Caro scuola, la vicepresidente Princi ringrazia il Forum famiglie

«Sul caro scuola la Regione intende tutelare le famiglie e quindi gli studenti». È quanto afferma Giusi Princi, vice presidente della Giunta regionale con delega all’istruzione.

«Insieme alle altre misure previste a tutela delle famiglie per il nuovo anno scolastico – specifica la vice presidente – abbiamo previsto borse di studio legate al modello Isee, al reddito oltre che al merito, da assegnare agli studenti delle scuole superiori, per il tramite diretto dei genitori, al fine di sostenerli per far fronte ai costi sostenuti per l’acquisto dei libri, del corredo scolastico, dell’abbonamento relativo ai trasporto degli studenti pendolari. Sin dal nostro insediamento ci siamo posti il problema di sostenere i costi a cui vanno incontro le famiglie per tutelare il diritto allo studio dei propri figli. Per raggiungere tale fine, abbiamo lavorato per integrare il nuovo programma. Con il vecchio Por diventava, infatti, difficile prevedere tale misura in quanto beneficiari dei finanziamenti erano direttamente le istituzioni scolastiche; con la nuova programmazione, ormai in fase di completamento, abbiamo previsto che destinatari delle azioni, finalizzate all’inclusione e alla tutela del diritto allo studio, insieme alle scuole, siano anche, e direttamente, le famiglie. Tutte le operazioni amministrative relative all’erogazione delle borse di studio, saranno, quindi, gestite dal dipartimento regionale all’Istruzione».

«Ricordo che la Regione Calabria – puntualizza infine la vice presidente Princi – ha investito ingenti risorse sull’Osservatorio regionale per il diritto allo studio, un importante strumento che ci permetterà di conoscere lo stato di salute del mondo della scuola in determinati territori e le diverse situazioni di disagio delle famiglie, spesso, causa di abbandono scolastico. Ringrazio il Forum Famiglie, che ieri, attraverso una nota stampa, ha dato atto di questo cambio di passo e per aver posto all’attenzione alcune problematiche ancora da risolvere ma sulle quali, insieme al presidente Occhiuto, siamo impegnati per poter, già dal prossimo anno scolastico, contribuire a garantire sempre di più l’inclusione scolastica e le opportunità che tutelino il diritto allo studio per tutti gli studenti calabresi». (rcz)

L’OPINIONE / Giusi Princi: Insieme lotteremo affinché la scuola torni a essere luogo di apprendimento positivo

di GIUSI PRINCIEsprimo alla comunità di Bovalino tutta, in particolare al Dirigente scolastico Rosalba Zurzolo, al personale docente e Ata, alle famiglie, ma soprattutto agli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Mario La Cava”, la mia più profonda vicinanza riguardo al recente furto perpetrato ai danni della scuola. È difficile trovare le parole giuste per esprimere l’indignazione e la delusione che provo di fronte a un atto così ignobile.

Sono profondamente turbata per un’azione vandalica che attraverso questo gesto così deplorevole e meschino ha colpito tutta la comunità e non solo l’istituzione scolastica. Mi unisco a voi nel condannare fermamente questo gesto vile e nell’esprimere solidarietà a tutta la comunità educante danneggiata da questa azione criminale. La scuola è uno spazio sacro, un santuario per l’apprendimento, dove i giovani dovrebbero sentirsi al sicuro e protetti; il furto subito rappresenta un’offesa a chi si impegna quotidianamente nel garantire un’istruzione di qualità.

Sappiate che non siete e non sarete soli in questo momento, insieme lotteremo con forza e determinazione affinché la scuola torni ad essere un luogo di apprendimento positivo per i nostri giovani, dimostrando a chiunque sia responsabile di questo spregevole gesto che la comunità è capace di reagire alle avversità dimostrando una volta di più la resilienza e la determinazione nel superare qualsiasi ostacolo.

Affronteremo insieme questo momento difficile ripristinando la sicurezza e l’integrità della scuola, per continuare a fornire un’educazione di qualità ai vostri ragazzi, trasformando questo episodio riprovevole in un’opportunità per fortificare ancora di più il legame tra tutti coloro che credono nell’importanza dell’istruzione. L’essenza della nostra comunità va preservata ed è in momenti come questi che la vera forza di una cittadinanza emerge andando oltre la condanna, stando uniti per la ricostruzione e la difesa della nostra ricchezza educativa, rafforzando il senso di appartenenza alla comunità. Gli atti vandalici non devono avere il potere di piegare la parte sana del nostro territorio: solo in questo modo possiamo costruire un muro di protezione intorno alle nostre scuole.

