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Beni culturali in Calabria, Rapani (Fdi): Il Ministero sblocchi i vincitori dei concorsi

Rapani (Fdi): Lo sviluppo dell’economia locale su base culturale è possibile nella Sibaritide

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha ribadito che anche nella Sibaritide è possibile «lo sviluppo dell’economia locale su base culturale».

«Per questi motivi ho incontrato il direttore del Museo della Sibaritide e responsabile della Direzione regionale Musei della Calabria, dott. Filippo Demma al quale ho manifestato le mie congratulazioni per un progetto unico in Italia», ha spiegato il senatore che si è complimentato con il direttore Demma «per essere riuscito a sottoscrivere un accordo per la valorizzazione integrata del Parco archeologico di Sibari e del territorio della Sibaritide tra dodici comuni ed altri otto tra enti, l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, la Diocesi di Cassano ed alcune associazioni».

«Al direttore – ha proseguito Rapani – ho proposto l’opportunità di estendere la rete all’intero arco jonico, l’area della Magna Grecia, da Sibari a Crotone, in lui ho trovato grande condivisione, perché è nel solco tracciato che si possono valorizzare al meglio le bellezze culturali, storiche, architettoniche del territorio. Su sollecitazione del circolo di Fratelli d’Italia di Isola Capo Rizzuto ho proposto di rendere fruibile ai turisti anche l’area di Le Castella».

«Il direttore Demma, già informato, ha tempestivamente annunciato in proposito di voler comunicare al Comune di Isola Capo Rizzuto la disponibilità ad affidare l’area all’ente, per renderla fruibile al pubblico il prima possibile – ha detto ancora il senatore –. Nei mesi scorsi, a proposito di carenze nelle risorse umane della rete museale calabrese, ho presentato un interrogazione parlamentare al Ministero della Cultura per sottolineare i problemi che gravano sul comparto calabrese e se lo stesso dicastero intenda sbloccare la condizione di stasi dei vincitori dei concorsi per ripianare le piante organiche e garantire la piena operatività dei musei e dei siti archeologici calabresi e già, anche se è solo una boccata d’ossigeno, qualche risposta attraverso l’assegnazione di personale, è arrivata. L’assunzione di personale, ad oggi, in Calabria è fondamentale per il rilancio dei nostri beni culturali». (rp)