Il Presidente Mattarella riceve i vertici dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea

di PINO NANO –  «La Calabria ha avuto grandi Padri costituenti». Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto al Quirinale la delegazione dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (Icsaic), che gli ha fatto dono del volume I calabresi all’Assemblea Costituente, a cura di Vittorio Cappelli e Paolo Palma, edito per l’Icsaic da Rubbettino.

La delegazione era composta oltre che dal Presidente Palma e dal Direttore Cappelli, dall’ex Presidente dell’Istituto, il giornalista Pantaleone Sergi storico inviato speciale della Repubblica e autore di decine di saggi sulla stampa d’oltre confine. 

Paolo Palma ha ringraziato il Presidente Mattarella per l’udienza concessa e ha illustrato la ricerca che ha impegnato diversi soci dell’Icsaic e alcuni specialisti esterni sulle biografie dei ventiquattro costituenti calabresi e sui lavori parlamentari che fotografano la  Calabria del tempo: le mulattiere, i tuguri, le condizioni primitive della povera gente, i signori del latifondo, l’occupazione delle terre, i tumulti del pane; e malaria, tubercolosi, ferrovie insicure, reti idriche ed elettriche fatiscenti e carenti. 

La delegazione dell’Icsaic è stata poi ricevuta a Palazzo Montecitorio dal Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, al quale ha fatto dono dello stesso volume. Il Presidente Fico ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall’Istituto e ha sottolineato l’importanza del ruolo che la Calabria e il Mezzogiorno hanno svolto nell’edificazione delle istituzioni repubblicane.

Veniamo ora alla storia dell’Istituto, che è una delle eccellenze del panorama storico e culturale calabrese e che probabilmente in passato avrebbe meritato maggiore attenzione e aiuti concreti da parte della politica.

L’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, fondato il 12 aprile 1983, operante nell’intera regione, ha la sua sede ufficiale presso la Biblioteca “Ezio Tarantelli” dell’Università della Calabria. Esso è associato all’Istituto nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

«L’attiva adesione alla rete – si legge sul sito dell’Icsaic –permette all’Istituto Calabrese di essere inserito in un organismo di ricerca di livello nazionale ed europeo, ricevendone interessanti sollecitazioni e non mancando di far conoscere i numerosi aspetti positivi che la Calabria ha offerto – ed ancora oggi offre – attraverso la riscoperta di una storia interessante e attraverso gli attuali circuiti culturali».

Molto più concretamente, l’attività dell’Icsaic si manifesta in un’intensa opera di ricerca, riflessione e divulgazione sulla storia contemporanea della Calabria e sui nuovi temi della didattica della storia e si svolge lungo quattro direttrici: la ricerca storica, la conservazione del materiale documentario, la divulgazione dell’attività, la didattica della storia, che vede l’Istituto in posizione di avanguardia rispetto alle tematiche didattiche proposte a livello nazionale ed europeo, grazie ai rapporti intrattenuti con la Commissione per la didattica della storia dell’Insmli e con il Laboratorio nazionale per la didattica della storia (LANDIS) di Bologna.

In che modo si muove l’Istituto? 

Gli strumenti, in dotazione all’Istituto, per la sua opera di documentazione e di diffusione- spiegano i vertici ICSAIC- sono: la “Collana di studi e ricerche”; la “Collana di testimonianze: La memoria e la storia”; i Quaderni dell’ICSAIC; la collana “Prime edizioni”; il “Bollettino dell’Istituto (1985-1996);la “Rivista Calabrese di storia contemporanea” (1998);la “Rivista Calabrese di Storia del ‘900” (2005);le borse di studio e i premi di incentivazione indirizzati alla comunità scolastica per favorire la conoscenza della realtà storica regionale

Ma ci sono anche i seminari di aggiornamento sulle nuove tematiche della didattica della storia, per gli insegnanti di ogni ordine e grado di scuola della regione; le conferenze e i dibattiti – anche con proiezione di filmati – rivolti agli studenti sui temi della storia del ‘900 e in particolare sul passaggio alla democrazia. E anche -novità questa di grande valore culturale- la realizzazione di filmati su particolari aspetti della storia contemporanea calabrese.

