Dibattito pubblico AV, illustrati dettagli e ruolo della nuova stazione del Vallo del Diano

Si è parlato dei dettagli e del ruolo della nazionale stazione del Vallo del Diano, nel corso del nuovo appuntamento del Dibattito Pubblico sull’Alta velocità, relativo al  tracciato da Romagnano a Praia a Mare dell’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria.

Oltre alla stazione della Valle del Diano, che – ha detto la dottoressa Tatiana Cini, vicecoordinatore del Dibattito pubblico, dopo l’introduzione del coordinatore, professore Roberto Zucchetti – «è una porta di accesso e anche un’occasione di relazione e scambio virtuoso con altre aree, attraverso le dinamiche di spostamento generate da studio, lavoro e commercio, influenzando l’attrattività turistica e, in ultima analisi, la competitività del territorio stesso».

Cini ha poi puntualizzato che «la stazione di Praia non rientra all’interno dei lotti ora in discussione». 

Alessandro Oliveri, architetto esperto di tematiche urbanistiche e ambientali, ha ricordato il libro “La città del Vallo di Diano”, dell’architetto Paolo Portoghesi. «Il volume – ha spiegato Oliveri – consente di individuare tre dimensioni, a proposito della stazione del Vallo di Diano: quella della stazione come architettura; quella della stazione come elemento urbanistico in rapporto a ciò che succede attorno; quella legata al paesaggio, cioè come il manufatto si plasma in relazione a ciò che sta intorno». 

L’ingegnere Marco Marchese, responsabile della Direzione investimenti di Rfi per l’area Sicilia e Calabria, ha sottolineato: «Oggi le stazioni si intendono il più possibile vicine ai territori, vicine ai cittadini perché hanno una fruibilità completamente diversa. In passato si delocalizzavano, con la finalità di guadagnare spazio. Ora si è compreso che è molto meglio ospitare in esse funzioni utili e vicine alla collettività». 

L’ingegnere Francesco Chirico, responsabile per Rfi del progetto dell’Alta velocità ferroviaria Salerno Reggio-Calabria, ha osservato: «Oggi le stazioni sono luoghi quotidiani in cui vivere e sviluppare nuove opportunità: di business, di svago, di socialità. Esse prendono parte alla vita del territorio e diventano poli di attrazione. Le parole chiave per l’ubicazione delle stazioni sono “centralità” e “connessione”, anche a livello sociale». 

L’ingegnere Nicoletta Antonias, responsabile delle Infrastrutture sostenibili di Rfi, ha garantito «l’assoluta apertura di Rfi» anche al confronto sul nome da assegnare alla nuova stazione del Vallo di Diano.

«Vogliamo che l’infrastruttura – ha chiarito Antonias – connetta fortemente i territori interessati e diventi un elemento generativo capace di innescare nuove dinamiche di sviluppo. Sicuramente era importante poter disporre di un’adeguata rete stradale di accesso, anche attraverso sinergie progettuali con Anas. C’è un territorio pieno di ricchezze paesaggistiche e naturali, archeologiche, artistiche, culturali».

«Dalla nuova stazione, per raggiungere le aree costiere – ha proseguito Antonias – si impiegheranno circa 30 minuti. L’opera, peraltro, si inserisce in un sistema di mobilità sostenibile già molto forte e si connette con ciclovie importanti come quella del Tanagro e la Via Silente. Il progetto cura molto la realizzazione dello spazio. Per quanto riguarda l’aspetto architettonico, la struttura è stata pensata per ricalcare le linee del paesaggio, con l’intento di rafforzarne i valori identitari, i tratti caratteristici e le peculiarità. Si tratta di una stazione sostenibile, con una grande attenzione nella scelta di materiali ecocompatibili».

«L’opera avrà fonti energetiche rinnovabili e aree verdi – ha proseguito – che tra l’altro restituiscono spazi di confort termico. Possiamo immaginarla come un rural hub che supporta la destagionalizzazione del turismo e le tante attività presenti sul territorio, anche nella promozione di prodotti d’eccellenza. Ancora, abbiamo preso contatti con il Cirbises e quindi con le università limitrofe, per immaginare l’utilizzo degli spazi dell’infrastruttura anche per eventi e seminari di formazione».

