Forum Terzo Settore, l’assessore Staine: Ridurre frammentazione delle misure

«Sono convinta che l’integrazione tra servizi sanitari e servizi socio assistenziali sia uno dei temi essenziali di ogni politica sociale». È quanto ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Emma Staine, a margine del convegno di presentazione del Manifesto Verso un nuovo sistema di Welfare, svoltosi al Senato di Roma.

Si tratta di un documento che intende tracciare la strada per la realizzazione in Italia di un welfare fondato sui principi di prossimità, universalismo e inclusività, aprendo un dibattito con tutti gli attori interessati e con le istituzioni in primis. A conclude i lavori, è stata la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

«Si tratta – ha spiegato – di una materia storicamente complessa che non ha ancora trovato del tutto soluzioni definitive, al di là di pochi ma ottimi esempi di collaborazione e lavoro integrato che hanno certamente prodotto risultati. Nel mio ruolo, molto recente, di coordinatrice della Commissione Politiche sociali della Conferenza e assessore della Regione Calabria, mi metto in ascolto, ma la consapevolezza che deriva dalle difficoltà, dai divari ancora da colmare, spinge il mio personale impegno non solo nell’attivazione degli strumenti in tal senso utili, ma a tenere costantemente aperto il confronto con il Governo nazionale e con il Terzo settore».

«Ritengo – ha concluso – siano tantissime le cose che non dovrebbero mancare per un nuovo modello di welfare nel nostro Paese. Tra le tante, penso sia necessario ridurre la frammentazione delle misure e degli interventi per favorire l’integrazione e il coordinamento delle risposte pubbliche e private per evitare la dispersione di risorse. L’obiettivo è fornire risposte unitarie e coerenti, certa che, se tanto ancora manca, molto però si sta costruendo». (rrm)

Politiche sociali, Regione approva i Peba e programma triennio per Fondo “Dopo di noi”

La Giunta regionale, presieduta da Roberto Occhiuto, ha approvato due importanti provvedimenti inerenti le politiche sociali. Si tratta della programmazione del Fondo Dopo di Noi per il triennio 2019/2021 e dei Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A).

Il Fondo Dopo di Noi, istituito ai sensi dell’art. 3 della Legge n. 112 del 22 giugno 2016, finanzia i percorsi di accompagnamento per le persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.

La Regione, nell’ambito della Rete Regionale dell’Inclusione sociale, con il “Tavolo Tecnico Consultivo per le disabilità”, ha programmato in maniera unitaria le tre annualità del fondo relative al 2019, 2020 e 2021, con fondi pari a 7.091.710,00 euro.

L’obiettivo principale della programmazione è promuovere su tutto il territorio regionale lo sviluppo di modalità di vita indipendente e di soluzioni abitative autonome, attraverso un sistema diffuso e articolato di percorsi per l’accompagnamento che favoriscano l’uscita dal nucleo familiare di origine in vista del venir meno del sostegno familiare.

«Abbiamo pianificato una dote finanziaria – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali, Emma Staine – di oltre sette milioni di euro che, una volta avuto il parere positivo da parte del Ministero, sarà trasferita agli enti capofila degli Ambiti sovra distrettuali. Proseguiamo spediti nel recupero dei ritardi accumulati negli anni e stiamo operando per giungere ad un riallineamento con le altre regioni».

«La volontà – ha continuato – è quella di rafforzare gli strumenti a disposizione dei territori per migliorare una risposta sociale integrata, garantire percorsi chiari e certi, tenendo insieme i bisogni e i diritti delle persone. Il mio impegno è recuperare il gap ma per farlo è fondamentale tutti gli Ambiti concorrano alla sfida, superando le inefficienze e creando un nuovo modello di solidarietà che si pone soprattutto come cambiamento culturale».

Via libera della Giunta anche al provvedimento che permetterà di assegnare, attraverso un avviso pubblico, contributi a fondo perduto per i P.E.B.A. La Regione Calabria mette a disposizione 375.277,39 euro per contribuire alle spese di progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli spazi e negli edifici pubblici. Le risorse si tradurranno in contributi per almeno il 20 % del costo complessivo della progettazione con una spesa a carico della Regione Calabria per un massimo di 8mila euro per i Comuni con popolazione da 5.000 a 10.000 abitanti e massimo 12mila euro per i Comuni con popolazione da 10.000 a 20.000 abitanti, che saranno assegnati sulla base di un avviso pubblico in uscita nei prossimi mesi.

