Cgil, Cisl e Uil scrivono a Mattarella per salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Di MAURIZIO LANDINI, LUIGI SBARRA E PIERPAOLO BOMBARDIERI – Illustre Presidente, La ringraziamo, innanzitutto, per tutta l’attenzione che ha dedicato negli anni e che continua a dedicare ai temi del lavoro e soprattutto al dramma delle morti sul lavoro.

Gli ultimi episodi sono solo l’ennesimo segnale del dramma che migliaia di lavoratrici e lavoratori, migliaia di famiglie hanno vissuto negli ultimi anni. Le continue morti, l’incremento degli infortuni e di malattie professionali non sono numeri: ci consegnano la dura realtà di un Paese che non riesce a fare fino in fondo i conti con la cultura della prevenzione, con la garanzia della salute e della sicurezza in ogni luogo di lavoro.

Non si tratta solo di un problema culturale, c’è una logica di mercato spietata che considera la sicurezza un costo e non un investimento, incrementa sempre di più i ritmi di lavoro, la rapidità degli interventi, in uno scambio in cui il lavoro e la vita delle persone continuano ad essere l’agnello sacrificale.

Su queste tematiche abbiamo predisposto e presentato al Governo una specifica Piattaforma unitaria senza aver ricevuto adeguate risposte. È il momento di un’azione straordinaria corale per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro.

Ma richiediamo un’attenzione straordinaria a tutte le Istituzioni attraverso tutte le leve di promozione della prevenzione e di controllo, al legislatore affinché presti più attenzione agli effetti di provvedimenti che sacrificano le regole in favore della semplificazione, al mondo imprenditoriale affinché si unisca in questa battaglia per la salute e sicurezza isolando quelle imprese che non garantiscono il rispetto della normativa.
Caro Presidente, ci rivolgiamo a Lei per condividere le preoccupazioni e illustrarLe le nostre proposte al fine di realizzare gli obiettivi che da tempo vogliamo raggiungere con lo scopo di ottenere la piena applicazione della nostra Costituzione. (ml, ls,pb)

[Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri sono rispettivamente segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil]

Cgil, Cisl e Uil a confronto con Occhiuto sulle emergenze calabresi

È stato un confronto positivo quello avvenuto tra i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per discutere dei

temi prioritari della Sanità, del Lavoro, delle Infrastrutture, dell’Ambiente e dei punti nevralgici della Vertenza Calabria che avevano accumulato negli ultimi mesi diversi ritardi.

Sulla Sanità si è partiti dalla rete ospedaliera e dalla medicina territoriale, della rete di emergenza-urgenza che saranno oggetto di un nuovo e specifico incontro, proseguendo poi con la necessità di procedere a nuove assunzioni. Il presidente ha dato notizia dell’imminente arrivo di altri medici cubani che per i sindacati, pur implementando l’organico, non sono sufficienti a garantire una sanità di qualità. Altra questione nevralgica quella degli accreditamenti, in merito ai quali Occhiuto ha comunicato di voler riformare il sistema attraverso una specifica legge regionale. Sono, invece, 120 i milioni euro di spesa previsti per la rete delle emergenze-urgenze, il 118 e la nuova diagnostica. 

Le sigle hanno posto il tema dei ritardi nella costruzione dei nuovi ospedali che in alcuni casi sono lievitati a causa dell’aumento dei costi dei materiali edili e in merito ai quali occorre recuperare tempo. Un’altra richiesta di incontro è stata avanzata in merito alle facoltà di Medicina degli atenei di Catanzaro e Cosenza per discutere della strategicità e potenzialità che queste possono avere in termini di ritorno sull’offerta sanitaria.  

Durante il tavolo si è discusso anche di Infrastrutture, a partire dalla Ss. 106 per la quale pare ci sia una riduzione dei tempi del finanziamento di 3 miliardi di euro per il tratto Sibari-Reggio Calabria che dovrebbe attivarsi entro il 2024. Altri fondi, ha spiegato Occhiuto, sono poi previsti per il rifacimento e messa in sicurezza del tratto A3 Altilia – Grimaldi. 

