Antoniozzi (Fdi): Settore Ambiente in Calabria ha fatto passi da gigante

Il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha evidenziato come «il settore dell’ambiente in Calabria ha fatto passi da gigante da quando c’è il presidente Occhiuto, dopo un lungo periodo di parole».

«Il Dipartimento regionale – ha aggiunto – lavora veramente bene e di concerto con gli altri attori, tra cui Arpacal, che con l’insediamento del commissario straordinario, Michelangelo Iannone, ha cambiato passo. Si lavora alla depurazione costantemente e si lavora con abnegazione insieme ai sindaci».

«C’è un cambio di passo dettato dal presidente Occhiuto – ha concluso Antoniozzi – che fa vedere i suoi effetti in un ambito che è fondamentale per la nostra regione e le sue potenzialità». (rp)

La Metrocity a confronto con gli Ordini professionali con i “Seminari dell’Ambiente”

Si è svolto, a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria, il ciclo formativo e informativo dei ‘Seminari dell’Ambiente’ promosso dal settore ‘Tutela del Territorio e dell’Ambiente’, con la collaborazione degli ordini professionali maggiormente coinvolti nei procedimenti autorizzativi ambientali.

L’obiettivo è quello di illustrare i complessi procedimenti amministrativi ambientali al personale responsabile degli Uffici tecnici e degli Sportelli unici delle Attività produttive dei Comuni del territorio metropolitano, nonché, ai tecnici e ai consulenti aziendali.

I lavori sono stati avviati dal vicesindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, che si è soffermato, tra l’altro, sull’importanza delle iniziative intraprese negli ultimi due anni dal settore ‘Tutela del Territorio e dell’Ambiente’ sulle tematiche ambientali, in sintonia con le linee di mandato del sindaco Giuseppe Falcomatà e tutte ispirate dalla strategia di valorizzazione e della tutela del territorio metropolitano: Linee guida autorizzazione agli scarichi, Procedure AUA, Regolamento per estrazione materiale litoide dalle fiumare, Regolamento rilascio concessioni adduzioni idriche.

Il settore rientra tra le deleghe del consigliere metropolitano all’Ambiente Salvatore Fuda. A seguire il dirigente del settore 12, Domenica Catalfamo, ha presentato i lavori dei seminari moderando gli interventi degli ordini professionali, dottori agronomi e forestali, architetti, biologi, chimici e dei fisici, geologi e ingegneri, che hanno collaborato alla riuscita dell’evento valorizzando il metodo che si sta seguendo con il confronto continuo. Tutti gli interventi dei referenti degli ordini, ribadendo la centralità delle professioni, hanno condiviso l’opportunità che venga attivato un tavolo tecnico permanente con il coordinamento del settore promotore, finalizzato a un confronto proficuo e sinergico sulle problematiche ambientali e sulle possibili soluzioni.

All’evento, moderato durante la mattina dal dirigente del Settore 12, ing. Domenica Catalfamo e durante il pomeriggio da Francesco Forestieri, Responsabile del Servizio “Ambiente ed Energia”, hanno partecipato un nutrito numero di professionisti e di operatori del settore provenienti dalle più disparate realtà, sia produttive che amministrative, del territorio.

Il primo intervento, introdotto dal presidente dell’ordine dei dottori agronomi e forestali e dal segretario del Consiglio direttivo dell’ordine dei biologi della Calabria, Giovanni Misasi, è stato tenuto dai funzionari del servizio ‘Ambiente e Energia’ del settore 12, Francesco Forestieri e Anna Maria Minniti, che hanno relazionato sulle procedure autorizzative relative alle autorizzazioni uiniche ambientali, strumento ritenuto essenziale per la semplificazione amministrativa per le piccole e medie imprese, ma che, per molti aspetti, può e deve essere migliorato.

L’ordine dei geologi, rappresentato da Domenico Putrino, e l’ordine degli ingegneri, rappresentato da Domenico Sapia, hanno invece introdotto il secondo intervento con il quale, Teresa Papalia, responsabile dell’ufficio ‘Qualità aria e rifiuti’, ha relazionato in merito alla complessa Autorizzazione unica ex art. 208 del D. Lgs 152/2006, il c.d. Codice dell’Ambiente, con la quale viene autorizzata la costruzione e la gestione di molti impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti, analizzando dettagliatamente l’iter procedurale e sottolineando le modalità di presentazione delle istanze al fine di una maggiore celerità del procedimento.

I lavori dei seminari sono proseguiti, nel pomeriggio, con la terza sezione relativa alle novità introdotte dal nuovo regolamento degli scarichi idrici della Città metropolitana, approvato nel 2022. Il consigliere delegato Salvatore Fuda dopo aver evidenziato l’impegno della Città metropolitana nel dotarsi di specifici regolamenti nel settore della tutela dell’ambiente, è entrato nel merito delle tematiche trattate dai seminari. Per gli aspetti tecnici, il presidente dell’ordine dei chimici e dei fisici della Calabria, Alessandro Teatino, ha introdotto i lavori ribadendo la valenza del confronto tra i competenti Uffici della Città metropolitana e il mondo delle professioni e degli enti locali. Francesco Forestieri ha poi relazionato sulle novità di tipo tecnico amministrativo contenute nel regolamento degli scarichi della Città metropolitana.

L’evento ha registrato in tutte le tre sezioni un importante numero di partecipanti che hanno dimostrato un grande interesse, intrattenendosi anche dopo la conclusione ufficiale dei lavori per discutere di specifiche problematiche relative agli argomenti oggetto dei seminari.

