L’OPINIONE / Gregorio Corigliano: la nuova Primavera della Schlein. Cristallo e Locanto in Direzione Pd

di GREGORIO CORIGLIANO – È esagerato dire che la Schlein ha dimostrato di essere una nuova Renzi? Se si pensa all’attuale collocazione dell’ex segretario del pd, certo che sì. Se si pensa invece alla ventata di novità rappresentata dalla elezione di Renzi – due volte – alla guida del Pd, certo che no. Infatti Renzi, soprattutto da quando è con Calenda, non ha nulla a che spartire con il partito democratico oggi; se invece, Renzi, lasciasse Calenda e tornasse ad essere il leader che tutti abbiamo conosciuto potrebbe essere la dimostrazione di quel che occorre al Pd Di Schlein. La novità, va bene. L’entusiasmo, va altrettanto bene, la “rottamazione” dei vecchi cacicchi, ancor meglio.

Deve, il nuovo corso schleineiano, tener conto dell’anima cattolico democratica che c’è, eccome, nel pd. Anche se ha vinto perché donna. Pensate che se l’avversario di Stefano Bonaccini fosse stato il signor  “Ello”, pur se fratello di Elly, la pasionaria dei democratici avrebbe vinto le elezioni primarie? Certo che no. E questo che vuol dire? Ello, pur svizzero e americano, pur figlio di due docenti universitari, pur fratello di una diplomatica italiana in Grecia, non avrebbe mai convinto un milione di persone a recarsi ai seggi e ai gazebo per scegliere il nuovo segretario di quel partito che, nato sotto i migliori auspici e che ha avuto segretari come Prodi e Veltroni e Renzi – tutti leader di partito e presidenti (o vice) del consiglio, non avrebbe raggiunto neanche il 30 %. E perché. Si sarebbero tutti affidati al bravissimo Bonaccini, uomo di governo e di provata esperienza. Invece, hanno lasciato il presidente dell’Emilia alla guida della sua regione e, comunque alla presidenza del Pd, per votare la Schlein, sorella vera ed esistente di fronte ad un fratello, appunto, immaginario.

E questo perché? Perché Elly, l’eletta, è “donna, ama un’altra donna, non è una madre, non per questo è meno donna!” Come ha scritto Giorgia Meloni “essere donna è un vantaggio. Voglio dire alle donne di questa nazione che il fatto di essere sempre, o quasi sempre sottovalutate è un grande vantaggio, perchè sì, spesso non ti vedono arrivare”. Le stesse parole usate da Elly Schlein la notte delle primarie, quando da poco aveva sconfitto Stefano Bonaccini. “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare, aveva detto, citando il titolo del libro femminista di Lisa Levenstein. They didn’t see us coming, la storia nascosta del femminismo negli anni ‘90. A Raffaella De Santis di Repubblica, la scrittrice americana, orgogliosa per essere la più citata dalla politica italiana, è del parere che la Schlein con la citazione del suo libro ha alluso al movimento femminista, mentre la Meloni ha parlato di sé stessa come singola donna. Ed ecco, la vittoria, affatto scontata alle primarie.

La Levenstein si è detta del parere che «è un bene per la società che le donne possano essere capaci, quanto gli uomini, nel guidare partiti e nel ricoprire cariche elettive». Una controprova? «Ero presente all’incontro che la Schlein ha avuto con tantissime donne, studentesse universitarie, sindacaliste, madri di famiglie, consigliere comunali, docenti universitarie, legittime aspiranti leader politiche. Tra queste, Jasmine Cristallo e Maria Locanto, appena elette in direzione nazionale. Mi ha colpito, leggendo i giornali, una donna che, come e più delle altre, si è dichiarata vicina alla neo-segretaria: è Maria Albanese, di Palermo. Ha dichiarato che, all’inizio, la prendevano per pazza, visionaria. Tanto è che su 13 eletti in Sicilia, due sole le donne all’Assemblea regionale siciliana. Con Elly è convinta che possa partire una rivoluzione gentile, com’è partita a Palermo», dice. Si spera che possa partire anche in Calabria.