Inoltre, desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine e alle autorità competenti, impegnate in prima linea  a portare alla luce la verità, ed a tutti coloro che, in qualche modo, si sono mobilitati per sostenere la scuola in questo momento difficile. Insieme, possiamo vincere questa battaglia a difesa della legalità ed a salvaguardia del diritto allo studio dei nostri ragazzi. (gs)

[Giusi Princi è vicepresidente della Regione]

L’Usb Scuola denuncia: «Negato il diritto a rientrare da fuori provincia ai docenti di sostegno»

Leo Morabito, responsabile Usb Pi Scuola Calabria, sottolinea come sia stato negato il diritto a rientrare da fuori provincia ai docenti di sostegno.

«Da più giorni – dice Morabito – tiene banco la questione dei docenti di sostegno denominati gli “invisibili” i quali, per via di un accordo siglato tra l’Usr Calabria e i complici segretari delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, non riescono ad avere riconosciuto il diritto a rientrare da fuori provincia. I tempi purtroppo stringono e la questione si fa ogni giorno sempre più allarmante visto che l’1 settembre i docenti dovranno prendere servizio nelle sedi scolastiche di titolarità».

«Ritenendo insufficiente e palesemente contraddittorie le risposte fornite a mezzo stampa dalle organizzazioni sindacali per giustificare lo scellerato accordo firmato, come Unione sindacale di base abbiamo ritenuto necessario chiedere un incontro all’Usr – dice ancora Morabito – in merito alla vicenda e contemporaneamente abbiamo inviato al Ministero dell’Istruzione la richiesta di una interpretazione autentica per provare a risolvere una questione che riguarda decine di lavoratori e le loro famiglie. Si tratta di un problema molto serio poiché risulta che in altre province (Palermo, Messina, Caserta, Latina, Lecce e tante altre di regioni meridionali con analoga situazione della nostra) gli Uffici Scolastici Provinciali abbiano proceduto alla gestione della fase 42 assegnando i posti ai docenti titolari specializzati sul sostegno (dando loro la possibilità di rientrare a casa) e solo dopo hanno provveduto all’accantonamento dei posti in favore dei docenti inseriti nelle gps».

Aggiunge ancora Morabito: «Occorre un’interpretazione univoca del Ccni alla luce delle modifiche contenute a seguito dell’Accordo del 13 giugno 2023 che ha permesso ai docenti titolari specializzati sul sostegno di presentare domanda di assegnazione provvisoria. A questo punto riteniamo che ci sia un vero problema di disparità di trattamento tra situazioni identiche all’interno della stessa Amministrazione. Non si comprende affatto come sia possibile che l’Usr e le Organizzazioni Sindacali calabresi maggiormente rappresentative abbiano motu proprio deciso di adottare una determinata linea mentre Usr e Atp di tante regioni ne abbiano adottata una diametralmente opposta. Tutto ciò per l’Unione sindacale di base genera forti dubbi sulla correttezza delle procedure adottate dell’amministrazione che non può essere solo riferito al territorio calabrese ma risulta avere una portata di carattere nazionale e come tale è obbligatorio un tempestivo intervento da parte del Ministero dell’Istruzione al fine di dirimere questa differenza interpretativa in modo rapido. Ci appare l’unico modo per rasserenare l’intero corpo docente, provando ad evitare che si proceda come al solito ad un elevato ricorso ai contenziosi tra lavoratori e Amministrazione. L’auspicio è che nel frattempo l’Usr Calabria ritiri in autotutela il provvedimento adottato per assumere le necessarie determinazioni al fine di riportare il diritto alla base della sua azione amministrativa. Abbiamo richiesto in data odierna un incontro urgente con l’Usr Calabria al quale ci pare indispensabile partecipi una delegazione di questi lavoratori». (rcz)

Scuola, Flc Cgil replica alla Regione: Nessuna strumentalizzazione

La Flc Cgil Calabria replica alle dichiarazioni rilasciate dalla vicepresidente della Regione, Giusi Princi, in merito alla Scuola e al fatto che la «Calabria guadagna tre autonomie rispetto ai criteri pre-covid», ritenendo necessario fare delle precisazioni.