«Proviamo ad immaginare – ha concluso Staine – spazi sempre più accessibili. I fondi consentiranno il superamento degli ostacoli che discriminano e il raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità del territorio da parte di tutti i cittadini con disabilità, ma anche a mamme con passeggini e anziani». (rcz)

Noi persone con disabilità, familiari e Associazioni di Cosenza: Applicare le leggi esistenti

Persone con disabilità, familiari, associazioni di/con/per le persone con disabilita e associazioni operanti sul territorio dell’ambito di Cosenza non ci stanno più e, in una lettera aperta, denunciano «atteggiamenti superficiali e della totale incapacità ed incompetenza nel gestire il bene comune». 

«Con D.M. del 23.11.16 il Ministero delle Politiche Sociali delle risorse per l’anno 2016 – si legge nella lettera – affida alla Regione Calabria 3.060.000,00 di euro per l’anno 2016 come Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Tali risorse al finanziamento di interventi mirati alla promozione di progetti personalizzati per il “Dopo di Noi” e per la sperimentazione di soluzioni innovative per la vita indipendente per persone con disabilità senza il necessario supporto familiare». 

«Con la D.G.R. 296 del 30/06/2017 la Regione Calabria – viene ricordato – approva il Programma operativo, e il relativo Piano attuativo, che determina l’attuazione in Calabria della L. 112/2016 e l’impiego delle risorse del Fondo nazionale sul Dopo di noi.  Con Decreto N. 14607 del 19.12.2017 sono stati assegnati agli ambiti dei Comuni le risorse del Fondo nazionale sul Dopo di noi. L’ambito territoriale di Cosenza ha avuto assegnati 186.549,77 euro.  Attraverso la determina dirigenziale 973/18 il suddetto ambito approva ed emana l’avviso pubblico per assegnazione risorse a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, L. n. 112/2016 -dopo di noi, poi rettificato con determina 1029/18». 

«In seguito a tale avviso, vengono presentate nell’intero ambito territoriale di Cosenza poco più di 20 domande – si legge ancora –.  A giugno 2019 si arriva, dopo una fase di consultazione con il settore welfare del comune di Cosenza, alla redazione dei relativi progetti individualizzati. Ad oggi, però, nonostante ripetuti solleciti da parte dei sottoscrittori della presente richiesta, anche in collaborazione con altre realtà operanti nel territorio, nessuno dei suddetti progetti è stato avviato. In passato, in alcune occasioni, ci è stato anche riferito da rappresentanti istituzionali che i fondi destinati, e già stanziati, probabilmente, erano stati utilizzati per altro». 

«È questa la fine che, dal 2018 – si legge – ha fatto anche la quota parte dei Fondi per la non Autosufficienza dedicata ai Progetti di vita indipendente.  Temiamo possa essere questa la fine che faranno i 714.998,15 di euro con i quali è stato recentemente finanziato l’Ambito Territoriale di Cosenza per la linea di investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” del Pnrr.  È di questi giorni, inoltre, la notizia per cui il settore welfare del comune di Cosenza potrebbe a breve venire commissariato in considerazione di tutti i fondi ricevuti e non investiti e delle conseguenti rendicontazioni pregresse non inviate ai competenti uffici regionali».

«Mentre, dunque, gli amministratori comunali e i dirigenti del settore welfare di Cosenza – si legge ancora – hanno ritenuto bene non investire i fondi ricevuti negli anni per l’applicazione di politiche sociali, le famiglie e le persone disabili costituenti le associazioni e gli enti del terzo settore firmatari della presente lettera continuano nella loro routine quotidiana, una ruotine fatta di battaglie continue, anche solo per vedere riconosciuti i diritti fondamentali della persona, di sacrifici, di autosostentamento». 

«Siamo stanchi di belle parole e promesse puntualmente disattese – conclude la lettera –. Siamo stanchi di atteggiamenti superficiali e della totale incapacità ed incompetenza nel gestire il bene comune.  Esigiamo l’applicazione delle leggi esistenti senza la discrezionalità di chi amministra o di chi dirige.  Pronti, se necessario, ad intraprendere le vie legali per la difesa dei nostri diritti. Pretendiamo ciò che, lo ricordiamo, non è una concessione ma un diritto: vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone». (rcs)

VIBO – Ecco i progetti per l’Ambito Politiche Sociali

L’assessore alle Politiche Sociali di Vibo Valentia, Rosa Chiaravalloti, ha reso noti i progetti del Comune per le fasce deboli.