Un vento forte si è abbattuto, fino ad oggi, sul principale partito di opposizione, un vento così forte che i radar non l’anno segnalato, ha dichiarato Daniela Hamaui, per la quale sia la Meloni che la Schlein sono state premiate per quello che sono e per quello che potrebbero diventare. Vestirà il nuovo PD di slancio e curiosità: era alla “Nuvola” di Fuksas, ieri, alla proclamazione, quando si è detta pronta ad estirpare cacicchi e capibastone, “stiamo arrivando: è una nuova primavera”! Con il suo “Radicalità” anche l’ingegner De Benedetti è convinto che la giovane politica italiana potrebbe far primavera. Non sappiamo se verrà travolta dalle correnti e dall’impossibilità di volare in alto. Le ali, però, non se le farà facilmente tagliare. Ed “il soffitto di cristallo non si rompe da solo”! (gc)

 

Mammoliti (PD): Terremoto in Turchia sollecita azioni e riflessioni su fragilità della Calabria

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha evidenziato come «il devastante terremoto avvenuto in Siria e Turchia sollecita un’appropriata  azione sul da farsi per affrontare con la giusta determinazione i rischi legati  alla fragilità del territorio e del modo di costruire in Calabria».

«La nostra  regione – ha spiegato – è soggetta ad elevato rischio sismico, idraulico, maremoto, incendi.  Il 100% dei comuni calabresi è ad elevata pericolosità sismica. Per tale  ragione sarebbe auspicabile attivare da parte del governo regionale un  lavoro di coordinamento al fine di verificare e utilizzare le tantissime risorse  disponibili. Bisognerebbe promuovere un vero e minuzioso lavoro attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori competenti in una dedicata cabina di regia per realizzare un apposito censimento individuando le  priorità di intervento».

«Occorre dare attuazione e concretezza – ha evidenziato – a provvedimenti legislativi che sono stati a volte svuotati e a volte inattuati  come il Piano casa, il Contratto di fiume e di costa, il consumo di suolo zero  per fare degli esempi se si vuole realmente dare impulso ad una seria ed  efficace pianificazione urbanistica e territoriale per mettere in sicurezza dal  rischio sismico, l’intero patrimonio edilizio pubblico e privato abbastanza  vulnerabile. Solo agendo sul fronte della prevenzione, si potranno  scongiurare disastri che si potrebbero verificare».

«Non possiamo affatto sottovalutare – ha proseguito – che negli ultimi 350 anni più della metà dei terremoti  catastrofici, avvenuti in Italia, si sono registrati in Calabria con la perdita di  oltre 200.000 vittime oltre ai consistenti danni sociali ed economici. Per tale  ragione continuare a parlare della destinazione di ben 10 miliardi di euro per la costruzione del Ponte sullo Stretto, mi sembra una vera e propria strategia di  distrazione di massa rispetto alle reali priorità della Calabria».

«In tale direzione – ha concluso – mi attiverò per presentare un’apposita mozione in Consiglio  regionale».

L’OPINIONE / Nicola Irto: PD e sindacati uniti per battaglia su lavoro e sanità

di NICOLA IRTOIl tempo degli slogan è finito, è arrivato il momento di agire. Il Pd è al fianco dei sindacati per una nuova battaglia a favore del lavoro e della sanità in Calabria.

Il congresso della Cgil è un momento importante per tutta la Calabria. La relazione del segretario, Angelo Sposato, ha raccontato perfettamente la situazione in cui oggi versa la nostra regione. Purtroppo, la Vertenza Calabria è finita nel dimenticatoio. Gli 11 punti previsti sono spariti dalle agende del governo nazionale e di quello regionale. Basti pensare al modesto finanziamento, spalmato in 15 anni, per la Statale 106 o agli interventi in ambito sanitario, rimasti lettera morta.