«L’averci chiamato in causa con l’accusa di diffondere notizie fuorvianti, di strumentalizzare la scuola per questioni politiche, di generare confusione e di non comprendere cosa leggiamo – si legge – ci impone il dovere di un necessario chiarimento, nei confronti dell’opinione pubblica e, in modo particolare, nei confronti dei nostri iscritti e dell’intera comunità educante. I nostri comunicati si limitano a esprimere una legittima opinione sul piano politico, nel pieno rispetto della libertà che ci riconosce l’art. 39 della Costituzione».

«L’odg approvato all’unanimità in data 24/07/2023 nel corso della nostra assemblea regionale – viene spiegato –, non fa altro che ribadire quale sia il nostro giudizio politico sul dimensionamento scolastico previsto dall’ultima Legge di Bilancio varata dal Governo a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Tale giudizio, soprattutto per gli effetti che la legge produrrà nelle regioni del Sud, non può che essere negativo, al punto che la nostra Organizzazione ha già da tempo annunciato l’impugnazione del decreto attuativo. Sappiamo bene (e non abbiamo mai sostenuto il contrario) che si tratta di un provvedimento nazionale, che non lascia spazio alle singole Regioni sul numero delle autonomie da assegnare».

«È questa infatti la ragione del ricorso alla Corte Costituzionale da parte di Campania, Puglia, Toscana ed Emilia Romagna, cui si uniscono le perplessità e le richieste di rassicurazioni che Sardegna e Abruzzo, Regioni di centrodestra, hanno manifestato nel corso della conferenza Stato Regioni», ha spiegato il sindacato, sottolineando come «la Regione Calabria, invece, che dal provvedimento risulta essere dopo la Basilicata la più penalizzata in termini di riduzione percentuale delle autonomie con il 23,3%, non avendo espresso perplessità, ha evidentemente ritenuto politicamente giusto e giuridicamente corretto il provvedimento».

«In merito a quanto riportato circa la presunta concertazione e condivisione delle linee guida – si legge nella nota – che contemplano i criteri con cui la Regione Calabria vuole riorganizzare la rete scolastica dei prossimi anni, sono necessarie alcune puntualizzazioni. Se si esclude l’evento del 9 giugno 2023, in cui il Ministro Valditara ha presentato la sua famigerata “Agenda Sud”, gli incontri che hanno preceduto l’informativa del 19 luglio 2023 sono stati 3: – il primo, del 2 febbraio 2023, che ci risulta essere stato richiesto delle OO.SS regionali comparto scuola a seguito del comunicato stampa relativo alla polemica con l’assessore alle politiche Sociali, dott.ssa Staine; – il secondo, del 07 marzo 2023, il cui ordine del giorno è stato Dimensionamento scolastico: osservatorio dispersione scolastica, numeri e disamine; – il terzo, del 13 marzo 2023, sul Forum zero – sei».

«L’apprezzamento che Carmen Aiello e Grace D’Agata, le due componenti della nostra Segreteria regionale chiamate in causa all’interno del comunicato della Regione – prosegue la nota del sindacato – hanno manifestato nel corso dell’incontro informativo del 19 luglio, mirava all’onesto riconoscimento del lavoro, senz’altro egregio, svolto dall’Osservatorio Regionale nel cercare di limitare gli effetti che il provvedimento della Legge di Bilancio produrrà sul territorio Calabrese. Come più volte ribadito, nessun avallo formale sarebbe potuto giungere da parte nostra, per di più in occasione di una riunione in cui, come giustamente specificato, nessuna discussione (o concertazione) avrebbe mai potuto riguardare il numero, imposto, di autonomie».
«Infine, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Presidente Occhiuto, secondo cui la Calabria avrà addirittura più autonomie che in passato – riferisce il sindacato – è evidente che una simile affermazione non può che essere frutto della sua opinione, non essendo possibile effettuare, rispetto al passato, nessun tipo di calcolo matematico che si basi su un confronto con dati effettivi. Stando invece ai dati reali, nel 2011, prima dell’entrata in vigore della Legge 183/11 che stabiliva i parametri 600/400, in Calabria di autonomie ce n’erano 400. Oggi, a.s. 2023/2024, sono diventate 360, di cui 23 sottodimensionate e 47 (totale 70) in deroga, come da Legge 178/2020, parametro 500/300».
«La legge di Bilancio del 19/12/2022 stabilisce il contingente di DS e DSGA definito dividendo per un coefficiente, comunque non inferiore a 900 e non superiore a 1000 alunni; questo restituisce alla Calabria, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, 79 autonomie in meno. Gli effetti che secondo noi avrà un tale ridimensionamento sono cosa nota – conclude la nota –. Se la Regione, attraverso le scelte che sta mettendo in campo, avrà la capacità di ridurre o azzerare tali effetti, è per il momento una questione che appartiene al futuro, non certo al passato e neanche al presente». (rcz)

