La Regione dà parere favorevole alla laurea magistrale in Medicina Veterinaria

La Giunta regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha dato parere favorevole all’istituzione del Corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria all’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, l’ha definita «un’eccellente notizia. Una volta realizzato, sarà un efficace sostegno per uno dei settori cruciali del tessuto produttivo calabrese e consentirà ai nostri giovani, oggi costretti a frequentare le Università di altre regioni, di formarsi in Calabria».

«Un’ottima notizia – ha ribadito – coerente con quanto stabilito qualche mese addietro, quando, a conclusione di un incontro tra il sottoscritto, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, il rettore dell’UMG  Giovambattista De Sarro, il sub commissario per la Sanità Esposito e i professori Britti e Pugliese, ognuno si è assunto l’impegno di fare la propria parte per l’attivazione del  Corso di laurea, si spera fin dal prossimo Anno accademico».

«L’impegno – ha aggiunto –  prevede che ogni Istituzione coinvolta  contribuisca alla realizzazione dell’Ospedale veterinario, che costituisce   la condizione indispensabile, secondo le direttive dell’ ‘Agenzia per la valutazione del sistema Universitario e della ricerca’ (Anvur), per ottenere l’accreditamento ministeriale del Corso di laurea».

«Abbiamo con convinzione – ha continuato – aderito alla richiesta dell’Università, condivisa  dagli Ordini dei Medici Veterinari di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo, assicurando il nostro fattivo intervento e la relativa disponibilità finanziaria, perché la Calabria ha moltissimi giovani appassionati di zootecnia e produzioni tipiche ed è carente di veterinari, una figura professionale necessaria per la valorizzazione dell’importante patrimonio agro-silvo-pastorale di cui disponiamo. Ma anche perché riteniamo che il nuovo Corso di laurea potrà essere un significativo valore aggiunto per l’Università Magna Graecia, rendendo più attrattiva la sua offerta formativa e incidendo positivamente sull’ indotto economico per Catanzaro e l’area centrale della Calabria».

«La Calabria ha bisogno, per superare gli attuali divari di sviluppo col resto del Paese – ha concluso – delle politiche attive di cui la Regione sta dando ampia dimostrazione. Politiche attive che puntano a irrobustire il suo tessuto produttivo con provvedimenti in asse con le accelerate trasformazioni tecnologiche in corso. In questa direzione, l’investimento per migliorare le nostre infrastrutture immateriali è decisivo, se non vogliamo restare fermi mentre il mondo corre». (rcz)   

L’OPINIONE / Nicola Fiorita: Da Occhiuto un atteggiamento tutt’altro che superpartes per Medicina

di NICOLA FIORITA – Non ci siamo. Sta emergendo in queste ore un atteggiamento tutt’altro che superpartes e distaccato del presidente Occhiuto rispetto alla questione della seconda Facoltà di medicina a Cosenza.

Se dobbiamo dare un significato alle date, in soli otto giorni – quelli che intercorrono tra la discutibile decisione del Coruc e l’emanazione del protocollo d’intesa tra Regione-Unical e Azienda ospedaliera “Annunziata” – è stato compiuto il miracolo di trasformare un ospedale in piena crisi gestionale e logistica in un nuovo Policlinico universitario.

Se a questo aggiungiamo la non convincente giustificazione del Governatore sulla mancata firma del protocollo d’intesa per l’Azienda unica universitaria-ospedaliera “Dulbecco” a Catanzaro, avremo il quadro di una manovra che a questo punto non è solo di stampo accademico, ma decisamente di timbro politico.

Tradotto in sintesi, non è bastato nemmeno un anno per il protocollo Regione-Umg, mentre in appena otto giorni è stato firmato il protocollo per il Policlinico fantasma di Cosenza. Ovviamente quest’ultimo documento è stato preparato da molto più tempo dall’ufficio del commissario alla sanità e negli ultimi giorni è stato solo aggiunto il riferimento al documento del Coruc del 22 dicembre scorso.

