L’ARCO JONICO PIACE MOLTO AI TURISTI
LA POLITICA NE PROGETTI IL RILANCIO

di DOMENICO MAZZA – Dal controllo dei dati sul Por Calabria 2014/20 — pur nella consapevolezza che a dicembre ’23, con ogni probabilità la Regione, per mancato utilizzo, dovrà restituire all’Europa ingenti somme — si rilevano indici di particolare interesse. Tuttavia, ad oggi, i richiamati riscontri appaiono poco tenuti in considerazione. Almeno, non in quella che avrebbero dovuto o meritato di avere.

Mi riferisco alle informazioni sui flussi turistici, così come alle località particolarmente gettonate dalle presenze di ospiti.

Quando pensiamo all’insieme di attività e servizi che si riferiscono al trasferimento temporaneo di persone dalle località di abituale residenza, così come ai centri maggiormente prediletti dalla partecipazione antropica, immaginiamo, a giusta ragione, che la scelta si rivolga alle piccole località.

In Calabria, forse anche per oculate campagne di marketing perpetuate nel tempo, Tropea, Ricadi (Capo Vaticano) ed altre mete toccano, nel nostro immaginario, un numero di presenze particolarmente rilevante.

Quanto detto trova parziale giustifica, anche, nella oggettiva ed insindacabile constatazione che le menzionate località hanno impostato tutta la loro economia sul turismo. A questo si aggiunga la vicinanza delle su riportate comunità a nodi della mobilità intermodale (aeroporto e stazione di Lamezia) ed il gioco è fatto.

Tuttavia — da un’attenta analisi dei numeri — il dato relativo alle presenze turistiche sembra arridere, in maniera particolare, agli ambiti urbani ed ai contesti dirimpettai e conurbati a Corigliano-Rossano e Crotone. Collegando le presenze dei Comuni di Villapiana, Cassano-Sibari, Corigliano-Rossano e Crotone, Isola C.R.,Cutro, ci troviamo innanzi al più imponente sistema turistico-ricettivo della Regione. I circa 100 km di litorale dei richianti comuni dell’Arco Jonico assemblano oltre 41mila posti letto complessivi. Quasi 7mila in più al confronto con la Costa degli Dei e circa il doppio rispetto la Riviera dei Cedri.

Un sistema imponente, mastodontico, gigantesco. Tuttavia, sottovalutato o, comunque, non adeguatamente valorizzato e messo in condizione di essere un reale motore economico. Forse anche snobbato. Eppure, poco sfruttato o, almeno, non appieno. E che per caratteristiche di costa, assimilabili  quasi esclusivamente a riviera, potrebbe crescere ancora in maniera esponenziale.

Quanto descritto chiarisce due fondamenti. Da un lato le notevoli presenze nei due principali centri urbani della Sibaritide e del Crotoniate, configurano le Città pitagorica ed ausobizantina come un unicum distinguendole dagli altri principali centri calabresi che neppure si avvicinano a numeri così importanti. Dall’altro che, iniziando ad investire concretamente in un sistema turistico integrato dell’Arco Jonico, tutta la linea di costa, compresa tra la Sibaritide e Capo Rizzuto, potrebbe concorrere efficacemente a rilanciare l’intero sistema Calabria.

Vieppiù, allargando il contesto a tutto il bacino del Golfo di Taranto, l’area assumerebbe le caratteristiche della principale piattaforma turistica rivierasca non già del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese. E non esagero se azzardo a dire, finanche, d’Europa.

Bisognerebbe, quindi, puntare sul definitivo completamento ed efficientamento delle opere ferro-aero-stradali (aeroporti di Crotone e Taranto, ferrovia jonica, SS106). Così come al rilancio dell’attività diportistica interregionale fra i 24 approdi sparsi tra Le Castella e Santa Maria di Leuca.

Le nuove infrastrutture e la rigenerazione di quelle esistenti, dovrebbero essere i capisaldi da cui partire.

È il caso che la politica si interroghi su quanto illustrato. Ed è ora che lo faccia favorendo progetti integrati anche fra realtà amministrativamente legate a concezioni superate dalla storia e dai fatti. Così da finalizzare una declinazione della Regione rinnovata e, straordinariamente, innovativa che possa riscrivere la storia del territorio.

Un  concetto, quello delle affinità tra aree ad interesse comune, ancora troppo ancorato a sistemi di tipo centralista e con spiccate diseconomie sperequative tra una costa e l’altra.

