Pd Calabria: Ritardi sul Por preoccupano, serve accelerazione per non perdere quasi 900 mln

Il Partito Democratico Calabria ha espresso preoccupazione per «il ritardo con il quale la Regione sta procedendo alla spesa delle risorse messe a disposizione dalla  programmazione europea 2014-2020 riferita ai fondi Fesr e Fse».

«Secondo i dati pubblicati, già da qualche tempo – si legge – sul portale Cohesion Data della Commissione europea tracciano un quadro davvero allarmante. Al 31 dicembre 2022 la spesa certificata della Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a circa a 1,3 miliardi di euro su 2,2. La Regione ha dunque utilizzato soltanto il 60% delle risorse. Il rischio concreto, dunque, è quello di vedere evaporare qualcosa come 900 milioni di euro se tali risorse non saranno messe a terra entro il prossimo 31 dicembre».

«È evidente – ha detto ancora il PD – che esistono problemi strutturali all’interno della macchina amministrativa e burocratica regionale che, da sempre, non agevolano una snella e efficace programmazione della spesa. Non è possibile, però, che non si provi ad effettuare alcun cambiamento per tentare di invertire la rotta. Il centrodestra è ormai al governo da alcuni anni e non può non assumersi la propria parte di responsabilità».

«Fuori da ogni strumentalizzazione – da qui l’appello dei dem – chiediamo al presidente Occhiuto di avviare immediatamente un tavolo di confronto permanente con il Consiglio regionale, i sindacati, le associazioni di categoria, i sindaci, le Università e tutti i soggetti in grado di fornire il proprio contributo per fare in modo di intervenire prontamente per mettere in salvo la maggior parte delle risorse possibili».

«La Calabria – hanno concluso – non può permettersi di perdere ulteriori occasioni, specialmente in questo periodo in cui la crisi economica e l’aumento dei costi di energia e materie prime stanno mettendo a dura prova il suo già fragile sistema socio-economico». (rrc)

Nidil Cgil Calabria: Regione mantenga promesse e porti avanti stabilizzazione dei precari storici

Il Coordinatore Nidil Cgil Calabria, Ivan Ferraro, ha chiesto che «la Regione mantenga le promesse e porti avanti il percorso di stabilizzazione dei precari legge 15 e 40 privilegiando la strada dell’assorbimento in Calabria Verde o qualunque altra soluzione che permetta tempi celeri e nessuna perdita economica per i lavoratori».

Ferraro, alla vigiliadell’incontro tra Regione Calabria e i sindaci dei comuni nei quali sono impiegati chiede che non si arretri sull’importante e concordato percorso che si sta portando avanti con le amministrazioni comunali.

«Si tratta di un bacino importante di lavoratori che costituiscono lo zoccolo duro del precariato calabrese – ha spiegato Ferraro –. Oltre 600 risorse, alcune impiegate anche dal 2008 in diversi comuni e nel Parco nazionale del Pollino, senza godere di alcun diritto. La giunta Occhiuto ha provveduto alla storicizzazione delle risorse, ma non a una stabilizzazione».

«Il loro passaggio in Azienda Calabria Verde con un contratto agricolo – forestale porterebbe a non avere limiti e vincoli normativi e, soprattutto – ha aggiunto – essendo tutta l’operazione ad invarianza di spesa, gli stessi lavoratori non si vedrebbero decurtare il proprio stipendio in caso di contrattualizzazione per come invece avverrebbe nel caso di un’assunzione diretta da parte del Comune».

«Siamo pronti anche ad altre strade – ha chiarito il Coordinatore regionale – ma a patto che siano rapidamente attuabili e che non si trasformino in un boomerang per i lavoratori con perdite economiche». (rcz)

Malattie rare, pubblicato bando per ricerca e cura finanziato con fondi del Pnrr

Il settore Prevenzione del Dipartimento Salute della Regione Calabria, in questi giorni sta coordinando una massiccia campagna divulgativa sul secondo bando finanziato con fondi del Pnrr. Si tratta di un bando del ministero della Salute, dedicato alla ricerca e la cura.

