L’appello dei sindaci dell’Alto Ionio: La sanità torni a essere vicina ai territori

La sanità torni a essere vicina ai territori. È questo l’appello dei sindaci dell’Alto Ionio, che si sono riuniti a Roseto Capo Spulico, chiedendo una nuova e urgente convocazione della Conferenza dei Sindaci e di stilare un documento programmatico per la Sanità territoriale, in modo da avviare un dialogo con il presidente della Regione e commissario della Sanità, Roberto Occhiuto.

I sindaci e gli Amministratori del territorio sono tornati a determinarsi in merito alle iniziative da assumere relativamente al complesso problema della Sanità nell’Alto Ionio e nella Sibaritide, tanto alla luce della bozza di documento riguardante Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale elaborato dall’Agenas e dal Ministero della Salute, che tratteggia la nuova assistenza territoriale , ma anche delle inefficienze nella gestione delle emergenze-urgenze che il nostro territorio vive quotidianamente.

Nell’ambito della discussione, è emersa la necessità di ricalibrare il sistema sanitario non più sulla base dei freddi e inumani numeri ma sulle specificità e sulle complessità dei territori, con particolare riferimento alla conformazione orografica dei luoghi, intensificando la presenza dei presidi sanitari di prossimità, in modo da sgravare gli Hub ospedalieri, spesso non raggiungibili in tempi utili alle necessità dei pazienti, di un sovraccarico difficile da gestire con le risorse umane ad oggi in campo.

Decentralizzare la Sanità e riportarla vicina ai Cittadini è l’imperativo unanime sul quale tutti i rappresentanti del Territorio hanno convenuto nel corso dell’incontro odierno, ribadendo la centralità e l’importanza strategica dell’Ospedale G. Chidichimo di Trebisacce quale presidio indispensabile ed ineluttabile per la gestione efficace delle emergenze e della strutturazione di un vera politica di welfare sanitario territoriale che rafforzi e potenzi l’incisività operativa di medici e infermieri di comunità e dia loro gli strumenti per intervenire.

«L’Alto Ionio, la Sibaritide e il Pollino hanno diritto ad una Sanità Pubblica efficiente e vicina ai Cittadini, in grado di garantire i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), superando l’umiliante impasse che vive la nostra regione e che risponde al nome di “emigrazione sanitaria”, al fine di evitare altre tragedie dovute alla malasanità» si legge in una nota dei primi cittadini.

«Certi di una rapida risposta da parte del Governatore della Regione Calabria, nonché nuovo Commissario alla Sanità – conclude la nota dei sindaci – restiamo in attesa nella consapevolezza, almeno del nostro territorio, che non c’è più tempo da perdere perché ogni istante perso può costare vite umane». (rcs)

Nella Sibaritide nascerà un ospedale con 376 posti

Nella Sibaritide nascerà un ospedale con 376 posti di degenza, con 30 posti ordinari e 46 posti di terapia intensiva. Lo ha reso noto il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, spiegando che «sarà una struttura molto importante che andrà a sostituire i vecchi plessi di Rossano e Corigliano, ottimizzando l’offerta sanitaria in un territorio che ne ha assoluta necessità».

Spirlì, infatti, ha fatto un sopralluogo sul cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide.Presenti anche il dirigente regionale e responsabile del procedimento, Domenico Pallaria, il dirigente del settore Edilizia sanitaria, Pasquale Gidaro, il presidente della società appaltante, “D’Agostino Costruzioni”, Angelo Antonio D’Agostino, e il responsabile tecnico del concessionario, Giovanni Loglisci.

L’importo complessivo dell’opera, che risale a un Accordo di programma del 2007, è di 143 milioni di euro. L’approvazione definitiva del progetto risale al maggio 2019. Lo scorso 3 novembre il presidente Spirlì ha firmato la consegna dei lavori. Attualmente sono in corso le lavorazioni relative all’armatura delle travi di fondazione dell’edificio ospedaliero e al getto di pilastri, travi e solai dell’edificio tecnologico. La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2023.