Firmato accordo tra Regione, l’Ens e Mom per inclusione dei bambini sordi nelle scuole

Sostenere la lingua dei segni quale strumento essenziale per abbattere le “barriere comunicative”. È questo l’obiettivo della convenzione che è stata firmata tra l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Calabria, l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi Ets Aps (Ens) e la Mom – Nido e Casa dei Bambini Montessori Montalto Uffugo (CS).

La Lis non è una forma abbreviata di italiano, ma una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali che, come tutte le lingue, ha un lessico in costante evoluzione e regole che consentono di “segnare” qualsiasi argomento, dal più concreto al più astratto.

«Sono felice – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali, Emma Staine – di aver messo in contatto queste due realtà e di aver presenziato alla nascita di questo importante progetto. Questo è un esempio positivo del fare rete, quando il welfare diventa realmente strumento di inclusione sociale».

È assolutamente importante fornire strumenti, sin dalla prima infanzia, ai bambini nati sordi o con una sordità acquisita nei primi anni di vita. La lingua parlata e scritta è un processo complesso che richiede anni di terapia logopedica, oltre ad una precoce protesizzazione e ad un lungo e faticoso percorso educativo, per il bimbo e per la sua famiglia.

È peraltro scientificamente dimostrato come il successo scolastico sia maggiore nei ragazzi sordi che acquisiscono la lingua dei segni come prima lingua. Per il bambino sordo, infatti, è fondamentale far propri gli strumenti della comunicazione per garantire il sereno e completo sviluppo socio-affettivo e cognitivo.

La lingua dei segni permette ai piccoli di acquisire rapidamente e naturalmente una lingua con la quale comunicare con l’ambiente e le figure che li circondano, a partire dai genitori, essendo strumento primario di apprendimento di contenuti. (rcz)

Scuola, in Calabria aumenta il numero delle mense biologiche

In Calabria aumentano le mense scolastiche. A partire già dal prossimo anno scolastico, infatti, passeranno da 3 a 14 i Comuni in cui la mensa sarà bio. Una piccola rivoluzione, che ha il sapore sano della dieta mediterranea e dei prodotti agroalimentari calabresi, destinati a diventare sempre più i protagonisti dell’alimentazione degli studenti che optano per la refezione scolastica.

Intanto, dal prossimo autunno si mangerà calabrese e sano biologico nelle mense scolastiche di Albi, Squillace, Fuscaldo, Luzzi, Malito, Parenti, Rende, Roseto Capo Spulico, Terranova da Sibari, Tortora, Cirò Marina, Verzino, Delianuova, Vibo Valentia.

Ad annunciarlo la vicepresidente della Regione, Giusi Princi e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.

«Il lavoro svolto negli ultimi mesi, in collaborazione con tanti Comuni – dicono Princi e Gallo – ha iniziato a dare risultati. In particolare, grazie all’impegno degli Uffici interessati, si è riusciti ad ottenere una maggior quota di risorse nell’ambito del Fondo nazionale dedicato: lo schema di riparto è stato già definito al tavolo tecnico tra Regioni, Anci e Ministeri interessati ed a breve arriverà il definitivo via libera da parte della Conferenza Unificata».

Ultimi adempimenti, prima della riorganizzazione del servizio in chiave nuova, «con massima attenzione ai principi della dieta mediterranea – hanno sottolineato Princi e Gallo – e dei prodotti biologici a chilometro zero, peraltro con l’attivazione di specifici percorsi didattici laboratoriali, per favorire la conoscenza e diffusione d abitudini alimentari corrette. Solo una tappa di un percorso ancora lungo: ci si sta già adoperando per estendere ulteriormente e gradualmente il servizio anche in altri centri ed in maniera quanto più capillare possibile». (rcz)

Il 14 settembre si torna a Scuola

Il 14 settembre in Calabria si tornerà a Scuola. Il nuovo calendario per l’anno 2023-2024, firmato con decreto dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, conta 203 giorni di scuola in totale.