Gli strumenti normativi adottati dalla Città metropolitana, su proposta del Settore 12 nell’ultimo biennio (2022-2023), in alcuni casi sopperendo a carenze legislative della Regione Calabria, stanno rilevando tutta la loro efficacia ed importanza perseguendo anche l’obiettivo della velocizzazione delle procedure. Il metodo seguito avvalora e costituisce solido presupposto del tavolo tecnico permanente che potrà essere istituito a breve su iniziativa della Città metropolitana, coinvolgendo tutti gli ordini professionali per un proficuo continuo confronto sulle tematiche non solo di tutela ma anche di sviluppo economico del territorio, rendendo efficaci e veloci gli iter autorizzativi e promuovendo buone prassi di economia circolare. (rrc)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: Crotone ha il diritto di vivere in salute e in un ambiente incontaminato

di EMILIO ERRIGO – In un recentissimo incontro informativo alla mia persona nella qualità di nuovo Commissario Straordinario Delegato per la realizzazione degli interventi di bonifica e recupero del danno ambientale nel Sin di Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria, alla presenza della cittadinanza, autorità pubbliche e ordini professionali e attenti giornalisti , ben organizzato incontro, da parte dell’A.D. di Eni Rewind S.p.A, dott. Paolo Grossi, tenutosi a Crotone, all’interno dei locali industriali ora dismessi, dissi convintamente tra l’altro, al numerosissimo pubblico presente all’evento, che in extrema ratio e se ciò si dovesse rendere necessario e urgente, per assicurare la difesa civile e la salute dei Cittadini e abitanti di Crotone, che avrei esercitato il previsto diritto di avvalimento, dei Reparti Specializzati NBCR delle Forze Armate e di Polizia, compresi le competenti Unità Mobili Tecnologicamente Specializzati del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Dpcm 14 settembre 2023.
Nei giorni successivi passai dalle parole ai fatti, tanto da richiedere e ottenere, con i noti tempi della reattività e prontezza operativa dei militari, la presenza di alcuni qualificati e competenti Ufficiali dello Stato Maggiore della Difesa, al fine di visitare la Cittadella Militare di Cutro, una nuova realtà immobiliare dove se ritenuto necessario, sono intenzionato a costituire la Base Tecno -Logistca del Sin di Crotone -Cassano e Cerchiara, tenuto conto e considerato, che già a Cutro, risiedono in efficienti e moderne infrastrutture militari, alcune Unità Specializzate dell’Esercito Italiano, preposti a garantire sicurezza del territorio Crotonese , nell’ambito della Operazione Nazionale Strade Sicure.
Dissi in quella circostanza, che I Cittadini di Crotone, Cassano e Cerchiara e non solo, hanno il diritto inalienabile di vivere in salute e in un territorio dove ambiente, biodiversità e gli ecosistemi, siano davvero diritti costituzionali garantiti, così come espressamente e solennemente previsti dagli articoli 9, 32,41 e 117, della nostra Carta Costituzionale.
La storia culturale e industriale della Cittá e provincia di Crotone, non è stata clemente, per una serie di motivazioni e scelte di politica economica e industriale, non in linea e conformi con i diritti alla vita in sicurezza per la salute e dell’ambiente salubre.
Certo non si può pensare e credere, che coloro i quali hanno autorizzato e consentito l’industrializzazione delle aree territoriali di Crotone, peraltro a pochi passi dal mare, in un contesto ambientale allora veramente ricco di biodiversità , sano e incontaminato, avessero piena contezza delle conseguenze dannose che per nessi di causalità, avrebbero visto gli abitanti e residenti la Città di Pitagora della Magna Grecia, destinatari di malattie tumorali, ospedalizzazioni e gravissime conseguenze mortali per la loro stessa vita.
Ora siamo o dovremmo essere tutti coscienti e consapevoli, che a Crotone deve risorgere e rinascere una nuova vita sicura, dove la salute del territorio, delle acque sotterranee e superficiali, del mare e dell’aria, siano una priorità assoluta per le presenti e future azioni di politica economica – ambientale nazionale e regionale, rigenerante e produttiva di benessere collettivo e interessi diffusi.
In questo mese di novembre successivo alla mia nomina quale Commissario Straordinario delegato dal Governo, per la realizzazione degli interventi di bonifica e recupero del danno ambientale nel Sito di Interesse Nazionale di Crotone – Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria(SIN), vi assicuro che non ho risparmiato energie psicofisiche per studiare, comprendere e conseguentemente agire, per l’esclusivo benessere generale di Crotone e di quanti hanno il diritto di vivere e vivere economicamente bene e in salute.
In verità ho trovato un ambiente umano forte, solidale, accogliente, con tanta, tanta voglia di vivere in Santa Pace per tutti, dignitosamente, nella legalità e giustizia sociale. Le Istituzioni pubbliche nazionali dei Ministeri competenti per materia del Governo e soprattutto, quelle regionali e provinciali in Calabria, ad iniziare dal Signor Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, il dott. Giuseppe Capoccia, Prefetto, S.E. dott.ssa Franca Ferraro, Prefetto della provincia di Crotone ,il Signor Sindaco della più volte citata cara Città di Crotone, ing. Vincenzo Voce, dal Presidente della Provincia Jonica di Pitagora, dott. Sergio Ferrari, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Meridionale Ammiraglio Andrea Agostinelli, con il direttore Amministrativo per il Porto di Crotone dott. Alessandro Guerri, i carissimi Comandanti delle Forze di Polizia e del Corpo dei Vigili del Fuoco, il Comandante della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera , il Capitano di Vascello, Domenico Morelli, del Presidente della Camera di Commercio di Crotone-Catanzaro e Vibo Valentia, dott. Pietro Falbo, tutti i Presidenti degli Ordini Professionali e delle numerose sempre attive e propositive Associazioni Sindacali, Ambientsliste, e Comitati di Cittadini, Cooperative dei Pescatori, Associazioni di categoria, sono fermamente convinti e d’accordo, che è giunta l’ora e senza incertezze d’azioni, per lavorare intensamente e onestamente, tutti assieme nessuno escluso, per affermare gli inviolabili diritti alla Legalità e Giustizia per il bene, la rinascita umana, ambientale, economica e sociale di Crotone.
Anche il Caro Presidente di Eni S.p.A, Gen.C.A.dott. Giuseppe Zafarana, già Comandante Generale del Corpo della Guardia di Finanza, in uno con i Vertici della Multinazionale Eni S.p.A. e l’Amministratore Delegato Eni Rewind S.p.A, Dott. Paolo Grossi, sono favorevoli e concretamente disponibili, con e per la immediata attività di bonifica , recupero e riqualificazione ambientale delle aree territoriali, costiere e marittime di Crotone.
Ora tocca alla politica attiva locale, provinciale e regionale, non lasciarsi prendere la mano dalle idee progettuali allo stato inattuabili e concretamente irrealizzabili nell’immediato, perché tutti devono sapere, che è necessario e urgente, rimuovere senza altri ingiustificati ritardi dannosi e pericolosi, tutti i contaminanti presenti e giacenti da molti decenni, in colline di sedimenti pericolosi per la salute, posizionati in brutta mostra a vedersi, tanto da precludere la visuale del mare antistante la fascia costiera-marittima a Crotone e Provincia.
Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sono sicuro e certo, che non esiterà a fare la Sua importate parte, per far rinascere e risorgere là Città e la Provincia di Crotone.
Credetemi in fede, in ragione del fatto che questa mia convinzione deriva dalla pregressa attività svolta quale Commissario Straordinario dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), nel quale incarico temporaneo, ho avuto modo, tempo e molte circostanze favorevoli, per comprendere quanto il nostro caro Presidente della Regione, abbia veramente a cuore e sia concretamente impegnato per la salvaguardia, tutela della Salute pubblica e valorizzazione dell’Ambiente in Calabria. (ee)
(Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, Generale in riserva della Guardia di Finanza,,docente universitario di Diritto Internazionale e del Mare, attuale Commissario Straordinario Delegato di Governo per il SIN di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria)

