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Patruni e sutta

CASTROVILLARI – “Patruni e sutta – Peripezie della libertà e dell’illibertà”

In scena questo pomeriggio, a Castrovillari, alle 19.00, presso la Sala Consiliare, lo spettacolo Patruni e sutta – Peripezie della libertà e dell’illibertà.

Lo spettacolo, un adattamento da L’isola degli schiavi di Marivaux e con la regia di Carullo – Minasi, è con l’interpretazione e testi di Giuseppe CarulloCristiana MinasiGaspare BalsamoMonia Alfieri.

Lo spettacolo è una produzione La Corte Ospitale, Carullo-Minasi.

Sinossi

A seguito di una tempesta due coppie di padroni e servi approdano sull’Isola degli schiavi lì dove una legge prescrive lo scambio dei rispettivi ruoli. L’isola degli schiavi è l’utopia che consente d’approdare al riconoscimento del sé attraverso il rapporto con l’altro, nell’accettazione che l’altro contenga una parte di noi e che “la differenza di condizioni sociali è solamente una prova cui gli dei ci sottopongono”.

Quello di Marivaux è testo tanto semplice per quanto geniale sintetizzabile, a livello tematico,  nell’ “uscire da sé per osservare le proprie miserie”. È Teatro nel Teatro, è commedia nella commedia , è metafora d’un viaggio di naufraghi in cui ci si disperde in una realtà diversa e opposta alla propria affinché accada lo svelamento della realtà. Mescolando le suggestioni del testo originale con alcuni principi de La Fenomenologia dello Spirito di Hegel e l’arte del cunto è stato scelto di eliminare il personaggio di Trivellino -gran cerimoniere dell’Isola- e di cercare di assorbirlo dentro le due coppie di padroni e servi per lasciare spazio a un vero e proprio percorso interno di presa di coscienza.

Un processo di creazione che ha voluto nutrirsi dei principi cardine dell’arte dell’attore e di ciò che muove l’anima nel vivere realmente il ruolo dell’altro da sé. “Arricanuscemuni, arricanuscitevi” solo così, uscendo da noi stessi e attraversando l’essere altro, possiamo salpare dall’Isola in cui siamo confinati e tornare, rinnovati, nel vecchio mondo.  “Nessuno è più schiavo di chi si considera libero senza esserlo.  (rcs)