Solo così la Calabria potrà candidarsi ad essere il reale fulcro degli equilibri mediterranei e il principale polo attrattivo per gli imponenti flussi turistici internazionali.

Il brand Magna Graecia, può essere un richiamo di valenza mondiale. La Locride l’ha già capito e, di recente, ha avviato rapporti di reciproco interesse con la Grecia per rilanciare turismo balneare ed esperienziale.

Sibaritide e Crotoniatide non stiano alla finestra!

Si aprano ad una straordinaria visione del territorio che dall’estrema porzione di levante calabrese si allarghi al dirimpettaio ambito di ponente pugliese, passando per la lingua di costa lucana. La baia del golfo di Taranto, non è, semplicemente, il fulcro dello Jonio; è il baricentro del Mediterraneo.

Si sfrutti, mettendo a sistema, la favorevole geografia che ci è stata regalata. Si avviino processi di rivisitazione del territorio con politiche che amplifichino un nuovo paradigma turistico. Non già e non solo per lo Jonio, ma perché il riverbero di un’operazione del genere rilancerebbe tutto il farraginoso e minorato sistema calabrese.

E i benefici arriderebbero a tutta la Regione. (dm)

[Domenico Mazza è del Comitato Magna Graecia]

Armonie d’Arte Festival “approda” nella Sibaritide

La 23esima edizione di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano, “approda” nella Sibaritide. Sono tre, infatti, gli appuntamenti della kermesse nella Provincia di Cosenza e, nello specifico, al Parco Archeologico di Sibari.

Il Parco Archeologico di Sibari, tra i siti più estesi del Mediterraneo, ubicato sulla costa Ionica della Calabria a breve distanza dalla foce del Fiume Crati, vide il sorgere, lo sviluppo e l’espansione e poi il declino della grande polis di Sibari. Qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro ellenistico di Thurii e poi quello romano di Copia. Questa eccezionale stratificazione fa di Sibari uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.

Tre appuntamenti resi possibile grazie alla collaborazione con la Direzione Generale Musei Calabria, nella persona del direttore regionale Filippo Demma, e con il Pas – Parco Archeologico di Sibari, istituto autonomo del Ministero della cultura dotato di autonomia speciale.

Il 6 luglio, l’anteprima del Festival con Motus & R.Y.F. in “Of the nightingale I envy the fate” (“Dell’usignolo invidio la sorte”) e “Tutto Brucia Soundtrack”, e a seguire due grandi concerti: il 2 agosto Vinicio Capossela in “Tredici canzoni urgenti” ed il 28 agosto Alice con “Eri con me”.

Motus, compagnia nomade e indipendente, in costante movimento tra Paesi, momenti storici e discipline, nasce nel 1991. I fondatori Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti e ferite dell’attualità, fondono scenicamente arte e impegno civile attraversando immaginari che hanno riattivato le visioni di alcuni tra i più scomodi “poeti” della contemporaneità. Il gruppo, esploso negli anni Novanta con spettacoli di grande impatto emotivo e fisico, ha saputo e sa prevedere e raccontare alcune tra le più aspre contraddizioni del presente, ha attraversato e creato tendenze sceniche iper-contemporanee, interpretando autori come Beckett, DeLillo, Genet, Fassbinder, Rilke o l’amato Pasolini.

Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali per il loro lavoro. Liberi pensatori, portano i loro spettacoli nel mondo. Approdano a Sibari e ad Armonie d’Arte Festival con una doppia performance: “Of the nightingale I envy the fate”, “Of the nightingale I envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte)” e “Tutto brucia Soundtrack”.

Si torna a Sibari mercoledì 2 Agosto,alle ore 22:00, con Vinicio Capossela e “Tredici canzoni urgenti”. Senza dubbio il più originale fra i cantautori italiani dell’ultimo trentennio presenta il suo nuovo album uscito in primavera per la prestigiosa etichetta Parlophone/Warner. Tredici nuove canzoni scritte fra il febbraio e giugno del 2022 e registrate nei mesi seguenti, come diretta conseguenza del momento storico che stiamo vivendo. Canzoni che nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche più stringenti che affollano un mondo ormai supino, sprofondato sul divano.

Un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo “culturale”. Da qui l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e urlare che riempie le canzoni di questo disco: si parla di urgenza etica, urgenza educativa, urgenza esistenziale, urgenza di un nuovo umanesimo egualitario, urgenza di verità oltre le mistificazioni.

