Successo per il seminario formativo di Arpacal su campionamento delle acque di balneazione

Nei giorni scorsi si è svolto il seminario di formazione, per i militari del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, su Campionamento, conservazione e trasporto acque di balneazione di Arpacal, guidato dal commissario straordinario Emilio Errigo.

Insieme al commissario Errigo, il direttore scientifico Michelangelo Iannone.

L’iniziativa è stata realizzata grazie al personale tecnico del Dipartimento Provinciale Arpacal di Catanzaro, coordinato dal proprio Direttore, la dirigente biologa dr.ssa Filomena Casaburi; nello specifico, la dr.ssa Cristina Felicetta, biologa responsabile del servizio tematico Acque ha illustrato le modalità di campionamento delle acque e la dr.ssa Emanuela Barillari, biologa referente della Qualità, ha spiegato la procedura per la corretta compilazione dei verbali di campionamento e del modulo di richiesta, destinato ai laboratori accreditati dell’agenzia.

Durante il seminario sono stati formulati quesiti e svolte esercitazioni pratiche anche per l’uso delle aste per i campionamenti in mare. Sono state, inoltre, date delucidazioni sulla corretta gestione delle aliquote di acqua e delle diverse esigenze per la determinazione dei parametri microbiologici rispetto a quelli chimici.  

L’iniziativa, frutto della cooperazione che da sempre connota le relazioni tra il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, si inserisce nel contesto di un rafforzamento ancora maggiore dei controlli sul mare volto a tutelare la salute dei bagnanti e a favorire la più tempestiva risposta alle segnalazioni. 

I Cittadini calabresi e i turisti presenti sulle nostre meravigliose coste sanno di avere un riferimento operativo nei militari del Corpo della Capitanerie di Porto – Guardia Costiera con cui Arpacal, da sempre, collabora per assicurare controlli tempestivi e puntuali riscontri analitici al fine di garantire la sicurezza dei bagnanti e la difesa del territorio marino costiero calabrese. (rcz)

Camera Commercio Cz, Kr, Vv, Arpacal e Inail: Sicurezza e prevenzione su luoghi di lavoro è cosa giusta da fare

La sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro «è la cosa giusta da fare, protegge i lavoratori e fa bene agli affari». È il messaggio lanciato dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Arpacal e Inail nel corso del convegno sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Investire in prevenzione è un vantaggio per tutti, per i lavoratori – perché siano evitati o quantomeno ridotti al minimo i rischi di infortuni, incidenti, o conseguenze ancora più gravi, insiti nell’attività lavorativa – ma anche per la stessa azienda in termini di reputazione del marchio e di bilancio. 

Temi sensibili sui quali il commissario atraordinario Arpacal, Emilio Errigo, il presidente della  Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Pietro Falbo, il direttore Regionale Inail, Fabio Lo Farro hanno fortemente voluto focalizzare l’attenzione di Associazioni di Categoria, imprenditori, lavoratori, professionisti c.

Il seminario, svoltosi nella sede vibonese dell’Ente camerale al Valentianum, ha proposto all’ampia platea dei partecipanti approfondimenti e spunti di riflessione per un modus operandi corretto e necessario, privilegiando, piuttosto che i risvolti sanzionatori a cui pur si è fatto cenno, la narrazione invece del fare positivo, ossia del rispetto delle regole, dunque della prevenzione. 

Orientamento che, nel loro intervento di saluto, hanno ben precisato il segretario Generale dell’Ente camerale Bruno Calvetta, il direttore Scientifico Arpacal Michelangelo Iannone,  il Dirigente Inail, Vincenzo Amaddeo, ciascuno sottolineando, dal proprio osservatorio privilegiato, dati e situazioni esplicativi dell’opportunità, anzi della necessità, di mantenere sempre alta l’attenzione su una questione così delicata a fronte di un fenomeno, quello degli incidenti sul lavoro, purtroppo in preoccupante ascesa, tanto da rendere sempre più indifferibili atteggiamenti consapevoli e responsabili.

Dati Inail, infatti, evidenziano come le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e dicembre 2022 sono state 697.773 (+25,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 1.090 delle quali con esito mortale (-10,7%), in aumento le patologie di origine professionale, che sono state 60.774 (+9,9%). Dati che, come si legge sul sito dello stesso Istituto “sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche”.

Gli aspetti tematici del Seminario sono stati quindi affrontati dai dirigenti Arpacal e Inail Catanzaro, partendo da un comune assioma: la necessità delle verifiche periodiche dei sistemi di sicurezza installati sulle macchine e sulle attrezzature è una delle attività fondamentali per limitare il rischio di eventuali incidenti, anche mortali, al personale.

