Appresa la notizia dell’approvazione del finanziamento del progetto Renato Dulbecco Institute di Lamezia Terme, il prof Roberto Crea, direttore scientifico della Fondazione Renato Dulbecco ha spiccato il volo da San Francisco, dove vive e opera da 40 anni, per incontrare il prof. Giuseppe Nisticò ex presidente della Regione Calabria e attualmente commissario della stessa Fondazione. Obiettivo la costituzione di una task force di esperti, guidati da Crea e Nisticò, al fine di utilizzare il più rapidamente possibile il finanziamento di circa 14 milioni di euro del Ministero del Sud stanziati per la realizzazione dell’Istituto.
I due ricercatori si sono doverosamente recati a salutare la ministra Carfagna particolarmente apprezzata per la selezione su base meritocratica dei progetti approvati per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno.
Al ministero sono stati accolti con molta cordialità dal delegato della ministra, on. Paolo Russo, figura di grande competenza nel settore delle biotecnologie mediche, essendo stato docente presso l’Università Cattolica di Roma. Il Prof. Crea ha avuto così l’opportunità di discutere a lungo con lui del progetto volto a creare in Calabria una piattaforma di eccellenza nel campo delle biotecnologie mediche e nel settore agro-alimentare (marchio di qualità dei prodotti calabresi).
Fin dalla sua concezione, due anni or sono, il prodotto biotecnologico era stato avviato sia in California, a San Francisco, sia in Calabria, presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, e ha già dato luogo a risultati molto interessanti. Le pronectine bispecifiche, prodotte a San Francisco, sono state sperimentate nel carcinoma ovarico da oncologi di prestigio internazionale, come il prof. Pierfrancesco Tassone e Pier Sandro Tagliaferri dell’UMG. Così le prime pronectine si sono rivelate molto efficaci in modelli sperimentali di colture cellulari di cancro dell’ovaio “a cellule chiare”, malattia orfana in quanto attualmente non esiste per questo tipo di cancro, particolarmente aggressivo e mortale, alcun trattamento farmacologico. D’altro canto, anche in modelli animali di carcinoma ovarico gli effetti delle pronectine si sono rivelate molto efficaci e tollerate.
La visita romana del prof. Crea, accompagnato dal prof. Nisticò, è stata dedicata anche al consolidamento della rete degli istituti scientifici (Università La Sapienza di Roma, Università di Tor Vergata, Istituto Superiore di Sanità, Ospedale Spallanzani e Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico Santa Lucia), che hanno già avviato progetti scientifici con il Renato Dulbecco Institute per valutare l’efficacia in senso anticoronavirus (Sars-Cov-2) e tutte le varianti) che contro forme di cancro ad alto potere metastatizzante e letali, come il melanoma, ricerche che saranno condotte dal prof. Giovanni Pellacani, direttore della Clinica dermatologica della Sapienza, e collaboratori dell’UMG come il prof. Steven Nisticò, direttore della Dermatologia. Un altro progetto riguarda il neuroblastoma, malattia orfana, per la quale non esiste alcun trattamento, sarà sviluppato presso i laboratori della Santa Lucia diretti dal prof. Carlo Caltagirone e dal prof. Emiliano Giardina.
Inoltre, le stesse pronectine saranno impiegate, in collaborazione con l’Istituto diretto dal prof. Eugenio Gaudio per il trattamento del colangiocarcinoma, e presso il Dipartimento diretto dalla prof.ssa Antonella Polimeni per il trattamento di carcinomi testa-collo.
Difatti, particolare interesse è stato dimostrato per tali linee di ricerca dalla Rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, la quale era stata per lungo tempo presidente della conferenza nazionale di tutte le facoltà di odontoiatria del nostro Paese. Nella lunga conversazione con il prof. Crea, la Rettrice ha confermato le sue brillanti doti strategiche e ha riferito di voler rendere il suo Ateneo una punta avanzata della Ricerca in Europa, valorizzando i giovani laureati e anche le donne più qualificate e meritevoli.
Grande entusiasmo è stato espresso anche dal prof. Gaudio, già Rettore della Sapienza il quale oggi ricopre il ruolo di Presidente della Fondazione dello stesso Ateneo, ed è stato insieme con i prof. Crea, Nisticò e Franco Romeo, uno fra i fondatori della Fondazione Dulbecco. Il prof. Gaudio è profondamente convinto che la Ricerca applicata, quando finalizzata alla scoperta di nuovi farmaci, porta vantaggi non solo scientifici a beneficio di pazienti affetti da malattie incurabili, ma anche di natura economica con un indotto straordinario a favore di giovani ricercatori universitari e anche del mondo dell’industria.
Al fine di poter utilizzare rapidamente le risorse del PNRR è stato necessario organizzare in primis una macchina amministrativa, scientifica e legale perché purtroppo, come ha dichiarato il prof. Nisticò, «ancora oggi la burocrazia di tipo borbonico del nostro Paese fa tremare le vene e i polsi e c’è il rischio di perdere le risorse assegnate».
A tal riguardo, molto rassicurante è stato il portavoce della ministra Mara Carfagna, l’on. Paolo Russo, che ha garantito tutto il suo impegno per superare eventuali nodi burocratici e permettere il monitoraggio continuo dell’evoluzione del progetto presso l’Agenzia per la Coesione Territoriale. Questo perché – sottolineato l’on. Russo – il Dulbecco può rappresentare un progetto modello per altre iniziative analoghe da realizzare nel Mezzogiorno.
Il prof. Crea ha anche espresso piena disponibilità di traferire il know-how per la produzione delle pronectine a industria nazionali o multinazionali che intenderanno produrre questi prodotti biotecnologici innovativi per la loro immissione in commercio.
Si aprono così in Calabria nuove frontiere sotto la presidenza di Roberto Occhiuto, che segue quotidianamente molto da vicino il progetto Dulbecco, e che nei prossimi giorni riceverà la visita del Premio Nobel israeliano Aaron Ciechanover, uno degli alti consulenti del progetto Dulbecco, insieme con l’altro Premio Nobel Thomas Südhof della Stanford University e con sir Salvador Moncada, lo scienziato che ha scoperto il nitrossido (la cosiddetta molecola della vita), per il quale è stato insignito del titolo di baronetto dalla regina Elisabetta d’Inghilterra.
Nei mesi scorsi, c’era stato già un primo incontro tra il presidente Occhiuto e il Nobel Ciechanover accompagnato dal prof. Giuseppe Nisticò a Montecitorio e fra di loro era nata una ondata di stima e di immediata e spontanea amicizia. Ciò porterà sicuramente in futuro a un’interazione positiva fra i campus biomedici delle Università israeliane e quelli della Regione Calabria, laddove il settore medico, farmaceutico, bioinformatico ed elettronico permetteranno di creare condizioni di collaborazione scientifica fra giovani ricercatori di entrambi i Paesi, prerequisito fondamentale pe ril rientro di cervelli di calabresi nella loro terra e per arrestare la fuga dei migliori talenti verso altre regioni o all’estero.
In occasione della visita romana del prof. Roberto Crea, la Fondazione Dulbecco gli ha voluto conferire la sua prima medaglia d’oro come segno di gratitudine per essere stato insieme al prof Nisticò l’ideatore e il socio fondatore della Fondazione Renato Dulbecco. La composizione artistica è opera del maestro orafo Gerardo Sacco di Crotone venuto apposta a Roma per tale occasione: è uno degli orafi più famosi del nostro Paese che da ormai circa 50 anni con le sue creazioni porta lustro alla Calabria in ogni parte del mondo. (rrm)