CITTANOVA (RC) – In scena “Il mio brillante divorzio” con Francesca Bianco

Domani sera, al Teatro Gentile di Cittanova, in scena Il mio brillante divorzio con Francesco Bianco.

Lo spettacolo, che apre la 18esima stagione teatrale di Cittanova organizzata dall’Associazione Kalomena, con il patrocinio della locale Amministrazione Comunale, della Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, della Città Metropolitana ed il sostegno della BCC di Cittanova, sarà anticipato dall’intitolazione della Sala del Teatro al compianto Maestro Antonio Salines.

Un omaggio e riconoscimento doveroso, quale Direttore artistico della nostra Stagione Teatrale, cittadino onorario di Cittanova e persona speciale. L’avergli affidato nel 2015 la Direzione artistica della nostra Rassegna ha consentito al teatro Gentile di proiettarsi in una ribalta nazionale, permettendogli anno dopo anno di crescere e poter proporre un’offerta alla pari con i teatri delle grandi città.

Il mio brillante divorzio, di Geraldine Aron, con Francesca Bianco, per la regia di Carlo Emilio Lerici.

Come si fa a sopravvivere con ironia ad un divorzio e come si fa a reinventarsi la vita, da single, a cinquant’anni? Ce lo racconta Angela (Francesca Bianco), la protagonista di questa commedia brillante.

La vicenda prende inizio quando Max (soprannominato Palla da Biliardo), ha da poco lasciato Angela per una giovane amante argentina. Come se non bastasse anche sua figlia se ne è andata di casa, per andare a vivere con il fidanzato. Ma prima di andarsene le ha rivelato che le scappatelle del marito andavano avanti ormai da parecchio tempo, e che lei era l’unica a non saperlo.

Rimasta sola, con l’unica compagnia del suo cane Jack, Angela deve imparare a fare i conti con la sua nuova condizione di “single involontaria”. Alternando la rabbia nei confronti del marito traditore, attimi di gioia per la libertà ritrovata, la speranza per un’eventuale riconciliazione e la riluttanza nel firmare le carte per il divorzio, Angela ci fa ridere e commuovere mentre ci racconta delle sue avventure per ricostruire la propria vita; dalla help line telefonica per persone con pensieri suicidi alla visita in un sexy shop, passando per appuntamenti con uomini improbabili e pacchetti vacanze per single. Il tutto accompagnato dai fuochi d’artificio che scandiscono il passare del tempo.

Una trama semplice, ma assai frequente nella vita di molte donne, che si cala con leggerezza nei temi della solitudine, di come un genitore debba affrontare la separazione dai propri figli diventati grandi e di come una donna, che si è sempre vista come moglie e

madre, improvvisamente debba ricostruire una propria dimensione personale, libera da questi ruoli tradizionali. Un racconto al femminile che molto ci dice di come la società vede le donne singles, contornato da voci e personaggi della vita di Angela, in parte interpretati dalla stessa Angela e in parte presenti nei video con i quali la stessa Angela dialoga. (rrc)

 

Ad Antonio Salines sarà intitolata la Sala della platea del Teatro Gentile di Cittanova

Al compianto Antonio Salines, il Comune di Cittanova, guidato dal sindaco Francesco Cosentino, intitolerà la Sala della Platea del Teatro Gentile.

Un atto dovuto, che è nato su input dell’Associazione Kalomena che, all’inizio della stagione teatrale, ha reso omaggio con grande gratitudine al Maestro Antonio Salines, ricordandolo sia come direttore artistico della Stagione Teatrale che come cittadino onorario di Cittanova.

«L’avergli affidato nel 2015 la Direzione artistica della Stagione Teatrale – ha affermato Girolamo Demaria, presidente dell’Associazione Kalomena – ha consentito al teatro Gentile di proiettarsi in una dimensione regionale e nazionale, permettendogli anno dopo anno di crescere e poter proporre un’offerta alla pari con i teatri delle grandi città. Ci ha lasciato, dunque, un grande protagonista del palcoscenico italiano, il quale, ovunque capitasse in ogni parte d’Italia, esibiva con orgoglio la sua cittadinanza onoraria cittanovese».

«Antonio Salines, con la sua grande professionalità e la sua immensa generosità – ha aggiunto – ha dato perciò molto a Cittanova e a tutta la Calabria».

Da parte sua il sindaco, dopo aver ricordato con parole di profonda riconoscenza l’artista e l’uomo Salines, ha annunciato la decisione deliberata dalla Giunta comunale di intitolare la Sala della platea del teatro Gentile ad Antonio Salines.