CGIL CISL E UIL hanno concordato con il presidente un tavolo con Rfi per discutere di un piano di investimenti di circa 9 miliardi previsti per la rete ferroviaria calabrese. A tal proposito, CGIL CISL e Uil hanno insistito sulla elettrificazione della rete ionica ed Alta Velocità.

Così come per il ponte crollato a Longobucco, per il quale si terrà un incontro in Regione con Anas il 3 agosto, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un ulteriore incontro per la galleria della Limina.

Durante il tavolo si è discusso anche del precariato storico calabrese sul quale le sigle hanno chiesto un’accelerazione, così come sono stati concordati nuovi tavoli di confronto su settore idrico, depurazione e rifiuti.

In merito alla riforma dei consorzi di bonifica, Cgil Cisl e Uil hanno chiesto l’applicazione delle clausole sociali a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici e il presidente si è impegnato a sentire le organizzazioni sindacali di categoria in un’apposita audizione in commissione regionale.

Per quanto concerne Fincalabra i sindacati hanno affermato la necessità di una riorganizzazione finalizzata al rafforzamento tecnico amministrativo della struttura che possa intercettare fondi comunitari.

Grande attenzione è stata, infine, data alla straordinaria ondata di calore che sta colpendo la Calabria. Unitariamente le sigle hanno chiesto ad Occhiuto di emanare un’ordinanza di divieto di lavoro nelle ore più calde anche nel settore edile ed affini, così come già fatto in agricoltura. 

Il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, ha parlato di «un risultato importante e un atto di sensibilità e responsabilità per la sicurezza dei lavoratori». (rcz)

I sindacati chiedono incontro urgente a Occhiuto per il crollo del ponte di Longobucco

I segretari generali regionali di Cgil Calabria, Cisl Calabria e Uil Calabria, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, insieme ai segretari generali territoriali, Ianni, La Via Cretella, hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, un incontro urgente per il crollo del ponte di Longobucco.

«Avvertiamo quotidianamente il disagio di cittadini, lavoratori, studenti, utenti – hanno spiegato i sindacalisti in una nota congiunta – che si trovano completamente isolati a svolgere le normali attività ordinarie e siamo molto preoccupati che il ritardo degli interventi necessari possa impedire il corretto svolgimento dei servizi essenziali delle comunità interessate al crollo».

«A questo proposito – hanno detto – essendoci stato un interesse generale delle forze politiche e sociali per individuare immediate soluzioni, chiediamo la convocazione di un incontro con le scriventi OO.SS., la Direzione Anas, la deputazione parlamentare e regionale e l’amministrazione comunale di Longobucco». (rcz)

A Lamezia l’iniziativa della triplice “Insieme per il lavoro nel sistema della bonifica calabrese”

Si intitola Insieme per il lavoro nel sistema della bonifica calabrese la manifestazione in programma domani mattina, a Lamezia Terme, alle 10.30, nella sede di Unioncamere e organizzata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria.

«In un territorio come quello calabrese, a forte vocazione agricola, ma fragile e segnato da fenomeni di dissesto idrogeologico – hanno dichiarato i segretari generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) – è fondamentale investire adeguatamente nel lavoro, presidio umano e multifunzionalità del sistema della bonifica».

«Attualmente, le precarie condizioni economiche e amministrative, in cui si trova la gran parte degli Enti consortili calabresi – hanno aggiunto – non garantiscono l’efficienza dei servizi al settore agricolo, la tutela e sicurezza del territorio, e, inoltre, stanno determinando gravi ripercussioni su diritti economici e previdenziali di operai e impiegati.

«Con questa iniziativa – hanno continuato i rappresentati sindacali – vogliamo porre l’accento sulla necessità di instradare un concreto, serio e responsabile confronto sulla bonifica calabrese, che coinvolga tutti gli attori istituzionali e sociali interessati, anche in considerazione della prossima riforma regionale del settore. Su questi e altri temi, abbiamo predisposto un documento sindacale unitario contenente le nostre analisi e proposte, che sarà presentato nel corso dell’iniziativa».