Sulla sanità, in particolare, non possono più essere accampate scuse. Da un anno e mezzo il commissario ad acta è il presidente della Regione, e tocca dunque a lui operare la riforma del sistema di cui la Calabria ha più che mai bisogno.

Esiste, poi, la gigantesca questione relativa all’autonomia differenziata, una riforma che rischia di dare il colpo di grazia al Sud e, in particolare, alla Calabria. Il ddl Calderoli sta per diventare legge dello Stato. Significa che il governo Meloni vuole andare avanti a tutti i costi con un progetto che, di fatto, emarginerà ancora di più il Mezzogiorno e annullerà in modo automatico la Vertenza Calabria. Quella contro lo “Spacca Italia” è una battaglia di civiltà che deve vedere in prima fila i partiti, i sindacati e tutte le forze responsabili di questo Paese.

Contro l’autonomia differenziata bisogna creare un fronte comune. Sono certo che la Cgil sarà al fianco del Pd per condurre una lotta decisiva per il nostro Paese. Spero inoltre che le forze che oggi governano la Regione Calabria sappiano mettere da parte i propri interessi politici per unirsi a questa grande battaglia collettiva.

Purtroppo, quello a cui assistiamo ogni giorno non lascia ben sperare, ma il Pd continuerà a chiedere un nuovo piano per il lavoro, una riforma della sanità e un progetto di sviluppo della Zes. Oggi servono fatti e risposte. Noi siamo pronti a tendere la mano, ma se in Regione Calabria si continuerà a fare mera propaganda su imminenti svolte epocali, faremo sentire la nostra voce.

La Calabria ha davanti a sé sfide importantissime. Il Pd è pronto ad affrontarle, lavorando gomito a gomito con la Cgil e con tutte le forze responsabili di questo Paese. (ni)

Bevacqua (PD): Intollerabile non riuscire a collegare scalo con stazione ferroviaria

Mimmo Bevacqua, capogruppo del PD in Consiglio regionale, ha ribadito che «sosteniamo, da anni, la necessità di un semplice, ma indispensabile prolungamento ferroviario che colleghi la stazione centrale all’aeroporto di Lamezia Terme: si tratta di soli due chilometri ed è intollerabile che non si riesca a realizzare».

«Quanto accaduto la notte scorsa ai tifosi del Cosenza in ritorno da Modena – ha aggiunto – non è che l’ennesimo episodio frutto di un diritto negato. E per fortuna non è avvenuto di peggio, considerando che il gruppo di tifosi ha dovuto percorrere sotto la pioggia battente una strada buia e attraversata da auto sfreccianti ad alta velocità». 

«Un aeroporto internazionale, qual è quello di Lamezia – ha evidenziato – non può presentarsi in queste condizioni: è la principale porta di accesso alla nostra regione e dovrebbe rappresentare il benvenuto per calabresi e turisti. Come si può, inoltre, non pensare a due metropolitane leggere che colleghino Lamezia a Scalea e Crotone per agire concretamente sulla mobilità e avvicinare i territori?».ò

«Le mie proposte stanno, nero su bianco – ha concluso –, nei miei interventi prodotti in Consiglio regionale in occasione dei dibattiti sui fondi europei. E pare quasi una presa in giro spendere milioni a Milano per allestire la promozione di una “Calabria straordinaria”, quando poi a mancare in terra calabra sono i più elementari servizi ordinari». (rrc)

Bevacqua (PD): Mettere in sicurezza il territorio e programmare interventi concreti per agricoltura e turismo

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, ha ribadito che «serve prima mettere in sicurezza il territorio e poi programmare interventi concreti per sviluppare agricoltura e turismo e non spese che lasciano molti dubbi come quella voluta dalla giunta a Milano».