Nello specifico, l’Avviso verte sulle seguenti tematiche: 1. Proof of concept (PoC); 2. Tumori Rari (TR); 3. Malattie Rare (MR); 4. Malattie Croniche non Trasmissibili (MCnT) ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio- assistenziali: 4.1 Innovazione in campo diagnostico, 4.2 Innovazione in campo terapeutico; 5. Malattie Croniche non Trasmissibili (MCnT) ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio- assistenziali: 5.1 Fattori di rischio e prevenzione, 5.2 Eziopatogenesi e meccanismi di malattia.

Le procedure di presentazione sono iniziate il 27 aprile 2023. La proposta progettuale deve essere trasmessa esclusivamente tramite piattaforma informatica (Workflow della Ricerca – WFR), accessibile tramite l’identità SPID del soggetto proponente al seguente link https://ricerca.cbim.it. II bando prevede scadenze intermedie: 11 maggio 2023 accreditamento ricercatori; 16 maggio 2023 presentazione Letter of Intent (LOI); 23 maggio 2023 accettazione e conferma Loi. (rcz)

L’OPINIONE / Gregorio Corigliano: Scusi, lo Stato c’è? Intanto vada alla Regione

di GREGORIO CORIGLIANO“Scusi c’è lo Stato?”. “No, non c’è, chi lo cerca?” “Un vecchio giornalista calabrese”!” “Perché è venuto a Roma, vada a Catanzaro, non lo sa che lo Stato si è trasferito, forse lo trova lì”!

A Catanzaro, mi dico, in quella che chiamano la città dei tre colli, dove spesso non riescono a mettersi d’accordo, come a Palermo (una metropoli al confronto) neanche per eleggere uno “straccetto” di sindaco (diceva così Montanelli scrivendo che Emilio Colombo, non aveva avuto tempo per trovarsi, appunto, uno straccetto di moglie)? “Non lo so, provi…”  Mi addormento agitato, dopo lunga pezza e le immancabili preghiere della sera. Poi Morfeo mi abbraccia comunque, perché aveva fatto anche lassù quattro dosi di Pfizer e quindi non aveva alcun timore di prendere il Covid. Sta un po’ con me, poi corre dalla signora Morfea ed io mi sveglio.

È tutto buio e silenzioso intorno a me. I miei occhi si sono appena aperti, ma non vedo alcuna luce nelle tenebre, allora penso. Dove ho bussato, dove sto vivendo? In Calabria. In Calabria? E dov’è? C’è, c’è, mi rispondo. Mi riaddormento. Ed il subconscio, impersonificato da un usciere, mi aggiunge: “sono settanta anni che bussa alla porta per trovare lo Stato e non lo trova mai!” Bussi, certo che busso. E nessuno risponde? “No, anzi, qualcuno apre la porta, ma poi sparisce. L’usciere dice ancora” aspetti qui, che adesso lo Stato arriva!” Allora, ubbidisco ed educatamente, di fronte ad un impiegato del ministero, aspetto. Ho aspettato tanto a dire il vero, davvero anni, andando e tornando più volte, ma lo Stato non è arrivato. Cammino per i corridoi e reincontro lo stesso usciere, almeno così mi era sembrato, perchè gli assomigliava molto. Scusi bisogna attendere ancora? son qui che aspetto da tempo.

“E lei chi è?” Mi dice. Non ricorda? “No”! Le avevo chiesto di poter parlare con lo Stato. “A me non di certo, forse a mio padre, mi aggiunge. Era il figlio dell’usciere della prima volta. “Adesso ancora lo Stato non c’è, dice ancora, forse torna! Aspetti ancora, altrimenti vada a Catanzaro, se vuole sbrigarsi prima”! A Catanzaro, mi dico, a Catanzaro o a Reggio? Boh! “Scelga Lei, è lo stesso, là ci sono due regioni! “Due regioni? Parto più confuso che persuaso, e decido di andare a Reggio, che è la mia provincia di nascita. Cammino per il Lungomare e non vedo grandi palazzi, come immagino debba essere quello della Regione, chiedo e tutti mi dicono di andare avanti, poi a sinistra, quindi a destra, poi di passare per il centro.