In particolare, per Arpacal il dirigente servizio verifiche Impiantistiche Giacinto Ciappetta ha presentato I Servizi Verifiche Impiantistiche dei Dipartimenti provinciali, Domenico Vottari, dirigente Settore Sistemi Informativi Sicurezza Informatica e Privacy- Servizio Prevenzione e Protezione ha parlato di “Rischi connessi all’uso di macchine ed attrezzature di lavoro in particolare per sollevamento cose”, Salvatore Coppola, servizio Verifiche Impiantistiche su “L’omologazione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione”;  Roberto Longo, responsabile U.o Territoriale di Certificazione Verifica e Ricerca Inail si è invece soffermato su L’importanza del Dvr nella tutela del Datore di Lavoro.

Il seminario, che anche visto la collaborazione dell’Ordine degli  Architetti e degli Ingegneri della provincia di Vibo Valentia ha, dunque,  lasciato un messaggio chiaro e preciso:  la sicurezza e la prevenzione sono cose giuste da fare perché proteggono la salute dei lavoratori e fanno anche bene agli affari. (rvv)

All’Expo Fata Arpacal ribadisce il valore della previsione degli eventi atmosferici

Comunicare il valore della previsione degli eventi atmosferici. È quanto ha ribadito l’Arpacal all’Expo Fata, svoltosi nei giorni scorsi a Villaggio Mancuso di Taverna.

All’importante esposizione che punta a promuovere turismo, agricoltura ed ambiente della Calabria centrale,  patrocinata hanno partecipato attiva di Arpa Calabria, della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, la collaborazione di Coldiretti, Confagricoltura e Cia, ha visto la partecipazione attiva di Arpa Calabria, della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, la collaborazione di Coldiretti, Confagricoltura e Cia.

Durante l’evento sono stati presentati diversi mezzi, attrezzature, prodotti e servizi agricoli oltre che conferenze, convegni, meeting ed altri eventi per meglio approfondire i temi dell’ambiente, del turismo e della sostenibilità ambientale.

L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, nella persona del suo Commissario Straordinario prof. Gen. (ris) Emilio Errigo, da sempre sensibile alla valorizzazione della Calabria e di quanto prodotto in questa meravigliosa terra, ha accettato immediatamente di essere parte di questo progetto partecipando personalmente all’evento e dispiegando all’interno della suggestiva cornice del Villaggio Mancuso, ubicato lì dove l’aria è considerata tra le migliori d’Europa, in Sila, mezzi, strumentazione e personale tecnico del Centro Regionale Multirischi.

Il Centro Funzionale Multirischi è parte integrante del Sistema Nazionale di Previsione e Prevenzione dei rischi meteo-idrogeologici ed idraulici, finalizzato alla salvaguardia della pubblica incolumità ed è parte essenziale del Sistema nazionale e regionale di protezione civile, costituendo infatti il nodo calabrese della Rete nazionale dei Centri Funzionali, coordinata da Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, e svolgendo i compiti istituzionali di monitoraggio ed allertamento del rischio meteo idrogeologico ed idraulico.

La struttura è operativa h24 tutti i giorni dell’anno, garantendo le proprie attività volte a preservare la vita umana, sia in fase previsionale sia in corso d’evento

Inoltre, Arpa Calabria è l’unica Agenzia per l’Ambiente del Italia meridionale ad essere Ente Meteo del Servizio Meteorologico Nazionale e nodo per la Calabria di Italia Meteo, l’Agenzia Nazionale per la Meteorologia e la Climatologia, nata per svolgere a livello nazionale il coordinamento della gestione delle attività in materia di meteorologia e climatologia.

Nel corso dell’evento Expo Fata, è stato possibile, per il pubblico, visionare i nuovi mezzi terrestri, due fuoristrada, utilizzati per il trasporto della strumentazione tecnico scientifica.

Inoltre, è stato possibile osservare i due droni con sensoristica di elevata tecnologia per il monitoraggio ed il rilevamento degli stati di rischio sul territorio ed una sala operativa mobile con annessa stazione di controllo e pilotaggio degli aeromobili che fungerà anche da centro di comando nelle emergenze.

«Poter dimostrare sul campo a cittadini calabresi, turisti e ospiti stranieri presenti all’Expo Fata, la tecnologia della nostra strumentazione, i nostri mezzi terrestri ed aerei e far conoscere la professionalità del nostro personale tecnico mi rende particolarmente fiero di essere alla guida di Arpacal e nello stesso tempo di essere calabrese – ha affermato il Commissario Straordinario Errigo – . Avere a cuore la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità, a 360 gradi, nella mia regione è per me un impegno e una missione che intendo perseguire durante la mia permanenza quale Commissario Straordinario dell’Agenzia per la Protezione dell’ambiente».