«Al Maestro Antonio Salines – si legge nella delibera – quale direttore artistico della rassegna teatrale che si realizza a Cittanova per il XVIII anno, gli sono state riconosciute attitudini umane e artistiche di grande profilo, avendo rappresentato con la sua attività artistica una personalità culturale straordinaria, capace di riunire nella sua arte il segno di testimonianza e documentazione, la coscienza sociale e il livello etico dell’artista».

«Meritando la gratitudine della comunità – recita la delibera di giunta – in virtù del suo impegno in campo culturale ed artistico, che ha notevolmente rafforzato il legame con Cittanova, e valutato il prestigioso curriculum di questo poliedrico artista che con la sua opera ha, tra l’altro, portato alla ribalta nazionale e internazionale la nostra città, la sua storia sociale e culturale, la Giunta comunale ha ritenuto opportuno intitolare al Maestro Antonio Salines la sala del Cine Teatro Comunale “R. Gentile” per la sua intensa attività intellettuale, quale segno di gratitudine e riconoscenza». (rrc)

In copertina, Girolamo Demaria e Antonio Salines

Cordoglio per la scomparsa di Antonio Salines, regista e interprete teatrale e cinematografico

Grande cordoglio per la scomparsa di Antonio Salines, regista e interprete teatrale e cinematografico e direttore artistico della Stagione Teatrale di Cittanova e del Teatro Belli di Roma.

«Si è fatto buio nel cuore di tutti noi» ha dichiarato Girolamo Demaria, presidente dell’Associazione Kalomena di Cittanova che, ogni anno, organizza le rassegne teatrali al Teatro Gentile di Cittanova.

«Stamattina – ha aggiunto – è improvvisamente mancato il maestro Antonio Salines, regista e interprete teatrale e cinematografico, Direttore Artistico della Stagione Teatrale di Cittanova. Sin dalla riapertura del Teatro Gentile nel 2015, Antonio Salines ha diretto con grande professionalità e generosità le stagioni teatrali organizzate dall’Associazione Kalomena, curando anche la regia di alcune produzioni messe in scena da Kalomena, tra le quali C’era un ragazzo che come noi sulla figura di Francesco Vinci e, nel 2018, l’opera corale Nascita e resurrezione di Cittanova in occasione dei 400 anni della nascita della nostra città».

«In questi giorni – ha spiegato – stavamo programmando assieme la XVIII Stagione teatrale per il prossimo inverno ed era in programma la sua presenza a Cittanova per il 10 agosto, assieme alla Compagnia teatrale del Teatro Belli di Roma, per la rappresentazione dell’opera di Plauto Càsina. Innamoratosi sin da subito del nostro teatro Gentile e di Cittanova, Salines ha ricevuto nel novembre del 2019 la meritata cittadinanza onoraria della nostra città da parte dell’Amministrazione comunale cittadina».

«Per Antonio Salines – ha proseguito Demaria – insignito della Maschera d’oro del teatro per due volte, nel 1975 e nel 2019, il teatro è stato una missione e una ragione di vita. Da oggi, con la sua scomparsa, il teatro italiano perde uno dei suoi interpreti storici e più significativi che ha fatto la storia del palcoscenico italiano e noi perdiamo una figura che attraverso un’instancabile e qualificato impegno ha impresso un salto di qualità nella programmazione del teatro Gentile, contribuendo a proiettarlo ad una dimensione nazionale».

«Per tutto questo – ha concluso – lo ricordiamo con grande commozione e gratitudine e rivolgiamo il nostro ultimo saluto ad una persona grande e buona e parteciperemo alla camera ardente allestita presso il Teatro Belli di Roma e alle esequie che si svolgeranno in Trastevere. Esprimiamo il nostro dolore e partecipiamo al cordoglio di Francesca e dei familiari tutti». (rrm)

Il successo di Francesca Bianco a Reggio, una straordinaria Frida Kahlo

Grande successo personale dell’attrice Francesca Bianco nell’Estate reggina, all’ombra del Castello Aragonese, quest’anno sottotono con due soli spettacoli prodotti dal Teatro Belli di Roma. Viva la vida è uno spettacolo scritto da Valeria Moretti e incentrato su Frida Kahlo grande pittrice e protagonista delle cultura mondiale, nota per il suo amore con il grande Diego Rivera, e Chavela Vargas, mitica cantante messicana. La Bianco ripercorre con un’intensa interpretazione il dialogo immaginario – ma a una voce sola (risponde solo con il canto e la musica Michela Fiore, voce calda, delicata e passionale) – con Chavela Vargas. Un racconto di gioie, di passioni, di amore, di timori, di sofferenze. La storia di Frida Kahlo è abbastanza nota: a 18 anni un brutto incidente in cui rischia di morire la costringe per lungo tempo a letto. È l’occasione o forse il pretesto per mettersi a dipingere con un soggetto che pur essendo univoco (lei stessa) non è mai monotono. I suoi ritratti che non sono semplici autoritratti dallo specchio fissato al soffitto, rappresentano la sua storia e la sua vita. I suoi amori, le sue passioni.