«Una classe dirigente che non ha come mission quello di porsi il problema del dissesto idrogeologico dovrebbe cambiare mestiere. Senza un territorio sicuro diventa inutile parlare di ambiente, turismo e agricoltura – lo ha detto il capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua nel corso del suo intervento in Consiglio regionale –. Né può essere una giustificazione che sia la burocrazia a rallentare la spesa dei fondi destinati al comparto».

«Se è così serve che la politica – ha continuato – si adoperi per risolvere il problema e accelerare i processi. Dobbiamo porre la questione al centro anche delle iniziative finanziate dalla Comunità europea perché si arrivi a risultati concreti che abbiano ricadute sul territorio e facciano aumentare il Pil. Ad esempio l’investimento da due milioni e seicentomila euro a Milano, sul quale sta montando la polemica mediatica, è da considerarsi utile alla Calabria o è un investimento a perdere che non porta nulla di concreto ai calabresi? Pongo questo problema all’attenzione dell’Aula anche dopo le osservazioni che sono arrivate dall’ex assessore Fausto Orsomarso che ha mosso diverse critiche all’operato della giunta».

«Dobbiamo capire – ha concluso – cosa intendiamo per turismo, per promozione e marketing del territorio e capire cosa vogliamo realizzare con i fondi che abbiamo a disposizione. Di sicuro prima è necessario mettere in sicurezza il territorio e poi avere una visione chiara degli obiettivi che vogliamo raggiungere e potenziare realmente settori nevralgici come agricoltura e turismo». (rrc)

Bevacqua (PD): Vergognoso ridurre la manovra a mance elettorali senza affrontare emergenze calabresi

Il consigliere regionale del PD, Mimmo Bevacqua, ha evidenziato come «la manovra di assestamento arrivata ieri in Aula è deludente da più punti di vista e non ha affrontato, ancora una volta, il tema dei residui attivi, il vero nervo scoperto, ormai da anni, dei bilanci regionali. Eccezion fatta delle risorse messe in campo per i consorzi di bonifica e per la stabilizzazione dei precari storici, non condividiamo nient’altro nei metodi e nei criteri seguiti».

«Che idea ci si può fare, infatti, della vostra visione nel momento – ha aggiunto – in cui anziché affrontare le vere emergenze sociali ed economiche ripiegate in una politica da noi considerate superata da anni con la distribuzione di piccole mance a pochi Enti e pochi Comuni? Fra questi c’è anche il mio Comune natale, ma questo non mi impedisce certo di porre precise domande. Di quali progetti stiamo parlando? A che stadio sono? Con quali criteri sono stati individuati? Davvero pensate di fare politica concedendo regalie una tantum a questo o quel Comune? Noi siamo per una politica diversa capace di offrire risposte a chi oggi soffre, penso ad artigiani, commercianti e lavoratori precari, ed ha bisogno della vicinanza delle istituzioni».

«La nostra proposta in Aula è stata semplice – ha proseguito Bevacqua – questo milione e mezzo di mance a pochi Comuni indirizziamolo verso la soluzione di un problema davvero urgente e socialmente rilevante: sappiamo tutti che i fondi destinati ai Consorzi non sono sufficienti. Integriamoli utilizzando queste risorse invece di disperderli e lasciamo perdere una politica logora, piccola e di corto respiro. Ci è stato risposto che avremmo dovuto presentare un emendamento per ottenere questo obiettivo, ma sappiamo tutti che si tratta di una risposta ipocrita e che la volontà dell’Aula è sovrana».

«Con una reale volontà politica –  ha concluso – avremmo potuto ottenere un risultato diverso e indirizzato a tutelare gli interessi dei calabresi e non a distribuire prebende elettorali». (rrc)

ELEZIONI / Pasquale Nestico, Circ. Estero: Il cardiologo di Isca candidato al Senato col PD

di MARIA CRISTINA GULLÌ –

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ono tre i calabresi candidati nella Circoscrizione Estero. Due sono deputati uscenti (Nicola Care per il Partito democratico ed Eugenio Sangregorio per l’USEI), l’altro è una quasi matricola della politica, il cardiologo Pasquale Nestico, originario di Isca sullo Ionio (CZ), che si candida al Senato nella circoscrizione Nord e Centro America.