«Ringrazio la Fondazione “E. Mancuso” e tutti i partners di ExpoFata per aver scelto Arpacal come ospite di prestigio – ha concluso – veicolare il ruolo di Arpacal e far conoscere ed apprezzare le funzioni che la legge ci ha affidato, soprattutto in ambiti molto delicati perché svolti in un territorio fragile e meraviglioso come la Calabria, ha un posto di rilievo nella vision che Arpacal vuole comunicare a tutti i cittadini calabresi». (rcz)

Il presidente Occhiuto: Su discarica Scala Coeli Regione in campo per tutela ambiente

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha assicurato che sta seguendo in prima persona la vicenda della discarica di Scala Coeli, situata al confine tra le province di Cosenza e Crotone, interessata da una fuoriuscita di percolato che in parte è confluito nel vicino fiume Nicà.

Proprio per questo ha incontrato il commissario straordinario dell’Arpacal, Emilio Errigo, e il direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Salvatore Siviglia.

ArpaCal è intervenuta tempestivamente sul posto con proprio personale per monitorare la situazione e per dare supporto alle forze di Polizia.

Personale tecnico del servizio suolo e rifiuti del Dipartimento provinciale di Cosenza e i Carabinieri Forestali di Corigliano-Rossano hanno eseguito i campionamenti delle acque superficiali per fornire indicazioni in merito alla messa in sicurezza dell’area.

Il sito è stato sottoposto a sequestro su disposizione dell’autorità giudiziaria per garantire l’immediata attivazione di quanto necessario per contenere il danno ambientale.

«La Regione sta seguendo con grande attenzione questa vicenda – afferma il presidente Roberto Occhiuto – e siamo a disposizione degli inquirenti: vogliamo chiarezza a tutela del territorio e a tutela della salute dei cittadini.

ArpaCal, che ringrazio, ha dato un supporto indispensabile alle forze dell’ordine e continuerà a farlo, intensificando nei prossimi giorni la propria attività per salvaguardare l’ambiente: vanno monitorati il fiume Nicà e il tratto di mare antistante la foce di questo corso d’acqua per verificare l’impatto sull’area interessata da questo sversamento.

Parallelamente bisogna lavorare per individuare le responsabilità. Sulla tutela dell’ambiente, in Calabria, tolleranza zero”, sottolinea il governatore.

«In materia ambientale la verità emerge sempre, è solo questione di tempo – si legge in una nota di Legambiente –. Gli ambientalisti non sono Cassandre, ma persone che hanno cura e rispetto del territorio che si basano sulla realtà, sulle norme vigenti e su dati scientifici. Soprattutto se l’associazione ambientalista in questione è Legambiente che dell’ambientalismo scientifico e del pragmatismo funzionale ai diritti della collettività ha fatto la propria ragione di esistere».

«La verità è emersa da poco a San Giovanni in Fiore e sta emergendo – continua la nota – con la prepotenza dei fatti inconfutabili, in queste ore a Scala Coeli, un’altra delle battaglie che Legambiente sta combattendo, anche nelle aule giudiziarie, da anni, a tutti i propri livelli associativi dal circolo “Nicà” di Scala Coeli, al livello regionale a quello nazionale».

«Nella discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel Comune di Scala Coeli – si legge – in questi anni, sono proseguiti i conferimenti di rifiuti nonostante le denunce presentate dall’associazione e l’allarme dei titolari delle aziende agricole biologiche della zona. Stamattina (giovedì 22 giugno ndr) i Carabinieri Forestali della Stazione di Rossano sono intervenuti presso l’impianto di smaltimento di proprietà della Bieco s.r.l. constatando che un ingente quantitativo di percolato, probabilmente a causa della rottura di una tubatura, si sta riversando nel torrente Patia/Cacciadebiti, affluente del fiume Nicà, così cagionando una compromissione grave dei corsi d’acqua. Il sito, particolarmente attenzionato dalla Procura di Castrovillari, è stato quindi sottoposto a sequestro per l’effettuazione dei relativi accertamenti, senza pregiudicare le operazioni per la messa in sicurezza».