«Abbiamo proceduto velocemente – ha dichiarato la vicepresidente Giusi Princi – al fine di permettere agli organi collegiali delle istituzioni scolastiche l’adozione dei provvedimenti relativi all’organizzazione e alla pianificazione delle proprie attività, nei modi e nei tempi più adeguati, dandone tempestiva informazione alle famiglie».

«Inoltre – ha aggiunto – anche per consentire agli Enti locali di organizzare la fornitura dei servizi di loro competenza, in coerenza con la programmazione scolastica».

Le lezioni scolastiche avranno inizio il 14 settembre 2023, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Termineranno sabato 8 giugno 2024 nelle scuole primarie (elementari), secondarie di primo grado (medie) e secondarie di secondo grado (superiori); sabato 29 giugno nella scuola dell’infanzia. Le vacanze natalizie saranno dal 23 dicembre 2023 al 5 gennaio 2024, le vacanze pasquali dal 28 marzo al 2 aprile 2024. In totale saranno 203 i giorni di lezione. Per quanto riguarda i giorni riconosciuti come festività nazionali, la Regione Calabria ha riconosciuto che non si effettuino lezioni nelle seguenti date: giovedì 2 novembre 2023 – commemorazione dei defunti; – sabato 9 dicembre 2023 – interfestivo; lunedì 12 e martedì 13 febbraio 2024 – Carnevale; venerdì 26 e sabato 27 aprile 2024 – interfestivi.

«Ovviamente – ha chiarito al termine la vicepresidente Princi – le istituzioni scolastiche, nell’ambito della propria autonomia, potranno adattare il calendario in relazione alle esigenze che derivano dal Piano dell’offerta formativa, previa comunicazione all’Ente locale, alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale, garantendo, però, il rispetto del numero dei giorni, indicati dal calendario scolastico (203), e le date di inizio e di fine anno fissate dalla Regione». (rcz)

Scuola, prevenire la criminalità minorile attraverso la ricerca e la promozione del talento

Valorizzare il ruolo dei docenti e del personale specializzato nell’orientare le scelte degli studenti, favorire il successo scolastico e professionale nel prevenire situazioni di disagio sociale e criminalità minorile, ed attuare strategie di inclusione finalizzate a contrastare la dispersione scolastica e sviluppare il talento di tutti. Questi i temi al centro dell’incontro: Orientamento scolastico per la formazione dei talenti. Favorire lo sviluppo professionale e il benessere valorizzando l’unicità di ciascuno studente.

Nella meravigliosa cornice della sala capitolare del Senato della Repubblica, si è svolto mercoledì 10 maggio il seminario formativo e informativo sulla ricerca del talento negli individui in età evolutiva, per contrastare e prevenire la devianza giovanile. L’incontro, in collaborazione con il consiglio regionale della Calabria – Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il Centro italiano Gestalt, la Scuola simbiosofia e l’associazione Orien.ta.re aps., si è aperto con i saluti del senatore Ernesto Rapani, membro della II commissione permanente – Giustizia e promotore dell’evento.

A seguito, il dott. Giuseppe Bruno – criminologo, giurista, formatore ed esperto in sistemi di prevenzione e contrasto del crimine – ha introdotto i lavori in quanto consulente scientifico dell’evento.

Sono intervenuti la prof.ssa Diana Olivieri, psicologa, scrittrice e docente universitaria di Pedagogia speciale – Università Niccolò Cusano; la prof.ssa Rita Minello, presidente del corso di Laurea in Scienze pedagogiche – Università Niccolò Cusano; il dott. Paolo Greco, psicologo, psicoterapeuta e direttore del Centro italiano Gestalt; il dott. Stefano Catini, scrittore e sceneggiatore; il dott. Cristian Flaiani, presidente dell’associazione Orien.ta.re e direttore di Simbiosofia formazione; la dott.ssa Emanuela Tranquilli, dirigente della società T&P consulting.

Ha Moderato il dott. Piero Valesio, giornalista e scrittore. Presente all’evento anche il presidente nazionale dell’Epas, Mario Smurra, che ha sempre patrocinato iniziative mirate all’inclusione e al perseguimento della legalità.