La storia del prof. Nestico ricorda quella di molti calabresi nel mondo che si sono affermati e si sono fatti apprezzare, partendo praticamente da zero. Pur mostrando grande attitudine allo studio, da piccolo aiutava il padre muratore e capomastro nel lavoro, ma l’obiettivo era diplomarsi e possibilmente puntare all’università. Si diploma a pieni voti all’Istituto Tecnico Industriale “Ercolino Scalfari” di Catanzaro, poi il viaggio con la famiglia verso le Americhe, dove avrebbe portato a compimento il suo sogno:  diventare un professionista affermato. Prima una laurea in ingegneria elettrotecnica, e poco tempo dopo quella in medicina. Oggi il prof. Nestico è un cardiologo di fama mondiale. Vive a Philadeldia, in Pennsylvania e ha deciso di candidrsi al Senato per il Partito Democratico nella circoscrizione estera del Nord e Centro America.

– Dopo un’esperienza al Comites e come presidente dell’Assemblea del PD negli Stati Uniti, si propone per il Senato come rappresentante della Circoscrizione estero. Quali sono i suoi obiettivi della sua candidatura?

«Metto a disposizione la mia esperienza nel Partito di Enrico Letta come garanzia per i milioni di italiani che vivono all’estero. Il mio programma, basato su 11 punti, vede gli emigrati e i discendenti al centro di un progetto che sicuramente potrà essere attuato al fine di creare benessere. È mio desiderio istituire, a mie spese, in alcune città degli sportelli elettorali come punto di riferimento per i nostri cittadini e devolvere all’associazionismo del Terzo Settore lo stipendio da Parlamentare per aiutare i giovani, i poveri e i bisognosi. Una delle richieste che piovono da più parte degli italiani nel mondo è quella del riacquisto della cittadinanza italiana: su questo ho già pronto un disegno di legge che presenterò subito se gli elettori italiani del Nord e Centr’America mi sceglieranno. Inoltre punto anche sui consolati onorari per adeguare e migliorare i servizi a favore degli italiani che vivono all’estero. In particolare, credo sia necessaria un’agevolazione sulle tasse comunali e sugli investimenti in Italia compreso l’acquisto di una casa: un desiderio  che molti emigrati vogliono realizzare più di quanto si possa immaginare. Nel mio programma elettorale è previsto, inoltre, l’aumento dei fondi stanziati per gli Enti Promotori, i programmi culturali e l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole elementari, medie e superiori, nonché per giornali, radio e programmi televisivi che promuovono la lingua e cultura italiana nel mondo».

– Quant’è forte la domanda di “italianità” da parte di chi vive lontano? 

«L’Italia presenta alcune lacune per gli scambi culturali ed economici con altri stati e per questo, come candidato del Partito Democratico intendo promuovere delle azioni mirate, facendo tesoro dell’esperienza passata nei COmites. COnoscono molto bene la realtà degli italiani nel mondo e, soprattutto, della comunità calabrese in America. Tra gli altri obiettivi obiettivi ritengo necessaria anche la riforma del sistema elettorale italiano, COMITES e CGIE e il supporto alla piena realizzazione della parità di genere uomo-donna nel lavoro, nella famiglia e nella qualità della vita».

– Qual è stato il percorso che l’ha portata al successo negli Stati Uniti?