«Legambiente, a tutti i livelli, sia nazionale che regionale e locale, ringrazia le forze dell’ordine e la Magistratura per il loro lavoro e resta in attesa dell’esito delle indagini che ricostruiranno la vicenda accertando cause e relative responsabilità». “Oltre a costituirci parte civile, siamo molto preoccupati – conclude Legambiente – per i danni ambientali che la situazione sta provocando vista la compromissione grave per le acque fluviali. Continuiamo a chiedere alla Regione Calabria  la chiusura della discarica di Scala Coeli e l’abbandono su tutto il territorio regionale della logica delle discariche ed il rispetto dell’ambiente». (rcz)

Le strisce di materiale bianco e verde vegetale flottante in mare (marine litter)

di EMILIO ERRIGOPer un uomo o donna di mare, amici dei laghi e dei fiumi, coloro che vivono e navigano le acque dei mari, dei laghi e dei fiumi, non è un evento insolito imbattersi in lunghe e non gradevoli strisce di materiale vegetale, rifiuti di ogni genere, consistenza e forma, generalmente flottanti alla deriva. 

Il fenomeno molto consueto prende il nome convenzionale di “Marine Litter”.

Tali eventi seguono La Rosa dei Venti, significando come il moto originato dal flusso e direzione dei venti cardinali dei quattro quadranti circolari, Nord-Est, Est-Sud, Sud-Ovest e Ovest-Nord, ogni quadrante pari a 90 gradi, fino a completare l’angolo giro, pari a 360 gradi. I venti di Tramontana, (provenienti da nord, di Levante, (provenienti da est), di Ostro-Mezzogiorno, (provenienti da sud), di Ponente, (provenienti da ovest), notoriamente indicati nella Rosa dei Venti, generano il moto e la direzione, verso cui flottano i materiali vegetali (marine litter) galleggianti, fino a giungere nelle spiagge, cale, darsene, porti, insenature, baie, golfi e lungo le sponde/rive di fiumi e laghi. 

In linea generale, le storie di naviganti e pescatori ci insegnano che non c’è di che preoccuparsi se tali micro vegetali flottanti creano strisce visibili ad occhio nudo o con l’ausilio di strumenti ottici diurni e visori notturni; quello che è da ritenere preoccupante sono i tronchi e rami di alberi a medio e alto fusto, veicolati dalle acque dei fiumi in piena, a causa delle persistenti ed abbondanti piogge.

Il navigante professionale e sportivo c.d. da diporto, sa di dover prestare molta attenzione nel corso della navigazione, limitando ove possibile, di intraprendere la navigazione (se non commerciale), navigando sotto costa e in prossimità di aste fluviali navigabili, torrenti e fiumare, in ragione del fatto che non è un raro evento imbattersi o andare a “sbattere” con la propria imbarcazione o natante da diporto, contro tali rami e tronchi d’albero semi sommersi dalle acque chiamati, “corpi acquei semi sommersi”, galleggianti o flottanti che dir si voglia.

Durante la stagione estiva, i “Marine Litter”, sono visibili vicino alle foci dei fiumi e a breve distanza dalla costa. I colori di tali strisce di materiale flottante varia per natura e consistenza, a seconda della propria fonte di produzione. 

Se sono il risultato di un mix di materiale legnoso, erboso e fogliame, la striscia è colore marrone-verdastro, mentre se sono formati da alghe in filamenti come quelli della posidonia, assumono una colorazione marroncino chiaro. 

Altra cosa, purtroppo, sono le lunghe o brevi strisce, originate dai criminali ambientali etichettati dall’annuale e dettagliato Rapporto Ecomafie di Legambiente come eco-mafiosi o eco-criminali.

Non mancano ogni anno migliaia e migliaia di reati denunciati dal personale delle Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell’Ambiente, dagli uomini e donne delle Polizie Locali e Provinciali, dalle Guardie Ambientali Volontarie, dagli appartenenti al Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, dalle singole Forze di Polizia, Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, alle competenti Procure della Repubblica, presso i Tribunali, così come non sono rari gli arresti dei responsabili di eco-reati, condannati con pene severe.

L’impegno da parte delle Istituzioni, del Volontariato e Pubbliche Autorità Regionali, non manca ed è sempre più costante, consistente, incessante e rilevante, in termini di risorse strumentali, ore e giornate di lavoro. 

Le tecniche e i metodi di previsione, prevenzione e contrasto, sono avanzati: personale e automezzi non “sponsorizzati”, uso di droni per il monitoraggio aereo del territorio, dei corsi d’acqua superficiali e marini destinati alla balneazione, l’impiego di ROV, sofisticati droni sottomarini per l’esplorazione subacquea delle acque dei fondali marittimi, fluviali e lacuali. 

