Consorzi di Bonifica, Bevacqua e Iacucci: Riforma imposta da Occhiuto piena di limiti e criticità

I consiglieri regionali del Pd, Mimmo BevacquaFranco Iacucci hanno evidenziato come «dopo la riforma dei Consorzi di bonifica imposta dal presidente della giunta Roberto Occhiuto, con l’apposizione della questione di fiducia, non è cambiata di una virgola la situazione in cui versano i dipendenti degli Enti».

«Stando alle notizie riportate dai media calabresi – hanno spiegato – i dipendenti dei Consorzi non hanno avuto alcun chiarimento in ordine al proprio futuro e continuano ad aspettare il pagamento degli stipendi arretrati. Tanto che uno di loro, armato di tanica di benzina, è salito sul tetto della centrale idroelettrica del Cino, di proprietà consortile, in contrada Insiti, a Corigliano-Rossano, minacciando di darsi fuoco. Un gesto di protesta eclatante per chiedere i pagamenti delle spettanze arretrate e indicazioni chiare per il proprio futuro».

«Sappiamo che le organizzazioni sindacali stanno seguendo con attenzione la vertenza in atto – hanno detto ancora i consiglieri dem – e confidiamo nella ragionevolezza di tutte le parti per arrivare ad una positiva soluzione della vicenda. Non possiamo, però, non sottolineare come riforme fondamentali per il futuro della Calabria e della sua forza lavoro avrebbero meritato altro tipo di trattazione, di concertazione e di approfondimento. Imporre leggi a colpi di maggioranza soltanto per dare immagine di celerità e forza spesso può essere un boomerang e portare a risultati contrari rispetto gli obiettivi perseguiti».

«Come gruppo del Pd – hanno concluso – esprimiamo solidarietà ai dipendenti dei Consorzi e ci rendiamo disponibili ad ogni forma di contributo possibile in vista dell’incontro che si dovrebbe tenere alla Cittadella la prossima settimana e alle successive fasi di concertazione che speriamo, almeno stavolta, possano essere condivise il più possibile». (rrc)

Sapia (Fai Cisl): Disponibili a confronto col commissario Borrello per i Consorzi

Il segretario generale di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, augurando buon lavoro a Fabio Borrello, nominato commissario straordinario del Consorzio di Bonifica della Calabria, ha auspicato «che ci possano essere momenti e spazi di confronto regionale per intervenire e perfezionare aspetti, per come già richiesto in sede istituzionale, della legge regionale n. 39 pubblicata il 10 agosto scorso».

«Convinti della necessità di una riforma per la bonifica, delle opportunità e difficoltà che può comportare questa prima fase – ha aggiunto – e consapevoli dell’importante e gravoso impegno che il neo Commissario dovrà affrontare nei prossimi mesi, in cui, tra l’altro, dovranno essere approvati lo Statuto del Consorzio e il piano del fabbisogno del personale, ci rassicura la scelta di affidare tale incarico a una persona disponibile al dialogo e che ha vissuto esperienze nel settore».

«Pertanto, siamo fortemente convinti – ha proseguito – per come condiviso con tutti gli attori del settore durante il convegno regionale della Federazione in occasione dei 100 anni della Bonifica, che servirà un grande lavoro di rete e confronto per cogliere opportunità per nuove prospettive e gestire criticità e specificità degli 11 Consorzi per i quali sono stati anche nominati i Commissari Straordinari».

«Insieme, con responsabilità e buon senso affrontare le varie questioni che riguardano centinaia di lavoratori della bonifica calabrese, in questi giorni impegnati anche nella campagna irrigua.  Manifestiamo – ha concluso – sin da subito, la disponibilità dell’intera Federazione regionale per un fattivo confronto sindacale a sostegno della centralità del lavoro della bonifica e a favore di un comparto che in Calabria è strategico sia per l’agricoltura che per la salvaguardia del territorio». (rcz)

Sapia, Rota e Russo (Cisl): Correggere la legge approvata sui Consorzi

Il segretario generale di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, il segretario generale di Fai Cisl, ONofrio Rota e il segretario di Cisl Calabria, Tonino Russo, hanno ribadito come «siamo fortemente convinti che il sistema della bonifica in Calabria necessiti di una vera riforma condivisa e di un confronto sindacale per dare più centralità al lavoro degli addetti, protagonisti dell’attuale campagna irrigua che ad oggi è garantita in parte a spese del personale dipendente, considerati i ritardi nella corresponsione delle mensilità arretrate».