«Ormai con frequenza viene data alla cittadinanza comunicazione sull’attività portata avanti nell’ambito delle Politiche sociali dell’ATS di Vibo Valentia. Come già rappresentato qualche settimana fa – ha detto – è stata avviata l’erogazione delle prestazioni integrative dell’Home care premium 2022. I beneficiari usufruiranno fino al 30 giugno 2025 delle prestazioni previste dal loro piano con il dovuto recupero delle ore non godute».

Anche nella precedente progettazione HCP 2017-2019 l’ATS di Vibo Valentia ha garantito ai beneficiari le prestazioni integrative, le cui spese sono state tutte rendicontate e ad oggi sono ancora in fase di valutazione da parte dell’Inps. Unica nota di appunto è stato il ritardo del pagamento delle prestazioni alle cooperative ascrivibile a due trimestri del 2018 per il quale il Comune di Vibo ha già provveduto a predisporre gli atti per la liquidazione.

«La rendicontazione delle spese effettuate per la realizzazione di un servizio è un momento procedurale amministrativo molto delicato sia per la complessità istruttoria sia per la rilevanza economica – ha continuato l’assessore – a riguardo gli uffici amministrativi provvedono con la dovuta diligenza e nel rispetto delle linee giuda. Per esempio per progettazioni complesse come il Fondo Povertà i dipendenti stanno già provvedendo a predisporre tutta la documentazione che nei prossimi mesi verrà caricata sul portale, documentando ogni singolo centesimo speso».

Le Politiche Sociali negli ultimi tempi hanno avuto un importante slancio in termini di servizi ed altrettanto in complessità delle procedure funzionali per l’attuazione delle progettazioni. L’Ats opera quotidianamente nella gestione di procedimenti complessi come ad esempio il “Dopo di noi”, il cui avviso pubblico relativo all’annualità 2016 e 2017 è stato pubblicato dal Comune capo Ambito di Vibo Valentia nella modalità “a sportello” e l’erogazione verso i soggetti beneficiari è tutt’oggi in corso.

«Relativamente alla somma a disposizione dell’Ambito per l’annualità 2018 che vede un’assegnazione pari ad euro 63.752,02 – ha detto ancora l’assessore Chiaravalloti – il procedimento amministrativo è in itinere”. Lo stesso verrà pubblicato nei prossimi giorni, tenendo comunque in considerazione l’esiguità delle risorse che devono essere programmate per diverse aree di intervento che interessano percorsi programmati di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine e precisamente nel 20%; interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative nel 30%; programmi di accrescimento della consapevolezza e per l’abitazione e lo sviluppo delle competenze per favorire l’autonomia delle persone nel 20%; interventi di permanenza temporanea in una soluzione abitativa extra nel 30%».

Gli uffici del Settore come già evidenziato lavorano incessantemente e la loro operatività è riconosciuta anche dalle competenti autorità regionali.

«L’amministrazione comunale – ha concluso l’assessore – rimane disponibile ad ascoltare le necessità dei cittadini che chiedono di poter usufruire di servizi mirando, doverosamente, a far sì che gli stessi siano costruiti per dare una concreta ed adeguata risposta alle loro necessità». (rvv)

Al via il progetto regionale dedicato all’alfabetizzazione digitale di giovani e anziani

È un importante se non fondamentale progetto quello che la Regione Calabria si appresta ad avviare, dedicato all’alfabetizzazione digitale di giovani e anziani calabresi. L’annuncio è arrivato dalla senatrice e assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, che ha evidenziato come il progetto riguarda, in particolare, i giovani più disagiati e degli anziani, che, acquisendo nuove conoscenze in tema di digitalizzazione, saranno in grado, i primi, di aumentare le loro chances di trovare lavoro e migliorare il proprio status economico, e, i secondi, di migliorare la qualità della loro vita.

«In Calabria – ha spiegato – abbiamo scelto di indirizzare la misura verso la formazione di disoccupati, persone senza titolo di studio e stranieri, di età compresa tra i 18 e i 74 anni. Oggi il digitale è lo strumento per muoversi in ogni campo, per es. anche per accedere a qualunque servizio essenziale, dunque essere in grado di utilizzare la tecnologia e internet è assolutamente fondamentale anche nel quotidiano di ognuno di noi. I giovani, con nuove competenze, potranno riqualificarsi per il mondo del lavoro e crearsi nuove aspettative, importanti anche dal punto di vista personale e psicologico. Gli anziani potranno rendersi più autonomi, partecipare ancora più attivamente alla vita della collettività, ma anche trovare una nuova socialità, ad esempio attraverso nuove interazioni anche online».