L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Regione Calabria sta affrontando con molta determinazione, cooperando con le Forze di Polizia e la Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, lo sversamento abusivo e illegale delle acque re-flue (prelevate dalle civili abitazioni, attività produttive e imprese commerciali di ogni genere non ancora collettate alla rete fognaria del proprio Comune) da parte di auto spurghi che illegalmente (e per massimizzare i profitti), continuano a sversare abusivamente i reflui urbani e industriali, nelle acque superficiali, oppure bypassano illecitamente i depuratori con conseguenti gravi danni ambientali, scaturenti dal non corretto processo di trattamento e depurazione delle acque reflue urbane e industriali.

Questa stagione estiva già vede impegnati lungo il territorio e le acque costiere delle cinque province della Regione Calabria, uomini, donne e mezzi di Arpacal, al fine di prevenire e mitigare i rischi di illeciti ambientali in danno della salute pubblica in generale e dell’ambiente acqueo marino in particolare.

Squadre operative dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, in attuazione delle emesse Ordinanze e Direttive Operative impartite dal Presidente della Regione Calabria, On. Roberto Occhiuto, composte da Operatori Tecnici, Rilevatori parametrici ambientali, Analisti, Fisici, Chimici, Biologi, Ingegneri ambientali, sono e saranno impegnate tutti i giorni e le ore della settimana, con turni di pronta reperibilità e disponibilità operativa, allo scopo di assicurare un ambiente più salubre e acque marine balneabili ai cittadini e turisti presenti sulle spiagge e sul territorio della nostra regione per proteggerla e preservarla da persone malavitose senza scrupoli e privi di dignità personale.

Giornalmente l’assessore all’Ambiente prof. Marcello Minenna, s’impegna insieme al Commissario Straordinario Arpacal e al Direttore Generale del Dipartimento Territorio e Tutela del Territorio, Ing. Salvatore Siviglia, per coordinare quanti a diverso titolo operano a difesa e protezione dell’ambiente terrestre e marittimo, cooperando senza alcuna riserva e con totale disponibilità per il bene della biodiversità, delle coste e delle acque tutte della Calabria. (ee)

[Emilio Errigo è commissario straordinario di Arpacal]

Sicurezza sui luoghi di lavoro: l’impegno delle istituzioni per prevenire incidenti, anche mortali

Passare da un approccio meramente sanzionatorio ad uno fondato sulla prevenzione. È questo l’obiettivo della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia insieme ad Arpacal e Inail, che è stato ribadito nel corso del convegno dal titolo La sicurezza sui luoghi di lavoro. La responsabilità del datore di lavoro.

L’iniziativa nasce nel solco delle partnership avviate dall’ente camerale come ha avuto modo di evidenziare il presidente Pietro Falbo in apertura dei lavori portando i saluti del segretario generale, Bruno Calvetta, assente per motivi istituzionali.

«Oggi più che mai è necessario fare sistema – ha precisato Falbo – per agire e reagire meglio alle tante necessità che ci provengono dal sistema socio-economico». Entrando poi nel merito dell’argomento di dibattito ha precisato come «a volte basti soltanto sano buonsenso per evitare sanzioni o di doversi uniformare a norme di natura cogente e così evitare il verificarsi di morti bianche. Credo che il tema della responsabilità sui luoghi di lavoro debba essere affrontato con un approccio culturale che veda sempre più al centro la persona ed il rispetto del suo ruolo nella comunità e nella azienda».

L’iniziativa ha avuto come obiettivo quello di condividere e approfondire le indifferibili funzioni normative previste dal legislatore e assegnate al datore di lavoro con intento predittivo teso a tutelare la vita umana. Un concetto espresso dal Commissario Straordinario di Arpacal, Emilio Errigo

«La lotta all’illegalità, la conoscenza e l’educazione al rispetto delle regole per meglio applicarle sui luoghi di lavoro insieme ad un sistema predittivo dei possibili rischi. Questi i principi fondamentali che devono trasformarsi in azioni quotidiane anche grazie alla collaborazione sempre più stretta tra soggetti istituzionali. Il seminario di oggi è l’esempio concreto di questa visione, un approccio multilaterale nato grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio e con gli Ordini Professionali».

«L’ambiente altro non è che il luogo dove tutti lavoriamo – ha aggiunto Errigo – il più importante. Dalla sua difesa dipendono le nostre stesse vite ed è questa la mission dell’agenzia per la protezione dell’ambiente. La protezione e valorizzazione di beni naturali quali ad esempio il mare e l’acqua, elementi fondamentali per la vita di ogni essere vivente».