Calabria regione virtuosa nella raccolta dei pneumatici fuori uso

Calabria virtuosa nella raccolta di pneumatici fuori uso. Quest’anno EcoTyre ha gestito in Calabria il maggior numero di Pfu (Pneumatici fuori uso), circa 39.480 kg, nell’ambito della campagna Puliamo il Mondo in collaborazione con Legambiente.

La raccolta in Calabria ha avuto, inoltre, il più alto numero di adesioni, con ben 11 interventi in 10 comuni che hanno preso parte all’iniziativa (Castiglione Cosentino, Cosenza, Spezzano della Sila, Gasperina, Stalettì, Squillace Lido, San Giovanni in Fiore, Rogliano, Roccabernarda e Dipignano). In tutta Italia, invece, sono stati raccolti e avviati a recupero 80.380 kg di Pfu con 24 interventi in 9 regioni e circa 9mila pezzi recuperati (il peso medio dei pezzi è di 8-15 kg).

La collaborazione con Puliamo il Mondo ricade nel più ampio progetto “Pfu Zero” che ha il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e nasce con lo scopo di informare la cittadinanza sull’esistenza e sul buon funzionamento della filiera di recupero e gestione dei Pfu.

La raccolta 2023 è un nuovo importante traguardo per il progetto “Da Gomma a Gomma”, coordinato da EcoTyre, con il coinvolgimento di molte aziende italiane, grazie al quale oggi è possibile utilizzare la gomma ottenuta direttamente da PFU per la produzione di nuovi pneumatici o di altri prodotti in gomma.

«La nostra partnership con Legambiente è ormai consolidata e quest’anno ha compiuto ben 11 anni. Continueremo a collaborare nell’ambito di Puliamo il Mondo – commenta Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – perché è fondamentale proseguire a sensibilizzare la cittadinanza su un servizio che è completamente gratuito per i consumatori. I pneumatici se ben gestiti sono riciclabili al 100% e si trasformano in una risorsa: per la prima volta abbiamo su strada il primo pneumatico verde, realizzato con un processo di devulcanizzazione di pneumatici giunti a fine vita».

«Il successo, in Calabria, dell’iniziativa di raccolta e avviamento al corretto smaltimento dei PFU abbandonati nell’ambiente, realizzata attraverso la collaudata collaborazione tra Legambiente ed Ecotyre, evidenzia la gravità del fenomeno nella nostra regione ma allo stesso tempo racconta delle grandi potenzialità del riciclo – dichiara Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria – Le varie iniziative realizzate attraverso i circoli territoriali di Legambiente, nell’ambito della campagna ‘Puliamo il mondo’, affiancate quest’anno dalla organizzazione di un convegno rivolto ad amministrazioni e operatori del settore, sono state un tassello importante per sensibilizzare contro l’abbandono dei Pfu e far comprendere l’importanza di rispettare le norme procedendo al riciclo in un’ottica di economia circolare». (rrm)

Contratti di fiume, di lago e di costa: assemblea regionale in Cittadella

«I Contratti di Fiume, di lago e di costa sono strumenti volontari di programmazione negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale, inseriti tra gli strumenti attuativi delle politiche di difesa del suolo e delle acque. Si identificano come utili strumenti per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, l’uso sostenibile dell’acqua, la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici, la mitigazione dei rischi idraulici e della siccità».

Lo ha detto il dirigente generale del Dipartimento tutela dell’ambiente, Salvatore Siviglia, introducendo i lavori dell’Assemblea regionale dei Contratti di Fiume, di Lago e di Costa della Calabria, che si è svolta oggi alla Cittadella regionale.

«Il contratto di fiume di lago e di costa – ha spiegato Siviglia – rappresenta uno strumento importante, che si inserisce nella più complessiva strategia per la tutela dell’ambiente, per individuare quali sono i punti di forza dei corsi d’acqua e le loro criticità, per programmarne la gestione e migliorare la capacita di affrontare eventi climatici estremi, riducendo il rischio di inondazioni o degrado costiero. Un altro aspetto molto importante è di renderli fruibili mettendo insieme diverse attività: agricoltura, industria, turismo, contribuendo alla tutela della biodiversità e degli habitat naturali. Abbiamo contratti di fiume in fase molto avanzata, altri che stanno per essere avviati. Nello specifico, lo scopo dell’Assemblea regionale è quello di condividere degli obiettivi e indirizzi strategici regionali, verificare l’incidenza dei contratti di fiume sulle politiche del distretto idrografico dell’Appennino meridionale, favorire l’acquisizione di pareri e avere un confronto periodico sull’attuazione dei contratti di fiume in Calabria. Su questi contratti – ha dichiarano infine il dg Siviglia – come Regione, in sintonia con le indicazioni del presidente Occhiuto, intendiamo promuovere lo scambio di esperienze tra i territori e la diffusione di buone pratiche, e anche la predisposizione e la diffusione di documenti informativi, educativi e formativi nelle scuole e nella società civile».