Un altro mi vede guardingo e chiede di cosa cercassi. Lo dico, la Regione. “la Regione? “È proprio, lì, vede, indicandomi un palazzone nuovissimo (non sapendo che era già crollato un tetto) lì c’è un pezzo di regione!” Come un pezzo? “Sì, sì, chieda che glielo spiegheranno, quando entra.  Allora, ricordo da solo che ogni tanto si alza qualcuno che dice, facciamo tutto a Catanzaro! Mai nessuno che osi dire facciamo tutto a Reggio. Ed il bello è che qualcuno per vincere le elezioni e fare il Sindaco, insiste, e se non fosse per un amico di Bossi ,persona intelligente, sarebbe ancora lì a gridare “Catanzaro, caput mundi!”.

Nonostante gli osservatori politici dicano che ormai la città abbia perso ruolo e peso politico. Chiedere non costa, si guadagnano quattro righe sui giornali e due ai telegiornali.  Entro, dopo aver esposto il mio problema, mi indirizzano al secondo piano, busso alla porta, attendo l’arrivo di qualcuno, un funzionario, un dirigente! Niente. Passa una persona che ricordo di aver conosciuto, molti anni prima, spiego il problema. E subito mi dice, che sarei dovuto andare al quinto piano. Mi accompagna senza bisogno di ulteriore pass ma, per mia sfortuna, quella persona che mi avrebbe potuto dare delucidazioni era impegnata in Commissione.

Sì perché a Reggio, ci sono le commissioni permanenti, anche quella che studia il fenomeno della ‘ndrangheta. Nulla, devo tornare l’indomani perché il dirigente esperto mi avrebbe detto tutto sul problema della sanità, che mi stava a cuore, e non mi sarebbe convenuto perdere tempo. Intanto si erano fatte le 14. Scendo in ascensore e mi dirigo verso il bar! Fila lunghissima, mi metto in coda, riesco a beccare il vassoio, trovo ancora un panino e un dolce reggino. Che fortuna i dolci di Reggio, si sa sono una delizia. Rientro a casa, dopo aver incontrato un vecchio collega dell’Ept che mi conferma la necessità di tornare per avere le giuste informazioni. L’indomani, invece, decido di andare a Catanzaro, come pure mi era stato suggerito.

A Catanzaro sanno tutto. Parto per il capoluogo, arrivo al palazzo, pur lontano dal centro, ma non trovo parcheggio, Mi fermo ad una garitta dove c’è una guardia giurata. Scusi questa è la Regione, vero? “Oh, certo, ma, ma voi non “dicevate” il telegiornale? eravate bravo, mi ricordo che raccontavate i litigi di Palazzo San Giorgio (già perché la Regione di Reggio aveva sede, prima, nel palazzo del Sindaco, i giovani lo sanno?) qua che fate? Chi volete? Vorrei parlare col dirigen… “Lo chiamo e preannuncio la vostra visita”.

Il dirigente che aveva pensato lui non c’era. Prova con un altro, la guardia. Questo risponde e gli dice che c’è giù “quello del telegiornale” che vorrebbe parlare con lui. Mi scrive su un pezzo di carta nome, piano ed interno. Entro, vado verso l’ascensore. Occupato. Provo all’altro, pure occupato. Salgo attraverso le scale per andare al quinto piano, interno dieci. Busso alla porta della stanza indicatami mi riceve un funzionario, al quale chiedo cosa fare per risolvere la “questione” del pronto soccorso di Cosenza. Non era lui il funzionario responsabile, ma un altro. Vado dall’altro al sesto piano, parlo con un altro che mi rimanda ai cieli soprani. “Il Paradiso”. Lì se non hai l’autorizzazione del Buon Dio, difficilmente parli. Con la solita scusa che ero quello del telegiornale, la capo usciera mi riceve. Le espongo il problema a nome della collettività. Scusi, una donna usciere capo? “Non si preoccupi, ma i miei colleghi, in cinquant’anni sono diventati tutti dirigenti”.