Non ci siamo. Non ci convince la giustificazione del Governatore sulla necessità di un Dpcm per istituire l’Azienda Dulbecco a Catanzaro, non c’è traccia della presunta richiesta del Ministero della Salute di un pronunciamento del Governo. La verità è che nessuno a questo punto è in grado di sapere come e quando sarà firmato – se mai sarà firmato- il protocollo Dulbecco.

Noi ci siamo posti in maniera decisa, ma garbata nei confronti del presidente Occhiuto, facendo affidamento sul ruolo neutrale che gli è stato assegnato dagli elettori di tutta la Calabria. Confidiamo ancora che il Presidente Occhiuto voglia riappropriarsi di questo ruolo e perciò chiediamo un incontro immediato che in maniera risoluta ponga rimedio alla situazione che si è venuta a creare.

Se così non fosse, d’altra parte, vorrebbe dire che è arrivato il momento di passare dalla protesta alle azioni concrete. Ci confronteremo, in questo senso, nei prossimi giorni con esperti in materie giuridiche e in organizzazione sanitaria per un’analisi degli atti prodotti e per individuare le iniziative più opportune a tutela della Città di Catanzaro e della sua Università. (nf)

L’OPINIONE / Valerio Donato: È urgente difendere la dignità di Catanzaro

di VALERIO DONATO – Dopo numerosi tentativi, svolti nel corso degli ultimi decenni, l’Università di Cosenza è riuscita, con il protagonismo del Presidente della Regione e con una furbizia davvero disdicevole, ad ottenere la istituzione di un nuovo corso di studi in Medicina.

Un inutile doppione di un corso già attivato. Un errore gravissimo della politica e dell’accademia, regionali. Uno schiaffo al sistema universitario calabrese. Una frattura della comunità regionale. E, ancor più, una lesione grave all’economia calabrese e catanzarese.
Si è così consumata una delle più brutte pagine per la Città di Catanzaro e per l’intera Regione Calabria, sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo culturale e sociale, sia sotto il profilo politico.

Le esigue risorse finanziarie messe a disposizione delle Università calabresi e del sistema sanitario regionale [almeno così declamava il Presidente Occhiuto pochi giorni fa] indurranno inevitabilmente [in una Regione con circa 1.900.000 abitanti] un impoverimento dell’Università di Catanzaro, a causa dell’inevitabile frazionamento delle risorse finanziarie.

Ma soprattutto determineranno un ostacolo grave alla realizzazione dell’integrazione delle strutture sanitarie catanzaresi [Azienda Pugliese Ciaccio e Azienda Mater Domini], come disegnata; e per la quale è stata prevista l’istituzione di 850 posti letto, difficilmente preservabili alla luce delle ultime novità. Non sembra casuale forse che ancora non sia stato ancora sottoscritto dal Commissario, on. Roberto Occhiuto, il Protocollo d’intesa tra UMG e Regione.

Certamente la promessa di costituire a Catanzaro un Polo sanitario di Eccellenza sembra svanito. Tutto ciò senza produrre – come dichiarato dal Rettore Nicola Leone – i vantaggi sperati per il “sistema” calabrese. Quanto potrebbe produrre il nuovo corso di studi per la formazione di giovani professionisti e per il sistema sanitario è esattamente eguale a quanto può produrre Umg!

Urge dunque una difesa della città di Catanzaro contro un ennesimo assalto alle Sue capacità; contro un attacco feroce ai suoi cittadini ed alle opportunità di sviluppo del territorio dinanzi alla pre-potente invasione, questa sì campanilistica. E chi non ama le battaglie di campanile ben avrebbe fatto a lavorare per evitare questo scempio!