Soddisfazione ha espresso, invece, il vicario del direttore generale di Inail, Vincenzo Amaddeo, che ha sottolineato lo spirito attivo nel partecipare all’evento volto ad approfondire «temi di grande delicatezza. Dobbiamo marciare tutti nella stessa direzione» ha commentato rilevando come l’andamento infortunistico negli ultimi anni si sia ridotto soprattutto per effetto della sospensione delle attività produttive come conseguenza della pandemia.

«La Calabria – ha aggiunto – si attesta attorno a circa 7.500 infortuni l’anno e tra i settori a maggior rischio ci sono l’edilizia e l’agricoltura; settori in cui diventa davvero difficile innescare azioni tese alla prevenzione perché contesti per loro natura imprevedibili».

Il rappresentante di Inail ha, inoltre, fatto notare come siano almeno duemila ogni anno le denunce per malattia professionale, con una particolare concentrazione nella provincia di Reggio Calabria e della Locride. «Come leva innovativa stiamo utilizzando la premialità – ha rimarcato Amaddeo – per innalzare l’asticella e i meccanismi di consapevolezza. La responsabilità – ha concluso – non deve essere un momento divisivo ma adesivo, non punitivo ma preventivo».

Dopo gli interventi del presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Gerlando Cuffaro, e di Francesco Zangara in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti, si è entrati nel vivo degli approfondimenti tematici affidati a dirigenti di Arpa Calabria e Inail i quali hanno illustrato i rischi connessi all’utilizzo delle attrezzature da lavoro, all’omologazione degli impianti elettrici ed ai temi della sicurezza degli impianti. Tali rischi possono essere limitati solo attraverso una costante manutenzione e le verifiche periodiche che garantiscono il mantenimento efficiente dei sistemi di sicurezza. (rcz)

Il 20 giugno il convegno sulla sicurezza sui luoghi di lavoro di Arpacal, Camera di Commercio e Inail

Il 20 giugno, a Catanzaro, nella sede della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, si terrò il convegno La sicurezza sui luoghi di lavoro – Responsabilità del Datore di Lavoro, organizzato dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente in collaborazione con la Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia e con l’Inail.

È prevista la partecipazione del Presidente della Camera di Commercio Dott. Pietro Falbo, del Direttore di Inail Calabria Dott. Fabio Lo Faro e del Commissario Straordinario di Arpa Calabria, prof. Gen (ris) Emilio Errigo.

L’iniziativa vuol rappresentare un momento di condivisione e approfondimento durante il quale, grazie alla partecipazione degli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri, vengano evidenziate le indifferibili funzioni normative previste dal Legislatore e assegnate al datore di lavoro con intento predittivo teso a tutelare la vita umana.

In tal senso, nel corso del convegno sono previsti specifici approfondimenti affidati a Dirigenti di Arpa Calabria e Inail i quali illustreranno i rischi connessi all’utilizzo delle attrezzature da lavoro, all’omologazione degli impianti elettrici ed ai temi della sicurezza degli impianti. Tali rischi possono essere limitati solo attraverso una costante manutenzione e verifiche periodiche che garantiscano il mantenimento efficiente dei sistemi di sicurezza.

 I numerosi casi di morti bianche verificatesi in Italia, ma anche in Calabria e l’attuale fase di mutamento in atto nel mondo del lavoro, richiedono con sollecitudine una maggiore azione di formazione e informazione affinché la sicurezza sui luoghi di lavoro divenga una realtà diffusa e imprescindibile. (rcz)

Arpacal all’iterconfronto sulla tematica radon nel suono e nell’acqua

L’Agenzia regionale per la Protezione e l’Ambiente della Calabria, guidata dal commissario straordinario, gen. Emilio Errigo, ha partecipato al Irsoil&Water 2023Terzo Interconfronto sulla misura del radon nel suolo e nell’acqua, organizzato da Assoradon ed Airp che si è svolto nei giorni scorsi a Curinga.

Il gas radon, spesso sottovalutato, è un rischio per la salute, soprattutto se inalato in concentrazioni sopra una certa soglia perché le particelle alfa contenute al suo interno possono danneggiare il dna delle cellule umane causando lo sviluppo del cancro al polmone.

Inoltre, questo pericoloso gas, è un indicatore ambientale per gli studi atmosferici dei moti circolari delle masse d’aria, della stima del flusso terrestre dei gas serra, del monitoraggio e della mappatura della contaminazione nel sottosuolo da parte degli idrocarburi.

Il radon è un prodotto di decadimento radioattivo della catena dell’uranio, un gas nobile prodotto dalla «disintegrazione radioattiva» del radio contenuto nelle rocce. Questa trasformazione è chiamata nel linguaggio scientifico «disintegrazione radioattiva» o semplicemente «radioattività». Gli atomi che si formano si chiamano «elementi radioattivi».