«Sono molto contento di averci creduto e di aver contribuito alla realizzazione di un’opera fondamentale per un territorio che patisce gravi carenze sanitarie, negli anni accentuate da una evidente disattenzione istituzionale» ha dichiarato il presidente f.f., aggiungendo che «la grande soddisfazione è vedere i grandi sviluppi di un cantiere partito solo tre mesi fa, quando ho autorizzato l’inizio dei lavori».

«Sono molto soddisfatto – ha sottolineato ancora il presidente f.f. – di vedere che siamo già in fase avanzatissima. Entro la fine di questa estate, avremo già la copertura di un primo piano del plesso e molto velocemente si andrà verso la realizzazione degli altri tre».

 

Il Documento programmatico del Comitato Magna Graecia per rilanciare l’Arco Jonico

Un documento che analizza le problematiche che caratterizzano il Crotonese e la Sibaritide, nonché le aree Silane e del Pollino di levante, è stato redatto dal Comitato Magna Graecia.

Il documento, che ha raccolto ad oggi oltre 300 adesioni, è indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai Ministeri, ai leader politici regionali e nazionali, alle forze sindacali e ai sindaci del Crotonese e della Sibaritide, e chiede un incontro pubblico, in area Jonica, con il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi.

È stato posto l’accento sulla rivoluzionaria proposta di riequilibrare il dato demografico e territoriale degli Ambiti d’Area Vasta al fine di fornire una straordinaria ricetta risolutiva agli atavici ritardi che l’Arco Jonico sconta rispetto alle aree dei Capoluoghi storici, vere e proprie alcove politiche del centralismo.  Si è inteso elaborare un documento che analizzasse le problematiche che caratterizzano il Crotonese e la Sibaritide, nonché le aree Silane e del Pollino di levante.

«Partendo dal presupposto – si legge in una nota – che nessuna operazione di miglioramento potrà mai essere effettuata, se prima non si porrà attenzione ad una seria e concreta revisione degli ambiti provinciali che, ad oggi, rappresentano diseconomie e differenziazioni, il focus è stato improntato sulla necessità di ristabilire i capisaldi della giusta equità e la omogenea rappresentatività tra le Aree della Regione».

«Il Comitato – continua la nota – assieme ad una già nutrita partecipazione delle Associazioni Joniche, nel corso di diversi dibattici tematici tenuti in appositi e cadenzati webinar, sono giunti alla conclusione che solo allargando ad un nutrito numero di Associazioni e Personalità, il flebile grido Jonico potrà trasformarsi in un urlo tale da far convergere le forze politiche verso un’idea, diffusamente convinta, che persistere nello stato attuale non potrà che rappresentare la naturale eclissi dell’Area Jonica».

Diverse le tematiche trattate: dal problema dei trasporti alla sanità, dal dissesto idrogeologico all’erosione costiera, dal mancato decollo turistico ai problemi dell’artigianato, agricoltura e della marineria. Trattato anche il problema dello spopolamento dell’Area e l’ultimo rapporto Svimez a riguardo. «Insomma – si legge nella nota – tutte le tematiche che accomunano, senza soluzione di continuità, i comuni compresi tra Rocca Imperiale e Cutro, passando San Giovanni in Fiore ed Acri».

Il documento potrà essere sottoscritto tramite questo link fino al 7 aprile 2021. (rkr)

Vertice tra i sindaci Papasso e Stasi sui problemi della Sibaritide

A Cassano allo Ionio si è svolto un vertice per discutere delle problematiche del territorio della Sibaritide. Presenti, al tavolo, il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, la senatrice del Gruppo Misto Rosa Silvana Abate, e Anna Maria Aiello, comandante del Settore Polizia Locale.

Nel corso del confronto, sviluppatosi in un clima cordiale e collaborativo, la senatrice Abate e i sindaci Papasso e Stasi, hanno focalizzato l’attenzione sulle criticità che vive il vasto comprensorio della Sibaritide, che unisce le due città. Un territorio, per come reiteratamente è stato evidenziato da più parti, abbandonato al suo destino da oltre trent’anni, ma che merita grande attenzione attraverso un vero e definitivo programma di rilancio, soprattutto ora che le realtà urbane di Corigliano-Rossano, insieme sono diventate, per dimensione e produttività, la terza città della Calabria e che Cassano sta tornando ad avere quel ruolo di centralità tra l’area jonica e il Pollino che storicamente merita.