Ultimo appuntamento a Sibari lunedì 28 agosto, alle 22:00, con “Eri con me”, Alice canta Battiato. Dopo il commovente successo fatto registrare lo scorso anno al parco di Scolacium, ritorna ad Armonie D’Arte Festival quasi per acclamazione la sensibile interprete forlivese, che continua a stupire nel suo accorato omaggio nei confronti del suo Maestro e riferimento assoluto, grazie a un recital che presenterà alcuni nuovi brani tratti dal recente album “Eri con me” pubblicato dalla Bmg.

Alice la cui personalità vocale è originale per quanto unica, si fa ancora una volta strumento della musica di Franco Battiato e di ciò che le ha trasmesso, attraverso quelle canzoni a cui sente di aderire pienamente e che di fatto la consacrano come la sua sola e plausibile interprete contemporanea. In questa esclusiva data calabrese, nella formazione congeniale del trio, Alice sarà accompagnata al pianoforte da Carlo Guaitoli, cui si aggiungerà il timbro caldo del violoncello di Chiara Trentin. Alice, in coerenza con un percorso artistico omogeneo per quanto di costante ricerca, è stata insignita quest’anno del Premio Tenco alla carriera.

Cultura, natura, salute e pace i temi declinati da Armonie d’Arte, un Festival “espanso” che guarda alle radici ed insieme allo scenario globale contemporaneo.

«Un festival che – ha dichiarato Chiara Giordano – cerca rinnovato umanesimo; ove musica, teatro, danza, storia, mito, natura, innovazione e creatività contemporanea si intersecano nel segno della cultura dell’armonia, come valore etico ed estetico, individuale e collettivo”. Ed è armonia delle arti, tra le arti e attraverso le arti, è la forza del dialogo culturale che include e rigenera, innova e rinnova, della narrazione, della bellezza, dell’arte, valori fondamentali e ineludibili per ogni processo, appunto armonico, di sviluppo». (rcs)

Rapani (Fdi): Lo sviluppo dell’economia locale su base culturale è possibile nella Sibaritide

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha ribadito che anche nella Sibaritide è possibile «lo sviluppo dell’economia locale su base culturale».

«Per questi motivi ho incontrato il direttore del Museo della Sibaritide e responsabile della Direzione regionale Musei della Calabria, dott. Filippo Demma al quale ho manifestato le mie congratulazioni per un progetto unico in Italia», ha spiegato il senatore che si è complimentato con il direttore Demma «per essere riuscito a sottoscrivere un accordo per la valorizzazione integrata del Parco archeologico di Sibari e del territorio della Sibaritide tra dodici comuni ed altri otto tra enti, l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, la Diocesi di Cassano ed alcune associazioni».

«Al direttore – ha proseguito Rapani – ho proposto l’opportunità di estendere la rete all’intero arco jonico, l’area della Magna Grecia, da Sibari a Crotone, in lui ho trovato grande condivisione, perché è nel solco tracciato che si possono valorizzare al meglio le bellezze culturali, storiche, architettoniche del territorio. Su sollecitazione del circolo di Fratelli d’Italia di Isola Capo Rizzuto ho proposto di rendere fruibile ai turisti anche l’area di Le Castella».

«Il direttore Demma, già informato, ha tempestivamente annunciato in proposito di voler comunicare al Comune di Isola Capo Rizzuto la disponibilità ad affidare l’area all’ente, per renderla fruibile al pubblico il prima possibile – ha detto ancora il senatore –. Nei mesi scorsi, a proposito di carenze nelle risorse umane della rete museale calabrese, ho presentato un interrogazione parlamentare al Ministero della Cultura per sottolineare i problemi che gravano sul comparto calabrese e se lo stesso dicastero intenda sbloccare la condizione di stasi dei vincitori dei concorsi per ripianare le piante organiche e garantire la piena operatività dei musei e dei siti archeologici calabresi e già, anche se è solo una boccata d’ossigeno, qualche risposta attraverso l’assegnazione di personale, è arrivata. L’assunzione di personale, ad oggi, in Calabria è fondamentale per il rilancio dei nostri beni culturali». (rp)

Baldino (M5S): Istituire una sezione della Dia nella Sibaritide

La deputata del M5S, Vittoria Baldino, ha chiesto, in una interrogazione depositata e rivolta al ministero dell’Interno e della Giustizia, di istituire una sezione operativa dislocata della Dia nella Sibaritide.