Il dibattito ha affrontato le recenti riforme normative che prevedono la formazione di personale specializzato dedicato alle attività di orientamento. Saranno infatti illustrate le nuove figure che il Ministero dell’Istruzione e del merito ha introdotto a partire dall’anno scolastico 2023/24 che saranno inserite nelle scuole di II grado, dando così attuazione alla riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per aiutare docenti, studenti e famiglie a contribuire alla costruzione di una scuola capace di contrastare la crisi educativa del Paese e dare avvio a un percorso virtuoso volto a favorire il superamento delle disuguaglianze esistenti di natura sociale e territoriale.

È stato inoltre analizzato il decreto ministeriale n. 63 del 5 aprile 2023, che definisce i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie destinate alle istituzioni scolastiche statali del II ciclo di istruzione articolo 1, comma 561, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 ai fini della valorizzazione dei docenti chiamati a svolgere la funzione di tutor e di orientamento.

«In tale ottica, possiamo finalmente parlare di prevenzione primaria, poiché interventi mirati sullo sviluppo delle singole attitudini dell’individuo favoriranno il contrasto al fenomeno della devianza giovanile, quale estrema deriva della dispersione scolastica, che potrebbe esasperare in atti di criminalità minorile». Così ha commentato il senatore Rapani, che ha voluto fortemente la realizzazione dell’evento, ribadendo che «è necessario favorire quello che è lo sviluppo professionale dell’individuo, che potrà ricevere un orientamento in uscita e così intraprendere la strada professionale più congrua alle sue capacità, in ossequio all’art. 3 della Costituzione, che impone a noi, rappresentanti di questa nostra Repubblica, il dovere di favorire il contrasto degli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona umana».

«Gli obiettivi dell’intervento di orientamento sono essenzialmente quelli di rafforzare il raccordo tra il primo e il secondo ciclo di istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti e, inoltre, di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico e favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria». Così ha commentato il dott. Paolo Greco, direttore scientifico della Cig (Centro italiano Gestalt), ente di formazione nazionale e patrocinatore dell’evento.

Nel parlare di formazione dei talenti, la Scuola pedagogica veneziana – di cui gli esperti del settore pedagogico coinvolti fanno parte, tra i quali le prof.sse Rita Minello e Diana Olivieri – ripercorrerà il pensiero di Umberto Margiotta, già professore ordinario di Pedagogia generale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e massimo esperto italiano sul tema del talento, il quale teorizzò che tutti possono sviluppare i propri talenti, siano essi artistici, scientifici o di altro tipo, attraverso una proposta educativa definita “multialfabetica”. Un’idea profondamente democratica, che supera le semplicistiche interpretazioni genetiche sull’essere o meno “dotati”. Ovvero, il talento non è un dono. La trasformazione del dono in talento rende necessario un atto intenzionale, che richiede training, coaching e tantissima pratica. Formare il talento è dunque un atto consapevole.

«Dal talento naturale in attesa di sviluppo, alla capacità di sfruttare le situazioni di vita con successo, i fattori comuni che definiscono la comparsa del talento sono, ai nostri occhi, il potenziale e l’opportunità, dove il polo del potenziale corrisponde allo studente che si vede chiamato a scoprire le sue attitudini, mentre il polo dell’opportunità è rappresentato dalla nuova figura professionale del docente orientatore». Così ha commentato il dott. Giuseppe Bruno, criminologo e organizzatore dell’evento.

«Questo seminario – ha infine concluso il senatore Rapani – rappresenta solo l’inizio di un lungo percorso di formazione e sensibilizzazione che intendiamo portare avanti a livello nazionale. Nell’ottica di agire in maniera trasversale, ovvero da una parte vogliamo fornire ai docenti gli strumenti per ricercare, promuovere e valorizzare ‘l’unicità dell’individuo’; dall’altra, aiuteremo gli studenti a conoscere il proprio talento così da poter effettuare scelte consapevoli dopo la maturità, così forniremo loro una prospettiva professionale positiva che, ricordiamo, rappresenta un fattore di protezione dalla devianza giovanile». (rrm)