All’iniziativa sono intervenuti, alcuni da remoto, la segretaria generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, Vera Corbelli, la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro, il presidente dell’Istituto nazionale urbanistica Calabria, Domenico Passarelli, numerosi sindaci e rappresentanti dei diversi settori interessati, del Demanio, dell’Arpacal, dei Consorzi di bonifica, Ente per i Parchi Marini Regionali, delle università, delle Province calabresi e della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Tra gli altri, hanno partecipato anche Massimo Bastiani e Pola Rizzuto, coordinatori del Tavolo nazionale dei contratti di fiume, il professor Giuseppe Bombino, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Professor Roberto Gaudio, dell’Università della Calabria, Michelangelo Iannone, commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria.

Sulla “Centralità dell’acqua per uno sviluppo locale sostenibile” si è sviluppata una tavola rotonda alla quale hanno partecipato gli intervenuti all’Assemblea. (rcz)

Associazioni ambientaliste contro la gestione dell’energia da parte della Regione

Nasce in Calabria un coordinamento delle associazioni per evitare che «i mega impianti eolici e fotovoltaici trasformino il territorio regionale in un enorme cimitero». Usano queste parole Movimento Terra e libertà,
Terre di Vasia e Il Brigante.

«Lo abbiamo scritto e riscritto – dicono le associazioni – ma per forza di cose il chiodo è da ribattere: la gestione della crisi ecologica lasciata agli stessi meccanismi e ai medesimi soggetti che l’hanno determinata si sta traducendo per l’umanità nel classico salto dalla padella nella brace. Il totalitarismo economico in cui ci siamo cacciati approfitta delle crisi per escogitare sempre nuove frontiere dell’affarismo e in questo frangente, per continuare a fare quello che ha fatto fino a oggi, cavalca l’onda verde circoscrivendo arbitrariamente la questione ambientale alla necessità di ridurre le emissioni climalteranti, mentre continua a distruggere la natura e la vita peggio di prima, finanziarizzandole e trasformandole in valore da conquistare e monetizzare, con l’inesorabile corollario della crescita di azioni devastatrici. Mettendo a fuoco lo sguardo sui territori in cui abitiamo, cioè su una delle innumerevoli dimensioni locali asservite alla globalizzazione tritatutto, possiamo considerare anche la popolazione calabrese vittima di un grande inganno. Siamo paragonabili ai contadini del Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, opera cinematografica poetica e di forte impatto emotivo, capace appunto di stimolarci a rifiutare il doppio salto mortale dalla padella alla brace, di aprirci gli occhi sulla nostra inaccettabile realtà».

Aggiungono che «La padella calabrese è un territorio ampiamente degradato, segnato come tutto l’ Appennino italico dal dissesto idrogeologico, provvisto di 780 chilometri di coste quasi interamente sfigurate da infrastrutture e impianti turistici volgari e invasivi, ma che nonostante l’imperversare delle politiche sviluppiste negli ultimi decenni conserva ancora una confortante e preziosa biodiversità, in modo particolare nelle aree caratterizzate dall’ esistenza di ecosistemi in buone condizioni e da paesaggi emozionanti, famosi nel mondo per la loro peculiarità».

«La brace preparata dal Piano Integrato Energia e Clima della Regione Calabria, allineato alle tragiche disposizioni del governo centrale – è scritto nella nota – è un cimitero di croci roteanti su colline e montagne e di tombe fotovoltaiche sui terreni agricoli, è una landa desolata e inabitabile, un reticolo di infrastrutture ausiliare alla produzione energetica, sottostazioni, nodi di connessione, linee ad alta tensione, svincoli, asfalto e cantieri permanenti; è una zona di sacrificio per un presunto interesse generale, per confermare la sacralità dello spreco nell’orizzonte economico e culturale della nazione e per garantire guadagni alle multinazionali dell’energia e a chi galleggia nel fiume finanziario connesso al settore. In uno scenario mondiale di guerra per l’accaparramento delle risorse, il cui motore sempre su di giri è, come si diceva, un sistema economico intrinsecamente avverso alla giustizia tra gli umani e al rispetto della natura come ambito delle relazioni vitali tra tutte le specie, sta emergendo in Calabria una volontà sociale di resistenza, che il 5 novembre ha favorito la creazione, nel corso di un’assemblea appositamente organizzata a Lamezia Terme, di un coordinamento, denominato “Controvento”, tra associazioni e soggetti già impegnati sul fronte ambientale nelle varie realtà locali. Si è cercata e si è trovata l’azione comune tra gruppi provenienti da esperienze disparate, con riferimenti ideali e politici eterogenei (c’è chi come noi pensa che solo una profonda trasformazione degli attuali assetti globali possa fermare il treno in corsa verso l’autodistruzione e chi ritiene la proliferazione stragista di pale eoliche e impianti fotovoltaici una degenerazione di un contesto socio-economico tutto sommato accettabile)».

«Aveva preparato il terreno – scrivono le associazioni – una lettera aperta al presidente Mattarella, uscita nelle scorse settimane sulla stampa regionale e sottoscritta da uomini , donne e associazioni di destra , di sinistra o per statuto estranee alle appartenenze politiche, da esponenti del mondo cattolico, di quello sindacale e dei centri sociali. In quel testo il minimo comune denominatore era la richiesta al potere politico di ritirare la condanna della Calabria a restare terra di estrazione e discarica, spazio elettivo di infrastrutture e impianti invasivi e inquinanti. L’assemblea ha evidenziato l’effetto degli impianti per la produzione di energia rinnovabile già realizzati: non sono stati mai , come vuole la retorica che li promuove, trampolini di sviluppo per le aree su cui si sono abbattuti, non sono stati propulsori di progresso e ricchezza per gli abitanti, non hanno creato nuovi poli economici ma soltanto un danno ai beni comuni, un invito a pastori , apicultori , agricoltori e operatori nel settore del turismo rurale ed escursionistico a cambiare mestiere e territorio».

