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Tirelli: «Turismo delle radici, investire anche fuori dall’Italia»

«Quello del turismo delle radici è un progetto intelligente ed importante nelle sue finalità. Bisogna soltanto stare molto attenti ad evitare che non prosegua esattamente per come impostato o addirittura che possa implodere e quindi fallire. Le risorse economiche previste per il suo sviluppo non possono essere investite, infatti, solo ed esclusivamente sul territorio nazionale o in pochi eventi massivi localizzati in alcune grandi città o capitali all’estero. Andavano prima e vanno urgentemente e necessariamente coinvolte adesso le federazioni ed i circoli di italiani nel mondo».

È quanto dichiara Franco Tirelli, già presidente dei Comites dal 2015 al 2022, deputato italiano eletto nel 2022 nella circoscrizione del Sudamerica nelle liste del Movimento Associativo Italiani all’Estero (Maie), con 45 mila voti il più votato.

«Il messaggio che ci si sta sforzando di trasmettere dall’Italia – continua – potrà forse essere raccolto e tradotto da quanti magari in autonomia decideranno di organizzarsi e partire per l’Italia o di quanti avevano già deciso di viaggiare e recarsi nelle diverse regioni italiane per conoscere parenti e quindi ritornare alle proprie radici. Ma questo – scandisce – non potrà rappresentare, stando alle stesse intenzioni del progetto messo in campo, il successo di un’iniziativa che dovrebbe produrre effetti e risultati epocali per tutti quei territori dai quali sono emigrate diverse generazioni di italiani. Bisognava coinvolgere da subito, ad esempio, le federazioni ed i circoli di italiani in Argentina – spiega – a partire da quelli calabresi e piemontesi, che sono le più importanti in termini di numeri, storia, esperienza ed attività e che al momento, purtroppo, disconoscono del tutto il progetto del turismo delle radici. Eppure – aggiunge – la loro capacità di organizzarsi e guidare gruppi e di promuovere viaggi di ritorno nelle terre di origine dei propri avi era e resta considerevole».

«Allo stato – ironizza il parlamentare italiano eletto in Sud America – è come se fosse stato aperto un ristorante, con un menù pieno di proposte di qualità, ma senza alcuna comunicazione a tutti i potenziali target e clienti. Come si vuole riempire e portare successo a quell’attività?».

«È davvero interessante e strategico – aggiunge il deputato – il progetto dei Marcatori Identitari Distintivi (Mid) messo in campo dalla Regione Calabria. Pur mantenendosi infatti vivo lo spirito di comunità, nelle federazioni di italiani all’estero si assiste oggi ad un importante cambio generazionale. I giovani, nipoti e pronipoti di emigrati, non sono più i giovani di 50 anni fa ed oltre. Hanno e coltivano altri interessi, fanno altri tipi di lavoro, non coincidono insomma con i loro antenati. In questa cornice, la mappatura dei Mid della Calabria Straordinaria e la sua promozione soprattutto nelle comunità italiane e calabresi all’estero possono rappresentare quella chiave di lettura esperienziale della loro terra natia che mancava fino ad oggi; una narrazione diversa dal passato, oltre ogni cliché di qualsiasi tipo che può rivelarsi preziosissima per alimentare sano e ragionato orgoglio d’appartenenza ad un humus identitario e distintivo con effetti di marketing territoriale verso luoghi e destinazioni d’origine, da raggiungere in tutti i mesi dell’anno e soprattutto – conclude Tirelli lanciando un campanello su quello che egli ritiene un costante errore di valutazione nelle azioni di promozione turistica regionale all’estero – sulla base delle diverse stagioni e periodi di vacanza in emisferi diversi da quelli europei». (rcz)