«Lavoreremo – ha assicurato Antonias – perché questa nuova stazione possa essere un nodo intermodale per la mobilità soft. Quindi, cercheremo il modo più efficace di inserirla nei collegamenti esistenti e di creare i raccordi che servono per sfruttare le importanti ciclovie del territorio. Lavoreremo con tutti gli operatori del trasporto pubblico su gomma per creare soluzioni di viaggio integrate, promuovere il trasporto collettivo e rendere questa stazione un importante interscambio, istituendo magari anche il taxi sociale». 

Michela Cimino, sindaca di Padula, ha evidenziato: «L’allocazione della stazione ferroviaria nel nostro territorio ci consentirà di sviluppare un piano articolato di promozione e rilancio del monumento certosino. Di conseguenza, bisognerà rimodulare tutta la rete viaria che collegherà la stazione alla Certosa di San Lorenzo e al resto dei paesi del territorio, programmando in maniera adeguata la viabilità».

«In fase di progettazione dell’opera, si chiede di tener conto – ha aggiunto – anche del particolare pregio ambientale del territorio, mitigando e superando tutte le criticità legate alla grande infrastruttura ferroviaria».

Il dottore Gaetano Mitidieri, direttore del Gal “La Cittadella del Sapere” con sede a Lauria (Potenza), ha parlato del tracciato in discussione come «opportunità epocale e fondamentale ai fini dello sviluppo e del rafforzamento e dell’equilibrio territoriale».

«Abbiamo condiviso – ha aggiunto – gli aspetti trattati nei due incontri precedenti. Praia a Mare sarà meta di flussi dall’Alto Tirreno cosentino e dalla parte più bassa del nostro territorio, compresi Maratea e i Comuni del golfo di Policastro. Perciò la tratta esistente deve essere migliorata e finalizzata alla stazione di Praia».

L’avvocato Ettore Durante, coordinatore dell’Unione delle associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino, ha proposto di ridurre la lunghezza della prevista interconnessione verso Praia a Mare, al fine di ridurre i tempi di percorrenza del treno ad alta velocità. Inoltre, ha chiesto ai progettisti di «considerare la Riviera dei Cedri e quindi anche il Pollino che vi afferisce», valutando «la realizzazione di una nuova stazione di linea sul modello di Reggio Emilia AV Mediopadana».

Al riguardo, Marchese ha risposto: «Cogliamo le suggestioni che ci avete dato e le valutiamo analogamente a quanto spiegato nei precedenti incontri. Tuttavia, i tracciati ferroviari non sono, purtroppo, liquidi e malleabili: hanno una certa rigidezza dovuta ai loro tecnicismi e regole. A Scalea ci potrebbe essere un’altra interconnessione, attualmente allo studio». 

Il Dibattito pubblico proseguirà martedì 12 dicembre con un incontro in presenza, in programma nella sala San Severino della Certosa di Padula alle ore 17,30. Si parlerà, nell’occasione, sull’inserimento del Vallo di Diano nella rete europea dei collegamenti AV. (rcz)

Alta velocità, il gruppo Franz Caruso Sindaco: Minasi chieda conto a Salvini e a Occhiuto

Il gruppo Franz Caruso sindaco a Palazzo dei Bruzi, ha risposto alle dichiarazioni della senatrice della Lega, Tilde Minasi, in merito all’alta velocità, suggerendo alla parlamentare di rivolgersi al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e al presidente della Regione, Roberto Occhiuto «affinché possa scongiurare che il fondato rischio paventato non diventi realtà irreversibile».

«La novella esperta in infrastrutture di trasporto – prosegue il gruppo consiliare – infatti, probabilmente non sa che l’unico  lotto  della linea  ad alta velocità Sa-Rc finanziata col Pnrr è quello afferente la  tratta Battipaglia – Romagnano, peraltro già andato in appalto. I successivi lotti Romagnano – Praia, Praia – Tarsia e raddoppio Galleria Santomarco sono tutti finanziati con risorse statali di cui al Fondo Complementare approvato con legge n101/21 Art.4, e pertanto assolutamente rimodulabili fin dalla prossima legge di bilancio».
«Pertanto il rischio paventato dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso – dice ancora il gruppo consiliare – non solo è reale e realizzabile ma è addirittura quasi imminente alla luce delle pretestuose ragioni che stanno emergendo, nel corso del dibattito pubblico, a giustificazione del cambio di tracciato. Non è,poi,  affatto fuori luogo il timore secondo cui il cambio di tracciato possa essere un pretesto per fare fermare l’ Alta Velocità a Praia a Mare e non realizzare più nulla nel resto del territorio calabrese».
«Nondimeno la Minasi non ha ancora capito che la linea ad alta velocità Salerno – Reggio non deve come obiettivo velocizzare la relazione Roma- Reggio Calabria, bensì riconnettere l’intera Calabria alla rete ad AV nazionale – continua la nota –. Il modello Minasi invece prevede una marginalizzazione della Calabria ancor più grave di quella attuale. Questo è il pensiero della lega ma non dei Calabresi. L’alta velocità e il ponte – conclude il gruppo Franz Caruso Sindaco – per come ritiene il sindaco Franz Caruso, hanno senso se si opera una ricucitura con la fascia ionica e la dorsale adriatica , che può essere garantita e  assicurata solo ed esclusivamente con un tracciato “autostradale” dell’ AV”». (rcs)

