra i rami, illuminando d’oro le foglie degli alberi. Ad majora Calabria, merita tanto la tua antica e infinita bellezza».
«L’unicità della faggeta vetusta di Valle Infernale – ha spiegato il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano – è  legata anche al substrato geologico metamorfico e ai processi tettonici che caratterizzano il paesaggio selvaggio d’Aspromonte creando un ambiente unico nell’area di distribuzione del faggio. L’ingresso nel sito seriale “Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”, certifica l’unicità ecologica di Valle Infernale, quale scrigno di biodiversità che sarà possibile conservare per le generazioni future nonostante i cambiamenti climatici in atto. Grazie all’integrità dell’ecosistema forestale e alla protezione integrale dell’area questo inestimabile patrimonio sarà conservato per le generazioni future come richiesto dalla convenzione Unesco».
«Esprimo più vivi compiacimenti e fervide congratulazioni per il riconoscimento ottenuto –ha dichiarato il Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria, Ten. Colonnello, Alessandra D’Amico –. L’inserimento della  faggeta vetusta di Valle Infernale nella rete Unesco, riconosce l’importanza di uno dei luoghi più pregiati del nostro territorio e conferma l’importanza dell’enorme e unico patrimonio di biodiversità salvaguardato dal costante impegno costante del Reparto».
«È decisamente un momento magico quello che sta vivendo il Parco del Pollino – ha dichiarato Domenico Pappaterra, presidente del Parco Nazionale del Pollino –. Nel giro di pochi anni prima l’ingresso nella Rete Geoparchi Unesco, successivamente la proclamazione quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità della Faggeta Vetusta di Cozzo Ferriero nel comune di Rotonda in Basilicata, poi la scoperta di Italus il Pino più vecchio d’Europa con i suoi 1230 anni e adesso l’ingresso nella prestigiosa famiglia Unesco della Faggeta vetusta del Pollinello nel Comune di Castrovillari, in Calabria, incastonata in un contesto territoriale unico tra le cime del Pollino e del Dolcedorme vicina ai secolari esemplari di Pino Loricato».
«Grazie agli studi effettuati con i fondi messi a disposizione dal Ministero dell’ambiente – ha spiegato – con la Direttiva Biodiversità è stato possibile attivare una collaborazione con il prof. Piovesan dell’Università Tuscia di Viterbo il quale avvalendosi a sua volta di collaborazioni con l’Unical e l’Unibas e lavorando fianco a fianco con i tecnici del parco ha portato alla candidatura di questa Faggeta in cui ci sono esemplari che hanno un’età di 620 anni circa e sono considerati tra i più vecchi d’Europa».
«Questo risultato – ha proseguito il presidente Pappaterra – ci inorgoglisce e, nello stesso tempo, ci carica di ulteriori responsabilità in ordine alla valorizzazione della straordinaria Biodiversità di cui è detentore il Parco Nazionale del Pollino. Nei prossimi giorni programmeremo una grande iniziativa per festeggiare questo prestigioso riconoscimento e sarà l’occasione per ringraziare tutti i protagonisti che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo».

L’unicità della faggeta vetusta del Pollinello è legata al particolare contesto bioclimatico presente nel Parco del Pollino dove il faggio incontra il pino loricato. In questo ambiente integro i faggi nascono, crescono e muoiono seguendo complessi cicli naturali sfidando così il passare del tempo sino a raggiungere età massime che possono superare i 600 anni, come per Italus il loro decano. Quindi la storia ecologica di un’area dalle caratteristiche ecologiche uniche ed integre rendono la faggeta vetusta del Pollinello un vero scrigno di biodiversità che sarà possibile conservare per le generazioni future nonostante i cambiamenti climatici in atto. Grazie alla protezione integrale dell’area garantita dal Parco, al lavoro instancabile dei suoi dipendenti (in primis il dr. Giuseppe De Vivo e il dr. Aldo Schettino) e alla indispensabile collaborazione di studiosi di fama internazionale come il prof Piovesan, questo inestimabile patrimonio mondiale sarà custodito e valorizzato dal Parco per le generazioni future come richiesto dalla convenzione Unesco. (rrm)

Antonino Gioffrè nominato vicepresidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte

Prestigioso incarico per Antonino Gioffrè, sindaco di Cosoleto, che è stato nominato, all’unanimità, vicepresidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, nel corso della seduta di insediamento del Consiglio direttivo dell’Ente Parco.

Gioffrè, giovane sindaco di Cosoleto al suo terzo mandato e per la prima volta in seno al Consiglio direttivo dell’Enpa, nel suo intervento ha voluto «ringraziare i colleghi sindaci che mi hanno designato all’ interno del direttivo prima, e successivamente i colleghi del consiglio direttivo che all’unanimità mi hanno eletto vicepresidente del Epna».