«Se il Ministro dell’Interno – si legge nell’interrogazione sottoscritta anche dal vicepresidente della Commissione antimafia De Rahoe dai parlamentari calabresi del M5S Orrico, Scutellà e Tucci – non ritenga necessario valutare l’istituzione di una sezione operativa dislocata della Dia nella Sibaritide con invio di contingenti di Polizia di Stato, di Carabinieri e Guardia di Finanza».

L’interrogazione muove dalla puntuale ricostruzione delle azioni criminali che negli ultimi anni hanno scosso tutta l’area della Sibaritide. Dagli ultimi eventi, come i ripetuti e molteplici incendi di matrice dolosa, agli attentati intimidatori verso i cantieri del terzo megalotto della SS.106 a quelli che hanno riguardato una parte del villaggio Sybaris.

«Negli ultimi 4 anni – ha proseguito – l’area della Sibaritide ha registrato 11 omicidi e 3 tentati omicidi riconducibili alla ‘ndrangheta. Numerosissime sono state le operazione condotte dalla magistratura contro la ‘ndrangheta, a testimonianza di una presenza forte e radicata della criminalità organizzata nel territorio, tanto che la stessa Direzione Investigativa Antimafia nella sua relazione semestrale indica in modo preciso le cosche operanti nella Sibaritide».

Fatti che meriterebbero un’attenzione particolare al territorio.

«Non possiamo abituarci alla normalizzazione del fenomeno mafioso. I calabresi non si rassegnano all’idea di dover convivere con i fenomeni criminali e vogliono alzare la testa –  ha concluso –. Per questo è importante che lo Stato, per primo, dia un segnale forte in termini di presenza su un territorio dove invece si percepisce una sua desistenza, come dimostrano la soppressione del tribunale di Rossano e una sistematica situazione di carenza di organico nelle forze dell’ordine. L’istituzione di una sezione operativa dislocata della DIA può essere quella risposta forte dello Stato che permetterebbe una più incisiva azione di contrasto alla criminalità organizzata». (rp)

La Regione promuove un weekend nella Sibaritide

La Regione Calabria, attraverso il portale Calabria Straordinaria promuove un weekend nella Sibaritide.

«È importante valorizzare le nostre risorse naturali e culturali – si legge in una nota – al fine di promuovere un’offerta turistica che può vantare siti archeologici di notevole importanza qual è il Parco nazionale archeologico della Sibaritide ed il suo Museo.Un’area archeologica e museale che testimonia la grandezza della polis di Sibari e della Thurii di Pericle, di Ippodamo da Mileto e di Erodoto. Un museo quello di Sibari che da qualche tempo apre al pubblico le sue “stanze segrete” per rievocare la raffinatezza e la bellezza della Magna Grecia, mostrando i preziosi manufatti ben esposti e custoditi nelle teche museali oltre che a promuovere veri e propri seminari partecipati per dare modo al pubblico di assistere al recupero di reperti ritrovati in tombe del v sec a.C».

«Se Cassano-Sibari si rappresenta quale territorio degli antichi Achei e della Città di Pericle – continua la nota –, la novella Città di Corigliano-Rossano è con i suoi due Centri storici e le molte architetture religiose e aristocratiche uno scrigno ricco di tesori. Tra i quali, certamente, merita il primato il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto onciale greco del VI secolo, conservato nel Museo diocesano e del Codex a Rossano».

«Un testo miniato unico nel suo genere per la rilevanza storica, grafico pittorica e della cristianità. Il Codex è stato riconosciuto quale Patrimonio dell’Umanità e inserito nelle liste Unesco, nella Categoria “Memory of the Word”, il 9 ottobre 2015 – si legge ancora –. Ma certamente il Codex non è l’unico elemento degno di nota della Città di Corigliano Rossano. Nel centro storico rossanese si può apprezzare il maestoso Palazzo S. Bernardino, la Cattedrale SS. dell’Achiropita che ne  custodisce la preziosa icona, il Museo diocesano ricco di statue, dipinti, reperti, che testimoniano  non solo il lungo cammino della cristianità ma anche la storia millenaria  della città di Rossano».