Il Coordinamento «non si limiterà a mettere in campo strategie difensive, a lottare per il ripristino dell’ottimo piano paesaggistico di cui si era dotata la Calabria, ma diffonderà nel corpo sociale idee e proposte legate alla possibilità offerta dalle comunità energetiche, che possono portare benefici tangibili alla collettività e non soltanto agli speculatori, legando l’autoproduzione e l‘autoconsumo alla solidarietà nei confronti dei meno abbienti, come è accaduto già, per esempio, nel comune di San Nicola da Crissa (Vv). Attualmente siamo in rotta di collisione con i limiti biofisici del pianeta, si sta aggravando, anche se in nome del green, il conflitto tra l’ espansione economica basata sulla finanza e la base ecologica della società; di conseguenza il coordinamento Controvento fonda la sua genesi sulla comprensione delle” condizioni necessarie per la difesa della terra dalla forza devastante della finanziarizzazione, che risiedono nella creazione della più grande alleanza di lavoratori, popoli e movimenti di tutta la storia dell’umanità “(John Bellamy Foster). Se son lotte fioriranno». (rcz)

APPELLO DEI CALABRESI A MATTARELLA:
VIGILI SULLA TRANSIZIONE ENERGETICA

La devastazione del territorio calabrese s’impenna invece di arrestarsi. Così un nutrito gruppo di  associazioni immediatamente sostenuto da intellettuali, artisti, soggetti economici, amministratori, uomini e donne delle istituzioni che il degrado mette in difficoltà, ha ritenuto necessario esprimere sofferenza e al contempo proposte concrete per avviare finalmente una stagione politica orientata al recupero della qualità  ambientale e della serenità sociale nella nostra tormentata regione.

La forma comunicativa prescelta è una lettera aperta al Presidente della Repubblica, invocando «una riconversione energetica che non faccia a pugni con il rinnovato articolo 9 della Costituzione, secondo il quale la Repubblica tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico, la biodiversità e gli ecosistemi». Perché, si sottolinea, «è paradossale che si continuino a costruire impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili che abbattono migliaia di alberi, alterano morfologie a volte già fragili incrementando il dissesto idrogeologico, consumano e degradano il suolo».

La lettera è stata sottoscritta da oltre 100 firmatari fra sindaci, ex senatori ed ex senatrici, situazioni territoriali, associazioni culturali, uomini e donne della cultura, del cinema, e dello spettacolo, parroci, enti pubblici, camminatori ed esploratori che hanno a cuore l’ambiente e il nostro territorio, contadini, aziende e cooperative agricole. Obiettivo della missiva aperta è quello di creare un effetto mediatico positivo oltre che un minimo comune denominatore tra le tante anime dei soggetti e dei comitati pronti a far nascere, a stretto giro, un coordinamento regionale di tutti coloro che si oppongono all’avanzata dell’eolico e del fotovoltaico stragisti, agli impianti di produzione di energia rinnovabile sostitutivi di boschi, terreni agricoli e suolo naturale.

Caro Presidente, siamo italiani della Calabria,  cittadini a vario titolo impegnati nelle vicende intellettuali, politiche, economiche, sociali e artistiche della nazione, e, spinti dallo stesso disagio, dallo stesso dolore e dalla stessa preoccupazione che hanno già prodotto fermento in altre aree del Meridione e delle Isole, ci rivolgiamo a Lei, considerandoLa un garante del buon senso oltre che della Costituzione, mentre nei territori che abitiamo vengono meno ogni giorno le precondizioni della vita, subiscono duri colpi gli ecosistemi, avanza il degrado ambientale  travolgendo il paesaggio e ogni ipotesi di sviluppo rurale e turistico fondato sulle risorse locali e sul presidio umano delle zone montane e collinari.

Questo vasto e progressivo processo di destrutturazione ecosistemica dei luoghi in cui viviamo è generato da una radicalizzazione degli approcci riduzionistici alla crisi ecologica (affrontata esclusivamente come problema energetico), che hanno creato i presupposti della proliferazione indiscriminata di mega impianti eolici e fotovoltaici. Sono passati ora vent’anni dal decreto legislativo 387 del 2003, il cui dodicesimo disgraziato articolo è dedicato alla Razionalizzazione e semplificazione delle procedure amministrative, e possiamo purtroppo constatare di avere vissuto un assalto senza precedenti alla qualità della nostra vita, siamo entrati in un’epoca che i posteri da noi danneggiati potranno legittimamente chiamare “ il Far West delle fonti rinnovabili”.

Signor Presidente noi chiediamo alla comunità nazionale una riconversione energetica che non faccia a pugni con il rinnovato articolo 9 della Costituzione, secondo il quale la Repubblica tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico, la biodiversità e gli ecosistemi. Le associazioni, i gruppi, i comitati di cui facciamo parte, in questi ultimi vent’anni di attivismo civico, hanno verificato l’aumento dell’inquinamento e delle difficoltà del vivere quotidiano, e segnalano la diffusione di sfiducia, delusione e risentimento nel corpo sociale. Anche noi pensiamo dunque che la transizione ecologica debba essere ricollocata dentro una prospettiva politica e democratica; le comunità locali non possono più subire i loro paesaggi quale risultato di evoluzioni tecniche ed economiche decise senza di loro.

I nostri sindaci, i nostri rappresentanti istituzionali più prossimi, frustrati dall’impossibilità di contribuire a valutazioni così importanti per gli equilibri dei territori che amministrano, sono i soggetti più consapevoli della complessità dei problemi anche da Lei affrontati nei giorni scorsi, quando è  andato a Longarone, sessant’anni dopo il 9 ottobre del 1963,  a commemorare le vittime del disastro del Vajont, 1910 vittime del malgoverno del territorio, del desiderio cieco dell’uomo di piegare a proprio piacimento la natura per guadagnare il massimo profitto, come ha detto il Presidente Fedriga da Lei citato. Lei ha dimostrato di sapere benissimo, e dunque siamo certi di sfondare una porta aperta, che la buona salute dei suoli, insieme all’arresto del loro consumo mediante quell’intervento legislativo  tanto atteso e in fase di stallo da più lustri, è conditio sine qua  non del  contrasto ai cambiamenti climatici: per catturare l’anidride carbonica, per assorbire in sinergia con le piante l’acqua piovana rendendoci meno vulnerabili in caso di forti piogge, per produrre cibo, legna e habitat per tutti gli organismi indispensabili alle reti di vita in cui noi umani siamo impigliati.