In proposito, è stato portato a esempio l’autonomia gestionale recentemente concessa al Parco Archeologico della Sibaritide, che di certo produrrà un nuovo progetto di sviluppo e una serie di nuovi investimenti in tutta l’area.

La senatrice Abate e i sindaci Papasso e Stasi hanno trattato, in particolare, di problemi strutturali e infrastrutturali, come la rete ferroviaria e quella viaria che attraversa la Sibaritide e la portualità, elementi prioritari, è stato sottolineato da tutti, che si ripercuotono, inevitabilmente, sullo sviluppo turistico e agroalimentare di tutta l’area.

La senatrice Abate, dal canto suo, ha ribadito ai due sindaci dei comune di Cassano e Corigliano-Rossano, la sua totale disponibilità per proseguire, insieme, tutte quelle battaglie che già ognuno di essi porta avanti da tempo per la Calabria e per il rilancio della fascia jonica, della quale tutti e tre sono espressione.

In questo momento di maggiore difficoltà dovuto alla pandemia del Covid-19, Abate, Papasso e Stasi, hanno convenuto sull’importanza di fare sinergia istituzionale e, per ciò, si sono congedati con l’intento e l’impegno di rivedersi presto per un nuovo incontro.

La Senatrice Abate, si è, infine, complimentata con il sindaco Papasso per la presenza “rosa”, sia tra i suoi dirigenti di settore, sia nello staff, scelte che testimoniano un chiaro esempio di come, oggi più che mai, “donna” sia sinonimo di grande competenza e affidabilità anche in Calabria. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Il webinar “Turismo post covid. Quale futuro per la Sibaritide?”

Domani pomeriggio, alle 17.30, in diretta streaming sulla pagina FB Sibarite del Turismo, il webinar Turismo post Covid: Quale futuro per la Sibaritide? organizzato dall’Associazione Insieme per Camminare.

Si tratta del primo, dei tre webinar previsti, dedicati allo sviluppo turistico nella provincia di Cosenza, e prevede la partecipazione di esperti del settore turistico, operatori turistici, tour operator, promoter turistici, e tanti altri esperti del settore.

Ad aprire l’incontro sarà Michele Abastante, storico dell’arte e guida turistica, vice presidente dell’associazione Insieme per Camminare, che parlerà della promozione turistica e delle nuove proposte escursionistiche da offrire ai turisti nell’area della Sibaritide. Il secondo intervento sarà del promoter turistico Giulio Pignataro, che parlerà della sua esperienza di accoglienza turistica e di strategie di marketing turistico adottate prima e dopo il lockdown a Terranova da Sibari, la rete e le sinergie con gli enti pubblici del territorio e la promozione turistica.

Per la parte pubblica interverrà Massimiliano Esposito, delegato al turismo del Comune Terranova da Sibari, che ci parlerà dell’investimento sul turismo negli ultimi due anni e di come si sta muovendo la Terra dei due Papi nel periodo del lockdown e cosa sta pensando di programmare per il futuro del turismo in uno dei borghi del “Cammino Basiliano” nella fase di riapertura. Non poteva mancare all’incontro il Raffaele Rio presidente “Demoskopika”, uno degli esperti più importanti in Italia riguardo i dati statistici sul turismo, ci parlerà di questo durante la fase della pandemia e le prospettive di ripartenza nella futura fase post Covid-19.

Nella parte centrale l’importante progetto sul turismo delle radici (o di ritorno) ne parleremo con Sonia Ferrari docente di Scienze Turistiche presso l’Università della Calabria, che insieme alla cultrice della materia Tiziana Nicotera sono ideatrici della ricerca universitaria sul turismo delle radici. Presenti all’incontro web anche il mondo dei tour operator con l’importante testimonianza di Giuseppe Zampino, presidente Fiavet Calabria, le agenzie di viaggio ed il turismo di prossimità, situazione attuale e prospettive future del settore turistico.