«Così come occorre dare maggiore rilievo a presidio umano e lavoro, tramite investimenti, sostenibilità finanziaria e programmazione», hanno aggiunto, spiegando che «una legge che crea apprensione sia per la scelta di accentrare tutto nel Consorzio unico, che rischia di creare una mega struttura consortile e non risolve le difficoltà amministrative attuali, trascurando la complessa realtà territoriale calabrese, sia in quanto, pur avendo mostrato la massima disponibilità al confronto e responsabilità per mettere a punto una necessaria, efficace ed efficiente riforma, finalizzata a superare le criticità accumulate in questi anni, non si è sviluppata la partecipazione auspicata».

«Ci auguriamo – continuano Rota, Sapia e Russo – che le dichiarazioni del Presidente Occhiuto, rispetto alla possibilità di porre modifiche e correttivi alla riforma, già a partire da settembre, possano realmente concretizzarsi in un vero confronto e valutazioni di merito, rispetto alle varie riflessioni e proposte sindacali, in particolare quelle emerse nel documento dalla Fai-Cisl consegnato in Commissione regionale».

«Ribadiamo, ancora una volta – hanno detto ancora Rota, Sapia e Russo – che è necessario dare certezze e prospettive al personale dipendente, mettere al centro il lavoro senza il quale non potrebbe esistere il concetto stesso di bonifica. Sarebbe un atto concreto di responsabilità per correggere quelle criticità presenti nel testo della legge approvata, che attendiamo di leggere nel dettaglio, e mettere freno a uno scenario futuro di incertezza e dequalificazione in un settore che necessita di valorizzare il capitale umano, tutelare le professionalità presenti, sostenere il presidio umano e territoriale, e avviare un ricambio generazionale, attraverso una programmazione di lungo periodo e investimenti per il lavoro ben formato, sicuro, contrattualizzato e qualificato, per aprire veramente una nuova stagione della bonifica calabrese che guardi ai prossimi trent’anni».

«L’insufficiente confronto di questi mesi con le parti sociali – hanno concluso i tre sindacalisti – ci auguriamo venga recuperato, per non continuare a trascurare e, soprattutto, non dimenticare facilmente, l’importante e professionale lavoro svolto ieri e oggi da lavoratrici e lavoratori, in forza o già in quiescenza, presso gli 11 Enti consortili, teso a garantire servizi pubblici essenziali per l’agricoltura e funzioni a tutela del territorio e delle persone». (rcz)

Riforma Consorzi, il Pd: Un provvedimento sbagliato nel merito e nel metodo

Il gruppo del Pd in Consiglio regionale ha votato no alla riforma dei Consorzi di bonifica imposta da Roberto Occhiuto, sottolineando come si tratta di «un provvedimento sbagliato nel merito e nel metodo che svilisce il ruolo del Consiglio regionale».

«Con questa scelta – ha spiegato il capogruppo Mimmo Bevacqua, nel corso del suo intervento a nome dei consiglieri dem – ha determinato  suo de profundis del ruolo del Consiglio. Porre la fiducia su una materia come quella dei consorzi che difficilmente potrebbe essere inquadrata tra le materie di interesse diffuso per la collettività, vuol dire far diventare il meccanismo una regola da utilizzare per qualsiasi materia e non un istituto straordinario ed eccezionale».

«È questo l’aspetto più grave e sconcertante della giornata odierna – ha spiegato – silenziare il dissenso, cancellare il dibattito significa piegare l’istituzione democratica al volere dell’uomo solo al comando. E in tale contesto, al di là della sua irricevibilità nella forma, la proposta di riforma sui Consorzi presenta dubbi, perplessità e criticità nel merito. È nel merito che, da settimane, si è aperto un dibattito con posizioni chiare e nette. Anche noi diciamo basta a Consorzi mal gestiti, ma da 4 anni chi c’è alla guida del governo di questo settore? Cosa è stato fatto in termini di programmazione e controllo per dare risposte a chi chiedeva supporto e sostegno?».

