L’appello di Giuseppe Nucera: Inserire strada Bovalino-Bagnara tra le infrastrutture da finanziare

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, si è rivolto ai sindacalisti calabresi, Luigi SbarraPierpaolo Bombardieri, affinché facciano azione comune con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per supportare il finanziamento della strada Bovalino-Bagnara, «opera di fondamentale importanza per il rilancio di quei luoghi».

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha chiesto al Governo di inserire la strada statale 106 tra le opere strategiche all’interno dell’allegato Infrastrutture del Def, con un finanziamento dedicato di almeno altri 3 miliardi di euro per la realizzazione dei lotti che hanno già una progettazione definitiva o quasi definitiva. È stata annunciata, inoltre, la prossima creazione del dossier ‘Vertenza Calabria’, documento condiviso con i segretari nazionali delle sigle sindacali, Landini, Sbarra e Bombardieri.

Nucera, tra l’altro, già nel 2020 aveva affrontato la vicenda della Strada Statale Jonica e in particolare del tratto Bovalino-Bagnara, chiedendo attraverso una lettera ufficiale indirizzata al Presidente di Confindustria Carlo Bonomi di favorire l’inserimento dell’arteria stradale all’interno delle opere da realizzare.

«Bisogna togliere dall’isolamento – ha spiegato – un territorio che comprende circa 40 comuni, raccogliendo oltre il 10% delle popolazione calabrese e quasi il 40% della popolazione della provincia di Reggio Calabria. Il completamento della Bovalino-Bagnara permetterebbe a quel territorio di uscire da un limbo che costato negli ultimi anni l’esodo di migliaia di giovani e un livello di Pil tra i più bassi d’Europa».

«Questa infrastruttura – ha concluso – riveste un’importanza fondamentale, permetterebbe di collegare l’area di Palizzi-Locri con la piana di Gioia Tauro, dunque con la zona industriale e il Porto. Si tratta di un’infrastruttura che ha già un progetto esecutivo, parte dei lavori realizzati per oltre un chilometro nella zona di Platì e che sarebbe possibile completare entro il 2026». (dc)

Il sindaco Papasso sollecita Anas, Mit e Regione per realizzare rotatorie nella ss 106

Il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, ha scritto ad Anasministero delle InfrastruttureRegione Calabria evidenziando che « le rotatorie “sparite” dai progetti delle opere compensative del terzo megalotto della Statale 106 e la costruzione del nuovo tratto Sibari-Rossano ora sono un caso».

La loro costruzione, secondo il primo cittadino, infatti, «avrebbe potuto e potrebbe salvare vite umane. La vicenda è tornata d’attualità a causa del triste episodio accaduto la scorsa domenica delle Palme quando si è registrato l’ennesimo incidente sulla Statale 106 “Jonica”, in prossimità dell’incrocio che porta verso il centro abitato di Sibari. Scontro nel quale due persone hanno perso la vita e una terza versa in gravissime condizioni».

«Il caso delle opere di compensazione ambientale previste dal progetto del terzo megalotto della Statale 106 Sibari-Roseto Capo Spulico – ha ricordato Papasso – ha origini lontane visto che la gestazione del progetto risale a diversi anni fa e prevedeva la realizzazione di una rotatoria proprio in corrispondenza dell’incrocio dove è avvenuto l’incidente mortale».

«Un analogo stato di pericolo da me più volte segnalato – ha scritto nella missiva il sindaco di Cassano – vi è anche in corrispondenza dell’ingresso del Parco Archeologico di Sibari e in corrispondenza dell’ingresso al villaggio turistico di Marina di Sibari». Entrambi punti altamente trafficati soprattutto nella stagione estiva. Proprio per scongiurare situazioni drammatiche come quella di domenica scorsa, sempre nell’ambito delle opere di compensazione ambientale prescritte dal Cipess, l’Ente cassanese aveva già chiesto la trasformazione degli attuali svincoli in rotatorie».

«Di riflesso – ha continuato – diventa necessaria anche la realizzazione di una rotatoria in corrispondenza del bivio degli Stombi, dove è installato un semaforo che, soprattutto durante i picchi turistici, determina la formazione di lunghe code, con conseguenti potenziali situazioni di pericolo. Dalle prime richieste, più volte reiterate, sono trascorsi dieci anni. Da troppo tempo, ha argomentato, si parla anche del nuovo tratto della SS 106 Sibari – Rossano – Crotone, ma non si agisce. Chi di competenza, ora, dovrà recepire le sollecitazioni provenienti dal territorio e attivarsi per una definitiva soluzione della problematica, se non vuole portarsi altri morti sulla coscienza».

