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Domani a Napoli la manifestazione "In difesa della Costituzione"

Domani a Napoli la manifestazione “In difesa della Costituzione”

Domani, a Napoli, si terrà la manifestazione nazionale indetta da La Via Maestra per la difesa della Costituzione. Il corteo partirà, alle 13.30, da Piazza Mancini per poi arrivare a Piazza Dante.

«La Costituzione – si legge nell’appello diffuso oggi da ‘La Via Maestra’ – continua ad essere il nostro programma politico: per la democrazia, per la pace, per il clima, per la giustizia sociale, per il lavoro dignitoso, per dare un futuro sostenibile a questo Paese».

Dalla manifestazione nazionale del 7 ottobre, sono trascorsi più di 7 mesi: la situazione internazionale e del Paese è andata pericolosamente aggravandosi.
«Il rischio di una guerra generalizzata nel mondo è sempre più forte – si legge –. A Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina, in Sudan e in altre aree  del mondo proseguono e si allargano la carneficina e la corsa al riarmo. Sui cambiamenti climatici non c’è inversione di tendenza, anzi si fanno passi indietro mentre aumentano le vittime e i danni, colpendo di più le persone, i lavoratori e i territori più fragili. La transizione ecologica va governata, per renderla socialmente giusta, fondata su una nuova qualità del lavoro e dello sviluppo. L’Unione Europea, invece di essere un fattore di pace e di progresso, rischia di perdere il proprio ruolo di inclusione e di cooperazione e con il patto su migranti e asilo smarrisce anche la propria umanità. In Italia l’attacco all’unità del Paese, alla Costituzione e alla democrazia prende il nome di autonomia differenziata ed elezione diretta del Presidente del Consiglio. Così si approfondiscono le disuguaglianze e si mortifica la partecipazione democratica. La libera informazione, la libertà di manifestare, il diritto al dissenso, l’autonomia della magistratura sono sotto l’attacco di un crescente autoritarismo. Il ruolo dei corpi intermedi è svilito e negato».

«La situazione sociale ed economica – si legge – è sempre più grave, il lavoro è sempre più precario soprattutto per giovani e donne. Basta con le morti sul lavoro: bisogna cambiare radicalmente l’attuale sistema fondato su appalti e subappalti e investire su salute e sicurezza. C’è un’emergenza salari e pensioni, le diseguaglianze e la povertà crescono, il welfare – a partire dal diritto alla salute, all’istruzione e all’abitare – è sempre di più definanziato, in progressivo smantellamento e indebolito dalle privatizzazioni. Non si  contrasta l’evasione fiscale e si attuano, invece, interventi regressivi come la flat tax. I diritti sociali e civili, a partire da quelli delle donne, sono a rischio. Anziché investire sulla giusta transizione e su nuove politiche industriali si sprecano risorse per opere inutili come il ponte sullo Stretto. Il governo non dà le risposte che servirebbero: invece di contrastare queste tendenze le determina».

Ecco perché il 25 La Via Maestra, composta da 160 Associazioni, tra cui la Cgil, torna in piazza: «il nostro Paese – si legge – ha bisogno di partecipazione, del ruolo delle organizzazioni sociali e sindacali, dei cittadini e delle cittadine che si associano per il bene comune. La Costituzione continua ad essere il nostro programma politico: per la democrazia, per la pace, per il clima, per la giustizia sociale, per il lavoro dignitoso, per dare un futuro sostenibile a questo paese».

«Nella costituzione antifascista c’è la storia e l’identità del nostro Paese, c’è il vostro futuro, il lavoro, i diritti, le libertà sindacali, il diritto di sciopero, ci sono i doveri», ha detto Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, incontrando gli student del Liceo Filolao di Crotone.

«C’è la Pace, come recita l’art. 11 che dice “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali – ha proseguito –.  C’è l’articolo 1 che deve essere un monito alle classi dirigenti e che recita che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
«Difendere la costituzione, come faremo domani a Napoli e difendere il lavoro dalla precarietà e dallo sfruttamento – ha concluso – come stiamo facendo con i nostri referendum, significa applicare al meglio la nostra costituzione». (rrm)