«Sono nato a Isca sullo Ionio e sono emigrato con la famiglia subito dopo il diploma. Il mio primo lavoro nel nuovo mondo è stato in una fabbrica di abbigliamento a 45 dollari a settimana. Lo studio, però era un mio punto fermo (già all’asilo conoscevo la tavola pitagorica) e nel 1969 venni accettato alla Villanova University di Philadelphia dove mi sono laureato in appena 3 anni in ingegneria elettrotecnica. Trovai subito subito lavoro inerente alla mia laurea, ma volevo di più e così, un giorno,  dando retta a un amico, decisi di tentare l’impresa di accedere alla facoltà di Medicina. Per essere accettato ha dovuto fare il volontario in ospedali e università. Il 24 dicembre del 1975 il Dean della Temple University mi comunicò che ero stato accettato alla facoltà di Medicina, ai corsi che sarebbero iniziati 9 mesi dopo. In quei mesi di attesa, mi sposai il 28 agosto del 1976, con la compagnia della vita Anna, anche lei emigrata in America da Isca sullo Ionio. E da lì ho incrociato una lunga e impegnativa strada tra lavoro, studio e la famiglia che cresceva, (nel 1977 nacque il primo figlio Aurelio, al quale seguirono Concetta e Saverio). Gli studi in Medicina era difficili, ma sono risultato tra i primi 20 laureati che conseguirono la lode. Ma non mi sono fermato: ho fatto la specializzazione prima in Medicina Interna e successivamente in Cardiologia alla Hahnemann University, dove poi ho cominciato a lavorare come cardiologo».

– Quanto è legato al suo paese d’origine?

«Non l’ho mai dimenticato, tanto che ci torno spesso, soprattutto per la festa di San Marziale, alla quale sono particolarmente legato. Ho sistemato la vecchia casa paterna e ogni volta che ci rimetto piede è un ritorno al passato, ai ricordi della mia giovinezza. Ricordo che a Carnevale si ammazzava il maiale e tutte le feste comandate si vivevano in semplicità, ma con tanto amore e fraternità. Il lavoro di capomastro di mio padre ci dava la possibilità di vivere senza grandi difficoltà».

– La sua esperienza da giovane muratore, in aiuto a suo padre, l’ha sicuramente aiutato a superare molti ostacoli nella vita. È così?

«Mio padre aveva promesso in dote a mia sorella Elvira una casa e dunque iniziammo a costruirla. Il primo fidanzamento non andò a buon fine. Quesll’esperienza mi è servita a capire quanto conta il lavoro nella vita di un uomo o di una donna: per questo negli Stati Uniti ho fondato una serie di associazioni di comunità italiane che vanno a supportare e sostenere le classi meno abbienti. Mi sono diplomato nel 1962, studiavo e suonavo anche nella banda del paese, ma nel 1966 decisi di raggiungere mio padre negli Stati Uniti. E da lì è iniziata la mia storia. L’esperienza politica mi attrae per la possibilità di occuparmi dei miei connazionali all’estero. Credo di dover e poter dare il mio contributo al Paese».  (mcg)

Sabato a Reggio arriva Enrico Letta insieme a Bersani e Speranza

Sabato 17 settembre, a Reggio, alle 17.30, a Piazza Duomo, è in programma l’incontro promosso dal Partito Democratico calabrese a cui parteciperà Enrico Letta insieme a Pier Luigi BersaniRoberto Speranza.

Al centro dell’incontro, le proposte del PD per il Mezzogiorno, la lotta al caro energia, i programmi sul lavoro ed il salario minimo, il sostegno all’occupazione giovanile, il tema della parità salariale, della sanità, della transizione ecologica, l’attività di rilancio infrastrutturale della Calabria attraverso i fondi del Pnrr.

Saranno presenti, insieme al Segretario regionale del Partito Democratico Nicola Irto, capolista nel collegio plurinominale al Senato, i candidati alle elezioni politiche del Pd Mimmo Battaglia, Nico Stumpo e Francesco Pitaro, oltre ai Dirigenti del Partito Democratico provinciale e cittadino di Reggio Calabria. (rrc)

Caro bollette, Battaglia (PD): In campagna elettorale si parli dei temi che interessano la comunità

Domenico Battaglia, candidato al collegio Reggio-Jonica alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico, è intervenuto in merito al caro bollette, ribadendo che «le nostre proposte sono sempre state sul tavolo» e che «mi piacerebbe che in campagna elettorale si parlasse di questi temi che interessano la comunità, tralasciando invece alchimie elettoraliste e personalismi che certamente non hanno alcuna utilità per la vita quotidiana delle persone».