Il sindaco di Cassano, ha, infine, concluso la sua missiva chiedendo che venga eseguito un sopralluogo con i dirigenti e i tecnici dell’Anas sui luoghi indicati, offrendo sin da ora la massima collaborazione dell’ente, perchè non è più tollerabile tergiversare e piangere altri morti su questa strada. (rcs)

Caligiuri (Basta Vittime sulla 106): È necessaria una rivoluzione culturale per affrontare e risolvere probelmatiche su Statale 106

Leonardo Caligiuri, presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”, ha ribadito che «è necessaria una rivoluzione culturale per affrontare e risolvere le problematiche sulla strada statale 106» e che «bisogna prima di tutto capire bene qual è il problema. Perché se ciò non accade tutto continuerà a non cambiare mai. Dobbiamo necessariamente essere all’altezza di affrontare e di risolvere un problema ma per riuscirci prima di tutto dobbiamo conoscerlo».

«Per questo motivo – ha spiegato il Presidente – il 3 aprile saremo a Calopezzati, poi il prossimo 25 aprile, il giorno della liberazione, saremo a Roccella Jonica, e poi in tantissimi altri posti: per presentare un libro che in realtà rappresenta l’arma che abbiamo a disposizione per cercare di dar vita tutti insieme ad una rivoluzione culturale che non si può più rimandare».

«La presentazione del libro – ha concluso Caligiuri – è quindi un momento di approfondimento e di riflessione su un problema che non conosciamo ma è anche un momento di confronto su chi siamo e cosa vogliamo. Uno strumento per capire cosa c’è da fare per cambiare tutto e rendere la “strada della morte” finalmente una strada sicura, moderna, normale e, quindi, la strada della vita e, dello sviluppo e del progresso».

«Alle parole del Presidente – afferma Fabio Pugliese, autore del libro Ecco chi è Stato! – vorrei aggiungere che “la rivoluzione non si fa con gli asini”. Oggi ci ritroviamo con una Regione Calabria che attraverso suo il Dipartimento Infrastrutture afferma che per ammodernare la Statale 106 servono 8 miliardi di euro ma lo Stato ha da poco stanziato circa 200 milioni di euro…».

«Ha fatto bene nei giorni scorsi – ha proseguito Pugliese – in collegamento con Dubai il Capo della Procura di Catanzaro Nicola Gratteri a sostenere, come faccio anche io da mesi, che si tratta di un’elemosina. È molto importante che tutti, nessuno escluso, iniziamo a capire che è venuto il momento di prendere una decisione: rispetto ai problemi che riguardano la Statale 106 vogliamo continuare fare propaganda ed a rimanere indifferenti oppure vogliamo fare ognuno la nostra parte attivamente e responsabilmente?»

«In questo senso – ha concluso Pugliese – le presentazioni del libro, che da domenica inizieranno da Calopezzati, vogliono essere uno stimolo alla cittadinanza attiva ma anche, come ha ben spiegato il mio Presidente, uno stimolo a conoscere un problema che purtroppo non conosciamo in modo approfondito». (rrm)

Occhiuto: Entro 10 giorni parte Azienda Zero

«Entro 10 giorni parte Azienda Zero». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in una intervista alla Gazzetta del Sud, sottolineando che «in pochi mesi abbiamo fatto tantissime cose».

«Innanzitutto – ha ricordato – abbiamo arginato la pandemia, e non era scontato: con una campagna vaccinale da record – la Calabria per settimane è stata la prima Regione d’Italia – siamo sempre rimasti in zona gialla. Abbiamo riaperto tre ospedali – Cariati, Trebisacce e Praia a Mare – che resteranno tali anche dopo la fine dell’emergenza; abbiamo ripreso ad assumere a tempo indeterminato; grazie al Pnrr avremo 91 nuovi presidi sanitari in tutto il territorio regionale».

«E, adesso – ha proseguito – stiamo mettendo mano alla macchina dell’emergenza/urgenza: voglio un numero unico regionale e ambulanze efficienti. È come scalare una montagna, ma a poco a poco che saliamo cominciamo a scorgere da una parte i primi risultati e dall’altra la vetta. Azienda Zero concentrerà la capacità amministrativa, oggi assai carente nelle aziende territoriali. Bisogna agire in modo coordinato e razionalizzare i costi. Credo partirà entro i prossimi 10 giorni».

Sulle aziende sanitarie provinciali e sulle aziende ospedaliere «si stanno concludendo le valutazioni. La legge non mi dà la possibilità di sostituire un commissario da un giorno all’altro. Ma sono convinto che prima della fine di aprile ci saranno novità nella governance delle Asp e delle Ao».

Il Governatore, poi, ha parlato di novità per la strada Statale 106: «posso dire che farò in modo che questo diventi un tema nazionale, come accadde in passato per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria».

Sempre nell’intervista, Occhiuto ha parlato anche dell’alta velocità, evidenziando che «non molliamo di un millimetro».

«Abbiamo avuto rassicurazioni dal ministro Giovannini, non è accettabile che la nostra Regione debba aspettare altri 10 anni per avere il collegamento ferroviario veloce».