Del resto si tratta di compiti e temi a cui ci richiama l’Ispra, con una continua produzione scientifica che dovrebbe rappresentare la bussola delle amministrazioni in materia ambientale, trovandosi in perfetta sintonia con l’Europa; compiti e temi pienamente accolti dal nostro Piano di Transizione Ecologica, che assume la necessità di individuare per gli impianti fotovoltaici ed eolici le superfici idonee coerentemente con le esigenze di tutela del suolo, delle aree agricole e forestali e del patrimonio culturale e paesaggistico in conformità ai principi di minimizzazione degli impatti sull’ambiente, sul territorio e sul paesaggio (lo stesso piano individua come soluzione migliore lo sfruttamento prioritario delle superfici di strutture edificate come tetti di edifici pubblici, capannoni, parcheggi,  aree e siti oggetto di modifica, cave e miniere cessate).

Non è paradossale, signor Presidente, che a fronte di tutti questi sforzi conoscitivi, di queste indicazioni ufficiali e di questa consapevolezza si continuino a costruire impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili che abbattono migliaia di alberi, alterano morfologie a volte già fragili incrementando il dissesto idrogeologico, consumano e degradano il suolo? Per quali ragioni il nostro sistema paese di cui Lei è il Presidente fa entrare la sostenibilità dalla porta per farla uscire subito dopo a calci nel sedere dalla finestra?

Noi ci aspettiamo da Lei una parola di sostegno nei  nostri confronti, perché abbiamo a cuore interessi generali insidiati al momento dal trionfo di interessi particolari; confidiamo in un pubblico intervento da parte Sua sulla questione di fondo da noi sollevata: l’esigenza di produrre sempre più energia rinnovabile deve essere armonizzata con altre pressanti esigenze, non può intaccare il rispetto di principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione. Lei il 9 ottobre 2023 ha pronunciato parole sacrosante, alle quali è necessario che seguano fatti concreti, prodotti dai vari attori delle nostre istituzioni e da noi cittadini rimessi nelle condizioni di partecipare a una dinamica democratica degna di questo nome. Presidente ci muove l’ansia di riconciliarci con il mondo che ci ospita, con la natura e l’ambiente in cui siamo immersi, e  immaginiamo che la resistenza nostra, la voglia di non arrendersi allo strapotere di chi preme con la sua forza economica sulle istituzioni per indirizzarne le scelte a proprio esclusivo vantaggio, sia considerata da Lei un’ancella dei compiti della Repubblica. 

Noi ci sentiamo, mutatis mutandis, simili a Tina Merlin, la cui attività  di informazione e denuncia avrebbe meritato l’ apprezzamento e l’appoggio dei Capi dello Stato in carica in quegli anni. Faccia valere il senno del poi, il senno del dopo Vajont, nei nostri tormentati giorni. Siamo Davide che fronteggia Golia, e ci piacerebbe salire sulle Sue spalle per avere più  coraggio e una più solida base. (rrm)

I firmatari

Pino Demasi – Parroco del Duomo di Polistena (Rc ); Margherita Corrado – Senatrice XVIII legislatura; Giulio Santopolo – Sindaco Petrizzi (Catanzaro);  Avamposto Agricolo Autonomo – Santa Caterina dello Jonio (Cz); Alberto Ziparo – Università di Firenze; Gioacchino Criaco  Scrittore; Piero Bevilacqua – Storico; Club Alpino italiano – Sezione Aspromonte (Rc); Cooperativa  di  comunità  A menzalora – Petrizzi (Cz); Azienda agrituristica Il Bergamotto  di Ugo  Sergi – Condofuri (Rc); Francesco  Pileggi – Scrittore; Associazione Culturale Sentieri d’Aspromonte; Movimento Terra e Libertà Calabria; Fattoria sociale  Terre di Vasia – Serrata (Reggio Calabria); Associazione Culturale Il Brigante – Serra  San Bruno  (Vv); Daniele  Vacca – Sindaco Soverato (Cz); Luca Gaetano – Sindaco  di San Ferdinando  (Rc); Piero Polimeni – Ingegnere ambientale; Pino Fabiano – Scrittore; Italia Nostra Soverato-Guardavalle (Cz); Arci Le Cento Città – Crotone; Coordinamento LIPU Calabria; Kalibreria  Associazione Culturale Soverato (Cz); Francesco Di Lieto – Codacons Calabria; Associazione di volontariato Cotroneinforma; Associazione Culturale Conservatorio Grecanico Reggio Calabria; Laboratorio territoriale di San Lorenzo e Condofuri (Rc); Piero  Crucitti – Musicista; Valentino Santagati – Musicista; Mara Papa – Naturalista; Arturo Lavorato – Regista; Felice D’Agostino – Regista; Michele  Conìa – Sindaco Cinquefrondi (Rc); Associazione Culturale Banda Pilusa – Bovalino (Rc); Gruppo archeologico Valle dell’Amendolea (Rc); Associazione Culturale  Sentieri d’Aspromonte (Rc); Elio Lannuti – Giornalista Senatore  XVIII  legislatura; Maria Crucioli – Avvocato  Senatrice  XVIII legislatura; Bianca Laura Granato – Senatrice XVIII legislatura; Italia Nostra – Crotone; Belvedere Borgo Antico Aps  – Belvedere  Spinello (KR); Italia Nostra – Lamezia  Terme; Giuliana Commisso – Docente Unical; Movimento 14 luglio Nicotera (VV); Antonio D’Agostino – Consigliere Comunale  Gruppo Movi@Vento  Nicotera  (Vv); Vittorio  Scerbo – Sindaco Marcellinara (Cz); Stazione Ornitologica Calabrese; Maria Adele Buccafusca – Consigliere Comunale Gruppo Movi@Vento – Nicotera (Vv); Salvatore Pagano – Consigliere Comunale Gruppo Movi@Vento – Nicotera (Vv); Caretta Calabria Conservation; Pantaleone Manno  Allevatore e musicista – Montauro  (CZ); Domenico Minuto – Storico, cittadino onorario di Condofuri per Gallicianò e di San Lorenzo del Tuccio; ASD Cuccuruta Estrema; Il tipico calabrese Museo Osteria    Cardeto (Rc); Agriturismo Seminaroti – Petrizzi  (Cz); Rossana Tassone – Sindaco Brognaturo (Vv); Associazione Culturale BookLab – Cardinale  (CZ); Giuseppe  Maio – No eolico comune di Monterosso  (Vv);