«Sicuramente, tutti insieme con grande senso di responsabilità – ha aggiunto – affiancheremo il presidente Leo Autelitano, figura di grandissima esperienza in quanto già al secondo mandato da Presidente, nella valorizzazione del Parco. In un’epoca in cui il termine green diventa costante sia nelle interlocuzioni sia nella visione amministrativa, i Parchi rappresentano la vera chiave per uno sviluppo economico e sociale sostenibile».

«Il mio approccio di gestione del territorio – ha proseguito Gioffrè – vuole essere di sistema, guardare al vasto, al territorio, alle eccellenze, non rifugiandosi nel campanile o nella particolarità, ma immaginando una crescita omogenea di tutto il Parco. Tutela e conservazione della biodiversità, ma anche sviluppo sostenibile e promozione della cultura e delle tradizioni identitarie del nostro territorio: queste sono le direttrici che ispireranno la nostra azione senza dimenticare l’Aspromonte Geoparco, di recente accolto nella rete Mondiale del Geoparchi Unesco, una realtà internazionale da intendere come straordinaria occasione per una crescita consapevole con il coinvolgimento della popolazione residente». (rrc)

Parco dell’Aspromonte, si è insediato il nuovo direttivo guidato da Leo Autellitano

Si è insediato il nuovo direttivo del Parco Nazionale dell’Aspromonte, guidato da Leo Autellitano. L’organo, nominato con decreto del ministro della Transizione Ecologica, è composto da Mariafilomena Smeriglio, in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Paola Donato in rappresentanza dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA); Rosalba Tripodo, in rappresentanza delle Associazioni di Protezione Ambientale e dai rappresentanti della Comunità del Parco Tommaso Iaria (Sindaco di Condofuri), Antonino Gioffrè (Sindaco di Cosoleto) e Carmelo Nucera (Presidente del Consiglio comunale di Bagaladi).

«Auguro a tutti i nuovi componenti un buon lavoro – ha esordito il presidente Autelitano – consapevole che operare in forma collegiale sia fondamentale per conseguire i risultati che auspichiamo sia in materia di conservazione e tutela del patrimonio naturalistico e ambientale, sia sul fronte della promozione e valorizzazione delle peculiarità storiche, culturale, paesaggistiche. La nostra attività dovrà ispirarsi alla Legge 394 del 1991 che abbina alla conservazione della biodiversità anche il coinvolgimento della popolazione locale».

«Nell’organo di gestione che oggi s’insedia – ha proseguito Autelitano – il territorio ha una rappresentanza fondamentale e questo è un fattore fortemente significativo perché sono convinto che tutte le azioni di gestione dei Parchi debbano essere agganciate al territorio per non rimanere un mero esercizio astruso. Il valore della comunità, dunque, torna al centro e diviene prioritario, ed è con questo spirito che siamo chiamati ad amministrare l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, impegnandoci per assicurare una crescita sostenibile, in linea con le nuove traiettorie mondiali che guardano proprio all’economia green quale scommessa per il futuro, ma ormai anche per il presente».

Nel corso della prima seduta il Consiglio Direttivo ha approvato il Rendiconto generale 2020 dell’Ente. (rrc)

L’Aspromonte protagonista nella nuova puntata de “Il Provinciale” di Rai 2

Domani pomeriggio, su Rai 2, alle 17.10, Il Provinciale, programma di Federico Quaranta porterà i telespettatori alla scoperta dell’Aspromonte, «un luogo dove non si ammira la natura, “si diventa” natura, fino a creare una simbiosi».

Per molto tempo questa terra ha generato paura: leggende spaventose e ingiustizie profonde hanno rischiato di coprire una bellezza unica e potente. Questo luogo, nonostante l’uomo contemporaneo abbia dato il peggio di sé, ha una storia millenaria: Greci, Bizantini, Normanni e Aragonesi lo hanno abitato. Qui si è parlato il greco fino al 1970.

Di sicuro, la vita non è stata e non è semplice; qui gli uomini sono uomini fin da bambini, in Aspromonte non si piange e il dolore aiuta a diventare forti. Il viaggio inizia e finisce ad Africo, passando per Roghudi e Pentedattilo, borghi fantasma dal fascino eterno.

Seguendo la fiumara dell’Amendolea che, come un drago attraversa queste montagne aspre e luminose, si percorrerà un cammino selvaggio, nel cuore della Calabria Grecanica, fino a scoprire un terra di poeti, di utopie che guarda al futuro.  (rrm)

Auddino (M5S) chiede alla Regione Calabria l’ok per il consiglio direttivo del Parco dell’Aspromonte

Il senatore del Movimento 5 StelleGiuseppe Auddino, ha reso noto che il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha scritto al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, «chiedendo il parere, come prassi ai sensi della legge 394/91, per la nomina del Consiglio direttivo del Parco nazionale dell’Aspromonte».