«Riteniamo essenziale – hanno concluso Sapia, Vaiti e Barbalaco – superare emergenze e disfunzioni che hanno segnato la bonifica calabrese negli ultimi decenni, dare un fattivo contributo al fine di avviare una nuova stagione in questo settore, dando centralità agli Enti consortili, al lavoro delle maestranze, al capitale umano, al ricambio generazionale, alla qualità dei servizi e alla tutela del territorio e delle comunità, attraverso programmazione e pianificazione, adeguato utilizzo delle risorse europee e nazionali, innovazione e sostenibilità ambientale, coerente con le politiche green dettate dalla transizione energetica e il virtuoso utilizzo dell’importante risorsa idrica».

I lavori saranno presieduti dal Segretario Generale Uila Uil Calabria Pasquale Barbalaco, mentre la Segretaria Flai Cgil Calabria Federica Pietramala svolgerà la relazione introduttiva.

Previsti gli interventi del Presidente dell’Urbi-Anbi Calabria Rocco Leonetti, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione Gianluca Gallo, del Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis, del Presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti, del Segretario Generale Fai Cisl Calabria Michele Sapia, del Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, della Segretaria nazionale Flai Cgil Silvia Spera e del Presidente di Cia Calabria, Nicodemo Podella.

Le conclusioni saranno affidate alla Segretaria nazionale Fai Cisl, Raffaella Buonaguro(rcz)

Lunedì al Waterfront di Reggio l’iniziativa contro l’autonomia di Cgil e Uil

No Autonomia differenziata è il titolo dell’iniziativa di Cgil e Uil Calabria in programma lunedì 3 luglio al Waterfront di Reggio Calabria. Una iniziativa che inizierà alle 18.30 alla scalinata del Waterfront, un luogo simbolo della Città, un’opera realizzata con quei fondi europei che per le Regioni del sud diventano sempre più un sostentamento sostitutivo, non più aggiuntivo, per come vorrebbe la normativa, per l’erogazione di servizi e la realizzazione di opere pubbliche.

Gli effetti nefasti della riforma varata dal Governo che introduce l’autonomia differenziata, le condizioni di difficoltà vissute da vaste aree del Paese, in particolare concentrate nelle regioni del Sud, la difficoltà degli Enti territoriali nell’erogazione dei servizi essenziali dovute ai progressivi e generalizzati tagli dei trasferimenti statali, la necessità di invertire la tendenza in un percorso che rilanci le politiche perequative per una reale coesione territoriale, l’assenza di livelli uniformi di godimento dei diritti di cittadinanza, le fragilità del sistema della sanità e del mondo della scuola sui territori del Sud ed in Calabria.

La manifestazione, inoltre, è stata presentata dai segretari confederali Gregorio Pititto e Nuccio Azzarà.
Entrambi lunedì sera saranno sul palco ad aprire l’iniziativa, insieme ai sindaci facenti funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, e del Comune, Paolo Brunetti. L’incontro, moderato dal giornalista Stefano Perri, Capo Ufficio Stampa della Città Metropolitana, sarà concluso dagli autorevoli interventi di Cristian Ferrari della Segreteria Nazionale della Cgil e dell’avvocato e scrittore Corrado Edoardo Mollica.

All’incontro sono stati invitati a partecipare sindaci ed amministratori, rappresentanti di categorie, associazioni e realtà politiche che operano sul territorio metropolitano, per un momento di confronto che punta ribadire la netta e chiara contrarietà del territorio reggino ad una riforma antimeridionalista, che rischia – come affermano gli stessi organizzatori – di continuare ad arricchire le aree più avanzate del Paese a discapito di quelle più in difficoltà, condannate ad un futuro di arretratezza e sottosviluppo. (rrc)

Tirocinanti calabresi, Cgil, Cisl e Uil: Bene norma, ma gli effetti reali sono più modesti degli annunci

In una nota congiunta i segretari generale di Nidil Cgil CalabriaFelsa Cisl CalabriaUilTemp Calabria, rispettivamente Ivan FerraroGianni TripoliOreste Valente, pur ritenendo buona la norma in merito ai tirocinanti calabresi, hanno sottolineato come «gli effetti reali sono più modesti degli annunci».