E la Bianco avvince il pubblico con una sanguigna raffigurazione di una donna che non ha una vita semplice: la passionalità è il motivo dominante e la sua rappresentazione – una bella sfida attoriale – non cede mai alla tristezza o alla disperazione, ma riesce a esprimere, conquistando lo spettatore, il grande segreto di Frida, ovvero sia il suo grande, indomabile amore per la vita e tutto ciò che essa è in grado di offrire, se solo lo si sa cogliere. Non a caso il lavoro teatrale s’intitola Viva la vida, che è il leit-motiv dell’esistenza di Frida. La regia, come al solito di ottimo livello, è di Carlo Emilio Lerici. Ha accompagnato egregiamente alla chitarra tutto lo spettacolo Matteo Bottini.

Sullo stesso palco – come abbiamo riferito qualche giorno fa – ha intrattenuto gli spettatori reggini un eccezionale Antonio Salines (Premio del Teatro 2019) con i suoi Cattivissimi da Shakespeare. Una sola annotazione per l’organizzazione del Comune: vista la qualità degli spettacoli, andava fatta un po’ più di promozione adeguata. La sfida al covid verso la normalità passa attraverso il teatro in piazza e i suoi interpreti hanno bisogno del pubblico (che al Castello ha comunque ha risposto numeroso), tenendo sempre a mente che il consumo del palcoscenico non richiede mai dosi modiche… (s)

 

I “Cattivissimi” di Shakespeare nell’avvincente monologo di Antonio Salines

di MARTINA POLIMENI – L’estate reggina si accende grazie alla magia del teatro e il clima inusuale, fatto di termometri per misurare la temperatura, firme su registri di presenza e ingresso con mascherine non ne hanno sminuito la forza. Nel contesto della rassegna ‘Le grandi notti del teatro’ la compagnia del teatro Belli di Roma diretta da Antonio Salines ha portato in scena a Piazza Castello, lo spettacolo ‘Cattivi e Cattivissimi nel teatro Shakespeariano’ di Luigi Lunari. Un palcoscenico piccolo, una scenografia essenziale e poche sedie dal posizionamento sfalsato per assecondare il distanziamento sociale sono svanite nel corso della performance del bravissimo Antonio Salines. Tutta l’attenzione è stata catalizzata dalla recitazione, vivificata dagli affascinanti scorci del Castello Aragonese.

I ‘Cattivi e Cattivissimi nel teatro Shakespeariano’ è una raccolta dei monologhi più suggestivi fatti dai ‘cattivi’ e dai ‘bastardi’ creati dalla penna di Shakespeare, curata da Luigi Lunari, uno dei più importanti autori nazionali, critico, drammaturgo, traduttore e saggista, scomparso lo scorso agosto. Si va da Enrico V a Re Lear, da Coriolano a Giulio Cesare, da Riccardo III a Macbeth, ma non è solo un modo per elogiare il teatro del grande Shakespeare. Ogni bastardo porta con sé delle tematiche, dei punti chiave su cui si gioca e si esplica la cattiveria, dei momenti di riflessione su ciò che renderà la tragedia tale, dei discorsi forti ed eloquenti, che forse proprio in quanto voce degli antagonisti risultano davvero accattivanti. Ogni monologo presentato è frutto di un’accurata e attenta scelta e, nel complesso della raccolta, sembra essere stato posizionato lì proprio per dirci qualcosa.

Tra le tante cose raccontate nello spettacolo, il monologo finale, tratto da La Tempesta, è una metafora su quelle che saranno le sorti del teatro in questo momento nuovo fatto di distanze e di invivibilità di posti piccoli, come i piccoli teatri sparsi in giro per il mondo: ‘Il nostro spettacolo è finito, questi nostri attori, come ti avevo detto, erano tutti spiriti, e si sono dissolti nell’aria, nell’aria sottile. E, come l’edificio senza fondamenta di questa visione, le torri ricoperte dalle nubi, i palazzi sontuosi, i templi solenni, questo stesso vasto globo, sì, e quello che contiene, tutto si dissolverà, come la scena priva di sostanza ora svanita, tutto svanirà senza lasciare traccia. Noi siamo della materia di cui son fatti i sogni e la nostra piccola vita è circondata da un sonno’.