 

L’OPINIONE / Flavio Stasi: Cancellazione della Praia-Tarsia uno schiaffo alla Calabria

di FLAVIO STASI – La scelta di cancellare il tratto di alta velocità Praia – Tarsia e trasformarlo in Praia – Paola rappresenta un vergognoso schiaffo alle popolazioni dello ionio e dell’entroterra, e causerà ulteriori devastazioni ambientali sulla costa tirrenica, già servita da linee veloci.

Si tratta di una idea ancor più malsana ed inaccettabile alla luce dei recenti tragici episodi, frutto di una mancata modernizzazione che questa terra attende almeno dal 1945. Ancora una volta il paradigma “Costi/Benefici” utilizzato a fasi alterne e sempre contro i medesimi territori.

Mi appello al Ministro Salvini: le strutture ferroviarie e governative rivedano questa scelta inaccettabile e rifinanzino l’unica opera possibile per garantire diritti fondamentali a centinaia di migliaia di cittadini, compresa la città di Corigliano-Rossano.
Coerentemente si proceda nella realizzazione della elettrificazione della tratta ionica, del collegamento e cambio di banco nelle stazioni di Corigliano-Rossano e su questi temi invito anche le rappresentanze elette sul nostro territorio ad assumere con urgenza una posizione chiara. (fs)

[Flavio Stasi è sindaco di Corigliano Rossano]

 

Il sindaco di CS Caruso: Con taglio tratta Praia-Tarsia Calabria esce dall’Alta velocità

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha denunciato come con la decisione di Rfi di escludere dall’alta velocità il tratto Praia-Tarsia, «l’intera Calabria esce dall’alta velocità».

«Il problema quindi deve riguardare tutte le forze politiche regionali. Lo sviluppo del territorio senza dubbio passa attraverso i collegamenti più rapidi ed efficienti. Anche il ponte sullo Stretto, opera che io ritengo strategica per il Mezzogiorno, perderebbe la propria ragione di esistere in mancanza di una rete ferroviaria utile a raggiungere le principali città della regione».

«Temo – ha aggiunto Franz Caruso – che il progetto sia stato accantonato per distrarre le somme del Pnrr destinate alla tratta Praia a Mare-Tarsia in favore proprio del ponte sullo Stretto, la cui copertura finanziaria è ancora tutta da definire. Ma deve essere chiaro che l’alta velocità in Calabria deve avere la precedenza».

«Mi pare – ha ricordato – che Rfi abbia investito circa 35 milioni di euro per lo studio preliminare del percorso. Devo quindi dedurre che l’iniziale scelta del percorso baricentrico proiettato verso Cosenza, la costa jonica e pure più accessibile da Castrovillari e dall’area del Pollino, sia stata il frutto di puntuali verifiche tecniche. Non credo proprio che a bloccare l’infrastruttura possa essere una montagna da perforare». (rcs)

Alta velocità, Minasi (Lega): Risponde ai sindaci Caruso e Stasi: Ai calabresi serve una linea più corta

«Ciò che serve ai calabresi è una linea più corta e più veloce tra Roma e lo Stretto». È quanto ha ribadito la senatrice della Lega, Tilde Minasi, rispondendo alle polemiche dei sindaci di Cosenza e Corigliano-Rossano, Franz Caruso e Flavio Stasi, sulle ultime scelte, comunicate da RFI, in merito al futuro tracciato dell’Alta velocità in Calabria, sul quale si è da poco riaperto il dibattito pubblico e che, a quanto pare, non passerà da Tarsia, ma rimarrà sulla direttrice costiera.

