;
Tar Calabria

Cattivo funzionamento depuratore di Catanzaro, il Tar dà ragione a Legambiente

Il Tar della Calabria, in merito alla vicenda del cattivo funzionamento del depuratore di Catanzaro in località Verghello, ha dato ragione a Legambiente Calabria, assegnando  al Comune di Catanzaro il termine di 15 giorni dalla comunicazione per assicurare a Legambiente Calabria l’accesso ai dati e documenti richiesti già con istanza del luglio 2019.

Nell’anno 2019 Legambiente, nell’ambito della protesta dei cosiddetti “lenzuoli bianchi”, ha sostenuto un gruppo di cittadini del quartiere lido di Catanzaro, stanchi di subire gli effetti di un sistema di depurazione storicamente fatiscente e mal funzionante.

Al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, come ad altre Autorità, è stato presentato l’esposto Mal’aria sul depuratore di Verghello. Con tale segnalazione, Legambiente, insieme ai cittadini chiedeva al Comune di Catanzaro trasparenza sugli interventi adottati precedentemente e successivamente alla delibera n.119/2019 del 03.04.2019 per la manutenzione e la rifunzionalizzazione dell’impianto di depurazione in località Verghello: informazioni ambientali, in merito alla funzionalità dell’impianto di depurazione delle acque reflue e sull’utilizzo degli investimenti stanziati già nell’anno 2006 per la costruzione della nuova rete fognaria e di depurazione della città.

Legambiente ha portato avanti la mobilitazione cittadina presentando al Comune di Catanzaro, in data 2 luglio 2019, istanza di accesso agli atti ed alle informazioni ambientali relativi al sistema di depurazione  di Catanzaro.

A fronte del silenzio serbato dall’Amministrazione locale sull’istanza, l’Associazione con gli avvocati Mancuso e Parretta, ha poi depositato ricorso ex art. 117 c.p.a al Tribunale Amministrativo nei confronti del Comune di Catanzaro e della SoT.Eco. s.p.a., gestore del servizio e parte controinteressata del giudizio.

Nell’anno 2019, il Tar per la Calabria, sede di Catanzaro, con la sentenza n. 2155/2019 ha ordinato al Comune di Catanzaro di consentire entro 30 giorni alla Legambiente Calabria – Associazione di Promozione Sociale – l’accesso agli atti e alle informazioni ambientali relativi al sistema di depurazione di Catanzaro espressamente indicati e richiesti, condannando l’amministrazioneal pagamento delle spese di giudizio. A distanza di due anni il comune di Catanzaro, a fronte della protesta cittadina,  ha consentito solo un accesso parziale, così costringendo nuovamente Legambiente a ricorrere al Tar per ottenere, in sede di ottemperanza,  l’esatta esecuzione della sentenza non impugnata dall’ente  ed ormai passata in giudicato.

«Dopo due anni, con la sentenza n. 1428/2021 del  Tar Catanzaro – ha dichiarato Andrea Dominijanni, presidente del Circolo Airone di Catanzaro – vengono chiariti gli obblighi per il Comune di Catanzaro derivanti da una sentenza in materia di accesso agli atti ed alle informazioni ambientali, i tempi entro cui l’ente deve pienamente agire e le eventuali conseguenze di una sua prolungata inerzia».

«La sentenza del Tribunale amministrativo regionale costituisce una vittoria per i cittadini – ha dichiarato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – che hanno diritto alla trasparenza dei dati riguardanti l’ambiente e la salute da parte della Pubblica Amministrazione. Legambiente Calabria è, e continuerà, ad essere a fianco dei cittadini nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica, sollecitiamo ancora una volta l’Amministrazione comunale all’effettiva risoluzione di tutte le problematiche relative al depuratore ed alla rete fognante della città, non ancora risolte.  Ogni cittadino di Catanzaro e chiunque si trovi ad essere presente sul territorio ha pieno diritto a respirare aria pulita ed a bagnarsi in un mare salubre e cristallino». (rcz)