Si tratta, al contempo, di una brutta pagina, anche sotto il profilo culturale. Le istituzioni culturali dovrebbero essere protese a prevenire o superare i conflitti, non già a porre elementi di divisione sociale e delle Comunità, mediante l’esercizio prepotente dei governi. Un progetto di sviluppo del sistema universitario calabrese avrebbe dovuto imporre soluzioni condivise. Non già conclusioni imposte da una maggioranza all’interno degli organi di coordinamento delle Università calabresi, che oltre al protagonismo del Presidente della Giunta regionale [per vero sempre più cosentino e sempre meno calabrese; basta ancora oggi porre attenzione sul finanziamento di 100.000 euro per i festeggiamenti di S. Silvestro solo per Cosenza e non anche per gli altri capoluoghi di provincia] ha potuto affermarsi in virtù di patti di convenienza, quanto scellerati, tra l’Università di Reggio e quella di Cosenza.

Ed infine si tratta di una brutta pagina sotto il profilo politico. La funzione dei poteri pubblici e della politica di porre in adeguato equilibrio le esigenze della collettività tutta [sic sistema sanitario e universitario calabresi, sviluppo equilibrato dei territori, preservazione delle comunità tutte e del loro progresso]; e di mediazione degli interessi contrapposti hanno ceduto a favore della politica dei più forti, i quali dismettendo ogni ispirazione persino etica della politica hanno preferito seguire i canti delle sirene dei propri territori di elezione o le “convenienze” personali.

Non posso interpretare diversamente i silenzi ingombranti di tanti consiglieri regionali; di taluni parlamentari, dei rappresentanti delle più alte istituzioni regionali che hanno chiesto e ricevuto il consenso elettorale alla nostra comunità. Ma, hanno dimenticato di doverla difendere e rappresentare proprio in questo momento di drammatica difficoltà.

È necessario allora che la Politica cittadina si riappropri del proprio ruolo. Che i colleghi universitari [soprattutto di Scienze della Salute] facciano sentire forte il dissenso; e, se necessario, che tutti i cittadini si riapproprino del ruolo della politica. È sterile continuare a lamentarsi della mancanza di economia della città ma al contempo rimanere in silenzio dinanzi all’ennesimo scippo subito dal Capoluogo di Regione. È scellerato elevare censure rimanendo inerti rispetto al pericolo che la nostra comunità sia sopraffatta. Per troppo tempo il ruolo di capoluogo è rimasto “vuoto”.

È più che mai indispensabile che ognuno svolga la propria parte. Mi sembra necessario che Umg impugni i deliberati che hanno ed avranno ad oggetto la istituzione dei corsi di studi che si stanno per attivare. E comunque di promuovere la istituzione di corsi di Ingegneria, di Informatica, Lingue straniere, Scienze della Comunicazione.

È indispensabile che il sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale non si limitino a scrivere il dissenso ma manifestino con forza ed autorevolezza la loro netta protesta. È urgente che la comunità cittadina tutta si mobiliti, civilmente e pacificamente, per manifestare contro i soprusi di un’azione politica “deviata”, che rompe l’unità della Comunità regionale e penalizza l’economia territoriale.

È urgente difendere la dignità di Catanzaro. Altrimenti – ed in modo provocatorio – si proponga una modifica dello Statuto regionale per chiedere che Catanzaro non sia più il capoluogo di Regione. I pennacchi sono ormai desueti. (vd)

[Valerio Donato è consigliere comunale di Catanzaro]

La proposta educativa di Papa Francesco “Scholas” è approdata a Catanzaro

Scholas, la proposta educativa di Papa Francesco, già presente in 190 Paesi e con una rete che comprende 446.133 scuole, è arrivata per la prima volta a Catanzaro con un programma di attività svoltosi all’Università degli Studi Magna Graecia, coinvolgendo studenti provenienti dal corso di studi di Medicina per promuovere un “Nuovo Umanesimo della Salute”.

L’iniziativa è stata promossa dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” e dal Ministero della Salute.