«Con il rapido insediamento del Consiglio direttivo – ha spiegato Auddino – andremmo a rafforzare il lavoro già straordinario che sta portando avanti il Presidente del Parco, Leo Autelitano. Ricordo che, in seno al Consiglio, siedono i rappresentanti della Comunità locale nonché un rappresentante espressione del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Politiche agricole, di Ispra e delle associazioni ambientaliste riconosciute».

«Auspico – ha concluso – che il presidente f.f. Spirlì risponda rapidamente al ministro dando il proprio assenso per l’avvio di questo importante consesso nei suoi pieni poteri ordinari. L’Aspromonte è una terra ricca di biodiversità e di straordinarie testimonianze culturali, sociali, paesaggistiche e necessita di un rinnovato rilancio ed una vera visibilità, anche grazie a tutte le iniziative messe in campo dal ministero dell’ambiente come le Zea (Zone Economiche Ambientali) e i progetti parchi per il clima, che stanno consentendo investimenti sull’efficientamento energetico, la riforestazione, la mobilità sostenibile e tanto altro». (rp)

Il Parco dell’Aspromonte avvia la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte ha avviato la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile, che vede l’Ente e gli operatori turistici impegnati in un percorso orientato, appunto, al turismo sostenibile.

Questa fase ha preso il via con un forum svoltosi su Zoom, a cui hanno partecipato il presidente del Parco, Leo Autellitano, il Presidente Nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri, il Presidente delle guide ufficiali del Parco, Luca Lombardi, del referente Cets di Federparchi Giuseppe Dodaro, moderato da Chiara Parisi, responsabile Comunicazione del Parco Aspromonte, che, nella sua introduzione, ha spiegato come «dopo la certificazione Cets ottenuta dall’Aspromonte, si apre adesso una fase nuova, differente, successiva, in cui gli operatori turistici diventeranno protagonisti in un contenitore più ampio che punta ai principi di sostenibilità turistica e valorizzazione del territorio».

Secondo il Presidente del Parco dell’Aspromonte, Leo Autelitano, l’avvio della fase due «rappresenta un momento importante poiché coniuga la sostenibilità ambientale alle attività economiche compatibili».

«La Cets  – ha spiegato Autelitano – è l’insieme di buone pratiche che ci consentirà di effettuare un’azione incisiva nell’Area protetta, con l’obiettivo di migliorare il rapporto con l’ambiente e con la popolazione residente. Le potenzialità del nostro Parco, con la presenza di borghi di pregio e di luoghi di attrazione turistica molto rilevanti, ci suggeriscono di irrobustire il rapporto con gli operatori che devono essere pronti e preparati ad un perfezionamento dell’offerta turistica, adeguata ad un’Area Protetta di pregio come la nostra».

«Credo – ha concluso il presidente del Parco – che sarà possibile vincere questa sfida con il gioco di squadra, che ci vede tutti coinvolti: Ente, Operatori, Associazioni, cittadini. Dobbiamo aumentare la consapevolezza del patrimonio e del rispetto dell’Area Protetta inserendolo in uno spirito produttivo che guardi alla conservazione della Natura quale elemento indispensabile per non inficiare il processo di sviluppo sostenibile”.

Il Presidente Nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri, ha voluto sottolineare l’alta partecipazione al Forum, specificando come non siano numerose le Aree Protette d’Italia che abbiano già ottenuto le certificazioni della Fase 2.

«In Aspromonte – ha detto Sammuri – abbiamo sempre riscontrato un convinto sostegno al percorso Cets da parte degli stakeholder, e siamo convinti che sarà così anche in questo nuovo step. Con la fase due il livello si alza: è uno stadio più impegnativo che riguarda direttamente i soggetti privati, consapevoli di un obiettivo da raggiungere nell’ottica di una promozione omogenea e complessiva del territorio in cui operano e in cui hanno le proprie attività economiche».

Per Federparchi ha illustrato nel dettaglio la Fase 2 Giuseppe Dodaro: «Alziamo l’asticella, attraverso un percorso volontario in cui si fissa un accordo collaborativo tra operatori e Parco con la proposta di azioni specifiche volte alla promozione turistica in chiave sostenibile».

«Per ottenere la certificazione – ha aggiunto – è necessario possedere già alcuni requisiti di base che rispondono a parametri nazionali e, al contempo, impegnarsi per un triennio alla realizzazione di attività di promozione sostenibile compatibili e condivise con il Parco dell’Aspromonte. È chiaro che le imprese che riceveranno il marchio Cets ne beneficeranno in termini di visibilità e valorizzazione promozionale».

«Al Parco e Federparchi, invece – ha concluso Dodaro – spetta il compito di monitoraggio e la predisposizione, in fase immediata, dell’elenco dei requisiti obbligatori da sottoporre agli operatori che intendono candidarsi all’ottenimento della Cets».