Qualche titolo soltanto: La Calabria dal fascismo alla Repubblica realizzato in collaborazione con il Centro Radio-televisivo dell’Università della Calabria; “Fausto Gullo: un comunista calabrese” realizzato in collaborazione con la sede Regionale della RAI; interviste a personalità della storia calabrese e video-presentazioni di libri prodotte in collaborazione con emittenti televisive locali.

Infine, la biblioteca e l’emeroteca, specializzate nella storia della Resistenza, dell’antifascismo e della Calabria, e ricche di numerosi volumi e testate e, in particolare, i fondi Perruso e Commisso; e l’archivio cartaceo, video, fonico, con preziose testimonianze originali della storia contemporanea calabrese. 

Paolo Palma, Vittorio Cappelli e Pantaleone Sergi parlano al Presidente Roberto Fico dei fondi di grande interesse storico di cui gode l’Istituto, quello della Federazione Provinciale del PCI di Cosenza (1943-1980); della Federazione Regionale del PSI (1970-1992); di Paolo Cinanni; Florindo De Luca, Nicola Lombardi, Francesco Malgeri, Emanuele Terrana, eminenti personalità politiche calabresi; e poi ancora Nina Rotstein, internata a Ferramonti, e, in fotocopia, le carte di Fausto Gullo e di Francesco e Saverio Spezzano.

Come dire? Una perla della storia calabrese e che oggi grazie a questa iniziativa ufficiale, prima al Quirinale con Sergio Mattarella, poi alla Camera con Roberto Fico, acquista una dimensione assolutamente nazionale. Lunga vita all’Icsaic.

Paolo Palma ha ringraziato il Presidente Fico per l’incontro ma anche per il contributo determinante che la Biblioteca “Nilde Iotti” della Camera dei Deputati ha dato all’Icsaic per la documentazione relativa alla stesura di alcune biografie e per la complessa organizzazione della parte antologica del volume. (rrm)

Tra i 26 migliori studenti d’Italia due calabresi di Rende e Tropea da Mattarella

Consegnati, al Quirinale, ai 26 studenti migliori d’Italia, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il riconoscimento di Alfiere del Lavoro. Tra questi, ci sono due giovani studentesse calabresi: Sofia Zanelli, di Rende, e Anna Accorinti, di Vibo Valentia. I riconoscimenti erano stati annunciati lo scorso 26 agosto e saranno consegnati domani al Quirinale in occasione della Cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri del Lavoro nominati lo scorso 2 giugno,

Tra i 25 Cavalieri del Lavoro, che ricevono oggi l’onorificenza, c’è anche il dott. Gianfranco Capua, di Reggio Calabria, titolare dell’omonima impresa di lavorazione del Bergamotto di Reggio Calabria.

Sofia ha conseguito la maturità classica al Liceo Classico “Gioacchino Da Fiore” di Rende con 100 e lode, e l’Istituto ha deciso di segnalare la sua candidatura per la media dei voti, la più alta di tutto l’istituto. Si è iscritta A Fisica, all’Unical, da lei considerata una “facoltà eccezionale”.

Anna, invece, si è diplomata con la media del 9.9. al Liceo Scientifico “Pietro Paolo Vianeo” di Tropea che rientra nell’Istituto di Istruzione Superiore diretto dal dirigente scolastico Nicola Antonio Cutuli, che a Tonino Fortuna della Gazzetta del Sud ha espresso tutto il suo orgoglio per il riconoscimento che premia «una scuola che dà a questi giovani la possibilità di scoprire se stessi e di formarsi a tutto tondo».

Anna Accorinti
Un’immagine di Anna Accorinti dal suo profilo FB

Due giovani promesse, che danno lustro alla Calabria ma, sopratutto, hanno inorgoglito i loro Istituti, i docenti e i dirigenti scolastici.

«Sono immensamente onorata – ha dichiarato Anna Accorinti alla Gazzetta del Sud – di essere stata scelta per ricevere l’importante riconoscimento destinato a studenti che, nel proprio percorsi di studi, si sono impegnati e hanno dato del loro meglio per coltivare la passione per la conoscenza».

Il Premio Alfieri del Lavoro consiste nella medaglia del Presidente della Repubblica, ed è destinato ai 26 migliori studenti che abbiano terminato la scuola secondaria superiore con il massimo dei voti.

È stato istituito nel 1961 dalla Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro, in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia. Da allora sono stati premiati 1.457 Alfieri del Lavoro. (rrm)

 

In copertina, Zanelli a (sx) e Accorinti.