Le spiego il problema e mi dice “signor giornalista, lei ha dimenticato i suoi stessi servizi al Tg3? Stanno dibattendo ancora, ma presto risolveranno il problema, a quel che so io, ma aspetti che adesso le passo il dirigente. Scusi, non c’è, attenda, arriva subito facendomi entrare nella stanza con divani, sedie, poltrone, piante, quadri. Mi accomodo e noto sulla scrivania la mazzetta dei giornali intonsa. La prendo, li apro, leggo prima l’uno, poi l’altro. Ed il dirigente non arriva. E’ ora di pranzo, ma il dirigente non arriverà più. Scendo, sconsolato e chiedo del bar. “Ca ccà non simu a Reggiu, bar ondavimu!” Triste e sconsolato me ne torno a casa, al mare. Prenoto per Roma per tornare al ministero. Ci vado allo stesso ufficio, trovo sempre il figlio dell’usciere di prima. Si ricorda e mi chiede. “Ha fatto tutto a Catanzaro?” No, purtroppo. E felice: “presto tutto tornerà qui ed io, proprio io, le risolverò il problema del prontissimo soccorso”! Continua il sogno o son desto? (gc)

Il consigliere di CZ Antonio Corsi: Con concorso per funzionari Catanzaro “spogliata” delle sue funzioni

Il consigliere comunale di Catanzaro, Antonio Corsi, ha denunciato come Catanzaro sia stata «spogliata dalle sue funzioni» con il concorso per il reclutamento di 113 funzionari di categoria D indetto dalla Regione Calabria e gestito dal Formez, che si svolgerà il 10 e l’11 maggio a Rende.

«La mastodontica selezione non si svolgerà – ha spiegato – come il rispetto delle istituzioni e il buon senso imporrebbero, nel Capoluogo di Regione e sede del Governo regionale. Non ci si venga a dire che solo Rende possiede gli spazi per ospitare un così grande numero di partecipanti. È una vecchia scusa che viene tirata in ballo ogni volta che Catanzaro viene spogliata dalle sue funzioni. Credo di non sbagliare nel dire che, agendo con un ragionevole anticipo, a Catanzaro si sarebbe potuta allestire una maxi-aula nell’Ente Fiera e che altre grandi aule potevano essere facilmente reperite al campus universitario, nella stessa Cittadella regionale e nei vari istituti superiori di Catanzaro Lido».
«Se a non credere nella funzione di Catanzaro quale capoluogo di regione e quindi di centro pulsante della burocrazia – ha proseguito – è proprio il Governo regionale, di cosa parliamo quando invochiamo il rispetto del ruolo istituzionale? Ora qualcuno ci dirà che la gestione è del Formez e che la Regione non c’entra nulla nelle scelte di quell’Ente. Ma ovviamente non è così, poiché è la Regione ad essere committente del maxi-concorso».
«Qualcuno ci dirà anche che a Catanzaro si faranno le Convittiadi, ma vogliamo mettere l’indotto portato da 1800 studenti che i diecimila del concorso, a cui bisognerà aggiungere almeno un migliaio di accompagnatori – ha concluso –.  Mi spiace anche che la cosa sia passata inosservata anche in sede comunale, poiché sarebbe stata necessaria una forte presa di posizione. Mi auguro che per il futuro il presidente Occhiuto, a cui rinnovo la mia stima, farà in modo che tutte le procedure concorsuali che riguardano la Giunta regionale si svolgano nella sede naturale che è Catanzaro. Ormai l’ennesima frittata è stata fatta». (rcz)
 

Dalla Regione più di 1 milione per 129 progetti per apicoltura

Dalla Regione sono stati stanziati più di 1 milione e 300 mila euro per sostenere 129 progetti per l’apicoltura.

È stata pubblicata, sul sito istituzionale www.regione.calabria.it, nella sezione dipartimento Agricoltura, la graduatoria definitiva degli interventi a favore del settore apicoltura per l’annualità 2023, riservato a apicoltori e imprenditori apistici con sede legale in Calabria e sostenuto con uno stanziamento nel complesso pari a 1.353.857,53 euro, rinvenienti dall’attuazione del Regolamento UE 2021/2115 e da diversi decreti ministeriali, in aumento rispetto al passato.