Per quanto riguarda gli aeroporti, il Governatore ha spiegato che «l’aeroporto di Lamezia Terme è uno scalo già forte, che va ulteriormente potenziato e sostenuto. Adesso bisogna lavorare per specializzare e valorizzare anche gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria. Ho incontrato più volte i vertici di Enac e di Ita, e i primi risultati li abbiamo visti. La chiave è di allargare il nostro mercato regionale alle compagnie low cost». (rcz)

Tavernise (M5S): Avviato confronto tra Anas e Corigliano Rossano per la Statale 106

L’Anas ha avviato il confronto con il Comune di Corigliano Rossano per il tratto tra Sibari e Corigliano-Rossano della Strada Statale 106. Lo ha reso noto il consigliere regionale Davide Tavernise, spiegando che «si stanno valutando alcuni possibili aggiustamenti al progetto, così da poter finalmente partire con la realizzazione pratica di questo tratto. In generale si punta a completare la progettazione dell’intera 106 entro giugno e proseguire in fretta con i lavori dove i fondi sono già stanziati».

«Un quadro definitivo – ha proseguito – con il cronoprogramma dell’intera statale, lo si avrà dopo l’approvazione del nuovo contratto di programma 2021-2025, che vede coinvolti il Ministero delle infrastrutture e Anas, inviato dalla Regione Calabria e illustrato, recentemente, dal direttore del Dipartimento Infrastrutture, ing. Moroni, in Commissione regionale ambiente e territorio. È tempo di mostrare con atti concreti e risorse adeguate che la statale 106 è una priorità da affrontare nell’interesse dei calabresi».

«Per quanto attiene l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica e la soppressione di passaggi a livello interessanti, nello specifico – ha proseguito – Corigliano Rossano, così come Catanzaro Lido, Crotone e Reggio Calabria, si terrà a breve un incontro presso gli uffici regionali, per superare alcune specifiche criticità e visionare le soluzioni proposte da RFI. Anche qui è necessario velocizzare le procedure, perché gli stanziamenti ci sono e non sono più accettabili ritardi o ulteriori lungaggini. Novità, anche, per la strada Longobucco-Macrocioli-Fossiata: la Regione, sollecitata dalla recente interrogazione, ne chiederà la provincializzazione, al fine di definire competenze e responsabilità, per la relativa gestione e manutenzione, ponendo così un argine al rischio per la pubblica incolumità».

«Atteso per la fine del 2022, invece, il completamento della famosa Sila-mare, un’incompiuta attesa da più di trent’anni, opera che oggi vede i lavori conclusi per il 65%. Sono queste alcune delle risultanze conseguite nell’incontro con l’ing. Moroni, direttore generale dipartimento infrastrutture della Regione Calabria, tenutosi giovedì 10 marzo», ha concluso il consigliere regionale.

LUNEDÌ SI DECIDE IL FUTURO DELLA SS 106
LA SFIDA DA VINCERE DEL CONSIGLIO REG

dalla REDAZIONE ROMANA – Sul sito del Consiglio Regionale al primo punto dell’ordine del giorno della seduta dell’Assemblea di lunedì prossimo 28 febbraio leggiamo testualmente: “1) Problematiche della Strada statale 106 Jonica – Determinazioni”.

Nient’altro. Non un documento allegato, non una relazione generale, non una sintesi di metodo, non uno schema tecnico che dia il quadro generale del problema. Capiremo meglio lunedì cosa di nuovo si muove, rispetto al passato, all’ombra della Strada della Morte che ha profondamente segnato la vita e la storia stessa della Calabria. C’è solo da sperare che l’Assemblea affronti il problema con la consapevolezza piena del rischio che questa Strada della Morte rimanga in queste condizioni per i prossimi anni. Finora solo infinite e inutili chiacchiere, e come contrappeso centinaia di morti, di incidenti della strada, di falle burocratiche e amministrative, di soluzioni immaginate e mai realizzate, progetti progetti e ancora progetti, ma di concreto il nulla assoluto.

Quella della 106 ormai sembra una favola, più che un problema reale. Sindaci, amministratori, politici, intellettuali, sindacalisti, di tutto di più in questi anni, un mix infinito di eterne e inutili lamenti pubblici che in realtà non sono serviti a nulla se non ad alimentare l’immagine negativa di questa grande arteria di collegamento che da Taranto arriva a Reggio Calabria, e viceversa..

Ha ragione Roberto Occhiuto: «Non possiamo avere, in una regione civile una strada che si chiama ‘Strada della morte’. È l’unica strada che collega tutto lo Ionio calabrese a due corsie. Non ci prendano in giro: la 106 va fatta a quattro corsie perché è un’arteria troppo importante, un’infrastruttura assolutamente necessaria».