«Leggo degli strali di alcuni sindaci calabresi – ha spiegato – nei confronti della decisione di RFI di tagliare, dal progetto della nuova alta velocità Roma-Reggio Calabria, il lotto Praia-Tarsia per procedere invece con la nuova ipotesi Praia-Paola, e mi sorprendo nel dover assistere, per l’ennesima volta, a una totale mancanza di conoscenza dei fatti, oltre che di lungimiranza e di un vero interesse per i calabresi e la Calabria. È grave che tutto questo arrivi da chi governa i territori».

«Il sindaco di Cosenza Caruso afferma addirittura che “in questo modo l’intera Calabria esce dall’alta velocità”.

Ora – ha continuato la senatrice – Caruso dovrebbe sapere che una rete ad Alta Velocità deve necessariamente razionalizzare le fermate lungo il tragitto e, soprattutto, deve percorrere tracciati che siano i più brevi possibile e i più rapidi possibile. Altrimenti non sarebbe un’alta velocità, cioè un’Infrastruttura, come lui stesso dice, “strategica sia per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno, ma anche per dare un senso alla realizzazione del ponte sullo Stretto».

«Al di là delle difficoltà tecniche rilevate dagli addetti di Rfi, dunque – ha proseguito Minasi – è chiaro ed evidente che un tracciato che, anziché correre lungo la direttrice più breve, quella sulla costa, accresca il percorso di decine di chilometri andando verso l’interno, oltre a costare il doppio, comporterebbe tempi di percorrenza molto più lunghi e dunque non sarebbe una vera Alta Velocità. In quel caso sì che l’intera Calabria ne farebbe le spese».

«Altro che “vergognoso schiaffo alle popolazioni dello Ionio e dell’entroterra”, come afferma dal canto suo il sindaco Stasi. Ciò che a noi tutti, come calabresi e come rappresentanti del popolo, dovrebbe interessare – sottolineato la parlamentare – è la migliore Infrastruttura possibile per arrivare da Roma allo Stretto in un tempo che si aggiri – si spera – attorno alle tre ore, per poi collegarsi al Ponte e dare finalmente attuazione al corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo».

«È chiaro che, da quella linea veloce, dovranno poi ramificarsi tutti i collegamenti altrettanto veloci verso le aree interne e verso la jonica – ha continuato – che è anch’essa tra le priorità del Governo e del Ministro Salvini, come dimostrano gli investimenti per l’elettrificazione della rete ferrata e sulla Statale 106, e questi collegamenti saranno certamente previsti, esattamente come il raddoppio della galleria Santomarco verso Cosenza. Peraltro, ci sono studi universitari che mostrano come quest’ultima conformazione della rete sarebbe più breve e anche verso il capoluogo bruzio, rispetto a una ferrovia che simulasse un’alta velocità verso la città, che peraltro costerebbe».

«Il sindaco Caruso, inoltre, insinua il sospetto che “il progetto sia stato accantonato per distrarre le somme del Pnrr destinate alla tratta Praia a Mare-Tarsia in favore del ponte sullo Stretto”. Ebbene – ha detto ancora Minasi – non devo essere io a ricordargli che i fondi Pnrr non possono essere usati per il Ponte, dunque quanto afferma è totalmente fuorviante e serve solo a creare confusione e disinformazione e a strumentalizzare politicamente la vicenda».

«Chiedo a lui e a tutti i sindaci del territorio – ha detto– a spogliarsi da sciocchi e miopi campanilismi, qui è davvero in gioco il futuro della nostra Regione. È una sfida che abbiamo l’occasione di cogliere e vincere adesso, per decidere, appunto, come sarà la Calabria di domani: una terra finalmente all’avanguardia, raggiungibile e percorribile in pochissime ore, come le altre Regioni d’Italia ormai collegate tra loro dall’alta velocità, o una terra che potrà magari vantare una linea ferroviaria che tocca tutte le località, ma che non porta sviluppo e investimenti, causa eccessiva lentezza negli spostamenti?».