«Ecco perché soggetti attuatori del progetto saranno i 32 Ambiti territoriali – ha proseguito – con il coinvolgimento degli organismi del Terzo settore, per “alfabetizzare” un target di circa 90mila cittadini calabresi attraverso l’attivazione di 114 centri di formazione, chiamati “punti di facilitazione digitale”».

5 milioni di euro è l’ammontare del finanziamento da impiegare per l’allestimento di questi centri sul territorio calabrese, in luoghi di facile accessibilità, favorendo centri di aggregazione come le sedi di associazioni, le biblioteche, le scuole, i centri anziani, i centri giovanili e culturali, le parrocchie e gli spazi pubblici in generale, inclusi gli sportelli di assistenza all’erogazione dei servizi digitali, tutti attrezzati con dotazioni tecnologiche adeguate.

Saranno inoltre previsti anche punti itineranti, realizzati su camper attrezzati o attraverso team di “facilitatori” ospitati con frequenza periodica presso strutture dei Comuni o di altri enti pubblici e/o privati che aderiscono all’iniziativa.

«I facilitatori – ha aggiunto Minasi – sono le figure che dovranno individuare le esigenze dei cittadini nell’uso dei servizi digitali e fornire loro supporto e orientamento. Massimo 2 per ogni centro, saranno scelti tra il personale degli enti coinvolti e tra gli operatori privati e del terzo settore e saranno formati dal Dipartimento per la Transizione Digitale con un apposito percorso, integrato dalla Regione Calabria con interventi complementari sulle specificità locali, percorso al termine del quale sarà rilasciata una certificazione di frequenza. Anche sotto questo aspetto, quindi, verrà dato, attraverso questa misura, impulso all’occupazione. Non ci resta, dunque, che partire».

«Lo sviluppo del Paese – ha spiegato Minasi – oggi non può prescindere da un buon livello di competenze digitali della popolazione, se queste competenze mancano, la crescita economica è inevitabilmente frenata. L’Italia è terzultima in Europa in materia e questo divario inevitabilmente ci penalizza. È per questo che il Pnrr ha previsto una serie di interventi mirati, tra cui la creazione di una “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, proprio per formare sul digitale due milioni di cittadini entro il 2026».

«Il Dipartimento per la Transizione Digitale – ha spiegato – ha chiesto alle Regioni e alle Province autonome di elaborare progetti specifici e la Regione Calabria ha subito risposto. Sono dunque felice di annunciare oggi che il nostro progetto è stato approvato: potremo così aiutare i calabresi maggiormente bisognosi a implementare le proprie conoscenze digitali, con beneficio per loro e per l’intera collettività».

 

VIBO – Il Comune al servizio delle fasce deboli

Il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha evidenziato come «il settore delle Politiche sociali del Comune di Vibo Valentia lavora incessantemente per garantire ai beneficiari servizi di alto livello. Perché nessuno deve restare indietro, men che meno le fasce deboli ed i soggetti fragili».

Insieme all’assessore Rosa Chiaravalloti, il primo cittadino ha illustrato le iniziative già attuate ed in corso.

«L’obiettivo che oggi ci siamo prefissati – ha spiegato l’assessore Chiaravalloti – è di strutturare e offrire interventi programmati sulla base di un progetto individualizzato che risponda alle concrete necessità del beneficiario. Abbiamo iniziato con l’assistenza scolastica che oggi risponde concretamente alla necessità dell’alunno e con la digitalizzazione delle applicazioni dei servizi scolastici che renderanno Vibo Valentia sempre più città europea, inclusiva ed innovativa». 

La delegata alle Politiche sociali si sofferma poi su un progetto, l’Home care premium 2022, che supporterà i beneficiari dell’avviso pubblicato dall’Inps, erogatore del servizio principale, mediante servizi complementari che nei primi mesi avranno un potenziamento di ore.

«Contrariamente al passato, grazie all’instancabile attività potata avanti dall’amministrazione – ha evidenziato la Chiaravalloti –, l’ente è riuscito a sanare alcune posizioni di criticità, che ad oggi hanno consentito di avere il Durc positivo. Nonostante le difficoltà dettate dal periodo di intensa crisi che sta vivendo l’intera popolazione mondiale, le politiche sociali rappresentano il punto di riferimento per i cittadini più fragili ed il Comune sta rispondendo con intenso lavoro approfittando di tutte le opportunità che a livello europeo, nazionale e regionale si stanno prospettando».