 «In area coriglianese alla sommità del suo medievale Centro storico fa mostra di sé uno dei manieri più belli e ben tenuti di tutto il meridione d’Italia, il Castello ducale o dei baroni Compagna. Sorto intorno al 1070 per volontà di Roberto il Guiscardo – continua ancora la nota – sede originariamente militare e di difesa, ripreso integralmente in epoca aragonese, divenne in seguito luogo residenziale dei Baroni Compagna che ne fecero uno dei palazzi più eleganti del regno di Napoli. Restaurato e consegnato alla Città nel 2002, con tutti i suoi preziosi mobili e dipinti, custodisce il dipinto della Madonna delle rose, realizzata dal pittore partenopeo Domenico Morelli. Sempre nel maniero si possono apprezzare gli affreschi del Varni che ha decorato l’intero Palazzo ducale tra cui: il mirabile soffitto del Salone degli specchi con la tecnica del trompe l’oeil dando corpo a “Il Palcoscenico della vita”».

«Ed ancora, ne apprezziamo la pittura – si legge ancora –, all’interno della Cappella di S. Agostino dove la rappresentazione ad affresco della volta introduce il visitatore all’arte dell’iniziazione esoterica e gioannita, mentre all’interno del Mastio o Maschio si apprezzano, man mano che saliamo per la bellissima scala elicoidale verso la parte più alta del castello, le decorazioni in cui si racconta la storia del feudo e dei feudatari Sanseverino, fondatori di ordini monastici guerrieri. Tanti i manufatti architettonici anche in località Schiavonea dove: il Santuario Maria SS, Torre del Cupo, il Palazzo delle fiere o Quadrato Compagna, offrono al visitatore un palcoscenico di bellezze architettoniche». 

«Ma la Sibaritide non è solo un immenso patrimonio culturale dove viene testimoniata la Civiltà Greca, o la Storia Bizantina e Normanna attraverso le sue architetture più rappresentative quali la chiesa di S. Marco a Rossano e l’Abbazia del Pathirion, questa vasta area è paesaggio pittoresco, è ambiente naturale incontaminato con i suoi parchi nazionali e regionali, è ancora acqua di fiumi e torrenti che vanno a colorare di blu il mar Jonio – si legge ancora –. Di certo non mancano le infrastrutture per l’accoglienza turistica come i laghi di Sibari, il lungomare di Schiavonea, e quello di Lido S. Angelo ed i tanti villaggi turistici immersi nella natura.  La Sibaritide è soprattutto accoglienza, gastronomia e cibo salutare a chilometro zero, l’angolo più bello del mondo che Francois Lenormant così decantò:
“Non credo che esista al mondo nulla di più bello della campagna dove fu Sibari, c’è tutto: il verde ridente dei dintorni di Napoli, la grandiosità dei più maestosi paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia».

Testimonianza in versi che danno il senso di tanta bellezza e ricchezza. (rcs)

Dipendenze patologiche, Straface: Nella Sibaritide sarà attivata unità di Alcologia

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha annunciato che, nella Sibaritide, sarà attivata l’unità di Alcologia. Una decisione presa a seguito della crescita esponenziale nel territorio di dipendenze patologiche.

La presidente della commissione Sanità ha incontrato nella sede del distretto Ionio Nord gli operatori dei SerD di Corigliano, Rossano e Cariati, i medici Di Noia, Santoro, Candia, Ficocelli e Savoia, alla presenza del direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo.

La riunione è servita a tracciare l’attenta analisi dei bisogni di un territorio, segnato da drammi legati alle dipendenze sempre più comuni, in cui gravitano anche l’istituto penitenziario ad alta sicurezza di Corigliano Rossano ed il carcere di Castrovillari che stanno facendo riscontrare una elevata incidenza di detenuti affetti da patologie psichiatriche.

«Il problema che grava maggiormente sui SerD – ha spiegato a margine della riunione, Pasqualina Straface – è la mancanza di figure professionali che vogliano dedicarsi alle dipendenze come le droghe, l’alcol, il gioco d’azzardo che a lungo andare possono sfociare in disturbi mentali. Sul territorio mancano anche i centri diurni, le comunità madri-bambino, manca la possibilità della doppia diagnosi che in Calabria viene affidata a terzi fuori regione».