Lorenzo Labate – Guida ambientale escursionistica; Giosuè  Costa – Docente universitario – Consigliere Comunale Cardinale (CZ); Francesco Bevilacqua – Avvocato e scrittore; Azienda agrituristica Zio Nino – Condofuri (Rc); Equosud – Reggio Calabria; Raffaele Dolce – Consigliere Comunale Santa Caterina dello Jonio (Cz); Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano del Club Alpino italiano della Calabria;

Pierluigi  Aceti – Direttore Gal Savuto (Cs); Bruno Traclò – Viticoltore e medico – Bova (Rc); Creativi Indipendenti Davolesi; Renato Fida – Responsabile Camera del lavoro di Polistena (Rc); Lara Chiellino – Attrice;

Lino Caserta – Presidente Parco diffuso della conoscenza e del benessere di Ace Medicina Solidale ETS, Reggio Calabria; Emanuele Domenico – Sindaco Palermiti (Cz); Associazione Another Beach Project – Crotone;

Cataldo Perri – Musicista e scrittore; Paolo Napoli – Musicista;  Saverio Pazzano, Consigliere Comunale – Città Metropolitana Reggio Calabria;

Gruppo Ambiente e Territorio Mongrassano Cosenza; Dora Ricca – Regista;  Associazione PietraElisa – Palermiti (Cz); Alice Rohrwacher – Regista (Con la Calabria nel cuore e lo stesso problema in Umbria); Alessandra Corrado – Università della Calabria;  Noemi Evoli – Guida Ufficiale Parco Nazionale d’Aspromonte; Italia Nostra  Palermiti (Cz); Associazione Guide delle Serre; Giovanni De Sossi – Musicista; Lele Dessì – Senatore XVIII legislatura; La Strada – Reggio Calabria; Monica De Marco – Curatrice del Museo delle Ceramiche di Calabria- Seminara (Rc); Associazione Culturale Let us dream – Caulonia Marina (Rc);

Giuseppe Bombino – Professore  Università Mediterranea Reggio Calabria già Presidente  Parco  Nazionale d’Aspromonte; Aldo Femia  Contabile Ambientale Istat; Paolo Cacciari – Associazione  Cittadini per la memoria  del Vajont. Noi 9 ottobre, giornalista,deputato nella XV legislatura;  Patrizia Surace – Avvocatessa e già docente universitaria Unical; Filippo D’Ascola – Centro Nazionale  Coste – ISPRA; Ernesto  Alecci    Consigliere Regionale Calabria; Peppe Marra – Confederazione Usb Calabria; Alfredo  Barillari – Sindaco Serra San Bruno (Vv);  Angelo Calzone – Avvocato  e delegato regionale WWF Calabria; ANPI  Sezione di  Laureana Serrata Galatro (Rc); Associazione Culturale Francesco Vuodo Alessandria  del Carretto  (Cs); Associazione culturale Totarella, le zampogne del Pollino – Alessandria del Carretto (Cs); Antonio  Larocca – Operatore culturale  Alessandria  del Carretto (Cs); Giovanni Veneziano – Operatore sanitario  centro d’accoglienza  Alessandria del Carretto  (Cs); Pino Alfano – Sindaco  di Camini (RC); Giuseppe  Olivadoti – Presidente AMA.M.I. (Associazione Apicoltori) Amaroni  (Cz); Luca Rotiroti  Dottore forestale,  titolare omonima  azienda  agricola  biologica; Silvio Greco  – Biologo marino; vicepresidente Stazione Zoologica Anton Dohrn; Casa delle erbe della Locride (Rc); Comitato Acri ProteggiAMO il territorio (Cs); Liberamente Movimento Sanvitese (Cz); Azienda agricola Donatella Vaccotti – Torre di Ruggiero (Cz); Italia Nostra Sez. Reggio Calabria; Alessia  Alboresi   Assessore  alle Politiche Sociali, Istruzione e Cultura del Comune di  Corigliano -Rossano  (Cs); Maria Salimbeni    Vicesindaco Comune di  Corigliano-Rossano  (Cs); Francesco Angilletta – Sindaco di Mongiana  (Vv); Sergio Santoro – Università  della Calabria;  Gregorio Gallello – Sindaco di  Gasperina (Cz); Biodistretto dell’Alto Tirreno cosentino  Baticós; Giovanni  Alessi – Vicesindaco Brancaleone (Rc); Associazione Primavera Andreolese – Sant’Andrea Apostolo dello Jonio (Cz); CSC Nuvola Rossa Villa San Giovanni (Rc); Walter Fratto – Architetto Paesaggista (Cz)

Giuseppe Antonio Rauti – Capogruppo Chi.Ce in Consiglio Comunale Chiaravalle Centrale (Cz); Pierpaolo Zavettieri – sindaco di Roghudi (Rc)

Domenico Penna – sindaco di Roccaforte del Greco (Rc). 

Il presidente Mancuso: La Calabria in linea con le buone pratiche a tutela dell’ambiente

La Calabria «è in linea con le buone pratiche ambientali, per un uso sostenibile degli ecosistemi e con l’obiettivo della transizione ecologica, per la quale l’Europa mette a disposizione dell’Italia col Pnrr circa 70 miliardi di euro». È quanto ha reso noto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, spiegando che tale risultato è stato raggiunto grazie al «piano di azione 2021-2027, approvato dalla Giunta regionale in attuazione della programmazione del nuovo Por Fesr-Fse (48 milioni di euro di investimento) e finalizzato a proteggere la biodiversità attraverso azioni di tutela e  promozione delle aree naturalistiche, insieme ai molti provvedimenti legislativi approvati dal Consiglio regionale».