“Il progetto “Per Stare Insieme” – ha spiegato il direttore mondiale di Scholas Josè Maria del Corral – nasce durante la pandemia, da un’iniziativa su base volontaria di giovani adolescenti di Scholas provenienti da diverse parti del mondo. Cerca di alleviare gli effetti emotivi e cognitivi negativi che l’isolamento comporta, soprattutto nella popolazione più vulnerabile al Covid-19: gli anziani. Il Papa insiste che l’aula deve essere interculturale e intergenerazionale. Giovani, bambini, anziani, devono tornare ad incontrarsi in uno spazio educativo perché il passato ed il futuro possano tenere un miglior presente.”

Il progetto si articola in esperienze educative sia presenziali che virtuali, tra giovani ed anziani-pazienti negli ospedali e nelle case di cura, al fine di generare incontri intergenerazionali.

I giovani studenti partecipanti, accompagnati dal team internazionale di Scholas, hanno vissuto esperienze educative presenziali e virtuali insieme, rivitalizzando storie e scrivendone di nuove che aiutino a raccontarsi, conoscere se stessi e gli altri.

In questo quadro, Scholas, l’Università degli Studi Magna Graecia, l’’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” e Ministero della Salute rispondono alla chiamata di Papa Francesco di “creare la cultura dell’incontro”.

L’esperienza educativa di formazione dei giovani studenti partecipanti ha come obiettivo la loro preparazione all’incontro con gli anziani-ospedalizzati risvegliando quello sguardo sensibile in grado di de-strutturare un approccio carico di pregiudizi nei confronti della terza età. Ciò è avvenuto attraverso i linguaggi pedagogici cardine della metodologia di Scholas: il teatro, in primis, inteso come attività immersiva che coinvolge tutto il corpo, ed il pensiero poetico, profondo, che si interroga sulle domande, più che sulle risposte.

«Sono felice – ha affermato il commissario della A.O.U. “Materdomini”, Vincenzo La Regina – che da Catanzaro sia partito un nuovo percorso, un modello innovativo da condividere anche con le altre università per realizzare un Umanesimo della salute e rimettere al centro l’uomo e ridare dignità alle persone».

Il progetto è stato seguito con attenzione anche dal direttore sanitario della Azienda Ospedaliera, Caterina De Filippo, e dal direttore amministrativo, Francesco Marchitelli.

«Un’esperienza da condividere – ha commentato il rettore dell’Università Magna Graecia, Giovambattista De Sarro – che serve a cambiare mentalità nel rapporto interpersonale in ambito sanitario. E’ stata un’opportunità preziosa per i nostri studenti».

«Abbiamo accolto questa proposta con entusiasmo – ha sottolineato il presidente della scuola di Medicina e Chirurgia dell’Umg, Agostino Gnasso – Si tratta di rendere più umana la nostra professione, un tema spesso sottovalutato nel programma di studi, e avvicinare i ragazzi alle categorie più deboli che sono coloro che hanno maggiormente bisogno della nostra opera».

Nella giornata conclusiva è intervenuto anche Paolo Petralia, direttore generale ASL4 chiavarese del SSR Ligure e vice presidente Federazione Italiana aziende sanitarie e ospedaliere: “Questo è il cammino per rendere il medico e il paziente capaci di instaurare un rapporto che prima che di cura sia di prendersi cura”.

Inoltre, l’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Claudio Maniago, ha seguito e accompagnato il progetto educativo , esprimendo la sua vicinanza: «Un’iniziativa da lodare e da diffondere. Una grande sensibilità quella dimostrata dal Policlinico e dall’Università. Come si è espresso Papa Francesco, occorre proporre un nuovo Umanesimo, dove ci sia un contesto sempre più inclusivo, anche per i malati. Tutto ciò può portare le solide fondamenta per creare un mondo nuovo di pace».

Grande entusiasmo da parte dei giovani partecipanti che hanno dichiarato: «Siamo stati arricchiti culturalmente e spiritualmente. Abbiamo condiviso, ascoltato e nutrito le nostre anime. Siamo stati travolti da un’onda che vogliamo continuare ad alimentare e a trasmettere nelle nostre vite, personali e professionali». (rcz)