A seguire Natale Falsetta responsabile Cotaj, ci parlerà della situazione delle strutture ricettive dell’auto ionio calabrese e di come gli albergatori si stanno organizzando per una ricettività post Covid. Infine la blogger per passione Domenica Palamara, calabrese di origine ma milanese di adozione, che ci darà indicazioni su come il web (blog e social) possono irrobustire una valida promozione turistica di un territorio poco conosciuto.

Moderatrice del Webinar Valentina Noto, esperta di turismo ed Agente di viaggi, che porrà ai relatori domande e prospettive sul turismo della Sibaritide e d’intorni.

«Non sarà l’unico webinar – hanno dichiarato gli organizzatori Giulio Pignataro, Michele Abastante e Valentina Noto – i primi di febbraio dedicheremo il secondo seminario web al Parco Nazionale del Pollino e al Parco Nazionale della Sila, poi si concluderà con il terzo dedicato ai borghi e all’entroterra della provincia di Cosenza, con i maggiori esperti del settore turistico, da tour operator, associazioni di categorie ed esperti in marketing turistico». (rcs)

 

IDEA: NUOVA PROVINCIA PER LA SIBARITIDE
SI POTREBBE CHIAMARE “MAGNA GRAECIA”

La Calabria viaggia a due velocità: una che tenta di svilupparsi e cresce,  l’altra che pare abbandonata a se stessa, e si tratta della fascia dell’Alto Jonio. Per questo è nato il Comitato per la Provincia della Magna Graecia, che propone di scindere l’area in due capoluoghi che ‘amministrino’ separando e diversificando gli interessi delle due zone: Corigliano Rossano, per la Sibaritide, e Crotone per la sola area del Crotonese.

«Siamo figli della nobile Sybaris e della gloriosa Kroton – ha dichiarato Domenico Mazza, cofondatore del Comitato per la Provincia della Magna Graecia –. Siamo anche figli dello Jonio e prima d’ogni altra cosa siamo Italiani e si sa, per antonomasia, siamo il Paese dei campanili. Lanciare, quindi, un progetto d’area vasta che preveda come condizione, necessaria e sufficiente, l’istituzione di due capoluoghi alla guida della stessa, potrebbe indurre in confusione il pensiero, distratto e poco duttile, di coloro che sono avvezzi a considerare una provincia come il feudo del capoluogo, da sempre identificato come padrone».

«L’idea progettuale Magna Graecia – ha spiegato Mazza – nasce come abrogazione del concetto localistico, espletandosi in un connubio di città territorio che contribuisce per potenzialità ad inverare il concetto d’area vasta. Del resto, uno dei maggiori limiti della nostra Regione è stato quello di suddividere la stessa in aree provinciali, senza tener conto della peculiarità dei territori, delle affinità, creando giganti obesi e spropositati e semiterritori geopoliticamente piccoli ed inconcludenti».

«Magna Graecia – ha detto ancora – vuole osare di più!  Aspira ad incedere oltre al becero concetto di steccato dell’orto, sforzandosi di promuovere un’idea d’allargamento condiviso e sussidiario del territorio, riproponendo in chiave moderna e globale i fasti del passato con un pizzico d’impronta personale e non personalistica; non già una banale annessione come qualche miope sguardo vorrebbe vedere. Ed ecco che il passato si ripropone in tempo moderno. Le antiche Sybaris e Kroton, lasciano spazio alle contemporanee Corigliano Rossano e Crotone, le quali amministreranno rispettivamente l’area Sibarita e l’area Crotoniate ed afferenti propaggini Silane, poiché baricentriche alle relative pertinenze territoriali. Le stesse, con sussidiarietà, genereranno quel sano principio amministrativo non localistico che eleverà l’area vasta della Magna Graecia a modello di riferimento, non solo per la Calabria ma, per il Paese tutto».