«”L’occasione persa che condanna la Calabria all’isolamento” si avrebbe solo in quest’ultimo caso – ha concluso – cioè procedendo sul tragitto ferroviario che i sindaci Caruso e Stasi difendono. Dunque invito loro e tutti gli altri Amministratori interessati a incontrarci. Sono disponibile – conclude Minasi – a un confronto in cui potrò spiegare, a chi non è ancora molto informato o non ha ancora ben capito, quali siano le scelte giudicate più convenienti per tutta la Calabria e che porteranno nuova linfa anche ai loro territori». (rrm)

Alta velocità, lunedì il dibattito pubblico su scelta di passare per il Vallo di Diano e scendere a Praia

Lunedì 4 dicembre, alle 17.30, in forma online è in programma il secondo incontro del Dibattito Pubblico sul progetto dell’Alta velocità ferroviaria per il Mezzogiorno relativo al tracciato di circa 97 chilometri dei lotti 1B e 1C, Romagnano-Buonabitacolo-Praia a Mare.

Dopo il webinar informativo dello scorso 28 novembre, dedicato ai particolari tecnici del progetto illustrati dai responsabili di Rfi e Italferr, nell’incontro di lunedì si inizierà a discutere nel merito con le parti interessate, in particolare sulla scelta del tracciato di non seguire la linea costiera e di passare per il Vallo di Diano, invece, e sul perché si propone di scendere a Praia a Mare e non a Sapri o Maratea.

Infatti, come aveva ribadito il professore Roberto Zucchetti, coordinatore del Dibattito pubblico, «gli attori locali e tutti gli interessati potranno intervenire in diretta – previa iscrizione tramite l’apposito link https://us02web.zoom.us/j/81316743260 – formulando domande, chiedendo chiarimenti, esprimendo pareri, osservazioni, dubbi e necessità dei singoli territori». 

Tutti gli appuntamenti del Dibattito pubblico si potranno seguire in diretta video sul sito https://dp.avsalernoreggiocalabria.it, che contiene in dettaglio le informazioni sul progetto in questione, sul relativo Dibattito pubblico e sulle possibilità di parteciparvi. Ogni interessato, peraltro, può scrivere all’e-mail coordinamento@avsalernoreggiocalabria.it, per inviare un contributo tecnico articolato, rivolgere delle domande oppure chiedere informazioni. (rcz)

Dibattito su AV per il Sud: Focus sul tracciato Romagnano-Buonabitacolo-Praia a Mare

È sul tracciato Romagnano-Buonabitacolo-Praia a Mare che è ripartito il dibattito pubblico sul progetto dell’alta velocità ferroviaria per il Mezzogiorno, coordinata dal prof. Roberto Zucchetti.

Questo tracciato, infatti, conta quasi 97 chilometri e costerà 8 miliardi di euro, finanziati dal Fondo complementare.  Sarà realizzato in 6/8 anni, vedrà l’impiego di quasi 85mila addetti a tempo pieno e, secondo le stime tecniche, genererà un valore aggiunto di 6,1 miliardi di euro e poi un incremento di 230 milioni di euro del traffico turistico e di quello business. 

Ha introdotto i lavori il professore Roberto Zucchetti, che in premessa ha chiarito l’essenziale scopo informativo dell’incontro on line con cui è iniziata la procedura obbligatoria del Dibattito pubblico sui lavori in progetto.

I responsabili tecnici di Rfi e Italferr hanno illustrato le valutazioni preliminari e i dettagli progettuali. In particolare, l’ingegnere Marco Marchese, responsabile per Rfi del progetto dell’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria – che rientra fra le opere commissariate del Sud Italia seguite dal sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante –  ha inquadrato il contesto complessivo in cui si inserisce l’opera in discussione, caratterizzato da ulteriori interventi strutturali – come il potenziamento della trasversale ferroviaria Battipaglia-Taranto e il raddoppio della galleria Paola-Cosenza per consentire il trasporto delle merci dal porto di Gioia Tauro lungo la ferrovia adriatica –, volti, ha scandito Marchese, a «riportare il Meridione a standard di velocità e servizi degni di quello che succede nelle altre parti del Paese».

L’ingegnere Pietro Bruni, della Direzione investimenti di Rfi, ha sottolineato la forte riduzione dei tempi di percorrenza da Napoli a Reggio Calabria e verso altre località, per esempio Potenza, e la complessità delle opere dell’Alta velocità ferroviaria da realizzare per il Sud, comprendenti integrazioni alla rete delle merci e collegamenti infrastrutturali anche con gli aeroporti.