Il capogruppo ha poi ricordato la proposta di riforma presentata dal Pd durante le scorse settimane che neanche è stata esaminata in Commissione come pure il regolamento prevede.

«Avevamo provato – ha ricordato Bevacqua – a coinvolgere i sindacati e i rappresentanti degli stessi Consorzi per arrivare ad una riforma, necessaria e urgente, ma in modo condiviso e ascoltando opinione e proposte di tutti gli attori coinvolti. Il governatore, invece, ha voluto proseguire a colpi di accetta. E la domanda che tanti di noi si stanno ponendo in questi giorni è: qual è il reale  motivo per il quale si decide di tagliare e impedire ogni discussione su una riforma che impatta fortemente sul mondo agricolo? Di certo si tratta di un segnale di estrema debolezza politica».

«Il testo del disegno di legge predisposto e imposto dal Presidente Occhiuto, proprio per la modalità con il quale è stato predisposto è zeppo di errori evidenti che si sarebbero potuti evitare. Ad esempio la legge non contiene alcun richiamo alla intesa Stato-Regioni del 18 settembre 2008  che definisce i criteri per il riordino dei consorzi di bonifica;  né fa alcun riferimento ai comprensori su territori definiti sulla base di unità idrografiche ed idrauliche omogenee sia per la difesa del suolo sia per la gestione delle acque. Così come è chiaro che l’estensione all’intero territorio regionale, non favorirebbe una vera partecipazione dei Consorziati né alla gestione del Consorzio, che diventerebbe un Ente ancor più lontano dagli agricoltori, né alla programmazione del territorio». 

«Anche noi – ha detto ancora Bevacqua – eravamo e siamo convinti della necessità di una riforma strutturale e organica per il settore. Lungi da noi, infatti, difendere o garantire sacche di parassitismo o cattive gestioni. Sappiamo bene la situazione in cui versano, in particolar modo, alcuni Consorzi. Abbiamo partecipato, in questi mesi, ad iniziative pubbliche, a scioperi come quello dei lavoratori dell’ente di Trebisacce e conosciamo bene i problemi legati agli stipendi, al tfr, al pagamento dei fornitori. Riteniamo, però, che per una più efficace razionalizzazione strutturale si debba seguire proprio lo schema dell’Intesa Stato-Regioni già citata del 2008».

«E siamo partiti da questa premessa – ha continuato – per elaborare la nostra proposta di legge. Avevamo proposto di arrivare a fusione degli attuali comprensori in numero non superiore a 5 e su ogni comprensorio istituire un Consorzio, questo avrebbe richiesto il buon senso e la ragionevolezza per immaginare un’organizzazione territoriale diversa».

«L’articolazione territoriale dei Consorzi – ha concluso – era frutto di studi e attenzione ai territori e non di improvvisazione ed approssimazione, come emerge da questa proposta di legge che, ne siamo sicuri, presto dovrà essere modificata». (rrc)

La consigliera Straface: Riforma dei Consorzi un’azione necessaria

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come l’approvazione della riforma dei Consorzi di Bonifica, approvata in Consiglio regionale, è «un’azione necessaria che la nostra Regione stava aspettando da tempo e che permetterà di migliorare l’erogazione dei servizi, di efficientare le reti e di garantire una gestione delle politiche consorziali tutta tesa al sostegno delle attività e della cittadinanza».

«Con questa riforma – ha evidenziato – andiamo ad aggiornare un comparto definito con una legge regionale di vent’anni fa che dunque ha necessità di mettersi al passo con i tempi e con le mutate esigenze dei territori mettendo mano allo stesso tempo sia al riequilibrio economico, messo duramente alla prova negli ultimi anni, sia alle vertenze dei lavoratori che saranno assorbiti nel nuovo consorzio unico».

«Oggi grazie all’impulso del Presidente Occhiuto – ha concluso – abbiamo scritto una pagina importante nell’efficientamento del sistema della tutela e bonifica del territorio, dotandoci di una nuova struttura che ci permetterà di superare le criticità riscontrate finora e di garantire un servizio migliore all’utenza». (rrc)

Il Consiglio regionale approva la riforma dei Consorzi di Bonifica

La riforma dei Consorzi di Bonifica è legge. Il Consiglio regionale della Calabria, infatti, ha approvato il testo della Giunta che prevede la messa in liquidazione degli attuali 11 Consorzi di bonifica con la creazione dell’ente unico regionale articolato in 11 comprensori.

Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, sottolineando come «approvando la nuova disciplina dei Consorzi di bonifica d’iniziativa della Giunta, il Consiglio regionale (grazie alla coesione della maggioranza) e il presidente Occhiuto  hanno dato un’ulteriore dimostrazione di forte volontà riformista».

«È  stata, infatti – ha aggiunto – approvata una legge per  un settore in difficoltà da lungo tempo e che, per importanza economica e sociale, aveva l’esigenza impellente di una rivisitazione normativa per assicurargli  il sereno prosieguo delle attività e l’espletamento efficiente dei servizi da rendere agli agricoltori e alle comunità».

«Si sta proseguendo nella produzione di provvedimenti legislativi e amministrativi in netta discontinuità col passato – ha spiegato – per dare alla Calabria opportunità di crescita e realistiche prospettive di sviluppo. In questi diciannove mesi di legislatura, nel corso dei quali non sono mancate preoccupazioni per le emergenze globali (la ripartenza dopo il Covid, il conflitto russo-ucraino e le allarmanti minacce legate al clima e al surriscaldamento) e  in piena sinergia con l’azione dinamica della Giunta, l’attività del Consiglio regionale ha tenuto un ritmo intenso, come si evince dai numeri che ne documentano la  produttività: 30 sedute d’Aula, oltre 110 leggi approvate, 43 riunioni dell’Ufficio di Presidenza e 180 riunioni delle Commissioni».

«Giunta e Consiglio – ha detto ancora –  hanno dimostrato capacità di incidere proficuamente in diversi settori strategici. Nella sanità con l’istituzione di Azienda Zero e dell’Azienda Dulbecco;  e poi la multiutility Arrical per la gestione dei rifiuti e del servizio idrico integrato,  la riforma della Protezione Civile, la riforma del mercato del lavoro e delle politiche attive, il ritorno alla gestione pubblica di Sacal e la sfilza di leggi (riformando dopo vent’anni la relativa legge quadro) per la salvaguardia delle aree protette e della biodiversità».

«Sono solo alcuni esempi dell’attivismo che, in meno di due anni – ha concluso – abbiamo saputo dispiegare, consapevoli che per colmare il gap che separa la Calabria dalle regioni più sviluppate, bisogna correre, risolvendo i problemi e non solo enunciandoli. Buttandoci definitivamente alle spalle la deplorevole abitudine dilatoria e pilatesca, ogniqualvolta c’è da fare scelte coraggiose all’insegna del rinnovamento e della modernizzazione». (rrc)

Orrico e Tavernise (M5S): Contrari a riforma voluta da Occhiuto sui Consorzi

La deputata del M5s, Anna Laura Orrico e il consigliere regionale Davide Tavernise hanno ribadito che «il Movimento 5 stelle è contrario al testo voluto dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto riguardante la riforma dei Consorzi di bonifica rispetto alla quale neanche tutta la maggioranza che lo sostiene pare essere d’accordo».

«La riforma in questione – hanno detto – appariva sì necessaria ma non doveva essere portata avanti nella direzione voluta dal governatore. Riteniamo infatti che, come già sostenuto pubblicamente, sia sbagliato sia il metodo, oggi in Consiglio regionale verrà presentato un testo blindato su cui Occhiuto ha posto la fiducia, sia il merito considerato che non apporterà reali benefici al mondo agricolo calabrese. Non si può piegare il funzionamento delle istituzioni democratiche alle spicciole dinamiche, o alle presunte urgenze, di maggioranza prendendo decisioni che mortificano il ruolo della massima assise regionale e delle Commissioni che la affiancano».