Non serve capirci qualcosa di teatro per poter riconoscere e apprezzare il talento di Antonio Salines, direttore artistico del Teatro Gentile di Cittanova e vincitore del Premio Le Maschere del Teatro Italiano, oltre che Maschera d’oro come miglior attore protagonista del 2019. Antonio Salines è capace di trasformarsi in personaggi molto diversi tra loro rimanendo credibile in ognuno di essi, anche in ruoli femminili come Lady Macbeth, e senza l’ausilio di alcun costume o trucco scenico. Una vera fortuna per le persone che hanno assistito all’evento! La magia del teatro a Reggio è anche questa, permettere a chi non conosce e non frequenta teatri di appassionarsi a Shakespeare e ai suoi cattivi, grazie al talento di un attore con la A maiuscola e alla organizzazione di un evento gratuito. (mp)

 

REGGIO – Il cartellone del Teatro Gentile di Cittanova

27 settembre – Incontro, stamattina alle 11, presso la sala Giuditta Levato del Consiglio regionale di Reggio per la presentazione della nuova stagione del Teatro Gentile di Cittanova. Presente il direttore artistico del Teatro, l’attore e regista Antonio Salines, con il sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, e il presidente dell’Associazione culturale Kalomena Girolamo Demaria. Partecipano il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e il sindaco della Città metropolitana di Reggio Giuseppe Falcomatà.
Prosa e balletto, teatro classico e commedie divertenti, musica: si preannuncia un cartellone ricco e importante.
Il Teatro Gentile è una delle realtà culturali più interessanti dell’area metropolitana: recentemente ha prodotto, in occasione dei 400 anni della cittadina della Piana, il grande spettacolo teatrale “Nascita e resurrezione di Cittanova” che ha registrato un ampio successo popolare, rimarcando la qualità che caratterizza l’attività organizzata da Kalomena e diretta con passione ed entusiasmo da Antonio Salines. (rrc)

CITTANOVA, NASCITA E RESURREZIONE IL 12 AGOSTO IN PIAZZA

8 agosto – Presentata a Cittanova nella Sala del Consiglio Comunale, dalle Associazioni Culturali Kalomena e Cittanuova la produzione teatrale originale “Nascita e Resurrezione di Cittanova”, allestita per celebrare i 400 Anni della nascita della città. Lo spettacolo andrà in scena domenica 12 agosto alle ore 21.30 in Piazza San Rocco.
Alla Conferenza stampa hanno partecipato i Presidenti delle due Associazioni, Girolamo Demaria e Clelia Bruzzì, il regista Antonio Salines, il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, il Sindaco Francesco Cosentino. Presenti anche le attrici e gli attori interpreti dell’opera teatrale.
Si tratta di un gran bel progetto drammaturgico che non intende limitarsi ad una semplice rievocazione storica dei personaggi e degli eventi salienti che hanno caratterizzato l’evoluzione della comunità di Cittanova, ma a ricostruire dalla storia medesima le linee fondamentali per un percorso di sviluppo solido e visionario al tempo stesso. La memoria recuperata, infatti, non è fine a se stessa, ma è lo specchio su cui proiettare l’avvenire.
L’opera che sarà rappresentata, a celebrare i 400 anni della nascita di Cittanova, non si articola perciò, semplicemente, in una dimensione cronologica interna al percorso storico del paese, ma attraverso continui intarsi temporali e richiami analogici mira a costruire una dialettica tra personaggi di diverse epoche caratterizzati da un comune sentire etico.
La scrittura del testo e la sua traduzione drammaturgica sono affidate a Giuseppe Manfridi, uno dei più grandi autori teatrali italiani contemporanei, definito “capofila della nuova drammaturgia italiana”.

Antonio Salines

La regia porta la firma di un vitalissimo Antonio Salines, direttore del Teatro Belli di Roma e direttore artistico della Stagione Teatrale di Cittanova, che ha curato con particolare dedizione l’allestimento, nel solco di una altissima maturità artistica e una competenza senza eguali. Il cast con gli interpreti principali è composto da attori e attrici di esperienza e spessore nazionale: Debora Caprioglio, Francesca Bianco, Barbara Bovoli, Fabrizio Bordignon, Walter Cordopatri, Susy Sergiacomo, Giuseppe Cattani e Francesco Rizzo. Partecipano gli allievi della Scuola di recitazione della Calabria. Scene e cvostumi di Annalisa Di Piero, aiuto regista Carlo Emilio Lerici.
L’accompagnamento musicale sarà del Complesso bandistico di Cittanova, con i solisti Francesca Bruzzese (violino) e Silvia Morano (voce).
Molto importante sarà il contributo delle esperienze maturate in ambito teatrale e musicale da parte dell’associazionismo cittadino, che sarà ampiamente coinvolto in modo originale e significativo all’interno dell’evento.

L’obiettivo convinto e radicato del Progetto teatrale per celebrare i 400 anni di Cittanova, oltre che a fare partecipare la comunità cittadina e gli emigrati presenti ad un momento di coralità storico-emozionale, è teso a realizzare, partendo da un’idea di sé, la dimensione collettiva di una Cittan(u)ova, più coesa socialmente e più dinamica culturalmente.