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Rende

La città di Rende aderisce ai Borghi Autentici d’Italia

La notizia arriva direttamente dal sindaco, Marcello Manna, dopo l’approvazione, all’unanimità, del Consiglio in assise comunale: Rende è entrata a far parte dei Borghi Autentici d’Italia, una rete fra territori dove protagoniste sono le persone e le comunità, realtà che decidono di non arrendersi di fronte al declino e ai problemi ma che scelgono di mettere in gioco le proprie risorse per creare nuove opportunità di crescita: realtà che appartengono a quell’Italia che ce la vuole fare.

«Con questo atto formale  – ha spiegato il sindaco Marcello Manna – la nostra città entra in un circuito nazionale che fa del concetto di comunità sostenibili e responsabili centro della propria riflessione e motore di una strategia di sviluppo economico e sociale che parta dal capitale territoriale presente nel nostro territorio: il capitale naturale, culturale, artistico e immateriale che caratterizza il nostro centro storico e il suo valore identitario in termini di capitale sociale e relazionale della popolazione locale e dei potenziali residenti».

«Il nostro borgo  – ha aggiunto il primo cittadino – deve essere vissuto e attraversato anche da chi non vi abita: migliorare costantemente la qualità di vita dei propri cittadini e la fruizione turistica è obiettivo che punta, grazie proprio all’adesione alla rete dei borghi autentici, a valorizzare un percorso sui temi della sostenibilità ambientale, economica, sociale del territorio. La nostra politica del fare punta su una progettazione unitaria che guarda all’area urbana e al territorio circostante come opportunità di sviluppo».

Per l’assessore alla Cultura, Marta Petrusewicz, si tratta di «un altro importante tassello si aggiunge al percorso di valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico».

«L’adesione da parte del comune di Rende ai Borghi Autentici d’Italia – ha dichiarato l’assessore Petrusewicz – ci permette infatti di far parte di una rete formata da un insieme di comunità che implementeranno la promozione del nostro borgo, di uno stile di vita più lento, coesivo, ma al tempo stesso innovativo grazie alla presenza di realtà territoriali quali l’Università della Calabria. La straordinaria ricchezza culturale del nostro centro storico è patrimonio da salvaguardare attraverso l’ospitalità diffusa: l’adesione alla rete, attraverso nuovi modelli di governance permetterà la creazione di nuovi itinerari turistici più slow, attenti alla memoria storica dei luoghi, un nuovo modello di sviluppo sociale, produttivo e culturale che sia condiviso e quindi più fruibile».

A margine del consiglio comunale il sindaco Manna, proprio in merito allo sviluppo di una rete museale cittadina, ha dichiarato: «è terminato il tempo dei feudi a parte nel nostro centro storico. C’è bisogno di interlocuzione puntale e raccordo tra le diverse realtà museali presenti nel nostro borgo. Se ciò non accadrà, se non ci saranno risposte puntuali che da troppo tempo attendiamo, ci sarà un cambio di marcia da parte della nostra amministrazione e faremo scelte precise per il bene della nostra città». (rcs)