Per Battaglia, infatti, «bene hanno fatto i commercianti reggini ad abbracciare la protesta nazionale: quella che viviamo è una condizione indegna della quale è necessario occuparsi da subito. Noi siamo per la serietà e la coerenza, lo abbiamo sempre detto. E la cosa più assurda è che proprio quelle forze politiche del centrodestra che si sono permesse di staccare la spina al Governo Draghi, gettando il Paese nel mezzo della bagarre elettorale mentre è in corso una grave crisi internazionale, sono le stesse che in queste ore si stracciano le vesti chiedendo al Governo di intervenire. Come Partito Democratico abbiamo sempre anteposto il senso di responsabilità nei confronti degli italiani agli interessi di bottega. E non accettiamo atteggiamenti demagogici da parte di chi ha preferito i calcoli elettorali alle legittime istanze della cittadinanza».

«In queste ore – ha poi spiegato Battaglia – il Pd è ancora impegnato a chiedere con forza un tetto europeo al costo del gas, in modo da limitare i rincari dovuti all’aggressione russa di Putin e la grave crisi che ne è derivata in tutta Europa. Una proposta sulla quale le forze politiche di destra continuano a non convergere, probabilmente in imbarazzo a causa dei legami, più o meno palesi, con la Russia di Putin che ne subirebbe un danno economico. Una situazione assurda che ricade, come sempre, sulle spalle e sulle tasche degli italiani».

«La nostra posizione sul caro bollette è sempre stata chiara – ha ribadito – cosi come sulla necessità di rinforzare il processo di transizione ecologica, per imprese e famiglie, calmierando i costi dell’energia e sfruttando la strada delle rinnovabili. Oltre al tetto europeo al prezzo del gas, sul quale stiamo già lavorando, su questo tema abbiamo alcune proposte chiare: un piano di risparmio energetico che incentivi gli investimenti per l’efficientamento energetico di imprese e abitazioni, semplificando le procedure per la produzione di energia da fonti rinnovabili; un tetto nazionale al costo delle bollette elettriche, con l’obiettivo di prevedere un controllo sui prezzi dell’energia, con l’introduzione in via transitoria per 12 mesi di un regime massimale dei prezzi per imprese ed utenze domestiche; un nuovo contratto da fonti rinnovabili diretto a microimprese e famiglie con redditi medi e bassi, con fornitura gratuita fino ad un massimo anno di 1350 KWh/anno per famiglia (metà del consumo medio) con prezzi ridotti sulla parte eccedente ed infine il raddoppio del credito d’imposta alle aziende per compensare gli extra-costi delle imprese per gas ed elettricità».

«Su questi temi – ha concluso Battaglia – mi piacerebbe aprire un dibattito anche con chi si candida a rappresentare il nostro territorio in Parlamento, anche se in queste ore appare affaccendato in tutt’altre questioni». (rrc)

COSENZA – Lunedì l’incontro del PD “Calabria: Emergenza sanità”

Lunedì 29 agosto, a Cosenza, alle 18.30, nella Terrazza Caffè Top Flight, è in programma l’incontro Calabria: Emergenza Sanità organizzato dal Partito Democratico Calabria.

A introdurre i lavori il presidente della Commissione Sanità del Comune di Cosenza, Giuseppe Ciacco. Saranno presenti: Francesco Masotti (Fp Cgil Medici Calabria), Francesco Esposito (Segretario nazionale FISMU), Roberto Pititto (Consigliere nazionale SMI). Interverranno il segretario provinciale del Partito Democratico di Cosenza, Vittorio Pecoraro, e la deputata Enza Bruna Bossio. Concluderà il responsabile Pd Sanità per il Mezzogiorno, Carlo Guccione(rcs)