«Il distaccamento amministrativo, in buona parte già presente nei due designati capoluoghi – ha detto ancora – non creerà sopruso, furto o vicendevole ruberia alcuna. Genererà, piuttosto, implementazione compensativa, non succursale ma razionale e rispondente alle esigenze d’un territorio, che avrà modificato la geografia amministrativa senza alterare la geoallocazione dei luoghi».

«La norma costituzionale – ha spiegato Mazza – prevede operazioni in tal senso, la nostra inoculatezza però ha impedito che progetti di siffatta levatura, ad oggi fossero partoriti. Ma vento di rinnovamento sta soffiando con conseguente cambio di visuale. Là dove sorgevano muri e steccati, ora s’apre l’orizzonte. I problemi che attanagliano le due aree, oggi, possono trasformarsi nel grido di dolore d’un solo popolo che si batte e continuerà a battersi per il riconoscimento dei suoi diritti e la riconquista del maltolto. Promuoviamo, quindi, la forza dei due Capoluoghi sui quali graverà l’onere e l’onore di guidare le rispettive aree di riferimento. Invertiamo, in chiave moderna, il concetto delle Città Stato dell’antica Grecia, ove tutto il territorio diventa città e la periferia si mesce al centro in un’amalgama duratura e consolidata. L’arco jonico non più sobborgo d’Europa, ma centro nevralgico del Mediterraneo».

Un obiettivo ambizioso, dunque, che punta a far ottenere  all’Arco Jonico «una sua identità e una sua autonomia» a beneficio di tutto «il territorio, compreso tra  Rocca Imperiale e lo Steccato di Cutro, passando per l’entroterra silano, riverberando, di riflesso, beneficio alla Calabria tutta».

«Le ricchezze della Calabria – ha detto Giuseppe Toscano, del Comitato – in agricoltura, in commercio terrestre e marittimo con due importanti porti e un aeroporto, in cultura, storia e turismo, risiedono in quella terra che fu approdo degli avi greci. Creando le giuste infrastrutture stradali e ferroviarie, questo lembo di levante della Calabria sarà il volano di tutta la Regione, comprese le stesse Cosenza e Rende».

«Questa parte della Calabria – ha detto ancora – non dovrà più  essere il serbatoio di voti di chi rema contro il progetto dell’area vasta Magnograeca. Bisognerà intercettare coloro che promuoveranno e porteranno al cospetto delle Istituzioni pubbliche, la bontà e la valenza di questo ambizioso progetto».

Una scommessa, quella intrapresa dal Comitato Provinciale della Magna Graecia, che vuole ottenere il riscatto «del motore propulsivo della Regione, porto naturale del Mediterraneo, baricentro e crocevia dei nuovi flussi economici dei prossimi anni: l’arco Jonico Magnograeco». (rkr)

Un itinerario per promuovere il turismo nella Sibaritide: la proposta dell’Ass. Insieme per Camminare

7 giorni per scoprire e riscoprire le bellezze e le meraviglie della Sibaritide. È questo l’itinerario proposto dall’Associazione Insieme per Camminare, che ha ideato un itinerario con attività che si svolgono nella Sibaritide.

Si tratta di un programma di escursioni già sottoposto, nelle scorse settimane, all’attenzione di circa ottomila operatori turistici, tra Tour operator ed agenzie di tutta Italia con escursioni culturali, camminate nella natura o in aree archeologiche, visite in aziende agricole ed enogastronomiche, passeggiate e shopping tour, il tutto per una durata di sette giorni da trascorrere in questa meravigliosa area geografica.

L’itinerario, corredato di fotografie, è stato strutturato da Michele Abastante, membro dell’Associazione e guida turistica abilitata, allo scopo di offrire un prodotto in linea con quella che è l’attuale domanda turistica di viaggiatori ed addetti ai lavori, ossia ricercare nuove mete poco frequentate, poco note al turismo nazionale ed internazionale.

