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Premiati da Mattarella

Tre calabresi premiati da Mattarella con l’Onorificenza al merito della Repubblica italiana

Sono 36 le personalità che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha premiato con l’Onorificenza al merito della Repubblica italiana.

Si tratta di persone che si sono distinti per l’impegno quotidiano nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

I tre calabresi premiati sono la crotonese Laura Bruno, come Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per «l’encomiabile esempio di generosità e solidarietà con cui, da sempre, opera a supporto delle persone emarginate».

91 anni, volontaria Vincenziana presso una Parrocchia della borgata romana di Ottavia, che nel 1995 ha fondato il Centro odontoiatrico “Solidarietà Vincenziana”.

Tale Centro interviene sui problemi odontoiatrici con un duplice obiettivo: curare un problema sanitario e migliorare l’aspetto della persona, passaggio spesso fondamentale per recuperare la dignità e per l’accettazione da parte della ‘società civile’ di soggetti che vivono in condizione di povertà e trascuratezza. Nel centro, prestano attività volontaria 48 persone tra odontoiatri, odontotecnici, assistenti alla poltrona e 22 addetti all’accoglienza e alla segreteria.

Ogni anno, il Centro assiste circa 800 pazienti e vengono erogate circa 2.500 prestazioni sanitarie completamente gratuite: dalle sedute di igiene dentale alla chirurgia orale. Inoltre, a fronte di un minimo rimborso spese, è possibile effettuare la riabilitazione protesica degli adulti e l’ortodonzia per i bambini.

Egidio Marchese come Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per «il suo esempio nello sport paralimpico e la sua dedizione alla pratica sportiva come occasione di inclusione sociale».

52 anni, che vive in Valle d’Aosta dai primi anni Novanta. Nel gennaio del 1997, è vittima di un incidente stradale che lo costringe su una sedia a rotelle. Si avvicina così all’Avp – Associazione valdostana paraplegici, di cui oggi è rappresentante legale, che lo introduce nel mondo dello sport per diversamente abili. Così con il curling per disabili partecipa alle Paralimpiadi di Torino nel 2006 e a quelle di Vancouver nel 2010.

Attualmente, è anche presidente della Disval Asd, società sportiva valdostana per persone con disabilità, gestita interamente da disabili, nata con l’obiettivo di raccogliere e diffondere le informazioni sulla disabilità e migliorarne le condizioni di vita nei diversi settori: dall’inserimento lavorativo, all’assistenza ospedaliera e sanitaria. La stessa associazione, con il sostegno dell’Inail, della Regione Valle d’Aosta e di Technogym, ha aperto la prima palestra inclusiva: attrezzata con macchinari a doppio uso, che si possono adattare anche alle persone con disabilità. Si tratta dell’unico centro in Italia che permette ad atleti disabili e normodotati di allenarsi insieme. La Disval organizza, anche ,iniziative di avvicinamento allo sport per gli infortunati sul lavoro.

Ed Enrico Parisi come Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per «il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilita’ sociale, ambientale ed economica».

28 anni, di Corigliano Rossano. Dopo la Laurea in economia aziendale e management alla Bocconi, e l’esperienza in Brasile con la Camera di commercio di Rio de Janeiro nel settore vitivinicolo, nel 2016 torna in Calabria a lavorare nell’azienda di famiglia che produce olio biologico Dop Bruzio Colline ioniche presilane da tre generazioni.

All’interno dell’azienda crea + che olio coltiviamo cultura, una sezione che, nell’ambito della responsabilità di impresa, mira alla realizzazione di progetti di sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Inaugura, in collaborazione con la CooperativaI figli della luna”, il primo orto sociale di Corigliano Rossano, con il motto “crescere insieme per crescere meglio”: piante di pomodori e peperoni vengono utilizzate come strumento di “pedagogia agricola”.

È leader dei Giovani della Coldiretti Calabria.

Al centro, Enrico Parisi

«Dedico questo riconoscimento – ha detto Parisi – a tutti i giovani della Calabria in particolare a coloro che con passione e sacrificio, scegliendo di rimanere in Calabria, hanno privilegiato fare impresa in agricoltura. Ringrazio di cuore  il Presidente della Repubblica è davvero una grande emozione!Per me e per la Coldiretti calabrese aumenta la responsabilità, continuerò a lavorare per la crescita della mia terra».

«Questo riconoscimento  – ha commentato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – ci riempie d’orgoglio e di felicità, e ottenuto da un nostro giovane dirigente alla fine di un anno difficile, rappresenta un segno di speranza».

«In Calabria – ha aggiunto – c’è un numero consistente di giovani alla guida delle aziende agricole. È in atto un cambiamento epocale con il mestiere della terra, che non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è, invece, la nuova strada del futuro per le giovani generazioni. In questi mesi difficili, i giovani agricoltori  hanno continuato a lavorare durante la pandemia nei campi, nelle stalle e nelle attività multifunzionali per non far mai mancare le forniture alimentari».

«In questo periodo – ha proseguito – sono stati anche protagonisti di iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà verso le persone in stato di disagio economico. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura è diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato e più occupati per azienda. E, se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 40, arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione».

«È necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far ripartire la Calabria grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità» ha commentato Parisi sottolineando che «dal Presidente della Repubblica è venuto un chiaro sostegno al sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che, mai come adesso, vuole investire il proprio futuro nelle campagne, e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie».

«Questo fenomeno – ha detto Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria – è destinato, nei prossimi anni, a consolidarsi quando con la nuova programmazione comunitaria, orientata ad aumentare gli aiuti per l’insediamento, ci potrà essere un ulteriore incremento dei giovani. Questo significherà proseguire nella rivitalizzazione delle aree interne e a mettere un sigillo significativo nel prossimo futuro nel garantire il ricambio generazionale e assicurare una spinta verso l’innovazione tecnologica e nuovi e moderni modelli di impresa agricola». (rrm)