«La Sibaritide, quindi, necessità di sostegno– ha evidenziato – troppo pochi tre soli SerD ormai al collasso, per un’area così vasta e così tristemente segnata dalle dipendenze, purtroppo sempre più in aumento. Come nel caso del consumo di alcol, in crescita tra le donne. Dati – conclude la presidente della commissione regionale Sanità – che hanno indotto l’Asp di Cosenza a prevedere, nel nuovo atto aziendale, unità operativa di Alcologia. Stilerò una relazione da consegnare all’Asp stessa in previsione degli avvisi utili a reclutare i professionisti del settore». (rcs)

 

Mobilità ferroviaria, Straface: Valutare sostenibilità delle corse nell’Alto Jonio Cosentino

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha inviato una lettera all’assessore regionale ai Trasporti, Emma Staine, per verificare «se sussistano le condizioni per rivedere il contratto di servizio con Trenitalia e valutare la possibilità di includere anche l’Alta Sibaritide».

«A breve – ha ricordato – inizieranno a viaggiare sulla linea ferroviaria jonica i treni ibridi “Blues” che la Regione ha acquisito in un numero di 13 convogli da immettere sulla rete ferroviaria entro il 2024. Tutto ciò grazie all’azione del governo regionale a cui l’assessore ai Trasporti, Emma Staine, ha impresso una forte e decisiva accelerazione dopo una serie di ritardi legati alle consegne dei nuovi convogli in tutta Italia».

«Sgombrato il campo sui dubbi legati all’impiego dei nuovi treni a trazione elettrica, a batteria e termica sin dalle prossime settimane sulle tratte Sibari-Reggio Calabria e sulla trasversale Catanzaro-Lamezia Terme, cogliendo e riverberando le istanze della popolazione e degli amministratori locali dell’importante bacino dell’Alto Jonio cosentino, ho scritto una lettera all’assessore Staine per chiederle se sussistano le condizioni per la revisione del contratto di servizio con Trenitalia e valutare la possibilità di includere anche quei territori che vantano, tra l’altro, la linea già elettrificata», ha spiegato la consigliere regionale.

«Nell’Alto Jonio cosentino gravita una popolazione di circa cinquantamila abitanti che d’estate triplica o quadruplica. Questi numeri – ha proseguito Pasqualina Straface – potrebbero bastare per inaugurare nuove stagioni del trasporto pubblico, anche locale, considerando le migliaia di pendolari tra cui gli studenti. La forte vocazione turistica, a cui si aggiungerà l’utenza per un’attrazione, quale sarà il parco marino della Secca di Amendolara, impone, quindi, una riflessione sul tema».

«Mi segnalano, tra l’altro, una grande emorragia di studenti dell’Alto Jonio e delle comunità interne che negli scorsi decenni frequentavano le scuole di Trebisacce, stazione in cui oggi si fermano solo due Intercity che viaggiano tra Reggio Calabria e Taranto, ma che a causa dei prezzi del trasporto su gomma, circa 90 euro mensili, preferiscono recarsi nella vicinissima e più comoda Policoro, in Basilicata. Un paradosso migratorio – ha concluso Pasqualina Straface – anche perché quei numeri potrebbero giustificare la sostenibilità delle corse, soprattutto d’estate». (rcs)

 

La Sibaritide protagonista al Villaggio di Coldiretti con gli studenti dell’IIS Ettore Majorana

È con gli studenti dell’IIS “Ettore Majorana” di Corigliano Rossano, che la Sibaritide è stata protagonista al Villaggio di Coldiretti, in corso a Cosenza.

Gli aspiranti cuochi e operatori di sala dell’istituto di Corigliano-Rossano si cimenteranno nella realizzazione di uno street food identitario con i prodotti e gli ingredienti del territorio.

È quanto fa sapere il dirigente scolastico, Saverio Madera, ringraziando gli organizzatori per l’attenzione riservata all’esperienza scolastica e sottolineando come iniziative come queste possano accompagnare il percorso di crescita e conoscenza intorno a temi importanti come la tutela della biodiversità e della sovranità alimentare, come obiettivo condiviso con Coldiretti.

#stoconicontadini è il claim che accompagna l’intero evento che allestito da Piazza Bruzi, per tutto il Corso Mazzini e fino a Piazza Bilotti, è stato inaugurato oggi, venerdì 10 e si concluderà domenica 12 marzo.