Per questo motivo, si è pensato di offrire il meglio di un territorio bello come la Piana di Sibari ma ancora poco conosciuto anche agli stessi abitanti. Oltre alle visite ormai note al Museo del Codex, al Castello di Corigliano, agli scavi di Sibari, il programma prevede, anche, visite ad altri luoghi meno noti come l’area archeologica di Castiglione di Paludi, le case di Kodra a Civita o il centro storico di Terranova da Sibari. Sono previste le visite in aziende che lavorano prodotti della gastronomia come Amarelli o Favella, il riso di Sibari, le aziende produttrici di olio o gli agrumeti in cui crescono le clementine, prodotto che caratterizza a tutti gli effetti la pianura.

Un ampio sguardo su ciò che di meglio il nostro territorio offre, una vetrina per la Sibaritide dove i protagonisti sono arte, cultura, natura ed enogastronomia così come anche le minoranze linguistiche come quelle arbërëshë. L’itinerario proposto per il 2021 riguarda solo le escursioni che le stesse guide dell’associazione si occuperanno di seguire, mentre il pacchetto verrà completato, nel rispetto delle normative, dai tour operator che si occuperanno di scegliere ed inserire vitto, alloggio, trasferimenti in bus per i propri clienti.

L’associazione “Insieme per Camminare si è, dunque, fatta promotrice del proprio territorio, suggerendo il luogo da esplorare con le relative attività, sperando che la proposta venga accolta positivamente dagli addetti ai lavori e che la Piana di Sibari inizi ad avere l’attenzione che merita. (rcs)

Abate (M5S) ha chiesto un incontro con l’assessore Gallo per la crisi agrumicola nella Sibaritide

La senatrice del Movimento 5 StelleRosa Silvana Abate, ha chiesto un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, in merito alla crisi agrumicola nella Sibaritide, «che ogni giorno si fa ogni giorno più pesante e la situazione è sempre più grave».

«In Commissione Agricoltura al Senato dove sto lavorando – ha aggiunto – e a breve trarremo le conclusioni su un affare assegnato da me richiesto sul problema, ho già portato all’attenzione questa condizione attuale verificatasi sia a causa delle variazioni climatiche (a livello globale) sia all’alluvione che si è avuta a fine novembre su tutta la Calabria. A causa delle alte temperature, poi, ci sono stati forti ritardi nella maturazione del prodotto, una resa a prevalente calibro piccolo e, quindi, gran parte della produzione è rimasta sulla pianta a marcire a causa della troppa pioggia caduta».

«A tutto questo disastroso scenario – ha proseguito la senatrice Abate – si aggiunge la deplorevole prassi ormai consolidata dalla grande distribuzione organizzata (Gdo) e dalle grosse organizzazioni produttori (Op) che costringono i produttori a svendere il proprio prodotto a cifre imbarazzanti che non coprono nemmeno il prezzo di produzione di clementine e arance, la situazione, quest’anno più che negli altri anni considerando anche la pandemia da Covid-19 in atto, è particolarmente disastrosa. Per questo motivo ho chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo un incontro per discutere, insieme ad una rappresentanza di produttori della Sibaritide (in occasione dell’alluvione di novembre avevo chiesto già chiesto di dichiarare lo stato di calamità naturale per Calabria), della grave crisi che attanaglia il settore agrumicolo e dei gravi rischi che corrono le piccole e medie imprese oramai al limite della sopravvivenza».

«Bisogna lavorare – ha concluso – io lo sto già facendo nelle sedi competenti, all’attivazione di polizze assicurative e al finanziamento di consorzi per i piccoli produttori di modo di dare a loro la possibilità di organizzarsi e non stare sotto il dominio della Gdo e della Op – termina Abate – bisogna, soprattutto, fare in modo che i soldi dei finanziamenti non vadano sempre alle stesse strutture creando ulteriori danni alla piccola e media impresa. Ragion per cui chiedo alla Regione, nella persona dell’assessore all’Agricoltura Gallo, di affiancarsi nella mia battaglia per la tutela della filiera di grande pregio quale è quella agrumicola calabrese». (rp)

L’allarme di Coldiretti Calabria: Nella Sibaritide crisi profonda per le clementine Igp

Piogge alluvionali e prezzi stracciati alla produzione hanno messo in crisi la Sibaritide per le clementine Igp. È l’allarme lanciato da Coldiretti Calabria, che ha evidenziato come la campagna agrumicola 2020/2021, iniziata ad ottobre, ha prezzi alla produzione bassissimi, con un outlook negativo per le clementine IGP Calabria che realizzano in campagna un prezzo che non copre nemmeno i costi di produzione e poi le forti piogge di questi giorni che hanno determinato danni consistenti.