Nei giorni scorsi Fabio Pugliese, ingegnere ed ex presidente del Comitato Basta Vittime sulla SS 106 ha realizzato una pagina web per documentare, con atti amministrativi del Governo, un fatto, purtroppo, ormai conclamato: «Dalle Delibere dei Governi degli ultimi 3 anni, fino al Pnrr passando per l’ultima legge di Bilancio, non c’è alcuna traccia rispetto a nuovi finanziamenti sulla Statale 106». Ma c’è di peggio. Il Def 2021, che è il Documento di Economia e Finanza, nell’allegato infrastruttura non indica alcun nuovo intervento previsto sulla Statale 106 nei prossimi anni. Il che significa che per parlare di modernità e di nuove tecnologie lungo questo asse di collegamento dovremo aspettare forse gli anni 2030. 

«In pratica – sottolinea Fabio Pugliese – l’unica certezza che abbiamo sono gli 884,9 milioni di euro disponibili da anni e, quindi, non spesi». Storia vecchia, è lo scandalo che si ripete nel tempo, soldi destinati a progetti che in realtà non riescono mai ad essere ultimati. Rinvii eterni, dibattiti senza fine, controversie strumentali, rispetto alla rabbia legittima della gente comune che sulla 106 continua a vivere la propria vita «Rispetto a questa amara realtà il Consiglio Regionale – scrive Fabio Pugliese – non ha alcun tipo di competenza in ordine alla strada Statale 106. Ha solo potere di indirizzo politico e, quindi, può dire al Governo come il Consiglio Regionale ritiene più opportuno investire le risorse già disponibili e secondo quali priorità». 

Ma già questo è tanto rispetto al nulla degli anni passati.

È il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, a lanciare oggi la provocazione forse più forte al Governo Draghi: «Il presidente Draghi faccia della Strada statale 106 una delle tappe simboliche del suo viaggio in Italia, anzi la prima tappa, proprio per dare un segnale forte, partendo da una regione che, purtroppo, nonostante le riconosciute potenzialità, vive ancora adesso una fase di marginalizzazione territoriale e sociale ma che desidera, vuole, pretende di diventare un punto di ripartenza dopo il Coronavirus».

E non ha dubbi l’uomo che ha dato vita e corpo al “Comitato Basta Vittime sulla SS 106”. 

«Mi auguro – ripete Fabio Pugliese – che il Consiglio Regionale riesca ad approvare un documento che possa chiarire sostanzialmente tre aspetti. Il primo ma anche il più importante: noi non vogliamo l’ammodernamento della Statale 106 per lotti ma pretendiamo che ciò avvenga sull’intero tracciato. Ciò implica che la Regione Calabria, consapevole del fatto che le risorse per fare ciò non sono disponibili deve assumersi la responsabilità una volta per tutte di indicare quali sono le priorità e, quindi, se ad esempio, ritiene che si debba iniziare da Reggio Calabria verso Taranto o da Catanzaro verso Crotone o da chissà quale posto ma, lo ripeto, l’intento deve essere quello di iniziare da qualche parte per poi completarla tutta. Perché se da qualche parte non si inizierà non ne vedremo mai la fine».

Come non dargli ragione? Soprattutto quando il discorso affronta il tema e i rischi reali dei campanilismi o peggio ancora dei possibili clientelismi, «ma la politica regionale deve assumere le prossime scelte con senso di responsabilità rispetto ad analisi e valutazioni oggettive».

Un problema dietro l’altro, insomma. Perché dalle risorse già disponibili, e dalle poche risorse che arriveranno dal Contratto di Programma Anas 2021-2026, aggiunge ancora Fabio Pugliese «deve essere indicata la volontà di avviare un piano urgente di interventi di ordinaria e di straordinaria manutenzione ma anche di interventi di messa in sicurezza urgente su tutto il tracciato della Statale 106 in Calabria. Perché da circa tre anni Anas Spa, bilanci di esercizio alla mano, non ha fatto un bel nulla».

C’è dell’altro?  

Forse è necessario anche indicare al Governo la volontà di avere in Calabria una Dirigenza per la Struttura Territoriale “che sia di primo piano e, quindi, formata da persone qualificate che nell’ambito di Anas Spa in Italia si sono contraddistinti da meriti e capacità oggettive ma, soprattutto, per capacità di spesa e quindi per capacità realizzativa. Non si possono fare le “rivoluzioni” con gli asini. 

Poveri asini, non si finisce mai di trattarli male. La verità, però, è che il più delle volte gli asini sono anche indifendibili. Va anche detto però che il Presidente Roberto Occhiuto non è rimasto con le mani in mano questa volta. La Regione proprio in questi giorni ha già inviato ad Anas Spa una prima stima delle cose da fare immediatamente, e parliamo di un contratto di programma che prevede investimenti per oltre 13 miliardi di euro, oltre otto dei quali dedicati esclusivamente alla statale 106. 