«Sarebbe stato auspicabile – hanno concluso Orrico e Tavernise – un percorso condiviso con tutte le forze politiche, che evidentemente non c’è stato affatto, e, in particolar modo, un maggiore ascolto delle esigenze dei lavoratori. Insomma, l’ennesima occasione mancata da Occhiuto visto che le problematiche legate agli Enti consortili rimarranno quasi certamente tali». (rrc)

Mammoliti (PD): Gravissimo quanto avvenuto in Commissione su riforma dei Consorzi

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha evidenziato quanto sia stato «gravissimo quello che è avvenuto durante la seduta della sesta Commissione consiliare che aveva all’ordine del giorno la proposta di legge riguardante la riforma dei Consorzi di bonifica presentata dalla Giunta regionale».

«Sullo stesso tema – ha aggiunto – il gruppo del Pd aveva presentato una proposta  una proposta di legge in data 23 Maggio 2023 che, inspiegabilmente, non è stata mai calendarizzata. In ogni caso, in base al regolamento interno del Consiglio (art. 69), si sarebbe dovuto procedere all’esame abbinato».

«Inoltre occorre rilevare l’irritualità verificatasi nella pur positiva e legittima audizione dei diversi attori ad un orario però successivo rispetto al termine ultimo per la presentazione degli emendamenti, fissata per le ore 11 – ha detto ancora –. Tale atteggiamento – che stigmatizzo – è in linea con molti altri provvedimenti e/o passaggi legislativi che si sono consumati a volte senza il passaggio dalle apposite Commissioni e spesso senza il coinvolgimento democratico dei diversi attori. Penso alla Multiutility, ad Azienda Zero, Sacal, incendi boschivi e depurazione, mentre per altri provvedimenti come quelli riguardanti il gioco d’azzardo o il consigliere supplente, i consiglieri di maggioranza sono stati costretti a figure barbine».

«È un modo di procedere lesivo del ruolo del Consiglio e delle Commissioni e irrispettoso per gli stessi elettori calabresi. Occorre da subito ripristinare e garantire il pieno rispetto del funzionamento degli organi istituzionali – ha concluso –. Auspico pertanto la giusta attenzione e interessamento del Presidente del Consiglio, sperando che i consiglieri di maggioranza manifestino un vero sussulto di dignità, perché nel passaggio della seduta del Consiglio convocata per il 3 agosto  che discuterà della riforma dei Consorzi, è in gioco il ruolo e la funzione di tutti i consiglieri regionali della Calabria». (rrc)

L’OPINIONE / Katya Gentile: L’epocale riforma dei Consorzi di Bonifica

di KATYA GENTILERipartiamo… da Uno. In queste ultime ore che precedono la seduta del Consiglio regionale, si sta lavorando a ritmi serrati per portare a termine il lavoro  intrapreso dalla sesta Commissione fin dal febbraio 2022. Quello dei consorzi di bonifica è un tema che per troppi anni, per la complessità e la delicatezza della  materia, è stato posto a margine dalle agende politiche regionali e che invece questa  maggioranza e la sottoscritta, in qualità di presidente della sesta Commissione, hanno  inteso affrontare con la giusta determinazione. 

I lavori svolti in Commissione, sempre in stretta sinergia con l’assessore Gianluca  Gallo e il presidente Roberto Occhiuto, hanno consentito di ricostruire, grazie anche all’acquisizione ed allo studio della documentazione fornita da tutte le parti coinvolte, un quadro fedele della bonifica calabrese dal quale, ad eccezione di rari casi di  gestione più oculata e parsimoniosa come ad esempio i Consorzi di Vibo Valentia e  Crotone, emergono molteplici criticità tangibili che penalizzano l’intero settore della  bonifica. 

Ripartiamo… da Uno vuol dire riconoscere la giusta  importanza al sistema consortile per lo sviluppo dell’agricoltura e la tutela dell’intero  territorio calabrese, preservare la prossimità territoriale, assicurare la rappresentanza e la partecipazione dei consorziati alla gestione dell’ente, in una  nuova ottica organizzativa tesa ad una maggiore e più omogenea efficacia, efficienza  e trasparenza dei servizi, nel rispetto di un equilibrio finanziario corretto ed orientato  all’autosostenibilità dell’intero sistema. 

La necessità di avviare un processo di riforma non più procrastinabile è stata  unanimemente condivisa dalle parti politiche e sociali, e la percezione diffusa della  “inutilità” e delle inefficienze dell’attuale sistema consortile, dichiarata anche da autorevoli esponenti delle istituzioni, ne avvalora l’urgenza. 