Perle di riso della Sibaritide con crema di piselli e fonduta di pecorino crotonese. È, questa, la ricetta che gli studenti dell’Istituto Majorana nella giornata di domenica 12 marzo, presenteranno nel corso dello show cooking ospitato all’interno dello stand dell’azienda agricola zootecnica dei fratelli Fonsi, di Paludi, insignita nei giorni scorsi del premio Diplomatici del Gusto – Doc Italy Selection per la realizzazione di prodotti di nicchia e della tradizione, unica nella provincia di Cosenza a produrre il pecorino crotonese Dop da agricoltura biologica.

Si tratta di un vero e proprio villaggio della biodiversità contadina con il grande mercato di Campagna Amica, spazi dedicati ai bambini, alle degustazioni guidate, alla scuola di cucina, alla grande esposizione dei prodotti Sigillo della biodiversità e al cibo contadino. Circa 40 mila mq (4 ettari), 200 mila visitatori attesi, 158 Gazebo, 31 punti di degustazione, 74 aziende agricole con vendita diretta, oleoteca, fattoria degli animali con vacche frisona e podolica, pecore, capre, suini nero calabrese, conigli e, tra le altre esperienze, ben 6 fattorie didattiche.

Carmen Longo, Rosy Chiarelli, Vanessa Briglia, Emanuele Acri e Mariapia Graziano, sotto la direzione dei loro professori Pietro Bloise, Antonio Farace e Carmine Fedele Brutto, prepareranno anche pasta con broccoli e faranno degustare ‘nduja e Pecorino Crotonese Dop. (rcs)

La consigliera regionale Straface: Per sviluppo della Sibaritide fondamentale la Statale 106

Il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, Pasqualina Straface, ha ribadito che «lo sviluppo della Sibaritide passerà inevitabilmente dalle infrastrutture e la statale 106 è una delle priorità a valenza strategica».

«Per questo – ha aggiunto – esprimo vivo apprezzamento per i passi in avanti compiuti al tavolo tra Regione Calabria, Anas e Comune di Corigliano Rossano con l’obiettivo di uscire dall’impasse. Finalmente il sindaco Flavio Stasi ha sottoscritto il verbale e condiviso il tracciato della tratta Sibari-Rossano già revisionato rispetto alle sue controdeduzioni. È giunto, quindi, il tempo di accelerare».

«L’invito è al senso di responsabilità affinché l’opera possa essere inclusa nella delibera del Consiglio dei Ministri del prossimo 30 aprile, attraverso la quale il governo, che ha già stanziato tre miliardi per la statale 106, indicherà le opere prioritarie da inserire nella Legge di Bilancio. Per rientrare in quella lista è, però, indispensabile un passaggio propedeutico in Consiglio comunale – ha spiegato il consigliere regionale – da compire necessariamente entro il 28 febbraio per evitare ulteriori perdite di tempo: deliberare la deroga al dibattito pubblico».

«La novità assoluta – ha sottolineato Pasqualina Straface – è di queste ore perché la Regione Calabria, con apposita nota, inviterà il Comune di Corigliano Rossano a procedere con la deroga. Lo scopo è chiaro: far rientrare la tratta Sibari-Rossano tra le prioritarie, potendo beneficiare dei tre miliardi messi a disposizione per prossimi 10 anni. Insomma, con il progetto già presentato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dai tecnici di Anas nello scorso gennaio ed il passaggio in Consiglio comunale, la Sibari-Rossano potrebbe subire quell’accelerazione decisiva ed approfittare della dotazione finanziaria programmata dal governo, anche perché con le modifiche richieste dal Comune di Corigliano Rossano i costi sono lievitati da 500 milioni a quasi un miliardo di euro».

«L’appello che mi sento di rivolgere all’amministrazione comunale è, quindi, quello di procedere, responsabilmente, con gli adempimenti previsti nella nota che la Regione invierà nella prossima settimana. La città di Corigliano Rossano e la Sibaritide meritano opportunità di sviluppo e perdere quell’ennesimo treno del 30 aprile – ha concluso Pasqualina Straface – significherebbe procrastinare a data da destinarsi la tratta Sibari-Rossano». (rcs)

IL SUD HA TANTA FAME DI INFRASTRUTTURE
SI INIZI RILANCIANDO LA CALABRIA JONICA

di ORLANDINO GRECO – La stagione estiva appena conclusa ha fatto registrare un’impennata nel settore turistico con un ritorno ai livelli pre pandemia, e secondo l’Osservatorio Confturismo-Confcommercio, sta avendo un colpo di coda notevole, con circa 12 milioni di italiani in viaggio tra settembre e ottobre e un aumento significativo dei turisti stranieri. 