Autonomia differenziata, la Uil Scuola Rua soddisfatta per la raccolta firme

La raccolta di firme contro la riforma costituzionale dell’autonomia differenziata, nello specifico contro il progetto di regionalizzazione della scuola statale nazionale, promossa dalla Uil Scuola Rua, in pochi mesi, ha superato le 80 mila firme. Lo comunicano i segretari generale Uil Scuola Giuseppe D’Aprile e territoriale di Reggio Calabria Luca Scrivano esprimendo soddisfazione per aver superato gli obiettivi iniziali che il sindacato si era posto. Scrivano, in particolare, sottolinea l’impegno profuso a Reggio Calabria, di intesa con la segreteria confederale, e con il segretario Uil Scuola Rua Calabria Andrea Codispoti, con la mobilitazione del personale degli istituti scolastici territoriali. Dopo questo fiume di firme e dopo la loro consegna in Senato, si aprirà una fase tutta politica per scongiurare il progetto di regionalizzazione della scuola statale nazionale. La politica – sottolineano i segretari Uil Scuola Rua – deve decidere da che parte stare.

«In questi mesi ci siamo mobilitati per la scuola nazionale, come abbiamo fatto sempre, attraverso assemblee, incontri e convegni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e dimostra che il personale della scuola è unito e pronto a battersi in ciò in cui crede – Giuseppe D’Aprile – Ora, è necessario che il mondo politico batta un colpo, è il momento della verità. Chi non è d’accordo con il disegno di legge Calderoli deve dirlo chiaramente e mostrare una partecipazione reale e convincente. I lavoratori della scuola muovono milioni di voti. Il milione e 200mila lavoratori della scuola, che – evidenzia D’Aprile – sono anche elettori e sono coloro che la conoscono e la fanno funzionare tutti i giorni con dedizione e professionalità, hanno il diritto di conoscere quali forze politiche sosterranno il sistema di istruzione statale e nazionale. Lo Stato – prosegue – deve mantenere un ruolo centrale nell’istruzione attraverso un modello che sia garanzia di laicità, gratuità e pluralismo che contribuisca a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi Paese».

«Il sindacato non agisce a singhiozzo – specifica il segretario generale della Uil Scuola – ma in coerenza con i principi che lo contraddistinguono. Nel nostro caso continueremo a difendere la scuola statale e nazionale. Una scuola che unisce il paese e non lo divide, una scuola sicura che valorizzi il lavoro del personale».

Per Luca Scrivano il tema della scuola nazionale «è molto ampio e complesso e riguarda non solo il contratto ma l’organizzazione didattica, il reclutamento, gli stipendi, la programmazione dell’offerta formativa e i percorsi di alternanza scuola–lavoro. Solo alcuni esempi che motivano le nostre scelte che vanno avanti nel tempo e da tempo. Occorre comprendere quanto la scuola è collegata con il passo del Paese. Soltanto quando c’è scambio e sostegno reciproco tra scuola e società si aprono stagioni di progresso. Ecco noi vogliamo preparare questo tipo di futuro e lo vogliamo fare attraverso la scuola nazionale, la scuola del paese». (rrc)

Biondo (Uil): Politica regionale metta in piedi commissione itinerante per le scuole

Il segretario generale di Uil CalabriaSanto Biondo, ha lanciato un appello, affinché «la Calabria, la politica regionale in particolare, metta in piedi una commissione itinerante che visiti le scuole calabresi».

Una commissione che «accolga le richieste della comunità scolastica e sostenga le necessità di quella educante per limitare gli effetti della povertà educativa e frenare quello della dispersione scolastica» ha spiegato Biondo, a margine della seconda tappa della campagna regionale A scuola di sicurezza per non morire di lavoro, svoltasi all’Istituto Superiore “Enrico Fermi” di Catanzaro Lido.

«Sulla scuola – ha detto Santo Biondo – dove si costruisce il futuro professionale e sociale della nostra terra, bisogna costruire una grande fase di attenzione ed è necessario investire le risorse necessarie per formare la nuova classe dirigente».

Per il Segretario generale della Uil Calabria, poi, «dei temi della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro non bisogna parlare solo in occasione di eventi drammatici. Per questo siamo convinti della correttezza della nostra campagna Zero morti sul lavoro. Mille morti sui luoghi di lavoro e 500 mila infortuni sono numeri inaccettabili per una nazione che si definisce democratica».

«La prevenzione – ha concluso Santo Biondo – è l’unica arma che possiamo usare per ribaltare il paradigma attuale. Per questo siamo oggi qui. Attraverso la conoscenza e la formazione si matura la sensibilità verso un tema che, spesso, viene trascurata nel mondo di lavoro. Per questo chiediamo che quella della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro entri nel a pieno titolo nel programma delle nostre scuole». (rcz)