«Di concerto con le organizzazioni di categoria – conferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – siamo riusciti ad ottenere maggiore attenzione, forti anche dei numeri che testimoniano della forza e delle potenzialità di un settore in costante crescita. Puntiamo a valorizzare e a promuovere il patrimonio apistico regionale, così contribuendo anche alla tutela dell’ecosistema, di cui le api sono sentinelle e custodi, garantendo il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali presenti sul pianeta e circa il 35% della produzione globale di cibo».

Una prospettiva del resto irrinunciabile per una terra vocata all’apicoltura: la Calabria è la terza regione d’Italia per numero di alveari censiti (in totale, 132.290), la quarta per produzione di miele.

Adesso, attraverso i fondi messi a disposizione dei produttori calabresi, in forma singola o associata, saranno garantiti aiuti per la realizzazione – tra l’altro – di interventi destinati a servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio di migliori pratiche; corsi di aggiornamento; seminari e convegni tematici; lotta a parassiti e malattie; prevenzione delle avversità climatiche; ripopolamento del patrimonio apistico; razionalizzazione della transumanza; miglioramento qualitativo delle produzioni dell’alveare ai fini della commercializzazione; promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e iniziative volte a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura. (rcz)

Lo Fapa (Fisascat Cisl): Regione interloquisca con Anas per i cantieri fermi

Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl, ha chiesto alla Regione e alle istituzioni affinché intraprendano un ragionamento risolutivo in vista dell’estate e non solo in merito delle decine di cantieri sparsi sulle autostrade calabresi.

«Non è possibile pensare che in Calabria centinaia di chilometri siano interrotti da cantieri spesso fermi da tempo. Come era immaginabile, nelle festività di Pasqua in tanti sono rimasti ostaggio dell’A2 e delle sue interruzioni. Ma è ora di fermarsi, interrogarsi e prendere una posizione», ha evidenziato Lo Papa, rimarcando come la situazione sia paradossale: «si aprono e si abbandonano i cantieri».

«Alcuni di questi – ha aggiunto – vengono riavviati spesso in periodi caldi, come è avvenuto nella scorsa estate con gravi disagi per i turisti e per il turismo stesso visto che le cattive condizioni delle strade rendevano difficoltoso se non arduo raggiungere le mete più rinomate e non solo».

«È necessario – ha proseguito – prendere la situazione di petto e interloquire con l’Anas al fine di avere un cronoprogramma di tutti i lavori, capire perché ci sono i ritardi e dove possono essere snelliti. Inoltre, è urgente mettere in sicurezza i cantieri non operativi».

«Ragionare sull’economia calabrese – ha concluso – sulla ripresa e la stabilità nonché sui servizi, non può prescindere da una buona condizione delle strade. Chiedo al presidente Occhiuto un’ immediata verifica dei cantieri in cui non ci sono attualmente lavori, la riapertura dei relativi tratti e un impegno affinché questa estate gli automobilisti non rimangano intrappolati nel traffico». (rcz)

Agricoltura, da Regione pagamenti per oltre 7 mln

Sono stati effettuati pagamenti per oltre 7 milioni di euro, da parte della Regione, a favore degli agricoltori calabresi.

«Proseguono le erogazioni legate al Programma di sviluppo rurale con l’obiettivo – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – di garantire la costante immissione di risorse finanziarie nei circuiti produttivi del comparto agroalimentare e dare risposta concreta alle legittime aspettative degli agricoltori, in un contesto segnato ancora dagli strascichi post pandemici e, soprattutto, dalle negative conseguenze derivanti dal conflitto russo-ucraino».

In particolare, attraverso i kit decreto n. 142, 143 e 144, Dipartimento Agricoltura e Arcea hanno dato corso al pagamento – in favore di 1.560 beneficiari – di 7.122.843,66 euro. Di questi, 4.299.481,7 euro interessano 1.478 domande di aziende agricole o allevatori delle misure a superficie “10 agroambiente,” “11 biologico”, “13 indennità compensativa”, “14 benessere animali”. Si tratta – specificano fonti del Dipartimento – delle prime erogazioni delle misure a superficie nel 2023, riguardanti tuttavia la definizione del Psr ultimo anno 2022. Infatti, per effetto del regolamento UE n. 1306/2013, sino al 30 giugno prossimo sarà possibile pagare i beneficiari per l’annualità precedente.