Nessun ritardo su questo fronte, quindi, ma una intensa attività che possa rispondere nella maniera adeguata al bisogno di servizi e supporto di quelle fasce deboli verso le quali l’amministrazione comunale di Vibo Valentia ripone da sempre massima attenzione. (rvv)

L’assessore Minasi: Al via bando per inserimento lavorativo per persone con disabilità

L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, ha presentato il nuovo bando regionale per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità: «un’ulteriore “sezione” del progetto “Includi Calabria” – ha spiegato – finanziato dalla Regione con fondi del POR, che consentirà di promuovere percorsi di inclusione socio-lavorativa per le persone disabili».

«Abbiamo appena pubblicato l’avviso pubblico – ha proseguito – cui a breve seguirà l’apertura dei termini per la presentazione delle domande. Sono certa che i pilastri su cui il progetto poggia, ovvero interventi personalizzati e multi professionali, saranno un grandissimo aiuto per la crescita, l’inserimento sociale e il rafforzamento dell’autonomia personale dei soggetti che ne beneficeranno. Siamo sulla strada giusta».

Punto di partenza è la considerazione che il principale ostacolo per una loro piena integrazione nella società è l’accesso all’occupazione: solo una persona disabile su tre lavora e, se donna, il rapporto si abbassa ulteriormente.

Quest’ostacolo accresce l’emarginazione e l’esclusione di chi è portatore di limitazioni fisiche e mentali, che possono però essere facilmente superate attraverso un approccio fondato sulla valutazione complessiva del soggetto.

«I progetti che i proponenti dovranno presentare – ha spiegato ancora Minasi – devono basarsi sul modello ICF, cioè su una valutazione globale delle funzionalità della persona in tutte le aree di vita. Saranno progetti dunque personalizzati, che contemplano sia i limiti che le potenzialità dell’individuo, così da esaltarne la sua unicità, metterlo in condizioni di usare le sue capacità migliori e, così, diventare una risorsa, sia per se stesso, che per la collettività. È proprio con questo approccio che diventa possibile non solo arrivare a una reale inclusione sociale, ma anche garantire a tutti pari opportunità e pari dignità, annullare le diversità tra chi ha qualche forma di disabilità e gli altri. Contribuendo anche a creare nuova ricchezza per l’intera società».

La dotazione finanziaria è di 2.600.000 euro, tratti dal Por Calabria Fesr Fse 2014/2020, e potrà essere integrata da dotazioni aggiuntive.

Ciascun progetto potrà prevedere un finanziamento massimo di 150mila euro, coinvolgendo un minimo di 5 destinatari.

I proponenti dovranno presentare le proposte nella forma del raggruppamento, cioè di ATS o ATI, che devono obbligatoriamente includere organizzazioni del Terzo settore e operatori pubblici e privati accreditati dalla Regione per l’erogazione dei servizi al lavoro e per la formazione e potranno anche coinvolgere Aziende sanitarie, Comuni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, organismi specializzati nei servizi educativi e/o sanitari per persone con disabilità.

«Anche questo è un punto di forza della misura, un aspetto pieno di significato – ha detto ancora –. Questa previsione consente, infatti, di coinvolgere nella presa in carico delle persone con disabilità tante parti della società, allestendo una rete di lavoro e sostegno che, attraverso orientamento, formazione, accompagnamento nella realizzazione del progetto e un tirocinio finale (indennizzato con 500 euro mensili), crea un circolo virtuoso di competenze e assistenza che potrà diffondere i suoi benefici tutt’attorno, nella comunità, anche in termini di sensibilizzazione culturale».

«Siamo certi – ha concluso – che da questo e altri progetti in arrivo otterremo eccellenti risultati per le persone più fragili, a cui va sempre la mia massima attenzione». (rcz)

Ecco “Includi Calabria”, il bando per il sostegno all’attività sportiva delle persone disabili

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi, e l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, hanno presentato l’avviso pubblico Includi Calabria, che prevede la concessione di contributi a sostegno dell’attività sportiva delle persone con disabilità.

«Un sostegno concreto – ha detto Princi –  perché, attraverso un fondo da 1 milione di euro, andremo a finanziare le associazioni con un minimo di 10mila euro fino a un massimo di 80mila euro, incentivando tutte le realtà che hanno svolto attività dal primo gennaio o che andranno a svolgere nei prossimi mesi fino l’intero anno 2022».

Presenti, alla conferenza stampa, il direttore generale del Dipartimento Lavoro e Welfare, Roberto Cosentino, i rappresentanti delle Federazioni sportive e il Presidente regionale del Comitato Italiano Paralimpico, Antonello Scagliola, il quale ha affermato che «questo tipo di sinergia tra due assessorati è il primo in Italia e dimostra grande lungimiranza da parte della Regione Calabria perché dà la possibilità a tutti di poter praticare varie discipline sportive. Ci auguriamo che questo progetto si possa ergere a modello, esportando anche così un po’ di buona Calabria nel resto d’Italia».