«In esso si prevede che, per fronteggiare l’emergenza migratoria sul territorio nazionale – hanno ricordato – con particolare riferimento alla Regione Calabria, e per realizzare iniziative utili all’accoglienza, nonché per l’attuazione dei progetti del Pnrr e degli interventi e iniziative per fronteggiare il dissesto idrogeologico, le amministrazioni comunali possono inquadrare nelle piante organiche, in deroga alle disposizioni ordinarie, i tirocinanti inseriti nei percorsi di inclusione sociale».

«Questo è un fatto – hanno proseguito – sicuramente positivo perché rappresenta sostanzialmente una presa in carico da parte dello Stato (non più della sola Regione Calabria) di un bacino ormai consolidato che negli anni ha prestato servizio nelle amministrazioni pubbliche della Calabria, sopperendo alle ataviche carenze di organico, a cui ora i Comuni possono attingere per una contrattualizzazione. Accanto a questo, però, non mancano le criticità che hanno dirette ricadute pratiche diverse rispetto ai toni trionfalistici della prima ora».

«Ci allarma particolarmente – hanno spiegato – la specificazione che le eventuali assunzioni possono avvenire solo nelle amministrazioni comunali e sia riferita ai tirocinanti “già utilizzati dalle predette amministrazioni comunali”, mettendo da parte quell’ampia fetta di tirocinanti (quasi 700) che in questi lunghi anni ha svolto mansioni identiche o equivalenti anche in altri Enti come Province, Asp, Scuole, Camere di Commercio, etc. o aziende private. Una palese discriminazione».

«C’è poi il grosso problema della copertura finanziaria. Infatti – hanno proseguito – mentre nella formulazione originaria erano previsti 40 milioni, ne servirebbero almeno 50 per mantenere l’attuale livello retributivo, nel testo approvato sono previsti  2 milioni per il 2023 e 5 milioni dall’anno 2024. Per esemplificare, queste somme possono coprire circa 350 assunzioni part-time o, provocatoriamente, 4000 assunzioni da 4 – no, il quattro non è un refuso! – ore mensili».

«Infine, è prevista una prova selettiva, dalle modalità non meglio specificate, che potrebbe essere ben diversa dalla prova di idoneità che la legislazione regionale ex art. 16 Legge 57/86 prevede per i tirocinanti proprio in riconoscimento e valorizzazione degli anni di servizio già svolti. Tutto ciò ci fa dire che – hanno concluso i sindacalisti – mentre da troppe parti si è sbandierata l’idea che da domani possano avviarsi le assunzioni che i 4.000 Tis calabresi attendono da tanto, la portata reale del provvedimento potrebbe rivelarsi ben più deludente e, che se non si apportano gli opportuni correttivi, il percorso non sarà né breve né privo di ostacoli». (rcz)

Lavoratori ex L. 15/2008 verso il passaggio in Calabria Verde. Sindacati soddisfatti

Si è tenuto presso la Cittadella Regionale l’ennesimo incontro volto allo scopo di affrontare la questione lavoratori ex L. 15/2008 alla presenza degli assessori Calabrese, Gallo, degli onorevoli Straface e De Francesco il dott. Oliva di Calabria Verde, nonché alcuni sindaci aventi presso i propri Comuni lavoratori afferenti al bacino ex L. 15/2008, tra i quali la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro ed il sindaco di Acri, Pino Capalbo, quest’ultimi, hanno espresso la volontà delle amministrazioni rappresentate di procedere al transito dei lavoratori suddetti in Calabria Verde, gli stessi, hanno sottolineato che sebbene tali lavoratori costituiscono un valore importante per i Comuni in questione in termini di forza lavoro, la dignità lavorativa per loro e per le loro famiglie vale il sacrificio di perderli in termini di utilizzo diretto.

È stata, altresì, sottolineata dagli stessi l’esigenza del rispetto della territorialità di appartenenza. La volontà ferma espressa dall’assessore Gallo congiuntamente all’assessore Calabrese è quella di favorire con estrema celerità il passaggio dei lavoratori in questione in Calabria Verde, che dovrà avvenire su base volontaria, attraverso la modalità del tempo determinato, consentendo in tal modo agli interessati di beneficiare degli ammortizzatori sociali, permettendo con le medesime somme la contribuzione necessaria per regolarizzare il rapporto di lavoro superando finalmente il limite del precarietà, situazione quest’ultima che permane da oltre 15 anni.