«Per coprire i costi di produzione e raccolta  ha dichiarato – Franco Aceto, Presidente di Coldiretti Calabria – ci vogliono almeno 35/40 cent. a kg! È un conto economico per gli agricoltori che è drammatico, denuncia».

«La crisi causata dal Covid – hanno spiegato i tecnici di Coldiretti – i limiti alla movimentazione delle merci e delle persone, la chiusura dei ristoranti, le temperature più alte della media stagionale che hanno accorciato i tempi di maturazione e poi con le piogge alluvionali degli ultimi giorni, che hanno determinato la cascola del frutto in una percentuale fra il 30 e il 40% la situazione e il reddito degli agricoltori è fortemente compromesso».

«Il territorio della Sibaritide – ha aggiunto Aceto – che impernia la sua economia proprio sulle clementine è soggetto ad un crac senza precedenti. I prezzi non sono assolutamente remunerativi. Si profila un’annata da dimenticare, un trend drammatico che per le imprese agricole ha effetti pesanti oltre che sul piano economico anche occupazionale, nonché dal punto di vista ambientale. Quest’anno, a tutto questo micidiale mix, si è aggiunta la crisi di mercato dovuta al Covid e, al solito, l’atteggiamento della Gdo che non riconosce agli agricoltori prezzi remunerativi. La Coldiretti continuerà un impegno su diversi fronti! Innanzitutto verso cittadini-consumatori e soprattutto degli operatori economici, di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano, privilegiando negli approvvigionamenti arance e clementine made in Calabria al 100%, come per tutti gli altri prodotti agroalimentari del territorio».

«E poi, ancora – ha detto ancora Aceto – un patto etico di filiera tra il mondo della produzione e della distribuzione per garantire almeno i costi di produzione e di raccolta. Abbiamo, altresì, chiesto al Dipartimento Agricoltura l’esigenza di predisporre un Piano Agrumi regionale e di attivare misure specifiche per contrastare la crisi quali ritiro di prodotto, insieme al Mipaaf, da destinare alla distribuzione gratuita e agli indigenti. L’ipotesi dei ritiri potrebbe configurarsi oltre che per il prodotto fresco anche per il succo che renderebbe più gestibile la particolare emergenza».

«Infatti – ha detto ancora – dovrebbe essere imminente la pubblicazione di un bando per ritiri di generici “succhi di frutta” che, se opportunamente utilizzato, potrebbe, seppur parzialmente, ristorare il settore. Una situazione che stiamo seguendo da vicino in continuo contatto anche  con le Organizzazioni dei Produttori». (rrm)

Nuovi ospedali Sibaritide e Gioia, la Santelli sollecita per la nomina dei Commissari

La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai ministri dei Trasporti Paola De Micheli e della Salute, Roberto Speranza, per sollecitare la nomina dei Commissari per la realizzazione delle nuove strutture ospedaliere della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro «la cui importanza è stata resa ancora più fondamentale dall’emergenza Covid-19».

«Proprio l’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus Covid-19 – si legge nella lettera – rende ancora più urgente intervenire con misure straordinarie per assicurare la celere realizzazione di interventi infrastrutturali di importanza strategica per la salute dei cittadini della regione Calabria. Abbiamo bisogno di regole e poteri speciali per poter realizzare in tempi immediati questi interventi infrastrutturali; la pazienza che i cittadini calabresi hanno dimostrato in tutti questi anni è, infatti, ormai esaurita».

«La nomina di un commissario per ognuna di queste opere – ha rimarcato la presidente Santelli – consentirebbe di procedere, da subito, con i lavori già approvati e finanziati e di cui il territorio calabrese ha grandissimo bisogno, ormai da troppi anni». (rrm)