«Sappiamo quanto lo sport diventi indispensabile in termini di inclusione sociale, di abbattimento di qualsiasi forma di discriminazione e di pari opportunità, soprattutto dopo due anni di sofferenza legati ai lockdown – ha proseguito Princi – in cui hanno maggiormente sofferto le persone con più difficoltà psiscofisiche».

«Per questo ‘Includi Calabria’ rappresenta – ha spiegato Princi – la sintesi di un lavoro congiunto tra i due assessorati regionali, Sport e Politiche sociali. Ringrazio fortemente la collega Minasi con la quale attraverso questo bando abbiamo inteso dare dare un’opportunità consistente a tutte le associazioni sportive affiliate al Comitato Paralimpico calabrese. Il bando si rivolge, infatti, alle associazioni sportive affiliate alle Federazioni paralimpiche che svolgono la loro attività da almeno due anni. La Regione Calabria, con in testa il Presidente Occhiuto, c’è e vuole essere di sostegno a tutti loro».

L’Assessore Minasi poi ha parlato dell’importanza di «considerare lo sport un veicolo eccezionale di autonomia, crescita, impegno e socializzazione».

«Perciò – ha aggiunto – non possiamo che sostenere ogni iniziativa in grado di cementare ancor di più il binomio sport e disabilità. È quindi con profondo piacere che, insieme al Vicepresidente Princi, abbiamo messo in atto quest’azione nella ferma volontà, sempre sostenuta, di considerare le politiche sociali capaci di fornire risposte adeguate in termini di servizi ed inclusione».

«E lo sport, forse ancor più di altre realtà – ha detto ancora Minasi – con le sue positive sfaccettature riesce ad essere l’esempio concreto di un concetto che non deve, appunto, rimanere solo enunciazione. Nella disabilità l’ostacolo più grande non è fisico o mentale, ma la possibilità di vivere percorsi inclusivi. E il successo di tanti atleti che, nonostante le enormi difficoltà, hanno raggiunto risultati eccellenti, diventa esempio di forza e coraggio. La Regione vuole starvi accanto, sopperire a quelle che sono le difficoltà di questa fase storica molto difficile dopo la pandemia, e in cui si registrano anche particolari problematiche, non ultime di natura socio-economica». (rcz)

 

Welfare, l’assessore comunale Delfino: Tutelare chi è rimasto indietro

L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Reggio Calabria, Demetrio Delfino, ha analizzato a 360 gradi l’ultimo anno di un settore «molto impegnato per alleviare le difficoltà ed i bisogni delle persone più fragili o che meritano una speranza, un’opportunità ed il giusto riscatto dopo anni difficili».

«L’obiettivo più importante raggiunto – ha affermato – è sicuramente l’approvazione in consiglio e, quindi, alla Regione ed all’Asp, del Piano sociale di zona comunali che, finalmente, ci consente di mappare, insieme alle associazioni del Terzo settore, alle cooperative ed a quanti operano sul campo conoscendo la materia sicuramente più di noi, le emergenze su ogni singolo quartiere così da consentire all’Ente di predisporre le contromisure utili ad aggredire e risolvere i problemi. È uno dei punti focali delle linee di mandato programmate dal sindaco Giuseppe Falcomatà e che, adesso, vede raccogliere i primi frutti un’operazione fondamentale per il tessuto sociale cittadino».

Altro impegno mantenuto, riguarda i Progetti di utilità collettiva rivolti ai percettori del Reddito di cittadinanza: «Dal primo ottobre sono stati coinvolti 300 cittadini per 15 progetti. Il programma prosegue per manutenere i cimiteri, il verde pubblico e per far ripartire il tapis-roulant di via Giudecca. In questo ultimo caso, saranno 16 i percettori di reddito che si prenderanno cura della struttura, nei tratti in funzione, garantendo anche il servizio di videosorveglianza».

Fra gli impegni mantenuti rientra, ancora, il nuovo bando per l’Assistenza educativa che «va a migliorare le condizioni dei lavoratori come contratto, tariffa e profilo di inquadramento». Con l’estate, poi, soggetti deboli come gli anziani sono più esposti a raggiri e truffe: «È un capitolo molto delicato. In questi mesi, cresce il pericolo per quanti rimangono un po’ più soli e la solitudine fa brutti scherzi, aumentando le fragilità ed il disorientamento di fronte a chi, malintenzionato, si presenta con modi gentili provando a carpire dati, denaro e gioielli da persone sole. Per questo, stiamo preparando assemblee pubbliche per mettere in guardia gli anziani ed i loro familiari da questi pericoli».

