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LA «NORMALITÀ DI REGGIO È UNA CHIMERA»ALOISIO: ORA BASTA RACCONTARE FAVOLE

L’OPINIONE / Emilio Errigo: Non credo sia cosa semplice amministrare la città di Reggio

di EMILIO ERRIGO – Non credo che sia una cosa semplice per nessuno, assolvere l’incarico pubblico di Amministratore del Comune e della Cittá Metropolitana di Reggio Calabria.

Siamo seri nel giudizio, senza alcuna fretta, si rifletta e ci si concentri, su quanti centinaia di atti amministrativi devono trattare ogni giorno, impiegati, funzionari e dirigenti, impegnati a far funzionare la complessa macchina della Pubblica Amministrazione della Cittá Metropolitana (ex Provincia) di Reggio Calabria.

Noi cittadini reggini siamo dei grandi criticoni, chiacchieroni sportivi, geneticamente non ci va bene quasi nulla di quello che fanno gli altri. Solo a leggere il libro di confidenze scritto dal compianto Scrittore-Poeta poliedrico, Nicola Giunta, nei sui tanti scritti c’è poco da ridere e tanto da piangere.

Ma oggi ho avvertito il bisogno di sollecitare la pubblica opinione, di essere comunque grati e riconoscenti, a tutti i Presidenti della Provincia e ai Sindaci della Cittá di Reggio Calabria, che nel tempo hanno avuto l’onere e l’onore di esercitare le funzioni di Amministratori pubblici, per quel poco o tanto, che sono riusciti fino ad oggi a fare tra mille impedimenti e difficoltà amministrative di ogni genere, e ancora quando ogni giorno si impegnano a fare, a favore della e per una migliore qualità della vita dei Cittadini di Reggio e Provincia.

Non credo che sia proprio piacevole per nessuno, amministratore o meno, ascoltare o leggere, reiterate critiche e reprimende di ogni genere, per il solo fatto di non aver saputo o potuto adempiere alle mille e cento una richieste, provenienti dal Popolo amministrato.
Mi viene da pensare, che alcune o tante volte, i comportamenti omissivi rilevati dagli organi competenti e riverberati dai Cittadini, non sono tutti da attribuire esclusivamente al sindaco, assessori e consiglieri comunali e metropolitani pro tempore.

Forse a pensarci e ragionarci bene, molti di queste presunte o vere inadempienze politico-amministrative, sono da addebitare alla poca attenzione degli Enti sovraordinati alla Città Metropolitana regionali e nazionali. Le grandi tematiche e bisogni sociali che affliggono storicamente la Calabria e quanti vi risiedono nella Regione, dovrebbero essere oggetto di grande e costante attenzione, sia da parte del Parlamento, che dal Governo centrale, tanto al fine di alleviare le sofferenze umane, mitigare i rischi sociali e soddisfare i bisogni primari dei Cittadini Calabresi.

Non ripeterò quanto ho più volte scritto e detto, sulle opere pubbliche incompiute e irrealizzate in Calabria, volte ad assicurare i sacrosanti e paritetici diritti di godimento accesso ai servizi pubblici generali e speciali. Quando i Cittadini Italiani, adempiono alle spese pubbliche dello Stato, in ragione della propria capacità contributiva, così come previsto dall’art.53 della nostra Carta Costituzionale, lo fanno per tutti i cittadini della Repubblica Italiana, senza alcuna distinzione di schieramento politico e di ceto sociale, da nord a sud dell’Italia, dal Trentino Alto Adige alla Calabria e Sicilia, Isolette italiane del Mar Mediterraneo comprese a due passi dal nord Africa.

Perché si chiedono i cittadini siciliani e i calabresi, non si vuole comprendere che è difficilissimo vivere economicamente e socialmente al Sud Italia e che il reddito di cittadinanza in assenza di un dignitoso e giustamente retribuito lavoro è una delle più grandi umiliazioni che possano ricevere tanti giovani diplomati, laureati e una moltitudine infinita di disorientati padri e madri di famiglia disoccupati, i quali rischiano veramente molto di morire di fame e mafiosità in Calabria e Sicilia?

Ritorno sulla necessità e urgenza, di provvedere al completamento e riposizionamento sul mercato delle aziende pubbliche, le realizzate infrastrutture delle Grandi Officine Riparazioni , costruite con ingenti risorse pubbliche dalle Ferrovie dello Stato a Saline Joniche di Reggio Calabria, riqualificare le aree adiacenti e gli impianti tecnologici, compresa lo svettante altissimo fumaiolo in cemento armato a pochi metri di una area lacustre dichiarata di notevolissimo pregio ambientale , abbandonati alle intemperie e alla corrosione della salsedine e ruggine incalzante.

Ancora oggi dopo circa 50 anni, tutti questi costosi beni pubblici sono presenti all’interno della ex Fabbrica Liquichimica Biosintesi, (mai entrata in esercizio industriale) ancora in bruttissima mostra sul tratto costiero una volta tra i più belli del mondo, ancora recuperabile ricadente sul territorio del Comune di Montebello Jonico.

Sarà mai credibile che gli azionisti e alti dirigenti del noto Gruppo Industriale Giapponese Hitachi, già presente e operante con ottimi risultati a Reggio Calabria (ex Grandi Officine Omega), così come altre Aziende partecipate o meno dal Mef, non intravedano come una grande opportunità di investire risorse pubbliche o private in Calabria?

Forse attendono che il Ministro competente proponga al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Giorgia Meloni, l’ampliamento e l’infrastrutturazione viaria Intermodale della Zes verso il territorio Jonico della Calabria. Non ci crede più nessuno alle promesse e non è certamente per colpa del Sindaco di Reggio Calabria e della sua Città Metropolitana, se ancora non si è provveduto in merito.

Ai calabresi di Reggio Calabria, non importa un fico secco, a quale partito o movimento politico , appartenga questo o quel rappresentante del Governo o del Parlamento, che sia di destra, di centro-sinistra o del Partito Democratico, nulla o poco rileva, importante che qualche anima nobile e sensibile del potere legislativo ed esecutivo , affronterà seriamente la mancanza di lavoro qualificato e specializzato in Calabria.
Se è vero come è vero che Nil difficile volenti, forse si dovrà attendere l’intervento determinato e concreto del vice Presidente del Consiglio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) il sen. Matteo Salvini, per vedere il lavoro onesto e le opere pubbliche ultimate e rese produttive in Calabria.

Occorrerebbe un intervento risolutivo e urgente del genio militare delle nostre Forze Armate, dotati di quanto occorre per ripristinare lo stato del luoghi compromessi e del Corpo Nazionale dei Carissimi Vigili del Fuoco, per bonificare le aree dal degrado e mettere in sicurezza le infrastrutture pericolanti, li dove il Provveditorato per le Opere Pubbliche della Calabria e Sicilia ritenga importante intervenire senza altri ritardi.

Fossi io il Sindaco della Cittá Metropolitana di Reggio Calabria, non esiterei un solo istante nell’invitare ufficialmente, formalmente e creando una più occasione pubblica, sia il Ministro Salvini, che tutti i presidenti e segretari dei Partiti e Movimenti Politici.
Quando i propri cittadini, si devono inventare il lavoro onesto che non c’è, e la propria Comunità amministrata, si trova a sopravvivere a continue scosse di terremoti sociali e dissesti occupazionali gravi , non si va a pensare di che partito è chi ti sta aiutando a salvarti dalle macerie e disastri sociali. (ee)

[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, Docente universitario di Diritto Internazionale e del Mare, e di Management delle Attività Portuali]