«Sono queste – precisa il contratto di programma –, le risorse necessarie ad ammodernare la “Strada della Morte”, considerando i 64 chilometri già completati, i 42,6 chilometri di lavori in corso, i 181 da ammodernare con progettazione in corso e i 128 chilometri con la progettazione ancora da avviare». 

I dati elaborati dalla Regione sono ormai pubblici. 135 milioni sono previsti per interventi di project rewiew e riqualificazione della sede esistente della tangenziale di Reggio Calabria (10 chilometri; un miliardo per la tratta Palizzi-Ardore (37,6 km); 325 milioni per i lavori di completamento del megalotto 1 nel tratto dallo svincolo di Gerace allo svincolo di Avurgia (11 km); 1,1 miliardi per i 38 chilometri della Caulonia-trasversale delle Serre (riqualificazione dell’esistente e/o in variante della tratta stradale); 311 milioni per i 3,5 chilometri della variante della galleria di Copanello sulla Stalettì-Squillace; 1,8 miliardi per i 48 chilometri della tratta Catanzaro-Crotone (in variante in nuova sede); 1,3 miliardi per la tratta Crotone-Cirò di 34 chilometri (in variante in nuova sede); 854 milioni per i 22 chilometri della Cirò-Mandatoriccio (in variante in nuova sede); 660 milioni di euro per i 17 chilometri tra Mandatoriccio e Rossano (in variante in nuova sede); 585,6 milioni di euro per la Sibari-Rossano (in variante in nuova sede) più il completamento della strada statale 534; 25,2 milioni per il potenziamento degli svincoli Trebisacce e Cassano sul terzo megalotto in fase di costruzione; 169 milioni per i 2,85 chilometri della variante di Caulonia; 26,3 milioni per i 16 chilometri della Longobucco-Mirto Crosia; 3,3 milioni per il collegamento statale 106-statale 106 var/a; 48,4 milioni per l’asta di collegamento del tra lo svincolo di Gerace, la statale ss 106 var/b e la statale 106 nel prolungamento verso Locri. Quasi 9 miliardi di euro, che non sono noccioline. (rrm)

La denuncia di Pugliese: il commissario straordinario alla Statale 106 non si presenta in Commissione

Fabio Pugliese, fondatore ed ex presidente dell’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106, ha denunciato quello che ha definito l’«ennesimo schiaffo alla Calabria: il commissario straordinario alla Statale 106 non si presenta in commissione».

L’ing. Massimo Simonini, infatti, doveva essere audito in IV Commissione regionale Ambiente e Territorio ma non si è presentato, «lasciando nella sterile ed inutile indignazione tutti i componenti della Commissione Regionale» ha detto Pugliese.

«Intendo ricordare e sottolineare – ha detto ancora l’ing. Pugliese – che il Commissario Straordinario per la Statale 106 Ing. Massimo Simonini è chiaramente espressione diretta del Governo in carica che l’ha nominato. A tal proposito mi auguro e confido che su questa incommentabile vicenda il Presidente della Giunta Regionale della Calabria possa, attraverso atti formali, impegnare la Giunta affinché il Governo rimuova il Commissario Straordinario alla Statale 106 Simonini».

«Così – ha concluso – come voglio sperare che il Consiglio Regionale prossimo riesca finalmente ad assumere un atto amministrativo in cui chiedere, oltre alla rimozione del Commissario Straordinario alla Statale 106, una ridistribuzione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione in ossequio a quanto previsto dalla Costituzione italiana». (rrm)

Parlamentari e consiglieri regionali uniti per la ss 106 Sibari-Corigliano Rossano: Il sindaco Stasi superi le perplessità

È sicuramente un caso più unico che raro, vedere parlamentari e consiglieri regionali di diverso colore politico uniti per la stessa battaglia, che è quella che vede la realizzazione della Sibari-Corigliano Rossano, ostacolata, al momento, dalle perplessità esposte dal sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi.

Ed è proprio a lui che Davide Tavernise, Gianluca Gallo, Pasqualina Straface, Giuseppe Graziano, Elisa Scutellà, Rosa Silvana Abate, Francesco ForcinitiFrancesco Sapia si rivolgono, chiedendo che «Il comune di Corigliano-Rossano risolva e superi presto le sue perplessità rispetto al tracciato proposto da Anas. Oppure avanzi proposte istituzionali e tecniche nel solco di quello che è il tracciato ad oggi in discussione».