«Le linee del piano che si articola in più strategie – ha aggiunto – riconoscono alle infrastrutture verdi (Parchi e Riserve) un ruolo centrale per la conservazione della biodiversità, mentre  il Consiglio regionale, dal canto suo, ha avviato un’intensa attività legislativa volta ad ampliare le aree protette, sia per intervenire sul degrado degli ambienti naturali, che per valorizzarle e renderle fruibili per fare sviluppo e creare nuova occupazione».

«Il Consiglio regionale, in ossequio agli articoli  9 e 32 della Costituzione e alla normativa dell’Unione europea – ha spiegato – con al centro lo strumento ‘Rete Natura 2000’, ha approvato la legge sui ‘Cammini’ naturalistici, storici e spirituali che la Regione, tra le poche in Italia, ancora non aveva; la legge che istituisce la Riserva Naturale del Mesima; la legge che istituisce la Riserva naturale del Vergari; la legge che ha istituito il Parco marino della ‘Secca di Amendolara’ e la legge sulle Piante officinali, per dare  impulso alle tante iniziative imprenditoriali nel settore, tutelando la biodiversità».

Mancuso ha ricordato anche l’approvazione della legge sulle “Aree protette e sul sistema della biodiversità”, «una vera e propria riforma organica che revisiona e aggiorna una normativa risalente addirittura  a vent’anni addietro. Una legge innovativa che consta di oltre 80 articoli e che può consentire alla Calabria di agire con una visione di sistema, per la protezione dei beni ambientali di una regione che per patrimonio boschivo è la quarta d’Italia».

«Gli effetti, spesso tragici, della crisi climatica ed ambientale devono indurci, ognuno per la propria responsabilità – ha detto ancora – a fare di tutto per  preservare l’ecosistema naturale, consapevoli che tanto più stretto è il rapporto tra le persone e l’ambiente che le circonda, tanto più si avverte la centralità nelle nostre vite della natura e della biodiversità». (rrc)

NICOTERA – Il 30 agosto si parla dell’inquinamento marino

Il 30 agosto, a Nicotera, alle 19, a Largo Roberto Il Guiscardo, si terrà l’incontro  su Inquinamento marino a Nicotera: Fiume Mesima o scarichi fognari? Un interrogativo che vive da 30 anni! Opinioni a confronto, organizzato  da Mediterranei News e dal Comitato Spontaneo Tutela dell’ambiente e della costa tirrenica.

Un momento di riflessione sulle condizioni del mare e sugli accadimento di una stagione estiva con punte di esaltazione e altre di demoralizzazione: giornate con mare splendido e qualche altra con la solita macchia marrone. L’incontro, dal carattere scientifico, è stato organizzato da chi si interessa di tale fenomeno da moltissimi anni e non è riuscito, pur avendo interessato tutte le istituzioni, a trovare le cause di tale disastro, che ha messo in ginocchio l’economia ed il turismo della storica città di Nicotera.

Un contributo forte per cercare assieme all’amministrazione, alle associazioni, alle istituzioni, ed a tutti coloro che hanno a cuore il problema, con la indicazione di quelle che potrebbero essere le cause e con le possibili soluzioni. Un sostegno attivo alla comunità che sta soffrendo di una situazione per certi aspetti inspiegabile e, comunque, esistente. Improvvisamente dai giorni di mare cristallino si passa ad altri con la solita macchia marrone.

Interverrà Mimmo Pagano, portavoce di Ddt, che illustrerà del nuovo depuratore consortile. Relazioneranno: Antonio Di Giacomo, che presenterà un progetto per il risanamento delle acque affluenti al mare con l’attivazione di principi chimici, Antonio Montuoro, Direttore della testata “Mediterranei News, che descriverà le criticità riscontrate al sistema fognario, Emilio Errigo, Generale G.F. e Commissario Arpacal che si intratterrà sulle attività svolte dalla struttura regionale, Silvio Greco, Biologo marino e vicepresidente Stazione Zoologica Anton Dohrm, che indicherà i risultati degli accertamenti eseguiti, Salvatore Siviglia, direttore Generale Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente Regione Calabria, che illustrerà i risultati delle verifica eseguite dall’Arpacal.

Concluderà l’iniziativa Giacomo Francesco Saccomanno, presidente del Comitato Spontaneo Tutela dell’ambiente e della Costa Tirrenica, che si è sempre interessato del problema. A moderare ci sarà Pino Brosio, giornalista della Gazzetta del Sud. Una tavola rotonda con la partecipazione di tutte le parti interessate e protagoniste, che si presenta appassionante e, comunque, cercherà di chiarire, finalmente, le cause dell’inquinamento e quali possano esser le soluzioni. Un contributo importante alla città di Nicotera ed alla sua comunità. (rvv)

Accordo tra Arpacal e Aeronautica militare per monitoraggio radioattività ambientale

Importante accordo di collaborazione è stato sottoscritto da Arpacal di Cosenza e l’Aereonautica Militare – Distaccamento Aeronautico Montescuro per il monitoraggio e la mappatura della radioattività ambientale nella località di afferenza del Distaccamento Aereonautico cosentino.

Tale monitoraggio e mappatura della radioattività verrà effettuato tramite analisi fisiche di matrici quali terreni, acque, muschi e licheni che si svolgeranno nei laboratori Arpacal.

L’accordo bilaterale permetterà di arricchire ed alimentare i flussi verso la rete nazionale di controllo della radioattività Resorad. alla quale il Servizio Agenti Fisici del Dipartimento Arpacal di Cosenza invia i dati di controllo della provincia di appartenenza.

La rete Resorad si avvale dei rilevamenti radiometrici forniti delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la protezione dell’ambiente (Arpa/Appa) e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali per popolare il sistema informativo Sinrad che, raccogliendo i dati prodotti, monitora l’andamento della radioattività nelle matrici dei principali comparti ambientali ed alimentari secondo un piano di campionamento e di misure che garantisce la rappresentatività dei dati sul territorio nazionale. (rcs)