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Cgil, Cisl e Uil Calabria organizzano banchetti per raccolta firme per “Nessun profitto sulla pandemia”

Si intitola Tutti hanno diritto alla protezione da Covid: Nessun profitto sulla pandemia l’iniziativa dei Cittadini Europei e a cui hanno aderito CgilCislUil Calabria, che hanno organizzato, in tutte e cinque le Province calabresi, dei banchetti per la raccolta firme.

L’obiettivo delle cento associazioni in campo, tra cui Cgil Cisl e Uil, e raggiungere il traguardo del milione di firme.

«Il covid-19 si diffonde a macchia d’olio – si legge sul sito –. Le soluzioni devono diffondersi ancora più velocemente. Nessuno è al sicuro fino a che tutti non avranno accesso a cure e vaccini sicuri ed efficaci. Abbiamo tutti diritto a una cura. Firma questa iniziativa dei cittadini europei per essere sicuri che la Commissione europea faccia tutto quanto in suo potere per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte».

In Calabria, si potrà firmare a Cosenza, a Piazza Kennedy dalle ore 11,00 alle ore 13,00; a Reggio Calabria, a Piazza San Giorgio dalle ore 09,00 alle ore 13,00; a Catanzaro a Piazza Rossi (adiacente Prefettura) dalle ore 10,00 alle ore 12,30; a Crotone, sul Lungomare (altezza Bar Columbus) dalle ore 10,00 alle ore 12,30 e a Vibo Valebtia a Piazza Municipio, dalle 10 alle 12.30.

Con questa iniziativa, dunque, si vuole chiedere: Salute per tutti: «abbiamo tutti diritto alla salute. In una pandemia, la ricerca e le tecnologie dovrebbero essere condivise ampiamente, velocemente, in tutto il mondo. Un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di decidere chi ha accesso a cure o vaccini e a quale prezzo. I brevetti forniscono ad una singola azienda il controllo monopolistico sui prodotti farmaceutici essenziali. Questo limita la loro disponibilità e aumenta il loro costo per chi ne ha bisogno»; trasparenza sui «dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci dovrebbero essere pubblici. I contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche devono essere resi pubblici»; denaro pubblico, controllo pubblico, in quanto «i contribuenti hanno pagato per la ricerca e lo sviluppo di vaccini e trattamenti. Ciò che è stato pagato dal popolo dovrebbe rimanere nelle mani delle persone. Non possiamo permettere alle grandi aziende farmaceutiche di privatizzare tecnologie sanitarie fondamentali che sono state sviluppate con risorse pubbliche» e nessun profitto sulla pandemia: «le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone. Una minaccia collettiva richiede solidarietà, non profitti privati. L’erogazione di fondi pubblici per la ricerca dovrebbe sempre essere accompagnata da garanzie sulla disponibilità e su prezzi controllati ed economici  . Non deve essere consentito a Big Pharma di depredare i sistemi di assistenza sociale». (rrm)