Il presidente Occhiuto, che per tali motivi ha inteso porre la questione di fiducia su  questo progetto di legge, non ha imposto uno schema di legge blindato, come  normalmente accade in questi casi, ma ha inteso dettare tempi e procedure certe,  senza sottrarsi al confronto e all’ascolto delle parti politiche e sociali. Prova ne è la  seduta fiume della sesta Commissione svoltasi nella giornata di lunedì 31 luglio, alla  quale sono stati invitati tutti i consiglieri ed i soggetti che a vario titolo sono coinvolti  nel settore della bonifica.  

In queste ore si stanno vagliando con la massima attenzione le osservazioni e gli  emendamenti che verranno discussi direttamente in aula. 

Il lavoro di questa maggioranza  non si esaurirà con l’approvazione del testo, ma proseguirà attraverso una costante fase di monitoraggio  e valutazione dell’attuazione della legge ed eventuali interventi correttivi di carattere  amministrativo, economico-finanziario e normativo che dovessero rendersi  necessari. (kg)

[Katya Gentile è consigliera regionale e presidente della Sesta Commissione  Agricoltura, Foreste e Consorzi di bonifica]

Le organizzazioni agricole e Anbi chiedono di rinviare discussione su Consorzi di Bonifica

Le Organizzazioni Agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative, unitamente all’Anbi Calabria, chiedono il rinvio della discussione in Consiglio regionale della proposta di legge riguardante i Consorzi di Bonifica.

«Elaborare una riforma – hanno detto – è sempre un’attività complessa e difficile, che per essere realizzata al meglio richiede un periodo adeguato: il fattore tempo è decisivo. Emanare, con il ricorso alla fiducia, una Legge di tale portata non può servire solo a dimostrare che si è in grado di affrontare un determinato problema rapidamente e senza esitazioni».

«Le organizzazioni e l’Anbi – hanno ricordato – già con la suddetta nota indirizzata al Presidente Occhiuto, all’assessore Gallo e alla Presidente VI Commissione Gentile, avevano sottolineato «nello spirito di un’ampia collaborazione», l’esigenza di pervenire ad una riforma «che sia possibilmente condivisa da tutti gli attori», cosa che non c’è, rilevando anche nel Consorzio unico sia aspetti che attengono alla legittimità sia aspetti che attengono alle dimensioni di fattualità territoriale che incidono anch’essi sulla legittimità della proposta».

«Nella nota viene rappresentato – spiegano – che non registrando alcun segnale, nello spirito di quella richiamata collaborazione, pur prendendo atto che anche il sollecito del 18 luglio u.s. era rimasto senza di riscontro, considerato che il 24 luglio la proposta della Giunta Regionale veniva trasmessa in Consiglio accompagnata dalla apposizione della fiducia, convocando gli scriventi in audizione presso la VI Commissione lo scorso 31 luglio, le organizzazioni Agricole rilevavano il metodo quanto meno inusuale adottato su una materia che attiene allo sviluppo dell’agricoltura calabrese ed alla delicatezza della materia definita concorrente in termini costituzionali, ribadendo l’esigenza di un indifferibile incontro di approfondimento chiedendo, che ciò avvenisse in tempi ristretti, differendo la data della trattazione del ddl in Consiglio».

«Nel merito la proposta di legge così come confezionata – sottolineano – al netto del Consorzio unico su cui si nutrono seri dubbi di legittimità e di fattualità evidenziati in una precedente nota del 17 maggio, contiene errori sulle funzioni da esplicarsi da parte dei Consorzi e manca di un ampio respiro che superi la presente consiliatura. Inoltre, non può sfuggire il disagio che si induce, in questo particolare momento, nelle strutture consortili impegnate in una difficile stagione irrigua, sui cui esiti si è seriamente preoccupati. Per questo le Organizzazioni non hanno partecipato all’audizione del 31 luglio u.s. in Commissione agricoltura che, “pur nel più ampio rispetto delle Istituzioni, rappresenta il consumarsi di una liturgia per l’approvazione di una legge ove la mancata collaborazione dell’agricoltura calabrese rende le legge estranea a questo mondo”». (rcz)