Contemporaneamente, è stato avviato dal Parco Nazionale dell’Aspromonte, in collaborazione con le Guide Ufficiali, un corso di formazione turistica per operatori che prenderà il via giorno 12 gennaio e terminerà il 10 marzo.

«È un corso multidisciplinare – ha spiegato il presidente delle Guide del Parco, Luca Lombardi – che tratterà variegate tematiche, dalla Biodiversità alla sentieristica, dalla sicurezza al marketing, dalla cultura  all’inglese con 18 incontri in 9 moduli: la formazione è fondamentale per arrivare alla consapevolezza di fare impresa nell’Area Protetta». (rrc)

Il Parco d’Aspromonte e Agraria della Mediterranea realizzano la prima bicicletta da corsa in legno castagno d’Aspromonte

È stata realizzata da una collaborazione istituzionale tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria la prima bicicletta da corsa realizzata in legno di castagno d’Aspromonte.

La sinergia, finalizzata allo sviluppo di attività comuni di studio e di ricerca scientifica volte a valorizzare le straordinarie peculiarità forestali ed ambientali dell’Aspromonte, ha condotto ad un percorso comune di straordinaria innovazione: La bici da corsa è stata, infatti, pensata con un telaio interamente costruito in legno di castagno aspromontano, in sezioni tubolari, assemblata e appositamente realizzata dalla Naturans Bike.

In particolare, il telaio – su cui è impresso il logo dei due Enti – è composto secondo la tipica geometria, da due triangoli, posteriore ed anteriore. Le tavole vengono lavorate manualmente per ricavare i componenti cavi (da qui la definizione “tubolare”), che vengono fra loro assemblati e trattati adeguatamente per garantire le migliori prestazioni possibili.

Inoltre, sempre sul telaio, si trovano la dicitura “Castagno d’Aspromonte” e il colibrì “Sergio”, in memoria del dott. Sergio Tralongo, direttore del Parco, prematuramente scomparso lo scorso anno.

Il telaio in legno di Castagno è stato, inoltre, sottoposto a test ufficiali di omologazione in laboratorio e su strada, dimostrando che lo stesso si presta molto bene a questo utilizzo grazie ai valori di prova che sono stati tutti abbondantemente dentro la norma.

Lo studio, frutto di una straordinaria sinergia Istituzionale, ha dimostrato che, partendo da legname selezionato con grande cura in una area di elezione Aspromontana, passando attraverso un’accurata trasformazione eseguita in Calabria ed un’abile lavorazione si è potuto ottenere un prodotto finale non solo bello ed identificativo di un territorio incantevole, ma anche tecnologicamente evoluto.

Realizzato il primo modello, l’obiettivo è quello di replicarlo con l’apporto di artigiani e imprenditori dell’Aspromonte, aprendo nuovi possibili scenari produttivi ed imprenditoriali, con la possibilità di adattarlo alla realizzazione di mountain bike e di e-bike, veicolando il chiaro messaggio che con il legno di castagno è possibile produrre strumenti di altissima tecnologia.

«La nuova sfida – ha dichiarato il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano – è quella di coinvolgere giovani artigiani e imprese del territorio aspromontano per la realizzazione di bicilette con il legno di castagno, ma non solo, coniugando le opportunità di crescita economica e sviluppo sostenibile a quelle di valorizzazione di elementi caratteristici e identitari. Il Castagno è un legno dai molteplici utilizzi, storicamente, ha sempre conseguito risultati efficaci in molti ambiti, dall’artigianato all’edilizia».

«È una specie forestale – ha aggiunto – caratterizzante i boschi Aspromontani, versatile, esteticamente piacevole sostenibile e disponibile, il cui impiego è da riscoprire attraverso la mano sapiente degli artigiani e di giovani volonterosi aperti a nuove opportunità occupazionali. Alcuni di questi fattori si sono rilevati decisivi per il buon esito di questo progetto».

«Questa bici– ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti – testimonia, assieme alla straordinaria ricchezza del patrimonio forestale Calabrese, tutta la qualità del legno dell’Aspromonte, di castagno in particolare. I suoi molteplici pregi sono stati decisivi nella scelta di impiegarlo nella realizzazione di una bici da corsa che deve possedere caratteristiche agonistiche, quindi estreme. Il legno di castagno dell’Aspromonte, ha dimostrato di possedere spiccate caratteristiche fisico- meccaniche, ben coniugate a doti di leggerezza e resistenza».

«La crescita di un territorio – ha aggiunto – nel caso specifico quello dell’Aspromonte, in termini di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio forestale, ambientale, storico e culturale, passa anche attraverso attività scientifiche di questo tipo che, oltre a conferire ulteriore dignità e visibilità, aprono a nuovi possibili scenari produttivi ed imprenditoriali». (rrc)