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REGGIO CALABRIA – Il difficile accesso alla chiesa di Mosorrofa

di DOMENICO LABELLA E PASQUALE ANDIDERO – Ieri 3 dicembre è la Giornata mondiale della disabilità, delle persone con disabilità. Proclamata dalle Nazioni Unite nel 1992, punta sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui bisogni e i diritti dei disabili. Anche Mosorrofa vive questo dramma: mancanza totale di marciapiedi; strade sconnesse e piene di buche; nessun luogo pubblico dove poter esercitare il proprio diritto a vivere una vita normale che possa accogliere ragazzi ma anche adulti; impossibilità ad andare in chiesa.

Ci vogliamo soffermare proprio su quest’ultimo punto. Per accedere alla chiesa parrocchiale di Mosorrofa dedicata a San Demetrio si è obbligati a percorrere 10 gradini oppure fare una salita con pendenze tra il 30 e il 40% dall’entrata laterale e 13 gradini da quella principale.

Si capisce bene che per un disabile, un anziano, è praticamente impossibile partecipare alle funzioni religiose o dare sfogo alle proprie esigenze di preghiera, si deve necessariamente essere accompagnati e aiutati a superare quegli insormontabili ostacoli.

Il parroco, sac. Domenico Labella, e l’Azione Cattolica locale hanno più volte segnalato la cosa alle autorità competenti, chiedendo di adoperarsi per l’abbattimento di quelle barriere architettoniche. Visto che nessuno prendeva in considerazione i bisogni dei residenti, e anche dei forestieri che vengono a visitare la chiesa, si è pensato di fare in proprio. L’ingegnere Domenico Suraci ha volontariamente e gratuitamente progettato e donato alla parrocchia una possibile soluzione, abbastanza semplice, gli spazi ci sono, che consentirebbe l’accesso facilitato in chiesa anche ai portatori di handicap. Purtroppo non si può mettere in atto perché il suolo dove deve sorgere la nuova rampa è di proprietà del Comune di Rc.

Circa tre anni fa la Parrocchia ha contattato l’assessore competente per chiedere di realizzare l’opera con i fondi dedicati all’Aba dichiarandosi disponibile a donare gratuitamente il progetto. Tante assicurazioni, nulla di fatto. All’inizio dell’anno in corso ci siamo rivolti, Parrocchia e Comitato di quartiere Mosorrofa, all’assessore al Welfare del Comune che ci ha assicurato il suo interessamento e ci ha chiesto di inviare richiesta e progetto all’ufficio competente che fa capo all’assessorato ai lavori pubblici. Il 2 febbraio il tutto è stato formalmente inviato, tramite Pec, all’ufficio competente e per conoscenza all’assessore al welfare. Nessuna risposta. A settembre è stato chiesto l’intervento anche della garante della salute regionale prof.ssa Stanganelli, che, pur non essendo la cosa di sua competenza, si è fatta portavoce inoltrando anch’essa progetto e richiesta alle autorità competenti.

Anche la prefettura è a conoscenza di questa mancanza di sensibilità verso i più bisognosi. Ad oggi, nonostante soldi e finanziamenti per le barriere architettoniche ci sono, tutto tace. Da anni giace presso il Comune di Rc questa richiesta ma evidentemente per Mosorrofa non solo non ci sono ristori per strade, centri ludici e sportivi, discariche, servizi idrici, luce e cimitero ma nemmeno l’attenzione minima a portatori di handicap, disabili e anziani. Oggi mentre il mondo celebra la giornata della disabilità con proclami e propositi a Mosorrofa disabili e anziani ancora non sono “liberi” di andare in chiesa. (ds e pa)

(Domenico Sabella è sacerdote della chiesa di San Demetrio, Pasquale Andidero è presidente è presidente del Comitato di quartiere Mosorrofa)