Nel caso particolare la disintegrazione naturale dell’uranio dà luogo, tramite una serie di prodotti intermedi, al radio e successivamente al Radon. A differenza dei suoi precursori nella catena radioattiva, che permangono nella crosta terrestre, il gas radon ha la possibilità di muoversi tra i pori dei materiali solidi, di essere trasportato in superficie e di raggiungere l’atmosfera.

Grazie alla loro proprietà di essere carichi positivamente e chimicamente attivi, reagiscono molto velocemente sia con vapori-gas presenti nell’atmosfera, diventando piccole particelle, sia attaccandosi facilmente alle particelle di aerosol già presenti nell’atmosfera.

Pertanto si osserva che la frazione maggiore dell’esposizione alla radiazione naturale si deve all’inalazione del gas Radon e dei suoi prodotti di decadimento, che sono presenti in atmosfera e, in concentrazioni più elevate, nell’aria degli ambienti chiusi: abitazioni e luoghi di lavoro.

Un terreno ghiaioso o ricco di fessurazioni consentirà al gas di muoversi con facilità attraverso gli strati rocciosi, mentre gli strati argillosi ricchi di acqua presenteranno una certa resistenza al suo passaggio.

I materiali da costruzione solitamente rappresentano una fonte di Radon indoor di secondaria importanza rispetto al suolo; tuttavia in alcuni casi può essere la causa principale. Alcune rocce come graniti e porfidi, spesso usati in edilizia e alcuni materiali da costruzione tipici italiani, come il tufo e la pozzolana, contengono infatti un alto tenore di uranio, progenitore del Radon.

La fonte principale del radon nelle abitazioni sono le fondamenta della costruzione. Il gas si propaga dall’interno della terra attraverso la roccia e il terreno fino alla superficie. La quantità di radon che si forma nelle rocce e nel suolo dipende strettamente dal loro contenuto di uranio e radio. Da un punto di vista geologico, la distribuzione di questi due elementi nel suolo varia in funzione del tipo di roccia o di terreno in base al luogo ed alle modalità di formazione. Il contenuto di radio e il tipo di deposito roccioso influenzano la concentrazione di radon nel terreno edificabile.

Arpa Calabria, attraverso il Laboratorio Fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento Provinciale di Catanzaro, diretto dal dott. Salvatore Procopio, ha partecipato alla prima giornata di studio, illustrando il programma scientifico sulle misure in campo per la determinazione della concentrazione di radon sulle matrici ambientali confrontandosi poi, “sul campo” durante la terza giornata di studio con esperti e tecnici provenienti da tutta Italia al fine di trovare le migliori modalità operative per rispondere efficacemente a questa possibile minaccia.

«Con soddisfazione ho accolto l’invito del Direttore Scientifico di Arpacal, Prof. Michelangelo Iannone e del Direttore del Dipartimento Provinciale Arpacal di Catanzaro, la dr.ssa Filomena Casaburi, alla partecipazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente a questo importante interconfronto tra scienziati, studiosi nazionali, esteri ed esperti del settore – ha detto Errigo –. Soltanto cosi, cooperando per finalità ed obiettivi comuni a difesa dell’Ambiente della Calabria, si potrà contrastare la sottovalutata e spesso ignorata minaccia che il radon rappresenta oggi per la tutela della salute e l’incolumità dei cittadini calabresi; Non è più solo tempo di prevenire i rischi ma necessitiamo di elementi previsionali per essere pronti e determinati al fine di contrastare ogni rischio per la tutela della biodiversità, degli ecosistemi naturali e della salute umana e di ogni altro essere vivente». (rcz)

CATANZARO – Giornata mondiale dell’ambiente, I ragazzi speciali della Lucky friends fanno visita all’Arpacal

In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria ha ospitato presso i laboratori chimico, fisico e bionaturalistico del Dipartimento provinciale di Catanzaro, i ragazzi speciali della Asd Lucky Friends, associazione che da anni si occupa di dare un’opportunità a tutti quei bambini che hanno difficoltà sia a livello fisico che psichico: l’opportunità di diventare atleti e scoprire le loro attitudini nello sport e non solo con l’intento di “fare squadra” con gli altri ragazzi.

Accompagnati dal direttore scientifico dott. Michelangelo Iannone, che non ha voluto far mancare la sua presenza, i ragazzi hanno poi passato una piacevole giornata formativa: il personale ha “dimostrato” e “fatto fare” ai ragazzi una simulazione di quello che è il la-voro dei tecnici professionisti Arpacal all’interno di un laboratorio.

