;
Bicicletta legno

Il Parco d’Aspromonte e Agraria della Mediterranea realizzano la prima bicicletta da corsa in legno castagno d’Aspromonte

È stata realizzata da una collaborazione istituzionale tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria la prima bicicletta da corsa realizzata in legno di castagno d’Aspromonte.

La sinergia, finalizzata allo sviluppo di attività comuni di studio e di ricerca scientifica volte a valorizzare le straordinarie peculiarità forestali ed ambientali dell’Aspromonte, ha condotto ad un percorso comune di straordinaria innovazione: La bici da corsa è stata, infatti, pensata con un telaio interamente costruito in legno di castagno aspromontano, in sezioni tubolari, assemblata e appositamente realizzata dalla Naturans Bike.

In particolare, il telaio – su cui è impresso il logo dei due Enti – è composto secondo la tipica geometria, da due triangoli, posteriore ed anteriore. Le tavole vengono lavorate manualmente per ricavare i componenti cavi (da qui la definizione “tubolare”), che vengono fra loro assemblati e trattati adeguatamente per garantire le migliori prestazioni possibili.

Inoltre, sempre sul telaio, si trovano la dicitura “Castagno d’Aspromonte” e il colibrì “Sergio”, in memoria del dott. Sergio Tralongo, direttore del Parco, prematuramente scomparso lo scorso anno.

Il telaio in legno di Castagno è stato, inoltre, sottoposto a test ufficiali di omologazione in laboratorio e su strada, dimostrando che lo stesso si presta molto bene a questo utilizzo grazie ai valori di prova che sono stati tutti abbondantemente dentro la norma.

Lo studio, frutto di una straordinaria sinergia Istituzionale, ha dimostrato che, partendo da legname selezionato con grande cura in una area di elezione Aspromontana, passando attraverso un’accurata trasformazione eseguita in Calabria ed un’abile lavorazione si è potuto ottenere un prodotto finale non solo bello ed identificativo di un territorio incantevole, ma anche tecnologicamente evoluto.

Realizzato il primo modello, l’obiettivo è quello di replicarlo con l’apporto di artigiani e imprenditori dell’Aspromonte, aprendo nuovi possibili scenari produttivi ed imprenditoriali, con la possibilità di adattarlo alla realizzazione di mountain bike e di e-bike, veicolando il chiaro messaggio che con il legno di castagno è possibile produrre strumenti di altissima tecnologia.

«La nuova sfida – ha dichiarato il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano – è quella di coinvolgere giovani artigiani e imprese del territorio aspromontano per la realizzazione di bicilette con il legno di castagno, ma non solo, coniugando le opportunità di crescita economica e sviluppo sostenibile a quelle di valorizzazione di elementi caratteristici e identitari. Il Castagno è un legno dai molteplici utilizzi, storicamente, ha sempre conseguito risultati efficaci in molti ambiti, dall’artigianato all’edilizia».

«È una specie forestale – ha aggiunto – caratterizzante i boschi Aspromontani, versatile, esteticamente piacevole sostenibile e disponibile, il cui impiego è da riscoprire attraverso la mano sapiente degli artigiani e di giovani volonterosi aperti a nuove opportunità occupazionali. Alcuni di questi fattori si sono rilevati decisivi per il buon esito di questo progetto».

«Questa bici– ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti – testimonia, assieme alla straordinaria ricchezza del patrimonio forestale Calabrese, tutta la qualità del legno dell’Aspromonte, di castagno in particolare. I suoi molteplici pregi sono stati decisivi nella scelta di impiegarlo nella realizzazione di una bici da corsa che deve possedere caratteristiche agonistiche, quindi estreme. Il legno di castagno dell’Aspromonte, ha dimostrato di possedere spiccate caratteristiche fisico- meccaniche, ben coniugate a doti di leggerezza e resistenza».

«La crescita di un territorio – ha aggiunto – nel caso specifico quello dell’Aspromonte, in termini di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio forestale, ambientale, storico e culturale, passa anche attraverso attività scientifiche di questo tipo che, oltre a conferire ulteriore dignità e visibilità, aprono a nuovi possibili scenari produttivi ed imprenditoriali». (rrc)