Un’intesa per la Calabria, «determini tempi precisi delle azioni da attuare e la definizione del perimetro di quello che ci piace chiamare Progetto Unico d’Intervento». È quanto ha proposto Ugl Calabria, in una lettera aperta ai quattro candidati alla presidenza della Regione Calabria e, per conoscenza, al presidente del Consiglio Mario Draghi.
«Un’intesa – viene spiegato nella lettera, a firma di Ornella Cuzzupi, segretario generale – che vada oltre gli schieramenti, gli interessi di parte e metta la Calabria e i calabresi al centro del progetto. Sia questa la stella polare da seguire, sia questo il percorso sul quale procedere».
«In primo luogo – viene spiegato – occorre che la politica, in ogni suo aspetto, prenda atto che il tempo del tergiversare e degli interessi di parte è finito. Il perdurare di soluzioni tampone, di prospettive vuote e di parole prive di contenuti conduce solo verso il baratro. La nostra regione non può attendere oltre, occorre un deciso cambio di passo e la concretezza del fare. L’alternativa è il disastro, il definitivo abbandono di ogni speranza».
«La terra calabra – si legge – è stata depredata, violentata, sfruttata. Certo le buone intenzioni non sono mancate, ma troppo, troppo spesso la realtà è stata celata sotto una coltre d’ipocrisia e una nebbia d’interessi. Sanità, lavoro, legalità, valorizzazione dei territori, turismo sono termini che possiamo riempire di mirabolanti visioni. Questo non serve alla Calabria. Occorre un bagno di umiltà, concretezza e realismo. E senza perdere ulteriore tempo!».
«I buoni propositi diventino, con urgenza, fatti – viene evidenziato –. Il Pnrr è l’ennesima occasione da non perdere, e ciò significa che chiunque di Voi guiderà la regione sarà, in larga parte, il responsabile della riuscita o del fallimento di una tale opportunità».
«La nostra Organizzazione – si legge nella lettera aperta – ha più volte delineato la necessità per la Calabria di un Progetto Unico d’Intervento. Una pianificazione che realizzi in breve tempo le condizioni per la valorizzazione dei territori. Si definiscano, in maniera precisa, gli interventi a supporto delle piccole e medie imprese; si dia spazio all’imprenditorialità che crea lavoro; sia garantito un ordine pubblico che dia forza agli investimenti, alla rinascita del turismo, alla credibilità di un sistema burocratico troppo pesante per esser funzionale».
«E, poi – conclude la lettera – si determinino i tempi per gli adeguamenti infrastrutturali e di edilizia; si creino i presupposti per una Sanità funzionale e sociale che non metta le persone in lista in base al portafoglio o alle conoscenze». (rrm)