Pertanto, come da invito formulato dal Dipartimento, i Centri Agricoli Assistenziali, unici preposti per conto di coltivatori e allevatori ad effettuare operazioni di caricamento di dati e notizie sul Sian, sono esortati ad adoperarsi per consentire agli uffici di svolgere le attività di controllo e dar seguito alle liquidazioni. Infine, si specifica che pagamenti per un totale di 2.823.358,96 euro sono stati effettuati per le misure strutturali a favore di 86 richiedenti, relativamente alle misure “1 formazione e competenze”, “3 qualità dei prodotti agricoli alimentari”, “4 sostegno a investimenti nelle aziende agricole ed investimenti per la gestione della risorsa idrica da parte delle aziende agricole”, “5 investimenti di prevenzione per ridurre le conseguenze di probabili eventi alluvionali”, “6 sostegno alla diversificazione e multifunzionalità nelle aziende agricole”, 7” investimenti per servizi di base a livello locale”, “8 imboschimento e creazioni di aree boscate”, “19 sostegno allo sviluppo locale”. (rcz)

Tavernise (M5S): Inaccettabile che Governo tratti Statale 106 come opera secondaria

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha definito inaccettabile che il Governo abbia stanziato 7 miliardi per i 3 km del Ponte sullo Stretto, mentre per i 300 della Strada Statale 106 ne siano stati messi appena 3.

«Dal suo insediamento – ha ricordato – il governo nazionale si caratterizza per una schizofrenica rincorsa alle priorità del proprio elettorato. Solo dall’ultimo consiglio dei ministri due provvedimenti dai costi proibitivi: l’autonomia differenziata, che se volesse garantire i lep costerebbe circa 100 miliardi di euro, e il ponte sullo Stretto per un costo ricadente sulle casse pubbliche per 7 miliardi. Parliamo di un collegamento di appena 3 km».

«E se resta incerto da dove il governo possa prendere i soldi necessari per questi provvedimenti – ha proseguito – prioritari per una parte di elettorato ma non per tutti gli italiani, e soprattutto per i calabresi, resta una certezza cristallizzata ora anche nelle dichiarazioni del presidente Occhiuto: la statale 106 con i suoi oltre 320 km è relegata ad opera secondaria, complementare al ponte sullo Stretto».

«È inaccettabile che una strada mietitrice di vittime ogni 15 giorni venga relegata da questo governo ad opera secondaria – ha evidenziato –. Se il centrodestra si affretta a cercare i 7 miliardi per finanziare il ponte resta fermo sui 3 miliardi della statale 106 spalmanti in 15 anni. Eppure secondo dati Anas i 3 miliardi stanziati nell’ultima manovra di bilancio non sarebbero sufficienti neppure per completare la tratta Sibari – Catanzaro».

«Solo 200 milioni – ha illustrato – sarebbero le risorse stanziate per la 106 nei prossimi 3 anni. E non va bene neppure per l’alta velocità che vede la nostra regione al momento esclusa dalle risorse disponibili. In questo contesto fatto di risorse centellinate appare illogico, fuori da ogni comprensibile ragionamento pensare di non riversare quanto disponibile in opere prioritarie per lo sviluppo della Calabria, come confermato da uno studio dell’Unical al riguardo della Statale 106».

«È dal completamento delle infrastrutture attese e necessarie – ha concluso – che passa la fiducia del mondo intero sulla nostra regione, piuttosto che da un’opera avvenieristica che oggi va avanti con dichiarazioni stampa ma è frenata dai dubbi forti della politica romana. Occhiuto e Salvini rincorrano le vere priorità della Calabria ed oggi su tutte ce n’è una: la statale 106». (rrc)

Approvati protocolli tra Regione, Ufficio Scolastico e Anci contro povertà educativa

Sono stati approvati, dalla Giunta regionale presieduta da Roberto Occhiuto, i protocolli d’intesa tra la Regione, Ufficio Scolastico regionale e Anci contro la povertà educativa.

Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, sottolineando come «per la prima volta la Regione Calabria è impegnata realmente a contrastare la povertà educativa legata all’infanzia, dando seguito al Dlg numero 65/17 istitutivo del Piano nazionale pluriennale del sistema integrato di educazione e di istruzione. Rispondiamo, pertanto, concretamente ai bisogni di realizzare adeguati servizi per la prima infanzia, contribuendo alla diffusione di una cultura attenta alle potenzialità dei bambini da 0 a 6 anni, in coerenza con il principio della continuità educativa».

Il primo protocollo prevede la costituzione e il funzionamento dei Poli per l’infanzia e la promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali, nell’ambito del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a 6 anni.

Nello specifico, il protocollo impegna tutti i sottoscrittori a definire le linee di indirizzo generali per la costituzione e il funzionamento dei Poli per l’infanzia, nonché la promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali, ed anche la formazione congiunta delle figure professioni impegnate nel sistema integrato in raccordo con il Piano nazionale di formazione.

I Poli educativi per l’infanzia, per l’attivazione dei quali sono previste apposite risorse, potranno comprendere nidi e micronidi, sezioni primavera e scuole dell’infanzia e potranno essere costituiti anche presso istituti comprensivi. Verrà data priorità ai territori costituiti da Comuni periferici caratterizzati dalla presenza di indicatori di disagio socio-economico e povertà culturale.

«Si tratta di un documento programmatico di estrema valenza – ha evidenziato la vicepresidente Princi – perché chiama a raccolta i diversi attori del territorio, Usr e Anci in rappresentanza dei Comuni, per pianificare, insieme alla Regione, i servizi educativi che forniamo alle famiglie calabresi per la fascia di età più tenera e, allo stesso tempo, più bisognosa di un percorso educativo adatto alle esigenze dei bimbi in tenera età».

L’altro protocollo, invece, interesserà la Regione e l’Ufficio scolastico regionale per la definizione dell’offerta per i servizi educativi “sezioni primavera”. Con questo atto viene sostenuta l’attivazione delle cosiddette sezioni primavera, per i bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, integrate ed aggregate alle attuali strutture delle scuole dell’infanzia statali e paritarie (comunali e private paritarie), di nidi d’infanzia gestiti direttamente dai Comuni o da soggetti in convenzione con i Comuni, ovvero dagli stessi appositamente autorizzati.

«Continua il percorso di programmazione – ha aggiunto la vice presidente – a garanzia dei servizi educativi per le fasce giovanili della scuola calabrese con un impegno che ci vede coinvolti anche nella pianificazione di oltre 5 milioni di euro, recuperati da finanziamenti inattivi del 2018, che aggiunti agli oltre 60 milioni messe in campo fino al 2025, permetteranno, alle scuole dell’infanzia nella fascia 0-6 ANNI, ed alle nuovi sezioni primavera, un’opportuna progettazione».

«La delibera approvata prevede proprio una riprogrammazione di fondi – ha detto ancora – con previsione di interventi a favore delle scuole dell’infanzia paritarie comunali, di quelle dell’infanzia paritarie a gestione privata, e anche delle scuole dell’infanzia statali».

«Si tratta – ha specificato Princi – di un programma di dettaglio messo in campo dal Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità, guidato da Maria Francesca Gatto, attraverso il Settore Istruzione diretto dalla dirigente Anna Perani, che ringrazio per il lavoro svolto congiuntamente al gruppo di lavoro interistituzionale, costituito in seno all’osservatorio regionale per il diritto allo studio. Una delle più importanti mission del presidente Occhiuto e di tutta la Giunta regionale è quella di garantire a tutti i bambini dell’età prescolare pari opportunità di sviluppo e di superamento delle disuguaglianze e delle barriere territoriali, sociali, culturali ed economiche».

«Riusciremo –ha concluso – a fare della Calabria una regione a misura di bambino, grazie al grande lavoro di squadra che sta caratterizzando questo ambizioso traguardo e che, oltre la Regione, vede in prima linea l’Ufficio scolastico Regionale e tutti gli Ambiti territoriali sociali». (rcz)