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Tavernise (M5S): Carenza di personale e adeguamento alcuni locali principali criticità del Giannettasio di Rossano

Tavernise (M5S): Carenza di personale e adeguamento alcuni locali principali criticità del Giannettasio di Rossano

Carenza di personale e adeguamento di alcuni locali sono le principali criticità che il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha riscontrato nel suo sopralluogo al Giannettasio di Rossano.

«È tanto il lavoro da fare per le nostre strutture ospedaliere. Scontiamo gli errori di anni di abbandono. Quelli riscontrati oggi – ha spiegato il pentastellato – sono problemi prevalentemente legati alla carenza di personale medico, infermieristico e socio sanitario, ma anche la necessità di adeguare alcuni spazi per rendere vivibile il lavoro degli operatori sanitari. Su tutti due esempi: il reparto di otorinolaringoiatra, sprovvisto di alcuni posti letto, e il reparto di oculistica che oggi vede gli operatori sanitari agire in spazi ristretti».

La visita ha visto coinvolti il pronto soccorso, ma anche i reparti di cardiologia, chirurgia, oncologia, e otorinolaringoiatria. Conclusa la visita l’annuncio, «venerdì – ha comunicato Tavernise – mi recherò dal commissario straordinario dell’Asp Cosenza, insieme al direttore sanitario, perché si affronti celermente la problematica relativa all’assunzione di  nuovo personale sanitario».

«Ad essere lamentata – ha spiegato – è soprattutto la carenza di infermieri e medici in pronto soccorso, che dovrebbe avere, da pianta organica, 10 medici ma se ne ritrova 6. Così la turnazione vede assegnati un medico la mattina, due il pomeriggio due la notte. Va colmata la lacuna. Con estremo spirito di servizio oggi viene dato un supporto da chirurgia e cardiologia, ma non può rappresentare una situazione ordinaria».

«Mi auguro che Occhiuto mandi al Giannettasio il secondo blocco dei medici cubani – ha concluso –. Negli ultimi 12 mesi sono stati mandati 8 nuovi infermieri, e, dopo 20 anni, stabilizzati gli oss che lavoravano 3 ore al giorno, oggi portati a 6 ore. Va colmata la lacuna del personale mancante per togliere quanti oggi prestano il proprio servizio da situazioni di stress che può condizionare in negativo un servizio pubblico fondamentale come quello legato alla sanità». (rcs)