«Stiamo parlando – ha chiarito Bruni, con riferimento alla nuova linea dell’Alta velocità ferroviaria verso la Calabria – di zone in cui gli spazi disponibili per realizzare nuove infrastrutture sono molto limitati: abbiamo montagne a picco sul mare e tratti molto spesso urbanizzati, con aree franose e altri problemi di conformazione del territorio». Nicol Mancuso, project engineer di Italferr per i lotti 1B e 1C, ha evidenziato che «la velocità massima di progetto è pari a 300 chilometri orari».

«Al contempo – ha aggiunto – andiamo a incrementare l’accessibilità al sistema ferroviario mediante la realizzazione di interconnessioni, cioè di collegamenti tra questa nuova linea di progetto e la linea della rete esistente, nonché mediante la realizzazione di una nuova stazione ad Alta velocità in corrispondenza del Vallo di Diano», nei pressi dell’uscita autostradale di Buonabitacolo (Salerno). Giuseppe Crisà, ingegnere di Italferr, ha descritto minuziosamente il progetto sottoposto al Dibattito pubblico: il lotto 1B Romagnano-Buonabitacolo è di circa 51 chilometri, di cui il 41 per cento di gallerie, il 43 per cento di viadotti e scatolari e il 16 per cento di rilevati e trincee; il lotto 1C Buonabitacolo-Praia a Mare si sviluppa per circa 46 chilometri, di cui l’80 per cento di gallerie, l’11 per cento di viadotti e scatolari e il nove per cento di rilevati e trincee. Luca Colacillo, architetto di Italferr, ha spiegato come è stato determinato il tracciato in esame: attraverso l’analisi «delle innumerevoli preesistenze».

La considerazione dei beni paesaggistici tutelati da Parchi, da Riserve e dal Sito Unesco, che include la Certosa di Padula; lo studio accurato degli impatti, in modo da approntare le migliori soluzioni a salvaguardia della biodiversità, della bellezza e dell’integrità del territorio. Alessandra De Lucia, ingegnere di Italferr, si è soffermata sugli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale, tra l’altro precisando che «il 93 per cento della produzione dei materiali di scavo si utilizzerà internamente al cantiere e all’esterno per attività di rimodellamento morfologico e ripristino ambientale delle cave dismesse, mentre il 7 per cento della produzione di codesti materiali sarà gestito come rifiuto e almeno il 70 per cento dei rifiuti prodotti verrà avviato a recupero». 

Il coordinatore del Dibattito pubblico ha ringraziato «i tecnici di Rfi e di Italferr per lo sforzo compiuto, e riuscito, di presentare in maniera sintetica e semplice un progetto molto complesso, che ha richiesto di assumere decisioni molto difficili». Zucchetti ha poi invitato tutti gli interessati «a consultare il Dossier di progetto e gli altri materiali presenti sul sito del Dibattito pubblico, per rendersi conto di questa grande complessità».

«Adesso – ha concluso – arriva il momento di entrare nel merito di quanto presentato, facendo osservazioni, portando suggerimenti ma anche esprimendo posizioni differenti e proposte alternative».

Il prossimo incontro del Dibattito pubblico sul tracciato dell’Alta velocità ferroviaria Romagnano-Buonabitacolo-Praia a Mare si terrà on line lunedì 4 dicembre, alle ore 17,30. Nello specifico, il focus sarà sulla scelta del tracciato di non seguire la linea costiera e di passare, invece, per il Vallo di Diano. Potranno intervenire tutti gli interessati, iscrivendosi tramite il link https://us02web.zoom.us/j/81316743260(rcs)

L’OPINIONE / Franz Caruso: Occhiuto a sostegno del taglio del tratto calabrese

di FRANZ CARUSO – I ritardi enormi accumulati rispetto ai tempi preannunciati dal Commissario Vera Fiorani di RFI nel corso di una entusiastica presentazione avvenuta tempo fa in  Regione ed afferente la realizzazione della linea Ferroviaria ad Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria, sono certamente segnale che qualcosa al riguardo non sta andando per il giusto verso.

Eppure si tratta di un progetto che riguarda un’opera assolutamente indispensabile per unire l’Italia e riavvicinare in modo efficace l’intero territorio regionale al resto del paese. La scelta di Rfi, frutto di un suo  studio preliminare costato allo Stato ben 35 milioni, era orientata, sulla base di verifiche tecniche puntuali, per un percorso baricentrico che da Praia si accentrasse  su Tarsia  per poi lambire Cosenza e allo stesso modo essere molto più accessibile dal versante ionico e dalle grandi aree urbane di Corigliano-Rossano, Sibari e la stessa Castrovillari.