«La ripresa sostenuta da una forte campagna di investimenti pubblici deve essere, per la Calabria – hanno spiegato in una nota congiunta – il momento per affrontare e risolvere questioni che nella nostra regione rimangono aperte ormai da troppo tempo. Una di queste, con priorità su tutto, è sicuramente la controversa situazione in cui versa la mobilità lungo l’intero versante ionico. Per ottenere un risultato concreto occorre risolutezza, occorrono risorse ed è opportuna un’auspicabile convergenza di tutte le forze istituzionali in campo. Oggi, con il varo del prossimo Contratto di Programma nazionale delle opere 2021-2025, che esula da quelle che sono le ulteriori e necessarie risorse derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si apre un’opportunità concreta per la Calabria ionica di poter avviare il definitivo ammodernamento della Statale 106, la famigerata strada della morte, una delle arterie strategiche e – allo stesso tempo – più pericolose dell’intero continente europeo».

«Non a caso – hanno spiegato – grande fu l’impegno della delegazione parlamentare della Fascia Ionica per fare introdurre la SS106 nelle opere da commissariare in occasione del decreto cosiddetto “Sblocca Cantieri” (così come è avvenuto) per accelerarne l’iter realizzativo. Appunto perché siamo difronte ad un’opera strategica che va inquadrata in un’ottica territoriale d’insieme. Di certo è encomiabile l’input dato da tutti i sindaci del versante ionico, con esclusione del solo sindaco di Corigliano-Rossano, che in queste settimane, dimostrando coesione e compattezza, hanno sottoscritto, tutti, i progetti di ammodernamento dei 4 lotti funzionali della tratta Sibari-Catanzaro in un quadro armonioso ed organico di una nuova strada che porti nuovo sviluppo a tutte le aree depresse , incentivi un nuovo dinamismo economico e sociale delle due maggiori aree della Calabria del Nord (il Crotonese e la Sibaritide) e metta finalmente fine alla tragedia delle numerose vittime che si registrano su questa strada».

«Auspichiamo, quindi – hanno evidenziato – che anche il comune di Corigliano-Rossano risolva e superi presto le sue perplessità rispetto al tracciato proposto da Anas, o che comunque avanzi proposte istituzionali e tecniche nel solco di quello che è il tracciato ad oggi in discussione, in armonia con la volontà degli altri territori e in coerenza con il resto della programmazione di ammodernamento dell’intera tratta fino a Catanzaro. È importante che ciò avvenga e che non si continui con discussioni disgreganti proprio perché il primo lotto funzionale Sibari-Corigliano-Rossano (SS534-Torrente Coserie), per il suo stato di avanzamento, è l’unico ad oggi che “gode” della possibilità di approdare alla progettazione definitiva».

«Questo – hanno proseguito –gli consentirebbe di avere, ovviamente, un accesso immediato al nuovo CdP ‘21-‘25 per il definitivo finanziamento al Cipess e per l’immediato avvio della fase realizzativa al pari dell’individuato “progetto bandiera” della Crotone-Catanzaro unica tratta per la quale, in virtù della totale condivisione del tracciato da parte dei sindaci e dei due presidenti di provincia interessati, è stato possibile per la Regione Calabria deliberare  lo stato di infrastruttura strategica di interesse nazionale (ai sensi del decreto “Semplificazioni” del 2020 convertito poi in legge) autorizzando così l’Anas a derogare al dibattito pubblico».

«Il prossimo lunedì 28 febbraio – hanno ricordato – a Reggio Calabria si celebrerà il Consiglio regionale durante il quale saranno discusse le prospettive della Statale 106. In tale circostanza chiederemo al Governo regionale di inserire l’ammodernamento dell’intera tratta Sibari-Catanzaro-Reggio Calabria tra le opere strategiche del Paese, mettendo sul tavolo le risorse che occorrono per fornire alla Calabria orientale un’infrastruttura stradale essenziale per la sua sopravvivenza. Non solo, chiederemo all’intero Consiglio regionale di determinarsi affinché, tra le “opere bandiera” di interesse strategico e nazionale, previa dichiarazione di infrastrutture strategica, venga inserita anche la Sibari-Corigliano-Rossano per l’immediata approvazione del progetto definitivo in fase di elaborazione».

«La vertenza della mobilità ionica è arrivata, inevitabilmente, ad un punto di svolta – hanno concluso – e non saranno sicuramente rivendicazioni personali e di parte a bloccare la realizzazione di una delle opere più importanti ed attese dalla popolazione della Sibaritide che, negli ultimi decenni, ha pagato oltremodo e a caro prezzo, in termini di isolamento e di vite umane, l’arretratezza infrastrutturale».

A rincarare la dose, il consigliere Tavernise, che ha ribadito come il sindaco Stasi «sta facendo perdere tempo ad Anas e Ministero delle Infrastrutture sul nuovo tracciato della ss106 che parte da Sibari e arriva a Coserie(Contrada Amica)».