«Trasmetteremo, il più possibile – ha spiegato – anche un videomessaggio con cittadini che raccontano loro esperienze negative. Ed è utile per tutti perché, in questi casi, la prudenza non è mai troppa. Nel materiale che distribuiremo dispenseremo, per esempio, alcuni consigli pratici: se andate in banca o alle Poste non fate sempre lo stesso percorso, non vi fermate all’uscita con sconosciuti, non siate punto di riferimento con le stesse abitudini, diversificare i vostri modi di fare ed agire. Questo è un progetto che parte da un avviso del Ministero dell’Interno che ha messo a bando fondi per le amministrazioni comunali. La nostra idea ha ottenuto un finanziamento di 45 mila euro».

L’assessore Delfino, quindi, promuove l’attività sui buoni spesa distribuiti nel periodo più difficile della pandemia e afferma come, attraverso delle piccole economie, «si proverà a prolungare, per quanto possibile, questo intervento».
Fra le emergenze da aggredire, secondo il delegato al Welfare, c’è sicuramente l’emergenza abitativa: «Dal lavoro congiunto tra i settori Politiche sociali e Patrimonio edilizio è nata l’Agenzia sociale per la casa” per mettere ordine su un comparto particolarmente complesso. Con l’Agenzia, dunque, proponiamo un ufficio che si occupa di tutto quanto concerne il bisogno abitativo di un nucleo familiare».

Un altro progetto importante è relativo al Bando “Reggio resiliente” che «ha dato una boccata d’ossigeno ai settori rimasti fermi durante la pandemia». «Attingendo dai fondi Pon inclusione – ha detto l’assessore Delfino – con 4,6 milioni stiamo facendo partecipare tutto il mondo delle associazioni, delle cooperative, delle realtà sportive con contributi, a fondo perduto, fino a un massimo di 100 mila euro. Questi fondi serviranno a realizzare interventi con ricadute dirette sul territorio. Nasceranno idee che, nel corso degli anni, dovranno camminare sulle proprie gambe. Noi abbiamo dato soltanto una spinta, come accaduto nel rione Modena-Ciccarello dove, grazie al bando “Reggio Resiliente”, oggi esiste un Centro di aggregazione sociale per i giovani che si incontrano, crescono e fanno comunità».

Un passaggio, l’assessore alle Politiche sociali, lo riserva alle strategie messe in campo per abbattere, una volta per tutte, l’abominevole fenomeno della violenza sulle donne: «Bisogna coinvolgere, soprattutto, gli uomini in un percorso di crescita e formazione che educhi a sentimenti giusti. Per questo, è necessario intervenire sui bambini, sin dai primi anni di asilo e scuola elementare, infondendo loro un’educazione sentimentale corretta. Ciò che, tuttavia, appare ancora difficile è portare le donne a denunciare. Spesso, infatti, ci troviamo di fronte a persone estremamente fragili, dipendenti, in tutto e per tutto, anche economicamente, dal loro aguzzino».

«Per invertire la tendenza – ha evidenziato – abbiamo provato a sfruttare una sovvenzione Inps per concedere un contributo alle donne vittime di violenza che denunciano. Fino ad esaurimento del finanziamento, proveremo a dare un conforto che permette di affrontare almeno le spese imminenti. La pandemia, purtroppo, ha generato violenza su violenza e c’è ancora tanto lavoro da fare».

«Fortunatamente – ha spiegato Demetrio Delfino – sul territorio esistono dei Centro accoglienza per donne, sono pochi ma per quel che sappiamo funzionano bene. Intorno a queste realtà, esiste un forte interesse generale. Di recente, le cronache ci hanno raccontato della bellissima iniziativa di artiste come Fiorella Mannoia o Laura Pausini che, con concerti di beneficienza, hanno raccolto una grossa somma devoluta a 5 centri in Italia, uno di questi è il centro “Angela Morabito” di Reggio Calabria. Ciò la dice lunga sulla qualità del lavoro di queste realtà che non sono sufficienti, ma vanno certamente supportate economicamente per poter espandere i propri servizi».

