Le Scienze Forestali per comprendere e contrastare un fenomeno molto complesso come gli incendi boschivi. È su questo che si è discusso nel corso del seminario formativo Strategie e possibili interventi per il ripristino e la riqualificazione dei boschi percorsi da incendio, svoltosi al Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
I risultati preliminari di una attività di ricerca multidisciplinare, avviata in Aspromonte in “risposta” ai severi incendi occorsi nell’estate 2021, sono stati presentanti alla Comunità Accademica e al Commissario Straordinario di Azienda Calabria Verde, dott. Giuseppe Oliva.
In apertura dei lavori, il Rettore dell’Ateneo reggino, prof. Giuseppe Zimbalatti, ha ribadito come il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica sia una componente fondamentale per supportare le scelte degli Enti e delle Istituzioni responsabili della gestione del territorio, anche al fine di individuare soluzioni che siano sostenibili in termini economici ed ambientali.
Dal canto suo, il dott. Giuseppe Oliva Commissario Straordinario di Azienda Calabria Verde, ha illustrato gli effetti dell’applicazione del “modello operativo” messo a punto dai Docenti e dai Ricercatori dei Corsi di Studio in Scienze Forestali e Ambientali e attuato in un bosco demaniale colpito da incendio, quale esempio di valorizzazione della collaborazione con il Dipartimento di Agraria.
Il Direttore del Dipartimento di Agraria, prof. Giovanni Enrico Agosteo, ha posto l’accento sull’ampia offerta formativa e sul vasto ambito di competenze che caratterizzano le Scienze Forestali e Ambientali che, nel complesso e variegato contesto biogeografico della Calabria, andrebbero più convintamente e strategicamente valorizzate.
Il prof. Giuseppe Bombino, Coordinatore del Corso di Studio Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali, ha introdotto i lavori tecnici presentando le attività di studio e di ricerca in corso presso il cantiere didattico-sperimentale sito in Roccaforte del Greco (Aspromonte), realizzato grazie alla disponibilità dell’imprenditore agro-forestale Francesco Saccà e al lavoro sul campo della Cooperativa Montana “Tutela dell’Aspromonte”.
Sono seguite le relazioni tecniche di Docenti e Ricercatori del Dipartimento, moderate dal prof. Giuseppe Modica, Coordinatore del Corso di Studio Triennale in Scienze Forestali e Ambientali, nell’ambito delle quali sono stati presentati i primi risultati ottenuti dalle sperimentazioni in situ e finalizzate (i) allo studio delle dinamiche ecologiche e ambientali post-incendio e (ii) alla individuazione di possibili interventi e misure conservative (a basso impatto ambientale ed economico) di ripristino e di riqualificazione dei boschi percorsi dal fuoco per “aiutare” l’ecosistema forestale a mettere in atto i meccanismi naturali di “autoriparazione” a seguito di un evento estremo.
«Ravvisiamo la necessità – hanno ribadito i Ricercatori del Dipartimento di Agraria della Mediterranea – di un cambio paradigmatico nella pianificazione e gestione del territorio rurale (agricolo e forestale). La gestione deve essere ordinaria, pianificata e non dettata dall’emergenza del momento. In questa ottica, un ruolo centrale lo deve avere la figura del Dottore Forestale».
«Oggi – hanno concluso – il problema degli incendi boschivi si affronta esclusivamente organizzando l’estinzione. Nessun mezzo aereo e terrestre riuscirà a spegnere un grande incendio forestale. Bisogna lavorare, pertanto, per prevenire il fenomeno». (rrc)