Soddisfazione da parte delle organizzazioni sindacali presenti, Cgil, Cisl e Uil. «Un importante traguardo è stato raggiunto – dicono – ora la strada è quella della definizione tecnico- amministrativa della modalità del passaggio, già per lunedì prossimo è fissato un nuovo incontro finalizzato allo studio tecnico delle posizioni da trasferire». (rcz)

A Lamezia Pd Calabria e sindacati a confronto su emergenze della Regione

È stato un confronto ampio e serrato quello svoltosi a Lamezia Terme, tra il gruppo del PD in Consiglio regionale e i segretari regionali dei sindacati  Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo Biondo (Uil), sulle principali tematiche che la Calabria dovrà affrontare nel prossimo futuro, secondo la traccia suggerita dal Pd che ha approntato un documento da sottoporre ai sindacati come base di discussione nel merito.

Autonomia differenziata, sanità, infrastrutture, aree interne, lavoro, digitalizzazione, fondi europei e riforma dei Consorzi di bonifica, tra i principali nodi sviscerati a Lamezia per cominciare un confronto continuo e arrivare alla formulazione di proposte concrete da portare al tavolo del governo regionale e di quello nazionale che, fin qui, hanno trascurato i reali interessi della Regione.

La piattaforma di lavoro approntata dal gruppo del Pd è stata apprezzata dai sindacati regionali che hanno ribadito la propria funzione e il loro ruolo finalizzato a rilanciare la vertenza Calabria, chiedendo il sostegno anche del Pd nazionale.

«Questo è il tipo concertazione che abbiamo richiesto più volte al governo regionale guidato da Roberto Occhiuto – ha dichiarato il capogruppo Mimmo Bevacqua – e che fin qui è mancato totalmente e ha portato  all’approvazione di provvedimenti a loro parere innovativi e riformisti senza un impianto culturale condiviso e di mediazione  tale da poter diventare patrimonio comune dei soggetti e Comunità interessate.  Confronto che ci auguriamo adesso venga avviato sui fondi  comunitari e del Pnrr, sulla riforma dei Consorzi di bonifica e  di un  nuovo regionalismo oramai indispensabile, legato ad un cambio di rotta in termini di investimenti e politiche di sostegno verso  le aree interne». 

Il gruppo Pd farà proprie queste tematiche, oltre alla sanità, nell’impegno che caratterizzerà nei prossimi mesi la propria azione per arrivare entro fine anno agli stati generali della sanità e ad una  conferenza programmatica già annunciata dal Segretario Nicola Irto. I consiglieri del Pd, inoltre, si dicono soddisfatti per l’esito dell’incontro, avendo riscontrato diversi punti in comune per un lavoro di analisi ed elaborazione che coinvolga le parti sane della società calabrese. (rcz)

Cgil, Cisl e Uil in Piazza a Napoli per cambiare una Calabria che ha bisogno di più diritti e lavoro

Le segreterie confederali di CgilCislUil Calabria saranno domani alla mobilitazione di Napoli per una Regione che ha bisogno di «più diritti e lavoro».

La Calabria, infatti, per i sindacati «stenta a lasciarsi alle spalle la pesante crisi economica e sociale che lha relegata ai margini, costringendola a fare i conti con lallargamento della forbice delle diseguaglianze che è diventata intollerabile ma rischia, se il governo non dovesse mettere in campo politiche a sostegno del lavoro di qualità, di uno Stato sociale giusto un fisco equo e progressivo e un Sud priorità del Paese».

«Tutela dei redditi dallinflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati. Riforma del fisco, potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza», hanno detto nella nota unitaria Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, segretari generali di Cgil Calabria, Cisl Calabria e Uil Calabria.