«Vuole il vecchio tracciato – ha spiegato su Facebook – che costa 4 volte di più, sventra le colline di Corigliano-Rossano, con gallerie e viadotti ovunque. Vuole tunnel sotterranei sul nuovo tracciato che costano più del tracciato stesso e ha detto che il nuovo tracciato deve essere condiviso con il territorio. Bene, quattro parlamentari della Repubblica, tre Consiglieri Regionali e un Assessore Regionale vogliono il nuovo tracciato e vogliono che la Sibaritide diventi un territorio normale, con una strada normale a quattro corsie. Dopo 50 anni vogliamo dare risposte ai cittadini di questo territorio, possiamo smetterla di perdere tempo inutilmente?». (rrm)

L’OPINIONE / Fabio Pugliese: Il risultato disastroso su Statale 106 è anche merito del sindacato

di FABIO PUGLIESE – C’è stato in Calabria, nei giorni scorsi, un nostro concittadino che mi ha letteralmente commosso per la soddisfazione e, direi anche il grande compiacimento, che ha espresso pubblicamente attraverso la stampa.

Questo nostro illustre concittadino ha affermato – quindi è consapevole e cosciente – che il Governo ha stanziato 4.7 miliardi di euro per opere infrastrutturali immediatamente cantierabili a cui si aggiungono 1.6 miliardi di eurodi interventi strategici programmati la cui attuazione avverrà non appena sarà disponibile il Piano di fattibilità tecnico ed economica dei relativi interventi.

Ha poi aggiunto che sul totale dell’investimento impegnato pari a 6,3 miliardi di euro addirittura 5,1 miliardi saranno investiti al Sud.

Ha evidenziato con soddisfazione e, direi forse anche con grande compiacimento, che la Calabria su questi 5,1 miliardi di euro otterrà in tutto 465 milioni.

Poi ha spiegato che queste risorse verranno investite in questo modo: 65 milioni di euro per la strada di collegamento per San Luca, 180 milioni di euro per il completamento dell’elettrificazione della ferrovia jonica e, infine, 220 milioni di euro per la Statale 106.

Infine, mostrando non poca preparazione, ha ricordato che il Commissario Straordinario per la Statale 106 Massimo Simonini (nominato dal Governo), ha predisposto un piano costituito da 12 interventi sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria e che per realizzarlo sono necessari circa 3.900 milioni di euro.

Il concittadino illustre che mi ha profondamente commosso si chiama Simone Celebre e devo ammettere con grandissimo dispiacere di non avere la fortuna di conoscerlo… Le sue dichiarazioni le ho profondamente apprezzate anche perché danno per intero il senso della condizione decadente in cui versa oggi il sindacato in Calabria e, addirittura, della Fillea Cgil (la Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell’edilizia, delle industrie affini ed estrattive), di cui è persino segretario generale per la nostra Calabria…

In pratica, Simone Celebre, è particolarmente soddisfatto poiché il Governo ha assegnato al Sud 5,1 miliardi e di questi 1.713 milioni di euro alla Campania, 958 milioni di euro alla Puglia, 1.213 milioni di euro alla Sicilia mentre alla Calabria saranno destinati 465 milioni di euro.

Non oso immaginare quanto sarà soddisfatto Simone Celebre quando saprà innanzitutto che al momento il Governo ha deliberato per la Calabria solo un finanziamento di 285 milioni di euro perché i restanti 180 non sono stati al momento deliberati in quanto non fanno parte delle opere immediatamente cantierabili e, quindi, sono stati solo semplicemente impegnati.

Così come non voglio neanche immaginare quanto sarà felice il Segretario della Fillea Cgil Simone Celebre quando saprà che su 285 milioni di euro dei 220 assegnati sulla Statale 106 (dove ne servono però 3.900 di milioni di euro….), il Governo quest’anno ne stanzierà solo 500.000 euro (mezzo milione di euro…). Perché i restanti saranno così erogati: 2 milioni di euro nel 2023; 5 milioni nel 2024; 45 milioni nel 2025; 65 milioni nel 2026; 65 milioni nel 2027; infine 37,5 milioni di euro nel 2028.

Restano, infine, altri due aspetti da non sottovalutare: occorrerà leggere parola per parola la Delibera con cui il Governo assegna queste risorse alla Calabria al fine di capire se queste sono vincolate oppure se il prossimo Governo democraticamente eletto tra un anno potrà impegnarle diversamente ma, soprattutto, sarà necessario che qualcuno in gamba spieghi al Segretario Celebre che questi fondi per lo sviluppo e coesione servono per aiutare le regioni più povere come la Calabria a mettersi al passo di quelle più ricche come la Puglia, la Campania e la Sicilia al fine di eliminare il divario che esiste tra queste…

Insomma, spero davvero dal profondo del cuore che, dopo queste notizie Simone Celebre non abbia un attacco eccessivo di soddisfazione da farlo star male. Altrimenti c’è il rischio che il mio amico Segretario Generale della Cgil Regionale Angelo Sposato – che come tutti gli esseri umani non è certamente immune dal commettere errori grossolani come del resto non lo è la Cgil– possa ritrovarsi per qualche periodo senza il prezioso e straordinario contributo di questo encomiabile Segretario Generale per la Calabria della Fillea…. (fp)

Statale 106, dal Cipess effettivi solo 4,7 miliardi

di FABIO PUGLIESE – Sul sito web del Ministero per il Sud si legge chiaramente: «il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è, insieme ai Fondi strutturali europei, lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea».

