14 settembre – Tutela e salute, queste le parole d’ordine su cui Caraffa di Catanzaro punta attraverso “Borghi del benessere”, il progetto a cui ha aderito grazie all’impegno del vicesindaco con delega alle Politiche Sociali e alla Sanità Maria Cristina Riga.
Grazie a questo progetto, il Comune potrà ospitare diverse iniziative legate al tema della salute e della tutela, concentrandosi, sopratutto, sulle varie linee di studio, partendo dall’alimentazione fino ad arrivare allo sviluppo ecosostenibile.
Aderendo a questo progetto il Comune – che avrà la collaborazione dell’Associazione Scientifica “Biologi senza frontiere”, presieduto da Giovanni Misasi e della Società Italiana di Promozione della salute, diretta da Giuseppe Firgiulese – assume lo status di “Borgo del benessere”. Tale status, porterà dei benefici ai cittadini del Comune di Caraffa, che avranno a disposizione maggiori informazioni e una forte consapevolezza sul proprio corpo e la propria salute, senza distogliere l’attenzione al rapporto con il territorio.
L’aspetto innovativo del progetto si individua nella concezione di salute, tradotta come “benessere psicofisico” anche in relazione all’ambiente circostante.
«Esprimo grande soddisfazione – ha commentato il vicesindaco Maria Cristina Riga – per la sensibilità manifestata dai cittadini verso le tematiche relative alla tutela della salute».
«La massiccia partecipazione registratasi ai convegni ed alle giornate di screening, svoltesi nel corso dell’anno, qualifica Caraffa come paese virtuoso, consentendo l’adesione al progetto ‘Borghi del benessere’ e l’acquisizione del relativo marchio. Sono orgogliosa di tale risultato, e motivata nel proseguire su tale via per il bene della comunità». (rcz)
Nell’immagine di copertina: “Lavori femminili nella Gjitonia” Courtesy Archivio fotografico di Giulio Peta – Biblioteca del Centro di Cultura Permanente U.N.L.A. di Caraffa
Il bel documentario “Un viaggio sulle ali del tempo”, con cui l’Amministrazione Comunale vuole promuovere la storia, le tradizioni e la cultura della comunità arberesh di Caraffa di Catanzaro.
Regia e montaggio di Franco Ferraina e commento di Francesco Graziano.