«La tutela delle fasce deboli – ha concluso l’assessore Demetrio Delfino – il far ritrovare la dignità a chi ha perso il lavoro, il diritto di cure adeguate non si possono mettere in discussione in una società democratica e civile. Sono dei diritti fondamentali della nostra Costituzione. Chi governa il Paese dovrebbe programmare in tal senso, mettendo in secondo piano altre cose». (rrc)

 

Protocollo reinserimento sociale detenuti, Minasi: Si concretizza progetto di inclusione

L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, ha partecipato, in qualità di coordinatrice nazionale della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni, alla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il ministero della Giustizia, Conferenza Regioni e Cassa Ammende per il reinserimento sociale dei detenuti.

«Perché la pena possa realizzare il suo scopo rieducativo, come da Costituzione – ha detto la ministra Marta Cartabia al momento della firma – non è sufficiente una illuminata gestione delle carceri che accompagni adeguatamente il detenuto nel suo percorso personale, ma serve anche partire dall’idea che quel pezzo di società chiuso dietro le sbarre è parte integrante del territorio, della società tutta, che deve poter tornare a esprimere potenzialità positive e, per far questo, è fondamentale la collaborazione di Regioni, Enti locali, aziende sanitarie, tessuto imprenditoriale, terzo settore, che possano preparare il terreno per riaccogliere chi ha sbagliato.

«Oggi – ha proseguito – creiamo una cabina di regia che mette a sistema questa cooperazione, consegnando a chi verrà dopo di noi una struttura organizzativa stabile che potrà finalmente portare a compimento l’obiettivo costituzionale dell’esecuzione della pena, agendo anche sotto l’aspetto della prevenzione, attraverso la predisposizione di un ambiente esterno idoneo a ospitare la nuova vita del detenuto».

Le ha fatto eco Massimiliano Fedriga, ricordando l’importante lavoro collettivo preparatorio del protocollo, anche in seno alla Commissione politiche sociali delle Regioni, e parlando dei tre pilastri su cui si fondano le linee guida del protocollo stesso: «Inclusione sociale, determinante per prevenire il reato, giustizia riparativa e assistenza alle vittime dei reati. Un percorso, quello segnato dal protocollo  – ha sottolineato Fedriga – che va peraltro a tutela non solo del singolo detenuto, ma anche della collettività, preservandola dalla commissione di ulteriori reati».

«Ecco anche perché – ha continuato –è così preziosa l’azione unitaria di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai numerosi dipartimenti regionali interessati (politiche sociali, salute, lavoro e così via), azione che, proprio grazie alla partecipazione su base regionale, potrà e dovrà poi essere declinata in maniera differenziata sui territori, a seconda delle diverse esigenze e caratteristiche. Grazie quindi a chi ha consentito che tutto questo fosse possibile».

Un grazie sentito è arrivato anche dal presidente della Cassa delle Ammende, Gherardo Colombo, a tutti i partner del progetto e in particolare «a chi sta lavorando all’interno della Conferenza delle Regioni, in primis la dott.ssa Minasi e la dott.ssa Calenda. Stiamo lavorando bene, anche nella struttura che presiedo – ha detto – C’è tanto di democratico in questo operare tutti insieme e c’è l’attuazione di tante parti della Costituzione. Faremo grandi cose, anche sotto il profilo dell’indicazione di un metodo».

Ha chiuso l’incontro l’intervento di Tilde Minasi, convinta assertrice, fin dal suo insediamento nell’Assessorato calabrese e nella Commissione Nazionale Politiche Sociali, dell’idea, ribadita anche dal Ministro, che le Politiche sociali tocchino trasversalmente tanti settori di azione e che, proprio per questo, richiedano «un raccordo tra tutte le Istituzioni che animano questo mondo per poter raggiungere gli obiettivi prefissati», tra cui, in questo caso, il successo dell’esecuzione della pena.

«Come commissione accogliamo con entusiasmo il protocollo – ha spiegato – che coinvolge più articolazioni statali. Si concretizza il concetto di inclusione. Come Istituzioni abbiamo il dovere di percorrere cammini sia verso la prevenzione, sia per il recupero e il reinserimento delle persone detenute e la collaborazione è il motore trainante per dare risposte adeguate ed efficaci alla piena attuazione dei diritti. Essere parte attiva dell’iter, come Regioni, è un’eccellente occasione per realizzare i propositi e di questo ringrazio il Presidente Fedriga».

«Le linee di indirizzo e cooperazione che vengono sottoscritte oggi – ha concluso – possono davvero contribuire a perseguire la giustizia riparativa a cui il Ministro Cartabia guarda con tanta attenzione. Vedo nel Governo la volontà tangibile di farsi promotore del benessere sociale, linfa vitale del nostro Stato e anche di questo voglio ringraziarla». (rrm)