Quindi, queste risorse economiche, per come previsto addirittura da una legge della Costituzione, dovrebbero semplicemente servire per ridurre le disuguaglianze tra regioni ricche e regioni povere.

Occorre, quindi, ricordare che la Calabria è – secondo tutti gli indicatori economici e sociali – la regione più povera d’Europa. Non c’è, neanche nell’Europa dell’est che oggi fa parte della comunità europea, una regione messa peggio della nostra.

In questo senso, in Calabria, c’era qualche “ottimista” che nei mesi scorsi – mentre il sottoscritto sosteneva che anche questa volta sarebbe stata una disfatta – annunciava e prometteva improbabili investimenti che purtroppo, puntualmente, non sono arrivati lasciando posto alla solita elemosina di Stato…

Oltre il danno, questa volta, c’è anche l’inganno…

Il CIPE, infatti, lo scorso 15 febbraio ha impegnato 6,3 miliardi di euro di investimenti. Questo però è solo l’impegno. Poiché lo stanziamento effettivo delle risorse ammonta a 4,7 miliardi di euro. Questo, nella triste ed impietosa vicenda calabrese, si traduce in questo modo: per la Calabria sono impegnati 485 milioni di euro ma di questi, solo 305 milioni di euro sono stati effettivamente stanziati perché i restanti 180 milioni di euro (previsti per la ferrovia jonica) sono solo stati impegnati tanto è vero che l’intervento non rientra affatto tra quelli “immediatamente cantierabili”.

Poiché ormai è noto – lo dico con grandissima modestia – che sono piuttosto in gamba nelle previsioni in quanto le azzecco tutte ne faccio due di cui sono più che certo. La Delibera Cipe che effettivamente stanzierà i 180 milioni di euro previsti per la ferrovia jonica l’avremo non prima di un anno. Probabilmente qualche settimana prima del voto per il rinnovo del prossimo parlamento. Così i nostri parlamentari ed i partiti romani potranno venire in Calabria per le solite passerelle elettorali. Ovviamente se prima non litigheranno perché, altrimenti, tutto sarà da vedere…

L’altra previsione è quella più delicata: entrambe le Delibere Cipe – sia quella dello scorso 15 febbraio che sarà pubblicata in tra 2 o 3 mesi in Gazzetta Ufficiale e sia quella che (se), ci sarà per i 180 milioni di euro sulla ferrovia jonica – dovranno essere lette e rilette bene. Parola per parola. Perché ritengo che su queste risorse purtroppo non ci sarà, nelle Delibere, nessun vincolo relativo ad un loro utilizzo e, quindi, il prossimo Governo potrà sottrarle senza problemi per destinarle altrove.

Oltre a tutto ciò non c’è molto altro da dire se non una cosa: la Statale 106 non uccide solo i cittadini automobilisti ma anche il futuro di questa nostra regione Calabria. I dati sullo spopolamento negli ultimi anni (anche per effetto della Pandemia), sono allarmanti. La nostra regione rischia da qui a 15 anni di ritrovarsi non solo con un terzo di popolazione in meno ma, addirittura, con oltre il 75% di popolazione che ha più di 50 anni.

Questo aspetto pone una importante riflessione che non può essere più rinviata: in una regione di pochi abitanti (e peraltro anche vecchi), quindi, in una regione senza numeri e futuro, sarà possibile giustificare dei finanziamenti per il rilancio di un settore? Ecco perché le scelte dannose ed ingiuste di oggi saranno la causa per la quale i prossimi Governi non finanzieranno la Statale 106 in Calabria e, purtroppo, non finanzieranno anche altri servizi essenziali per i cittadini della nostra regione.

Del resto, se di fronte ad un finanziamento di 1,7 miliardi alla Campania, 1,2 miliardi di euro alla Sicilia, ed 1 miliardo di euro alla Puglia c’è in Calabria chi esulta per 305 milioni di euro c’è ben poco da fare. I politici calabresi non sono stati neanche capaci di far rispettare un principio sacrosanto: le leggi si rispettano e l’articolo 119 comma 5 della Costituzione e l’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’UE avrebbero dovuto determinare finanziamenti in Calabria ben maggiori dell’elemosina ottenuta. Questo è frutto da una parte delle solite divisioni tra i parlamentari calabresi a Roma e della solita inguaribile e devastante capacità dei nostri rappresentanti politici di porsi con il Governo sempre con il cappello in mano e dall’altra della incapacità e dell’insipienza che purtroppo contraddistingue molti nostri rappresentanti in parlamento. (fp)