Oggi apprendiamo con stupore dalla risposta ad una opportuna interrogazione parlamentare dell’ex ministra Paola De Micheli, che senza alcun confronto di tipo Istituzionale, per ragioni tecniche non meglio specificate nel dettaglio e nelle possibili alternative, la stessa Rfi e il Mit starebbero per ripiegare per il tradizionale tracciato tirrenico snaturando totalmente il progetto.

È evidente che tale scelta sarebbe un modo per rinviare sine die la realizzazione dell’ opera, dal momento che è stata proprio Rfi ad escludere per motivi tecnici la possibilità di seguire l’attuale dorsale ferroviaria tirrenica. Sarebbe sbagliato subire passivamente questo assurdo e poco chiaro depauperamento senza aver prima avuto contezza delle ragioni vere e senza aver preso atto  dell’assenza assoluta  di possibili  correttivi che non ne stravolgano il tracciato oggetto dei finanziamenti in essere.

Stupisce poi e preoccupa molto il fatto che, dopo due anni di silenzio, sulla questione intervenga ora il Presidente Occhiuto a sostegno di una ipotesi che blocca la realizzazione dell’ opera nell’ intero tratto calabrese e che, pertanto , taglia la Calabria dall’ alta velocità. Non è da escludere che ancora una volta faccia prevalere la sua ossessione a sostenere posizioni che favoriscono la ulteriore penalizzazione della città di Cosenza e dell’intero territorio circostante.

Aspettiamo al riguardo quindi un intervento chiaro del Presidente della Regione per capire se il suo obiettivo sia la crescita della nostra regione ovvero il perseguimento del suo ulteriore isolamento frutto di impegni non mantenuti e di assordanti disimpegni. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

Il presidente Occhiuto: Su alta velocità si va avanti senza tentennamenti né ritardi

«Sull’Alta velocità ferroviaria si va avanti senza tentennamenti né ritardi». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a Il Quotidiano del Sud.

«In coerenza con quanto chiesto da alcuni territori – ha sottolineato il governatore – Rfi ha esplorato ed esplora tutte le possibili soluzioni per un tracciato funzionale e competitivo. L’unico lotto che rientrava nelle tempistiche del Pnrr, che arrivava alle porte della Calabria, così come la realizzazione della doppia canna della Galleria Santomarco, interamente sul territorio calabrese, procedono il loro iter per tagliare il traguardo nei tempi previsti, e la restante parte della progettazione della linea è in corso di completamento o ha iniziato l’iter autorizzativo».

«Certamente l’opera – ha concluso – anche nella prospettiva di realizzare il Ponte sullo Stretto, resta prioritaria e strategica tanto per il governo regionale tanto per quello nazionale». (rcz)

Molinaro (Lega): Bene percorso nuovo per AV sull’Alto Tirreno

Il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, ha evidenziato come «è giusto e fa bene il sindaco di Paola, Giovanni Politano, a porre la dovuta attenzione nell’avere ottenuto con un lavoro paziente e di raccordo istituzionale (Regione –Ministero Infrastrutture e Ferrovie dello Stato) che il percorso tirrenico dell’alta velocità ferroviaria preveda “una linea completamente nuova di ultima generazione, separata da quella già esistente”».

«La Calabria e i collegamenti con la Sicilia lo meritano! Quella che si paventava in precedenza – ha proseguito il Consigliere regionale  – era una scelta innaturale per i costi elevati, i problemi ingegneristici, i danni ambientali e i tempi di percorrenza».

«Mi complimento con il sindaco, con l’Amministrazione Comunale di Paola – ha aggiunto – perché hanno creduto e saputo individuare una legittima visione di futuro per il trasporto ferroviario in Calabria che ha riflessi importanti portando indubbi benefici socio-economici visto che in Italia l’utilizzo del treno è in crescita».

«Certamente la città di Paola anche per gli altri progetti che si prevedono – ha concluso Molinaro – rappresenta uno snodo e polo di coordinamento essenziale al servizio anche degli altri comuni del territorio perché l’alta velocità è il contrario dell’immobilismo e questa è una “cura del ferro” che può funzionare davvero». (rcz)