Ciò porta ad una riflessione seria sul settore turistico-ricettivo che ha oggi bisogno di grosse iniezioni di capitali, ed è un settore importante che necessita di investimenti mirati e non più trascurabili o rinviabili.  E se da una parte si chiede al privato di adeguarsi alla domanda di un mercato sempre più attento e, quindi, esigente, migliorando la qualità dei servizi e alzando il target di riferimento, puntando sempre di più a un turismo di lusso, dall’altra ci sono realtà, come al Sud, che tardano ancora a partire per le inefficienze legate alle infrastrutture e alla mobilità.

Un Meridione dai grandi patrimoni, che fa a gara a produrre e proporre brand e prodotti che hanno una forte connotazione e unicità ma che si scontrano, ancora, con le grandi difficoltà legate ai collegamenti aerei, ferroviari e marittimi. Un divario sempre più pesante e che ha inciso fortemente sulla crescita e sullo sviluppo dei territori e che, oggi, si ripercuote, in maniera determinante, sui progetti di sviluppo, che devono necessariamente prima fare i conti con quel gap. 

Basta soffermarsi sugli investimenti per infrastrutture e mobilità destinati al Mezzogiorno dal Pnrr che ammontano a 33,8 miliardi su un totale di 61,4 miliardi, rappresentano cioè il 56% delle risorse, anche se il condizionale è d’obbligo e i dubbi sull’effettivo rispetto delle indicazioni poste dalla Comunità europea sono sempre più pressanti e direttamente proporzionali alle pretese delle regioni del nord. Si riconosce, cioè, al Sud una inefficienza strutturale che ha bisogno di ulteriori anni per mettersi al pari del resto del Paese e quindi dell’estero. 

Calabria e Sicilia si dimenano tra la richiesta dell’alta velocità e progetti proposti che non rispondono in alcun modo alle esigenze reali dei territori, una totale mancanza di visione per le grandi opere, come il Ponte sullo Stretto o semplicemente il potenziamento e la realizzazione di quelli che possono essere i porti turistici che richiamano un mercato, quello dei diportasti, sempre più in aumento. La Basilicata non soltanto ha un’accessibilità attraverso i mezzi pubblici fortemente limitata, rimane l’unica regione d’Italia che non ha alcun aeroporto.

Senza infrastrutture pienamente funzionanti ed efficiente è impensabile immagine un qualsivoglia sviluppo di questa parte del Paese che possiede grandi patrimoni, bellezze inestimabili, a cui manca la possibilità di esprimere le proprie potenzialità. 

Calabria e Basilicata condividono il Parco del Pollino che con i suoi circa 200mila ettari è considerata l’area protetta più estesa d’Italia e che offre una vastità di prodotti turisti dallo slow all’esperienziale, dallo sport allo storico-culturale, ma su cui pesa sempre quella mancanza di mobilità che ne limita, nonostante i grandi investimenti da parte delle due Regioni e dall’Ente Parco Nazionale, le potenzialità.

E ancora se ci focalizziamo su quella che è considerata da molti la porta del Mediterraneo, cioè la fascia ionica calabrese, si palesa il totale fallimento di una politica inetta che non ha saputo trovare soluzioni e dare compimento alle diverse proposte avanzate da più parti. Sono sempre stato un grande sostenitore della realizzazione di una stazione aeroportuale nell’area della Sibaritide, un territorio dalle grandi potenzialità turistiche de economiche che meriterebbe una valorizzazione all’altezza della sua storia e del suo patrimonio culturale e naturale.

 L’aeroporto della Sibaritide sarebbe destinato ad assurgere quale volano di sviluppo non solo per l’area territoriale di riferimento, già di per sé ampia e articolata, bensì per l’intera Calabria. Mentre per l’AV, RFI propone un non proprio chiaro progetto, realizzabile per il 2032!

Ma in fondo penso che, dopo 175 anni, basta guardare la cartina delle Ferrovie del Paese per rendersi conto che quel disegno di sviluppo unitario non solo è stato disatteso ma nel tempo l’azione politica ne ha invertito i paradigmi concentrando al nord crescita, sviluppo, innovazione, velocità grazie ad una rete ferroviaria che ha accorciato le distanze ed ha avvicinato i territori, rendendoli attrattivi e ricchi. (og)