«Ma non solo – hanno aggiunto – con la nostra mobilitazione chiediamo di riportare in primo piano nellagenda politica del Governo lattenzione su un moderno ed efficiente modello di sicurezza sui luoghi di lavoro, di contrasto alle malattie professionali e alla precarietà.  E ancora, chiediamo una riforma del sistema previdenziale e politiche industriali e dinvestimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione».

«Senza dimenticare la necessità di potenziare l’argine, umano e strumentale – hanno detto ancora – contro la crescita, economica e militare, delle organizzazioni criminali contro le quali, ogni giorno, sosteniamo continuamente l’azione di magistrati e forze dell’ordine. Solo il raggiungimento di questi obiettivi, abbinati ad un nuovo piano di potenziamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie, alla partenza operativa della Zona economica speciale e a un piano di mitigazione del dissesto idrogeologico che la tragedia nella quale è precipitata l’Emilia Romagna, alle cui cittadine ed ai cui cittadini va la nostra massima solidarietà, ha riportato drammaticamente all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale, potranno aiutare le calabresi ed i calabresi a riscrivere il futuro di questa terra». (rcz)

 

Autonomia differenziata, la Uil Scuola Rua soddisfatta per la raccolta firme

La raccolta di firme contro la riforma costituzionale dell’autonomia differenziata, nello specifico contro il progetto di regionalizzazione della scuola statale nazionale, promossa dalla Uil Scuola Rua, in pochi mesi, ha superato le 80 mila firme. Lo comunicano i segretari generale Uil Scuola Giuseppe D’Aprile e territoriale di Reggio Calabria Luca Scrivano esprimendo soddisfazione per aver superato gli obiettivi iniziali che il sindacato si era posto. Scrivano, in particolare, sottolinea l’impegno profuso a Reggio Calabria, di intesa con la segreteria confederale, e con il segretario Uil Scuola Rua Calabria Andrea Codispoti, con la mobilitazione del personale degli istituti scolastici territoriali. Dopo questo fiume di firme e dopo la loro consegna in Senato, si aprirà una fase tutta politica per scongiurare il progetto di regionalizzazione della scuola statale nazionale. La politica – sottolineano i segretari Uil Scuola Rua – deve decidere da che parte stare.

«In questi mesi ci siamo mobilitati per la scuola nazionale, come abbiamo fatto sempre, attraverso assemblee, incontri e convegni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e dimostra che il personale della scuola è unito e pronto a battersi in ciò in cui crede – Giuseppe D’Aprile – Ora, è necessario che il mondo politico batta un colpo, è il momento della verità. Chi non è d’accordo con il disegno di legge Calderoli deve dirlo chiaramente e mostrare una partecipazione reale e convincente. I lavoratori della scuola muovono milioni di voti. Il milione e 200mila lavoratori della scuola, che – evidenzia D’Aprile – sono anche elettori e sono coloro che la conoscono e la fanno funzionare tutti i giorni con dedizione e professionalità, hanno il diritto di conoscere quali forze politiche sosterranno il sistema di istruzione statale e nazionale. Lo Stato – prosegue – deve mantenere un ruolo centrale nell’istruzione attraverso un modello che sia garanzia di laicità, gratuità e pluralismo che contribuisca a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi Paese».

«Il sindacato non agisce a singhiozzo – specifica il segretario generale della Uil Scuola – ma in coerenza con i principi che lo contraddistinguono. Nel nostro caso continueremo a difendere la scuola statale e nazionale. Una scuola che unisce il paese e non lo divide, una scuola sicura che valorizzi il lavoro del personale».

Per Luca Scrivano il tema della scuola nazionale «è molto ampio e complesso e riguarda non solo il contratto ma l’organizzazione didattica, il reclutamento, gli stipendi, la programmazione dell’offerta formativa e i percorsi di alternanza scuola–lavoro. Solo alcuni esempi che motivano le nostre scelte che vanno avanti nel tempo e da tempo. Occorre comprendere quanto la scuola è collegata con il passo del Paese. Soltanto quando c’è scambio e sostegno reciproco tra scuola e società si aprono stagioni di progresso. Ecco noi vogliamo preparare questo tipo di futuro e lo vogliamo fare attraverso la scuola nazionale, la scuola del paese». (rrc)