Il commissario straordinario prof. gen. (ris) Emilio Errigo ha voluto commentare così questa esperienza: «Sono orgoglioso ed al tempo stesso emozionato per aver accolto all’interno dei laboratori dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria le ragazze ed i ragazzi dell’Asd “Lucky friends” di Lamezia Terme (Cz); Ringrazio il presidente Domenico La Chimea per aver scelto proprio Arpacal ed averlo fatto proprio il 5 Giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente».

«Allo stesso modo voglio congratularmi con tutti quelli che, tra dirigenti e tecnici, hanno reso possibile tutto questo e in particolare con il direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro, dr.ssa Filomena Casaburi, per aver fatto gli “onori di casa”. Regalare a questi ragazzi e ragazze speciali la possibilità di esperienze diverse, che possano stimolarli nei loro percorsi formativi e che devono stimolarci all’inclusione, è per me, motivo di orgoglio; sono loro la testimonianza di come dover affrontare con forza vitale tutte le difficoltà della vita. Preziosa risorsa per la comunità e, nel nostro caso, perfetti ambasciatori della difesa dell’ambiente e del territorio calabrese», ha concluso poi il commissario straordinario Errigo. (rcz)

Giornata mondiale degli Oceani, la Calabria e l’Arpacal faranno la loro parte per la tutela del mare

L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani. In tale occasione il commissario straordinario di Arpacal, Emilio Errigo, ha evidenziato come «la difesa degli oceani e del mare nella sua totalità sono obiettivi oggi non più procrastinabili ogni alterazione di questo elemento, anche a livello locale, giocoforza diventa una minaccia per gli oceani, ecco perché tra le mie priorità, da quando sono alla guida dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, ho posto la lotta all’inquinamento delle acque e la ricerca di ogni altra forma di collaborazione con le altre istituzioni contro i criminali ambientali che minano l’ecosistema marino e fluviale della Calabria».

Il Diritto del Mare e degli Oceani, consentirà alle presenti e future generazioni, di vivere e vivere bene e in salute sul mare, a patto che lo si rispetti e si proteggano le acque e i fondali marini dalle continue aggressioni umane.

Il rispetto del mare, con azioni di educazione ambientale nelle scuole e il costante monitoraggio e controllo delle matrici ambientali saranno il modus operandi di Arpacal e i suoi tecnici qualificati, soprattutto nei prossimi mesi estivi.

«Non ci può essere futuro senza il mare e gli oceani – ha concluso – e, come la mia storia personale insegna, nessun compromesso può essere accettato se questo, mira al peggioramento delle condizioni psicofisiche e di salute della popolazione Calabrese e della biodiversità unica che troviamo lungo le nostre meravigliose coste».

Gli oceani sono distesa d’acqua e di vita sommersa che ricopre il pianeta Terra per circa il 70% della sua superficie; riconosciuto ufficialmente dalle Nazioni Unite dal 2008, il World Ocean Day si celebra ogni anno ricordandoci l’importanza di questa preziosa risorsa per l’equilibrio del pianeta Terra e per la conservazione di tutte le sue forme di vita, uomo compreso.

Gli oceani infatti, rilasciano oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo e sono in grado di assorbire più di un terzo dell’anidride carbonica prodotta. Fungono, inoltre, da regolatore del clima e forniscono cibo e sostentamento a miliardi di persone.

Già la Convenzione di Montego Bay (ratificata dall’Italia ai sensi della legge 2 dicembre 1994, n. 689), entrata in vigore il 16 novembre 1994 e riconosciuta da 149 paesi, ha fornito un possibile scenario futuro di sviluppo del diritto del mare. La Convenzione, che si compone di 320 articoli e di nove allegati, disciplina tutti gli aspetti del diritto del mare.

La Legge 91 del 2021, che rafforza i diritti dell’Italia sul mare fino a un massimo di 200 miglia a partire dalla linee di base nazionali, consentirà alla Green e Blue Economy di sviluppare le enormi potenzialità per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile nei settori marino e marittimo. Altresì voglio ricordare che in mare sono localizzate infrastrutture energetiche e risorse geominerarie (tradizionali e non) che consentiranno lo sviluppo di know-how e dell’innovazione tecnologica verso tecnologie pulite, sicure e climate neutral.

Inquinamento da plastica e da altri rifiuti, disastri ecologici, cambiamento climatico e pesca illegale (in particolare la pratica della pesca a strascico): sono queste le maggiori minacce alla salvaguardia degli oceani. (rcz)